L’Associazione Luca Coscioni ha reso pubblico sul suo sito il testamento biologico in versione video di Paolo Ravasin, malato di sla e presidente della Cellula Luca Coscioni di Treviso. Ravasin ha in tal modo espresso le sue dichiarazioni anticipate di trattamento.
Malato di SLA rilascia il suo testamento biologico in video
29 commenti
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Speriamo che non rendano inutile questo atto legittimo, con un decreto cristianamente ispirato…
diranno che non era in grado di intendere e di volere o qualche altra idiozia.
Ho ascoltato e letto il ‘testamento biologico’ di Paolo Ravasin, con grande commozione, ma anche con una grande speranza tradotta in domanda: “In nome di chi o di che cosa una società che si definisce civile potrà non rispettare – qualora si verificassero le condizioni prospettate – volontà lucide e inequivocabili come questa?”
Aspettiamoci pure la solita reazione Vticana!
Loro sono i padroni della morale 🙂
Sicuramente è la mossa di un uomo intelligente che preferisce “assicurarsi” invece di “fidarsi”,
al di là del testamento biologico bisognerebbe prendere esempio anche per il testamento comune: molta gente sana e giovane rimanda continuamente il momento in cui dovrà scrivere le proprie volonta, pensano sia una cosa da vecchi, che porti male… poi sul più bello muoiono e i loro averi non vanno a chi avrebbero voluto.
@myself
o magari pensano che porti sfiga
Ahimè per lui questo non gli assicura al 100% che le sue volontà vengano rispettate, preciso, se rimane nell’ambiente protetto della sua famiglia e dei suoi medici di fiducia allora quel documento prende valore di prova contro eventuali accuse di negligenza da parte dei medici curanti, non escludendoli per altro dalla possibilità di essere condannati, fondamentale il passaggio relativo alla richiesta di non essere tradotto in strutture ospedaliere, se questo avvenisse lui potrebbe opporsi a qualsivoglia trattamento finchè in stato di coscienza, subentrando lo stato di incoscienza il medico ha il diritto dovere di apportare le cure necessarie per il recupero del malato, e quel videodocumento non avrebbe il benchè minimo valore.
Ho avuto la sfortuna di avere mio padre colpito dalla SLA, morto quest’anno, fermo e decisissimo fino all’ultimo nel non volersi fare tracheostomizzare, passo che sposta definitivamente al “vegetativo” la qualità di vita dela malato di SLA, con la coseguenza evidente della morte per coma ipercapnico, l’unico modo per far rispettare la suavolontà è stato allontanarsi dalla struttura sanitaria..in caso contrario al sopraggiungere del coma i medici sarebbero stati obbligati ad operare la tracheostomia, al di la di documenti vari e dichiarazioni che lui ancora poteva firmare di suo pugno. Questa nazione ha un problema, non si fanno leggi in ambito bioetico, e finchè i gruppi politici avranno interessi e saranno interesse della casta cattolica temo non ci sarà mai neanche la possibilità di affrontare realmente le problematiche relative, negli USA ci sono gli evangelici..ma in nome di Dio o meno le leggi ce le hanno..che tristezza.
non rispettare i diritti che una persona ha proprio corpo e sulla propria vita lo trovo intollerabile a maggior ragione quando questi è impossibilitato a farlo di per se e chiede aiuto ad altri. Solo persone profondamente egoiste possono imporre i loro voleri sul corpo e la vita altrui, queste sono presone che non meritano nessun rispetto, anzi sono degne di tutto il mio disprezzo.
Scommettiamo sulle parole più frequenti del prossimo commento vaticano a questo atto di libertà intellettuale e fisica?
…relativismo, disumano, vita, valori condivisi, dio (eh già), universale…
Non c’è limite al peggio…
concordo con kaworu il copione è già visto e strarivisto.
chissà cosa dirà la chiesa spa…ha fatto bene a fare il testamento in video, nessuno potrà contestare la sua volontà, manco in uno stato kattovatikan come questo
“nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale.
ve lo dico io cosa succede adesso… sosterranno che il Ravasin ha un inizio di morbo di alzeimer e quindi non sa che dice gli sistemeranno un bel sondino dentro lo stomaco perchè farlo morire di fame è crudele.
@ Daniela
Daniela non solo non meritano rispetto ma meritano che gli sia fatto esattamente ciò che fanno agli altri anzi peggio. propongo di insistere perchè sia creata una legge sul testamento biologico ma chi si dichiara cattolico non vi possa accedere anzi nel momento in cui esprimono parere contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico i medici abbiano la libertà di accanirsi su di loro ancora di più sarebbe bellissimo! come se lo meriterebbero!
è assurdo che si debba arrivare a questo per esercitare un diritto sacrosanto, rispolveriamo modificandolo un vecchio slogan, la morte è mia e me la gestisco io.
Io dopo il caso di Eluana Englaro mi sono premunito e ho fatto testamento, nonostante la mai giovane età. Se mai passasse la legge sul testamento biologico il documento che ho scritto è inequivocabile. Con due genitori cattolici come i miei, me la passerei veramente brutta se dovessi finire in una situazione del genere. In questi ultimi pochi giorni, assistendo all’immondo scempio della dignità e della sensibilità altrui perpetrato dal mondo cattolico, ho cambiato totalmente idea riguardo i cattolici: se prima li reputavo persone con idee diverse, o al limite vittime della religione, da ora in avanti li riterrò personalmente responsabili della loro mancanza di umanità e della loro stupidità, senza alcuna attenuante. Che schifo.
@ Mario
tuo padre nella sfortuna è stato fortunato, la sua volontà è stata rispettata dalla famiglia anche Ravasin è fortunato perchè gli hanno spiegato come si deve che cos’ ha pensiamo sempre ai malati di SLA che ignari di ciò che gli sta accadendo si ritrovano come non vorrebbero rirovarsi e nessuno può più porre rimedio pensiamo a tutti quei malati di SLA che non hanno famiglie come la tua che rispettano la loro volontà e mettono loro prima di tutto bensì hanno famiglie che mettono la loro coscienza cattolica prima di tutto e quindi la vita a tutti i costi. io penso che ognuno di noi cattolico o meno ad un certo punto si debba rassegnare la morte è l’altra faccia della vita e noi non siamo eterni ne possiamo creare l’elisir di eterna vita perchè non siamo ne streghe ne stregoni ammesso e non concesso che le streghe possano farlo.
Restiamo in attesa dell’intervento di Giuliano Ferrara.
Non posso far altro che sperare che le sue volontà vengano rispettate, anche se le cronache che si sentono sui tg ogni giorno su quei spregevoli esseri crudeli che vietano alle persone di far di se’ ciò che vogliono lasciano veramente poche speranze.
Quell’uomo ha tutta la mia solidarietà: tutti devono capire che ognuno è l’unico responsabile e proprietario del proprio corpo e può e deve farne ciò che vuole.
@J.C. Denton
Ave Deus Ex machina! 🙂
L’intervista è molto toccante e spero che faccia riflettere chi si ostina a voler controllare in modo assurdo i corpi delle persone, privandole della possibilità di decidere della propria vita.
Chi vuole soffrire, trovandosi nelle medesime condizioni, lo faccia, liberamente.
Chi NON lo vuole, DEVE poter scegliere, liberamente.
Altrimenti è pura crudeltà…cristiana.
@Bruno Gualerzi
Non mettere limiti alla fede: i preti sono capaci di tutto. La storia ci insegna che hanno la faccia tosta di tentare di farti credere, se gli fà comodo, che gli asini volano. Noialtri ci vergogneremo di noi stessi se rigirassimo la frittata come fanno loro….noialtri persone ammodo.
x Ale Sini
tranquillo, considera la scommessa: GIA’ VINTA !!
aspettatevi una richiesta di perizia psichiatrica!!
Un piccolo estratto da un’intervista su “tempi” che potete leggere per intero al link:
http://www.tempi.it/interni/002236-la-vita-bella-il-ramarro-verde
“Ero cosciente che di lì a poco sarei morto, ma non me ne importava un fico secco: la mia era una forma di suicidio in totale regime di privacy, tra le proprie mura. Mi sono lasciato morire rifiutando ogni cura, fino al 2005.
Cos’è successo?
Ho avuto una crisi respiratoria, poi un’altra, ricordo che avevo la sigaretta in bocca: non volevo privarmi dell’ultimo piacere del condannato… Mi salvarono per un soffio, portandomi al pronto soccorso, ma il giorno seguente una crisi ancora più forte mi fece andare in coma, e in rianimazione per dieci giorni. Feci appena in tempo ad acconsentire alla tracheotomia: avevo già toccato la morte con un dito in giorno prima, e non avevo nessuna intenzione di ripetere l’esperienza. Pian piano mi ripresi, anche grazie alla Peg (sondino nello stomaco atto alla nutrizione) e riacquistai gradatamente peso. Il problema con la tracheotomia è che si perde l’uso della parola, in quanto le corde vocali non hanno più l’aria che le attraversa, ma l’aria viene spinta ai polmoni direttamente da una macchina. Le mie condizioni generali sono migliorate, e soprattutto ora posso lottare attivamente contro questo male. ”
Mi auguro che il sig. Ravasin, se dovesse decidere di non voler morire di sete, riesca a far capire a chi è intorno a lui che ha cambiato idea.
come per Welby anche in questo caso teologi da strapazzo, veline e attorucoli e qualche sociologo dandy verranno invitati in salottini tv e intevistati sui misteri della metafisica.
verrà sicuramente ordinata la perizia psichiatrica per questo poveretto.
verranno smossi i lacci della metafisica aristoteliana per sapere se l’anima di un uomo che decide di morire finisce all’inferno o in paradiso e in questo contesto tragico il solito gonnellone darà la sua infallibile ( e comica) risposta.
mi sono stancato di vivere in questo paese…
E adesso la Roccella sbraiterà ancora di “dicerie” e altre smarronate varie?
Carta canta, ma per loro se non ha il timbro del Vaticano non vale niente.
Strano che i cattolici di questo sito, Fra’ Pallino et al, stiano zitti….
Intanto, è inutile che postiate messaggi sul sito de Il Giornale. Pur educati che siano i post, se non sono conformi alla linea NON verranno mai pubblicati e se insistete vi trovate l’account bloccato.
Provare per credere. Saluti.
Quello che conta è che venga rispettata la volonta del singolo, che sia di sopravvivere o meno, vivere non vuol dire soltanto “corretta organizzazione cellulare”, c’è la dignità personale di mezzo. Nessuno ha il diritto di scegliere per gli altri se un modo di vivere e più o meno degno di essere vissuto, può commentarlo e questo è lecito, ma il dovere è di rispettare le scelte del malato, o almeno dovrebbe esserlo.
Un malato di SLA viene privato di tutte le scelte, per fare qualsiasi cosa deve appoggiarsi agli altri, ma la mente è lucida e non rispettarne i desideri trovo sia l’umiliazione definitiva per chi non ha altra libertà che il pensare, che il prodotto del pensiero sia il vivere o che sia il non volerlo più fare.
”L’eutanasia e’ di certo una questione che scuote le coscienze, ed e’ una questione di diritto positivo, non religiosa: l’ora della morte non e’ nella disponibilita’ dell’individuo, secondo la tradizione occidentale. Rispetto Welby, ma nessuno puo’ arrogarsi il diritto di porre fine a una vita data da Dio per chi crede in Dio, e dalla natura per chi non e’ credente”. Lo afferma Gianfranco Rotondi, segretario della Dc per le Autonomie.
appunto nessuno può porre dei limiti alla natura ma lo facciamo di continuo il risultato è sotto gli occhi di tutti. la natura ha stabilito che il malato di SLA deve morire nel giro di quattro anni, ha stabilito che l’AIDS i il cancro devono portare alla morte ora io dico se nella nostra ribellione siamo capaci di garantirci una qualità della vita dignitosa come spesso accade per i malati di cancro allora ben venga andarle contro ben venga la chemioterapia ma se tutto ciò che otteniamo è una “pseudovita” piena di sofferenze come nel caso della SLA allora che la natura faccia il suo corso.
http://it.youtube.com/watch?v=0Oh7XZ-vBjk
il video di mario melazzini… ha detto che non vuole la trachestomia…poverino gliela faranno eccome se gliela faranno.
http://www.liberidivivere.it/
guardate anche il sito http://www.aisla.it si sostiene sempre la stessa cosa
ma forse i malati di SLA davvero vogliono essere obbligati a stare fermi in un letto. e va bene sia fatta la loro volontà firmerò qualsiasi cosa non permetta solo ed esclusivamente a loro di morire con dignità. così è detto così sarà fatto. per noi atei c’ è sempre la DIGNITAS.