«Volevano un prete giovane e una parrocchia sul mare. Ed eccomi qua, improvvisato attore protagonista dello spot Cei per l’8 per mille da devolvere alla chiesa cattolica». Don Franco Pagano, dinamico parroco di Riomaggiore, è stato scelto dalla Conferenza episcopale tra i 38 mila sacerdoti italiani come testimonial dello spot che sta girando su tutte le reti nazionali.
Il suo volto giovane e pulito abbinato al fantastico borgo delle Cinque Terre e alle musiche di Ennio Morricone hanno bucato il video e continuano a regalare immagini cariche di emozioni. Don Franco che gioca a pallone con i bimbi del paese nel piazzale della chiesa, che naviga sul gozzo di un pescatore oppure che tira la corda delle campane del santuario di Montenero come si faceva una volta: frammenti di vita parrocchiale raccontati in trenta secondi e diffusi via etere ai contribuenti italiani. E così è capitato nei giorni scorsi che più di un turista abbia incrociato don Franco e per il borgo e si è fatto avanti senza indugi: «Ma lei è il protagonista del video dell’8 per mille. E questa è la parrocchia apparsa nello spot» indicando la chiesa di San Giovanni Battista. Per non parlare della pioggia di e-mail e di sms di congratulazioni che sono arrivate sul suo computer e sul suo cellulare. «In particolare i miei studenti del liceo classico – racconta il parroco di Riomaggiore – a loro non avevo rivelato nulla e quando mi hanno visto in televisione si sono scatenati. Poi ci sono turisti con i quali ho stretto i rapporti, conoscenti, amici. Insomma la televisione, è proprio il caso di dire, buca davvero». Anche perché don Franco ha interpretato benissimo la parte calcando il set come un attore navigato. «Non ho avuto alcun problema perché dovevo recitare me stesso e dimostrare quello che faccio ogni giorno. Certo interpretarlo davanti a una telecamera crea un po’ di imbarazzo, ma alla fine è andata bene».
Va a finire che adesso don Franco sceglie la strada dell’attore… Ma lui non si lascia tentare dall’obiettivo: «Macchè – sorride – è stato tutto molto divertente, originale, ma è avvenuto all’interno del ministero sacerdotale che si apre a nuove forme di comunicazione e in questo senso ben vengano anche la televisione e internet».
La Cei aveva già dimostrato di gradire il territorio spezzino e i suoi sacerdoti: due anni fa, infatti, per lo spot dell’8 per mille alla chiesa cattolica scelse come testimonial don Luigi Lavagnino, parroco di Carro. Quest’anno, invece, ha preferito compiere un salto generazionale e subire il fascino delle 5 Terre.
L’articolo di Paolo Ardito è tratto dal sito de Il Secolo XIX
…e anche per questi spot sono stati spesi un sacco di soldi NOSTRI!!!
Sia per girarli, sia per trasmetterli, perchè non è che le TV siano enti di beneficienza.
Mi chiedo cosa si può fare di fronte a questi episodi assurdi, in cui c’è solo qualche articolo e la nostra indignazione…Tutto ciò è sconfortante se pensamo che la popolazione resta zitta.
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
Pensavo che lo avessero invece girato alle 8×1000 terre…
In pratica è il volto che inganna milioni di italiani ogni giorno quando si parla di 8×1000.
e lo spot del parroco che rovinava bambini violentandoli ,quando lo mandano in onda?????
Mi piacerebbe sapere quanti soldi hanno speso per questo spot…
@Rosalba Sgroia
Nulla, finchè l’ignoranza regna sovrana. O forse è meglio dire il lassismo regna sovrano. Quando tu scrivi che un sacerdote è stato arrestato a Roma su denuncia di un’altro prete perchè da oltre dieci anni abusava di minori, mentre i suoi parrocchiani sapevano e tacevano, ti aspetti che si muovano per uno spot quando non si muovono se gli violentano un figlio?
ma… questa e pubblicità ingannevole! il parroco stà mentendo alla grande, la volete sapere una cosa? fà tanto il tenero e il gentile solo per commuovere la gente e fargli falsamente credere che la chiesa cattolica sià caricatevole e vicina ai meno fortunati, ma non è vero!
@ rosalba sgroia.
Se, come sembra, lo spot col pretozzo giovane e dinamico ‘buca il video’, temo ci sia ben poco da fare. Paradossalmente c’era, e c’è, solo da sperare, nel flop televisivo… cosa impensabile con tutti gli esperti di pubblicità che passano la vita intera a studiare – con tanto di riconoscimenti, ossequi, e naturalmente lauti stipendi per i più ‘bravi’ – come imbonire il pubblico.
Vecchia storia, polemica ormai obsoleta, si dirà… ma forse lo sarebbe un pò meno se – parlo per il pensiero ateo – si tenesse nel dovuto conto che si tratta solo del nuovo volto assunto dalla cultura religiosa. O si batte quella, soprattutto quando si presenta camuffata da modernità, o resta poco di più della pur necessaria indignazione.
Amici blogger, uniamoci tutti e scriviamo post su questi casi di abusi! Io lo faccio da tempo, ma ora ho chiamato a raccolta anche gli amici di OKNOTIZIE
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=21d11098f5c6a541
Bastano anche due righe e qualche link!
Grazie!
in attesa della pubblicazione del mio commento con il link, vi invito a leggere la mia semplice proposta clikkando sul mio nome e cognome.
GRAZIE
purtroppo la Chiesa cattolica sa come “vendersi”
E’ sempre più urgente una campagna di informazione sull’8 x 1000 dato che la maggior parte degli italiani nè sanno e neppure si interessano del tema. Lo spot è molto “pittoresco” e fatto ad hoc. UAAR indispensabile.
“don Franco ha interpretato benissimo la parte calcando il set come un attore navigato”: ovvio, per tutta la vita i preti non fanno altro che recitare una parte.
Finanziamo uno spot che spieghi agli italiani come funziona l’8 per mille.
Ma gli spot non dicono un qualcosa come ” la tua firma a chi ne ha bisogno ” o una cosa simile? Quindi dicono il vero, danno la tua firma che notoriamente aiuta molto e i soldi se li tengono ben stretti!
Ma non si potrebbe cercare di intentare una causa per pubblicità ingannevole?
Come genitore cattolico impegnato nella pastorale esprimo il mio sdegno per uno spot interpretato da un sacerdote Pagano. E Franco non è neanche un nome evangelico.
@Silesio e tutti gli altri amici
Senza lilleri non si lallera. Tradotto dal toscanese, vuol dire: senza soldi non si giuoca. Informati quanto costa uno spot in televisione e poi fatti due conti tra quanto ha in banca il vaticano e quanto ha l’UAAR.
Il potere del video è terribilmente forte. Cento anni addietro, le dittature, quando solo il 5% delle popolazioni in europa sapevano leggere e scrivere, usavano il bastone. Oggi che l’analfabetismo è sconfitto, usano l’ informazione. Siccome questo lo sapete come me mi domando come possa venirvi in mente di attaccare il vaticano su questo terreno. La sconfitta è certa o no? Impegnamoci a crescere e lasciamo i sogni nel cassetto, almeno per ora, un domani chissà………..
a mio parere la pubblicità dell’ 8x 1000 della ccar dovrebbe essere segnalata al giurì x la pubblicità come esempio di comunicazione ingannevole in quanto non specifica che buona parte del ricevuto non viene usato x opere caritatevoli bensì x il mantenimento del clero.
ho provveduto ad inviare all’ente preposto una segnalazione x pubblicità ingannevole all’ente preposto, con le motivazioni del mio precedente post
se volete fare lo stesso
http://www.iap.it/it/messaggi.htm#
e cliccare su modulo in linea
Grazie Vico dell’informazione e del link. Anch’io ho provveduto alla segnalazione. Invito tutti a farlo: non costa nulla ed è un’azione di civiltà.
Ciao.
Marco
http://magazine.libero.it/eventi/generali/ne8323.phtml
Non c’entra nulla con l’8X1000, ma è esilarante.
@Silesio
Raccogliere fondi per “pubblicita’ progresso” sull’8×1000 in TV?
Non realistico.
L’UAAR fece pubblicare questa pubblicita’ sul Corsera del 10/6/2006:
http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/uaar-pubblicita-otto-per-mille.pdf
le costo’ 3000 euro, e agenzia pubblicitaria, grafico, fotografo, modella lavorarono gratis.
Era un riquadro di 10×20 cm, grossomodo.
Semplicemente non possiamo permetterci una campagna sulla stampa (tipo 100 pubblicita’ su 5-6 giornali). Il bilancio UAAR 2006:
http://www.uaar.it/uaar/bilancio/uaar-bilancio-2006.pdf
era di 50.000 euro!!!
(vedi i 3060 euro di spesa sotto la voce “popaganda”)
Figuriamoci in TV!
Ciao
Roberto Grendene
*Stefano Grassino
Infatti non è solo questione di lalleri…
tempo addietro gli spot della chiesa valdese furono di fatto censurati
ma anche di …potere
“La pubblicità è l’anima del commercio”, dunque, a maggior ragione, della politica e della religione. Cioè come i soldi fanno a fare i soldi “sublimando i concetti”: attraverso la ripetizione infinita di concetti selezzionati ad esclusivo interessi di chi i soldi ce li ha già.
Mi spiace per Morricone. E’ stato svilito. Tra un po’ anzichè tre minuti con mediashopping ci sarà tre minuti con la cei, tanto si dedica a pubblicità e commercio
Ripetere giova (ancor più se si tratta di concetti allettanti quanto l’illudersi, semplici fino all’idiozia, ingannevoli fino al plagio).
Secondo me la Cei si fa fare gli spot dalla stessa agenzia pubblicitaria della Barilla.
@ Kesia
Si lo penso pure io 😀
Finanziamo uno spot che spieghi agli italiani come funziona l’8 per mille.
Ma se hanno bocciato uno spot dei valdesi che faceva capire che sono gli unici a utilizzare i soldi dell’8 x 1000 per opere di carità, figuriamoci se questo lo fanno paassare!
fra un po’ faranno uno spot con protagonista il papa, ad interpretarlo sará Paris Hilton…
Ho appena spedito anch’io la mia segnalazione alla iap. E’ rapido e veloce, invito anch’io tutti i frequentatori del forum a farlo.
L’HA FATTO VICO, L’HO FATTO IO, L’HA FATTO STEFANO. INVIATE UNA SEGNALAZIONE PER PUBBLICITA’ INGANNEVOLE A http://www.iap.it/it/messaggi.htm# : IN TRE MINUTI TESTIMONIATE IL VOSTRO SDEGNO PER LO SPOT CATTOLICO DELL’8 PER MILLE!
ALLORA?
ANCORA LI’?
@popinga & stefano bottoni
anche perchè dovrebbero risponderci!