Si aggrava la situazione nelle Filippine

Dopo il ‘no’ della Corte Suprema, pronunciato sotto le pressioni cattoliche, all’accordo di pace tra il governo e i ribelli del Fronte Islamico Moro, attivi nell’isola di Mindanao, la situazione nelle Filippine si è rapidamente deteriorata. Scontri a fuoco hanno avuto luogo in due province dell’isola causando la morte di almeno 24 persone e l’occupazione da parte dei ribelli di alcuni villaggi cattolici, che sono stati rasi al suolo. Oltre 160.000 persone sono fuggite e solo ora stanno lentamente rientrando nelle proprie case, al seguito delle truppe governative che, con carri armati e aerei da guerra, cercano di riprendere il controllo del territorio. I negoziati sono ora fortemente a rischio e l’escalation non accenna a fermarsi: il segretario generale ONU Ban Ki-moon ha espresso la sua preoccupazione per la crisi umanitaria in corso, invitando le parti in causa “alla moderazione e alla protezione della popolazione civile” e lanciando un appello affinché “sia garantita una veloce assistenza umanitaria alla popolazione colpita”.

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15 commenti

Asatan

“Dopo il ‘no’ della Corte Suprema, PRONUNCIATO SOTTO LE PRESSIONI CATTOLICHE, all’accordo di pace tra il governo e i ribelli del Fronte Islamico Moro, attivi nell’isola di Mindanao, la situazione nelle Filippine si è rapidamente deteriorata.”

Siamo alle solite: piuttosto che concedere diritti e considerare gli altri come pari, megliouna bella guerra sasnta. Così avranno un po’ di nuovi martiri da far beatificare al lor nazingher.

Tanto poi sono quelle inutili pedine chiamate “civili” a morire o, ancora meglio, perdere tutto e trovarsi nella miseria più nera (così puoi fae la tua bella carità pelosa per controllarli):

Roberto Grendene

Di nuovo un esempio in cui la religione non solo e’ benzina sul fuoco per un conflitto, ma è causa scatenante assieme alle solite (potere, acquisizione risorse, …). Soprattutto, c’è da temere, sarà un muro per la futura convivenza. Un marchio (l’unico?) per dividere le fazioni in lotta.

Roberto Grendene

DENIS_1

Non era Il MALEdetto Xvi che diceva che la religione unisce i popoli? Vero…. alla fine quando si è diventati quarti da mecello, si è tutti uguali. proprio vero..

Bruno Gualerzi

Fra conflitti espressamente religiosi (Filippine), e conflitti dovuti ad una difesa irrazionale (che tale è sempre quando per rivendicare un’appartenenza, si mette in discussione la vita propria e altrui), e quindi a mio parere, pur sempre religiosi (Georgia e dintorni) – e solo per restare agli ultimi giorni, e tralasciando attentati suicidi vari…
dove è andato a nascondersi quel ‘progresso dell’umanità’ di cui si parla in continuazione?
Sviluppo, fin che si vuole… ma progresso?
“ATEISMO O BARBARIE!”

Massi

Le religioni servono ad estremizzare i punti di vista (in quanto ognuno “religiosamente” ritiene il proprio “indiscutibile”), come possono mai i religiosi considerarsi moderati e scannarsi a vicenda?

tomarya

@ DENIS_1
ha ragione rzzngr, la religione unisce i popoli, nella tomba ma li unisce

gigetta

“causando la morte di almeno 24 persone”
ho capito male vero? non è successo per colpa dei cattolici….loro sono amanti della vita, difendono l’embrione non è possibile che una guerra continui per le loro pressioni, non è possibile che ci siano morti e sfollati per colpa loro.
Cattolico=amante della pace, del prossimo e della Vita
Ateo=senza dio,senza morale, relativista, amante della guerra e della cultura della morte.

felice

Rivolgo una domanda a tutti gli atei:
Se un gruppo di musulmani occupasse la vostra città, minacciando gli abitanti di morte, fareste credere loro, di convertirvi all’islam pur di salvare la pellaccia?
Ogni volta che mi pongo questa domanda mi vengono i brividi, ma non è certo uno scenario da fantascienza…..

Asatan

@Felice

Cosa c’entra il tuo intervento con la notizia in questione?

Filippine: a causa del fanatismo di entrambe le parti Mindanao è diventata un teatro di guerra. Una delle due parti era disposta al cessate il fuoco e firmare un trattato di pace, l’altra ha fatto pressioni per fare continuare la guerra.

Ti rigiro la domanda: cosa farai quando i cattolici introdurano dapprima leggi per limitare i diritti civili e poi ripristinerano la cara vecchia risiera di San Sabba? Non sò se te ne sei accorto ma è quello che sta succedendo. Ti riconvertirai al cattolicesimo o combatterai?

Bruno Gualerzi

@ felice
Altro che! Anche perché la mia di ateo non la considero per niente una ‘pellaccia’, ma l’unica esistenza che ho a disposizione.
A parte questa che è ovviamente poco più di una battuta, se prevalesse la cultura atea, nessun mussulmano, cristiano, ebreo o altro mi costringerebbe a ‘convertirmi’ a niente.

gigetta

@ felice
ma sai che è proprio una bella domanda? ho paura che ci lascerei le penne ma non mi convertirei purtroppo sono troppo orgogliosa e preferisco morire che vivere nell’imposizione se poi dovessi vivere come vivono le loro donne…no meglio la morte a quel punto.
speriamo non succeda mai.

Bruno Gualerzi

@ gigetta
Prima che tu mi strapazzi per quanto ho risposto nelle prime righe a ‘felice’, ribadisco che si trattava – come ho sottolineato – di una battuta. La parte seria era la seconda.
In ogni caso, se mi trovassi realmente in una situazione del genere, valuterei, nei limiti del possibile, la situazione (ad es.: a parte me, chi altri verrebbe colpito?)… e non escludo in linea di principio una scelta ‘opprtuna’ (non opportunistica).

tomarya

nel mio quartiere è pieno di musulmani con cui ci si beve volentieri un paio di birre alla faccia di tutti, e di musulmane con le quali…..ci si guadagna un bell’angolo di inferno

Maxtraetto

Per diventare tutti atei ci vuole qualcuno che costringa tutti a diventarlo.
Anche se tutta l’umanità fosse composta da cattolici convinti non vi sarebbero conflitti religiosi, così come sarebbe , in questo senso, pacifico un mondo completamente convinto nella verità dattata dall’islam.
Non tutti gli esseri umani sono atei, ciò non vuole dire che chi non lo è, sia imbecille.
Le religioni sono il pretesto per manifestare la violenza, non la causa.
Non vedo molta tolleranza da parte degli atei di questo non luogo, verso chi ateo non è, quindi, mi domando, dov’è la differenza?
Penso che nelle carceri, nei regimi, tra i papponi; tra i grandi pensatori, tra i grandi scienziati, tra i pacifisti; vi siano atei nella proporzione che un dato contesto contiene.
Io sono ateo, altresì non posseggo la verità, quindi cerco.
Sono arrivato in questo luogo per caso, mi piace in quanto fornisce molte informazione che altrimenti dovrei faticare a trovare, ma dal tono dei commenti, fortunatamente minoritario, comunque è spesso violento.
Ad un certo punto sono diventato ateo perché, gli indirizzi religiosi, mi sembravano troppo autoritari e supponenti.
Non voglio essere obbligato a seguire una religione.
Non voglio essere obbligato ad essere ateo.
Non auspico, quindi, un mondo monocogitante, di nessun tipo.
I violenti lo sono perché sono uomini violenti, non perché seguono una religione.
Un abbraccio

felice

@ Asatan
C’entra eccome.
Le guerre civili, specie se di origine religiosa, sono quelle più sanguinose.
L’origine di tali guerre è la non accettazione del credo altrui, una sorta di fastidio che diventa sempre più “pruriginoso”, fino a sfociare nella violenza.
Le vicende della seconda guerra mondiale, mi riferisco ai fatti della Risiera di S. Sabba, hanno coinvolto in particolare, gli ebrei, minoranza debole e indifesa, nel contesto dell’epoca, il che ha reso ancora più esposto quel popolo alla barbarie che si è poi consumata.
Vengo alla seconda parte della tua osservazione: per me, non credente, cattolici o musulmani è la stessa cosa, almeno dal punto di vista teorico.
Il punto è lo stesso, alla mia domanda hai già dato una risposta.
Se è vero che, ragionando razionalmente, metterei la mia vita al primo posto, accettando la conversione a qualsiasi credo religioso, ma nei fatti non sarebbe così.
Il mio orgoglio mi spingerebbe a lottare, anche rischiando la pellaccia…
Del resto è quello che succede nei contesti “caldi” del pianeta (Filippine comprese), in cui si lotta per affermare la propria identita, anche e soprattutto religiosa.
E’ il dramma degli integralismi e di tutte quelle realtà, dove c’è una forte influenza del credo dominante, nella sfera decisionale pubblica, Italia compresa.

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