Chi in rete promuoverà “corruzione, prostituzione e apostasia” potrebbe essere punito con la pena di morte. E’ quanto prevede una proposta di legge presentata al Majlis, il parlamento iraniano, della quale dà notizia l’agenzia iraniana ISNA. Secondo l’agenzia, la legge prende di mira coloro che “danneggiano la sicurezza mentale della società” promuovendo attività particolarmente dannose, tra le quali è posta anche l’apostasia, cioè, secondo i principi islamici, l’abbandono della religione musulmana ed il passaggio ad un’altra. In Iran, internet è particolarmente sorvegliato e sottoposto a stretti vincoli: sono migliaia i siti bloccati, in quanto ritenuti diffondere contenuti immorali o fuori luogo da un punto di vista politico o religioso.
Teheran: progetto di legge per condannare a morte i “criminali” del web
4 commenti
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Bella la storiella della sicurezza mentale. Se si volesse davvero salvaguardare la sicurezza mentale delle persone, e punire chi ne attenta, si dovrebbe impiccare tutti i mullah, ayatollah e pagliacci vari, e si dovrebbe buttar giù moschee e scuole islamiche.
Gli Iraniani cosa aspettano a fare una bella rivoluzione per riprendersi un paese pieno di cultura soffocata da una sciocca superstizione.
Riguardo la “sicurezza mentale” volevo scrivere ciò che ha scritto vincent vega che mi ha preceduto.
Quindi ho solo una cosa da dire ancora:
-Ehi, al Majlis! Sono qui! Vienimi a prendere se hai il coraggio!
Però ti dò un consiglio: meglio che porti degli amici.
Un reggimento!-
la sicurezza mentale degli iraniani passa attraverso il controllo delle loro coscienze.
Ho il sospetto che gli ayatollah più che difendere il loro popolo dalla pornografia e prostituzione vogliano difenderlo dalla libertà di pensiero.
Infatti, se gli iraniani si mettono a pensare liberamente e senza paura, questo solo e semplice evento, può determinare la fine di un potere teocratico che prima ha illuso e poi imprigionato gli eredi di una grandissima civiltà.
Speriamo che ciò avvenga, se il fondamentalismo crolla nella patria di Khomeini, crollerà, almeno si spera in altri paesi fondamentalisti.
Mi auguro anch’io una rivoluzione tra gli iraniani.
A juan valdez
è chiaro che è così. Non diranno certo che è per non far circolare la libertà di pensiero, ma comunque l’obiettivo principale è controllare la circolazione dei saperi. La cultura è il loro peggior nemico; se comincia a circolare loro perderanno il potere de detenere tutte le ricchezze nascondendosi dietro il diritto divino. Queste dittature potranno cadere solo dall’interno per una presa di coscienza del popolo, non con esportazioni della democrazia, che a tutto portano tranne che alla democrazia (anzi come abbiamo visto in Iraq si è avuto l’effetto di rafforzare i terroristi spingendoli a unirsi nella lotta all’Occidentre).