La scultura raffigurante una ranocchia crocefissa, dell’artista tedesco Martin Kippenberger, continua a fare scandalo a Bolzano. Ritenuta una provocazione antireligiosa “in una regione al 99% cattolica” (afferma il vice-presidente del Trentino, Luis Durnwalder), la ranocchia è stata relegata nel maggio scorso al terzo piano del museo d’arte moderna – mentre prima si trovava nel salone d’entrata. Il presidente del consiglio regionale, Franz Pahl, ha addirittura fatto uno sciopero della fame per chiederne la totale rimozione, finendo all’ospedale. Dei giovani hanno però manifestato davanti al museo in nome della libertà d’espressione per “difendere” l’opera d’arte, sfoggiando uno striscione con scritto “Salviamo la rana!”.
Bolzano: ancora proteste pro e contro la rana crocefissa
41 commenti
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Allora adesso lo faccio anche io lo sciopero della fame, però per togliere i crocefissi dai luoghi pubblici. Dite che servirà a qualcosa?
In effetti povero ranocchio, salviamolo!
“Dei giovani hanno però manifestato davanti al museo in nome della libertà d’espressione per “difendere” l’opera d’arte, sfoggiando uno striscione con scritto “Salviamo la rana!”.”
In un mondo di cattocretini sono questi gesti che mi danno sollievo.
Per i cattolici libertà di espressione=dire che yhanno ragione
Addirittura lo sciopero della fame per una ranocchia crocefissa??
Ovviamente la rana non è vera, trattasi di scultura.
La cosa sconvolgente è che la Chiesa si comporta come se avesse il copyright della Croce, quasi come fosse un logo commerciale o un marchio registrato!
La Croce è invece simbolo universale – tra parentesi mica è morto in croce solo Gesù ma milioni di altri uomini, purtroppo – e pertanto di proprietà di tutti, pertanto lo scultore bene ha fatto ad utilizzarlo come più gli è parso opportuno.
@Gianni B
Appunto la croce è un simbolo che precede la cristianità di millenni. C’era fra i celti, gli egizi (crux ansata), in india, ecc… non vedo quali diritti possano vantarci sopra.
Durnwalder dice “regione cattolica al 99%”. Battezzati, forse, ma praticanti? E, soprattutto, credenti? E credenti nella religione o credenti in un qualche dio? E quanti sono gli atei? Faremmo torto agli altoatesini se li considerassimo tutti dei bacchettoni leccapreti… Anche in provincia di Belluno (dove sono nato) al tempo dei tempi il prete era ascoltato e temuto, ma negli ultimi cinquant’anni molte cose sono cambiate e i ragazzi d’oggi se ne fòttono dei divieti sessuofobici di b16 e combriccola. Vero è che per forza dell’abitudine (dura a morire) si va ancora in chiesa per matrimoni e funerali, anche perché spazi alternativi non ne sono stati creati, nel corso dei secoli (SECOLI!). A proposito, qualcuno può indicare un sito con un sondaggio SERIO sulle appartennze dichiarate alle religioni o a qualche forma di agbnosticismo e/o ateismo?
sssìììììììììììììììììììììì sciopero della fame a oltranza!!!!!!!!!!!
io la ranocchia la trovo molto graziosa…
gianni b@
come non lo sapevi che la croce è un marchio registrato?????? ;)))))
piuttosto si dovrebbero arrabbiare dei discendenti degli Olmechi e degli Azrechi , se ce ne sono, dato che i cattolicissimi spagnoli sterminarono quasi tutti questi ultimi.
Per gli Aztechi la rana era Tlaltecuhti, la madre terra. per gli olmechi c’era il Rospo Dio ( non è una bestemmia…), simbolo di rinascita.
ma ‘sto altoatesino non ha di meglio da fare?
E’ la prima volta che i cattolici si mobilitano in massa per togliere una croce.
Credo sia proprio la croce il problema, o la crocifissione. Ricordo infatti che un paio d’anni fa, ed io conservo da qualche parte la foto – forse spagnola – che fu pubblicata da “il manifesto”, la chiesa protestò perché la foto presentava un (mi pare) cormorano crocifisso a rappresentarne il sacrificio e la cui morte avvenne in seguito ad inquinamento del mare per una qualche perdita con conseguenze disastrose di liquido forse da una petroliera in epoca e civiltà cristiana.
Meglio: la croce (e la crocifissione) per loro è solo un marchio di fabbrica come la “Z” dell’amaro Zucca, non rappresenta un bel niente d’altro: quella fu e quella resta e resterà!
Proteste, scioperi della fame,… il tutto per un’opera d’arte…. è davvero incredibile constatare a quale livello di bieco e cieco fondamentalismo sia rimasto il Trentino!
Ma questa gente non ha niente di meglio da fare?? Non hanno niente di più serio per cui indignarsi??? Non si vergognano del loro ottuso fanatismo e della loro stupidissima ed inutilissima voglia di censura????
Sembra di stare in un paese islamico…
@Lucia: secondo me ti lasciano morire… 🙂
Va bene discutere la questione, ma farne un dramma è esagerato. Al massimo occorrerebbe vedere se quella statua viola in qualche modo la legge italiana. Se non lo fa, ha tutto il diritto di rimanere dov’è.
No, povera Lucia, non la fanno morire, loro sono prolife, aspettano che vada in coma e poi la intubano 🙁
è terribile non meno del cane di quel Guillermo Abacuc o come si chiamava. non tollero questi maltrattamenti gratuiti ai danni degli animali. non è arte ne in un caso ne nell’altro perchè l’arte è costruttiva e queste cose non lo sono. non mi piacciono per niente come non mi piace la corrida ne qualsiasi altro sport violento che richieda il sacrificio degli animali.
per la crocifissione potevano esprimersi anche in altri modi proprio di quella me ne frego non si smentiscono mai di cosa si preoccupano anche quello che è finito addirittura in ospedale? del sacrilegio non dell’aberrazione che è il maltrattamento degli animali.
gigetta: la rana non è vera, è una scultura……
Questi sì che sono i temi importanti dell’attualità in Italia.
Però, a Bolzano devono averne di problemi seri…
Magari la rana crocifissa è una forma di protesta contro la vivisezione…
gigetta: la rana in questione e’ finta, una scultura appunto… :^)
La rana è, ovviamente, finta. Ed ha fatto scalpore non solo perchè crocifissa, ma anche perchè crocifissa con un boccale in mano.
Io non ci vedo nulla di offensivo in una cosa del genere…
Cmq, per chi se lo fosse perso allora, ecco il link ad una immagine della rana (cercarle cmq è facilissimo, basta usare google e scrivere “rana crocifissa”)
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/cultura/news/2008-07-30_130203164.html
Il vero sfregio alla sensibilità dei sudtirolesi è il “Monumento alla Vittoria” costruito dai fascisti per affermare la supposta italianità di quelle terre. Ancora domina Bolzano, con i fasci i bella vista, discretamente ma costantemente protetto dai carabinieri. Naturalmente ovunque ci sono i perbenisti ipocriti, per i quali ogni forma d’arte non conforme ai loro valori catto-reazionari è “arte degenerata”. Se lo vogliono, che crepino di fame.
Otto Permille scrive: E’ la prima volta che i cattolici si mobilitano per togliere una croce.
In realtà vogliono solo togliere la rana.
Concordo invece con Gigetta: anche se la rana era finta non bisogna alimentare queste cose, quel cretino che ha lasciato morire un cane di fame e diceva che quella era arte lo avrei volentieri ammazzato… per poi esporlo in pubblico e dire che quella era la MIA arte.
In quel caso non mai capito perché gli animalisti non hanno linciato l’autore… forse la storia era una bufala.
In ogni caso per un cane lasciato morire nessuno è intervenuto… mentre per una rana finta si è mossa addirittura la Chiesa. Non ho parole.
Mi sembra di intuire che la rana crocifissa a differenza di cristo non è morta, ha in mano un boccale, se fosse morta non potrebbe tenerlo afferrato.
A proposito di crocifissioni, consentitemi di esprimere qui – trovando la pagina chiusa- il mio disappunto e le mie scuse al giudice Tosti per essermi espressa in modo poco chiaro o tale da acuire la sua amarezza e di dirgli di non sentirsi solo nelle sue battaglie a favore della laicità.
Intendevo in quelle poche righe alludere a qualche sospetto circa i motivi reali che hanno determinato il rigetto del suo ricorso, da non
imputare certamente a sua ignoranza dei termini di presentazione.
In questi casi mi chiedo in cosa ci differenziamo dai paesi islamici dove ci si scandalizza se viene tolto il burqa.
Indignarsi per un oggetto…che cosa infinitamente triste.
Dov’è il confine fra civiltà e fanatismo insulso?
Siamo ancora arretratissimi.
Mi chiedo fino a quando si dovrà avere rispetto del cretinismo e di aspetti offensivi della dignità umana riguardanti il simbolismo religioso.
99% di cattolici??…. L’ASTAT (l’ISTAT della Provincia di Bolzano) su incarico della giunta provinciale a presidenza Luis Durnwalder, ha svolto nel 2006 un’indagine nella quale si dice che l’81,2% degli altoatesini afferma di appartenere ad una confessione religiosa. Di questi il 92,7% afferma di appartenere alla religione cattolica e il 4,6% alla Chiesa Evangelica. Ne consegue che sull’intera popolazione i cattolici dichiarati sono il 75,3%. Mancano i dati riguardanti i cattolici praticanti …
Le polemiche contro la rana crocifissa o a favore del crocifisso nelle scuole, sono sostenute dalla parte più conservatrice e fanatica dei cattolici che come in altre parti d’Italia, si rende conto che la Chiesa sta perdendo i pezzi e reagisce innalzando i suoi simboli.
Nei fatti anche l’Alto Adige si sta velocemente secolarizzando.
In provincia di Bolzano ad esempio, i matrimoni civili raggiungono quasi il 59,6% dei totali e nella città di Bolzano il 74,6%. Per contro l’UFS, partito della destra sudtirolese, è riuscito a raccogliere 10 mila firme di persone contrarie all’esposizione al Museion della rana crocifissa.
È dall’epoca napoleonica che i laici, per lo più residenti nei grandi centri, si scontrano con la parte clericale della popolazione che trova sostenitori soprattutto tra gli abitanti dei piccoli centri di montagna.
Paolo Gelmo – socio circolo uaar bz
La rana crocifissa è solo un’immagine di cattivo gusto. Non condivido l’atteggiamento mentale di certi artisti che è quello di scioccare e scandalizzare per farsi conoscere. La provocazione gratuita non ritengo che si possa conciliare con l’arte che invece è equilibrio. La rana crocifissa mi richiama alla mente la crudeltà verso gli animali, più che immagini religiose.
Paolina,Paolina…Se l’arte fosse equilibrio non ci sarebbero artisti ma soltanto burocrati .Che tristezza!
@ Paolina
(…) l’artista non intendeva creare un’opera blasfema, al contrario si scagliava contro l’ipocrisia di chi bada più all’apparenza che all’essenza delle cose. Chiunque colga il significato dell’opera non può che essere d’accordo con lui. Si tratta quindi di un’opera in difesa della religione nel senso più puro, non contro di essa. Ma per cogliere il significato dell’opera bisogna, per l’appunto non fermarsi all’apparenza ma al contenuto, interpretare il significante per giungere al significato. Impresa che appare per l’appunto disperata per una parte ben definita dei cattolici che l’artista ben conosceva. (…)
fonte: http://www.mentecritica.net/esterno-lo-sberleffo-della-rana-colpisce-ancora/strange-days/finazio/4524/
L’arte non è solo quella che ti è gradita personalmente e che asseconda i tuoi gusti, nemmeno certe opere di Goya erano gradite ad alcuni, tanto che si meritarono le attenzioni della santa inquisizione… (esempio banale, lo so…)
Per me, provocazione gratuita e di cattivo gusto, se non pornografica, è tutto quello che trasmettono i tg e la tv italiana in generale… non certo l’immagine di una rana crocefissa…
In una regione cattolica al 99% (dice lui..) solo il presidente del consiglio regionale ha fatto lo sciopero della fame, un pò pochino..non vi pare?
La degenza in un ospedale pubblico per una tale scemenza intanto la paghiamo tutti noi.
Probabilmente aveva bisogno urgente di grossa visibilità politica, se fosse stato per vero convincimento cristiano avrebbe chiesto di essere messo lui sulla croce al posto della rana.
@ Vime
Per quel cane ci sono state raccolte firme, ma si poteva fare ben poco perché le leggi degli stati sud americani non tutelano gli animali come le leggi europee.
Per quanto riguarda la ranocchia crocefissa vorrei esprimere il mio parere.
L’arte non può e non deve essere imbrigliata da niente e da nessuno, chiunque pretenda di mettere la museruola ad un artista commette un evidente e gravissimo errore: uccide la creatività e nello stesso temo frena lo sviluppo intellettuale della gente che fruisce dell’arte e attraverso questa fruizione si autoeduca al bello e al buono.
L’arte lancia i suoi messaggi e poi consente alle persone di elaborare gli stessi; quindi l’arte si configura nell’uomo come forza generatrice di libero pensiero e il pensiero nel singolo è veramente libero soltanto quando criticamente, dialetticamente e filosoficamente si mette in gioco e trova i punti forti e deboli delle proprie proiezioni e costruzioni mentali. Per questo motivo gli artisti, soprattutto coloro che si dedicano alle arti figurative sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuovi obiettivi che possano confutare o meno una precedente teoria o postulato culturale e sociale.
Questo meccanismo s’innesca anche nelle persone comuni che abbiano come loro punto fermo il miglioramento e il potenziamento a qualunque costo della loro cultura e l’affinamento della propria sensibilità umana.
E quì casca l’asino; le religioni (in questo caso la ccar) possono anche accettare che un Prevert dedichi una poesia al padre nostro, non possono accettere che questa poesia rientri nelle antologie scolastiche e sia motivo di discussione fra studenti.
La ccar può anche passare sopra a un Mappelthorpe fotografo e gay che in una fotografia fa fuoriuscire un crocefisso da un bagno di urina ma non può permettere che un qualsiasi pincopallino ci possa ragionare sopra e trarne un indicazione per se stesso.
Le religioni cristiane possono anche accettare che un teologo come Katzanzakis possa parlare della sessualità di Gesù o della sua presunta pederastia, ma non possono tollerare che il messaggio di Katzanzakis arrivi attraverso un’opera cinematografica a milioni di persone nel mondo, e gli esempi si potrebbero sprecare.
La ranocchia crocefissa appartiene a queste fattispecie, un messaggio creativo inaccettabile per coloro che hanno fatto della censura del libero pensiero una leva per contrastare il progresso dell’umanità, quindi meglio nsconderla sperando che la gente non si fermi più di tanto ad osservarla e a rifletterci su.
@massimiliano
allora se è finta va benissimo. la libertà di espressione non può essere messa in discussione potevano crocifiggere anche hello kitty per quanto mi riguarda.
Per la rana impiccata non avrebbe protestato nessuno. Perchè la forca sì e la croce no? Hanno i diritti d’autore? La smettessero!!!!
comunque lo scioperante della fame, franz pahl, dopo 5 giorni è stato ricoverato per un malore e l’ha piantata lì. e il 99% dei cattolici locali, sono di bolzano, della rana se ne sono già scordati. tra pochi mesi si vota per il consiglio provinciale, che qui conta più del governo nazionale, e poichè per la prima volta la svp, il partito che da sempre qui ha comandato, rischia per la prima volta di andare sotto il 50% tenta di recuperare consensi alla sua destra, a cominciare da quei buontemponi che hanno salutato razzi con una salva dei loro schioppi. altro che sentimenti cristiani, qui la vera crociata che il pres. della provincia sta conducendo è contro i controlli che la polizia e i carabinieri fanno per beccare automobilisti imbriachi. it’s only marketing
io pensavo che a Bolzano erano un poco più seri…sai mezzi tedeschi! Invece mi hanno deluso parecchio…Hanno questo problema? La rana crocefissa?
“in una regione al 99% cattolica” (afferma il vice-presidente del Trentino, Luis Durnwalder), ci risiamo con le statistiche “ad minghias” e chiedo scusa per il latinismo alla pecoreccia ma credo che renda l’idea!
Lucia scrive:@ Vime: Per quel cane ci sono state raccolte firme, ma si poteva fare ben poco perché le leggi degli stati sud americani non tutelano gli animali come le leggi europee.
Dopo una stronzata di questo calibro, dovevano approvarle e renderle operative all’istante!
@ tomaraya
NIENTEDIMENO!!!
lo dicevo io che mi stanno deludendo a BZ…evidentemente tra il loro 1/2 tedesco ed 1/2 italiano…il 1/2 italiano prevale…è un fatto di DNA!