Polonia: secondo un libro Walesa sarebbe stato una “spia comunista”

Lech Walesa una spia al soldo del regime comunista. Questa la tesi del libro-documento che verrà pubblicato lunedì prossimo, inizialmente in sole 4mila copie, e redatto dall’Istituto per la memoria nazionale (IPN). Gestore unico degli archivi di Stato. E scoppia una violenta polemica in Polonia, Paese letteralmente diviso in due tra chi crede alla tesi dell’IPN e chi invece ritiene si tratti di una macchinazione orchestrata per colpire l’ex-presidente e il governo a lui vicino di Donald Tusk. In base ai documenti analizzati, emergerebbe che Walesa agiva nel periodo di Solidarnosc al soldo dei servizi segreti, sotto lo pseudonimo di “Bolek”. Walesa si difende minacciando azioni legali. In suo aiuto, paradossalmente, l’avversario di sempre: l’ex-presidente Aleksander Kwasniewski, protagonista insieme a Walesa della transizione democratica della Polonia, dalla tavola rotonda del 1989 in poi. “Il dossier su Walesa è stato manomesso. Questo è sicuro. Walesa è stato un avversario politico molto duro e determinato e mai ho avuto la sensazione che potesse fare il doppio gioco”, ha dichiarato Kwasniewski a Gazeta Wyborcza. Di tutt’altro avviso – e non poteva essere diversamente, visto il rancore che intercorre tra i due – Jaroslaw Kaczynski, ex-premier e leader di Diritto e Giustizia: “non avevo bisogno del libro per sapere quanto c’è scritto. Bene che il Paese apprenda finalmente la verità, coperta in questi anni dalla casta del potere”.

Il lancio è tratto dal sito dell’APCom

16 commenti

Stefano Bottoni

Se è per questo Iliescu era dal 1984 che progettava di rovesciare Ceausescu.
Chi vive sotto un regime e conquista una qualche posizione, non potrà mai considerarsi “vergine”. I veri “vergini” fanno sempre una brutta fine. Gli altri, hanno trovato un compromesso.

Aldo

Ratzinger in realtà è una spia dell’ U.A.A.R. ma non ditelo a nessuno…………..

Silesio

La storica “caduta dell’URSS” è stato invero un risultato comprato a suon di soldoni. E’ stata una cosa “pagata” peer to peer comprando capillarmente l’intera l’intellighenzia del sistema sovietico con la promessa di regalare in futuro i pezzetti dello stato residuo ai vari “berlusconi” locali che oggi sono ricchissimi oltremisura. Questa cosa è avvenuta. Dopo la caduta del sistema improvvisamente sono spuntati dei “ricchissmi” che non si spiega perchè mai sia sorti. Parte di questa operazione è passata dal vaticano e dal “papa polacco” che in realtà era stato eletto apposta come parte di questa strategia. Se Walesa era una spia russa, ciò può significare solo che aveva protettori all’interno del sistema sovietico comprato. Ciò in effetti non deve stupire.

Magar

Vabbè, ma l’abbiamo fatto solo per compensare Odifreddi, che è dell’Opus Dei… 🙂

juan valdez

Francamente non credo che Walesa sia stato uno spione del partito comunista polacco, ma altrettanto sicuramente ha avuto appoggi da parte della C.I.A.
In Polonia, il comunismo aveva contro una tradizione di nazionalismo jagellonico venato di antisemitismo e quell’antisemitismo qualunque cosa si possa dire in contrario era ed è tuttora patrimonio della locale chiesa cattolica.

Pierluigi

In ogni caso era in buona compagna, con Prodi e altri notoriamente spie sovietiche, come Guzzanti padre ci ha raccontato.

Stefano Bottoni

Consiglio a tutti di vedere il (a mio avviso) bellissimo film “Le vite degli altri”. E’ ambientato a Berlino Est, ma la situazione era pressochè identica in tutti i paesi oltre-cortina.

juan valdez

Per Pierluigi.
Considerare Prodi una spia del Kgb è un insulto all’intelligenza della gente.
Considerarlo poi una spia perchè lo ha detto e lo ha scritto Guzzanti è un insulto alla ragione.
Ripeto. Walesa e Solidarnosc sono stati foraggiati dalla C.I.A e dal vaticano, così come L’URSS ha finanziato e foraggiato uomini e movimenti a lei graditi in tutto il mondo.
In tutta questa tragica commedia di potere, oltre a tanta gente, è morta prima di tutto la verità.

Stefano Bottoni

@ juan valdez

Scusa, ma mi sembra abbastanza evidente come Pierluigi si sia espresso in tono ironico. Nessuna persona intelligente può seriamente pensare che ciò che disse Guzzanti senior sia vero.
Ma dai… immagina solo la scena…
DRIIIIIN
-Hello?-
-Buoooongiooorno… sono Romaaaaano Prooooodi…-
-What?-
-Soooono sereeeeenoooo…-
-Please, I can’t undestand anything!-
-Rimeeettereeeemo l’Itaaaalia in carreggiaaaaataaaaa…-
-But what are you saying???-
-Noooo ai paaaaacssss…-
-Sorry, the line is falling down…- bip bip bip bip

Stefano Bottoni

@ juan valdez (parte seconda)

ovvio che non sapendo parlare russo (ma neppure Prodi, credo), abbia immaginato un interlocutore internazionale che parlasse inglese (e mi è rimasta nella tastiera una “r” in “undestand”).
L’inglese lo conosco come una madrelingua. Però me la cavicchio anche col romeno. Faccio morire dal ridere mia moglie e i miei suoceri (romeni, appunto) quando parlo romeno ma con l’accento russo (chi non sa fare l’accento russo? Basta aver visto qualunque film spionistico degli anni ’60 e ’70).

juan valdez

Per Stefano Bottoni.
In effetti la mia era solo una precisazione, dovuta al fatto che in Italia ormai dare del comunista a qualcuno e diventato il non plus ultra dello sfregio.
Mi devi scusare Stefano, ma quando vedo certi maccarthisti d’accatto dare la caccia a delle presunte streghe e autodefinirsi dei combattenti della libertà, in una società marcia come la nostra, non posso fare a meno d’incazzarmi, ancora di più se alla stessa stregua dei censori di un tempo, questi signori levano l’indice e si permettono di giudicare chiunque e comunque, affibbiando patenti di democraticità a questo o a quest’altro.
Guzzanti senior è un tipo di questa categoria, e poi lo ripeto negli anni della guerra fredda USA e URSS hanno manovrato persone e movimenti senza nessuno scrupolo e non solo loro d’altro canto.
Nello stesso modo infatti, Il vaticano ha manovrato il popolo polacco spngendolo a lottare contro il partito comunista, pressapoco nel medesimo periodo in cui frenava i teologi della liberazione in SudAmerica con la scomunica e l’isolamento.
Per concludere mi piacerebbe sapere quale poteva essere il nome in codice di Prodi agente del KGB……..forse Mortadelloski o Serenitaski.
Datemi dei lumi ragazzi.

juan valdez

Per Stefano Bottoni.
Il problema e che i nostri compatrioti (una grande parte a dire il vero), purtroppo a scemenze del genere ci crede, basta vedere come il termine comunista viene adoperato da gente completamente rincretinita dalla televisione; è diventato un’ offesa, uno sfregio in bocca a persone che il più delle volte non conoscono la storia e che imitano il censore di turno, in questo caso l’uomo innamorato degli USA, Guzzanti senior.
Se gli italiani conoscessero la storia, saprebbero che nello stesso periodo in cui il vaticano appoggiava solidarnosc, in sudamerica i teologi e i seguaci della teoria della liberazione venivano scomunicati e isolati, dal momento che davano fastidio agli interessi delle corporation americane.
Walesa è stato aiutato nella sua opera dalla Cia e dal vaticano e se lo avesse potuto fare avrebbe trasformato la Polonia in uno stato confessionale, per fortuna i polacchi sono stati più furbi.

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