Laicità: utopia e necessità

Negli ultimi tempi su questo sito sono state annunciate e recensite numerose opere che trattano del tema della laicità. Oggi ne annunciamo una nuova e molto diversa dalle altre in quanto ci racconta come è nato e si è andato strutturando un movimento laico ampio e capillare in uno dei paesi più cattolici d’Europa, il Belgio. L’autore di questo libro, Philippe Grollet, avvocato presso il foro di Bruxelles, ha presieduto nel corso di quasi quattro decenni varie associazioni laiche, ultima delle quali il Centre d’Action laïque presso il quale ha sede la Federazione umanista europea cui aderisce l’UAAR. Il Belgio, con poco più di 11 milioni di abitanti, conta 84 Maisons de la laïcité, case della laicità, che testimoniano il radicamento di una cultura laica popolare; questa si esprime in vari modi e forme a seconda dei luoghi e delle persone che li animano: iniziative di tipo culturale, didattico, ricreativo rivolte ad adulti, bambini e anziani, a donne e a immigrati, cerimonie nuziali e funerarie, cerimonie “del nome” in occasione di una nascita per marcare l’accoglienza del bambino da parte della società.

Di grande interesse è anche la parte dedicata all’approfondimento del concetto giuridico e istituzionale della laicità nonché di quello filosofico e politico del laicismo, pilastro della libertà di coscienza, del pluralismo e dell’uguaglianza dei cittadini.

Laicità: utopia e necessità è arricchita da un’introduzione di Mario Alighiero Manacorda e fa seguito a “La laicità indispensabile” che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno organizzato a Roma dall’UAAR nel 2003. L’edizione italiana esce a Zurigo, per i tipi di una vecchia casa editrice legata all’immigrazione italiana in Svizzera, L’Avvenire dei Lavoratori, la quale si è sempre opposta al fascismo, al clericalismo concordatario, alle persecuzioni religiose e razziali.

Il volume viene distribuito in Italia a cura della DIEST, Via Cavalcanti 11, 10132 Torino, telefono 011 8981164, email posta@diestlibri.it a cui è possibile richiederlo direttamente. È reperibile nelle principali librerie, quali Feltrinelli. Mi auguro che i circoli assicurino la vendita militante di questo libro e magari organizzino delle serate di lettura e di discussione del suo contenuto.

Vera Pegna

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6 commenti

San Gennaro

Che “in uno dei paesi più cattolici d’Europa” vi siano 84 case della laicità mi induce all’ottimismo.
In Italia forse avrebbero successo le case del fascio, quelle chiuse e quelle da gioco.

8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR

Daniela

lo comprerò sicuramente, forse si possono prendere degli spunti interessanti da poter usare anche qui in italia.
C’è bisogno di un rinnovamento culturale, dobbiamo fare qualcosa per questo paese, non possiamo lasciarlo in mano ai retrogradi.

sti.ca1970

Sono d’accordo per ogni iniziativa laica, soprattutto nel nostro “sciagurato” paese, dove opporsi ai pensieri dominanti ( su tutti quello clericale ) sembra come commettere atti osceni in luogo pubblico. Tuttavia bisogna stare sempre attenti a non cadere in nessun fondamentalismo ( è solo un’avvertenza ).

Aldo

GIORNATE ANTICLERICALI 20-21-22 GIUGNO PONTICELLI DI MALALBERGO(BO) -CASA DEL POPOLO

Organizzano:
ASSOCIAZIONE PRIMO MORONI(PONTICELLI-BO)
CIRCOLO ANARCHICO CAMILLO BERNERI(BOLOGNA)
RIVISTA LIBERAMENTE
CIRCOLO A.R.C.I. IQBAL MASIH(BOLOGNA)

Per info programmi ed adesioni
rivistaanticlericale@libero.it

Stefano Bottoni

Un Paese può essere cattolico, ma anche avere un forte spirito laico. Spagna e Belgio sono lì a dimostrarlo.
Ieri sera ho sentito su Radio 24 la riproposizione di un divertente sketch in cui una giornalista intervistava Zapatero (dalla voce mi sembrava Teocoli, ma non ne sono sicuro).
Giornalista: -Come fate voi in Spagna a mantenere le distanze dal Vaticano?-
Zapatero: -Semplice! Mira cartina di Europa! Aquì è Madrid, aquì è Vaticano. 1200 kilometri. E facile mantenere le distanze! Ora mira cartina de Roma. Aquì è Palazzo Chigi, aquì è Vaticano. Sono quattro fermate de metropolitana! Como se fa a mantenere le distanze?-

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