La ribalta della cosmesi islamica

Si vanno diffondendo siti rivolti alle donne islamiche, in cui sono elencate indicazioni cosmetiche basate sulla sharia, con la distinzione tra ciò che è halal (“permesso”) e ciò che è haram (“vietato”), sia per la fabbricazione che per l’uso dei prodotti di bellezza. Anche le grandi aziende produttrici e i gruppi di distribuzione mondiali vanno adeguandosi sempre di più a questi standard – ad esempio con l’introduzione di una figura professionale specifica, il “coordinatore halal” – per fornire una sorta di “certificazione” alle consumatrici islamiche, sempre più esigenti.

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27 commenti

agnese

ah ah ah ah i vostri commenti mi fanno sbellicare
che c°°°o di sostanze haram possono essere contenute in un cosmetico?mi sa molto di protezionismo economico…

lacrime e sangue

Halal, altro modo per dire “qui comando io-dio-suo portavoce, non il tuo cervello”.

Cerchiamo di non ridere di queste forme di pratica religiosa: halal è anche sgozzare le bestie da coscienti, tenendole ferme a guardarsi morire.

Halal è tutto ciò che dio permette e vuole: tutto ciò che NON SI DECIDE CON LA PROPRIA TESTA.

Halal è la castrazione della volontà, dell’autodeterminazione e della libertà di scelta.

Massi

… “madre mia” anziché “Padre mio (che stai nei cieli)”?
Eresia! Eresia!!

lorenzo a.

è solo un modo per spiazzare la concorrenza dei big della cosmetica, che ovviamente sono tutti haram.

è improbabile però che la cosmetica halal sia più desiderabile di quella haram. questa storia mi fà ricordare la vicenda della “mecca cola” conclusasi con un flop.

Asatan

@Disphoria

Peggio! Uomini eterosessuali ultra-religiosi! E’ matematicamente impossibile che ci capiscano qualcosa di tutto ciò che attiene al femminile.

Mifepristin

bah, a quello che ho letto la donna musulmana può usare trucco e profumo(senza alcool) solo in casa, non quando esce, penso quindi che per le musulmane i cosmetici non siano di tutta questa utilità!

agnese

@mifepristin
io di islamiche(anche con tovaglia in testa)truccate,magari anche poco,e profumate,ne vedo.con
la tovaglia in testa e neppure è possibile truccarsi?ma che sfiga!
mai assaggiata la mecca cola?fa schifo =///// ancor più dell’originale(ma non è che ci voglia poi molto)
@ļacrime e sangue la religione è hala,è catsrazione della volontà…ti do troppo ragione

Anonimo

Li usano eccome i cosmetici.

Sono appena tornato da Londra. Da Harrods c’era pieno di donne col chador e il viso truccatissimo.

Persino quelle che oltre al chador avevano pure il fazzoletto sul viso che lasciava vedere solo gli occhi avevano il mascara.

AM

Per il sederino della mia bimba si usa una crema il cui componente principale è grasso di maiale.
Probabilmente i mussulmani preferiranno fare arrossare il culetto….

sunrise

Forse non si sa, ma l’Iran è il secondo paese al mondo dopo il Brasile per il numero di interventi di chirurgia estetica; il primo al mondo per l’intervento di plastica al naso (circa l’80% delle donne iraniane ha il naso rifatto)… e ovviamente la loro religione è storicamente la seconda al mondo per follia e ipocrisia… indovinate finora qual è la prima?

Anonimo

80% ???

mi sembra un po’ drastica come percentuale… la passa la mutua la rinoplastica?

Non credo che l’80% delle iraniane abbia soldi da spendere in chirurgia estetica…

Stefano Bottoni

circa l’80% delle donne iraniane ha il naso rifatto

Sarà mica per le botte ricevute?

Giovanna

Da amiche iraniane che vivono in Italia ormai da anni, ma che sono in costante contatto con i parenti rimasti in patria, ho saputo che il governo di Teheran ha iniziato proprio in questi ultimi mesi a punire le donne truccate in modo troppo appariscente. Se tale tipo di punizioni non dovessere essere sufficienti è probabile che venga introdotto anche in Iran l’obbligo della copertura totale del viso. In tal caso, anche il business della chirurgia estetica potrebbe avere qualche problema.

Gianni B.

Beh, le grandi multinazionali fregano anche l’Islam a quanto pare… siamo troppo avanti!!

tomaraya

in afghanistan per anni le splendide donne di rawa, nel loro pellegrinare per la nazione durante il delirio talebano, cercando di istruire più donne possibili, le insegnavano pure come truccarsi. era una forma di resistenza a chi le imponeva la più castrante delle esistenze. il trucco serve da sempre ad attirare lo sguardo altrui e questo per un islamico lobotomizzato è un crimine. può anche darsi che si tratti di protezionismo economico, ma è probabile che sia il primo passo per impedire alle donne di truccarsi del tutto. d’altronde pure per sta bella gente la donna è tentatrice per natura.
ps. calderoli usa senza dubbio essence de grapp.

sunrise

Non so quello che accade in questi giorni, ma è assolutamente vero che sotto al burka le donne iraniane si vestono e si truccano quanto e più di noi… il dato sulla chirurgia estetica si riferisce alle grandi città. Del resto, se qualcuno ha letto il bel libro della Nafisi “Leggere Lolita a Teheran” troverà molte delle contraddizioni che abbiamo segnalato fin qui.

P.S. Non credo che diventare di plastica sia un sintomo di “quanto siamo avanti”…

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