La manovra finanziaria del governo prevede, per il 2009, un taglio di 83 milioni di contributi per il Fondo per l’editoria, taglio che raggiungerebbe i 110 milioni nel 2010. Il taglio colpirebbe solo i contributi diretti, quelli destinati a giornali di partito e testate non-profit. Della categoria fa parte anche l’organo d’informazione della Conferenza Episcopale Italiana “Avvenire”, che riceve contributi annui, secondo gli ultimi dati disponibili, per circa 6 milioni di euro.
Tagli all’editoria: preoccupazione anche per “Avvenire”
33 commenti
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Per chi se lo chiedesse, L’Ateo, rivista associativa dell’UAAR, non riceve contributi che da soci e abbonati.
Roberto Grendene
speriamo che finalmente si finisca di dare soldi ai giornali di partito e religiosi
Secondo voi non troveranno una scappatoia?
Immaginate i poveri direttori incassare solo 2.000 euro al mese invece dei 21.000 di adesso?
Chi controlla che non facciano i furbi e che la legge venga applicata???
Grazie a Dio è così come dovrebbere essere per tuue le riviste
@Roberto Grendene
Preoccupazione di chi?
uh, che preoccupazione… stanotte non ci dormirò sopra! 😀
Tranquilli! Il S silvio da arcore preparerà una legge ad giornalem….
Sicuramente, visto che l’avvenire rappresenta il 95% degli Italiani che sono cattoli-credenti perchè battezzati, verrà fatta una deroga alla legge, onde per cui l’avvenire, continuerà a ricevere gli stessi soldi di prima più quelli incassati dall’ “ATEO”.
meno soldi alla chiesa, non posso che essere contento!
con 1 miliardo di euro all’anno sotto forma di ottoxmille potrebbero ben compensare la perdita di 6 milioni senza battere ciglio. eppure queste sanguisughe non lasciano nulla di intentato pur di arraffare.
sono giornalista pubblicista in due quotidiani e già si prende poco, speriamo che almeno lascino stare i giornali indipendenti!
Non mi fido…
magari gli togliessero non solo i soldi ma anche l’idea stessa di aiuti.
che facessero la questua x finanziare il giornale del papa.
6 MILIONI DI EURO???????????????????????????
cosa?????????????????
darli ai poveri, no, vero?
speriamo sia vero…che le lobby trasversali berluveltroniane non agiscano per rimediare, d’altronde stanno tagliando miliardi e dico miliardi per la scuola figuriamoci la preoccupazione per la pluralità di informazione che può rappresentare “il campanile” di mastella o l’avvenire … buoni (in emergenza) per la toilette…e non intendo certo da leggere (nella toilette).
@ Massi
concordo e condivido con questi non c’è da fidarsi…
In effetti non vedo ragioni per gli attuali contributi all’editoria. Già incassano su due fronti: vendite e pubblicità. Se non basta, che adattino i contenuti per attirare più clientela o chiudano bottega. Chissà perché il “libero mercato” (che, detto per inciso, considero nulla più che una versione moderna della “legge della giungla”) deve esistere per alcuni e non per altri. Un po’ di equità non guasterebbe.
Purtroppo credo che Berlusconi chinerà la testa.Non sia mai che i cattolici debbano aversene a male.
Quota Druso.
Forse è il caso di tenere conto di una questione: la CEI, senza bisogno dell’Avvenire, dispone di mille altri canali (per es. la TV) per mezzo dei quali fare sentire la sua voce… mentre non è che in questo modo – come teme Simona Valesi – si costringono alla chiusura anche le poche testate indipendenti?
In quanto al ‘libero mercato’, si sa che questi signori sono maestri nel tenerlo ‘libero’ per potervi sguazzare liberamente come pare a loro.
l’avvenire è tutt’altra cosa che l’unità, liberazione o il manifesto. Vedrete se paparazzi non dirà qualcosa di simile a quello che ha detto sulle scuole e sulla sanità. sono pronto a scommetterci tutto quello che volete
ragazzi..credevo ke cui nn ci fossero le solite vittime del populismo!
I CONTRIBUTI ALL’EDITORIA SONO NECESSARI X AVERE UN’INFORMAZIONE COMPLETA!
senza i soldi statali..gli unici giornali che sopravvivono sono QUELLI SOVVENZIONATI DAI GRANDI GRUPPI BANCARI E INDUSTRIALI!
cerchiamo di fare ragionamenti un po piu profondi invece del solito populismo Grillesco!
Emiddio ha ragione, purtroppo i contributi all’editoria aiutano diversi giornali, anche non allineati agli interessi del centrodestra, a sopravvivere e quindi ritengo che il provvedimento in questione serva piuttosto gli interessi di qualcuno che vuole restringere il mercato ai soli quotidiani sovveenzionati da banche e industrie.
Da notare che si tagliano i fondi ai giornali ma non si introducono delle normative per plafonare la raccolta pubblicitaria delle televisioni, soprattutto di quelle commerciali. da notare che i tagli annunciati da Tremonti non sono accompagnati da politiche di defiscalizzazione dei proventi derivanti ai giornali dalle vendite e dalle altre voci attive in bilancio.
Sempre per quanto riguarda la pubblicità non si è pensato di fissare una percentuale garantita di raccolta per i giornali e non si è pensato a sgravi fiscali per quelle testate che assumono a tempo indeterminato i praticanti, visto che il cronista assunto a T.I. sta divenendo una rarità.
Per quanto riguarda “L’avvenire” poi stiamo tranquilli, così come si è trovata una scappatoia per l’ICI la si troverà anche per questo foglio clericale, infatti i politici non possono giocarsi l’elettorato cattolico e l’appoggio dei vescovi.
bravo Emiddio, cerchiamo di ragionare e non grillare per favore
Prima di parlare di populismo grillesco sarebbe bene informarsi un po’ di più, amici miei..
La legge di supporto all’editoria nasce (come in tanti altri casi nella nostra italietta) con una finalità sacrosanta e condivisibile, cioè quella di garantire la pluralità delle fonti d’informazione.
Purtroppo però il sistema ha ben presto corrotto e strumentalizzato il fiume di denaro (quasi un miliardo di euro nel 2006, secondo gli ultimi dati disponibili) destinato alla “pluralità” dell’informazione, realizzando un complesso ed allucinante meccanismo di ingerenza (se non di controllo tout-court) della politica sull’informazione e la nascita del “giornalismo assistito” che – è sotto gli occhi di tutti – ha tradito nei fatti le aspettative di pluralismo dell’Informazione.
Ricordo a Emiddio e gianfracof che, con la legge attuale, basta la firma di due peones parlamentari per far ottenere fondi pubblici ad una qualsiasi “testata” avente carattere dichiarato “politico”…indovinate un po’ come i nostri onorevoli rappresentanti utilizzano questa scappatoia…
Come pure cenneva juan valdez qualche post fa il vero problema italiano è lo strapotere della TV nella raccolta pubblicitaria, l’azzeramento delle soglie è stato voluto, guarda caso, dal Sultano e dai suoi lacchè: solo in Italia la Stampa annaspa (rectius, annasperebbe senza i lauti contributi pubblici) perché la gran parte dei soldi della pubblicità vanno alle TV, senza un limite ragionevole imposto dalla legge (come accade altrove).
Non a caso nel V2-Day del 25 aprile Grillo ha promosso la raccolta di firme non solo per l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria ma anche -contemporaneamente- per l’abolizione della abominevole Legge Gasparri che perpetua questo sistema drogato.
Libera informazione in libero Stato, era lo slogan….
Grillo può piacere o no, certamente…io so solo che grazie a lui adesso so molte cose e che per me, come per molti altri italiani, è una delle rare voci libere e fonte di informazione non pilotata, con dati riscontrabili..
Per quanto riguarda la chiesa ed i finanziamenti pubblici all’editoria, per esempio, un’occhiata qui, please:
http://www.beppegrillo.it/2008/01/la_casta_dei_gi_4.html
Se trovate la diffusione di queste informazioni come populismo, bhe…che dire….forse continuare a seguire il sito dell’UAAR spero vi aiuti a pensare con la vostra testa ed a non cadere nelle trappole mediatiche che cercano di distruggere ogni “voce contro”.
Senza rancore, un saluto.
Maurizio _ Lecce
è la prima volta che mi preoccupo se non avrò un “Avvenire”
QUOTO @Maurizio….Non si puo, tacciare Grillo e il movimrento nato attorno al blog di populismo tout court senza diventare automaticamentre populisti…
Il fatto che Avvenire non prenda meno soldi sarebbe una bella cosa, cosi’ com etutti gli altri quotidiani e periodioci che incassano contributi statali….Certo che il Manifesto possa chiudere non e’ un abella cosa, ma potrebbe trasfornarsi in un giornale online diventare veramente interessabte e poter sopravvivere in questo modo….
@ Maurizio-Lecce
Anche Beppe Grillo è una trappola mediatica, una di quelle che hanno funzionato meglio…
@Lucia puo’ darsi che tu abbia ragione, ma non mi convince il fatto che ogni iniziativa che vada contro l'”establishment” venga subito denigrata senza argomentare nei dettagli…non vado pazzop per il grillismo, e il movimento h asicuramente (ed inevitabilmente) tratti populistici, ma il movimentom porta avanti idee molto interessantio per qauant6o riguarda l’economia, la finanza. l’ambiente il lavoro…ecc Molti di quelli che lo criticano, non sanno nulla delle proposte che vengono dal movimento…Questa e’ una cosa che sinceramente non capisco, perche’ se una persona vuole realmente combattere contro questo marcio sistema, e’ libera di criticare il Grillismo, ma se lo fa senza conoscere a fondo e senza motivazioni rischia di essere solo un’involontaria complice del sistema
Quoto Maurizio al 150%. Io ho fatto il pubblicista per un NOTO giornale di partito nazionale DI SINISTRA (cronaca locale), quando ero studente, con all’attivo quasi 200 articoli, pensavo di essere arrivato in paradiso ma invece ho trovato una fogna, un covo di serpenti raccomandati: l’informazione era completamente pilotata, dovevo concordare con il capo redattore ogni singola parola, guai a scontentare gli amici degli amici, inchieste scomode vietate, interviste ai sindaci prestabilite al telefono, esaltazione delle varie giunte locali tutti i giorni, voci di dissenso cestinate… ho resistito qualche mese poi li ho mandati tutti a c….. !!!
Perchè mai questa gente dovrebbe beccarsi i soldi dallo Stato? Che si guadagnino il pane come tutti o altrimenti cambino mestiere.
Grillo avrà dei difetti a livello personale se vogliamo, ma le sue battaglie sono tutte sacrosante!!!
@Maurizio
FATTO STA CHE ORA KE SONO STATI ABOLITI I FONDI ALL’EDITORIA LA PLURALITà DELL’INFORMAZIONE è DIMINUITà DI MOLTO!
se prima a sovvenzionare erano 20 partiti..ora sovvenzionano solo 2 gruppi bancari e industriali! GRANDE PLURALITà! COMPLIMENTONI!
ke poi tu ritenga Grillo un paladino della libera informazione..sei libero di pensarlo!
io lo vedo molto controllato…MOLTO!
@ piersky
Assolutamente ragione, sono daccordo che molti criticano senza conoscere. Io conosco e sono come te daccordo su molte delle battaglie di Grillo, ma ho letto un libro che mi ha un po’ aperto gli occhi: “Senti chi parla” di Mario Giordano.
Ciò che non mi piace di Grillo è che critica un sistema del quale fa pienamente parte, che critica scelte altrui che lui stesso ha preso, ecc…
Condivido molte sue battaglie, ma lo trovo poco coerente (il solito predico bene e razzolo male).
E la pluralità dell’informazione dove la mettete ? Chiuderebbero così anche voci libere come “il manifesto” che non mi sembra che sia un giornale di baciapile! Vogliamo che sia solo l’informazione della carta stampata asservita al potere (oggi più che mai asservito al clericale Berlusconi oltre che riciclatore di denaro sporco, corruttore di capitani di Guardia di Finanza, leggi Massimo Berruti, magistrati, leggi Vittorio Metta (lodo Mondadori) e Renato Squillante (caso SME) e testimoni in cui è presente come imputato (leggi David Mills) ad arrivare in edicola? Oggi che è sempre più Raiset ? Tanto come ha fatto già notare qualcuno la Chiesa ha l’ 8 X 1000, come minimo, per mandare ancora in edicola il suo “Avvenire”.
@Lucia
Grillo è stato un grande comico, prima di diventare il Grillo dei V Day, un personaggio di rilevanza nazionale, come oggi Fiorello o Benigni, ovvio che avesse già un cospicuo conto in banca. E’ forse una colpa? Che vogliamo da Grillo, che vada a vivere sotto ai ponti? Se andasse in giro coperto di stracci, come S. Francesco o Gandhi, nessuno lo cagherebbe di striscio… forse anzi lo metterebbero in manicomio! I tempi sono cambiati!
@Roberto
La pluralità dell’informazione non può passare da finanziamenti statali! Oggi poi per fortuna abbiamo Internet, tanti giornalucoli che drenano solo risorse potrebbero anche scomparire senza rimpianti e la democrazia, credimi, resisterebbe benissimo! Inoltre sarebbe giustissimo abolire l’Ordine dei Giornalisti, altro cavallo di battaglia di Grillo.