Luca Sossella Editore ha annunciato l’uscita nel prossimo novembre di Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi.
Il libro, scritto da Raffaele Carcano (segretario UAAR) e da Adele Orioli (responsabile delle iniziative giuridiche UAAR) è il primo testo che tratta dell’iniziativa di maggior successo lanciata dall’associazione. Ma non è assolutamente solo questo. Infatti tra gli argomenti trattati da Uscire dal gregge troviamo anche la reale dimensione numerica delle conversioni, i motivi alla base dell’espansione storica del cristianesimo, l’ereditarietà della fede, il significato del battesimo e dell’appartenenza alla Chiesa cattolica (con le sue implicazioni giuridiche), la storia dell’apostasia, le ragioni per cui si smette di credere: questioni dibattute che trovano una risposta nel sempiterno ma attualissimo rapporto tra le religioni e il potere.
Saggio completo e interdisciplinare, sorta di manifesto con cui sia i credenti sia i non credenti sono chiamati a confrontarsi, Uscire dal gregge è un libro che non può mancare nelle biblioteche degli atei e degli agnostici.
Raffaele Carcano e Adele Orioli, Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi, Luca Sossella editore, 312 pagine, 14 euro. In libreria a novembre.
[…] 25 ottobre verrà anche presentato in anteprima il libro Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi, scritto da Raffaele Carcano (segretario UAAR) e Adele Orioli (responsabile iniziative giuridiche […]
Spero che il libro mi chiarisca come un cristiano copto possa rinnegare l’islam e diventare cattolico. Sul personaggio scrissi tempo fa questo clerihew:
Magdi Allam
litigò sopra un tram
perchè il conducente
non andava a occidente.
Ciao.
MFB
Ma non era meglio aspettare un poco per poter inserire nel libro anche gli sbattezzati del 25 ottobre? Come me, ad esmpio 😉
Comunque complimenti per l’iniziativa, speriamo in una buona diffusione e in bocca al lupo!
Grandi!
😀
eretici maledetten pentitefi supito o andreten all’infernen.
non posso dir altro che lo comprerò, assolutamente sarà mio
Non dimentichiamo che la pecorella smarrita è finita comunque scuoiata e fatta arrosto… forse è davvero meglio uscire dal gregge. 🙂
L ‘ Abbandono Della Fede.
E’ un fenomeno sempre più frequente, purtoppo la gente sta perdendo di vista
i grandi valori: come mantenere l’ indivisibile unità della trinità, (altro che insiemistica).
Stabilire l esatto grado gerarchico delle spirito santo. (capire cosa cavolo è)
e le altre grandi domande che dovremmo farci tutti, dalla mattina alla sera (prima e dopo i pasti).
Dicono che perfino dio abbia una profoinda crisi di personalità, e sia diventato ateo.
Eazionalità consiglia di leggere prima e poi rallegrarsi … Ciononostante, sulla fiducia, visti gli autori, è facile presagire un buon libro e un’ottima lettura. Auguriamoci di farlo uscire molto fuori dal “giro” uaar, sennò la forza la si depaupera.
Ho in mente tanti amici e conoscenti creduli più o meno tiepidi a cui mi piacerà regalarlo. Sarà il modo migliore per farlo uscire fuori dal solito giro uaar. Rallegramenti in anticipo agli autori, con fiducia che è certezza! Questa è fede : )
Visto l’interesse sullo sbattezzo, penso che non sarà difficile diffondere il libro fuori da giro uaar.
SPERO DI AVERLO TRA LE MANI, CHISSà SE PUò ESSERE USATO PER INCARTARE IL PESCE STO LIBRO
L’iniziativa è assolutamente lodevole ed anzi direi necessaria 🙂
per tiritera
Ti conviene usare la bibbia. Se non altro ha più pagine.
Guardando agli eventi italiani, bisognerebbe estendere il concetto di “gregge” non solo alle appartenenze religiose, ma anche politiche. Il “gregge” più bovino oggi ce l’abbiamo in parlamento. Una idea per un prossimo libro.
@ piero la bibbia ha anche le pagine più morbide… capisci cosa intendo…
Concordo con Otto Permmile, in più aggiungo : guidato dal grande
monarca.
@ tiritera
“SPERO DI AVERLO TRA LE MANI, CHISSà SE PUò ESSERE USATO PER INCARTARE IL PESCE STO LIBRO”
Qualche secolo fa la Chiesa i libri “scomodi” li bruciava. E non solo i libri….Tu simpaticamente ci vuoi incartare il pesce, ma la sostanza non cambia.
Tanti auguri
@tiritera
Certo che lo puoi avere tra le mani, basta andare in libreria ed acquistarlo, poi ognuno può farne l’uso che vuole (in genere si legge).
Questà è libertà, chi odia i libri odia la libertà.
M’incuriosice, anche se temo sarà un po’ ideologico. Dubito infatti che si troverà la testimonianza di Andrè Frossard, o altre come la sua. Sarei comunque felice di sbagliarmi. Una critica al lancio in questo post: se le ragioni dello smettere di credere stanno nel rapporto tra religioni e potere, allora l’uomo è davvero molto debole. E molto sciocco.
@ chiericoperduto
Meglio dire “Quella è libertà”, giacchè quella che c’è qui è più limitata.
Se l’intervento di tiritera, che non posso leggere perché già eliminato, era solamente “SPERO DI AVERLO TRA LE MANI, CHISSà SE PUò ESSERE USATO PER INCARTARE IL PESCE STO LIBRO”, allora posso convenire che è inutile e irrispettoso. Tuttavia noto anche che i commenti di segno opposto ma contenuti simili sulle Ultimissime UAAR subiscono un diverso trattamento, almeno da quando frequento queste pagine (una decina di mesi): se sono i princìpi dei credenti ad essere svilite, allora va bene. Insoma due pesi e due misure.
@ chiericoperduto
Meglio dire “Quella è libertà”, giacchè quella che c’è qui è più limitata.
Se l’intervento di tiritera, che non posso leggere perché già eliminato, era solamente quello riportato da Cosimo, allora posso convenire che è inutile e irrispettoso. Ma se sono i princìpi dei credenti ad essere sviliti allo stesso modo, allora va bene. Insoma: due pesi e due misure.
@piccolo uomo
se le ragioni di dello smettere di credere stanno nel rapporto tra religioni e potere, allora l’uomo è davvero molto sciocco dici… ho forse è sciocco credere in favole che non sono altro che i travestimenti di strutture di potere e non rendersene conto…. questione di punti di vista ….
mi è scappato un refuso… comunque è comprensibile ..
@ Valerio
Non hai capito. O forse hai letto quello che pensavi che io avrei detto.
Dico questo: non è sciocco essere credenti, non è sciocco essere non credenti.
Solamente è stupido cambiare idea sull’esistenza umana per colpa del comportamento di altri.
@tiritera
Certo che ci puoi incartare i pesci, ed anche i pani. Ma stai attento a non cominciare a moltiplicarli, altrimenti devi comprarle tutte tu le copie del libro, e non ne rimangono a noi.
Ciao a tutti
@ me stesso
Toh… Il commento di tiritera è riapparso. Miracolo! 😀
pur essendo credente leggerò il libro (come ho fatto con quelli di Oddifreddi)…il mondo ateo mi incuriosisce sempre più…pensare che veniamo dal nulla e che finiremo nel nulla è una assurdità che mi riesce difficile immaginare che qualcuno ci possa credere…
@ piccolo-uomo
Non è un miracolo – del resto non esistono, no? – ma è una decisione che ho preso io e di cui mi assumo piena responsabilità anche nei confronti degli altri moderatori. Il suddetto ‘tiritera’ ha violato il regolamento, e lui sa bene perché (se vuoi, puoi fartelo spiegare): ma non mi va proprio di apparire come un censore per una vicenda (il libro) che mi coinvolge direttamente, per cui ho preferito fare un’eccezione di cui, ripeto, mi assumo la responsabilità.
@piccolo-uomo
Per una volta fare uno strappo alla regola non fà male. Il sig. Tiritera con il suo intervento si è fatto conoscere per quello che è, così sappiamo subito come prenderne le distanze. D’ora in avanti non risponderemo ai suoi interventi se questi non cambieranno tenore.
@ Popinga dove hai letto questa notizia che magdi allam e’ copto e non musulmano?
sono interessato!!!!!!
non compererò mai un libro per incartarci il pesce…non mi va di sprecare soldi =)
@popinga
magdi “cristiano” allam non è MAI stato copto,forse ha semplicemente studiato da preti loro.ha detto lui stesso che fino alla conversione si era sempre considerato,ed era sempre stato considerato,islamico
@gianni
Ti consiglio anche di leggere il libro di Gregg Braden: La matrix
divina ( espone in modo elementare l’universo olografico e la fisica
quantistica).
@ Agnese
Traggo la notizia dell’Allam copto dall’Espresso, nel quale ripongo più fiducia che nelle dichiarazioni dello stesso Cristiano a giustificazione della sua spettacolare conversione mediatica.
Ciao.
@ Raffaele Carcano
Grazie della spiegazione. Mi bastava anche solo quella.
Se ha violato il regolamento avevate fatto bene.
Leggo spesso commenti in contrasto, secondo me, con l’articolo 12 del suddetto,
ma non censurati. Alcuni da parte di credenti, molti da parte di non credenti.
Ciò non fa un buon servizio all’UAAR, ma questa è una mia impressione.
Io sono credente, tuttavia non vorrei che l’UAAR non esistesse,
come forse qualcuno penserebbe. Vorrei che fosse sì di parte, quindi onesta,
ma anche un po’ più leale di come mi sembra. Ciò può avvenire anche attraverso
la moderazione dei commenti, o meglio con l’invito ad abbassare i toni, anche
quando è la “parte avversa” a subire toni “non cordiali”.
Il blog acquisterebbe merito, secondo me, e aumenterebbe la sua autorevolezza.
Spero che abbiate apprezzato questa mio osservazione. L’intezione era buona.
Saluti,
Andrea Pontalti
Quante storie!
Si tratta semplicemente di un libro , che a qualcuno o a molti potrà non piacere ,come avviene per tutti i libri.
Possibilmente si evitino le critiche preventive ( prima si leggano) e il desiderio inconfessato di fuoco distruttore a causa degli argomenti trattati e non graditi.
Consideriamo che se dovessimo in assoluto seguire questo principio, sarebbero garantiti ignoranza ed involuzione.
garantite
Non vedo l’ora di leggerlo!
@ piccolo-uomo
Non è facile conciliare libertà di espressione e qualità dei commenti. Valutate anche altre esperienze, direi anzi che è praticamente impossibile, a meno di non scartare tutto ciò che non ci garba (come fanno le rubriche di ‘posta dei lettori’ sulla carta stampata).
Il problema è ulteriormente amplificato dall’interpretazione, inevitabilmente soggettiva, del regolamento (art. 12 compreso) da parte dei moderatori. Se comunque passano più commenti sgarbati da parte dei non credenti è solo perché tra i nostri aficionados essi sono in larghissima maggioranza, non certo per scelte di parte compiute dall’UAAR. Che non a caso riceve anche critiche di eccessiva tolleranza nei confronti dei commentatori credenti…
@GIANNI
Guarda, che ti confondi. Siete voi cristiani (e comunque i creazionisti) che siete convinti che l’uomo arrivi dal nulla, appunto da un atto di creazione.
Al contrario, l’ateo, che di norma è razionalista, è convinto che sia valida la prima legge di Lavoisier (per altro dimostrata a differenza del creazionismo), che dice pressappoco che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Ciao a tutti
@ Raffaele Carcano
Non fatico ad immaginare la difficoltà espressa. Con una battuta:
sarebbe bello che tutti fossero liberi di esprimere commenti di alta qualità…
Concordo: il motivo principale per cui ci sono più commenti stonati
da una delle parti è perché i temi del blog sono propri di quella stessa parte.
In un blog religioso anti-ateismo succederebbe lo stesso, rovesciato.
I modi garbati non sono infatti correlati con le proprie ipotesi esistenziali:
estendendo un famoso detto, direi che la madre dei maleducati è sempre incinta.
Ma non è l’unico motivo, toglierei quel “solo perché“, che tra l’altro mi sembra
in contraddizione con la frase precedente: Il problema è ulteriormente amplificato dall’interpretazione, inevitabilmente soggettiva, del regolamento.
Qualcosa passa in più anche perché i moderatori ritengono qui più legittimi certi fuoritema.
Le sistematiche e dispregiative storpiature dei nomi, le prese in giro gratuite,
le ironie maliziose e inutili che qui passano spesso secondo me sono di ostacolo ad una efficace esposizione ad esempio dei problemi italiani che pur ci sono e che devono esser affrontati e risolti. Si può essere caustici e leali allo stesso tempo.
Un’idea per il problema generale dei commenti di un blog potrebbe essere una sorta di “cartellino giallo” (al secondo l’inevitabile espulsione) da applicare ai commenti meno garbati, che tuttavia resterebbero in chiaro. In effetti sarebbe una utile via di mezzo che ad oggi non esiste. Sono convinto che potreste lavorare ancora un poco su quell’aspetto.
Un’UAAR meno arrabbiata sarebbe più ascoltata.
Ringrazio dello spazio concessomi e, ovviamente, lascio l’ultima parola al padrone di casa.
Saluti
Andrea Pontalti
@ Andrea
Hai usato l’esempio sbagliato. Quello di cui parli tu è il Principio di Conservazione che è, appunto, un principio, un’ipotesi indimostrata ma evidente, un fondamento sul quale ci si appoggia per costruire tutta una teoria. Se vuoi, ma non vorrai, puoi anche chiamarlo
un atto di fede…
D’altra parte convengo che dire “tutto si trasforma” è un’affermazione la cui verità ci appare molti più evidente rispetto a dire “Dio esiste”. Anzi, direi che la seconda affermazione è molto più problematica.
@piccolo-uomo
Non mi sbaglio.
Guarda qui per esempio, dove è citato l’esempio con cui Lavoisier dimostra quanto detto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Antoine_Lavoisier
Ciao a tutti
@piccolo-uomo
Non compare un messaggio spedito tra i due tuoi.
Dicevo, che la legge di Lavoisier, è ampiamente dimostrata, c’è qui un esempio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Antoine_Lavoisier
Il secondo tuo messaggio non l’ho proprio capito.
Ciao a tutti
@piccolo-uomo
L’esempio che ho usato è giusto, se cerchi Lavoisier su un motore di ricerca, vedrai che le leggi si basano su dati di fatto da lui dimostrati.
E quindi, nulla può essere creato, al contrario di quello di cui è convinto Gianni.
Del tuo secondo messaggio non sono riuscito a capire il senso.
Ciao a tutti
@ piccolo-uomo
L’UAAR non è aprioristicamente arrabbiata: si arrabbia quando la si fa arrabbiare. Non a caso l’UAAR, a differenza di altre organizzazione, è cresciuta proprio perché è, semplificando, meno arrabbiata e più argomentativa. Ma di motivi per arrabbiarsi ce ne sono tanti, in questa società sempre più confessionale. Non mi stupisco che i commenti siano anche molto arrabbiati: e se da una parte essi non sono da attribuire all’UAAR, dall’altra sono anche lo specchio di una fetta della società che ormai ripete “non se ne può veramente più”. E su questo, forse, anche i cattolici dovrebbero riflettere un poco.
PS: non vedo contraddizioni in quanto ho scritto.
Sig. Carcano,sarebbe stato meglio – esprimo sommessamente la mia opinione – non far riapparire quello sgradevole commento ,seppure la decisione è stata suggerita dal suo essere personalmente coinvolto e quindi da una sua liberalità.
Se qualche commentatore o frequentatore del sito è limitato e non capisce,pazienza; ma le regole, valendo per tutti,devono essere mantenute ,indipendentemente da un possibile giudizio errato di qualcuno.
Invero,la rabbia monta in tanti ed il pessimismo anche….onde si giustifica , d’altra parte, qualche sbavatura da parte dei laici non credenti.
Il suo invito alla riflessione dovrebbe essere esteso alla società civile,sempre più narcotizzata ed ignava, nella considerazione che i cattolici,per loro costituzione monolitici, respingono doversi mettere in discussione.
Sono d’accordo con Elettra.
Aggiungerei che se il fatto di essere coinvolti in prima persona non deve costituire motivo di privilegio per i moderatori, neanche deve essere per loro un motivo di penalizzazione. Pertanto, sarebbe stato giusto e doveroso garantire a sé stessi gli stessi diritti che riconosciamo a chiunque, socio, ospite o credente.
peccato che il libro non esca il mese precedente 🙁
avremmo potuto proporlo ai banchetti per la giornata dello sbattezzo, quale occasione migliore?
antonietta
appena esce me lo acchiappo al volo! Anzi, ne compro un po’ di copie e lo regalo a un po’ di amici, così la piantano di chiedermi “ma come sarebbe che sei sbattezzata? Ma si può? Ma scusa, se tu non ci credi per te il battesimo non ha valore, e allora che te lo sei tolta a fare?” così se lo leggono da soli e io risparmio un po’ di fiato…. 🙂
[…] Albertazzi: discussa nel dicembre del 2003, la pubblichiamo con il suo permesso (PDF, 200 Kb). Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi, di Raffaele Carcano e Adele Orioli (Luca Sossella Editore 2008): il primo libro a trattare dello […]
Qualche mese fa mi sono “sbattezzato”.
E’ una formalità ,lo so,ma volevo dare un chiaro segnale alla Chiesa Cattolica.
Sono ateo..lo ammetto!
Ma non sono indifferente alla religione.. anzi..ne sono proprio ostile!
Tutte le Religioni sono imposte fin dalla più tenera età, prima in famiglia e poi con la catechesi. Poi, tramite Tv e stampa, invadono pesantemente il quotidiano di tutti indistintamente, per cui è difficile sottrarsi alla loro influenza, specialmente quando non si è sufficientemente acculturati.
Il successo delle religioni è dovuto al terrore che incute l’idea dell’inferno eterno inculcata nelle menti dei fanciulli quando essi non hanno ancora messo in atto delle difese psicologiche: così quell’idea resta impressa in modo indelebile e difficilmente rimovibile. Secondo me senz’altro un abuso!
Tutte le religioni predicano l’ubbidienza, il sacrificio, l’umiltà e la rassegnazione, cioè il suicidio delle coscienze individuali. Praticamente dice: poveri rassegnatevi e non lamentatevi, non protestate
Ma qual è lo scopo di questi messaggi?
E’ la possibilità di gestire le masse dei poveri, dei deboli e degli schiavi dando loro in cambio un sogno che si realizzerebbe solo dopo la morte e solo dopo una vita passata a non ribellarsi al potere; è quello di rendere i cittadini sudditi docili come cagnolini ammaestrati alla mercé di potenti e padroni.
Ogni religione si ritiene depositaria del mandato divino e quindi,unica portatrice della “Verità”. Questo atteggiamento genera incomprensioni e diffidenze verso altri popoli e crea il presupposto di conflitti e guerre con altri popoli che professano altre religioni.
La religione timbra come “contro natura” i rapporti omosessuali,ma pratiche e atteggiamenti omosessuali si possono riscontrare in tantissime specie animali.
Ritengo che, contro natura, lo sia in maggior modo la castità, imposta( la quale osservanza è tutta da vedere) dalla Chiesa Cattolica ai suoi ministri. Si dice che l’uomo non è un animale e quindi deve imparare a controllare i suoi istinti primordiali. D’accordo. Ma questo non significa reprimerli come pretenderebbero tutte le religioni.
Non è mio intento, mettere sotto processo l’uomo e la sua natura fatta di bisogni e limiti, e che lo rendono vulnerabile e debole. Io dico che sono imperfette queste regole sociali perché non sono attuali e fatte a misura per uomini liberi e con pari diritti e dignità, come dovrebbe succedere in ogni comunità che si rispetti. Davide