Il TAR toscano: l’insegnante di religione non può cambiare disciplina

Il Tar della Toscana, con sentenza del 17 aprile 2008, ha stabilito che un’insegnante di religione, nominata dal vescovo, non può pretendere di cambiare disciplina soltanto sulla base dell’esperienza maturata insegnando tale materia. Anzi, secondo il tribunale, a causa delle sue particolari caratterische l’insegnamento della religione cattolica sarebbe “privo di corrispondenza nella dotazione di organico dei ruoli ordinari”: tanto più che l’unico titolo abilitante risulta essere il “certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine diocesano, e cioè da un’autorità estranea all’ordinamento italiano”.
Va peraltro ricordato come tali considerazioni sono riferite a un caso sorto prima dell’introduzione della legge 186/2003, che ha sancito l’entrata in ruolo dei docenti di religione cattolica.

43 commenti

Arcturus

Ecco, in realtà questa cosa non mi è mai stata chiara: un insegnante (diciamo così) di religione, di ruolo per effetto della legge 186/2003, può, dopo un certo numero di anni e un diploma universitario, passare ad insegnare un’altra (una vera) disciplina scolastica, senza dover avere bisogno del concorso abilitante o del diploma SSIS? Sapete niente di ciò?

MetaLocX

Quanto emesso dal TAR toscano è assolutamente sacrosanto. Direi normale. Eppure mi suona come un fatto strabiliante.

piersky

Fantastico… per fortuna una parte della magistratura e’ ancora indipendente…mi sa ancora per poco pero’:(

Lucy Van Pelt

Ho ben capito: sulla base dell’esperienza maturata insegnando religione aveva chiesto di cambiare disciplina?!
Al di là della mancanza di logica è da notare la specificazione che riguarda un caso anteriore alla legge 186: tale legge consente a chi è immesso in ruolo per religione di passare ad altra materia per cui possieda titolo, non sembra ma è una grossa facilitazione..
Potrei aver espresso male le condizioni necessarie, prego chi è più competente di precisare.

juan valdez

Plaudo alla decisione del T.A.R toscano. Chi ha voluto insegnare religione per inserirsi nel mondo della scuola, non può chiedere di insegnare altre materie togliendo così il posto di lavoro a docenti ferrati e preparati in quelle determinate materie.
Non si può ammettere il principio per il quale chi è gradito alle autorità diocesane deve essere gradito poi a quelle italiane.
Già e troppo che in uno stato laico questi insegnanti siano stati immessi in ruolo e d’ora in poi saranno pagati con denaro pubblico, mentre migliaia di precari devono combattere per conquistarsi un posto di lavoro che diviene ogni giorno sempre più aleatorio.
Quindi che continuino a rimanere graditi ai loro vescovi e non li facciano arrabbiare, altrimenti costoro sono capaci di togliere il loro placet e poi che succederebbe…….
Ve lo immaginate un insegnante di religione non gradito dalla diocesi. teoricamente non può insegnare e anche praticamente non è autorizzato a insegnare.
Dove lo si può mettere affinchè non produca danni di varia natura? Un bel quesito per il legislatore in materia scolastica.
Misteri di uno stato come quello italiano, che toglie i fondi alle scuole per darli alla chiesa e alle scuole ad indirizzo religioso.

myself

Che voleva insegnare? Matematica perchè 2+2 fosse uguale a Dio? Storia per leggere la Bibbia? Biologia perchè fosse vera l’immacolata concezione? Lettere di nuovo per leggere la Bibbia? Ginnastica per controllare che in spogliatoio i maschi non “giochino” tra loro?

Come direbbe Totò, ma mi faccia il piacere!!

clarence.darrow

“Il TAR toscano: l’insegnante di religione non può cambiare disciplina”

finalmente un po di decenza!

“tali considerazioni sono riferite a un caso sorto prima dell’introduzione della legge 186/2003, che ha sancito l’entrata in ruolo dei docenti di religione cattolica.”

ah ecco, mi pareva…

Bruno Gualerzi

“Va peraltro ricordato come tali considerazioni siano riferite ad un caso sorto prima dell’introduzione della legge 186/2003, che ha sancito l’entrata in ruolo dei docenti di religione cattolica”.
Spero di aver capito male, ma ciò vuol dire allora che la sentenza del TAR della Toscana – così ovvia che si stenta perfino a credere fosse necessaria – per casi analoghi successivi alla suddetta legge non ha più valore?

Daniela

una cosa ovvia e logica oserei dire, ma qui in italia la logica non c’è, c’è invece qualcosa di marcio che sta invadendo ogni cosa.

Markus

Attenzione… è il TAR !

Poi c’è il Consiglio di Stato… quelli del crocifissosimbolodivaloriuniversali… tanto per capire…

Intanto oggi ho schiodato un altro crocifisso … 😉

g.b.

BENISSIMO, però bisognerebbe che anche l’insegnamento nelle scuole private cessasse di essere considerato valido ai fini dell’ accesso all’insegnamento nella scuola statale; oggi i raccomandati dogc insegnano prima nelle scuole dei preti e poi, con il punteggio maturato, si inseriscono nella scuola pubblica, scavalcando precari che vi hanno prestato servizio per anni. La cosa è stata più volte contestata, ma la magistratura non ha mai accolto i ricorsi e ha sempre dato ragione ai
ministri clericali di turno.

Druso

È già qualcosa. Forse inizia a muoversi qualcosa in Italia. Le manifestazioni contro certe aree del potere, la rinascita di una vaga laicità, il disconoscimento di certe associazioni eversive, sono tutti segnali positivi. Speriamo che non cadano nel nulla….

piersky

O.T.
Il timesonline.co.uk riporta una notizia molto interessante :

“Australian anti-pope activists have won the right to “annoy” Catholic pilgrims at the week-long World Youth Day celebrations in Sydney after a court struck down a new law and backed their right to hand out condoms and coat-hangers.

The decision by three judges in the Federal Court embarrassed the New South Wales Government, which introduced the new regulations this month, providing a fine of up to $5500 for anyone causing “annoyance” to the estimated 225,000 pilgrims who have flocked to Sydney to celebrate with Pope Benedict XVI. ”

Cioe’ la corte Federale Australiana, annullando un precedente provvedimento dell stato del New Galles, permette ai manifestanti anti-papa di “infastidire” i pellegrini ahaha
Pero’ se questi danno oi profilattici ai papa boys questi li useranno!

Popinga

@Piersky
I giudici della Corte Federale hanno posto fine a una decisione servile e liberticida del governo del Nuovo Galles del Sud. Mi chiedo: ma se hanno bisogno di leggi speciali per le loro manifestazioni, che cavolo di religione sono? Tra un po’ faranno le loro adunate protetti dai reparti antisommossa? La prossima volta alla Maddalena? E se abbinassero la giornata mondiale della gioventù al G8? Così gli Stati risparmiano e magari qualcuno in più capisce da che parte stanno.

Quanto all’argomento della discussione vi comunico che la Regione Lombardia ha deciso di inserire un’ora di religione alla settimana nei corsi di formazione professionale, naturalmente togliendo ore alle altre materie. Non mi risulta che all’atto dell’iscrizione sia stato distribuito in alcuna struttura formativa il modulo per la scelta di avvalersi oppure no. Il Concordato non vale in Formigonia? Vi farò sapere.

Massi

Una buona notizia, ragionevolmente ovvia, ma straordinaria per questa nostra povera Italia clericalmente occupata.

Giulio

Dalla Legge186/2003 (3): L’insegnante di religione cattolica con contratto di lavoro a tempo indeterminato, al quale sia stata revocata l’idoneità, ovvero che si trovi in situazione di esubero a seguito di contrazione dei posti di insegnamento, può fruire della mobilità professionale nel comparto del personale della scuola, con le modalità previste dalle disposizioni vigenti e subordinatamente al possesso dei requisiti prescritti per l’insegnamento richiesto, ed ha altresí titolo a partecipare alle procedure di diversa utilizzazione e di mobilità collettiva previste dall’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Di conseguenza l’insegnante di religione “revocato” o in soprannumero potra’ restare insegnante dello Stato se abbia titolo (laurea specifica e abilitazione) anche per altra materia.
Altrimenti potra’ essere adibito ad altro impiego, per il quale possieda titoli adeguati (ad esempio un posto, come quello di bibliotecario, per il quale sia sufficiente il diploma di scuola media superiore). Il legislatore del 2003 sara’ stato “clericale”, ma non era mica completamente deficiente!

Saluti.

Manlio Padovan

La notizia mi fa molto piacere.
Proporrei un qualche cosa da parte dell’UAAR che servisse a “premiare” i TAR e le altre assise giudiziarie (si dice così?) che emettono sentenze intelligenti ed in linea con i nostri princìpi costituzionali; oppure che denigri fino alla vergogna (che non proveranno mai perché certi giudici hanno la faccia di tolla) i giudici ed i loro consessi che emettono, più che sentenze, emerite str…te.
Così giudicheremmo noi e come si deve, certi giudici del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato a noi ben noti e fino ad oggi rimasti a fare il mestiere che non sanno fare.

Vash

Quindi visto che il caso è sorto prima dell’assunzione a ruolo degli insegnanti di religione alla fine non si può fare nulla e ci tocca sopportare quest’assurdità da terzo mondo!

juan valdez

@ Giulio
Grazie per avermi informato su di un punto legislativo che non mi era chiaro e di cui francamente ero all’oscuro visto che a suo tempo non è stato possibile, per me e per altri colleghi visionare il testo della legge in questione che come hai detto tu è decisamente clericale.

pietro.z.

nessun problema! adesso ci pensa il consiglio di stato a sistemare la faccenda.
ricordatevi dei crediti scolastici attribuiti a chi frequenta l’ora di religione: incostituzionali secondo il tar, legittimi per il consiglio di stato.

Nietzche---

@ peirszky
grazie della dritta per l’O.T.
Interessante l’articolo…

fresc ateo

che l’insegnante si dimetta e vada a fare la suora magari nell’affrica affamata,
portandosi dietro le altre insegnanti che occupano un posto ben pagato dai cittadini.
Un posto di lavoro inventato dalla ccar x poter esercitare il controllo delle menti
fin da bambini; una roba da far invidia al piu’ bietto stato dittatoriale.
ZAPATERO SUBITO.LIDER.

Manlio

Una decisione faziosa in un Europa sempre più relativista che ha perso le sue radici Cristiane

mao

Gli insegnanti di religione non solo, non sono tenuti a frequentare la ssis ma entrano in organico attraverso un canale privilegiato in quanto, sono essi già considerati di ruolo (ci sarebbe da discutere su come possa una nomina della curia -e non dello stato- mettere in ruolo un insegnate) e quindi viene semplicemente affidata loro una classe, non sono nemmeno convinto che serva un corso univeritario di qulche tipo.
Soprattutto alle scuole primarie questo meccanismo è molto semplice e riesce a farsi beffe di qualsiasi graduatoria.
Io sono un educatore e lavoro nelle scuole, essendo ateo passo il tempo a subire tali insegnati, vi assicuro che non è piacevole essere usato come paragone durante le lezioni con frasi del tipo “quasi tutti gli esseri umani credono a Dio, poi ci sono gli atei come il maestro, che dicono di non crederci”

Simplicius

se mi passate la battuta, è una sentenza “sacrosanta” 🙂

anteo

non sarei così ottimista
dopo il TAR c’è il Consiglio di Stato e un goverrno che vuole cambiare la Costituzione e tutte le leggi.
No, non sono ottimista visti gli attori in scena: non sembra che Gelmini sia meglio di Moratti nel ruolo di ministra dell’istruzione. Dettaglio: “pubblica” è sparito dal titolo.

piero

era ora!!!!! dieci anni fa sono stato scavalcato nella graduatoria per italiano, storia e geografia negli istituti superiori, da insegnanti che (pur avendo conseguito regolarmente l’abilitazione al mio stesso concorso) hanno potuto far valere come punteggio il periodo effettuato come insegnanti di religione. Mi pare che poi la norma sia cambiata, ma restando sempre piuttosto ambigua.
Io nel frattempo ho rinunciato a cattedre che mi erano state assegnate troppo lontano da casa (perchè quelle vicino alla mia città erano andate agli ex insegnanti cattolici) e ho perso l’abilitazione.
Ora faccio altro

piero

ah, ancora una battuta:
ma non sarà mica che “quando il gatto non c’è i topi ballano” e appena Ratzi torna dall’australia i giudici mogi mogi ritirano la sentenza?

vincent vega

Proprio non ero a conoscenza di tutto ciò. Quello che mi stupisce è che ci voleva una sentenza del tar per dirlo.
“Ah i soliti giudici satanisti laicisti comunisti anticristi” dirà qualcuno adesso :).

Bufo gul

Correzione necessaria:L’insegnante si religione DEVE cambiare disciplina.

bardhi

@ Manlio

Se per gli cattolici le “radici cristiane” vorrebbe dire che gli cattolici sono più uguali degli altri!!!!!!!
Se vogliamo questo, allora togliamo gli concorsi pubblici, e per le assegnazioni del posto e facciamo :
“certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine diocesano”
“certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine degli Matematici”
“certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine degli Fisici”
“certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine degli Biologi ect ect”
e pure in questo caso nessuno potrebbe saltare da una materia al altra.
Ma se oggi un prof di biologia verrebe insegnare la religione potrebbe fare senza il certificato di idoneità rilasciato dall’Ordine diocesano?? Se no, di cosa si lamentano gli catto???

Lucy Van Pelt

@Giulio
Grazie per la precisazione, conferma nel dettaglio la mia supposizione.

@Mao
Sicuramente non è necessario alcuno studio a livello universitario, è sufficiente un diploma di scuola superiore. Attualmente gli aspiranti docenti di IRC devono frequentare corsi che si svolgono presso le diocesi: tutto fatto in casa (o in chiesa), insomma…

Stefano Bottoni

Ma ci mancherebbe altro!!! Io sono un QD1 del sanpaolo, e ora mi ritrovo ad avere una suora di 73 anni nel consiglio di amministrazione (tecnicamente la cosa è diversa, ma la sostanza rimane la stessa)!
Vafangala! Gli insegnanti di religione facciano volontariato: insegnino, ma gratis.
Se poi abbiano titoli che permettano loro di insegnare altre materie, facciano il regolare concorso come tutti.

stefano

voleva insegnare geometria perchè Dio ha la forma di un triangolo isoscele, con un occhio al centro.
teologia docet.

Entomos (Zena)

@ myself

Purtroppo sì,le mire son proprio quelle
Peccato solo che notizie (positive senz’altro) come questa tendano a farcene discutere facendoci però scordare che IN QUESTO PAESE NON DOVREBBERO NEMMENO ESISTERE INSEGNANTI DI RELIGIONE!…azz…

…scusate l’urlato…

gigetta

allora riassumiamo: l’insegnante di religione fa un corsetto in Diocesi e trova il posto fisso bello che pronto. l’insegnate di italiano deve farsi un mazzo per prendersi una laurea in lettere se poi deve insegnare greco in lettere antiche per poi fare tutta la trafila delle graduatorie e trovarsi a quarant’anni ancora precario. nel frattempo io cerco di laurearmi tra mille difficoltà e per lavorare devo fare i concorsi ma questi concorsi non sono neanche sicura di passarli quindi la potrei finire al call center per 600 euro al mese nonostante gli studi che ho fatto e che sto facendo. l’insegnante di religione come qualsiasi insegnante statale si becca lo stipendio pieno anche se fa un ora di dolce far nulla alla settimana (ricordo che ai miei tempi l’ora di religione era per metà indottrinamento per metà noia) tra l’altro ben incastonata tra le altre ore per impedire agli atei di scappare (alcuni poveracci restavano perchè gli veniva ovviamente più comodo io restavo per farmi quattro risate e per controbattere le fesserie che si dicevano)come l’insegnante di matematica che povero lui non fa che correggere le fesserie che scrivono gli alunni dalla mattina alla sera

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