Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è ora disponibile sul sito UAAR. Questo l’argomento: “Si parla molto di un supposto ‘declino italiano’, e ci interessa sapere cosa ne pensano i non credenti”.
Sei le possibili risposte:
– Non c’è alcun declino italiano in corso
– Viviamo un momento di difficoltà, ma lo supereremo presto
– Nel bene o nel male, il nostro destino sarà lo stesso degli altri paesi UE
– L’Italia è in forte difficoltà: il futuro è fosco
– L’Italia è spacciata, e chi può si affretti a espatriare
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito verteva sull’invito, formulato da Massimo D’Alema alla Chiesa cattolica, a “non cedere alle tentazioni del potere”. Questi i risultati:
44% Tutte le religioni ambiscono al potere
37% Il rischio c’è sempre stato e sempre ci sarà: un rapporto organico con il potere è indispensabile per avere influenza
13% Il rischio c’è: gli interventi ‘politici’ di Benedetto XVI sono troppo frequenti
3% La Chiesa non ha mai ceduto a queste tentazioni
2% Il rischio è minimo: la Chiesa vuole innanzitutto svolgere liberamente la sua missione evangelizzatrice
1% Se anche nel passato la Chiesa ha talvolta ambito al potere, al giorno d’oggi questo rischio non sussiste

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28 commenti

Leo55

Non ho risposto al sondaggio perchè non ho capito bene a quale tipo di “declino italiano” ci si riferisca: se economico, culturale, politico o tutte queste cose insieme.

davide

ho risposto con la terzultima: espatriare lo considero come un atto di rassegnazione o di vigliaccheria. Il futuro certo non promette nulla di buono, ma se non si lotta, ma se non si resiste le cose continueranno inesorabilmente col loro corso. Se infatti certa gente (Voltaire, Giordano Bruno e gli altri) avessero deciso di espatriare e di non lottare nella loro terra oggi in che condizioni saremo?

Leo55

In questo caso ritengo che il declino Italiano sia legato ad un declino globale, non soltanto dei paesi UE.

gianluca

Spero di sbagliarmi ma ci sono tutti i prodromi perchè l’Italia scivoli in una dittatura soft. E senza che nessun se ne accorga.

Paguro

quoto gianluca. una dittatura che sarà resa possibile non dal’igerenza spaventosa del vaticano o dalle ronde leghiste ma dall’indifferenza della gente

enrico mini

Io temo che questa dittatura sia già in atto e non so per quanto resterà “soft” (se lo è).

stefano

non possiamo non vedere le penose condizioni in cui versa questa italietta da avanspettacolo; poco lavoro, tv da terzo mondo, ignoranza diffusa e capillare, disoccupazione.
chi può si metta in salvo.

dobor

Il declino generale è inevitabile perchè il futuro di un Paese sta nella scuola. La scuola italiana non si evolve, i programmi scolastici sono sempre gli stessi, gli insegnanti sono gli stessi cattocomunisti di sempre. Pertanto la scuola in Italia è e sarà sempre più lontana dal mondo reale. E’ sicuramente meglio abbandonare la nave Italia che certamente affonderà.

fernando

Ho già affermato che questo è il FASCISMO dal volto umano.I cittadini democratici se ne sono accorti benissimo ma non hanno referenti per poterlo contrastare in quanto la maggioranza degli elettori ha decretato che così deve essere e l’opposizione non si oppone.Senza unghie chi volete graffiare!Non ci resta che resistere sperando che passi presto.

Bruno Gualerzi

E’ la parola ‘declino’ che mi imbroglia e lascia perplesso nella scelta.
Declino rispetto a che? A ieri? All’altro ieri? Al secolo scorso? Al Risorgimento? Al Rinascimento? Al Medioevo? E così via, con la tentazione di arrivare fino ad Adamo ed Eva.
Occorrerebbe fare riferimento ad una sorta di ‘filosofia della storia’ che poi, come tutte le ‘filosofie’, si può elaborare sulla base dei criteri più opinabili…
Quindi meglio lasciar perdere e venire – tenendo però ben presenti queste premesse – ad un qualche ‘dunque’, relativizzato, come si chiede qui, all’essere ‘non credenti’. Ebbene, come non credente, più che un declino vedo un concretizzarsi, un venire al pettine di nodi… da un lato costituitiad una tradizione controriformistica che ha sempre soffocato, con ‘realismo andreottiano’, ogni vero slancio riformistico da intendere non solo in senso religioso… dall’altro, la poca consapevolezza di quanto, in questa situazione, sia difficile – per un ateo – non lasciarsi coinvolgere in atmosfere solo apparentemente ‘laiche’, in realtà solo ‘laicizzando’ spinte ancora di matrice fideistica.
Quest’ultimo aspetto, ovviamente non vale solo per l’Italia, ma, se collegato al primo, è particolarmente deleterio per la realtà italiana.

Mauro Marconi

In effetti il senso del sondaggio non è chiaro. Tra l’altro, non si capisce nemmeno per quale motivo i non credenti dovrebbero esprimere un’opinione particolare, diversa da quella dei credenti. Se “declino” c’è, non è solo italiano, e non penso solo all’economia (visto dove è arrivato il prezzo del petrolio?), che dovrà comunque necessariamente ripensare l’idea di “sviluppo”. Ecco, se differenza ci deve essere – tra credenti e non credenti – è proprio nel modo di concepire lo sviluppo: i primi confidano nella ‘Provvidenza’, i secondi (come me) ritengono che gli uomini (non solo gli italiani) devono cominciare a porre dei limiti alla loro forsennata crescita materiale e demografica.

nicola

In effetti la domanda è malposta e le possibili risposte sono troppo generiche. Cosa significa, ad esempio, declino politico? Premesso che nella domanda ci si riferisce a un declino indeterminato. No, direi proprio che il sondaggio “l’è tutto da rifare”.

Licurgo

Bruno Gualerzi, lascia stare la tua filosofia stantia, buona solo ad esprimere concetti ampollosi e sofisticheggianti. Se la parola “declino” ti lascia perplesso, vuol dire che vivi in un altro mondo e non ti affacci alla dura realtà che stiamo vivendo da un po’ di tempo a questa parte.
Purtroppo il declino è evidente e si riscontra in ogni aspetto della nostra povera Italia. La colpa è della classe politica, qualunque essa sia, ma è stato il popolo italiano a permettere tutto ciò rimanendo indifferente e buono tuttalpiù ad ascoltare i latrati populisti di un certo comico riempi piazza. Concordo con Davide sul fatto che l’emigrazione sia un atto di debolezza, in quanto significa rassegnarsi e rinunciare a cambiare la situazione.

Cosimo

@Davide
Io intendo espatriare alla fine dell’anno o agli inizi del prossimo. Non è un atto di vigliaccheria. Sono rassegnato all’idea che l’Italia stia facendo la fine che si merita per l’assenza di sensibilità sociale che hanno tantissimi Italiani ai quali non interessa niente della democrazia, della giustizia, della libertà di espressione, dell’ambiente, della cultura. E’ una battaglia persa in partenza. A me tali questioni interessano, per questo vado via. Qui in Italia mi sento un pesce fuor d’acqua.

lorenzo a.

credo che il declino italiano si articoli in numerosi settori: politico, economico, morale ecc.

ma mentre dal punto di vista morale e politico un fondo ben preciso non esiste, in quello economico il fondo lo stiamo per raggiungere. non solo perchè abbiamo un debito pubblico pazzesco (circa 27K€ a testa) ma soprattutto perchè ci troviamo in piena stagflazione, cioè la combinazione di inflazione alta 3.6% (quella ufficiale) e crescita zero (o più credibilmente negativa). questa è la condizione in cui i prezzi aumentano a causa dell’inflazione, i costi di produzione dei beni aumentano a causa della riduzione dei volumi di vendita in una spirale che alimenta i due fenomeni. insomma il nostro potere di acquisto si erode sempre di più mentre la nostra ricchezza si consuma per pagare gli interessi sul debito.

quanto a lungo potremmo durare non lo so ma certamente quando vedremo in giro la gente con le casseruole sarà troppo tardi.

Bruno Gualerzi

Caro Licurgo, se invece di partire lancia in resta contro i miei filosofemi ‘stantii e sofisticheggianti’ (più che possibili, ognuno fa quello che può) ti fossi soffermato a riflettere un momento su quanto detto, ti saresti reso conto che ho parlato, e come!, di declino, ma dal punto di vista di un ateo, proprio per uscire dal generico di una ‘dura realtà’ che tu starai vivendo da un pò di tempo a questa parte, ma che – sempra da un punto di vista ateo (il sondaggio, mi pare sia indetto da UAAR per sondare il parere dei non credenti) – non sto certo scoprendo adesso. Se mai, come ho cercato – evidentemente in modo troppo ampolloso per le tue apertissime orecchie sulla nostra realtà – di definire, scegliendo un punto di vista, le cause e il livello di questo declino.
(E, per favore, se certi interventi non ti sono graditi, evita di ricorrere a giudizi così sprezzanti che – se sei una persona intelligente come non ho ragione di dubitare – capisci come possano sempre essere rivesciati pari pari contro di te.)

Licurgo

@ Bruno Gualerzi:

Capisco che il sondaggio sia rivolto ad atei, tuttavia anch’essi dovranno pur vivere di qualcosa di tangibile e non esclusivamente metafisico. Come giustamente hai sottolineato, la situazione per i non credenti non è facile, ma ho buone ragioni per ritenere che non lo sia mai stata.
Secondo il mio modesto parere il sondaggio è stato volutamente lasciato sul vago per imporre un maggiore slancio nel “dibattito” dei commenti. Ad ogni modo, anche da non credente ho delle necessità materiali ed economiche, per cui intendo il declino principalmente (ma non esclusivamente) su questo aspetto. Ovviamente sarebbe lunghissimo esternare tutte le cause, dal “realismo andreottiano” al semplice disinteresse della gente comune, indotta ad inseguire bisogni futili e speranze vane. In merito alla fuga dalla patria, non credo sia giusto rassegnarsi a vivere in un paese straniero, anche perchè non tutti ne avrebbero le possibilità.

prometeo

Declino è un aggettivo anche troppo leggero e superficiale. Qui si tratta di un vero imbarbarimento della popolazione italiana, di una tragica degradazione antropologica che ci permette di vivere con indifferenza o superficialità le drammatiche vicende di tutti i giorni:i violenti pestaggi a sangue che vengono quotidianamente inflitti agli stranieri detenuti anche senza giusta causa nei cosiddetti centri di permanenza temporane: a Torino,circa un mese fa ne è rimasto vittima un ragazzo tunisino. I quaranta egiziani morti nelle acque del Mediterraneo non suscitano un giudizio netto e interamente indignato, così come non accade per le migliaia di morti all’anno sul lavoro,così come non avviene per le vergognose leggi che il parlamento italiano approva questi giorni, grazie anche alla totale indifferenza dell’opposizione,della società civile,degli intellettuali (se ce ne sono ancora). Non è forse eversivo che un politico,per di più presidente del consiglio,faccia in modo che i suoi problemi giudiziari ed economici vengano risolti a colpi di decreti legge?Non è forse questo un uso criminale e poco democratico del parlamento?Cosa significa se i medici di una clinica privata,in nome del profitto,siano capaci di uccidere i propri pazienti?
Queste sono solo le ultime orribili aberrazioni a cui assistiamo impotenti, e tutto ciò ci rende immuni e insensibili all’orrore della violenza e della tracotanza del potere.
Dove ci porterà tutto questo?
Siamo come in un treno in folle corsa verso una destinazione ignota e senza conducente.

#Aldo#

Dobor: “[…] gli insegnanti sono gli stessi cattocomunisti di sempre […]”

Oibò, Dobor! Non ti sembra di generalizzare un po’ troppo? Pur’io sono insegnante, ma ti garantisco che l’etichetta “cattocomunista” non mi si addice per nulla.

Aggiungerei anche che dire che la scuola italiana è quella che è per colpa degli insegnanti è come dire che la Fiat sta andando a rotoli per colpa degli operai che ci lavorano. Ehm… suggerirei di pensarci un po’ su.

g.b.

Limiti dei sondaggi: rispondere con una semplice crocetta è spesso difficile. Nel caso specifico penso che l’Italia sia vivendo un momento difficile, che la strada della ripresa sia in salita da ogni punto di vista, tuttavia non mi abbandonerei al pessimismo estremo di chi vede davanti a sè solo il buio.

Raffaele Carcano

Uno dei libri più venduti del momento è “La deriva. Perché l’Italia rischia il naufragio”, di Stella e Rizzo. Nessuno ha chiesto loro di che deriva stiano parlando: economica, politica, sociale, culturale, epistemologica… la generalità del significato titolo sembrerebbe chiara di per sé. Idem per il sondaggio: se si parla di ‘declino’ senza ulteriori precisazioni è perché va inteso in senso generale.
Ho ritenuto interessante sentire l’opinione dei non credenti su un tema del genere: anche perché, a quanto risulta dalle inchieste disponibili, le società più religiose sono anche quelle meno sviluppate*, per quanto nel nostro caso occorra forse parlare di ‘inviluppo’.

* i.e. più indietro come Indice di Sviluppo Umano

zorn80

Bene, qualcuno dice che espatriare non è certo la soluzione! Resistere resistere resistere e promuovere lo sbattezzo e la cultura della scienza!!!

zorn80

@dobor

Guarda che la scuola italiana ha una tradizione culturale solida e di antiche radici, e molti insegnanti spesso seguono a loro spese corsi di aggiornamento con entusiasmo e dedizione (non mancherà qualche lavativo ovviamente).
E non è facile in queste condizioni con questi fruitori.

Provateci a starci voi, prima di giudicare, dietro una cattedra, un solo giorno, tra edifici fatiscenti, stipendio da fame e bullismo e scostumatezza dilagante e rischio della propria incolumità (fisica e anche penale perché i genitori attuali sarebbero pronti a denunciarti per un 5 al loro figliolo genio incompreso che magari è una capra, è scostumato e fuma in classe…) peggio che gli arbitri di provincia.

Licurgo

@zorn80

Non mi sembra che gli insegnanti si ammazzino di fatica a star (seduti) dietro ad una cattedra. Gli stipendi, seppur bassi rispetto alla media europea, non mi sembrano poi così squilibrati per così poche ore di lavoro rispetto ad esempio ad un operaio.

#Aldo#

Licurgo: “Non mi sembra che gli insegnanti si ammazzino di fatica […]”

Tempo fa ho coniato una massima della quale voglio renderti partecipe: “Il lavoro altrui non fa sudare”.

enrico mini

Potrei concepire l’espatrio, da emigrante, per un pezzo di pane come già fecero i miei nonni e mio padre. Potrei anche concepirlo come esilio volontario per preparare attivamente il ritorno in un Paese Libero. Mai come fuga da una brutta realtà contro la quale si deve lottare!
Questo mi è sempre stato insegnato.

Nietzche---

@ Licurgo
sei proprio un ignorante se dici così, così come con faciloneria attaccavi Bruno Gualzieri sul suo intervento.
Che ne sai tu quanto è difficile reggere 20 ragazzi maleducati a cui non interessa per niente di imparare e il cui unico scopo nella vita è bere e fare a botte?
La gente che parla senza cognizione di causa davvero non la sopporto

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