Un’esplosione aveva già ucciso una donna a Bangalore venerdì, ieri i morti ad Ahmedadab sono stati ben 45. E’ il bilancio di una serie di attentati che ha colpito l’India, e che hanno spinto le autorità a proclamare lo stato d’allerta. Gli attentati sono stati rivendicati da “Indian Mujahideen”, un gruppo poco noto di integralisti islamici.
India, 46 morti per attentati islamisti
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Mi auguro che questi attentati non diano il via ad una recrudescenza della violenza religiosa nel subcontinente indiano. Mi auguro che il governo indiano abbia la forza e la capacità di domare i vari gruppi estremisti, non soltanto islamici ma anche indù e mi auguro inoltre anche un intervento deciso della Lega araba a favore del dialogo interreligioso in India. Tenuto conto che L’India e il suo vicino cioè il Pakistan hanno a disposizione nei loro arsenali l’opzione atomica e l’aumentare della violenza religiosa potrebbe essere uno dei motivi per lo scoppio di una guerra nucleare regionale.
Chi è povero in canna ritiene considera essere un patrimonio le proprie idee. Più non si hanno soldi e più si è disposti ad uccidere per un concetto.
@ ottopermille
non è colpa della povertà altrimenti tutti quelli che non arrivano alla fine del mese e parlo di quelli che sono tanto messi male che gli tolgono pure la patria potestà dei figli gente che non può comprarsi neanche un paio di mutande e che vive che so in catapecchie coperte d’eternite fornite dallo stato già ne abbiamo anche in Italia non ti preoccupare questi aggrappati ad un idea farebbero strage dei vicini di casa. penso sia molto più complessa la situazione.
la violenza tra religioni in india non conosce tregua, tra eccidi da ambo le parti, guerre, zone come il cachemire chiuse al turismo, due premier assassinati in trent’anni.L’idea di dividere in tre l’india ha prodotto un disastro che potrebbe diventare nucleare.