“Avvenire” risponde a “La questua”

All’edizione di domani di “Avvenire”, quotidiano dei vescovi italiani, sarà allegato gratuitamente un volume di Umberto Folena, «La vera questua. Analisi critica di un’inchiesta giornalistica». L’opera costituisce la risposta alla larga diffusione di La questua, il libro-inchiesta di Curzio Maltese edito da Feltrinelli. Nella prefazione curata da Dino Boffo, anticipata oggi sul quotidiano di cui è direttore, si accusa Maltese di “risentimento”, “anticlericalismo”, “allergia laicista” e “maldicenza”, rivendicando nel contempo lo “sfrontato anticonformismo” della Chiesa cattolica, di cui i laicisti sarebbero invidiosi.

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44 commenti

denis

“rivendicando nel contempo lo “sfrontato anticonformismo” della Chiesa cattolica, di cui i laicisti sarebbero invidiosi”

SOGNO O SON DESTO? MA LE PAROLE POSSONO ESSERE USATE IN QUESTA MANIERA SENZA NESSUN RISCONTRO VERITIERO? Ma invidia di cosa? dello SFRONTATO ANTICONFORMISMO DELLA CHIESA CATTOLICA?. non so se ridere o piangere. E come se volessero convicerci che il colore viola non è viola ma è blu. Negare negare l’evidenza sempre e comunque e qualcuno abboccherà.

Marvin

“risentimento”, “anticlericalismo”, “allergia laicista” e “maldicenza”

Con questi argomenti profondi, ragionati, documentati, con questa analisi lucida e coraggiosa, non c’è dubbio che la chiesa cattolica segna un punto a suo favore.

Anticlericale89

Eh già,anticonformisti come la chiesa cattolica non se ne sono mai visti,che ripetono le stesse cose 5 volte al giorno da 2000 anni.

vincent vega

Sfrontato anticonformismo? Cavolo, questa le batte tutte. Mai viste tante fesserie in sole due parole.

e pur si muore

Sì ragazzi, b16 è un anticonformista sfrontato! Voi avreste il coraggio di andare in giro vestiti di merletto e raso, con qui cappelli bizzarri e i vistosi anelli che indossa ogni giorno? Lui sì. L’unica nota conformista sono le scarpine Prada, ma glielo possiamo concedere.

Leo55

Più che di “Sfrontato Anticonformismo” si dovrebbe proprio parlare di “Riti Tribali” e “Venerazioni di Idoli” veramente singolari …….accompagnati, delle volte da dei “Fuori Programma”, come ci mostra questo questo video:
http://it.youtube.com/watch?v=N7GLsl49Xs8

Pietro2

Il papa BXVI, dopo l’invito a denunciare i preti pedofili è un :
“anticlericale” “maldicente”

pevchè qvesto benedetto signove non si vende conto che vinunciave al “beato culetto” costa sacvificio?

questo si che è anticonformismo.

WoV

noto che gli argomenti portati da Avvenire sono senza dubbio esaustivi. Un pò come quelli del Berluska quando responde alle critiche.

Azathoth

quoto Marvin, mi a tolto le parole di bocca… più di vomitare veleno non fanno…

vico

come al solito la critica non è sugli argomenti, ma sugli atteggiamenti.
evidentemente a qualcuno il libro di C:Maltese ha provocato bruciori se devono rispondere con un libello.

Mifepristin

questo Famglia cristiana sta diventando sempre più acido, è un giornaletto insopportabile, ma tanto lo leggeranno solo le vecchiette che vanno in parrocchia anche se purtroppo pure quelle fanno parte del corpo elettorale

Sailor-Sun

Ho, capito, l’anticonformismo è quando ci si conforma alla chiesa, il conformismo è quando ci si conforma a qualcos’altro, foss’anche il libero pensiero.

Alessandro Bruzzone

Sottoscrivo pienamente il post di Marvin. Le reazioni a dir poco isteriche di questi “giornalisti” dell’Avvenire mostrano meglio di qualsiasi analisi chi è davvero in malafede.

Mifepristin

ah giusto il giornaletto in questione è Avvenire, non Famiglia cristiana! ma tanto la differenza non è molta 😉

Flavio

Tra le cose riportate solo “maldicenza” potrebbe anticipare che l’autore prova i dati riportati da Maltese come falsi. Sono curioso di vedere se sarà così, altrimenti questo libro è del tutto inutile e serve solo a dare una pacca sulla spalla ai lettori di Avvenire (qualcuno di essi ha letto la Questua? ne dubito).

Otto Permille

Una volta si raccoglievano soldi per le anime del paradiso. Quando uno moriva gli si metteva un a moneta in bocca per poter pagare una eventuale pedaggio per transitare nell’aldilà. In fin dei conti non è cambiato molto.

stefano

non appena vengono toccati nel portafoglio i nostri corvi abbaiano e mostrano i denti.
i fatti oggettivi come al solito vengono bollati come maldidenza e invidia.
nulla di nuovo.
ci risentiamo alla prossima recenzione 🙂

Popinga

Corsi e ricorsi, anche questa volta sto con Vico. Il libro di Maltese ha provocato massicci acquisti di bicarbonato nelle farmacie vaticane, segno che ha centrato il bersaglio raccontando cose vere. I primi commenti stizziti sono, nel loro scontato squallore, la riprova che se gli vai a vedere il portafoglio si incazzano, più che se bestemmi.

gigetta

si l’allergia ce l’ho io e non certo laicista mi fanno l’effetto che fanno le fave ai fabici questi quì…

venezia63jr

Finche’ la gente vorra’ rimanere ignorante perche’ la situazione non la tocca non cambiera’ nulla,l’apatia e’ lo sport nazionale.

elettra

Lo sfrontato anticonformismo è riferito alla gestione disinvolta del denaro ad opera dello IOR?

gigetta

@ stefano

ti prego non offendere i corvi animali bellissimi e aggraziati ne le civette. non abbiamo neanche un termine di paragone perchè gli animali sono tutti bellissimi e rispettosi dell’ambiente nei limiti del possibile, non credo vadano a costruire chiese di Gomma sulle spiagge per dei meeting che sono certa lascierà rifiuti e cartacce per tutto il lido. tra l’altro i corvetti non hanno neanche il portafoglio avranno un verso fastidioso ma non si meritano un paragone del genere.

Silvio

La chiesa fa i suoi interessi siamo noi italiani i fessi che accettiamo questa situazione.

E’ vero i libri come quello di Maltese, Odifreddi si moltiplicano, e hanno anche successo,
editoriale. Il problema che gli italiani non leggono.

Se una rete televisiva gli spiegasse non i misfatti della chiesa, gli italiani sono cinici se ne fregano, ma quando ci costa forse …..
Ma tanto quale canale televisivo darà mai dettagliatamente notizie simili.
Che fare ? (l eterna domanda) si diceva in una discussione precedente.
Io non ne ho la piiu pallida idea ma mi piacerebbe tanto mi venisse, non ne posso più.

gigetta

@ Silvio

gli italiani si meritano che gli vanga mangiata la pastasciutta in testa si meritano l’informazione che hanno dalla TV si meritano tutto quello che gli capita compresa quella legge clericale del 2004 che ha fatto diminuire ulteriormente le nascite (perchè siamo già troppo numerosi in Italia!!!) mi dispiace perchè sono italiana pure io ma la realtà dei fatti è questa se ne freghino pure quando arriveranno al punto che i divorzi saranno un lontano ricordo e come sostiene la chiesa due persone che si odiano dovranno vivere forzatamente insieme che ci siano violenze domestiche o meno, quando le fattucchiere e le mammane torneranno a far festa con ferri da calza e intrugli strani a base di prezzemolo e segale cornuta (d’altronde anche loro dovranno vivere e con loro i beccamorti o no?) ecc ecc forse si sveglieranno ma si sa prevenire è meglio che curare tutte le cose prese in ritardo danno esiti devastanti e quì siamo sulla buona strada per fare un regresso culturale storico dalla portata spaventosa.

salvatore

Solite palle: l’argomento dello “sfrontato anticonformismo”non è una novità, a mio vedere.

Non è la prima volta che reagiscono con questa ostentazione di vittimismo della serie “noi giusti contro il mondo malvagio”: non sono mai stati in grado di fare argomentazioni elaborate, del resto!! Ogni volta che si parla di argomenti imbarazzanti per loro riprendono le solite menate (queste sì, da veri … “relativisti”): fanno quasi tenerezza, salvo poi riprendere vigore dicendo no all’aborto, no al sesso, no all’eutanasia, no ai gay, no ai non-cristiani, no all’ hard-rock, no alle donne, no al MONDO.

Dopo essermi fatto una grassa risata, devo assolutamente procurarmi il libro di Maltese 🙂

gigetta

@ Salvatore

no ai gay? magari fosse solo no ai gay!!! hanno detto la loro sul fatto che il tribunale ha concesso l’affidamento congiunto di una bimba di dieci anni alla madre e al padre dichiaratamente gay. pur di calpestarli vorrebbero che non vedessero neanche i loro figli legittimi. io sono sconvolta ma chi, quale bambino padre gay o meno vorrebbe essere separato dal genitore? nessuno sono perfidi non cattivi, perfidi e diabolici. ma dico perchè non propongono direttamente la vasectomia coattiva per i gay e la legatura delle tube per le lesbiche? poi li facciamo chiudere tutti in ospedale psichiatrico e li facciamo curare perchè sono pazzi. no comment.

chiericoperduto

Una risposta isterica è il minimo che ci si può aspettare, d’altra parte la religione è per natura irrazionale e quindi è quasi impossibile per loro controbattere qualsiasi argomento con dati, numeri e prove.

stefano

i libri si moltiplicano ma gli italiani continuano a non leggerli; recenti sondaggi hanno confermato la catastrofica ignoranza degli abitanti dello stivale anche tra i diplomati e laureati.
l’85% ammette di leggere non più di un libro all’anno o di non leggere nemmeno i quotidiani
🙁 e dove la cultura non alligna supplisce la religione con il suo carico di ignoranza e pregiudizio.

gigetta

@ stefano

è anche vero che è inutile leggere senza capire un piffero di niente (cosa altrettanto diffusa) allora lasciamo che leggano i romanzi harmony le avventure di Fisietto Pistis e fessachionate simili piuttosto che leggano altro e ne fraintendano il messaggio.

a questo punto meglio la religione che comunque è sempre qualcosa che si basa su un atto di fede che resta tale sempre e comunque della “cultura” modellata a propria immagine e somiglianza anche perchè spesso la cultura viene utilizzata per fini poco nobili vedi i medici che dietro ad alcune osservazioni pseudoscientifiche che fanno nascondono ideologie tutt altro che scientifiche di ogni sorta e grado, fatte passare per scientifiche forti anche del loro titolo di studio mentre le persone poco critiche e poco curiose danno per oro colato tutto ciò che dicono come fosse la parola del signore non so se mi spiego ma certa gente la laurea che prende è meglio che la deponga nel cassetto e faccia un concorso per lavorare in banca in seguito passi li il resto della vita senza interessarsi di nient’altro.

Emi

Speriamo che Maltese abbia forza, argomenti e possibilità di controbattere qualora le critiche fossero sola propaganda e non si attenessero ai fatti. Ne “La questua” fatti (FATTI non teorie!) incontrovertibili ci sono eccome!
Personalmente acquisterò più volumi de “La questua” per regalarli.

Intenso73

C’e’ da dire, a mio parere, che il saggio ‘La Questua’ non è nemmen così diffuso come meriterebbe, invito chiunque a farsi un giro e segnalare se lo trova agilmente o con difficoltà o per niente.

Gianpietro Olivetto

LETTERA APERTA
E SE LA CHIESA FOSSE DIVERSA DA COME VIENE DIPINTA, SPECIE IN ITALIA, DA TALUNI: UNA STRUTTURA DI POTERE “OSSESSIONATA” DALLA POLITICA E DAL DENARO?
“Il vero oscurantismo è mettere in circolazione ciò che è falso” (J.W.Goethe)

Sono un giornalista ed avendo conosciuto, per motivi professionali, quanto siano grandi e capillari l’impegno e il servizio della Chiesa cattolica anche in campo sociale, mi sono stancato di ricevere, da un po’ di tempo, da Internet e da importanti organi di stampa (tra cui “Repubblica”), un’informazione sulla Chiesa, confusa, parziale, strumentale. Scrivo dunque per amore della verità e per reagire ad una marea montante di disinformazione, impregnata di pregiudizi, di laicismo e anticlericalismo, di ostilità e livore ideologico.
La Chiesa cattolica, italiana ed universale, non è assimilabile alla “casta” dei politici. La sua presenza, in Italia e nel mondo, non può esser valutata solo in termini di costi e la sua voce non può esser accusata, solo e sempre, d’interferire e di attentare alla libertà e alla laicità dello Stato. Innanzitutto perché la Chiesa è fatta dai vertici in abito talare e da un’immensa base, costituita, nel mondo, da 1 miliardo e 300 mila persone, tutti legittimati, in quanto cittadini, a dire la loro (e in uno Stato laico, spetta comunque alla politica, nella sua autonomia, tener conto o meno di tali contributi per decidere quindi nell’interesse più generale). Poi perché, la Chiesa, è una realtà complessa, diffusa in ogni angolo del pianeta, strutturata sì in maniera gerarchica, ma aperta alle più diverse esperienze ed organizzata in una miriade di comunità, movimenti ed associazioni, che operano, autonomamente, nei più vari ambiti della società civile.
Ovunque ed anche nel nostro paese, la Chiesa dà molto di più di quanto riceva dallo Stato. E’ sul territorio (in Italia con 25 mila parrocchie e 6 mila oratori o patronati e con circa 300 tra ospedali, case di cura e ambulatori, un lebbrosario, 1.800 case per anziani e disabili, 1.100 tra orfanotrofi e asili nido, oltre 500 consultori familiari e altre 2.700 strutture socio-sanitarie, con svariate migliaia di scuole, cooperative, centri sportivi, per l’impiego e la formazione professionale, mense per i poveri, comunità terapeutiche e di recupero, ostelli, strutture d’accoglienza e assistenza, associazioni di lavoratori). E’ vicina ai problemi della gente. Fa un lavoro di supplenza dello Stato nel sociale.
La Chiesa, insomma, è una risorsa e, in Italia, restituisce in servizi buona parte di quanto ottiene con l’8 per mille o grazie alle convenzioni in ambito scolastico e sanitario.
Ciò detto, alcune precisazioni e notizie.

L’IMPEGNO NELL’EVANGELIZZAZIONE E NEL SOCIALE

Nella Chiesa cattolica opera direttamente un “esercito” di 4 milioni e mezzo di persone tra vescovi (4900), preti e missionari (410 mila), diaconi, catechisti, religiosi e religiose (oltre 3 milioni e 800 mila), missionari laici (216 mila), impegnati nell’evangelizzazione, ma anche nella difesa dei diritti umani, nella carità e nell’aiuto al prossimo e nello sviluppo delle realtà locali.
Di fatto la Chiesa cattolica è, con quasi 116 mila strutture di assistenza, la più grande organizzazione impegnata in ambito sociale e sanitario e la sua presenza è fondamentale in particolare nel sud del mondo: Asia, Africa, America latina. A livello mondiale la Chiesa gestiva, al 31 dicembre 2006 (dati dell’Annuario Statistico, sconosciuti ai più ed ignorati dai media): 5.244 ospedali, 17.600 ambulatori, 528 lebbrosari, 15.375 case per invalidi, disabili, anziani e malati cronici, 9.308 orfanotrofi, 11.034 asili nido, 13.354 consultori familiari e 43.450 altri centri di aiuto e rieducazione sociale. Nel campo dell’istruzione, la Chiesa gestiva (dati 2006) 64.410 scuole materne, 90.152 elementari, 39.370 secondarie e diverse migliaia di istituti superiori ed università.

OTTO PER MILLE

L’8 per mille è una porzione delle tasse che i cittadini versano allo Stato e che lo Stato mette a disposizione dei cittadini chiedendo loro a chi debba esser ridistribuito. In tale sistema (primo caso di democrazia diretta applicata al fisco) non c’è nessun automatismo; la Chiesa cattolica italiana non ha minimi garantiti ma dipende solo dalla volontà degli italiani, che sino ad oggi firmano a suo favore, peraltro in percentuale sempre maggiore: il 76,2% delle scelte espresse nel ‘90, l’89,8% nel 2004. Chi, sull’8 per mille, si astiene, si rimette alla volontà della maggioranza che sceglie, e la sua “non scelta” determina poi l’assegnazione, in maniera proporzionale, della percentuale mancante. Come in caso di elezioni politiche, quando in Parlamento tutti i seggi vengono assegnati a prescindere dagli astenuti.
L’8 per mille non va al Vaticano (uno Stato estero), ma alla Cei, la Conferenza episcopale, che rappresenta la Chiesa italiana. Nel 2007 il ricavato di 991 milioni di euro è stato così ridistribuito: 433 milioni per esigenze di culto; 205 milioni per interventi caritativi in Italia e nei paesi del sud del mondo; 354 milioni per il sostentamento del clero (38 mila sacerdoti e religiosi, cui va uno stipendio mensile, al netto di tasse statali e contributi, da 800 euro ad un massimo di 1.300, per un vescovo alla soglia della pensione). Il nuovo Concordato, siglato nell’84, sostituisce in pratica la congrua, che veniva sino ad allora assicurata per i servizi sociali resi dalle strutture della Chiesa ed anche a parziale risarcimento dei beni ecclesiastici “incamerati” dallo Stato nell’800, con l’unità d’Italia e la fine del potere temporale.

TASSE E ICI

Attività commerciali (librerie, ristoranti, hotel, negozi…) gestite da organismi religiosi pagano l’Ici. Sono esenti le strutture gestite dalla Chiesa che siano enti non commerciali e vengano destinate esclusivamente allo svolgimento di attività di rilevante valore sociale. Della stessa esenzione godono – giova ricordarlo – partiti politici, Ong, associazioni, fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato e no profit, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali ed enti di qualsiasi altra confessione religiosa.
Parrocchie, istituti religiosi, seminari, diocesi che svolgono attività commerciali, rispettano gli adempimenti tributari e versano ogni tipo d’imposta dovuta (una piccola cappella posta all’interno di un albergo non consente l’esenzione).

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PARITARIE PRIVATE

Due premesse; la libertà di scelta educativa è un valore costituzionale; dal punto di vista giuridico, le scuole parificate sono da considerarsi scuole pubbliche.
Nell’esercizio finanziario 2006, gli stanziamenti a favore delle scuole paritarie (non statali, in gran parte cattoliche) furono pari a 566 milioni 810 mila 844 euro. Se improvvisamente il milione e passa di studenti delle scuole parificate smettesse di frequentare tali istituti per scegliere la scuola pubblica, lo Stato dovrebbe spendere oltre 6 miliardi di euro. E questo, in considerazione del fatto che attualmente un singolo alunno “statale” costa, annualmente, alla Repubblica italiana dai 6.116 euro (scuola infanzia) agli 8.108 euro (secondaria II grado). Per lo Stato è dunque conveniente finanziare la scuola paritaria.

INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE

Gli insegnanti di religione sono laici nell’85% dei casi (il 57% donne), molti con moglie e figli, quindi destinatari di risorse (stipendi) che non vanno alla Chiesa italiana, ai vescovi o peggio – come qualcuno ha scritto – al Vaticano, ma alle famiglie stesse.
Insegnamento della religione cattolica: nell’anno scolastico 2006/07 gli studenti che si sono avvalsi dell’insegnamento dell’ora di religione sono stati il 91,2% (94,6% nelle primarie, 84,6% nelle secondarie).

CONFUSIONE

Vaticano e Santa Sede sono una cosa, Chiesa cattolica italiana e Cei un’altra. Il Vaticano è il più piccolo Stato del mondo, residenza del Papa, sede della curia romana, di biblioteche archivi, musei (visitati ogni anno da 4 milioni e mezzo di persone), giardini, palazzi apostolici e basilica, la plancia di comando dalla quale Papa e curia “governano” la Chiesa cattolica nel mondo. La Cei è la Conferenza episcopale italiana che guida la Chiesa nel nostro paese.

Sin qui la realtà di cifre e fatti.
Poi, naturalmente, si può discutere se sia condivisibile – come io credo – il diritto delle gerarchie e delle associazioni ecclesiali di intervenire, in Italia e altrove, sui temi di natura sociale, etica o politica o sui singoli provvedimenti legislativi (“ingerenza” peraltro, che viene criticata o al contrario accettata e strumentalizzata, a seconda che essa riguardi temi cari o meno alla propria parte o alla propria visione del mondo). Si può disquisire se la Chiesa sia davvero un “centro di potere”, preoccupata solo “di far politica e…denaro” (i dati invece confermano che è innanzitutto struttura di servizio). E’ legittimo indagare sui reali o presunti legami di taluni esponenti delle gerarchie del Vaticano e della Cei con il mondo degli affari. Ci si può chiedere se la Chiesa cattolica possa fare, più di quanto già non faccia, direttamente o attraverso fondazioni e comitati vari, anche in termini finanziari, per la riduzione della miseria. Si può auspicare che la Chiesa di vertice sia meno dogmatica, che invochi meno il codice di diritto canonico e sia più aperta, ad esempio, in materia di morale sessuale. Si può e si deve parlare di colpe ed errori, ancor più gravi se commessi da dei religiosi. Si deve ascoltare un cardinale della levatura di Martini quando denuncia che nella Chiesa (nelle gerarchie) vi sono invidia, vanità, calunnie ed altri “vizi capitali”.
Senza però mai generalizzare, senza confusioni, evitando posizioni preconcette, cercando informazioni corrette, dando conto, ogni tanto, anche dei benefici e dei servizi resi e soprattutto distinguendo i diversi aspetti di una realtà, quella della Chiesa, che unisce dimensione pubblica e privata, che “resiste” – nonostante una storia fatta, com’è nella realtà delle vicende umane, di luci ed ombre – e che si sviluppa da duemila anni e che in ogni angolo della terra testimonia la bontà e l’attualità del Vangelo, predicando e praticando la giustizia, la solidarietà, la condivisione, l’attenzione ai più poveri e deboli, facendo proprio il messaggio d’amore insito nella “rivoluzione” cristiana.

Gianpietro Olivetto
(Rai, Gr Parlamento)

nessie

Per poco al mio giornalaio veniva un colpo quando gli ho chiesto Avvenire, ma ora ho potuto dare una lettura trasversale al libercolo a firma U. Folena.
Altamente ideologico e pochi dati. Rimanda tutto al sito www-8xmille.it quale esempio di specchiata rendicontazione.
Nella percentuale riservata alla carità inserisce, secondo una sua personale riclassificazione, anche la percentuale degli stipendi ai sacerdoti e quella relativa al “culto e pastorale” con questa logica: “la carità non si fa “da sé” ma ha bisogni di interpreti appassionati e capaci”. Sempre secondo i suoi conti: “carità Italia 16%, carità estero 14%, preti 5%, culto e pastorale 12%”. Il totale che riferisce è 65%. A me risulta 47% e l’altro 18%?, pur seguendo la sua logica balzana?
La chicca resta però il sinottico finale: stessa tecnica dei bugiardini dei farmaci. Ho dovuto prendere una lente d’ingrandimento per leggerlo.
Per darvi un’idea:
“Repubblica:il 60% dei contribuenti lascia in bianco la voce 8×1000
Avvenire: è vero se si considerano tutti i contribuenti. Sbagliato se si considerano quelli obbligati a presentare la dichiarazione con il 730 e l’Unico (esclusi 13ml di italiani, perlopiù pensionati): tra questi la partecipazione alla firma è del 61%.”
E qui mi fermo, perché sono sì tignosa, ma anche delicata di stomaco.
Saluti

Emi

Credo che il Sig. Olivetto abbia estremo bisogno di leggere “La Questua”. Ma qualcosa mi dice che non lo farà.

Emi

Se la suonano e se la cantano, ma hanno pure il coraggio di farlo con le vittime di tale loro sistema. Credo la chiave sia nel termine da lui usato “Evangelizzazione”. Il fine giustifica i mezzi: ci seppelliscono di bugie e quando si tratta di leggere i FATTI si imbizzarriscono. Proprio vero che per certa gente 1+1=3!

Scusate i troppi post da pletora di rabbia.

elettra

Buon articolo , di un bravo giornalista cattolico,che sembra però vivere in un’altra dimensione.
Può andar bene tutto: ha espresso legittimamente la sua visione delle cose ma inquieta che condivida l’ingerenza -perchè di ingerenza si tratta -delle gerarchie della Chiesa negli affari interni di questo Paese.

nessie

Pag. 58 de La vera questua: “..l’85% di insegnati laici, tra cui 57% donne e il 28% uomini. Cittadini e lavoratori con regolari titoli di studio. I soldi vanno alle famiglie degli insegnanti, non ai vescovi o ai monsignori di curia.”
Signor Olivetto, Lei scrive: “Gli insegnanti di religione sono laici nell’85% dei casi (il 57% donne), molti con moglie e figli, quindi destinatari di risorse (stipendi) che non vanno alla Chiesa italiana, ai vescovi o peggio – come qualcuno ha scritto – al Vaticano, ma alle famiglie stesse.”
Mi tolga una curiosità: chi copia da chi? O vi passano le veline?

Non una parola sul criterio di arruolamento degli insegnanti di religione.

Però il paragrafo scritto dal suo collega si conclude magistralmente: “Ed è l’ennesimo infortunio di chi, per faciloneria o disprezzo, riusciva a sbagliare perfino il cognome di GPII: si scrive Wojtyla, non Woytjla. Accadeva in ottobre su Repubblica. In maggio con Feltrinelli l’ortografia si sistema, almeno quella.”
Lo dice Lei al suo collega, signor Olivetto, che, visto che vuole fare il purissimo, si scrive Wojtyła, con la elle barrata come da alfabeto polacco?
Accadeva in luglio su Avvenire. E sarà accaduto per faciloneria o disprezzo?
saluti

juan valdez

Il dato di fatto più sconfortante, che si evince ed emerge dalle parole del signor Olivetto e il grado di lassismo delle nostre strutture politico-amministrative nei confronti delle problematiche sociali attualmente in essere nella nostra nazione. Se il nostro stato deve appaltare gli interventi nel sociale e per il sociale ad una struttura esterna (in questo caso la CCAR), significa semplicemente che coloro che ci governano non hanno ne le capacità ne la volontà per soddisfare le richieste dei cittadini e in definitiva per adempiere ai loro doveri di amministratori.
Da quanto esposto dal signor Olivetto, si comprende come in Italia i politici abbiano ritenuto essere molto più comodo delegare numerosi compiti e funzioni sociali alla chiesa cattolica che come tutti noi laici ben sappiamo, quando ha mano libera in un determinato settore pretende di avere la più assoluta supremazia e il più assoluto potere di controllo- per essere chiari, si pensi al predominio che la chiesa cattolica ha avuto nel campo dell’insegnamento nella Spagna prefranchista e al ruolo svolto dalla medesima nella morte della repubblica spagnola, o ancora si pensi ai danni provocati dall’insegnamento cattolico alla nascente democrazia irlandese, insegnamento che pretendeva di spegnere nella culla l’arte e lo sviluppo culturale di un intero popolo e non dimentichiamoci che nella patria di Michael Collins per decenni l’insegnamento e stato appaltato ai preti. Senza peraltro dimenticare le offese portate alla libertà e alla democrazia del popolo francese durante l’affaire Dreyfuss da frange cattoliche protofasciste che pretendevano di irregimentare un popolo secondo le direttive della santa sede di allora e hanno, per converso dato il via all’antisemitismo moderno.- Nei casi citati la chiesa cattolica partiva da una situazione di privilegio che contrastava totalmente con i principi cardine delle democrazie moderne che sono il rispetto del pensiero critico e la tolleranza nei riguardi di coloro che sono portatori di differenti valori socio-culturali
Partendo da quanto detto mi stupisce vedere come i nostri uomini politici non abbiano imparato niente da queste lezioni della storia.
Non si può appaltare ad una confessione religiosa attività che a rigor di logica competono agli amministratori laici di uno stato laico. Se una nazione deve fare affidamento su una organizzazione che persegue scopi diametralmente opposti ai suoi, significa che questa nazione ha imboccato una strada suicida.
Se si consente ad una confessione religiosa di mettersi in competizione con lo stato nel campo degli ospedali e degli asili nido, come anche nell’ambito del recupero dei tossicodipendenti o nell’insegnamento, poi non ci si deve lamentare se la sua azione di sviluppo che si estrinseca mediante la promulgazione delle leggi, non viene recepita o addirittura viene osteggiata dai cittadini, che precedentemente sono stati fanatizzati dagli esponenti di quella confessione religiosa.
Per il futuro mi auguro di vedere in Italia uomini politici del livello di Zapatero o Mitterand, dei laici veri che riaffermino la priorita dello stato laico.

Silvio

@gigetta
stesso pensiero che ho avuto io dopo aver fatto la campagna,
Per i referendum per l abrogazione delle leggi imposte dalla curia sulla bio”etica”.
E aver visto il l esito disastroso risultato. Dalla Rabbia ho augurato all italia una nuova inquisizione se è questo sono i padroni che vogliono, ma che se li spupazzano.

Come dicevo in una risposta che ti ho dato nella discussione sul pd
Sulle mammane ho paura (anzi terrore) che non siano neanche poi cosi lontane,
Continuano ad assumere sempre piu medici obiettori o che dichiarao tali.
Sara un caso ?

Beh chiudo qui per il mometo sono morto di sonno buona notte.

gigetta

@ silvio

vedi ti dirò come la penso io sulle mammane. le mammane fanno la fame ormai da ben trent’anni poverine. se riprendono la loro attività chi è nato dopo il 1978 saprà perchè si approvò quell’ “ignobile” legge 194 e perchè nell’ 81 donne, uomini e perfino donne in attesa andarono per votare al referendum.
i regressi non sono mai belli da vivere ma a volte sono necessari per capire che le conquiste non vanno sottovalutate e non si devono dare per scontate. nel mio piccolo ti dirò che sono tranquilla la maggioranza delle donne che moriranno sotto i ferri da calza saranno le pie cattoliche tranquillo che se avrò una figlia e ne avrà bisogno tra quattordici anni che farà qualche fesseria la porto a Leiden non la lascio certo nelle mani delle mammane cavoli di chi non ha i mezzi per partire. e poi con la sovrapopolazione che c’è l’abrogazione della 194 almeno in italia sarà un toccasana.

Vico

@giampiero olivetto

“Il vero oscurantismo è mettere in circolazione ciò che è falso” (J.W.Goethe)

EVITEREI, SE FOSSI UN CATTOLICO, UNA SIMILE CITAZIONE. DALLA DONAZIONE DI COSTANTINO IN POI DI VERO LA CHIESA CATTOLICA HA DETTO BEN POCO.
SE LA CEI RITIENE CHE LA QUESTUA DICA COSE FALSE QUERELI, ALTRIMENTI TACCIA.

Per quanto concerne quanto da lei sovrascritto

L’IMPEGNO NELL’EVANGELIZZAZIONE E NEL SOCIALE
Non metto in discussione i suoi dati, ma è evidente che la struttura è fondamentale all’opera di proselitismo della chiesa cattolica.

OTTO PER MILLE
Rimane il fatto che i soldi vanno ripartiti sulle scelte espresse, se una non firma i suo soldi vanno comunque ripartiti. E, a differenza dei valdesi ad esempio, meno del 25% dei soldi dati ai cattolici va in vera carità

TASSE E ICI
le riporto un articolo da Repubblica

Sconti alla Chiesa sull’Ici
la Ue ora processa l’Italia
di CURZIO MALTESE

La cupola di San Pietro C’E’ CHI in Italia è abituato a ottenere privilegi da qualsiasi governo e autorizzato a non pagare il fisco, ma sul quale nessuno osa moraleggiare. Pena l’accusa di anticlericalismo. L’anomalo rapporto fra Stato italiano e clero è invece finito da tempo sul tavolo dell’Unione europea, che si prepara a mettere sotto processo il nostro Paese per i vantaggi fiscali concessi alla Chiesa cattolica, contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza. Oltre che alla Costituzione, meno di moda. Al centro del caso è l’esenzione del pagamento dell’Ici per le attività commerciali della Chiesa. La storia è vecchia ed è tipicamente italiana.

Varato nel ’92, bocciato da una sentenza della Consulta nel 2004, resuscitato da un miracolo di Berlusconi con decreto del 2005, quindi decaduto e ancora recuperato dalla Finanziaria 2006 come omaggio elettorale, il regalo dell’Ici alla Chiesa è stato in teoria abolito dai decreti Bersani dell’anno scorso.
Molto in teoria, però. Di fatto gli enti ecclesiastici (e le onlus) continuano a non pagare l’Ici sugli immobili commerciali, grazie a un gesuitico cavillo introdotto nel decreto governativo e votato da una larghissima maggioranza, contro la resistenza laica di un drappello di mazziniani radicali guidati dall’onorevole Maurizio Turco.

I resistenti laici avevano proposto di limitare l’esenzione dell’Ici ai soli luoghi senza fini commerciali come chiese, santuari, sedi di diocesi e parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. Il cavillo bipartisan ha invece esteso il privilegio a tutte le attività “non esclusivamente commerciali”.

Basta insomma trovare una cappella votiva nei paraggi di un cinema, un centro vacanze, un negozio, un ristorante, un albergo, e l’Ici non si paga più. In questo modo la Chiesa cattolica versa soltanto il 5 o 10 per cento del dovuto allo Stato italiano con una perdita per l’erario di almeno 400 milioni di euro ogni anno, senza contare gli arretrati.

Il trucco o se vogliamo la furbata degli italiani non è piaciuta a Bruxelles, da dove è partita una nuova richiesta di spiegazioni al governo. Il ministero dell’Economia ha rassicurato l’Ue circa l’inequivocabilità delle norme approvate, ma subito dopo ha varato una commissione interna di studio per chiarirsi l

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PARITARIE PRIVATE

Costituzione

art.33. L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali.
omissis

SENZA ONERI PER LO STATO. MI SEMBRA CHE I COSTITUENTI SIANO STATI CHIARI, NO? PS DE GASPERI NON ERA ATEO, ecc….

CONFUSIONE

Ma il capo di stato del vaticano non è per caso anche il vescovo di roma? e che risulti in quante occasioni la cei ha contraddetto le posizione vaticane?

E SULLA CONCLUSIONE… MA CHE C’AZZECCA IL VANGELO CON LA CHIESA CATTOLICA?
Visto che ha citato goethe mi consenta giovanni,,,,

Giov II. 13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”.

ECCO COSA NE PENSEREBBE CRISTO

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