Conflitti religiosi: ancora confusa la situazione in Orissa

Sono molto confuse e frammentarie le notizie che giungono in Europa a proposito dei conflitti religiosi scoppiati in Orissa. Il detonatore degli scontri sarebbe stato l’assassinio del leader fondamentalista indù Swami Lakshamanananda Saraswati, ucciso in seguito a un attacco armato contro il suo ashram. Gli scontri avrebbero poi raggiunto l’acme ieri, dopo lo svolgimento dei suoi funerali. Secondo la polizia, dell’assassinio di Saraswati sarebbero responsabili i ribelli maoisti. Di diverso avviso le organizzazioni estremiste indù, che hanno accusato dell’assassinio i cristiani, senza apparentemente distinguere tra cattolici e protestanti. Lo stato di tensione dura da anni: gli induisti accusano i cristiani di indurre alla conversione i loro fedeli più indifesi, usando metodi che, specialmente per quanto riguarda i fondamentalisti USA, sarebbero particolarmente aggressivi.
La donna bruciata viva ieri, erroneamente indicata in un primo momento come una suora cattolica, secondo il sito Indian Catholic sarebbe stata in realtà la cuoca dell’orfanotrofio. Fonti cristiane danno notizia di altre vittime, rapimenti e atti di violenza, ma si attendono conferme. La Santa Sede ha espresso “solidarietà alle chiese locali e alle congregazioni religiose coinvolte”.
Nel frattempo un coprifuoco a tempo indeterminato è stato imposto nel distretto di Kandhamal e in altre province dell’Orissa.

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3 commenti

MetaLocX

Non ho parole. Queste notizie sembrano provenire da un’ altro mondo.
Nei paesi laici queste cose non succedono. Sarebbe bene evidenziarlo.

Paolo Garbet

@MetaLockX
ci vuole un po’ di pazienza, anche qui ci stiamo attrezzando, suvvia, solo un po’ di pazienza…

Stefano Bottoni

Purtroppo queste notizie non vengono da un altro mondo. Vengono dallo stesso, microscopico ed insignificante granello di sabbia sperduto nell’universo che chiamiamo pianeta Terra.
Che qualcuno ritiene così speciale che un dio dedichi tutta la sua attenzione a lui, e a tutte le forme di vita che vi abitano (peccato di superbia, come minimo).
Con tutto ciò che consegue.

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