Torino punta sui matrimoni civili

La Sala Rossa del Municipio, il Museo del Cinema, la Mole Antonelliana, la Galleria d’Arte Moderna, il Castello del Valentino, Palazzo Reale: sono alcune delle sedi che da gennaio verranno destinate (a pagamento) allo svolgimento di matrimoni civili da parte del Comune di Torino. L’obbiettivo che si è proposto la giunta Chiamparino è chiaro: mettere a disposizione luoghi ‘da sogno’ per rimpinguare le casse comunali. Il progetto prevede anche, a richiesta, colonne sonore durante il rito e riprese cinematografiche personalizzate. Le cerimonie saranno più lunghe del solito: “uno dei motivi per cui si sceglie di sposarsi in chiesa è che la cerimonia civile per molti manca di atmosfera e dura troppo poco”, sostengono all’assessorato alla Demografia.

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17 commenti

Massimiliano

Non bisogna correre dietro ai soldi. Bisogna andar loro incontro – Aristotele Onassis

Roberto Grendene

Ottima notizia.
A Bologna, dove ci si puo’ sposare nella Sala Rossa, i matrimoni civili hanno superato da diversi anni quelli religiosi. Nei comuni limitrofi, invece, non essendoci luoghi decorosi, i matrimoni concordatari in chiesa sono piu’ numerosi.

Roberto Grendene

Roberto Grendene

Sulla gratuita’: deve essere gratuito quello presso il municipio.
Se lo si vuole fare in sedi prestigiose non vedo perche’ il comune non possa chiedere un contributo (per recuperare i costi di personale, pulizia, ed eventuali margini potrebbero essere investiti in restauri delle stesse sedi, o in altri interventi sociali)

Roberto Grendene

Stefano Grassino

@Roberto Grendene
@Massi

Caro Massi, anche il mio per scelta è stato come il tuo ma Roberto ha ragione: se vuoi un sovrappiù è giusto pagare. Vai un pò a vedere quanto costa un matrimonio in chiesa. Considera dopotutto che se la trovata intelligente di Chiamparino sfonda, la botta che si prende la chiesa, come immagine e mancati introiti, sarà per tutti noi una bella soddisfazione.

gigetta

@ stefano grassino

perchè devi pure pagare per sposarti in chiesa? questa non la sapevo…pensavo si facesse un offerta a piacere tipo boh! dieci euro e finisse li e che comunque fosse una scelta degli sposi (ossia se non vogliono non fanno offerte)

Emanuele

da quando la chiesa non lucra su tutto?…per sposarsi nella chiesa diversa da quella a cui appartiene la sposa sicuramente bisogna pagare….e non poco….. ma penso che anche per quella della sposa si paghi un po’..

Stefano Grassino

@gigetta

L’ offerta, ovverosia ricatto morale, viene sempre pagata. Uno credo proprio che ci siano delle tariffe vere e proprie ed in ogni caso, sai la vergogna davanti al paese, il non aver dato l’oboblo al povero prete che poi fà mangiare i poveri?

kelly70

Certo che ci sono delle tariffe per sposarsi in chiesa e vengono stabilite dalla Curia diocesana. Di solito superano i 200 euro.

Sposarsi in chiesa non è per nulla economico se consideri tutto quello che ci sta intorno, altro che obolo al povero prete…povero ci diventi tu, o almeno indebitato…

gigetta

effettivamente ma che fregatura è già l’abito costa 2000 euro poi c’ è il pranzo poi il viaggio di nozze se ti partono pure duecento euro per il curato di paese quanto spendi alla fine 20.000 euro? ma dite che mi compro la Ferrari! o quantomeno ci vado vicino…

gigetta

oh no! ho scritto un pensiero relativista…forse ora mi dovrò confessare quando mai vado a pensare di comprarmi una macchina del genere non ce l’ha neanche il papa che gira con la papamobil no io devo girare con una bicicletta tutta arruginita possibilmente con il chihuahua dentro il cestinetto con gli stessi pantaloni e lo stesso maglione per l’eternità perchè non devo comprarne altri e con le scarpe a buchi il poco che ho devo darlo alla chiesa…dobbiamo essere poveri anche nei pensieri mi raccomando…e soprattutto non dobbiamo avere nessuna aspirazione nella nostra vita anzi se rimaniamo ignoranti è ancora meglio poveri materialmente e poverissimi culturalmente così saremo degli ottimi cristiano-cattolici.

ops…conserviamo almeno 6000 euro per l’annullamento della Sacra rota quelli non devono mai mancare.

fabio l'anticristo

ovvio, quello civile che conta…la chiesa è solo scenografia

raphael

Ottima cosa….. certo 5mila euro per il palazzo dei dogi a Venezia è un pò caro rispetto al milione e mezzo di lire del 1998….

Silvio

Grazie Licurgo a nome della cittadinaza 🙂
Scherzi a parte
Torino rispetto ad altre citta, non abbiamo ancora l incubo di ospedali
infestati da obiettori, e alttre schifezze targat S.S (santa sede) come in molte parte d Italia.
Abbiamo ancora una parte di cultura laica e resistente alle ingereze straniere che ancora si sente in citta. (ma non quanto durerarà)

Ma ragazzi siamo o non siamo la citta del diavolo : )
Abbiamo anche un cavallo di bronzo che……beh lasciamo perdere

gigetta

@ Silvio

torre Pellice infatti è in provincia di Torino…non è lì che ci sono i Valdesi? ecco perchè la vostra zona è resistente alle ingerenze straniere vi siete un pò “depurati”. beati voi.

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