La studentessa Sarika Watkins-Singh, di religione sikh, ha vinto la battaglia legale che l’ha opposta alla sua scuola. L’istituto, i cui regolamenti vietano di indossare gioielleria, aveva chiesto alla ragazza di non portare su di sé il ‘kara’, il braccialetto d’acciaio in uso tra i fedeli sikh. La studentessa, dopo essere stata sospesa, ha avviato un’iniziativa legale che si è conclusa con la vittoria di fronte alla Corte suprema. Secondo i giudici, la decisione delle autorità scolastica violava le leggi britanniche sull’uguaglianza e le relazioni razziali.
GB, riconosciuto a ragazza sikh il diritto di indossare un braccialetto religioso
20 commenti
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Non capisco bene perché non dovrebbero indossare gioielli, purché magari sobri, ma fare un’eccezione per una fede religiosa è sbagliato! Ci sono sempre gli atei che se la prendono nel secchio.
@ Flavio
vuoi vedere che valeva solo per il braccialetto in questione? fosse stato uno di quei bei crocifissi stile “chiesa ambulante” in bella vista attaccato al collo non sarebbero piovute tante polemiche 🙂
“Secondo i giudici, la decisione delle autorità scolastica violava le leggi britanniche sull’uguaglianza e le relazioni razziali”
Alla faccia dell’uguaglianza, lei si e gli altri no…
@ Flavio
ehm … simboli atei? …volendo ci sarebbero i gadget per i pastafariani:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pastafarianesimo
http://www.venganza.org/
😉
Spero che ciò porti alla cancellazione della regola che vieta i gioielli in quell’istituto. Altrimenti sarebbe discriminazione comunque.
quindi se mister T ( http://img.vayatele.com/mr%20t.JPG ) volesse iscriversi a una scuola inglese dovrebbe inventarsi una religione in cui e’ obbligatorio portare 10 chili di catene d’oro? benone… e i cavalieri jedi potranno portarsi la spada laser?
E se lo studente porta un crocifisso di accaio, che succede?
Questa è una bella gatta da pelare per i giudici… da una parte il diritto alla propria identità, dall’altro la necessità di mantenere laica la scuola ed evitare pericolose contaminazioni da parte di religioni varie. Comunque vada, qualcuno avrà da ridire…
Simpatia o equita’?
L’abbigliamento, purche non crei problemi di sicurezza o di decenza, dovrebbe essere totalmente libero: portare simboli di qualsiasi tipo facendo sapere di avere certe opinioni o certe credenze non penso sia sbagliato… laicità non vuol dire che le opinioni e le credenze debbano essere invisibili, ma vuol dire non imporle……estremizzare le cose porta sempre problemi
@ Manlio,
sono del parere che ognuno abbia il dirtto di portarsi addosso tutti i crocefissi e le Menorah che vuole, purché non vengano affissi in luoghi destinati a tutti ( credenti o meno) o no?
@ Emanuele, dovrebbe essere così come tu affermi, sennò si porterebbe tutti abiti standard da assomigliare sempre più a un’uniforme. La diversità è ricchezza umana.
in un qualunque edificio pubblico deve essere proibito indossare qualsiasi simbolo religioso.
che ve ne pare? chiaro ed uguale per tutti.
per me è una grandissima fesseria. se non altro perchè io penso che chiunque può mettersi addosso quello che vuole lei mette il bracialetto di non so che cosa, l’altro mette il crocefisso sanguinante, l’altro ancora mette il pentacolo rovesciato facciano il cavolino che vogliono l’importante è che nei luoghi pubblici non siano affissi simboli religiosi in primis negli ospedali ecchecavolo esci dalla stanza con la flebo attaccata al braccio per andare al bagno e vedi la statuetta di padre Pio che ti osserva e sembra ti porti pure sfiga già non ne hai tanta se finisci in ospedale no! e poi le madonnine quanto le odio e il capellano che sembra stia passando per farti l’estrema unzione boh ma in sala operatoria ce le mettono? perchè quando ti svegli sei troppo rinco per accorgertene.
io dissento: una cosa che “invidio” alle scuole inglesi è l’uniforme. Niente sfilate di moda, il ricco e il povero sono posti allo stesso livello, niente ostentazione (perchè di questo si tratta) di simboli religiosi. La fede è un fatto privato. Inoltre prima vogliono farci intendere che la fede, anzi la Fede, sia la cosa più importante anche più della stessa vita, e dopo misurano la stessa in funzione del numero e della qualità di gadgets che il fedele deve portarsi appresso? Tutto ciò sarebbe ridicolo, se non fosse già disgustoso.
Stiamo attenti all’integralismo ateista. Se non si vuole imporre ad altri il proprio pensiero, un braccialetto non fa male a nessuno. Ho avuto un’allieva islamica che veniva a scuola con il foulard suilla testa: nessuno le ha mai detto nulla. L’anno successivo non l’aveva più!
@stefano
non sono d’accordo: la regola potrebbe valere per i dipendenti pubblici, che in quel momento sono in servizio e rappresentano l’istituzione. Ma i frequentatori dovrebbero porte andare in giro come gli pare.
Questo nella teoria. Poi sappiamo come esistano limiti quali ad esempio la nudita’.
Il problema scatta quando un limite, ad esempio la nudita’, e’ accettato per tutti ma concesso ad un santone indu’ perche’ lui lo fa per la sua religione. Eh no, sarebbe un mero privilegio, come lo e’ la possibilita’ di portare un gioello in una scuola dove e’ vietato solo se appartieni ad una certa religione.
Roberto Grendene
Se ricordo bene, il braccialetto per le donne Sikh è l’equivalente del coltello per i maschi, un segno che identifica l’appartenenza di una donna alla comunità del Sikh-Pant.
Del resto tutte le donne Sikh usufruiscono dell’appellativo di Singh, che se ben ricordo significa “principessa”. Più che religioso quel braccialetto è un simbolo sociale d’appartenenza a un popolo di guerrieri, perchè tali erano i Sikh stretti tra gli Hindù e i Musulmani e abitualmente in lotta sia con gli uni che con gli altri.
Chiarito questo punto anch’io penso che ognuno può mettersi gli ammenincoli religiosi che vuole al collo, al polso, al naso o in qualsiasi altro punto del corpo, basta che non siano presenti negli uffici e nelle scuole oltre che negli ospedali.
sto fondando una religione il cui simbolo e’ la cravatta.
sara’ vietato ostentare le cravatte ?
Ciò un idea disse Enea e prese la parola in assemblea dicendo questa sera ci imbarchiamo con l’ alta marea così quando vediamo in giro uno straniero pensiamo a Enea , a Virgilio e all’ Ulisse di Omero, si chiami Zapatero, si chiami Sarkozy diciamo a sti signori quì chiudiamo i CPT