Si erano uniti civilmente a Parigi qualche tempo fa, grazie alla normativa dei PACS. Benché francesi, vivevano insieme a Venezia da circa 40 anni. Uno dei due è morto, sei mesi fa, investito mentre camminava nei pressi del Lido: e ci vollero ben due settimane di lungaggini burocratiche prima che avesse una sepoltura. Ora la compagnia Generali ha riconosciuto un risarcimento al superstite, senza bisogno di giungere a una causa.
Assicurazione italiana risarcisce ‘vedovo’ gay
21 commenti
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Gli affari chiamano le cose col loro nome e non hanno vocazione al romanticismo né all’odio romantico. Se ben ricordo anche il “suicidio” Calvi dall’assicurazione fu ben presto liquidato come omicidio.
Un unione celebrata in uno stato UE non può essere disconosciuta da un altro stato. Non hanno fatto altro che applicare la legge. Sono solo certi politicanti nostrani che si impuntano in base a non meglio precisate ideologie pseudo naturalistiche o sedicenti tali!
Niente da eccepire, la società assicurativa ha dovuto rispettare la normativa francese in materia di unioni civili e così una persona che aveva dedicato 40 anni della sua vita ad un’altra persona potrà vivere e bene a dispetto dei benpensanti e dei “teologi pubici e ginecologici” di questa nazione, cosi bigotta e voyeuristica, tutta protesa a difendere (a parole ovviamente) la famiglia e successivamente a fregarsene della medesima quando devono essere varate politiche di sostegno alla stessa.
Colgo l’occasione per rivolgere le mie condoglianze al cosiddetto vedovo, lui il suo partner lo ha rispettato ed aiutato, senza ammonizioni pretesche, per 40 anni.
quoto vash.
che sfiga però…
@ vash
quì funge così se ti sposi a Las Vegas e sei già sposato in Italia quando torni sei bigamo (e non ho mai capito se questi matrimoni davvero possano essere considerati validi) se in un altro Stato europeo hai registrato un patto civile di solidarietà quì non è riconosciuto da nessuna parte. cioè ha più valore una fesseria di quel tipo li di un pacs. misteri italiani…
Decisione giusta, ogni tanto le lotte portano anche i risultati
Meno male, temevo quasi che uccidessero il superstite.
Vi consiglio di leggere i commenti alla notizia sul sito de “Il Giornale”. Roba da vomito.
@vincent vega
Se sei arrendono persino le assicurazioni, non so più che dire…..
dici questo commento? eeeee si!! anche io mi arrendo all idea che in giro c’ è troppa gente inqualificabile però per il danno psicologico che ne deriva nessuna assicurazione mi risarcirà purtroppo.
vincent vega: ho letto 😯 è possibile che qualcuno parli seriamente di DITTATURA GAY?
Come al solito, la societa’ si muove piu’ velocemente delle istituzioni. Il che e’ tutto dire…
@ enigammi
certo la dittatura gay non sarà una faccia della dittatura relativista della quale facciamo parte pure noi? poi parlano tanto come se essere gay fosse una scelta o un capriccio quelli ci nascono così sono il terzo sesso discriminarli perchè gay è come discriminare il nero perchè ner la donna perchè donna il gatto perchè gatto ecc ecc. ma vabbè che per la chiesa sono “malati” (anche li boh! discriminarli perchè sono malati?) e una volta ho visto un programma dove li curavano pure.
@ Vash “Un unione celebrata in uno stato UE non può essere disconosciuta da un altro stato.”
In Italia sono riconosciute le unioni gay dei cittadini comunitari non italiani. Ovvero in Italia un europeo gay ha più diritti dei gay italiani.
la dittatura gay è talmente potente che in italia siamo considerati quasi peggio delle bestie.
mamma mia che potere pauroso… se questo è il potere dittatoriale è meglio non averlo eh -_-
Nessuno di voi ha fatto una riflessione. Colui che ha affermato che siamo in una dittatura gay, ha dato del gay a Berlusconi e a tutta la maggioranza. Se siamo in una dittatura gay, Berlusconi è il capo del governo, quindi…:)
Questo è un classico esempio del fenomeno della fuga dei cervelli. A quel tizio il cervello deve essere scappato via.
Niente di speciale, chiunque può essere nominato beneficiario in caso di morte del contraente della polizza: le Generali avranno semplicemente liquidato colui che era indicato nella polizza stessa come beneficiario, i loro gusti sessuali o il fatto che fossero sposati in Francia non c’entrano un beneamato.
Gianni B. non credo che la cosa sia così banale, se no misbaglio il tizio è morto in un incidente stradale e l’assicurazione che ha risarcito quella di una eventuale polizza vita, ma era il risarcimento morale che spetta al compagno
Manno’, sarà stata una temporanea caso morte o una polizza infortuni…si può indicare come beneficiario del caso morte anche il vicino di casa…non credo che lo abbia risarcito l’rc dell’automobilista investitore…o perlomeno, dall’articolo sul giornale avevo capito si trattasse di ujn contratto non auto.
@Costarom
mmmmhhh, tu dici che le Generali hanno riconosciuto liberamente un danno morale al superstite e non il mero l’indennizzo di una polizza vita, o infortuni?
Mi sembrerebbe strano, il danno morale ai superstiti a seguito di sinistri mortali in Italia viene erogato solo ai parenti strettissimi come figli, genitori, o coniugi legittimi, eccezionalmente ai nipoti.
Conoscendo le Generali rimarrei molto stupito se avessero riconosciuto un risarcimento morale per il convivente gay equiparandolo di fatto al coniuge: nessuna legge li avrebbe obbligati salvo forse una questione di immagine internazionale, ogni tanto le assicurazioni ragionano anche per convenienza.
Probabilmente qui si parla dell’indennizzo di una polizza, però in effetti potrebbe essere anche come dici tu… bisognerebbe approfondire la vicenda.
Scusate, ma se si fosse trattato semplicemente di una liquidazione a un beneficiario qualsiasi, dove starebbe la novità clamorosa della notizia? Chiunqueè liberissimo di intestare una polizza a un amico, anche senza essere gay, né doverci vivere insieme… e vorrei vedere che poi le compagnie rifiutassero di versargliela dopo aver accettato la sottoscrizione!
Lisa