Il figlio di Calvi: Orlandi rapita per intimidire la Santa Sede

Un segmento dell’indagine ancora aperta sull’omicidio di Roberto Calvi -il presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati neri a Londra – porta alla scomparsa di Emanuela Orlandi, e all’intreccio tra i due fatti avvenuti a un anno di distanza uno dall’altro. Il banchiere fu ucciso il 18 giugno 1982, la ragazza fu sequestrata il 22 giugno 1983. Carlo Calvi, figlio di Roberto, ha dichiarato ai magistrati che tuttora cercano la verità sull’omicidio del padre: «Il rapimento della Orlandi è un messaggio teso a intimare al Vaticano il silenzio su certe questioni molto delicate, come quelle di natura finanziaria, che hanno visto il coinvolgimento di banche, mafia, partiti politici.

Queste oscure vicende, come il rapimento di Emanuela Orlandi, risulteranno sempre legate alla nostra vicenda, alla morte di mio padre e alla fine dell’Ambrosiano». Prendendo spunto da questa dichiarazione e da altri elementi emersi nel corso di un procedimento che dura da anni, due mesi fa la Direzione investigativa antimafia ha ricevuto una delega dalla Procura di Roma per approfondire un’ipotesi che non solo tiene insieme i due fatti, ma chiama di nuovo in causa Flavio Carboni, il faccendiere già assolto dall’omicidio Calvi nel giudizio di primo grado, in attesa del processo d’appello.

Gli accertamenti richiesti muovono dall’ipotesi, già affacciata in passato, che nel sequestro di Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente vaticano, ci sia stato un errore di persona: la vittima avrebbe dovuto essere Raffaella Gugel, una ragazza che assomigliava molto a Emanuela e abitava nello stesso palazzo e allo stessa piano. Il padre della giovane che solo per caso sarebbe sfuggita al rapimento è Angelo Gugel, assistente personale di papa Giovanni Paolo II e in precedenza – per quanto risulta ai magistrati romani – «stretto collaboratore di Marcinkus», il monsignore ex presidente dello Ior, la banca vaticana. Già «aiutante di camera» di papa Luciani, pontefice per 33 giorni del 1978, tra Paolo VI e Giovanni Paolo II, Gugel è stato anche al fianco di Benedetto XVI. Qual è l’ipotetico collegamento con la morte di Calvi e la vicenda dell’Ambrosiano? Il fatto che in diverse società a cui è interessato Flavio Carboni – ancora imputato per l’omicidio del banchiere nonostante l’assoluzione in primo grado – figuri tra i soci tale Rita Gugel: identico cognome dell’assistente del papa, peraltro poco diffuso in Italia. La richiesta giunta alla Dia è di accertare se quella Rita Gugel socia di Carboni sia parente di Angelo, attraverso verifiche anagrafiche e nelle camere di commercio.
[…]

L’articolo integrale di Giovanni Bianconi è consultabile sul sito de Il Corriere della Sera

12 commenti

Otto Permille

Credo che non ci sia molto da indagare. La mafia ha investito moltissimo in Vaticano con Sindona e poi non ha avuto indietro i propri soldi (che sono serviti per abbattere il comunismo). Quindi prima è stato punito prima Calvi e poi è stata rapita una cittadina dello stato. Il vaticano però non paga. Allora si arriva all’attentato al papa direttamente. Il problema del vaticano è stato solo quello di impedie che venissero alla luce le vere ragioni di questi avvenimenti. Si sono dunque impedite le indagini sul caso Orlandi e si è poi inventata la storia delle spie dell’est.

Druso

Qualcuno ha visto “Il padrino parte terza”?
Sbaglierò, ma sembra che la trama del film fosse più che corretta……………

Bruno Gualerzi

Non dico che quella di Otto Permille non sia una ricostruzione verosimile, tutt’altro, solo che non userei toni così categorici (a meno, ovviamente, di prove concrete) per una vicenda così intricata e con tanti possibili protagonisti.
E per una ragione che non ha niente a che fare col timore di offendere qualcuno, ma per la ragione molto semplice che, qualora venisse smentito anche un particolare secondario della ricostruzione, automaticamente nell’opinione pubblica ci sarebbe l’assoluzione plenaria di tutti i sospettati. Basta e avanza – naturalmente in mancanza di prove concrete – che la ricostruzione sia verosimile.
Ricordiamoci sempre della vicenda andreottiana. Una volta ‘dimostrata indimostrabile’ la scena – magari inventata ad arte – del ‘bacio’ con Totò Riina e di altre analoghe, Andreotti è stato dichiarato (allora non usava, ma il ‘concetto’ era lo stesso) ‘santo subito’.

gianfranco

la ricostruzione di 8 per mille è di pura fantascienza per un banale motivo:

Al Papa GPII hanno sparato 2 anni prima di rapire la Orlandi.
quindi non c’è nessuna “escalescion”. Erano già partiti col botto.

Otto Permille

Concordo con i rilievi degli amici forumisti, però mi sembra plausibile che lo scenario sia riconducibile ad un gioco di ricatti e vendette legato ad affari loschi su base finanziaria. Questa povera ragazza non c’entrava niente, ma aveva solo la sventura di abitare dentro le mura ossia di essere “cittadina vaticana”. Comunque ha ragione chi sostiene che probabilmente lo scenario era più complicato. Infatti, insieme a problemi di gestione dei soldi sporchi da parte dello IOR – Sindona-Calvi-Ambrosiano, c’era anche quello del rapporto tra la cricca di affari mafia-IOR e l’autorità politica interna, il papa. Il papa doveva essere in qualche modo indotto e forzato a “coprire” questi affari in cui erano coinvolti apparati interni al vaticano. La morte prematura di Giovanni Paolo I resta infatti un mistero.

guido

“C’è del marcio in Danimarca”.
Mi fanno pena i cattolici buoni (esistono, ne conosco qualcuno) che sopportano con rassegnazione.

Francesco M.Palmieri

Lo scenario ipotizzato, dal figlio ci Calvi, sulla base dei possibili moventi è la più probabile.

L’ accostamento con l’ attentato al Papa, è solo una “bufala” volta a confondere le acque.

Il reale movente è molto probabilmente legato ai fondi della mafia, scomparsi, con il fallimento del Banco Ambrosiano, causato anche dall’ atteggiamento dello IOR.

Ora la Chiesa, dopo anni di silenzio, si indigna per le calunnie su Macinkus, ma dimentica:

Che ha sempre ostacolato ogni tentativo di fare luce sulle vicende, tra loro collegate:

Sottraendo Marcinkus alle indagini della magistratura italiana,
Neanche rispondendo alle richieste di “rogatoria”, inutilmente avanzate per 25 anni,
Rifiutando di dare spiegazioni sull’ inspiegabile sepoltura in una chiesa storica della salma di uno dei capi della Banda della Magliana, il cui coinvolgimento nella storia è molto più che “semplicemente probabile”

Il Filosofo Bottiglione

temo che sia impossibile ricostruire la verità.
comunque la cosa più plausibile è che la poveretta sia rimasta vittima del marciume che gremisce il Vaticano. la cosa più improbabile invece è che sia andata a vivere con i lupi grigi, quei cattivoni che volevano colpire Sua Santità

Dario

su “Abemus Papam” David Yallop racconta che un paio di settimane prima dell’attentato, la grande meringa polacca aveva tenuto una funzione, dedicata alla ristretta cerchia di personaggi vaticani e a pochi invitati raccomandati; nelle foto di questa messa compare Alí Agca nei banchi delle prime file. Domanda, chi l’ha invitato? risposta: il padre di Emanuela Orlandi. Altra questione, il padre di chi? Ne “Il libro nero del vaticano” Tony Braschi racconta che Emanuela non é la figlia, ma se non erro la nipote, figlia non mi ricordo bene se di una sorella e di qualche alto prelato (ma ripeto prendete con le pinze la paternitá, non mi ricordo bene) che per motivi di facciata era stata affidata agli zii.

Dario

… ops, Habemus, non abemus… scusate, é 24 anni che non apro un libro di latino…

iononcistopiù

Certo che la nostra povera patria non ha futuro…mafia, banche, vaticano politici pregiudicati tutti d’accordo hanno sicuramente una potenza di fuoco incredibile.
Mi da speranza che loro sono, diciamo alcune migliaia? La gente per bene milioni …quindi si può ancora giocare la partita…però l’arma è l’informazione e la rete!
Linkate gente…quando trovate siti decenti, blogs…però esiste il problema che non tutto ciò che c’è in rete è oro..quindi cerchiamo di essere anche critici e non “spacciare” per buono tutto ciò che leggiamo. Le emergenze in ITALIA sono tre:
1) vaticano
2) mafie (intese anche come partiti, caste varie e informazione…sono un unico pacchetto)
3) istruzione/educazione delle nuove generazioni
Per risorgere bisogna partire da questi tre punti…e i risultati possono arrivare nel giro di qualche decennio.

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