Testamento biologico, contrasti in “Scienza & Vita”

Il comunicato di Scienza & Vita di sabato scorso, che fissava paletti molto netti ai contenuti di una eventuale legge sul testamento biologico (no all’accanimento terapeutico, no all’eutanasia, no alla «cultura dell’autodeterminazione assoluta») è stato giudicato un’eccessiva apertura da Adriano Pessina. Il direttore del centro di bioetica dell’Università cattolica ha pertanto deciso di dimettersi dall’esecutivo dell’associazione, accusando il consiglio di presidenza, coordinato da Bruno Dalllapiccola e Maria Luisa Di Pietro, di aver “approfittato dell’estate”. Nei giorni scorsi si era dimessa anche la storica Lucetta Scaraffia.

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13 commenti

faidate

Come volevasi dimostrare: uno si fa le vacanze estive e gli amici di Scienza e vita gli piazzano un paletto non voluto nel testamento (biologico).

Lucia

“è stato giudicato un’eccessiva apertura”?
apertura a cosa?
cosa c’è di “aperto” nel fissare dei paletti?

gigetta

@ Lucia
“no all’accanimento terapeutico”solo questa è l’apertura. ovviamente Scienza e Vita è per il si all’accanimento terapeutico nonchè per il si a qualunque cosa possa prolungare l’agonia di un malato terminale all infinito anche contro la sua volontà. no all’eutanasia vuol dire si alla “cattiva morte” l’ideale sarebbe una bella metastasi senza nessun tipo di cure palliative in piena coscienza di ciò che accade con dolori che sono fortissimi ma privi della forza di ammazzare no cultura dell’autodeterminazione assoluta ovviamente è il no assoluto al decidere sulla propria vita quella che ci appartiene per la cronaca e che non appartiene ne a scienza e vita ne a nessun altra entità astratta. gli ultimi due punti vanno benissimo infatti non potrebbero essere più restrittivi di così.

Bruno Gualerzi

Ma questi se le vanno proprio acercare! Come si a parlare contemporaneamente di ‘aperture’ e di ‘paletti’ senza evocare scene sadomaso?

gigetta

@ mifepristin
no quello da quanto ho capito io andava benissimo magari va ritoccato qualche punto…come il primo se sono contro l’accanimento terapeutico come fanno a tormentare la povera Eluana un pò di coerenza insomma…

c.d.

non so se mi fanno piu paura quelli che mi vogliono proibire perfino di ricorrere all’accanimento terapeutico o quelli che ritengono tale proibizione una “eccessiva apertura”.

Ernesto

Se la cultura laica prevalente o il semplice buonsenso per assurdo dettassero l’accanimento terapeutico, la chiesa cattolica si scatenerebbe per proibirlo. E’ solo un meschino gioco di potere.

Emi

Accanimento terapeutico non vuol dir nulla: vi sono solo terapie efficaci o palliative a cui ognuno dovrebbe avere assoluto diritto di fruizione o di rifiuto!
Criticano tanto il relativismo e poi strepitano contro l’autoderminazione assoluta.

gigetta

@ Emi
accanimento terapeutico può essere anche l’intubare dalla testa ai piedi un individuo che diversamente sarebbe passato a miglior vita. per loro quello non è accanimento terapeutico ma terapia dovuta. in reltà non capisco cosa intendano precisamente per accanimento terapeutico. dal mio punto di vista per loro l’accanimento terapeutico è doveroso.

Emi

@gigetta
Per certi versi a me sembra che il punto cruciale per loro sia unicamente opporsi all’autodeterminazione: se uno rifiuta certe terapie più o meno efficaci, più o meno invasive, le considerano terapie da imporsi, se uno, per qualsiasi motivo, le medesime terapie le richiede le considerano accanimento terapeutico. L’inverso invece può andar bene se si tratta di loro, come nel caso di Wojtyła.
L’importante è che decida il team dell’etica unica assoluta secondo indicazione vaticana e che si opponga all’autodeterminazione.

carlo

vorrei sapere cosa è accaduto realmente….quale è stata la posizione assunta dalla Di Pietro e da Dallapiccola, posizione imprevista che ha scatenato la reazione di Pessina e le sue dimissioni daò’esecutivo?
Possiamo parlare con più ricchezza di particolari invece di cadere in posizioni personali e luoghi comuni….

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