La colonia diventa un hotel: a Salerno vescovo sotto accusa

E’ domenica e l’arcivescovo di Salerno ha scelto una chiesa di campagna per dire messa. La chiesa di San Luigi, nel comune di Mercato San Severino, venti chilometri a nord del capoluogo. Monsignor Gerardo Pierro ha il volto del curato di campagna. Piega le mani, poi le unisce e le indirizza a Cristo: “Beati i perseguitati dalla giustizia. E’ loro il Regno dei cieli”. Non invoca la preghiera dei fedeli per il corpo di Berlusconi ma per il proprio, trafitto oramai da una sequela piuttosto terrificante di accuse che fanno di questa diocesi, periferia di Roma, terreno di uno scontro che varca e di molto i confini dello spirito. Nel rosario dei reati supposti e temuti, denunciati o solo ventilati, non manca nulla: truffa, aggravata e non, pratiche ai confini dell’usura, investimenti finanziari ai limiti della legge, lottizzazioni più o meno abusive, pratiche religiose tra lo scabroso e il noir. I soldi, puliti o anche sporcati da menti criminose, stanno facendo affondare tutta la Diocesi nella vergogna di essere raccontata più dai fascicoli processuali che dalle sue opere di bene. Sono oramai cinque anni che le gerarchie vaticane sono raggiunte da esposti firmati da preti e diretti contro altri preti salernitani. Da cinque anni, a singhiozzo, la Procura della Repubblica è chiamata a indagare, i finanzieri a perquisire, i tecnici della Banca d’Italia a valutare. Non c’è pace per questa chiesa, non c’è tregua per questo vescovo. La polizia criminale identifica e convoca chiunque abbia una tonaca. Sono più di trenta i sacerdoti che hanno dovuto rispondere a verbale. […] L’ultimo esplosivo dossier spedito in Vaticano (e per conoscenza al Procuratore della Repubblica) porta la data dell’8 febbraio scorso ed è sottoscritto dal presidente dell’Istituto per il sostentamento del clero, don Matteo Notari. L’istituto gestisce le finanze della Chiesa e nelle sue casse entrano i soldi dell’otto per mille. In diciassette cartelle inviate al segretario di Stato, ai prefetti della Congregazione dei vescovi e del clero, e al Nunzio apostolico, enumera le anomalie di affari economici gestiti dalla diocesi di Salerno. Don Notari, poi non più proposto per la carica, denuncia il Vescovo, lo accusa di colpevoli omissioni: una colonia per ragazzi poveri ristrutturata con i fondi regionali e con l’otto per mille. La colonia viene però ceduta a una associazione privata a titolo gratuito. E qui il primo miracolo si compie: da colonia per poveri ad albergo per ricchi. La sala mensa trasformata in sala relax, al posto del biliardino la sauna, camere vista mare, e campi da tennis e tutto quel che serve per la trasformazione. Anche un nome nuovo: l’Angellara Home. Leggiamo dal sito web: “La deliziosa location ne fa la meta ideale per chi desideri coniugare una vacanza di sapore culturale al piacere di un soggiorno balneare”. La location è però venuta deliziosa grazie ai fondi regionali, un finanziamento pubblico di tre milioni di euro consegnato da Bassolino che in pompa magna è andato persino a inaugurare il primo lotto dei lavori per il completamento del villaggio dei poveri. […]

Il testo integrale dell’articolo di Antonello Caporale è stato pubblicato sul sito di Repubblica

Archiviato in: Generale

31 commenti

Sailor-Sun

Questa si che è transustanziazione: l’edificio resta uguale ma cambia la sua “essenza”.

Giovanna

Sono appena tornata da un viaggio in Scozia e sono rimasta sorpresa dal numero impressionante di chiese (soprattutto goticheggianti) sconsacrate e adibite a pub, ristoranti, teatri, club, ecc. Segno che i tempi cambiano, con buona pace dei sostenitore dell’identità cristiana dell’Europa!!!
In fondo anche la ex-colonia trasformata in hotel è un segno analogo.
C’è però una lieve differenza: qui, nella nostra pia e ridente Italia, la trasformazione è avvenuta con i fondi regionali e l’8xmille e immagino che i proventi dell’hotel, se i suoi tenutari la faranno franca, andranno alla diocesi; in Scozia le ex-chiese sono state acquistate, restaurate e vengono gestite da imprenditori privati, che con la religione non hanno proprio nulla a che vedere.

Vash

Quanta carità cristiana in codesti uomini di Dio!!

@ Giovanna
Un pub ricavato da una chiesa gotica deve essere bellissimo, ci sei stata?

raphael

la menzogna, il furto, il falso, il raggiro, l’appropriazione indebita…..”valori” ed esempi di comportamenti assolutamente cattolici

HCE

a dublino mi è capitato di dormire in un ostello (di quelli “ufficiali”) che prima era un complesso religioso (tipo chiesa, oratorio, refettorio,…).

la chicca era il confessionale, riciclato come cabina telefonica.

ma anche li non credo che lo abbiano fatto con finanziamenti statali.

o forse?

Giovanna

@ Vash

Ad Aberdeen siamo solo entrati per curiosità in una ex-chiesa adibita a ristorante, ma non abbiamo mangiato lì (era un po’ troppo elegante e caro per le nostre finanze). Sempre ad Aberdeen abbiamo trovato un’altra ex-chiesa adibita a pub del terrore, con tanto di teschi, scheletri finti e amuleti goticheggiani all’ingresso. Purtroppo, essendo con due figli minorenni, i buttadentro/buttafuori non ci hanno permesso di entrare. A turno io e mio marito abbiamo dato un’occhiata all’interno. Peccato, pur non essendo estimatori dello stile dark, ci saremmo fatti volentieri una pinta là dentro.
Altri locali simili li abbiamo trovati anche ad Inverness, Edimburgo e Glasgow.

Kaworu

@giovanna

a edimburgo dove? chiedo siccome voglio tornarci, all’epoca della mia prima visita ero ancora minorenne 😆

Giuseppe C.

Purtroppo questa e’ quasi la norma. I piu’ efficienti servici d’intelligence sono dei pivelli al confronto dei Men in black.
E il popolaccio bue vede e tace.

Ma col chiar di luna che si profila all’orizzonte…

Giovanna

@ Kaworu

A Edimburgo c’è The Hub, una ex-chiesa, costruita in epoca vittoriana in stile neogotico, ora sede del Festival Internazionale di Edimburgo. Si trova prorio in centro, sul Royal Mile, a due passi dal castello. All’interno c’è un caffè, ristorante, sale convegni, banchetti e vari intrattenimenti.
Per info vedi: http://www.thehub-edinburgh.com/

Giovanna

@ Kaworu
Un altro indirizzo di Edimburgo è il Frankenstein Pub, di cui ho sentito parlare ma che non ho visto. (Ho visto però il suo “gemello” ad Aberdeen).

Tito

@ givanna e @wash e @kaworu
due anni fa ho suonato al festival internazionale di edimburgo e ho suonato proprio in una piccola chiesetta, ora un bellissimo jazz club con annesso ristorantino: veramente un bel posto.
poi sono andato ad ascoltarmi il concerto della grandissima cantante e chitarrista brasiliana Joyce proprio allo Hub: è un posto strepitoso! è ricavato in una chiesa gotica abbastanza grande e sfruttando l’altezza dell’edificio hanno ricavato due piani: al piano terra c’è un bellissimo ristorante e al primo piano una sala da concerto ottima con direi trecento posti. sono poi tornato tristemente in Italia…
però ultimamente ho suonato in Lomellina in una chiesetta barocca acquistata da un bravo pittore siciliano che lì ha fatto il suo atelier e che ha prestato il luogo al comune di Semiana come spazio per i concerti.
certo, tutto molto più casereccio che ad Edimburgo, però forse piano piano…boh…vedremo…

Flavio

Direi che tutto il (civile, sempre invidiabile) nordeuropa è pieno di ex chiese adibite ad altri scopi! Il che dice due cose: 1) in chiesa non ci va più nessuno 2) la filosofia di fare le cose bene e limitare gli sprechi suggerisce di far tornare utile qualcosa diventato inutile.

Facciamo paragoni col Belpaese di Bananas?

Giovanna

@ Flavio, @ Tito
Entrambi i punti indicati da Flavio sono esatti.
Purtroppo nella ridente Bananitaly siamo ancora molto indietro, però forse qualche timido segnale di cambiamento c’è stato anche qui. Temo però che con questo rinnovato clima di alleanze tra politica e vatikan, gli ostacoli saranno notevoli. Penso molto più facile e probabile che la facciano franca tutti i vari speculatori in abito religioso, come quelli della diocesi di Salerno, piuttosto che vedere una massiccia svendita di edifici religiosi da adibire a scopi utili, civili e al sano divertimento.

Gianni B.

Beh come al solito qui si esagera…a Bologna per esempio c’è un bellissimo pub ricavato in una chiesa sconsacrata!
Inoltre che chiudano le chiese non significa proprio nulla, e non mi pare un gran vanto, tra parentesi sono tra i pochi edifici architettonicamente decenti, e che possono attirare i turisti e quindi un po’ di valuta pregiata, in una Italia che è stata orrendamente devastata in tutti questi anni di speculazione selvaggia e di arretramento culturale!!!!
Spesso nelle chiese vengono organizzate interessanti rassegne di musica classica, per esempio, aperte a tutti, atei come noi compresi… e non ci farebbe male elevarci un po’ con la sacra musica di Bach, per esempio.
Preferisco entrare in una chiesa vecchia ad ascoltare ubn concerto piuttosto che in un Ipercoop nuova, dove famiglie di lobotomizzati trascorrono l’intero weekend a masticare hamburger accumulando colesterolo nel cervello.

Gianni B.

@Tito
Che suoni di bello, Tito? Anche io sono musicista (non professionista), suono la tromba in diversi gruppi.

Giovanna

@ Gianni B.

Non si tratta di vanto, ma della semplice constatazione che nei paesi civili gli edifici religiosi sono sempre meno utilizzate per l’ammaestramento del popolo. Trattandosi molto spesso di edifici di grandissimo pregio, è giusto che vengano destinati ad usi culturali e anche divertenti, utili insomma allo spirito dei viventi e non di chi spera di guadagnarsi la vita eterna!

Gianni B.

@Giovanna
Cara Giovanna, le Chiese sono molto spesso edifici bellissimi, progettati ed arredati dai migliori artisti dell’umanità, e secondo me è giusto che vadano preservate dal punto di vista artistico, storico e culturale, quando è possibile.
Pur essendo ateo non sono mai stato dalla parte di chi le vuole radere al suolo, per me questi sono vandali da mandare in galera.
Ovviamente può succedere che alcune di esse vengano sconsacrate ed adibite ad altri usi, senza gridare allo scandalo, ma credo che nel complesso vadano preservate perchè al di là dei riti religiosi che vi si compiono e in cui nessuno di noi crede, si tratta sempre di luoghi mistici dove anche atei come noi, secondo me, possono andare in ogni momento, e gratis, per trovare pace e silenzio, e meditazione, tutte cose di cui in questo mondo di pazzi si sente sempre più bisogno.
Lo spirito dei viventi ha tutte le possibilità per andare a pasturarsi da altre parti, anche perchè quando uno vuole ubriacarsi l’ambiente in cui ingolla litri di alcool ha ben poca importanza, dopo 10 minuti manco sa più dove sta… per questi avvinazzati vanno benissimo anche dei bei capannoni industriali in periferia.

ignazio

Non sono un anticlericale di stampo ottocentesco, ma leggere in un articolo di giornale:
“La polizia criminale identifica e convoca chiunque abbia una tonaca.”
fa un certo effetto. … Magari!

Kaworu

@gianni b.

tu nei pub ti vai solo ad ubriacare scusa?

tra una chiesa sconsacrata con musica classica e una chiesa sconsacrata riadattata a pub con musica rock preferisco la seconda.

Tito

@Gianni
mi spiace risponderti qui perché sicuramente agli altri non interessa cosa suono, ma non credo si possa rispondere privatamente ad un utente del forum (in altri forum che frquento si può. se si può anche qui qualcuno può spiegarmi come? grazie, può essere utile).
in ogni modo suono il contrabbasso e suono professionalmente Jazz da vent’anni. a Edimburgo ero proprio con un bravissimo trombettista siciliano da anni a Milano che si chiama Giovanni Falzone.

Stefano Bottoni

Mi ricordo parecchi anni fa di aver visto a Ferrara, nella zona del centro medievale, una vecchia chiesa sconsacrata (senza, va detto, nessun particolare pregio architettonico o artistico) riadattata a cinema a luci rosse. Mi venne da sorridere e ripensai a quella vecchia battuta: dal “Corpo di cristo” al “Cristo, che corpo!”
P.S.: è la verità, non me la sono inventata ora. Neppure so se quel locale sia ancora in piedi.

Dario

mmmh, non vedo adatta l’acustica spesso rimbombante della chiesa ad un concerto rock, preferisco di gran lunga un bel Bach! 😉

Kaworu

mi dicono che anche a milano c’è un pub (o ristorante) in una chiesa sconsacrata, ma non so dove

Gianni B.

@Dario
Grande 🙂

@Kaworu
Beh, chi va a passare le sue serate nei pub lo fa perchè gli piace bere… anche perchè, a parte giocare a freccette, non è che ci sia tanto altro da fare, in un pub.
Suonando spesso in giro, frequento gente più giovane di me, ragazzi di 20-25 anni che in una sera si fanno fuori tranquillamente 10-11 caipirinha… per loro quello è l’unico modo di passare la serata, col bicchiere in mano intendo… e le caipirinhe alle 2 di notte dove le trovi, secondo te? Alla Coop?
Con dosi del genere, cominciare ad avere problemi con l’alcool è molto facile, comunque non sono affari miei, io per fortuna odio l’alcool e i posti dove lo vendono.

Asatan

@Gianni B

Come ateo senti il bisogno di trovare “spiritualità e serenità” in una chiesa? Nel senso di un simbolo di 2.000 anni di massacri e persecuzioni? Contento tu…

Per me una chiesa DEVE essere adibita a funzioni socialmente utili: spazi per mostre, luoghi di intrattenimento, ecc. Considerato anche che il 50% delle chiese son tutto men che opere d’arte, non vedo il problema.

Kaworu

@gianni b.

mah veramente io ci vado perchè mi piace stare in compagnia dei miei amici (che al massimo si bevono una chiara piccola a testa) sentendo musica decente e chiacchierando.
io poi sono praticamente astemia.

sarà ma non ho mai trovato torme di ubriaconi.

Aldo

A Milano c’ è un pub che si chiama le pecore , forse è quello della chiesa sconsacrata

Commenti chiusi.