La Corte d’appello di Firenze si e’ riservata di decidere in relazione al ricorso presentato da Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, la giovane coppia omossessuale che aveva espresso la volonta’ di poter contrarre matrimonio civilmente, riscontrando il rifiuto del Comune di Firenze, davanti alla richiesta di pubblicazione delle nozze.
I due si erano anche rivolti al tribunale di Firenze che, nello scorso autunno, aveva rigettato il ricorso.
Il Comune si era costituito in giudizio. Soddisfatti i legali della coppia, gli avvocati Paola Pasquinuzzi e Francesco Billotta, che hanno valutato la decisione della Corte d’appello come ‘la volonta’ dei giudici di riflettere bene sul caso’.
Positiva anche la reazione di Piomboni e Pegoraro, che annunciano la ‘volonta’ di proseguire la nostra battaglia’.
L’avvocato Billotta afferma che si tratta di un evento di ‘portata storica […] E’ la prima volta che un caso del genere arriva fino all’appello. C’e’ stato un altro ricorso analogo alla fine degli anni Ottanta, a Roma, ma si fermo’ in primo grado. Allora, pero’, non c’era ne’ la carta di Nizza ne’ c’erano stati matrimoni gay nel mondo’.
Per Bilotta la corte ‘e’ stata molto professionale e ha dimostrato di aver letto il nostro ricorso con molta attenzione.
Il presidente ha riconosciuto che, in base alle nostre carte, e’ stato leso il principio di uguaglianza, ma ha detto che occorre valutare le ricadute pubbliche del matrimonio. Alla mia replica che tutti i diritti fondamentali hanno ricadute pubbliche, la corte si e’ riservata la decisione’.
‘Ci aspettiamo – ha concluso – che la Corte, con la sentenza, dia un parere motivato sul fatto che ci potrebbe essere una limitazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione: sarebbe gia’ di un’importanza enorme’.
I giudici applicano la legge esistente: non è loro compito armonizzarla ai principi etico-giuridici dello Stato. Daranno (se tutto va bene) ragione ai ricorrenti in linea di principio, ma non potranno comunque autorizzarne il matrimonio. Per un recente analogo precedente cfr la sentenza 61/2006 della Corte Costituzionale. In ogni caso una pronuncia positiva può spronare il legislatore. Se questi rimane inerte può, come al solito, intervenire la Corte Europea.
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Volente o nolente, verrà il momento in cui i ns. piccoli politici e i gerarchi vaticani dovranno per fare i conti con gli inevitabili cambiamenti sociali, a dispetto del loro immobilismo pseudo-ideologico d’accatto. E, come credo, la reazione cattolica sarà sicuramente poco “cristiana”, e ancor più decisa che adesso
Non oso pensare cos’altro saranno capaci si pensare e fare, pur di fermare gli inevitabili cambiamenti. Saluti
Il nostro sistema giuridico e diverso da quello anglossassone ( del tipo common low ), dove una sentenza è già legge. Tuttavia ciò costituirebbe ( se la corte d’appello accogliesse il su citato ricorso ) un’indubbia mazzata ai soliti benpensanti e sarebbe, comunque, un ottimo inizio.
beato te, caro sti.ca, che sei così ottimista.
io vedo profilarsi un futuro dove l’italia occuperà l’ultimo posto in europa in materia di diritti civili.
mi correggo: “Il nostro sistema giuridico é …
@Stefano
se ascolto il mio istinto di dò ragione, vista la nostra arretratezza civile. Tuttavia penso ( facendo riferimento alla mia parte razionale ) che prima o poi dovranno per forza farci i conti. Almeno spero.
x sti.ca
“prima o poi” 🙂 ora siamo d’accordo.
diciamo fra 200 o 300 anni.
“La nostra socità é come uno specchio rotto, nel quale ciascuno si riflette nel suo frammento, nel suo particolare, ed è in grado, ha interesse, a vedere solo quello, respingendo, anche con gesti ostili e violenti, il resto”.
E’ una citazione fatta da Eugenio Scalfari mesi fa e con la quale sono molto d’accordo.
comunque gli avvocati della coppia sono molto realisti, quello che vogliono in sostanza è che la corte ammetta che il nostro ordinamento è discriminatorio nei confronti di alcuni suoi cittadini, da lì forse si potrà partire per cambiare le cose.
Matrimonio da concedere a tutte le persone di QUALSIASI orientamento sessuale, stronchiamo le ingerenze clericali su questo, sul sabotaggio della legge 40 e sui tentativi di mettere le mani sulla 194.
Autodeterminazione per le donne
http://www.pmli.it( con un manifesto F4 scaricabile)
Ci sono diritti che non costano nulla…cioè hanno un impatto sulle casse statali pari a zero, come i pacs, o l’adozione per qualsiasi tipo di coppia di bambini soli o abbandonati. potrei continuare con gli esempi, ma nn ritengo necessaria la cosa.
Ci sono diritti che non costano nulla…cioè hanno un impatto sulle casse statali pari a zero, come i pacs, o l’adozione per qualsiasi tipo di coppia di bambini soli o abbandonati. potrei continuare con gli esempi, ma nn ritengo necessaria la cosa.
Sarebbe il caso di sollevare q.l.c., perché altrimenti che passo avanti ci potrebbe essere?