Nel 2007, i matrimoni celebrati in Scozia sono stati 29.866, in leggerissimo calo (meno 0,1%) rispetto all’anno precedente. Le cerimonie civili (15.840) ora superano però nettamente quelle religiose (14.381): lo scorso anno i dati erano pressoché identici. La diminuzione del numero dei matrimoni religiosi è costante: meno 6% nel 2005, meno 7% nel 2005, meno 4% nel 2007. Il calo è però ancora più significativo, perché da qualche anno matrimoni ‘religiosi’ con valore civile possono essere celebrati anche dalla Humanist Society of Scotland, l’equivalente scozzese dell’UAAR. Nel 2005 ne celebrarono 82, nel 2006 434, nel 2007 710. In tal modo la HSS si piazza già adesso al quarto posto nella ‘classifica’ delle organizzazioni celebranti, in cui primeggia la Chiesa di Scozia (presbiteriani), seguita dalla Chiesa cattolica e dagli anglicani: questi ultimi sopravanzano ora gli umanisti di sole 48 cerimonie.
Scozia, il matrimonio ‘ateo’ è di gran moda
17 commenti
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Beh in Scozia, come in quasi tutta la Gran Bretagna (l’isola intendo) la societa’ e’ altamente secolarizzata…Nonosatnte qualche colpo di coda da parte della classe dirigente, la secolarizzazione della societa’ avanza piuttosto rapidamente…Del resto lo si e’ visto in paralamento quando si e’ votato per il “Fertility Bill” che le forze laiche e progressiste sono presenti un po’ in tutti i partiti e sono una schiacciante maggioranza parlamentare…(solo i cattolici sono dei veri rom..glioni)
Lo stesso partito Nazionalista Scozzese (che governa la Scozia e potrebbe conquistare molti seggi alle prossime elezioni politiche generali ) e’ molto progressista e di Sinistra (quella vera)
Chissà come mai… forse per via dei costi delle cerimonie?
Anche se fosse il non sentirsi più obbligati a spendere pur di fare un matrimonio in chiesa è gia un bene.
ma cosa è una gara? e poi un associazione umanista che celebra matrimoni…mi sa di storia religiosa a me non piace. il matrimonio civile lo celebra il sindaco. o cosa abbiamo preti anche noi?
@ gigetta
Anch’io come te sono molto perplessa sul fatto che un’associazione, sebbene dichiaratamente atea e laica, possa celebrare matrimoni. Questo mi sa tanto di setta e fa correre il rischio di darla vinta a chi sostiene che anche l’ateismo sia una religione. Non ne capisco poi il motivo, visto che esistono pubblici ufficiali come appunto sindaci, assessori, capitani di navi, ecc.
bene ewwiwa io amo la scozia , le sue hailand sono bellissime cosi come la sua gente
sicuramente dopo il matrimonio pranzeranno e berranno birra e wisky.
alla faccia dei preti .
bè, un matrimonio celebrato in Comune davanti al sindaco è pur sempre una cerimonia, laica e spartana quanto si vuole, ma è un rito quello che il sindaco officia quando pronuncia la frase “davanti allo stato, con l’autorità che esso mi concede, vi dichiaro marito e moglie”.
Siamo pragmatici: in una societa’ ideale potrebbero esserci 1000 associazioni o societa’ commerciali che organizzano feste di matrimonio con annessa celebrazione ufficiale. Ovviamente ci sarebbe anche l’ufficio anagrafe per chi non ne vuole sapere di robe del genere.
Se ci caliamo nella realta’, matrimoni civili in un ambiente decoroso sono possibili quasi esclusivamente in chiese. In questa situazione di emergenza laica una associazione umanista puo’ benissimo sopperire allo stato clericale, che non solo non riserva luoghi decorosi per matrimoni (o funerali) civili, ma paga le chiese con i soldi dei cittadini.
Personalmente mi sarebbe piaciuto che il mio matrimonio fosse celebrato da un amico o da una amica, da una persona stimata. Perche’ dovrebbe per forza essere il sindaco? E se per caso lo disprezzassi? E se per caso presenziasse alla cerimonia in modo sconstante? Alla fin fine il matrimonio e’ un contratto, potro’ scegliere io il “notaio” di questo atto?
Roberto Grendene
Qualnque tipo di matrimonio è comunque sintomo di borghesia e di confusione spirituale, sarà una posizione un pò radicale la mia ma io la penso così
@Aldo
pensala naturalmente come vuoi, anche io do’ giudizi etici negativi su tante pratiche (battesimo, astinenza sessuale forzata, circoncisione, …) ma se sono fatte da adulti consenzienti che se ne assumono la responsabilita’, fatti loro.
Se due vogliono sposarsi assumendosi oneri e onori del codice civile, e vogliono una cerimonia di un certo tipo, non do’ particolari giudizi morali sulla loro scelta. Alla fine e’ questione di gusto sposarsi in costume da far west a Las Vegas o in chiesa.
Roberto Grendene
@ roberto grandene
e tu credi davvero che certe scelte adulti sani di mente le facciano davvero? l’astinenza forzata per esempio…mi sa che i preti non hanno neanche fatto voto di castità così mi risulta, le coppiette cattoliche che in teoria dovrebbero fare la scelta dell’astinenza forzata almeno fino al matrimonio…sono le maggiori consumatrici di contraccettivi sarà perchè sono superiori di numero? mah! misteri…io non do giudizi negativi su queste pratiche (perchè hanno una loro dignità) do giudizi negativi su chi le vuole imporre agli altri ed è primo a non adottarle.
poi pensa certe cose che dicono a volte neanche sono esattamente così per esempio si accaniscono tanto sull’eutanasia…
“17 Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.” Siracide 30,17
magari ne tengono conto quando interessa la loro stessa pellaccia. per noi vale la norma vita non vita a tutti i costi.
Si potrebbe conoscere in che misura l’HSS scozzese è l’equivalente della UAAR ialiana? Non è una domanda oziosa, perchè influenzerebbe la qualità del giudizio sui ‘suoi’ matrimoni.
Più per istinto che per conoscenza, concordo con ‘gigetta’ e Giovanna.
@Bruno Gualerzi
puoì visitare il sito http://www.humanist-scotland.org.uk
su wikipedia digitando Humanist society of Scotland trovi informazioni
Scusa ho scritto male : il sito è http://www.humanism-scotland.org.uk
e su Wikipedia trovi informazioni su questa associazione anche sotto la voce Umanesimo, da quello che ho capito io visitando il sito però capendo poco l’ inglese c’è qualche differenza dall’ UAAR ma gli scopi sono simili
@Bruno Gualerzi
Ma se mi sposo davanti al condominio in seduta straordinaria, non vale?
ma non ho capito perchè un matrimonio civile dovrebbe essere celebrato solo dal sindaco, o assessore etc.. E poi che c’entra il paragone con la setta? lo trovo davvero fuori luogo, bah. Si corre il rischio di darla vinta a chi dice che l’ateismo è come una religione? Ma che scherziamo? A parte che questo tipo di affermazione si smonta in 3-4 secondi, allora anche il matrimonio civile è una sorta di rito religioso? Qua si fa parecchia confusione, il matrimonio è un contratto, è come tale secondo me può essere stipulato davanti a chi si vuole, alcuni lo fanno con rito religioso altri con rito civile. I sindaci, assessori, capitani di navi e membri delle associazioni umaniste lo fanno con rito civile mentre preti, reverendi e rabbini con rito religioso.
il punto è che molti tendono a pensare matrimonio=religione, ma non è così, oppure il funerale, qualcuno ha il coraggio di dire che un funerale laico è una sorte di funerale religioso?
Questa è una forma di condizionamento della religione, essa si appropria di certe cose e così fa sembrare che queste cose siano di suo esclusivo appannaggio e così se qualcuno si occupa di quelle stesse cose deve avere a che fare con la religione, ma in realtà soprettutto per quanto riguarda l’amministrazione di certe vicende “terrene” la storia è ovviamente un’altra. Come se, alla nascita di mio figlio, avessi compiuto un rito religioso, perchè l’ho festeggiato con una tavolta di amici. E’ vero che non l’ho battezzato però ho pur sempre festeggiato e perciò il mio deve essere per forza un rito religioso. E’ un meccanismo perverso che porta molte persone ha mettersi sulla difensiva, bisogna invece liberarsi da certi pregiudizi e agire liberamente.
# gigetta scrive:
28 Luglio 2008 alle 21:05
Ha già risposto egregiamente bene Daniela, ma vorrei aggiungere la mia. Non vedo ragione perché si possa festeggiare il compleanno con gli amici presso quale club o circolo cui ci si senta membri almeno per affiliazione filosofica, mentre il matrimonio dev’essere considerato una qualche sorta di tabù perché sarebbe esclusivamente materia religiosa. Il matrimonio è un atto civile e libero, un’occasione di celebrazione formale e di festeggiamento e di allegria come qualunque altro, a prescindere da qualsiasi convinzione riguardo la religione. Che ben venga la possibilità di celebrarlo e di festeggiarlo presso la Società Umanista. Il vedere questa cosa come un atto religioso è sintomo di condizionamento culturale. Che la Società Umanista scozzese celebri i matrimoni non è il riconoscimento della sacralità religiosa del matrimonio, ma al contrario è la riappropriazione civile e laica di un atto che non ha di per sé nulla di religioso, ma che è stato espropriato alla società civile dalle chiese e dalle religioni.