Etologia: studi italiani sul “senso degli affari” delle scimmie

A SANDOKAN piace un sacco il parmigiano e pur di mangiarne un pezzo è disposto a rinunciare a due porzioni di cereali glassati. Le cose cambiano se le porzioni diventano tre o quattro, a quel punto la golosità prende il posto della gustosità, e infatti Carlotta non ha dubbi: tra una nocciolina e quattro semi di girasole, vada per questi ultimi. Un ragionamento che ci trova tutti d’accordo, intriso com’è del senso degli affari che abbiamo noi esseri umani. Ma Sandokan e Carlotta sono due cebi dai cornetti, o Cebus apella, scimmie delle dimensioni di un gatto diffuse nell’America del Sud e dotate di un cervello piuttosto grande rispetto a quanto atteso in base alle loro dimensioni. Insieme a Robot, Gal e Paprika hanno partecipato a un interessante esperimento durato due anni, dimostrando che anche le scimmie hanno fiuto per le scelte più vantaggiose.

La dottoressa Elsa Addessi, ricercatrice dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma – Unità di Primatologia Cognitiva, ha scelto loro perché, pur appartenendo a una specie separatasi dall’uomo 35 milioni di anni fa, hanno caratteristiche cognitive estremamente interessanti, come quella di rompere le noci di cocco con incudini e martelli o di usare sassi per scavare alla ricerca di tuberi. Il team di ricerca della dottoressa Addessi è composto dalla coordinatrice del dipartimento Elisabetta Visalberghi, dal ricercatore in neuroscienze Camillo Padoa-Schioppa e dalla studentesse Alessandra Mancini e Lara Crescimbene, rispettivamente di Psicologia e Biologia . “Volevamo studiare la capacità di ragionamento simbolico in una specie evolutivamente distante dall’uomo – spiega la Addessi – Un ragionamento di questo tipo è considerato prerogativa della specie umana, ma questo esperimento dimostra che non è esattamente così“. L’esperimento è stato svolto in modo semplice ma efficace, facendo ricorso a dei token, gettoni che le scimmie di volta in volta davano e ricevevano per ottenere in cambio del cibo.

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L’articolo completo di Sara Ficocelli è consultabile sul sito di Repubblica

6 commenti

Bruno Gualerzi

Mi dispiace, ma io non sono in sintonia con le amiche Sandokan e Carlotta, troppo ‘capitaliste’ per i miei gusti!!! In effetti non ho molto ‘senso degli affari’, e di solito – molto meno razionale (ma il capitalismo è poi davvero ‘razionale’?) di loro – finisco per preferire l’uovo oggi alla gallina domani.

Aldo

Un ennesima conferma che la scimmia è più scaltra di alcuni uomini

enrico mini

E’ una riprova che il creazionismo è una balla e che anche i preti discendono dalle scimmie (alcuni ancora lo sono).

pussi pussi

A quando la laurea honoris causa in economia del primo cebo dai cornetti?
Dopo 35 milioni di anni hanno imparato a usare sassi per scavare o spaccare le noci!?! Cavolo rischiamo che tra pochi milioni di anni imparino a tirarseli addosso gli uni gli altri e ci sarà il rischio della prima guera cebina!

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