Pillola del giorno dopo: iniziativa di “Soccorso civile”

L’obbligo di prescrizione medica per la contraccezione d’emergenza non ha fondamento scientifico: si tratta, piuttosto, di una imposizione di carattere burocratico, che ostacola le donne nell’esercizio dei loro diritti e che si deve a ragioni politiche di stampo integralista e clericale. Questo ostacolo, quindi, deve essere rimosso, non soltanto nella pratica delle strutture sanitarie, ma anche e soprattutto negli aspetti formali che lo legittimano: è questo l’obiettivo del servizio notturno d’emergenza che sarà lanciato venerdì 13 giugno alla conferenza stampa a Roma, nella sede del Partito Radicale alle ore 12:00 (in contemporanea se ne svolgerà un’altra a Milano), che coinvolgerà decine di medici disponibili a prestare un’opera di “Soccorso Civile” in favore delle donne e del loro diritto all’autodeterminazione.
Alla conferenza stampa saranno presenti: Marco Cappato, europarlamentare radicale e Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini, ginecologa, membro di Direzione dell’Associazione Coscioni e vice presidente FIAPAC , Lisa Canitano, ginecologa e Presidente dell’Associazione Vita di Donna, Alessandro Gerardi, avvocato, membro della Direzione nazionale di Radicali italiani, che ha sta seguendo le cause di questi giorni, presso il Tribunale di Roma, sul diniego dei medici a prescrivere la pillola del giorno dopo, ed Alessandro Capriccioli, membro di giunta dell’Associazione Coscioni e responsabile del portale “Soccorso Civile”.
E’ previsto anche un breve contributo telefonico della presentatrice Camila Raznovich.

Fonte: Radicali.it

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7 commenti

Anticlericale89

Ottima iniziativa.Bisogna assolutamente lottare il piu’possibile per cercare di ottenere una norma che vieti l’obiezione di coscienza.E’assurdo che una persona scelga liberamente una specializzazione e dopo si rifiuti di lavorare per convinzioni personali,interrompendo il servizio pubblico,ritirando comunque lo stipendio e essendo avvantaggiata rispetto a chi fa’il proprio dovere senza indugi.
Suggerisco a tutti di domandare ai propri medici se sono obiettori,e in caso di risposta affermativa cambiare medico.Io ho parlato giorni fa’con la mia dottoressa,obiettrice,adesso sto’cercando un medico non obiettore,non tollero di finanziare con i miei soldi gli obiettori.Non e’giusto che coloro prendano uno stipendio se si rifiutano di lavorare

Aldo

Dovrebbero lanciarle con gli aerei le pillole del giorno dopo ……. come lanciò i volantini un noto poeta italiano

Mifepristin

credo che il volantinaggio al levonorgestrel sarebbe un po’ troppo costoso e non risolverebbe il problema, bisogna colpire i meccanismi che portano le strutture sanitarie pubbliche ad essere piene di medici allineati politicamente su posizioni cattoliche, evidentemente le facoltà di medicina sono più delle altre sotto il dominio di forze retrive e oscurantiste cattoliche, oggi per trovare qualcuno che parli di embriologia in termini oggettivi e materialistici bisogna andare in Inghilterra o negli Stati Uniti, qui è tutta una deriva mistico-religiosa

Sherasade

Io ho fatto questo giusto l’altroieri: dovendo prenotare una visita ginecologica in una struttura pubblica (non ho un ginecologo privato “di fiducia”) ho espressamente chiesto al centralino che a visitarmi fosse un medico non obiettore. Hanno (ovviamente) fatto ostruzionismo, trattandomi molto male e dicendo che non “avevano una lista di non obiettori da spulciare per i miei comodi” e che poi “non sapevano quali medici ci sarebbero stati di turno”.
Sono tutte stronzate e così vanno trattate, ho annullato la visita al buio e mi sono rivolta presso un’altra struttura (sempre pubblica), dove invece si sono mostrati più concilianti e mi hanno assicurato che avrebbero rispettato la mia richiesta.
Bisogna che tutte le donne e le ragazze che ci tengono all’autodeterminazione insistano per essere visitate da medici non obiettori, anche e soprattutto se la prestazione richiesta non ha nulla a che vedere con l’IVG, farlo in massa è l’unico sistema per ridimensionare il fenomeno dell’obiezione.
Non vedo perchè dovremmo farci mettere le mani nella vagina da chi sarebbe ben felice di sbatterci la porta in faccia se avessimo bisogno.
Loro obiettano noi? Noi obiettiamo loro!

Anticlericale89

Quoto Sherasade,in assenza di una norma giuridica precisa obiettare agli obiettore e’l’unica strada percorribile per fare capire che noi pretendiamo un sistema sanitario che ci garantisca la libera scelta di fronte a temi delicati e personali.Se davvero lo facessimo in massa sarebbe una cosa estremamente positiva.Intanto io ho proposto a degli amici di fare le famose “ronde”nelle strutture pubbliche e denunciare gli obiettori.Ricordo che la Turco aveva detto che c’era un numero apposito del ministero della salute a cui chiamare,e’ancora attivo?Per favore qualcuno puo’ spiegarmi cosa comporta esattamente fare una denuncia?Io non ne ho idea,ci sto’pensando ma vorrei sapere di preciso che succede poi.
In questo periodo mi sento particolarmente sul “piede di guerra”,penso che i risultati delle elezioni,il fatto che uno come ferrara abbia addirittura presentato una lista contro l’aborto,siano segnali gravi,”loro”e’bene capiscano bene che c’e’gente libera e indipendente che non permette agli altri di decidere per se,e io sono fra questa gente ovviamente.

Sherasade

Non puoi denunciare gli obiettori solo perchè sono obiettori, loro esercitano (purtroppo) un loro diritto sancito dall’articolo 9 della legge 194.
Si possono tuttavia denunciare coloro che applicano indebitamente l’obiezione di coscienza rifiutandosi di prescrivere la pillola del giorno dopo o (cosa che in pochi sanno) di assistere una donna che ha effettuato IVG DOPO la cessazione del battito fetale, ossia ad aborto avvenuto.
Per farlo puoi o chiamare immediatamente la polizia (o i carabinieri) e farli venire sul posto e sporgere denuncia direttamente oppure se non vuoi fare così devi pretendere che il medico metta per iscritto (e firmi) le3 ragioni per cui si rifiuta di offrire un servizio pubblico e sporgere denuncia in seguito.
Puoi anche denunciare i farmacisti che non ti vendono la pillola del giorno dopo e non si rendono disponibili a procurartela immediatamente.
Queste cose si configurano come interruzione di pubblico servizio e omissione di soccorso con l’aggravante di essere un medico.
Visto che sei molto infervorata (come me, del resto, tra l’altro abbiamo quasi la stessa età!) su questi argomenti ti consiglio di visitare il blog obiettiamo gli obiettori all’indirizzo: http://ogo.noblogs.org/
Lì troverai tutte le informazioni sui numeri da chiamare per denunciare il fatto oltre che alle forze dell’ordine anche all’osservatorio del ministero della salute.

Resistere, resistere, resistere!

Anticlericale89

Grazie Sherasade!!

Adesso visito il blog,comunque se non sbaglio la prescrizione della pillola del giorno dopo e’stata giudicata non soggetta al diritto(?) di obiezione di coscienza da parte dei medici,quindi e’perseguibile il medico che,rifiutandosi di prescriverla,mette poi in difficolta’la paziente.
Speriamo,con questo governo non sono ottimista ma tanto vale provare.

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