Lanciato il telescopio spaziale Glast (RaiNews24).
Nuove scoperte sull’accumulo di placche nell’Alzheimer (Le Scienze).
L’avvento dei microchip polimorfi (Le Scienze).
Isolata molecola ritenuta antenata di molti composti organici (Galileo).
Il Nobel Rubbia: “Effetti drammatici dall’uso di combustibili fossili” (Corriere della Sera).
Proteste degli archeologi italiani: “malpagati e senza diritti” (Corriere della Sera).
Studio italiano: gene contribuirebbe a longevità e quoziente intellettivo sopra la media (Agr).
Titolo: “Studio italiano: gene contribuirebbe a longevità e quoziente intellettivo sopra la media”.
Dov’è la scoperta? E’ un’ovvietà! E togliamo pure il condizionale.
“Studio italiano: gene contribuirebbe a longevità e quoziente intellettivo sopra la media” (Agr)
Anche dando per buona la notizia… passi per la longevità (quella va sempre bene), ma esiste ancora chi ritiene probante il cosiddetto QI per definire veramente chi è più o meno intelligente? Non dico che non possano esistere criteri in base ai quali stabilire una scala su cui misurare ‘certi tipi di intelligenza’… ma quanti tipi di intelligenza ci sono in realtà?
Si, infatti ci ho pensato un po’ prima di metterla, usando il condizionale. La vedo così: il fatto che questo enzima “ripulisca” il cervello lo rende più efficiente per un certo tipo di intelligenza, quella “misurabile”, quella più “meccanica”, diciamo così.