Barack Obama vuol espandere il ruolo delle chiese

Secondo quanto ha riferito il New York Times nell’edizione di ieri, il candidato democratico alle elezioni presidenziali Barack Obama sarebbe intenzionato a espandere il programma statale di supporto economico a favore dei gruppi religiosi, già avviato dall’attuale amministrazione Bush. L’aiuto consisterebbe nel finanziare tutte quelle iniziative sociali e assistenziali che il governo riterrebbe di non essere più in grado di sostenere direttamente. La proposta, sottolinea il quotidiano USA, sarebbe stata formulata con un occhio rivolto all’elettorato evangelico.

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19 commenti

Bruno Gualerzi

“La proposta (…) sarebbe stata formulata con un occhio rivolto all’elettorato evangelico”.
E così, anche il nostro bravo Obama sarà costretto, se non lo è già, a diventare strabico.

g.b.

Se non ricordo male, la Costituzione americana vieta il finanziamento pubblico alle chiese. Che abbiano imparato da noi italiani, che finanziamo le scuole private nonostante la nostra Costituzione lo vieti?

Sailor-Sun

Nooo, mi cade un mito.
E dire che credevo fosse McCain quello che avrebbe supportato la religione… speravo che obama fosse più attento alle esigenze degli americani e meno a quelle dei cristiani (e le minoranze religiose che faranno?)

piersky

@Sailor-Sun In realta’ MacCain non piace molto ai religiosi, questo e’ un problema per il partito Repubblicano, infatti, la parte Evangelica fondamentalista (quella che fino ad ora ha appogiato Bush) si trova molto a disagio con McCain.
Purtroppo ogni candidato Amricano chiude i suoi discorsi con “God bless America” e il buon Obama lo fa con molta enfasi!
Detto questo ,i Democratici e Obama sono favorevoli a riaccendere i finanziamenti federali alla ricerca sulle staminali, all’estensione dei diritti per la comunita’ LGBT….

Commentare la religiosita’ americana con gli occhi di un Europeo e’ molto difficile! La religione in USA e’ un business…Per questo credo che gli evangelici stiano avendo tanto successo: usano tecniche di marketing molto aggrssive e manipolatorie (un predicatore evangelico e’ indistinguibile da un venditore di auto o da un procacciatore di affari). Ma, sempre per questo, credo che la religiosita’ americana (quella dei born-again) sia “consumistica” e superficiale…Ma se vuoi diventare presidente, devi accondiscendere a questa TEMPORANEA moda!

Bruno Gualerzi

@ piersky
Ottima la tua analisi… tranne, a mio parere, un punto: la sottolineatura come ‘temporanea’ di questa ‘moda’. Il fatto che in Usa la religione sia un business (fatto incontestabile) in genere viene denunciato come ‘scarsa religiosità’. Per quanto mi riguarda invece – per cui per me non si tratta di una esigenza ristretta alle sole scadenze elettorali – si tratta della faccia che la religione ha assunto nella patria del capitalismo… ma sempre di religione si tratta. Con tutti i suoi limiti e la sua pericolosità.

Iging

Chi mi conosce sa che sono un apostata anticlericale. Ma se debbo scegliere tra un guerra fondaio al 100% ed un oche dice voler dialogare anche con le cosiddette canaglie, scelgo quest’ultimo. Di guerre non ne abbiamo proprio bisogno. Ubi maior minus cessat!

Azathoth

mah… ho il sospetto che la fregatura sia dietro l’angolo, indipendentemente dal vincitore…

piersky

@Bruno Gualerzi, Sul fatto che sia pericolosa non ho dubbi, anzi le chiese Evangeliche moderne sono piu’ pericolose delle religioni tradizionali: sono estremamente fondamentaliste, giustificano l’assasinio e non sono il fruttto di un pensiero teologico. (Sebbene la teologia sia una menata, ha smussato alcune “aggressivita’ ” insite nella religione Cristiana. Un esempio: il fatto che la Bibbia vada interpretata e non presa tout-court). E’ un po la stessa differenza che passa tra un ladro alla Lupin (che ruba intere fortune senza uccidere nessuno ) e un balordo, che per rubarti qulche euro ti puo’ anche ammazzare 🙂 A parte la metafora, la religione tradizionale e’ fortemente sedimentata e cerca (perche’ ha una prospettiva temporale che abbraccia secoli) di venire piu’ o meno a patto con la realta’. Infatti, nonostante le buffonate dei cattolici, I teologi cercano sempre di conciliare fede e scienza, fede e ragione. Parlano di aborto, ma m ai attaccano frontalmente i divorziati (anzi se un divorziato desidera ardentemente la comunione e’ gia’ salvo, specie se e’ miliardario 🙂 ). Gli evangelici vogliono capitalizzare subito, ma per questo propongono una visione del mondo completamente farneticante. Ora, e’ vero che potrebbero essere la causa di una vera guerra di religione, ma e’ anche vero che la loro presa non puo’ che essere limitata nel tempo. almeno questo e’ il mio punto di vista. Poi queste sono chiesE: indipendenti e in concorrenza. Questo puo’ aiutarli ad espandersi in una fase iniziale, ma non e’ detto che riescano a tenere i loro clienti (parlando di questo fenomeno, la parola cliente e’ forse piu’ adatta)
P.S. Limitata, ma sufficiente a combinare disastri, temo!

vincent vega

Capisco che la notizia possa far storcere il naso a molti di noi, ma bisogna tener presente che la società americana è ancora molto bigotta. Per far calare il potere delle chiese c’è bisogno di un mutamento culturale, che di certo non avviene dall’oggi al domani.
Detto questo appoggio iging. Poi comunque la laicità se pure importantissimo, non è l’unico parametro per valutare un candidato.

godisB2eenus

Devo dire che, ultimamente, il significato della parola laicità è stato piuttosto travisato nel mondo della politica.
Essere un governante laico non significa certo appoggiare tutte le minoranze, bensì garantire il rispetto della libertà e dei diritti individuali (del singolo, cosa che viene spesso fraintesa).
Seppure venissero destinati finanziamenti ad ogni chiesa (cosa tra l’altro non vera), si farebbe un torto nei confronti dei singoli, qualsiasi sia la setta a cui appartengono (o se atei e agnostici).
Per quanto riguarda la situazione elettorale americana, i candidati si preoccupano (col sistema elettorale campato in aria che hanno) dei voti dei grandi elettori, piuttosto che della gente comune. Non mi meraviglio che le chiese evangeliche facciano tanti proseliti, in un paese in cui il voto di una persona vale più di dieci volte rispetto agli altri, ed un presidente viene eletto con un terzo dei voti.

Erik

Giusto vincent,sotto molti aspetti gli americani sono pure peggio degli italioti.Un popolo ricco e ipertecnologico ma con un livello culturale e civile prossimi a zero.

juan valdez

Negli Stati Uniti nessun politico può fare a meno di scendere a patti con le varie denomination (termine che indica le varie chiese compresa quella cattolica).
La potenza dei vari gruppi religiosi in competizione, in un paese dove il voto non è un obbligo ma un optional per chi vuole esercitarlo, è enorme visto che l’elettore e profondamente legato al suo humus religioso e di conseguenza sociale, lì infatti trova un porto sicuro che lo protegge da una società proondamente competitiva, individualista ed edonista che non ama i Looser’s (perdenti) e sotto sotto è anche molto classista.
Per questo motivo anche Obama dovrà trovare una corsia privilegiata per parlare con i vari gruppi religiosi.
Lo dovrà fare, pur sapendo che in cambio dell’appoggio alla sua azione di governo dovrà sacrificare qualche punto del suo programma.
Per me però più che ampliare il dialogo con le chiese, dovrebbe ampliare la sanita pubblica e abolire la pena di morte.

vico

cosa vi aspettavate dall’ispiratore del new deal veltroniano? a me piceva più hilary…, comunque credo che mc cain potrebbe essere un presidente sorprendente, tra i rep. è quello con il punteggio più basso x lobbies dei conservatori e la guerra la conosce bene, anche dalla parte del prigioniero.

Gianni Politi

Ed ecco che va a perdere le elezioni.
Un po’ come Uolter che per accontentare tutti si è avventurato nella politica del “MA ANCHE” e abbiamo visto come è andata.

Stefano Bottoni

@ Aldo

“Negi U.S.A. l’ unica scelta giusta è astenersi dal voto”

E per meno di 600 persone che si sono astenute in Florida ci siamo dovuti prendere Giorgino Bush!
Sì, lo so che migliaia sono stati impediti di votare a causa di Jebb (Bush) sostenuto dal padre George (Bush) per far eleggere il figlio George Walker (Bush). Ciò non toglie che l’astensione ha portato al disastro. L’astensione è una non-scelta. Poi ci si lamenta… ma che cosa hai fatto tu se non sei andato a votare? Se gioco una partita e perdo, ma ho fatto tutto quello che potevo, almeno la mia coscienza sarà a posto. Ma se non gioco neppure… cosa ho da lamentarmi?
Per cambiare in parte il discorso…
Non so chi verrà eletto negli USA (e dovrebbe importarci), ma ben venga la sconfitta di Hillary.
Pensiamoci un attimo:
1988: Bush
1992: Clinton
1996: Clinton
2000: Bush
2004: Bush
2008: Clinton???
Ma per piacere! Mi ricoda il campionato di calcio degli anni ’90, in cui se non vinceva il Milan vinceva la Juventus!
Poi… è vero che tutti i candidati sono obbligati a urlare “God bless America!!!” indipendentemente da tutto. Se non lo facessero, sarebbero massacrati mediaticamente e distrutti. Non so cosa faranno i due candidati. Spero molto in Obama. Però non mi strapperei i capelli se vincesse McCainn. Ha dimostrato la sua indipendenza dai poteri religiosi (pur rispettandoli formalmente) ed essendo stato prigioniero di guerra per cinque anni non ne scatenerà una a cuor leggero.
Al contrario di Giorgino, che durante il Vietnam si fece imboscare dal paparino governatore.

Aldo

Certo fai un analisi che globalmente condivido, volevo dire che se io dovessi votare per la Clinton o Obama o Mccain avreì dei pesanti dubbi, in qunato vedo in entrambi quasi una copia dell’ altro.

Io mi ricordo che alle scorse presidenziali era presente un terzo canditato di cui non mi ricordo il nome che si distingueva dall’ humus filo-evangelicale(mi pare per la vena ecologista) che contraddistingue di solito i candidati.
Poi certo visto il disastro scatenato da Bush con guerre umanitarie(?), e anche di conseguenza a livello nazionale(crollo economico), penso che gli elettori esamineranno bene prima di scegliere.
Comunque sia penso che chi venga eletto non possa fare che meglio rispetto a Bush.
Vedremo

Aldo

Dici anche giustamente che il risultato interessa anche noi italiani e questo è vero
@Stefano

Entomos Zena

Mah,mi sa che comunque gli vada noi saremo sempre messi peggio…

…che brutto periodo… 🙁

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