In questi giorni non si fa altro che parlare di “buchi”, veri o presunti, nei conti del Comune di Roma. Tra le tante cifre che hanno dato i giornali, le agenzie di stampa e i tecnici del Tesoro, manca qualcosa. Tutti sappiamo che minore è la differenza tra le entrate correnti e le spese correnti maggiore è la necessità di ricorrere ad emissione di nuovo debito per finanziare gli investimenti. L’Ici rappresenta circa il 58% delle entrate tributarie (correnti) del Comune di Roma, ergo è una voce importantissima per il Campidoglio, dal 2005 “grazie” al Governo Berlusconi, e alla successiva conferma della norma da parte del Governo Prodi, il Comune di Roma non percepisce il pagamento dell’Ici da parte degli Enti Ecclesiastici per gli immobili ad uso commerciale. Infatti, dalla relazione dell’ex Assessore al Bilancio, Marco Causi, datata 27 luglio 2007, sul rendiconto 2006, a pag. 4 si può leggere qualcosa di molto interessante anche se, forse volutamente, occupa poco spazio, la parte del testo a cui faccio riferimento dice: l’andamento espansivo dell’ICI è tanto più apprezzabile alla luce della potenziale perdita di gettito (valutata in circa 25 milioni di euro) determinata dalle novità introdotte nel 2006 nella disciplina delle esenzioni dell’imposta a beneficio degli enti non commerciali: tali esenzioni vengono estese anche alle attività già considerate nel precedente regime agevolativi (assistenziali, sanitarie, sportive, ricettive, previdenziali, didattiche) anche se svolte in forma commerciale, purché non esclusiva.
Secondo l’Anci i comuni italiani perdono oltre 400 milioni di euro a causa dell’esenzione fiscale per gli immobili degli enti ecclesiastici ad uso commerciale, se a questi immobili aggiungessimo quelli esenti da sempre, ma mai dichiarati ai comuni, sempre secondo l’Anci, raggiungeremmo la quota di 1 miliardo di euro. L’associazione dei comuni italiani ha sempre sottolineato che queste cifre, per vari motivi, sono basate su dati catastali vecchi e lontani dal reale, quindi la cifra dovrebbe essere molto più consistente.
Considerando che la proprietà immobiliare nella nostra città degli Enti Ecclesiastici usata per fini commerciali è considerevole, mi auguro che il sindaco di Roma voglia informare i cittadini romani a quanto ammonta il mancato introito che ogni anno il Comune di Roma deve far fronte per questa esenzione assurda. Inoltre, visto che in questi giorni il sindaco Alemanno ha più volte ringraziato il Governo in carica per l’attenzione dimostrata verso la Capitale, e considerato che andiamo verso il federalismo fiscale per dare più poteri ed autonomia ai sindaci, mi rivolgo al primo cittadino invitandolo a far pressione sul “suo” governo” affinché venga tolta questa esenzione Ici. Si parla tanto di mancanza di liquidità e di criticità di bilancio, ma i soliti noti riescono sempre a farla franca anche nelle crisi più “nere”.
L’articolo di Massimiliano Iervolino è tratto dal sito Notizie Radicali
queste cose sono clamorose, così come è clamoroso il silenzio che le ammanta.
lo stesso Veltroni avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme per metterle in evidenza, invece..
lasciamo perdere il PD, ma Di Pietro, Grillo e (poveri noi) la Sinistra, perchè non danno fuoco alle polveri su questi argomenti?
Il fatto è che quando le cifre raggiungono dimensioni macroscopiche in quanto relative a realtà a loro volta macroscopiche, tipo le spese necessarie per far funzionare una macchina complessa come l’amministrazione di una quasi megalopoli tipo Roma – per non parlare dell’amministrazione dello stato… la matematica diventa un’opinione.
Se è praticamente impossibile sapere anche solo per approssimazione quante persone erano presenti ad una manifestazione (le ridicole incredibili divergenze – visto che in fondo si tratta di numeri definibili senza bisogno di particolari calcoli – tra i dati forniti dagli organizzatori e quelli della questura), figuriamoci quando si tratta di dati relativi a realtà complesse dove i parametri per matematizzarle possono essere i più svariati. E tutto – come il caso di Roma – si traduce in affermazioni e smentite dove i numeri sono l’ultima cosa che conta per definire il reale stato delle cose. Regna sovrana la propaganda.
Personalmente credo che nemmeno gli esperti più preparati di fronte a dimensioni così difficili da controllare siano in grado di tradurle quantitativamente… figurimoci la massa dei non-esperti. Ci si accapiglia per i dati relativi al debito pubblico, al Pil, al tasso di inflazione, al pareggio del bilancio ecc., ma poi, fino a che non si viene toccati direttamente a livello di bilancio famigliare, quale sia la reale situazione non è dato sapere. E ci si affida alla ‘fiducia’ riposta in questo o quel politico, in questo o quell’esperto… fiducia che finisce quasi necessariamente per assumere tutti i connotati della fede religiosa. Sempre modificabile magari da un’elezione all’altra, ma sempre fede religiosa.
Ed è di fronte a questo reale problema, percepibile da chiunque, che proposte di decentramento fiscale come quella della lega trovano consenso tanto immediato quanto irrazionale.
Si farà così: si aumenteranno i prezzi di beni e di servizi e si farà pagare di fatto l’Ici della chiesa anche ai non credenti. Ai cattolici l’onore di pagare perla propria chiesa agli atei una solenne inc.
Oh capperi, per un secondo ho pensato che il sacrificio al Vaticano lo stesse chiedendo Alemanno!!! Ho le traveggole…che caldo UFF…:-(
Buchi di bilancio. E un bel buco in testa a chi so io no?
Illudiamoci pure che la richiesta di cui sopra – se ci sarà il coraggio di inoltrarla – troverà accoglienza.
Già, l’espediente della formula:attività svolte in forma commerciale”purchè non esclusiva”… Tanto non si protesta, per noi italiani va bene tutto,anche il costante impoverimento a fronte di elargizioni milionarie e prive di logica alla chiesa.
Quale sacrificio svrebbe richiesto Alemanno al Vaticano? Non l’ho capito dall’articolo.
@ Rosalba e’ successa la stessa cosa anche a me. Mi sono detto clamoroso, vuoi vedere che quei flaccidi del PD si fanno superare anche su questo….Poi ho letto bene! Ma quoto @Il Filosofo Bottiglione nessuno (tranne Curzio Maltese) e pochi altri mettono in risalto questa ingiustizia dell’esenzione della chiesa dal pagamento dell’ICI!!!
Secondo l’Anci i comuni italiani perdono oltre 400 milioni di euro a causa dell’esenzione fiscale per gli immobili degli enti ecclesiastici ad uso commerciale, se a questi immobili aggiungessimo quelli esenti da sempre, ma mai dichiarati ai comuni, sempre secondo l’Anci, raggiungeremmo la quota di 1 miliardo di euro.
HO AVUTO UNA ILLUMINAZIONE DIVINA: TENIAMOCI L’ 8×1000 E FACCIAMO PATTA CON RAZZINGHER: QUELLO CHE NON GLI DIAMO NON POSSONO TENERSELO, L’ ICI CHE NON PAGANO, QUELLO SI
E POI, COMPRESO NELL’ OFFERTA, UN BEL TRASLOCO DEL VATICANO SU MARTE (INTANTO CI HANNO TROVATO L’ ACQUA, CON UN PO DI BUONA VOLONTA’, ORA-ET-LABORA, MAGARI CI POSSONO PURE SOPRAVVIVERE)
@Valdesius
I ne ho una migliore (di illuminazioni) teniamoci l’ottopermille e facciamogli pagare l’ICI, chiese comprese. Chi vuole ascoltare la messa paga il biglietto, fa l’abbonamento, quello che gli pare basta che se la paga lui (ovviamente gli incassi verranno regolarmente tassati).
Nel 2400 a.c. Urukagina re di Lagash in Mesopotamia, oltre a promulgare uno, se non il primo,
dei primi codici di leggi ebbe la cattiva idea di togliere ai sacerdoti il monopolio di riscossione
delle tasse: detto fatto questi si allearono con il suo nemico il crudele e sanguinario Lugalzagesi
re di Umma che sconfisse Urukagina e si impadroni’ della citta’ compiendo atti di scempio
nei confronti della popolazione.
Moarale: mai toccare i quattrini ai preti di qualsiasi religione essi siano.
[…] UAAR Ultimissime » Archivio » Buco di bilancio a Roma: Alemanno chieda un “sacrificio” al Vati… “Considerando che la proprietà immobiliare nella nostra città degli Enti Ecclesiastici usata per fini commerciali è considerevole, mi auguro che il sindaco di Roma voglia informare i cittadini romani a quanto ammonta il mancato introito […]“ (tags: chiesa ici roma veltroni alemanno) […]
bah ”””’infondo il suo eroe ; di alemanno dico ,ehh
certo duce del ventennio comincio’ dichiarandosi anticlericale,
se buon sangue non mente????purtroppo pero’ col passare dgli anni diventò
anche lui un suddito del papa.
@claudio r.: e qual è il problema?
prima si nuclearizza il Vaticano, poi gli si tolgono i quattrini (tanto ormai che che gli servirebbero?)
il fascista alemanno dovrebbe intendersene di concordati(vedi 1929
P.N.F. e chiesa cattolica romana sposi per sempre)
e successivamente il cattocomunista Togliatti
uomini di poca fede ke ritenete il vaticano insensibile a questi problemi; e pensate
addirittura ke non acconsenta a fare sacrifici nell’interesse della comunità.
orbene, in proposito, il cardinale bagnasco ha dato ordine a tutti i parroci affinké
ognuno celebri il “sacrificio” della santa messa per domandare al signore di infondere a tutti la pazienza e la forza per superare questi momenti tristi.
come vedete, o astiosi miscredenti, l’intercessione e la preghiera di s.m.c. non è per i soli credenti, come certamente pensate voi, uomini di malafede, sudditi del demonio;
bensi nell’abbraccio generoso della kiesa siete compresi tutti…
amen
s.l.g.c. don darik
Togliatti era un esponente del P.C.I. revisionista che ebbe tra l’ altra la bellissima idea di rimettere in libertà un mucchio di criminali fascisti e repubblicchini.
Nel 1991 finì dopo 70 anni l’ inganno del P.C.I. revisionista
http://www.pmli.it
aveva ragione il povero Gramsci quando nelle sue lettere dal carcere scriveva alla madre di temere più il vaticano di mussolini…”pure Lui (il duce)-scriveva-ne ha paura”…erano gli anni ’30.
Per quello anche il socialista? (mah) craxi.
Gramsci merita ripetto in qunato ha dato la sua vita , martir e ucciso in odio alla libertà dal mostro fascista.
Sovietkogo Rossi Partisani Proletariata
Craxi fascista non socialista, non confondiamo le cose
…però era più laico di veltroni 🙁
Il comune di Roma dovrebbe innanzitutto smettere di dare piu’ di un milione di euro l’anno come oneri di urbanizzazione secondaria alla Chiesa Cattolica.
Nella campagna oneri uaar finora abbiamo recuperato solo le cifre elargite nel 1999 e nel 2001 (1.225.743 e 1.182.718 euro rispettivamente).
Vedere
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/oneri-onus-comune-anno.pdf
e in generale
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/
per la campagna oneri uaar
Roberto Grendene
il comune di roma dovrebbe smettere di finanziare invece manifestazioni, forum, convegni inutili, gay pride e buffonate varie compresi i centri sociali e consultori che devastano un’intera comunità e incrementare i finanziamenti alle scuole private, meglio se confessionali, in quanto più efficenti e in grado di formare ed educare uomini e donne veri. “Università pontificia batte Sapienza 200 a 0”.