Como: il vescovo rimuove don Stefanoni

Il vescovo di Como, mons. Diego Coletti, ha ritenuto necessario, dopo un “lungo colloquio”, “non confermare la presenza” e “il ministero nelle parrocchie della zona di Colico” di don Mauro Stefanoni, il sacerdote condannato in primo grado per violenza su minori. E’ quanto fa sapere la diocesi di Como in un comunicato diffuso oggi. La diocesi esprime “prudenza e rispetto per la magistratura” ma ricorda anche che l’ordinamento giuridico del nostro Paese prevede “altri due gradi di giudizio che sottopongono ad ulteriore verifica quanto è stato fatto e deciso nel primo”. Pertanto, si legge nel comunicato, “fino a condanna definitiva, si deve presumere che la persona sottoposta a processo possa ancora dimostrare in sede giuridica la propria innocenza”. “Questo, tuttavia – prosegue la nota – non permette di considerare irrilevante e senza conseguenze il pronunciamento in primo grado”. A questo proposito la diocesi esprime la sua “doverosa attenzione per tutte le persone coinvolte nella vicenda” e assicura che “la Chiesa, nei limiti della sua competenza e responsabilità di fronte ad un suo presbitero” assumerà “tutti i provvedimenti che meglio salvaguardano la dignità dello stesso e insieme evitano di dare l’impressione i sottovalutare la situazione”. La legge della Chiesa prevede infatti in questi casi che la giurisprudenza ecclesiastica promuova “gli opportuni accertamenti e indagini”.

Lancio SIR – Servizio Informazione Religiosa

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5 commenti

Aldo

Sempre uguale: rimosso a violenze avvenute, chi rimuoverà i danni psicologici che hanno subito i bambini violentati?

elettra

@aldo

Nessuno. Tanto meno se ne occuperà la Chiesa.
I provvedimenti a salvaguardia dello sciagurato non mancheranno ,naturalmente.
Ipocriti!

malachia

Credo che il provvedimento più efficace di clemenza per questa gente qua non sia quello che certamente arriverà dalla giustizia (va sempre a finire così…), ma sia il silenzio mediatico strettamente (o quasi: grazie UAAR!) osservato.
Fanno tante storie per Don Sante, per esempio, che ha fatto una cosa, dopotutto, naturale e comprensibilissima (e non un peccato, come dicono), tanti servizi, scoop e quant’altro, però lo scandalo dei preti pedofili passa quasi sempre inosservato, soprattutto in TV.
Eppure anche queste sono notizie. Anzi, un bambino che nasce non è una gran notizia…Dopotutto è una cosa comune, per quanto bella e straordinaria. Un pedofilo no, è una cosa schifosa, un crimine abominevole, peggiorato dal fatto che a commettere il crimine è un rappresentante di un’istituzione religiosa che si definisce moralizzatrice e benefica (!). Dovrebbe fare più notizia…
Ogni tanto spunta fuori una critica alla chiesa su qualche sporadico articolo, libro o programmi TV, ma è poca roba e non sono certo argomenti su cui si discute nei programmi di successo.
Io sono stufo di leggere sempre di meriti che si attribuiscono immeritatamente alla chiesa e di bugie che ti fanno vedere rose e fiori dove ci sono solo erbacce. Sono stufo di vedere che tutti s’inchinano di fronte ad un tizio vestito di bianco che crede di essere migliore di me e infallibile per giunta!

Stefano Bottoni

Posso immaginarmi il dialogo.
-Birichino birichino! Non farlo mai più-
-Non toccare più i bambini? E’ un grosso sacrificio quello che mi chiede, eminenza!-
-Non intendevo questo! Volevo dire: non farti beccare mai più! Ora recita dieci Ave e dieci Pater, mentre io ti trovo una parrocchia dove i bambini siano meno pettegoli…-

Asatan

In questi insabbiamenti schifosi aggiungiamoci anche la stramaledetta mentalità italiota del perdonismo, secono la quale il carnefice è una povera vittima della società e non ha responsabilità… ma sopratutto ha più diriittti delle persone che ha brutalizzato.

Sono fratelli\compagni che sbagliano e vanno aiutati, ballando la danza del perdonismo sfrenato sui cadaveri delle vittime.

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