Francia rifiuta cittadinanza a donna in burqa

La Francia ha negato la cittadinanza a una donna marocchina che indossa il burqa e che supporta una visione dell’islam definita ‘radicale’. La donna ha 32 anni, vive in Francia dal 2000, parla bene il francese, è sposata con un uomo che già possiede la nazionalità francese e da cui ha avuto tre figli. Secondo i servizi sociali, la donna vive in uno stato di “totale sottomissione” del marito: a riprova, finché ha vissuto in Marocco non ha portato nemmeno il velo. La sua domanda era stata già rifiutata nel 2005: ora il Consiglio di Stato ha confermato tale decisione, sostenendo che la donna “non ha alcuna idea della laicità e del diritto di voto, e le sue dichiarazioni rivelano la non adesione a valori fondamentali della società francese”.

Archiviato in: Generale

45 commenti

Giovanna

Questa vicenda dimostra ancora una volta che il velo islamico, più o meno integrale, è unicamente uno strumento di provocazione contro i “corrotti” costumi occidentali. Per quale motivo in Marocco poteva mostrare il volto mentre in Europa no? Se nella maggior parte dei casi non si trattasse di un’imposizione maschilista (e nella maggior parte dei casi purtroppo lo è), la cosa migliore sarebbe ignorare la cosa e trattarla come moda passeggera, alla stessa stregua di chi si identifica con un gruppo adottando un look eccentrico. Tuttavia un velo integrale tipo burqa, che nega ad una donna la possibilità di mostrare il proprio volto e agli altri di riconoscerla, è assolutamente da vietare in qualsiasi società civile!

Nietzche---

Giustissimo, bisogna allontanare tali bigotti, tanto uno stato laico non può aiutarli, sono senza speranza…

Druso

“non ha alcuna idea della laicità e del diritto di voto, e le sue dichiarazioni rivelano la non adesione a valori fondamentali della società francese” ottimo motivo per non concedere la nazionalità! come insegna un vecchio adagio: in Inghilterra, fai come gli inglesi…
Se lo stile di vita di una persona stride con quello scelto in un altro paese, nessuno le impone di andarci a vivere, ma non si stupisca se non viene riconosciuto il diritto alla cittadinanza. Come dico sempre: se piace tanto il burqua, la sharia et similia: esistono l’iran, l’afghanistan…..
Appoggio l’idea di Giovanna di togliere anche al marito la cittadinanza.

Francesca by Toscana!

Sì giusto, niente cittadinanza a lei ma levarla anche al marito.

vincent vega

Sono totalmente d’accordo. Anche io la toglierei al marito. Se vi piacciono queste usanze barbare nei vostri paesi starete benissimo. Noi già abbiamo i nostri problemi.
PS Peccato che non siamo in Francia altrimenti seguendo lo stesso ragionamento avremmo espulso i cattotalebani alla binetti.:)
Scherzi a parte non rieso a capire come faccia una donna ad abbracciare una visione così fondamentalista di una religione. Bisogna essere profondamente convinti di essere inferiori per pensarla così. Posso capire gli uomini, dato che le religioni sono maschiliste, ma le donne…?

Kaworu

mi sfugge perchè a lei niente cittadinanza e al marito che come hanno detto la tiene succube, si.

Giovanna

@ Kaworu
Io, come prima cosa, toglierei la cittadinaza al marito. A lei concederei la cittadinanza solo se si svincolasse dalla sottomissione al marito, se si togliesse il velo e, magari, chiedesse il divorzio!

Kaworu

@giovanna

si ma pure io, difatti mi chiedevo perchè al marito, viste le premesse, sia stata concessa.

Stefano Grassino

@Giovanna

Trovo del tutto fuori luogo negare la cittadinanza alla donna e non toglierla al marito: chi regge il sacco è colpevole come chi ruba. Questa posizione della Francia, se da un lato mi fà piacere da un’altro la sento troppo riduttiva. Sappiamo benissimo che secondo una certa tradizione culturale la donna è succube, sia culturalmente che economicamente all’uomo se non addirittura plagiata (reato penale) per cui almeno secondo me, il marito riveste una posizione morale e giuridica maggiore.

Popinga

Vive la France! Lì sì che lo stato è laico, contro TUTTI gli integralismi. E non c’è bisogno dello Zapatero di turno: tutto l’arco politico (tranne il solito Le Pen) è per la difesa e l’affermazione della laicità dello stato. Viva Robespierre e abbasso il Capeto! Viva Zidane e abbasso Materazzi!

fabio l'anticristo

fatto bene! lo sato è laico e devi toglierti gli integralismi dalla testa!devono toglierla pure al marito, non siamo mica in africa doe i costumi barbari sono accettati!

Gérard

Questo fatto ha veramente sconvolto l’opinione pubblica che applaude alla decisione del Consiglio di stato . Il fatto grave che occorre sottolineare è che nessuna associazione o movimento musulmano, anche di quelli ” progressisti ” o ” moderati ” ha reagito alla notizia . Dunque dalla parte islamica, nessuna reazione, silenzio totale !!! Allora significa che danno ragione al marito ????

Monicavita

Vuol dire ancora una volta che la laicità è la soluzione per combattere gli integralismi. La pur democratica Gran Bretagna, infatti, rimodella le sue leggi per non offendere la sensibilità dei musulmani ed accetta situazioni assurde arrivando persino ad ipotizzare che la sharia entri a far parte del diritto. La Francia intende in altro modo la convivenza fra le diversità e, senza distinzione di religioni, non consente privilegi ad alcuno. Io temo che l’Italia possa seguire la strada inglese se non si pongono dei seri vincoli alle libertà che un religioso, chiunque esso sia, può prendersi nei confronti delle leggi dello stato. Viva la Francia (e la Spagna)

Cosimo B.

per popinga:

zidane è algerino. Se vuoi inneggiare ad un francese, che ne so, inneggia a Robespierre o Voltaire o Diderot!

stefano

parafrasando l’Alfieri “il burqa è incompatibile con la libertà politica” e aggiungo io la libertà in generale.

Gianni B.

Vengo da una settimana di vacanze in Croazia, precisamente dall’isola di Krk, un posto davvero bellissimo che consiglio a tutti.
Lì non c’è l’euro, ci sono le kune, e mangiare il pesce in bellissimi ristorantini sul mare costa al massimo 15 euro in due… tanto per dire una fresca e ottima birra media da 0,5 litri servita al tavolo costa 10 kune = 1,3 euro!
Soprattutto non ho visto nè un marocchino, nè una donna in burka, perchè i croati sono bravissime e attivissime persone che ancora si adattano a fare i lavori umili che il loro Paese richiede, nessuno si lamenta di fare il cameriere al bar, anzi sono ben contenti, perchè i loro giovani non sono gli sterili e viziati bamboccioni italiani, e i giovani croati hanno tutti famiglia, con masnade di bambini bellissimi che giocano in strada come da noi 40 anni fa!
Per me è stato un vero paradiso, per una settimana non ho neppure acceso la televisione.
L’arrivo di tanti marocchini e donne in burka è anche colpa nostra e ce lo meritiamo di essere colonizzati, ci estingueremo e nessuno sentirà la mancanza dei bamboccioni italiani da palestra e happy hour fino a 50 anni.

Alessandro Bruzzone

Anch’io mi accodo a quanti toglierebbero la cittadinanza al marito. La poveretta andrebbe semplicemente aiutata.

Aldo

Sembra un omelia del Signor Ratzinger in arte Benedetto Xvi virata in chiave quantomeno sprezzante verso esseri umani come noi
Parli di qundo i bambini giocavano per strada e i teni arrivavano in orario? .
@Gianni B.

Giovanna

Trovo molto azzeccata l’amara considerazione di Gianni B.:
“..ci estingueremo e nessuno sentirà la mancanza dei bamboccioni italiani da palestra e happy hour fino a 50 anni.”
Tuttavia ribadisco che gli atteggiamenti retrogradi e medievali di molti islamici abbiano più un carattere provocatorio che realmente condiviso. Ovviamente in una società fortemente frivola e decadente come quella italiana degli ultimi 20 anni è facile che atteggiamenti reazionari, sia da parte degli immigrati che da parte dei kattotalebani, trovino una certa giustificazione.

Gianni B.

@Aldo
Meglio giocare per strada che starsene tappati in casa con la Playstation e Internet, che rende stupidi.
Ci sono ormai ben precise prove scientifiche in merito: presto l’uomo tecnologico diventerà solo una grassa e stupida scimmia ammaestrata in mano alle multinazionali, che premerà bottoni ma avrà il suo bravo blog, che nessuno leggerà mai, perchè non c’è nulla di interessante da leggere nella vita di una scimmia ammaestrata.

Aldo

Sul fatto della tecnologia in parte concordo con te, sul fatto che l’ azione diretta in carne ed ossa sia meglio, sul fatto che la tecnologia sta disumanizando l’ uomo e togliendogli quella spiritualità ancestrale e che legava una volta gli uomini, su questo concordo con te.Questo è il lato oscuro della tecnologia, sarebbe un discorso lungo da affrontare.
Dicevo solo che io considero gli esseri umani tutti uguali marocchini e micronesiani, donne in minigonna e donne in burqa, avendo la delicatezza dove serve e la calma di affrontare i problemi senza farsi prendere da falsi pregiudizi.
@GianniB.

Aldo

Sul fatto della tecnologia in parte concordo con te, sul fatto che l’ azione diretta in carne ed ossa sia meglio, sul fatto che la tecnologia sta disumanizando l’ uomo e togliendogli quella spiritualità ancestrale e che legava una volta gli uomini, su questo concordo con te.Questo è il lato oscuro della tecnologia, sarebbe un discorso lungo da affrontare.
Dicevo solo che io considero gli esseri umani tutti uguali marocchini e micronesiani, donne in minigonna e donne in burqa, avendo la delicatezza dove serve e la calma di affrontare i problemi senza farsi prendere da falsi pregiudizi.
@Gianni

Aldo

sull’ eccesso della tecnologia vista come salvezza per l’ umanità ti dò ragione…. meglio i rapporti in carne ed ossa non buttando via quel che di buono ci dà il web ecc…

Volevo dire che io considere un essere umano uguale a me un marocchino come un micronesiano,una donna in minigonna cone un iraniana in chedor, una compagna di partito atea come una donna in burqa, sapendo in ogni caso muoversi con la delicatezza la gentilezza e la calma necessaria senza partire da pregiudizi.
@GianniB.

Dirladada

@ Gianni B.
Guarda che in Croazia l’indice di fecondità è 1,41 è nel complesso è una popolazione vecchia quasi quanto quella italiana.

gigetta

io penso che se si nega la cittadinanza basandosi su fatti religiosi non siamo diversi da chi ci considera degli “infedeli” insomma stiamo comunque discriminando. finchè non commette delitti o reati finchè lavora e produce rendendo un nobile servizio per la società intera io penso che debba essere la benvenuta a prescindere dal burqua o altri simboli religiosi ovvio che se deve fare la carta d’identità la faccia si deve vedere. se poi è sottomessa al marito non saranno fatti suoi? ognuno sceglie come vivere alla fine secondo me anche quella è una scelta volontaria se no si ribellerebbe mi pare ovvio e anche li finchè non si commettono delitti o reati va tutto bene nel privato (salvo rarissime eccezioni: divorzi, indagini di qualsiasi natura) il pubblico non ci deve rientrare nel senso che cosa gli importa allo stato se scelgo la gonna rossa anzichè il pantalone blu? niente di niente direi

Dirladada

Tra l’altro i balcani sono l’esempio proprio sbagliato. I Kosovari musulmani con un’indice di fecondità di 3 figli per donna sono riusciti a ottenere l’indipendenza mentre i Serbi cristiani hanno un’indice di natalità basso simile a quello croato. In Macedonia gli albanesi musulmani rappresentano il 25% della popolazione ma il 40% delle nascite!

Dirladada

@ gigetta
C’è una bella differenza con chi ci considera infedeli. Nessuno ha obbligato questa signora ad emigrare in Francia. Il fatto che poi le venga negata la cittadinanza non le impedirà di ricevere 300 euro al mese per ogni figlio di sussidio come per tutte le famiglie francesi e non francesi ma con regolare permesso di soggiorno, se una persona si presenta in burqa all’audizione per ottenere la cittadinanza è normale che non le sia data. La stessa cosa succederebbe ad un naturista che vi si presenta nudo.

Dirladada

Poi l’informazione che manca è che fanno parte di un gruppo salafita.

Dado

La cittadinanza dovrebbe essere concessa solo a chi dimostra di essersi integrato nel paese che lo ospita, purtroppo però è molto più facile percepire la mancata integrazione di una donna che si presenta in burqa piuttosto che quella del marito che obbliga la moglie ad andare in giro così, l’unica è rendere i collogui per la cittadinanza più approfonditi e severi, magari istituendo anche dei veri e propri test, mentre ora in Italia come in Francia questi colloqui sono poco più che una formalità, per non ricevere la cittadinanza bisogna giusto presentarsi in burqa.

Stefano Grassino

@gigetta

Abbi pazienza, cerca di capire bene le mie parole perchè potrebbero prestarsi ad un ecquivoco: credo che il tuo ragionamento sia giusto con chi è intelligente ma ingenuo con quella categoria che chiamiamo integralisti. Se una persona educata commette un errore con te, puoi benissimo dargli il cosidetto schiaffo morale che a me farebbe più male di quello reale ma ad un’ultras da stadio, semianalfabeta, borgataro ignorante etc. etc. beh, quello sente solo una bella legnata (reale) tra capo e collo. Secondo me per il marito della donna in oggetto tu non sei una democratica e libera donna disposta ad accettare l’altrui idea perchè rispettosa dell’individuo in generale, ma un essere debole come tutto il mondo occidentale e senza il vero dio (hallah); in coseguenza di ciò lui si sentirà legittimato a schiacciarti ed è da qui che io mi convinco sempre più che questi personaggi hanno bisogno di trovarsi di fronte degli stati forti che li mettano con le spalle al muro se non vogliamo che casi come quello della povera Hina divengano fatti giornalieri.

Gianni B.

@Giovanna
…mi ero dimenticato di dire che i bamboccioni italiani, oltre che palestra e happy hour e feste varie e voglia di fare niente salvo bere birra di notte, se ne stanno in casa fino a 50 anni con la mamma che gli stira le camicie!
Una società che è destinata ad estinguersi, la nostra, come i pellerossa, solo che i pellerossa almeno avevano gli attributi e hanno resistito 100 anni con archi e frecce, noi invece moriremo di vecchiaia e verremo rimpiazzati da orde di islamici, negri e cinesi che rideranno di noi per l’eternità.

Gérard

Per Gigetta

Lei parla di ” nobile servizio per la societa intera ”
Le Signore con la Burqa non svolgono nessun servizio alla societa intera ma vivono quasi sequestrate dal marito e non vanno lavorare : fanno bambini e percepiscono aiuti e assistenza sociale .
La burqa non è una scelta ma un imposizione religiosa ( anche se il corano non ne fa obbligo ) . Si ricorda anche che l’abolizione della schiavitù all’albore del medioevo, trovo anche ostilità da parte degli schiavi che non accettavano il concetto di uomo libero ….
La nazionalita non è un diritto ( almeno nel mio paese di origine ) ma viene sottomessa alla valutazione delle autorità, ache se tutte le condizioni sono riunite ( legge di 1993 ) Le condizioni sono fra altre, la capacità di assimilazione ( non di integrazione ) alla communità francese .

Gianni B.

@Dirladada
Se non ci fossero gli immigrati, il nostro tasso di natalità sarebbe 1 o anche meno, siamo attualmente il paese al mondo che fa meno figli, insieme al Giappone.
Il tasso di natalità della Croazia non è certo africano, va anche considerato che hanno appena passato una brutta guerra e in precedenza anche anni molto difficili, sotto Tito. ma adesso ti posso assicurare che ci sono montagne di bambini croati, e comunque quella è gente che i figli li fa presto, a 20 o 25 anni: non come i nostri bamboccioni per i quali l’eventuale nascita di un figlio rappresenta una immane catastrofe perchè poi non potrebbero più andare a divertirsi nel week end.

Manlio Padovan

Trovo ineccepibile la motivazione della sentenza. Un conto è il rispetto reciproco ed un altro sono le regole comuni.
D’altronde come si può riconoscere una cittadinanza ad una “cittadina” che non si riesce a riconoscere?

Giulio

Giustissimo, uno stato laico non può tollerare certe decisioni assurde, ed è giusto toglierla anche al marito, basta bigottismi religiosi.

Maurizio D'Ulivo

Sono assolutamente d’accordo con la decisione francese: una cosa è il velo che perlomeno lascia scoperto l’ovale del viso, ben altra l’indossare un burqa, vestiario che oltretutto impedisce la riconoscibilità della persona.

Però, nonostante tutto questo, mi viene in mente un paradosso sinistro: sarebbe dunque altrettanto giusto, nell’Italia a maggioranza cattolica di facciata, concedere una via privilegiata di ingresso e di conseguimento della cittadinanza agli immigrati cattolici (proposta di molte forze della destra più reazionaria), tipo i polacchi (questo quantomeno prima dell’ingresso della Polonia nella CE), rispetto delle persone musulmane o addirittura di atei e agnostici?

E’ un paradosso che per adesso non ho saputo risolvere.

gigetta

ma scusate una casalinga non sta a casa? non per questo non è utile alla società lavora a casa e fa si che il marito faccia gli straordinari al lavoro. direi che è tanto, anche per il tasso di natalità sicuramente per popoli poco prolifici è un bene avere immigrati senza contare che i lavori che il francese e l’italiano non farebbero mai loro lo fanno volentieri (lo trovo ingiusto ma anche questo fa girare l’economia) buttandoli fuori ci perdono solo loro secondo me. io le darei un periodo di prova se si comporta bene resta in francia se no se ne va lei e il marito.

Aldo

Buurqa libero in libero stato purchè ognuno sia consenziente di ciò che fà e non ci sia imposto.
Niente imposizioni sulle donne che sia la minigonna o il burqa deve essere la donna a scegliere.

La donna porta la metà del cielo sulle sue spalle(Mao Zedong)

Gérard

Gigetta

Lei pensa con stereotipi . Questa donne come tante donne musulmane non stanno a casa ma sono SEQUESTRATE a casa . Questa donna, come altre musulmane, non può uscire senza il marito oppure il fratello . Mai da sola !! E Lei trova delle scuse a questo imprigionamento ???

gigetta

ribadisco della loro vita ne fanno ciò che vogliono. siamo tanto per la libertà allora se si trovano bene a fare “le recluse” finchè non danneggiano gli altri facciano pure. d’altronde seguono i dettami della loro religione e in questo sono più coerenti di altre mi pare.
ne conosco alcune che si sono convertite al cattolicesimo e nessuno le ha detto nulla. in italia è una scelta non un imposizione questi discorsi valgono forse in medio oriente non quì.

Dado

gigetta: giusto della loro vita facciano ciò che vogliano, ma non si lamentino poi se vista la loro scarsa integrazione non ricevono la cittadinanza (il che ovviamente non significa che non possano rimanere in francia), comunque scusa, ma il seguire coerentemente i dettami della propria religione non è per me qualcosa di cui essere fieri.

Maurizio d’Ulivo: il concetto di giusto e sbagliato è molto relativo, io di certo non vedo però di buon occhio questa massiccia immigrazione islamica, non per paura del terrorismo islamico, ma perchè mediamente i musulmani sono molto più bigotti e “coerenti” dei fedeli di altre religioni, ma soprattutto perchè visti i paesi da cui provengono non hanno una gran bella concezione di cosa sia la separazione stato/religione.

Purtroppo però la direzione che ha intrapreso l’Europa è un’ altra, i musulmani aumentano esponenzialmente e tra non molto ho paura che ne vedremo i risultati (che stiamo già intravedendo).

gigetta

la coerenza caro Dado è sempre una cosa ammirevole. è coerente l’ateo che si sbattezza perchè non si riconosce nei dettami della chiesa, è coerente la donna che non abortisce un feto anencefalo anche se ha il cancro e rischia la vita perchè è cattolica è coerente il musulmano che non mangia carne di maiale. la coerenza è una caratteristica molto rara in un mondo dove ci si definisce cattolici e poi ci si sposa col vestito bianco a 40 anni dopo aver cambiato 30 partners e io la riconosco come una dote che caratterizza un numero ridotto di “pochi eletti”

Commenti chiusi.