Venezia: donna islamica con velo tenuta fuori da museo

Una donna di religione islamica, che intendeva visitare il Cà Rezzonico di Venezia con la sua famiglia, si è vista impedire l’accesso al museo perchè indossava il niqab (velo che lascia scoperti solo gli occhi). Una testimone afferma che la famiglia, dopo aver pagato regolarmente il biglietto, sarebbe stata bloccata al secondo piano dell’edificio dai custodi, i quali “in modo scortese” avrebbero chiesto alla donna di scoprirsi il viso. Filippo Pedrocco, responsabile di Cà Rezzonico, ritiene il fatto “un grave errore dei guardia sala, la signora aveva tutto il diritto di visitare il museo e mi scuso per l’accaduto”.

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182 commenti

strangerinworld

ma quali scuse e scuse…ma possibile che si debba girare col burqa in italia….a casa sua faccia ciò che vuole…per come la vedo io qui si deve andare in giro in modo da essere riconosciuti….se ci vado io in giro per tutto l’anno col viso coperto le forze dell’ordine mi mettono al gabbio…ma possibile che dobbiamo sempre inchinarci e fare i baciapile con sta gente?…ecchecavolo!…al paese suo se trasgredisco le loro regole mi sbattono in galera se non peggio….e basta con questo buonismo, con questo rispetto: non hanno fatto, non fanno e non faranno mai niente per meritarselo….qui ancora non s’è capito che una concessione tira l’altra e tra 10/20 anni ci ritroviamo con due stati e due leggi differenti …..prevenire sempre meglio di curare….FACCIO CIò CHE VOGLIO A CASA MIA E A CASA DEGLI ALTRI altro che allah akbar, questo è il loro motto….già mi devo sorbire atrocità umane come Bagnasco & co. e adesso pure questi….noi italiani siamo pecoroni in tutto , non c’è niente da fare….

Massimiliano

io dal prossimo inverno comincio a girare con il passamontagna…….
soprattutto se devo passare in banca….

terzog

Il viso si deve vedere: niente deve renderlo irriconoscibile, nè velo, nè casco nè passamontagna, nè altro che renda impossibile l’ identificazione.
Se la donna in questione non ha voluto togliere il velo, hanno fatto bene ad allontanarla;
Se l’ errore è della malagestione: rimborso biglietto…… e fuori dal museo !

Manlio Padovan

Ho sentito la notizia alla radio: GR regionale ore 12,10 e GR 1 ore 12,30.
Il direttore del museo, ha riferito la giornalista in entrambe le occasioni, ha affermato essersi trattato dell’iniziativa “di un imbecille”. La stessa giornalista, però, ha fatto notare come in Italia viga una legge che vieta la frequentazione di luoghi pubblici a chi abbia il viso coperto.
Chiedo: è vero che in questa italietta cattomerdosa le regole non valgono un c…o, ma alla luce della cronaca, chi è l’imbecille? Il custode, che non conosco, o il direttore che non conosco ma suppongo ben raccomandato come s’usa qui da noi e quindi può dire quello che vuole senza responsabilità e senza conoscenza di cosa occorra per frequentare un luogo pubblico, lui che dirige un luogo pubblico?

strangerinworld

e voglio aggiungere: permettendo il niqab , il burqa e molto altro lo stato italiano avalla la legge coranica e si rende complice della schiavitù delle donne islamiche

Druso

Non avrebbero dovuto venderle il biglietto. La legge Reale antiterrorismo prevede che nessuno possa girare a volto coperto!
A me hanno fatto storie per la mascherina in bici…

Stefano Grassino

Un consiglio al custode: prenda un buon avvocato e denunci il direttore sia per offesa gratuita verso un subalterno che per incompetenza e come cittadino ne chieda il licenziamento.

daimon1975

Pienamente d’accordo con strangerinworld. Siamo ormai al ridicolo. Con la scusa della laicità e del “razionalismo” l’unica superstizione che non “tocchiamo” è sempre quella islamica. E’ la paura che ci farà tornare al medioevo…

Silvio

Bha le solite ingiustizie una volta mi hanno impedito l ingresso in una chiesa
(per puro interesse turistico e culturale) per colpa della gonna della mia compagna,
troppo corta secondo loro, (niente di particolarmente esagerato o provocante),
e nessuno mi ha poi chiesto scusa.
O è troppo o è poco che palle ste religioni.

Leo55

Che dire…….Sono completamente daccordo con Strangerinworld.
Inoltre ritengo inammissibile l’ingiuria sconsiderata rivolta dal direttore del museo, lui si, un vero imbecille, ad un dipendente che applicava giustamente e responsabilmente la legge dello Stato Italiano.
Spero anch’io che questo dipendente si affidi saggiamente ad un bravo legale che faccia passare la voglia di protagonismo al direttore paladino di questo “multiculturalismo a senso unico”.

c.d.

“un grave errore dei guardia sala, la signora aveva tutto il diritto di visitare il museo e mi scuso per l’accaduto”

per me va benissimo, ma poi che nessuno faccia storie se voglio entrare col passamontagna. o tutti o nessuno, nessun trattamento speciale per i creduloni.

MetaLocX

Mi sembra sacrosanto che le persone non girino col volto coperto, e mi dispiace se questo divieto urta la sensibilità di qualcuno.
Tuttavia non è facile vietare a qualcuno di coprirsi il volto per motivi religiosi, quando noi lo facciamo comunemente per carnevale.
Questo se devo essere sincero mi sembra un controsenso.

@ strangerinworld
“al paese suo se trasgredisco le loro regole”
Secondo me “Al paese suo” non significa niente. Lo stato italiano non può fare le proprie leggi in base a quelle degli altri stati non democratici.

Bruno Gualerzi

E così, basta una notizia tutta da verificare circa il vero svolgersi dei fatti per compattare il fronte xenofobo.
Scusate, ma molti dei giudizi qui espressi sanno tanto di pre-giudizi.

vico

fermo restando che ritengo che l’imposizione ad una donna del burqa o del velo è un atto barbaro, se è una libera scelta non mi crea nessun problema, e non credo di poter essere io a decidere come gli altri devono vestire.

per quanto riguarda gli aspetti legali:

Il Sindaco non può disporre il divieto di usare il velo che copre il volto, impedendo perciò alle donne musulmane di indossare i tradizionali veli tipici, quali il burqua ed il chador.

Lo ha stabilito il Tar Friuli Venezia Giulia, con la sentenza n. 645 del 16 ottobre 2006, precisando che l’ordinanza sindacale non può interpretare il divieto di uso di caschi protettivi o di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona previsto dall’art. 5, co. 1° della legge 152/1975, nel senso di includere tra tali mezzi anche l’uso del velo.

(Altalex, 30 ottobre 2006)

Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia

Sentenza 16 ottobre 2006, n. 645
FATTO

Il Comune impugna il decreto prefettizio che, sulla base di un parere del Ministero dell’Interno (anch’esso impugnato), ha annullato il provvedimento adottato dal Sindaco in qualità di ufficiale di governo che ordinava di adeguarsi alle norme che fanno divieto di comparire mascherati in luogo pubblico, espressamente includendo tra i “mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona” anche “il velo che copre il volto”. omissis….

Leo55

Io, al contrario, ho appena espresso un parere positivo su quasi tutti i post letti fin qui, ma è in attesa di approvazione.
Oltretutto voglio aggiungere anche il fatto che vedere una donna “costretta” dai suoi costumi a girare mascherata è, PER ME, “OFFENSIVO” , provocandomi senso di nausea e frustrazione. Non abbiamo anche noi diritto al rispetto delle nostre usanze e della cultura occidentale in cui ci riconosciamo?
Se mi reco, cosa che spero di non dover mai fare, in una teocrazia islamica, mi devo adeguare ai loro costumi ed alle loro leggi, anche perchè “da ospite” mi sentirei comunque obligato a rispettare le usanze di chi mi ospita. Per quale oscuro motivo questa semplice norma di convivenza non deve essere valida anche per gli islamici che vengono nel nostro paese?

vico

@leo 55
la cultura occidentale a cui fai riferimento è quella delle radici giudaico cristiane dell’europa?
perchè altrimenti se la cultura a cui fai riferimento è quella dell’illuminismo potrebbe risponderti voltaire :

La tolleranza è una conseguenza necessaria della nostra condizione umana. Siamo tutti figli della fragilità: fallibili e inclini all’errore. Non resta, dunque, che perdonarci vicendevolmente le nostre follie. È questa la prima legge naturale: il principio a fondamento di tutti i diritti umani”.

“Il diritto all’intolleranza è assurdo e barbaro: è il diritto delle tigri; è anzi ben più orrido, perché le tigri non si fanno a pezzi che per mangiare, e noi ci siamo sterminati per dei paragrafi”

San Gennaro

Ricordate Oriana Fallaci che intervistò Khomeini con il velo, che poi tolse per protesta?

Bruno Gualerzi

Pre-giudizio = giudicare un evento sulla base di convinzioni pre-esistenti all’evento e che l’evento ‘potrebbe’ confermare.

Sandra

La Nostra LEGGE 152 del 22 maggio 1975, art. 5 recita:

È VIETATO PRENDERE PARTE A PUBBLICHE MANIFESTAZIONI, SVOLGENTISI IN LUOGO PUBBLICO O APERTO AL PUBBLICO,FACENDO USO DI CASCHI PROTETTIVI O CON IL VOLTO IN TUTTO O IN PARTE COPERTO MEDIANTE L’IMPIEGO DI QUALUNQUE MEZZO ATTO A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA.

IL CONTRAVVENTORE È PUNITO CON L’ARRESTO DA UNO A SEI MESI E CON L’AMMENDA DA LIRE CINQUANTAMILA A LIRE DUECENTOMILA.

Come dicevano i latini, tanto per ribadire le radici culturali, lex ignorantia negat…

Leo55

C’è poco da far “filosofie”.
Io mi sento offeso nel vedere una donna “costretta” da una religione, quindi da un’insieme di regole dettate da pura menzogna e superstizione, ad indossare un abbigliamento che sottolinea il suo stato di sottomessa, di individuo umano inferiore.
Come la mettiamo, Gualerzi??

vico

@leo55
ti sfugge la libertà degli altri di poter credere a una menzogna? e con le suore come reagisci?
e con una che diventa dianetica? se le scelte sono volontarie non possiamo essere noi a imporre, altrimenti siamo noi integralisti.

altro è l’imposizione del velo, o della segregazione delle donne, del maltrattamento ecc. ma siete così sicuri che noi occidentali siamo tanto migliori? anche oggi in italia la condizione della donna è così pariteria, soprattutto in qualche paesino del profondo sud?

Sole

Boh, a me sembrava un evento imbarazzante, mi è spiaciuto per la signora, che credo fosse una turista: i famosi extranegri che vengono qua per lavorare e che qualcuno, come ho letto qui, dice che dovrebbero andare “a casa loro” (che espressione oscena!) non credo abbiano molti soldi e tempo per andare a Venezia al museo.
Io nel leggere l’articolo ho pensato che abbiamo fatto la solita figura di italiani intolleranti.
In questo caso non si tratta di ingerenza delle religioni: chi desidera deve essere libero di portare addosso il vestiario che vuole, anche se religioso.

Bruno Gualerzi

@ Leo55
Posso sentirmi offeso quanto te… ma questo giustifica – per quel che posso ricavare dalla notizia – il divieto di accesso ad un museo? E non voglio soffermarmi sul ‘modo scortese’, perchè potrebbe a sua volta essere un giudizio soggettivo (un pre-giudizio) del testimone.
E, per favore, lascia perdere la ‘filosofia’: ho espresso un parere su come è stato giudicato un fatto… anche se non è ancora comparso… ma che si può facilmente immaginare da quanto è comparso.

davide

vico ha estremamente ragione: perchè giudicare e condannare tanto gli altri quando anche in Europa ocidentale le donne sono ben lungi dall’essere trattate in modo paritario (violenza domestica, ecc.)?

Leo55

No, non mi sfugge affatto la libertà di chicchessia di credere a fandonie , maghi, miracoli, tappeti volanti e quant’altro…….difatti, non mi vedrai mai entrare in una chiesa o in una moschea mentre è in corso un rito a proferire insulti o disturbare i fedeli. In quali, tra le parole che ho postato, riscontri volontà di vietare professioni di fedi religiose? Il problema è, casomai, che la mia libertà, la mia sensibilità, devono, giustamente , essere tenute in eguale conto anche da chi , non pensando come me, evidentemente, deve astenersi da comportamenti che in un contesto pubblico si evidenziano come una sfida ingiuriosa ed intollerante. Non ti rinnovo l’approfondimento del concetto perchè è ampiamente evidenziato nei miei e negli altri post.
Comunque , cari multiculturalisti, siete in drammatica minoranza ed alla fine il buon senso prevarrà…..come sempre.

Bruno Gualerzi

@ vico
@ Sole
Meno male, credevo di essere solo!
(Ho postato un commento, anzi due, non ancora apparsi, ma in sintonia con quanto scrivete voi)

Leo55

@vico

Dimenticavo……….
Perchè le tue considerazioni libertarie non le vai a fare in Iran? Vedrai che successo!!

Cortomaltese

Se proprio bisogna criticare allora che si critichi la legge….che vieta di andare in giro a volto coperto…..non chi cerca di applicarla!!!!

vico

@leo55
ma perchè non ci vai tu, magari scopri di avere qualcosa in comune con chi vuole imporre come vestirsi.

Bruno Gualerzi

Chiedo scusa per l’intempestività di certi miei commenti, dovuta a ritardi nella comparsa.
Comunque, dopo il primo, delle 21.04, mi sento più rincuorato.

Roberto Grendene

se entrava un motocliclista che non voleva separarsi dal suo casco in testa per motivi personali, e fosse stato allontanato dal museo allo stesso modo, ci sarebbero state queste polemiche? e soprattutto ci sarebbe stata la stessa difesa del diritto del motociclista a indossare il suo amato casco?

il problema e’ il solito: lo status particolare riconosciuto alle religioni, alle quali viene concesso cio che per altri e’ negato (finanziamenti pubblici, immunita’ per le gerarchie, assunzioni nella publbica amministrazione come cappellani militari o insegnanti di religione, ecc)

vico

@leo55
mi ero sfuggito il post sopra, le tue parole “sfida ingiuriose e intollerante” mi ricordano certi imam che si ritengono lesi da una maglietta o da una minigonna. I conflitti nascono proprio perchè quelli come me, bruno, sole, davide sono solo una minoranza, sia in occidente che nell’islam.

stefano

il viso di una eprsona esiste per essere guardato.
il burqa è inaccettabile.

Dirladada

@ davide
Perché non siamo cattolici e non rispettiamo il precetto “non giudicare”, forse tu hai passato troppo tempo dai preti, poi la violenza domestica putroppo esiste dappertutto, almeno da noi se ne parla e ci sono leggi per combatterla. Bisogna essere proprio disonesti per non ammettere che il posto migliore per le donne è ancora oggi l’occidente. Non ho capito poi perché circoscrivi all’Europa occidentale, linguaggio da guerra fredda?

Leo55

La cronologia con cui vengono pubblicati i post rende difficoltoso rispondere ed interpretare il senso dei concetti.
A vico che mi chiede se la cultura occidentale a cui faccio riferimento sia quella delle “mitiche” radici “giudaico cristiane” , ovvero dell’epoca dei Lumi, rispondo , pacatamente che questa dicotomia è , palesemente stata creata recentemente dall’odierna cultura politica, essendo il cristianesimo figlio leggittimo della cultura romana e latina ed avendo a che spartire col giudaismo solo le “mitiche” vicende narrative dei vangeli, secondo me, frutto di pura invenzione di scrittori latini del II sec.
Casomai, esistono molti più punti di contatto culturali tra l’ebraismo e l’Islam.
Inoltre, parlare di tolleranza, citando Voltaire, come fa lui, in questo contesto, mi sembra , a dir poco, inappropriato.
Chi sarebbero quindi gli intolleranti? Quelli che vorrebbero fosse garantita pariteticamente la legge dello Stato Italiano? Quelli che ritengono che l’obbligo del velo alle donne islamiche sia un segno di discriminazione e subordinazione sessuale assolutamente non conciliabile con il dettato della nostra Costituzione?
Inoltre, sono libero o no di sentirmi offeso per come questi individui ( gli islamici) considerano i nostri costumi e quelli delle nostre donne? E’ giusto che un uomo islamico si senta in diritto di considerare le donne occidentali alla stregua di prostitute solo perchè non si uniformano ai suoi costumi e si comporti di consequenza verso di loro?
Ritengo , come tantissimi, del resto, che sia giunta l’ora di dire BASTA. Basta con questo buonismo a senso unico, basta con il giustificare l’ingiustificabile, in nome di non si sa bene quale tolleranza e concetto di multiculturalismo, basta con il tollerare chi di fatto, si mostra intollerante ed aggressivo nei nostri confronti: è ora di uscire da questo equivoco e vedo, con piacere che la stragrande maggioranza non la pensa, per fortuna, come certi “tutori delle diversità”, a senso unico, però.

Azathoth

se c’è una legge che vieta ciò, dev’essere rispettata. Indipendentemente dalla bontà o meno della legge.

Dirladada

@ Sole
Vai un po’ a vedere come trattano gli immigrati in Arabia Saudita e nelle petromonarchie del golfo, li fanno lavorare come schiavi senza alcun diritto, nell’indifferenza generale del buonismo.

Dirladada

@ vico
Facciamo una cosa prenditi una pietra in testa, e poi mi sai dire se la lapidazione non è poi cosi grave. Poi in seguito insieme a Bruno Gualerzi andate a fare gli atei in Iran o in Arabia Saudita viventi in coppia omosessuali. Quando vi impicano (se non vi buttano giù da un precipizio) ci fate ciao con la manina.

Dirladada

@ MetaLocX
Il discorso sul carnevale mi sembra molto superficiale allora a questo punto, come mai non possiamo girare nudi? Visto che tutti possono vestirsi come vogliono no? Io non sarei d’accordo per questioni igieniche. Essere sul treno con gente nuda non mi andrebbe molto bene. Comunque quanta gente che difende l’islam. Quanta islamofilia. I cattolici si faranno delle risate leggendo questi commenti.

Flavio

Io penso che il velo, come altri capi e copricapi, sia un’imposizione maschilista e retrograda… però il fatto del riconoscimento è davvero patetico.
Bisogna istruire la gente a come comportarsi in questi casi… purtroppo la politica riesce solo a idolatrare o proibire.

vico

@dirladata
evidentemente la pietra in testa te la sei presa tu, stiamo parlando del diritto di vestirsi come uno vuole, non di lapidazioni. Quanto al viaggio in iran fallo tu che con gli eredi di komeini hai molto da spartire, visto il rispetto e tolleranza con cui comunichi con chi ha opinioni diverse dalle tue.
Prendo comunque atto che prima citare un filosofo ti chiederò il permesso e le informazioni sugli eventuali gusti sessuali e idiosincrasie.

lacrime e sangue

Filippo Pedrocco è un pezzo da novanta nel potere accademico-culturale di Venezia. E’ anche un accorto politico: scalatore di successo della gerarchia del potere e durissimo con gli inferiori (subalterni).
Farà bella figura davanti ai radical-chic di Venezia e degli atenei itaGliani:”io non sono vazzista, io sono libevale, libevtavio, libevato”.
Questo episodio mostra l’altra faccia del ‘bvavo divigente’: il cliente ha sempve vagione (sennò niente soldi), l’opevaio (qui il dipendente automaticamente “nigger” perchè privo di laurea) sempve tovto, come il vecchio avvocato torinese insegnava.
Mi fa pena il custode: come dipendente del museo non può essere licenziato, ma gliela farà pagare carissima.

Paolo Gelmo

Non capisco perchè si debba portare sempre ad esempio il modo di vita dei paesi arabi. Io vivo in Italia e vorrei che l’Italia fosse un paese libero e tollerante perchè é qui che vivo. Cos’è, andare a vedere chi sta peggio di noi ci fa sentire più bravi? Perchè non parliamo della Spagna? Cosa potrebbero dire gli spagnoli di noi? Voi italiani omofobi! Voi italiani clerico fascisti! Perchè venite in Spagna? Cercate di liberarvi dei preti! Cambiate le vostre leggi invece di venire ad utilizzare le nostre…

Druso

Fermi tutti!
In questo caso non sono sotto esame l’islam, i suoi precetti e i paesi che li applicano. Nella notizia si parla di un raro caso di applicazione della legge italiana.
Per il nostro ordinamento giuridico, a seguito degli atti di terrorismo negli anni ’70 e alle attività mafiose (a voler vedere bene la norma ha applicazione in molti stati), è severamente vietato girare a volto coperto. Tale norma si applica alla strada e ai luoghi pubblici, inoltre vieta (o vietava, non sono aggiornato) l’uso di parabrezza neri sulle automobili, visiere scure sui caschi integrali.
Il guardiano ha svolto il suo dovere, chiedendo alla signora di mostrare il volto. Lo stesso ragionamento vale se fosse entrata una persona di qualunque religione ed etnia, con il volto coperto da un passamontagna.
Personalmente, non me ne frega niente di dove sia la signora, di che dio prega e della lingua che parla: poteva essere italiana e atea (per far contenti quelli che parlano, a vanvera, di razzismo) e comunque sarebbe stata da allontanare se avesse celato il volto.

Non confondiamo il presunto razzismo, con l’attuazione delle leggi vigenti.

Leo55

A tutti i commentatori che si sono espressi a favore del comportamento del guardiano del museo di Ca’ Rezonico, propongo di spedire il proprio commento anche al seguente indirizzo E-Mail del museo in questione: mkt.musei@comune.venezia.it
Chiediamo le immediate dimissioni del responsabile del museo che volontariamente vuole punire un dipendente solo perchè ha fatto rispettare la legge in vigore.
Filippo Pedrocco deve dimettersi subito. Dipende anche da noi.

vico

@druso
dai un’occhiata alla sentenza sopra; il regolamento parla di volto travisato e non coperto, la multa è di 10 euro e quando hanno multato i trans per lo stesso motivo io mi sono “arrabbiato” molto più che nel caso specifico. I custodi inoltre non sono pubblici ufficiali e quindi non possono multare.

Bruno Gualerzi

@ Dirladada
A proposito di disonestà e malafede, da dove ricavi che commenti come i miei e altri analoghi sono filoislamici?
Comunque, se serve per tenere in caldo la tua vena xenofoba, continua pure a pensarlo.

vico

@x tutti quelli che sono contrari al velo

nonostante l’età mi è venuto in mente che qualcuno un po’ più omofobo di voltaire ha usato l stesso meccanismo x multare dei transessuali.

ora o la vostra reazione è la medesima, o il vostro atteggiamento è xenofobo o meglio ancora etnocentrico.

attendo le vostre risposte con ansia

per correttezza allego il link di repubblica
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/multa-transessuale/multa-transessuale/multa-transessuale.html

vico

@bruno gualerzi
adesso vedremo se oltre che xenofobi sono anche omofobi 🙂

Leo55

@Gualerzi
Quando qualcuno si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile e dimostrare l’indimostrabile come dovrebbe definirsi???

vico

@leo 55
qui si arrampica chi di fronte a argomenti risponde con giudizi.
mi spieghi se le trans e le islamiche hanno gli stessi diritti o no ?

Leo55

Inoltre , come si fa a lanciare accuse di xenofobia a “senso unico”???
Se sono xenofobo io che aborisco la discriminazione sessuale rappresentata dal velo islamico, come si definisce un islamico che considera gli occidentali decadenti, impuri, peccatori, immondi ecc e le donne occidentali delle prostitute???

#Aldo#

Mi viene una gran voglia d’inventarmi una religione tutta mia, con una serie di precetti estrosi ed eccentrici da ostentare, per ben piacere ai miei dei, incurante degli altrui costumi. Scommettiamo che, in virtù del fatto che non avrei una potente organizzazione alle spalle né una massa di esagitati a sostenermi, le usanze imposte dalla mia religione verrebbero punite e sbeffeggiate senza troppe remore?

A mio avviso non siamo di fronte a uno scontro tra tolleranza e intolleranza, ma a un vero e proprio scontro di poteri. E, per ragioni che fatico a comprendere appieno, sono i nostri stessi dirigenti a costringerci alla resa.

vico

@leo55
+xenofobo di te (a meno che tu non ritenga giusto multare egualmente suore trans, islamiche ecc cosa che ti renderebbe non xenofobo)

Xenofobia (dal greco ξενοφοβία, xenophobia, ossia “paura del diverso”; composto da ξένος, xenos, “estraneo, insolito” e φόβος, phobos, “paura”), ossia la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. A volte questo atteggiamento non si ferma alla semplice paura ma sfocia in una vera e propria intolleranza e discriminazione nei confronti dell’oggetto della propria paura.
Il termine è tipicamente usato per descrivere la paura o l’avversione per ciò che è estraneo; il razzismo in generale viene descritto come una forma di xenofobia, come anche i pregiudizi e l’omofobia.

da wikipedia

Emilio Gargiulo

Tristezza infinita nel leggere questi commenti. Tristezza per la perdita di razionalità. La parola “islam” fa perdere la testa e la ragione. Il fondamentalismo “ateo” in questi casi si rivela molto molto peggiore di quello religioso.

Il diritto di un essere umano, in questo caso donna, di vestirsi come gli pare, deve essere sempre garantito. Altrimenti ci si mette alla pari di coloro che vogliono imporre l’abbigliamento “appropriato” alle “proprie” donne.

Un istituzione come un museo deve essere coerente, cioè non deve accettare il pagamento del biglietto, consentire la visita di una parte, e poi impedirla successivamente. L’imbecillità di colui che l’ha fatta uscire ha provocato una risposta schizofrenica dell’istituzione pubblica.

Non è così che si combatte contro i fondamentalismi religiosi. Così si alimentano.

Paolo Gelmo

@Emilio Gargiulo
concordo parola per parola ! Contenuto e sensazioni..

Ernesto

@Leo55
Il buonsenso non prevale mai…MAI!
Basta vedere come siamo ridotti.

pastafarian

lancio a tutti una proposta: andiamo a visitare il museo in questione indossando una maschera da porcellino prima di entrare, per par condicio il direttore dovrebbe lasciarci fare senza obiettare alcunché.
se poi il decreto del tar del friuli non è stato invalidato da atti più recenti posso girare mascherato da porcello sempre quando esco di casa: la mia religione me lo impone!!!

Bruno Gualerzi

Caro Leo55, ma ti è così difficile comprendere che se accuso qualcuno di xenofobia, non per questo assolvo qualcun altro dalla stessa accusa. Chi ha mai detto che non esiste una xenofobia islamica? Chi è che si arrampica sugli specchi per far dire a tutti i costi agli altri ciò che non hanno mai detto, e così falsare tutta la discussione?
Se vuoi continuare a ragionare in questo modo, continua pure da solo.

Leo55

@Emilio Gargiulo

E’ assurdo, inconcepibile, incredibile………
Ma come si fa a dare dell’imbecille a chi fa, semplicemente e giustamente, rispettare una legge dello Stato?
Ma ti rendi conto dell’enormità che vai affermando? Dell’irrazionalità volta a spalleggiare una religione assurda, medievale, inumana, che esprimi nel tuo post?
“Vestirsi come gli pare” non vuol dire mascherarsi rendendosi irriconoscibile: non ci vuole una laurea in filosofia per capirlo. Esiste una legge che obbliga ad andare a viso scoperto per essere identificati: si deve far rispettare o no, secondo te? Come si dovrebbe distinguere chi alberga sotto un Burqua? Come capire da quali intenzioni è animato?

Questo per restare nell’ambito della razionalità e dell’oggettività. Per il resto insisto a concepire il velo islamico come un oggetto discriminatorio verso le donne, islamiche e non: ma questo fa parte dei giudizi soggettivi.

Lady Godiva

Il custode ha fatto solo il suo lavoro. Sotto il velo si può nascondere chiunque.
Noi occidentali nei paesi arabi dobbiamo adattarci ai loro usi, quindi per cortesia facciano altrettanto da noi.
Il rispetto degli altri non può funzionare, se non è basato sulla reciprocità.

Leo55

Caro Bruno Gualerzi, secondo me, sei tu che ti attorcigli attorno ai concetti per portare il discorso lontano da conclusioni a te scomode. Se accuso qualcuno di Xenofobia, secondo la mia logica, sottintendo che la parte fatta oggetto di questo sentimento non presenta la stessa colpa, altrimenti il termine è improprio e usato erroneamente…… inoltre……….si, non ti ho mai sentito fare riferimento a sentimenti xenofobi da parte degli islamici nei confronti degli occidentali……forse mi sono perso qualcosa….

Leo55

@ Bruno Gualerzi
Inoltre mi spieghi chi sei per dettare il modo in cui devo ragionare?
Io, come te, daltronte, esprimo delle opinioni che tu, evidentemente, non condividi.
Fortunatamente posso ancora continuare a farlo poichè non siamo ancora in regime teocratico……anche se continuando con ragionamenti simili ai tuoi e a qualche altro utente non fatico a credere che ci arriveremo presto.

Bruno Gualerzi

@ Leo55
Sì, hai ragione (lo dico senza alcuna ironia), non dovevo dire ‘continua a ragionare da solo’. Dovevo dire – e me ne scuso sinceramente per non averlo detto – che ‘io’ – che sono solo il mio nome e cognome – non ce la faccio a ragionare con te.
In quanto al ‘riferimento a sentimenti xenofobi da parte degli islamici nei confronti degli occidentali’ che non avrei mai espresso… ci risiamo con l’accusa gratuita di filoislamismo. Come ti è già stato detto – esprimendo un parere che condivido pienamente – sono atteggiamenti come i tuoi che alimentano la xenofobia islamica… la quale non ha certo bisogno di incoraggiamento.

Impiegato

Scusate, ma un dipendente pubblico ha l’OBBLIGO di far rispettare la Legge.

In Italia, il testo unico di Pubblica Sicurezza vieta il mascheramento del volto in pubblico, salvo quando autorizzato dal Prefetto (come accade, solitamente, a Carnevale).

Ci piaccia o no, il custode del Museo ha fatto il suo DOVERE e poteva essere sanzionato altrimenti.

Invece di prendersela con lui, chiediamoci se oggi c’è il clima politico e culturale adatto per una revisione delle leggi di Pubblica Sicurezza in Italia…

Nemo

che noia…
ho cominciato da poco a leggere qui articoli e commenti e sinceramente speravo in qualcos’altro.
Mi pare che aldilà delle etichette che ciascuno si da (atei, razionalisti, ecc) ogni discussione s’impantani sempre sugli stessi errori e luoghi comuni. I primi commenti a questo post chiudevano lucidamente la questione senza nessuna divagazione estremista o xenofoba.
Cosa centra la religione? Cosa centra la xenofobia?
Cosa centra il diritto individuale nella palese violazione di una legge dello stato?

Asatan

C’è una legge dello stato. Una legge sacrosanta visto che serve a tutelare tutti dal pericolo di atti violenti.
Una donna ha infranto tale legge. Un uomo ha tentato di farla rispettare.

Mi sembra lapalissiano che criticabile sia la donna, non il portiere.

Sarò brutale: vuoi venire a casa mia? Rispetti TUTTE le mie leggi. Non ti và? Levati dai piedi.

Trovo ridicolo chi si straccia le vesti per il crocefisso in classe e poi in nome di “tolleranza e libertà religosa” accetta comportamenti illegali in nome della religione (a patto che non sia cattolica).

Come ha fatto notare qualcuno sotto mescheramenti (mascehre da carnevale, burqua, etc) si può nascondere chiunque. Con l’aggiunta che che sicome la “donna velata” viene riconosciuta come cosa giusta e santa in quanto prescrita dalla religione da molto, molto meno nell’occhio. Non perniente hanno già beccato dei ricercati per terrorismo travestiti da “donnina velata”.

Non ho nulla da ridire sul velo turco o sullo hijab egiziano (dove il capo è coperto ma il volto e visibile), sul burqua e sul niqab (che coprono in toto il volto) ho da ridire in quanto violano la legge e consentono a chiunque di travestirsi.

Tolleranza non deve essere sinonimo si stupidità. Altrimenti domeni con la scusa del “è la loro religione dobbiamo essere tolleranti” accetteremo di tutto. Se vengono qui che si adeguino alle nostre leggi.

Dado

Sono d’accordo che alla donna non sarebbe stato dovuto far pagare il biglietto, ma a parte ciò se c’è stato qualcosa di vergognoso è il comportamento politically correct del direttore del museo che così arrogantemente si è scagliato contro il custode colpevole di aver bloccato la donna; tra l’altro lo stesso direttore ha ammesso che a carnevale ai visitatori del museo vengono fatte levare le maschere aggiungendo poi però che questa regola va interpretata (cos’è quindi, la solita interpretazione all’italiana?)

Ma la cosa forse ancora più desolante è vedere in un sito di atei, degli utenti che trovano in nome della “tolleranza” normale che ad una donna col volto coperto sia tranquillamente concesso visitare un museo ed accusino perdipiù di xenofobia od intolleranza chi la pensa diversamente.

Se una donna tentasse di entrare in un museo con un casco od un passamontagna nessuno si scandalizzerebbe se non la facessero entrare, mentre se a coprire il volto è invece un simbolo religioso scoppiano le polemiche…
e degli atei o sedicenti tali cosa fanno? difendono il diritto della donna di entrare col viso completamente velato… no comment.

vico

@ bruno gualerzi
è di tutta evidenza che ultimamente qualcuno confonde il sito dell’uaar con quello della lega e ragionare con gli emuli di borghezio, ,che peraltro non mi hanno ancora spiegato se trans e donne islamiche hanno in questo paese gli stessi diritti, è cosa ardua.
Nel paese di Beccaria siamo tornati alla legge del taglione, tra un po’ proporranno il taglio della mano per gli islamici, non capendo che fanno il gioco della chiesa cattolica e di chi da ambo le parti vuole le guerre di religione.
L’unico modo di non cambiare le cose è di radicalizzare gli scontri, ma perchè nessuno di questi si chiede come mai tutto l’islam 20 anni fa a Kabul le donne vestivano come le occidentali e adesso portano il burka o perchè quello che era l’Iran che era forse il più occidentale degli stati islamici abbia voluto komeini .
Il sonno della ragione genera mostri, e qui tutti stanno dormendo, e quando si sveglieranno si troveranno in un bagno di sangue.

Il Filosofo Bottiglione

è sempre spiacevole dover imporre dei divieti, tanto più ad una persona che esprime l’interesse culturale di visitare un museo.
purtroppo le regole di convivenza italiane impediscono di andare in giro mascherati da scimmioni così come con il passamontagna o con bocca e naso in qualche modo coperti.
in realtà la legge esprime il divieto di coprirsi il volto in caso di eventi o assembramenti pubblici, di scoprire il volto a richiesta di eventuali atorità (altrimenti voglio vedere impedire di coprirsi il naso con la sciarpa quando ci sono quei freddi da cani) e non so esattamente come si configuri la faccenda per un museo. in ogni caso mi pare abbastanza logico che in un museo, dove possono esistere problemi di identificazione per eventuali furti o danneggiamenti, non sia accettabile il volto coperto. vero è che la persona, nel caso specifico, sarebbe comunque stata individuabile, ma resta scorretto non conformarsi ad una regola generale.
per quanto rigurarda la tolleranza, non è intolleranza dire tu devi fare (o non devi fare) così poichè è stabilito dalla normativa. intolleranza è dire tu devi fare così poichè qui lo fanno tutti e a me sta sui balloni che tu non lo faccia.

vico

@ leo55
l’unico qui che vuole impedire qualcosa a qualcuno sei tu che vuoi decidere come devono vestirsi gli altri.
@lady godiva
la domanda vale anche per te se invece di essere una donna islamica era una trans il custode avrebbe avuto le stesse ragioni?

Magar

Basta, ormai è evidente a tutti quanto sia irrazionalmente illiberale e retrograda la legge Reale del 1975, quella che impedisce a una persona di girare in luoghi pubblici con il volto coperto: siccome non siamo più negli anni di piombo, sarebbe il caso di abrogarla al più presto. E così ci toglieremmo dai piedi tante inutili polemiche sul velo tradizionale islamico. Libera una donna di girare con il niqab, libero chiunque di girare con una maschera di Carnevale.

terzog

La verità è sotto gli occhi di tutti: le religioni possono e spesso sono “modalità” per effettuare giochi di potere e controllo delle masse, e questo dipende da chi le guida.
Ma un altra cosa è evidente: nell’ islamismo questa caratteristica è amplificata !
Da cosa lo deduco ? Semplice….dai fatti !
A me non interessa quello che sento dire nei vari dibattiti, dai vari buonisti e dai vari esperti/esponenti di islam/musulmanesimo, ma solo dai FATTI che accadono nei vari paesi a predominanza islamica.
Qui in Italia il fenomeno sembra ridotto o minimale, ma non mi faccio ingannare: ciò che accade in medio-oriente potrà accadere anche qui, magari tra qualche anno, quando oramai, piano piano, avranno costretti noi italiani ad adattarci a loro musulmani, consegnandogli uno stato loro plasmato.
I cambiamenti più subdoli si ottengono piano piano e in modo non esplicito, e non con lotte e esternazioni evidenti (vedi Tien an men e libertà nel comunismo e nel fascismo).

Nifft

Leggendo velocemente i commenti a questa notizia sono rimasto schiacciato… Il problema non è nella notizia in se, visto che il guardiano probabilmente non ha fatto altro che applicare le leggi vigenti in Italia. Leggi magari fasciste (e alre peggiori arriveranno), ma per il momento lasciamo perdere questo aspetto.

Sono rimasto colpito per il livello di xenofobia ed intolleranza che traspare in questo forum, evidentemente un campione statisticamente in linea con la deriva generale dell’Italia.

Solidarietà per chi invece qui nel forum ha criticato questo atteggiamento.

Two Heads

Comunque a rigore di Legge il custode dovrebbe aver agito nel giusto. Normalmente non si può andare a giro a volto coperto. I dettami di una religione non possono aver la meglio su una legge dello Stato.

marcodima

…non capisco quale sia il problema: e’ chiaro che ha sbagliato il custode a impedire l’ingresso alla donna col volto coperto.
Del resto, domani ci presentiamo tutti all’ingresso del museo con indosso una maschera di Mazinga Z, e chiediamo di entrare. E se ci dovessero essere resistenze da parte della biglietteria, chiederemo di parlare col direttore…

Ettore Brocca

Il mio personale e solipsistico punto di vista obbligherebbe la donna, soggetto della discussione, a togliere per sempre il velo.

Ma avrei qualche obiezione da avvocato del diavolo:

1. Devo prendere in considerazione che ella ha una cultura che l’ha “addestrata” a coprirsi secondo certe regole/precetti/dogmi, così come la cultura che ho consolidato negli hanni mi ha portato ad un sistema di credenze (essenziali per costituire dei giudizi) che mi fanno diffidare da tutto ciò che sta al di là dell’esperienza – portandomi ad esempio a pubblicizzare l’eutanasia, l’eguaglianza tra i cittadini, tesi che da alcune confessioni religiose vengono considerate eretiche, ecc. Aspetti che in epoche e spazi differenti mi avrebbero portato all’ostracismo di un’intera comunità, se non addirittura alla pena capitale.

2. La motivazione formale mediante la quale potrei farle togliere il velo è quello di appellarmi alla “riconoscibilità” degli individui nei “luoghi pubblici”. Ora però potrei affermare con un buon grado di verificabilità che un rapinatore in passamontagna, un ciclista in mascherina e una donna col velo integrale possono essere riconosciuti attraverso una cosa difficile da spiegare in poche righe che per comodità chiamerò “buon senso”.

Nel punto (1) si pone un problema sostanzialmente culturale. Se considero l’esistenza di un “casa mia”, “casa tua”, è ovvio che a casa mia vorrei che fossero rispettate le MIE regole. Se invece il problema non riguarda i confini nazionali, allora s’impone una riflessione su come costruire un dialogo tra culture differenti in modo tale da accontentare entrambe le parti ed allo stesso tempo ridurre l’impatto culturale dell’una sull’altra.
Per completare il punto (2) potrei sostenere che non esistono fatti nella giurisprudenza che affermano la pericolosità sociale del velo islamico.

tomaraya

io non posso entrate in un museo con sciarpa sul viso e cappuccio calato sulla fronte, farei due metri prima di essere palcato e portato via in malo modo. perchè uno per motivi religiosi deve avere il privilegio di potersi comportare contro la legge? non centra la deriva razzista, c’entra il fatto che la volta che ho visto in zona una donna intabardata nel suo niqab, e sugli occhi occhiali da sole neri mi è venuto immediato un sentimanto d’odio verso il marito. quel vestito è la morte civile di una persona.

Paolo Gelmo

La soluzione alla francese, libertà di abbigliamento ma divieto di portare simboli religiosi a scuola, potrebbe essere una buona soluzione. In Italia non si farà, non per “filo-islamismo” ma solo perchè si dovrebbero togliere dalle scuole tutti i simboli cristiani..

Sulla vicenda del museo ho un dubbio. I custodi hanno l’autorità di chiedere che venga tolto il velo? Non mi sembra che abbiano la qualifica di tutore dell’ordine o di pubblico ufficiale..

Infine, concordo con quanti rilevano l’intolleranza che ispira certi commenti. In particolare concordo parola per parola con l’ultimo post di Emilio Gargiulo.

adalberto

se l’Uaar propone una sottoscrizione per sovvenzionare le spese legali per il custode che volesse denunciare il suo responsabile per ingiurie e diffamazione, io ci sono! sarebbe un bel modo per non far dimenticare questo episodio che io ritengo gravissimo.
mi interesserebbe anche sapere il commento della chiesa cattolica (mi immagino che verrà fuori qualcosa sul famigerato”rispetto delle sensibilità religiosa”!)

Molière

Quando vedo, in piena estate e con 38 gradi all’ombra, il marito con la camiciola leggera aperta sul petto che avanza spavaldo e la moglie intabarrata fino all’inverosimile, dimentico le questioni di culture diverse: quella non è cultura è prevaricazione.
E poi non ho mai accettato la parola cultura abbinata a religione, ditemi pure che sbaglio, ma le religioni non fanno cultura, questa è il prodotto di menti laiche aliene da qualsivoglia dogmatismo.
In merito al fatto accaduto a Venezia, ho trovato strano che il marito abbia permesso alla signora con niqab di entrare in un museo.

privatecasey

Che notizia bizzarra … altro che legge Reale, in Italia vige la legge della commedia (all’italiana, dell’arte, fate voi). Il custode zelante, che non perde l’occasione per evadere dal grigiore quotidiano e si erge a difensore della legalità (cristianità?), emulo del miglior Alberto Sordi. Il direttore scocciato, che scarica le colpe sul dipendente e lo insulta platealmente, neanche fossimo in un film di Fantozzi. Non mi sorprende lo spiazzamento generale di chi si trova a commentare il fatto: questo episodio è un concentrato mefitico di incongruenze, di incomprensioni, di malintesi, di tutto il peggio che ci tocca per il solo fattaccio di esser nati italiani. Comunque, per quel che vale: la funzione del custode è quella di verificare che i visitatori rispettino il regolamento del museo, nella fattispecie controllare che qualche ragazzino non si metta lì col pennarello a fare i baffi ai ritratti. Non credo che a Cà Rezzonico viga la regola del volto scoperto, per cui il nostro Albertone ha preso un abbaglio. Se fosse stato convinto di aver ravvisato un reato, doveva chiamare le forze dell’ordine. Per dirla tutta, la legge che regola queste situazioni è la 533/77, ed è un obbrobrio giuridico firmato Andreotti-Cossiga.

Ettore Brocca

@ tomaraya, sono d’accordo con te.

Dobbiamo però tenere in considerazione per che ciò che per te, per me, è “morte civile di una persona”, per altri è la massima espressione di un precetto morale. Ora ci troviamo di fronte ad un bivio:

1. O considerare merda ogni forma di spiritualità religiosa e quindi eliminare i costumi che per noi sono sbagliati.
2. Difendere qualunque cultura ed rispettivi costumi considerandoli patrimonio di tutti, e soprattutto venirsi incontro con il dialogo.

Sole

Nessuno sa cosa sia realmente successo, ma da ciò che si legge dall’articolo il guardiano ha trattato male gli utenti del museo e a rendere più spiacevole una situazione che tutto sommato riconosco che può capitare (rimproveri per flash o cellulari accesi) c’è la dimensione religiosa che dai religiosi è vista come intima e inviolabile (cosa che posso comprendere).
Il guardiano avrebbe potuto avvcinarsi discretamente e spiegare le regole, magari in disparte, invece, sempre da quel che si legge (e come mi è facile immaginare, conoscendo il venetico e leghissimo piuttosto che legalissimo ambiente), si è comportato in modo polemico e violento.
Insomma, c’è una bella differenza tra dire come sta una legge e cacciare via la gente.

Si cerchi cortesemente di lasciar perdere la questione islamica o dell’immigrazione, del buonismo delle sinistre o della cattiveria delle destre, che poco c’entrano: ribadisco che mi sembra molto probabile che la signora fosse una turista da chissà dove e che, da come è stata data la notizia, vi sia stato un equivoco che si poteva evitare.

Ricordo infine che chi applica le leggi non sono i guardiani dei musei e che non in tutte le situazioni una legge va applicata così come sta scritta.

Ateismo non vuol dire “dagli, dagli al religioso!”: questo è fondamentalismo cattolico al contrario.
Razionalismo vuol dire saper vagliare con calma le notizie, cercando di tenere in considerazione più particolari e informazioni possibili al fine di raggiungere un (post)giudizio (incece che partire sparati col pregiudizio).

Nietzche---

Basta difendere i soprusi di idioti misogini spacciando le loro prevaricazioni per cultura…
Sta diventando ridicolo.

Sole

Sperando di farvi capire il mio punto di vista, e cioè che è stata montata una triste, vergognosa italianissima polemica (in barba alla mafia, questa sì associazione terroristica che ha fatto saltare in aria un bel po’ di persone in Italia), ribalto la questione:

Scusate…Ma questi qua del museo avrebbero quindi fatto entrare una persona col volto coperto e POI l’avrebbero cacciata via (a metà visita, si intende)?

Ma allora…Oibò! La gente può entrare al museo tranquillamente, senza essere fermata ALL’INGRESSO (dove in alcuni musei è anche obbligatorio depositare le borse) con un velo che gli copre il volto? Sul serio è successo questo? E la sicurezza allora dove sta??

Esigo, da cittadina italiana quale sono, che le regole siano più severe e che la prossima volta una persona come questa signora sia fermata SUBITO all’ingresso del museo!
E’ per la sicurezza di tutti!

Ecco, questo è un ragionamento che sosterrei senza problemi.

Dirladada

@ Bruno Gualerzi
Toh criticare una religione adesso è xenofobia, è il nuovo trucco dei maschilisti filoislamici come te.

Ettore Brocca

@ Molière quando dici
“E poi non ho mai accettato la parola cultura abbinata a religione, ditemi pure che sbaglio, ma le religioni non fanno cultura, questa è il prodotto di menti laiche aliene da qualsivoglia dogmatismo.”

Devi tenere in considerazione che la cultura contemporanea entro la quale siamo “immersi”, frutto di secolari sedimentazioni, è stata alimentata tra il V e il XVII secolo ANCHE dalla religione cristiana. Hobbes, Hume, Locke, Bayle non avrebbero mai scritto nulla se non si fossero formati su testi tramandati dai “discendenti” dei miniatori medievali. L’arte sacra, la musica sacra, la ritualità, fanno parte della cultura insediatasi in un certo lugo.

Con il tuo discorso potremmo reputare prevaricazione anche i costumi in uso dai Maya, dai nativi americani, dai Pigmei, fino alle stranezze rituali di uccisione dei gatti degli sciamani siberiani.

Per contrastare il pericolo sempre in agguato del fondamentalismo culturale a tutti i livelli, pubblico qui un divertente testo del 1973 di Ralph Linton, Lo studio dell’uomo:

Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente addomesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del XVII secolo. Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore.
Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera delle sedie e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano.

Sole

L’articolo scrive: DOPO AVER PAGATO REGOLARMENTE IL BIGLIETTO

La signora NON ERA STATA BLOCCATA ALL’INGRESSO

La polemicuccia del guardianuccio non è servita infatti a farci stare più sicuri, ma a far sentire a disagio un essere umano sulla base di un suo modo di esprimere se stesso, magari godendoci anche.

Chissà se glie li hanno restituiti i soldi del biglietto…

Dirladada

@ Nifft
A me sembra invece interessante il livello di ipocrisia di tutte queste persone che difendono l’ilslam accusando di intolleranza e di xenofobia a destra e a sinistra e che poi sono sempre assenti quando ci sono in questo blog dei commenti molto pesanti sui cattolici che nella loro logica (e dico nella loro non nella mia) dovrebbero essere considerati come xenofobi.

Manlio Padovan

E se aggiungessi che il viso coperto l’islam lo deve gestire perché introdotto dal cristiano Tertulliano, che potrei leggere?

Dirladada

@ vico
Tu cita chi vuoi, ma l’omofobia non è un gusto sessuale, comunque io dai tuoi amati amici teocratici iraniani non ci vado. Tu invece saresti di quelli che tirano su la corda durante le impiccagioni.

Dirladada

@ Manlio Padovan
Diresti una inessattezza, perché per il velo è precristiano, comunque organizza una manifestazione in favore del velo insieme ai musulmani se ci tieni tanto.

Leo55

Mi rivolgo a tutte le donne che usufruiscono di questo spazio: ragionamenti come quelli che vedete pubblicati giustificano l’obbligo di indossare il “Burqua”, così come la poligamia e il ricorso alle percosse da parte del marito, così come stabilito dalla legge islamica…….il tutto in nome di un presunto “rispetto” verso le altrui culture e sensibilità….lo stesso rispetto che porta a giustificare le lapidazioni, le impiccaggioni, le discriminazioni e qualsiasi altra ignominia che viene pepetrata in nome dell’Islam.

Dirladada

@ Manlio Padovan
Solo per curiosità, quanti anni hai? Mi da l’impressione che tu sia molto anziano e pieno di sensi di colpa nei confronti dell’islam e pieno di odio nei confronti del cattolicesimo. A mio avviso questo atteggiamento è controproduttivo.

agnese

premesso che ritengo la legge del 75 sul divieto di girare a volto coperto una colossale cretinata(per non usare il termine volgare),questa donna non mi fa pena(beh nessun credente “offeso” mi fa mai pena…).mi domando quale pazza masochista integralista indossi volontariamente uno schifo di costume del genere,senza passare prima dal lavaggio del cervello!
in marocco non so(ma viste le idee di miaometto namber six suppongo sia possibile),ma in tunisia,suppergiù l’anno scorso,il niqab è stato vietato,e le proteste sono state pochissime

il fatto che lo imporrei a borghezio non c’entra…

Elettra

Le donne con il velo integrale che lascia scoperti soltanto gli occhi suscitano un pò di tristezza in quanto il medesimo rimanda ad una possibile condizione di sudditanza.
Indipendentemente da questi sentimenti, nelle terre d’origine,nel chiuso delle abitazioni italiane possono acconciarsi come meglio credono;nelle strade e nei luoghi pubblici sono tenute a rispettare la legge italiana,che vieta qualsiasi travisamento.
E’ questo razzismo o semplice rispetto della legalità?

Bruno Gualerzi

Spero vivamente che lo spaccato che emerge dalla maggioranza dei commenti di questo post non rifletta la posizione di UAAR su queste questioni. Se così fosse, sarebbe per me una grande delusione.
(Lo so che giustamente non gliene frega niente a nessuno, che UAAR non è resposabile dei pareri espressi fatte salve alcune norme come da regolamenoma, ma lo dovevo dire per me stesso, per continuare a frequentare il blog).

watchdogs

1) d’accordo con Grendene, ciò che è vietato a tutti in italia è pronto a essere concesso eccezionalmente per motivi religiosi: sbagliatissimo

2) i casi sono due: o la donna indossa volontariamente quell’indumento, oppure è una povera vittima a cui viene negato l’accesso al museo per un motivo che lei probabilmente eviterebbe, ma il marito la costringe a coprirsi. probabilmente se sul niqab ci fosse tolleranza zero molte donne resterebbero in casa, il che non significa che debbano poter aggirrare la legge, ma se sono persone residenti nel nostro paese, abbiamo un problema. Ad ogni modo la legge è legge, ricordiamoci che non stiamo messi benissimo neppure noi, in molte città di mare non si può girare in costume se non in spiaggia per ordinanze allucinanti di sindaci bigotti.

3) NON SOPPORTO che non fa altro che rispondere “vai in iran e fai questo, vai in arabia e fai quello”, il fatto che ci siano teocrazie fondamentaliste non significa che io debba comportarmi esattamente come loro. E mi sembra una risposta di chi taglia corto perché non ha argomenti

San Gennaro

A chi cita la legge Reale faccio presente che, ai sensi dell’art. 85 del T.U.L.P.S. (R.D. 18/6/1931, n. 773)
“È vietato comparire mascherato in luogo pubblico.
Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000 (1).
È vietato l’uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l’osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall’autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.
Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000”.

Può il niqab essere assimilato ad una maschera? A carnevale tomaraya, Kaworu e le altre possono mascherarsi con niqab, burqa? Ai giudici l’ardua sentenza.

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI

chiericoperduto

La mia religione mi impone il passamontagna e per ovvi motivi ho bisogno di andare in banca..ho tutto il diritto di entrare, me lo ha detto il mio direttore di filiale.

chiericoperduto

E se la prossima visitatrice di Ca’ Rezzonico o che altro palazzo monumentale, è una militante di Al-Queida ben imbottita di esplosivo, che ha “tutto il diritto di entrare” con il niqab, che comporta anche una ampia tunica che può nascondere pure un pezzo di artiglieria? Chi sarà l’imbecille? il direttore o il guardiasala?

Ettore Brocca

@ San Gennaro,

Il velo “alla maremmana” o “ammezzato” – scusate i termini da fumatore di toscani – non è una maschera, ma definisce un’appartenenza. Altrimenti dovremmo definire mascherati anche i giudici (specialmente i membri del CSM), i carabinieri (soprattutto quelli dei NOCS) e tutti quei gruppi che adoperano divise e/o costumi li collocano in una certa area politica/sociale/culturale.

Non dimentichiamo inoltre che la legge Reale è un regio decreto del 1931, data che non può essere trascurata in nome della laicità dello stato. Data che ricorda in maniera precisa la funzione per la quale era stata promulgata, ovvero sicurezza ed ordine pubblico di una dittatura.

strangerinworld

gentili multiculturalisti buoni ed idealisti,
mi date dello xenofobo…mah…non mi era nemmeno venuto in mente scrivendo ciò che ho scritto…sono un insegnante e non ho mai discriminato nessuno, anzi. passo per esterofilo e sono interessato alle altrui culture. non si tratta di di xenofobia ma di confronto. gli islamici vengono in europa e al confronto sono men che meno interessati ma pretendono non solo di mantenere le loro usanze e tradizioni nel privato ma di imporle nel pubblico. a me fa incazzare questa società ultra-patriarcale in cui il maschio comanda e la donna è schiava. a voi no. a me preoccupa che l’islam sempre in ogni caso ha come scopo di sottomettere le altre confessioni religiose con la violenza, non di convertirle. la chiesa cattolica nel corso dei secoli ha fatto le stesse identiche cose ma grazie al risveglio della ragione è dovuta arretrare negli ultimi due secoli e mezzo. la signora burqata pretende (anzi il marito pretende che una delle sue schiave) di andersene in giro mascherata. se una donna europea va nei paesi islamici s’ha da mettere il velo. c’è una differenza fondamentale di libertà e di crescita culturale che in quei paesi non è mai avvenuta. ora, se da loro stanno bene così, ok, chissenefrega. non accetto e mai accetterò che in Europa (ché il problema c’è in Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda…) impongano tutto quello che a loro passa per la testa e noi non si fa niente ché altrimenti non abbiamo rispetto, non siamo pacifisti, non amiamo la libertà, non tolleriamo le differenze, non siamo democratici. dall’altra parte però non v’è corrispondenza: tutti questi concetti non li posseggono e continuano ad affermare le loro istanze medioevali in casa altrui (oltre ad essere trogloditi a casa loro). Cari e degni figli di Uòltér Veltroni, so che vi sentite migliori ed altruisti in codesto modo (trattasi di egoismo positivo, in ogni caso, sia chiaro) ma non vivete nella realtà. quando vi viene suggerito di fare una esperienza nei paesi islamici glissate prendendola come una provocazione. no, non è così: il mio è un serio invito perché vi svegliate dal falso buonismo che vi infetta. state usando due pesi e due misure per la CC e per l’islam. come ho il diritto di difendermi dalla prevaricazione dello schifoso clero italico, PER LO STESSO MOTIVO anticipo le mie mosse, NECESSARIE, per non avere in un prossimo futuro due bastoni in vece di uno: uno in testa e l’altro dietro. io non vi aacuso di esseri filo-islamici o maschilisti ma di essere ipocriti e contraddittori. cmq il tempo ci dirà. quando avremo dieci milioni di islamici in casa e non uno se sarò ancora in vita, sarò curioso di vedere le vostre reazioni.

g.b.

Mi risulta che il custode di Ca’ Rezzonico abbia avuto la piena solidarietà, tra gli altri, anche della comunità delle donne marocchine in Italia.

Dado

Visto che il mio precedente commento in attesa della moderazione sembra sparito provo a riscriverlo….

Sono d’accordo che alla donna non sarebbe stato dovuto far pagare il biglietto, ma a parte ciò se c’è stato qualcosa di vergognoso è il comportamento politically correct del direttore del museo che così arrogantemente si è scagliato contro il custode colpevole di aver bloccato la donna; tra l’altro lo stesso direttore ha ammesso che a carnevale ai visitatori del museo vengono fatte levare le maschere aggiungendo poi però che questa regola va interpretata (cos’è quindi, la solita interpretazione all’italiana?)

Ma la cosa forse ancora più desolante è vedere in un sito di atei, degli utenti che trovano in nome della “tolleranza” normale che ad una donna col volto coperto sia tranquillamente concesso visitare un museo ed accusino perdipiù di xenofobia od intolleranza chi la pensa diversamente.

Se una donna tentasse di entrare in un museo con un casco od un passamontagna nessuno si scandalizzerebbe se non la facessero entrare, mentre se a coprire il volto è invece un simbolo religioso scoppiano le polemiche…
e degli atei o sedicenti tali cosa fanno? difendono il diritto della donna di entrare col viso completamente velato… no comment

Ettore Brocca

@ chiericoperduto

“E se la prossima visitatrice di Ca’ Rezzonico o che altro palazzo monumentale, è una militante di Al-Queida ben imbottita di esplosivo, che ha “tutto il diritto di entrare” con il niqab, che comporta anche una ampia tunica che può nascondere pure un pezzo di artiglieria? Chi sarà l’imbecille? il direttore o il guardiasala?”

E’ un’ipotesi che lascia un po’ il tempo che trova.

Tralasciando il fatto che è improbabile che avvengano attentati contro musei – nella storia dell’arte italiana, i migliori attentatori all’arte sono stati gli stessi italiani 🙂

Che senso avrebbe mascherarsi il volto se l’obiettivo è quello di farsi esplodere?

San Gennaro

La legge Reale è una legge del 1975 (n. 152), data che ricorda in maniera precisa la funzione per la quale era stata promulgata (istituzione di uno stato di polizia, con interrogatorii condotti da poliziotti, intercettazioni, carcerazione preventiva, …)

Ettore Brocca

@ San Gennaro

Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773
Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

TITOLO I
DEI PROVVEDIMENTI DI POLIZIA E DELLA LORO ESECUZIONE

Capo I
DELLE ATTRIBUZIONI DELL’AUTORITA’ DI PUBBLICA SICUREZZA E DEI
PROVVEDIMENTI D’URGENZA O PER GRAVE NECESSITA’ PUBBLICA

Art. 85.
É vietato comparire mascherato in luogo pubblico.

Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000 (1).

É vietato l’uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l’osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall’autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.

Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da lire 20.000 a lire 200.000 (1).

(1) L’ammenda originaria è stata così sostituita, da ultimo, con la sanzione amministrativa dall’art. 32, l. 24 novembre 1981, n. 689. L’entità della sanzione è stata così elevata dall’art. 114, primo comma, della citata l. 689/1981.

Ma è possibile che il mio sia un errore e che la Gazza Ufficiale che ho sia sbagliata.

San Gennaro

@Ettore Brocca

Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773
Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza

Legge 22 maggio 1975, n. 152 (in Gazz. Uff., 24 maggio, n. 136). — Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico (alias legge Oronzo Reale)

Sono norme diverse.

San Gennaro

Un conto è dire che la legge è uguale per tutti e va rispettata.
Altro è dire che tutte le leggi sono buone leggi (ci mancherebbe).

Proporrei un sondaggio per sentire l’opinione di tutti sulla proibizione di girare a volto coperto senza ragioni. Personalmente sono d’accordo.

Dado

Anche io sarei d’accordo San Gennaro, a patto ovviamente che le “ragioni” non siano di natura religiosa.

Ettore Brocca

Sulla liceità del volto scoperto avrei qualche perplessità. Ma credo chiunque. Bisognerebbe però indagare sull’impatto emotivo che scatenerebbe una proibizione del velo integrale tra le comunità musulmane.

Secondo me il dibattito sul velo dovrebbe partire prima dalle comunità stesse. Altrimenti il divieto non verrà visto come una norma a tutela dell’incolumità dei cittadini, ma come un’imposizione antireligiosa.

San Gennaro

A scanso di equivoci: sono d’accordo con la proibizione. Viviamo in società e l’interesse a sapere con chi abbiamo a che fare prevale (opinione mia) sul diritto a presentarci come ci pare.

San Gennaro

@Ettore Brocca
le leggi che abbiamo prima citato sono state approvate in tempi non sospetti (di antiislamismo).
Se in Arabia Saudita è vietato il consumo di alcolici, prosciutto e salame, non dico che la proibizione è anticristiana. E nemmeno dico che i sauditi dovrebbero indagare sull’impatto psicologico dei loro costumi sulle comunità di europei. Sono affari loro.

Manlio Padovan

A Dirladada.
Vero è che fui inesatto: la mia fonte, un articolo di giornale, afferma che in ogni caso “comunque sia andata, nel settimo secolo, quando apparve Maometto, le donne delle terre oggi arabe erano già intabarrate: dunque l’islam non inventò il velo, lo ereditò. E con quello ereditò una tricomachia, o guerra delle chiome, in cui s’erano distinti alcuni grandi teologi cristiani.”
E qui c’è una tiritera su Tertulliano che non copio perché sono stufo di copiare e il pdf non riesco a selezionarlo e copiarlo qui sul sito uaar.
Fin dalle scritture ( quelle con la S) si negavano alle donne gli stessi diritti dell’uomo e Tertulliano si adeguò da buon ruffiano ed ordinava alle donne di “… non deviare dalla disciplina del velo, neppure un attimo, perché non potete rifiutarlo…” Tra il II ed il III secolo.

Ho 71 anni, sposato con una sola donna (finora) con la quale con-vivo, con-mangio, con-sumo, con-dormo; invidio i mussulani che possono ogni tanto cambiare pastasciutta; non ho sensi di colpa verso l’islam, disprezzo profondamente ogni religione; se sono molto vecchio vedi tu…ma dovresti prima dirmi cosa significhi vecchio per te ed effettivamente conoscermi…effettivamente, non vuole essere una battuta di cattivo gusto, bensì l’invito a non lasciare indietro la ragione.

TULPS

RICAPITOLIAMO:

Un custode nota una signora che stava violando l’art. 85 del TULPS. Il custode aveva il dovere di avvisare il Direttore e un agente di Pubblica Sicurezza (vigile, carabiniere, poliziotto, ecc.) per denunciare il fatto.

Poco importa che la signora avesse già pagato il biglietto: ciò le dava il diritto di visitare il Museo, ma non la esimeva dal rispettare la Legge.

Poiché il Direttore ha pubblicamente diffamato il custode definendolo “un imbecille” in una intervista radiofonica, ricorrono i presupposti per il reato di cui all’art. 595 C.P., per cui su querela del custode il Direttore rischia una condanna da 6 mesi a 3 anni o una multa non inferiore a € 516,46.

In un Paese CIVILE e DEMOCRATICO, dove le Leggi regolano la CIVILE convivenza, e se non piacciono vengono DEMOCRATICAMENTE modificate, potremmo dire “E’ tutto qui”.

Invece siamo in Italia, per cui questa notizia ci permette di discutere di religione, ateismo, tolleranza, razzismo, integrazione, deriva culturale, tutela delle minoranze, sentimenti xenofobi, Berlusconi, Veltroni, Juventus, Milan e Sampdoria…

———–
TULPS, art. 85:
E’ vietato comparire mascherato in luogo pubblico.
Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da € 10,00 ad € 103,00.
E’ vietato l’uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l’osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall’autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.
Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da € 10,00 ad € 103,00.

————
Codice Penale, Art. 595 (Diffamazione).
Chiunque […] offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a lire due milioni.
[…] Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a lire un milione. […]

Otto Permille

Questa storia del volto coperto mi sembra un po’ una fregnaccia che tende a farci passare per idioti un po’ tutti. Un vecchio residuato di leggi varate in sitazioni di emergenza e che poi mai nessuno si preoccupa di togliere. Io soffro di sinusite e d’inverno mi muovo con una sciarpa che mi copre fino a sotto gli occhi. Non mi ha mai fermato nessuno. E’ chiaro che qualsiasi imbe (però i leghisti fanno eccezione) saprebbe distinguere tra chi entra in banca col volto coperto e una donna che indossa il burka in un museo.

Vico

@dirladada
maometto è nato nel 550 era volgare, se il velo è precristiano che c’azzecca ? Tra l’altro non mi sembra che il corano lo imponga, infatti mezzo islam non lo porta.

quanto alle mie simpatie per l’islam devo dirti che l’unica religione (ammesso che la si possa definire tale) è il buddismo theravada, le altre mi stanno egualmante sullo stomaco.

proprio per questo prima di preoccuparmi del velo degli islamici vorrei occuparmi delle indebite pressioni della chiesa sulla mia sfera personale

quelli come te, in un paese islamico si preoccuperebbero del proselitismo cattolico invece che della condizione delle donne mussulmane

Bruno Gualerzi

@ Dedicato a tutti gli amici atei duri e puri.
“Non sono io che sono xenofobo, sei tu che sei islamico!”

Non credevo di dover ricorrere alla vacchia battuta antirazzista leggermente adattata, ma dopo che mi sono beccato del ‘maschilista filoislamico travestito da ateo’ per aver criticato certe prese di posizione a mio parare fuori misura di fronte ad una vicenda nemmeno ben chiarita (per es. il testimone che ha parlato di ‘modi scortesi’ naturalmente che attendibilità e che peso può mai avere di fronte al reato della donna velata che osa entrare in un museo? E poi, cosa ci va a fare una sottosviluppata in un museo se non per buttare una bomba?, ecc, ecc.), quale peggiore accusa potrei ricevere?
Se per criticare Veltroni – come ampiamente merita – si sposa la filosofia di Alemanno sposata a quella di Borghezio, non credo che si farà molta strada… è certo però che in questa povera Italia terrorizzata dal mussulmano si possono vincere le elezioni.

Elettra

Continuando così – assurdo buonismo- verrà forse il tempo in cui il velo integrale sarà regola inderogabile anche per quelle donne che proprio non lo sopportano, laddove il divieto rigoroso,ex lege, di usarlo nei luoghi pubblici potrà incidere sulla mentalità dei maschi padroni.
Si è detto che la conquista dell’Occidente ad opera dell’Islam avverrà in modo incruento, attraverso i ventri delle mussulmane.
Non arriveremo a tanto ma l’accondiscendenza degli occidentali qualche problema lo creerà. In nome del multiculturalismo si metterà – chissà- in secondo piano la nostra cultura di matrice ellenica,che ha permesso l’emancipazione delle donne, per consentire su determinate questioni il dispiegarsi della legge coranica,che stentiamo a considerare a noi favorevole.
Quando è vero che le leggi del 31 – periodo in cui si brandiva la spada dell’Islam -e del 75 -periodo di filoislamismo andreottiano-non sono state emanate in chiave antiislamica ma pro buon senso ,e mi riferisco alla seconda.

Alessandro Bruzzone

Che lotta ragazzi…

Pacatamente, occorre distingurere:

io sono d’accordissimo che il “mascheramento” in sé andrebbe vietato, e questo è un punto.

Ma sono anche d’accordo che i costumi islamici sono spesso inconciliabili con i nostri: secondo le nostre leggi uomini e donne hanno pari diritti, e troppo spesso dimentichiamo che ANCHE la cultura laica è, appunto, cultura, e come tale va vissuta e affermata.

Con ciò: sì all’islam, a patto che si adatti quel tanto che basta. Sicuramente il confronto è utile e costruttivo, ma il primo passo verso il confronto è venire a patti.

Vico

@strangerinworld
se ti sentissi dire e combattere con la stessa veemenza per una religione che dall’oriente è venuta 2000 anni fa e ti ha imposto molto di più le sue norme potrei essere d’accordo con te, ma qui vedo un odio verso l’islam e molta più tolleranza verso altri credo.

le leggi devono essere uguali per tutti, fai una battaglia per togliere i crocifissi dal collo dei cristiani oltre che il velo degli islamici se vuoi essere coerente e non avrò niente da obiettare sulla tua posizione (pur preferendo un mondo in cui ognuno fosse libero, nella sfera personale di fare ciò che vuole)

Personalmente ho visitato in compagnia di donne moltissimi paesi islamici (arabia compresa per una sosta a Riad durante un volo di 14 ore) e nessuno ci ha imposto veli o altro, se non di toglierci le scarpe per entrare in moschee e templi (vale anche per gli indù),.

Trovo ridicolo il discorso della reciprocità, non credo dovremmo condannare a morte gli americani, deportare i Turchi, togliere i diritti civili ai cinesi….

Poi se c’è qualcosa di ridicolo sono le accuse di buonismo e di veltronismo.

Per la precisione, non ho mai votato per veltroni, non sono pacifista e se un islamico, un ateo un fascista o un comunista (per cui ho più simpatia) cercasse di impormi qualcosa sarei disposto a combattere per le mie idee sino alle conseguenze più estreme come hanno fatto i miei nonni contro i fascisti.

Ma qui quello che vedo è un cattivismo a parole, se qualcuno di questi duri che parlano tanto volessero fare qualcosa per la condizione della donna in Iran o nel mondo arabo si facciano avanti con proposte un po’ più incisive e coraggiose.

@dirladada
vedi sopra…quando andrai a manifestare per la libertà della donna davanti all’ambasciata iraniana fammelo sapere Io che sono filoislamico non avrò nessun problema ad accompagnarti anche se rischierei di dare o prendere qualche legnata.

Dirladada

@ Manlio Padovan
Vecchio è per me una persona che fa ragionamenti antichi di un’altra epoca, comunque non mi stupisce che tu provi invidia nei confronti dei musulmani effettivamente il maschilismo islamico è il più efficace, molti atei provano invindia (purtroppo) dunque per la condizione degli uomini musulmani, la giornalista Martine Gozlan ha scritto un libro sopra. Ovviamente si è presa anche lei una raffica di insulti dal politicamente corretto.

venezia63jr

Da oggi protestiamo in difesa del tumore,della febbre gialla e dell’aids,e’ ingiusto che si perseguiti sanguinosamente chi non si puo’ difendere con armi pari,difendiamo i diritti dei piu’ deboli.

Dirladada

@ watchdogs
Cioè in sostanza la gente che insulta dando dello xenofobo a destra e a sinistra ha gli argomenti, quella invece che ricorda a tutti questi amanti dell’islam di farsi un giretto in Iran visto che piace loro tanto non ha diritto di difendersi.

Dirladada

@ Bruno Gualerzi
No caro tu hai parlato di “una mia vena xenofoba”. Pretendi insultare gli altri e gli altri devono subire in silenzio stando zitti?

Dirladada

Comunque al di là di questa vicenda che poi mi interessa fino ad un certo punto questi commenti infiammati e queste divisioni sono indice del fatto che molti non riescono ancora ad accettare la realtà. Era stato spiegato loro che l’islam sarebbe stato un arrichimento oppure un alleato contro la chiesa, si è rivelato non essere nulla di questo. Tra l’altro ha fatto fallire il modello laico francese (la scuola laica è completamente disastrata), giustamente ora si guarda al modello anglosassone, solo che questo va bene per i protestanti ma non per i cattolici.

watchdogs

Dirladada, non ho detto questo! Se io pongo il problema e qualcuno mi risponde “prova tu in iran ad andare in giro in mutande”, pongo, che contributo dà alla discussione? ZERO, sappiamo tutti benissimo come stanno le cose in Iran, sarebbe bello tutti facessimo qualcosa per l’Iran ma qui si sta parlando d’altro, e il benaltrismo a me non piace. Mi sembra il tipico argomento di chi non sa cosa rispondere, tutto qui. Mi dà fastidio, posso o devo chiederti il permesso? E comunque, io non ho dato dello xenofobo a nessuno, e nemmeno quel tipo di commento mi fa pensare alla xenofobia. Con questo ragionamento un’italiana non avrebbe potuto 50 anni fa denunciare una violenza sessuale subita a stoccolma perché in italia c’è il delitto d’onore.

Dado

@Bruno Gualerzi: ma finiscila di accusare di xenofobia chiunque sulla questione abbia un’opinione differente dalla tua!

Appurato che andare in giro col volto coperto è (secondo me giustamente) vietato dalla legge, la domanda che ci si pone è se sia giusto o no consentire delle eccezioni per ragioni religiose, qualsiasi laico degno di questo nome non potrebbe che essere contrario a ciò, ma tu e qualche altro non solo siete favorevoli (posizione ovviamente legittima, anche che se espressa da un laico mi perplime), ma vi arrogate il diritto di tacciare di razzismo tutti gli altri e fare paragoni con Borghezio.

Per me qui di intollerante ci sei soprattutto tu, che non accettando opinioni differenti dalle tue cerchi di bandirle tacciandole di razzismo.

Dirladada

@ watchdogs
Ma io mi limito a parafrasare i tuoi sentimenti poi sei libero di averli. Comunque quel commento non è valido nel caso io mi lamenti per esempio del crocefisso nelle scuole, ho il diritto di lamentarmi anche se in Iran è peggio, ma è valido quando una persona pretende che tra mondo islamico e mondo secolarizzato occidentale alla fine è la stessa cosa. Vadano a dichiararsi atei in Iran.

watchdogs

sì ma non dobbiamo pensare che la reciprocità sia una soluzione al problema, anzi non lo è affatto. poi posso capire che uno si senta frustrato, ma dopo che ci si è sfogati il problema resta sempre lì…

Bruno Gualerzi

Tacciando certe idee di razzismo, non cerco di bandirle, cerco semplicemente di esprimere la mia convinzione che quelle idee sono razziste e di contrastarle in quanto le ritengo tali. Se per me molti qui prendono posizioni sostanzialmente razziste, per non essere intollerante cose dovrei fare, dire che non lo sono?
E figuriamoci se io pretendo di zittire gli altri! Ho solo detto che essendomi beccato del maschilista filoislamico ecc, ormai non dovevo più temere altre accuse.

Approfitto per salutare Vico di cui solo poco fa ho letto l’intervento delle 10.08. Perfetto!

vico

@dado
non è affatto appurato quanto sopra. io ho riportato una sentenza che dice che si può portare il velo, la legge parla di travisamento e non di velo, è stata usata per colpire trans, donne islamiche, che non mi sembrano in entrambi i casi mascherate e, qualora ci si faccia riconoscere l’infranzione, equivalente ad un divieto di sosta decade. Come la mettiamo allora con gli occhialoni? Multiamo anche lapo?

Paolo Gelmo

Si, dopo questa animata discussione il problema del velo resta… “imbraccerò il fucile” quando qualcuno oserà imporlo alle nostre donne. Fino ad allora però dedicherò a ciò che GIÀ mi stanno imponendo e cioè il battesimo, la legge truffa dell’8 per mille, il crocifisso nelle scuole e negli edifici pubblici, le mie tasse per la costruzione di chiese, le messe, le preghiere e le visite pastorali nelle scuole, eccetera eccetera

Dirladada

@ Bruno Gualerzi
Bene se pensi che criticare la relgione e i costumi religiosi è razzismo, allora di lavoro ne hai parecchio qui sopratuttto nei post dove si parla di cattolicesimo. Buon lavoro maschilista.

Dirladada

Tra l’altro la cosa interessante è che Vico e Bruno Gualerzi nella loro logica sono razzisti. Pensano che l’islam sia superiore al cristianesimo. Per loro Se l’islam è maschilista è colpa dell’occidente, mentre invece il cristianesimo è malvagio da solo. Ovviamente non dimentichiamo il malefico Israele. Tanto solidali con i palestinesi i musulmani ma qualcuno mi spiega perché paesi ricchi come Malesia, Arabia Saudita e paesi del golfo preferiscono schiavizzare immigrati piuttosto che dar lavoro ai rifugiati palestinesi?

Dirladada

@ Vico
Su questo sito ci sono persone che odiano il cattolicesimo e io non vado a far loro la morale come non la faccio a chi odia l’islam, dunque ad essere incoerente sei tu che difendi solo l’islam. Comunque interessante tu vai in giro per paesi islamici, e come mai non ti abbiamo mai sentito protestare per il trattamento che è fatto in quei paesi ad atei e omosessuali? Abbiamo scoperto una nuova forma di ipocrisia.

Bruno Gualerzi

@ Dirladada
Guarda che l’avevo già capito che per te i razzisti siamo noi. Quindi l’accusa di razzismo non è una nostra prerogativa… anche se c’è voluto un pò per fartelo dire.
In quanto alla critica alle religioni – tutte, islam in testa (anche se io preferisco parlare di mentalità religiosa) – non ho bisogno di inviti ‘a lavorare’. L’ho fatto, e lo continuo a fare, sia su questo blog, sia in un sito personale tutto dedicato all’ateismo. Come lo intendo io, naturalmente.
Stavo per chiederti di salutarci, ma penso che sarebbe troppo da ‘buonista’…

Dirladada

@ Bruno Gualerzi
Ma io non l’ho detto, ho detto secondo la vostra logica, tua e di vico, e ti ho invitato ad essere altrettanto moralista con la gente che ammette di avere istinti omicidi nei confronti dei cattolici su altri post. La critica alle religioni deve essere libera, non secondo le regole che detti tu, che fortunatamente non sono quelle dell’UAAR.

Dirladada

Tra l’altro fortunatamente la vostra linea filoislamica non è assolutamente quella dell’UAAR.

Sole

Credo che la questione islamica non c’entri.
Una turista è stata fatta accedere, dopo aver pagato il biglietto e (si suppone) aver superato i controlli di sicurezza al museo.
Come mai è stato deciso dopo, quado era al secondo piano, che doveva uscire?
Qualcosa evidentemente non ha funzionato.
O non hanno funzionato i controlli all’inizio, o i custodi hanno soltanto volute creare un’imbarazzante situazione e ci sono perfettamente riusciti.

tomaraya

@ ettore
la prima che hai detto. a me dei costumi religiosi quando entrano in contrasto con i diritti umani di base me ne f…o!

strangerinworld

@ Gualerzi & co.
ho in odio tutte le confessioni religiose e le loro rispettive gerarchie. ne ho parlato molte e molte volte. non vedo che male ci sia, come anti-religioso, una volta ogni cento criticare l’islam o l’ebraismo che è poi la primigenia fonte di tutti i danni degli ultimi 3000 anni.
lo ripeto: se c’è da attaccare la CC (ed è sempre cosa buona farlo) siamo sempre pronti, senza paura e “cattivi”. ovvio. il cattolicesimo ce l’abbiamo in casa. chi vi dice che non sia stato coinvolto nelle scuole dove ho insegnato sulla questione crocefissi, messe scolastiche ecc.ecc.? fece scalpore quando non feci entrare il prete durante una mia lezione. purtoppo il 90% degli insegnanti e dei genitori sono , ovviamente a parole, cristiani. invece sono cattolici e sappiamo bene chi siano…qualcuno m’invita ad occuparmi della condizione della donna islamica. per prima cosa è loro compito occuparsi dei loro problemi, per seconda m’interessa principalmente che non vengano ad imporre le loro usanze barbare, aculturali, troglodite. ne ho tanti di cavoli personali e c’ho la CC, mi bastano. proprio per questo non desidero che , col tempo, le si aggiunga quella islamica. mi stupisce non poco questo difendere i diritti dell’islam mentre si abbaia ferocemente (e giustamente) contro la CC. non vi capisco, anzi, vi capisco troppo bene. stiamo qui per opporci a tutte le religioni, a tutte le confessioni , a tutte le sette, a tutte le gerarchie. niente mi toglierà dalla testa che voi facciate di tutto per sentirvi “migliori” conscientemente o inconsciamente. chiudiamola qui e torniamo al vostro sport preferito, l’unico che sapete fare, il tiro alla CC , che tanto non avete nulla da temere: non vi tagliano le mani, la lingua, i testicoli e non v’impiccano neanche se vi scappa una bestemmia.

Bruno Gualerzi

Ma quali regole andrei dettando? Ma possibile che se esprimo un mio pensiero (e ciò che sto esprimendo sull’ateismo sta impegnando tutto il mio tempo… e se non lo conosci, come è tuo diritto, rispetta almeno il mio impegno!) tu subito debba dire che lo voglio imporre?
E poi, davvero per l’ultima volta, ma come devo dirti che la religione islamica, oggi come oggi, è la più fondamentalista e la più xenofoba, ma che proprio per questo (è un’opinione, certo, ma motivata per esempio molto bene da Vico) non bisogna incoraggiarla in questo senso con atteggiamenti alla lunga catastrofici per tutti? Non sei del parere? Tuo diritto.

Sole

I custodi non sono agenti di pubblica sicurezza. Dovevano chiamare i carabinieri o la polizia, se proprio volevano rendere un favore alla comunità. Non sono loro a far valere la legge, non sono sceriffi, come tanto va di moda da quelle parti.
Nessuno ha dato dell’imbecille a nessuno. Si parlava di un grave errore dei guardia sala.

Io non mi sento tutelata da un comportamento come quello dei guardiani.

Dirladada

@ Sole
Cosa vuoi condannare a morte i guardiani ? Ma io non lo so sei diventata il tribunale in diretta senza neanche conoscere queste persone e le loro motivazioni.

Dirladada

@ Gualerzi
Vico è di quelli che ti spiegano se i musulmani sono diventati integralisti è per colpa Israele, vedi il mio commento delle 17.37. Facciamo una cosa tu pensi che bisogna tacere sull’islam e non criticarlo, benissimo, ma lascia le persone che vogliono farlo in tutta tranquillità come lasci le persone che su questo sito scrivono a volte delle cose allucinanti sul cattolicesimo.

gigetta

non si vogliono adeguare un minimo. quando mai vai in un museo imbaccuccata dalla testa ai piedi! poi se non ti lasciano entrare avranno i loro motivi!

Elettra

Bruno, perchè è da razzisti pretendere l’osservanza di una legge dello stato,giusta o sbagliata che sia, legge vigente? Io,scusami, non ho capito.
E poi,al di là che si trovano su territorio italiano e devono osservarne le leggi tutte ,anche quelle a loro non “gradite” perchè in contrasto con le loro credenze religiose.., non è astrattamente terribile ogni imposizione alle donne e di più quel tabarro? Ricordi la brutta fine di quella ragazza che voleva vestire e vivere all’occidentale,delitto maturato in famiglia,autore il padre,complici fratello e zio, e silenzio della madre?Che cosa diciamo allora:va tutto bene,nessuna condanna: è la loro cultura e non dobbiamo essere razzisti…
Non vogliamo nè dobbiamo imporre niente oltre l’osservanza delle leggi ed essi non devono imporre costumi di sopraffazione in contrasto con la nostra civiltà giuridica .

Nifft

@Dirladada

“A me sembra invece interessante il livello di ipocrisia di tutte queste persone che difendono l’ilslam accusando di intolleranza e di xenofobia a destra e a sinistra e che poi sono sempre assenti quando ci sono in questo blog dei commenti molto pesanti sui cattolici che nella loro logica (e dico nella loro non nella mia) dovrebbero essere considerati come xenofobi.”

Difesa dell’islam? Credo che alle persone a cui ti riferisci l’islam faccia semplicemente schifo. Come fa schifo il cristianesimo. Sinceramente non ho visto nessuna sua difesa. Casomai difesa di altri principi, la tolleranza, la libertà, la laicità, probabilmente più sottili, che possono sfuggire ad una società impaurita e tormentata dall’odio come la nostra.

Questa accusa la sento parecchio ultimamente, tipicamente dai fautori del conflitto culturale: occidente cristiano contro i barbari islamici, o stai con noi o stai con loro. Personalemte mi fanno schifo entrambi. Non e’ questa la “cultura occidentale” di cui vado fiero. E’ un modo di pensare tipicamente fondamentalista.

E’ quando sento ragionamenti come questo che penso che veramente è troppo tardi: siamo già stati islamizzati. Non perché permettiamo ad una donna di mettere il velo. Ma perchè consideriamo normali i discorsi xenofobi e fondamentalisti della Lega. Che poi si traducono nella vita quotidiana in episodi di questo tipo.

agnese

@paolo gelmo
ma grazie!e quando qualcuno lo impone alle islamiche cosa fai,dormi?
(o questo o altre stupidaggine come i matrimoni o altre menate islamiche)
più che la “legalità”,mi penso alla cancellazione e al rifiuto di una persona…

Magar

A me non piacciono le leggi illiberali che mi dicano come devo andare vestito e cosa devo avere sul volto nei musei. Non dovrebbero esserci eccezioni per motivi religiosi, dovrebbe esserci libertà per tutti, atei, cristiani, musulmani, ebrei, etc..

Bruno Gualerzi

@ Elettra
Scusa, ma di questa storia non ne posso più, anche perchè temo stia ricominciando su un nuovo post. Vorrei tanto risponderti nel merito, ma ormai dispero di farmi capire. Più lucido di me è Nifft, di cui condivido ogni parola e, dando per scontato il suo permesso, giro il suo ultimo commento a te.
A tampi e temi migliori.

Elettra

Non ti piacciono,d’accordo, ma visto che sono in vigore spetta a tutti ,italiani e non, osservarle o siamo tenuti a fare sconti ad alcuni privilegiati?Per guadagnare che cosa?Maggiore democrazia , libertà?
Gli italiani devono sempre dire sì a tutto o asservirsi a qualcuno,chiesa in primis, (storia antica)per sentirsi liberal-democratici,vivi ed importanti.
Ma siamo stanchi in tanti.

Manlio Padovan

A Dirladada.
Ho cercato di capire chi sei leggendo i tuoi commenti: non ho capito, se non grossolanamente, né il tuo pensiero né la tua fisicità
Ti avevo invitato a presentarti, ma non l’hai fatto.
Sappi che nella monogamia il maschio, se preferisci: l’uomo, è costretto ad accettare la sessualità femminile, o della donna se preferisci: ti pare che il mio sia maschilismo?

Elettra

@Bruno
Comprendo la tua stanchezza,che è anche la mia.
E conosco la tua buona fede e intelligenza, per cui considera questo soltanto uno scambio di opinioni : non si tratta di farsi la guerra su temi così delicati.
Un saluto amichevole.

Vico

@dirladada
non ci siamo capiti, non è solo colpa di israele, ma di bush, del capitalismo (compreso quello dei sauditi) , di quelli come te e borghezio, ecc.

posso garantirti che nei miei viaggi nessuno mi ha mai chiesto se ero ateo e, a parte due afgani a istambul nessuno si è mai preoccupato della mia sessualità. E ti garantisco che uno dei due non voleva propriamente lapidarmi.

io non difendo l’islam io difendo il diritto individuale ad essere ateo mussulmano indù ecc. se queste scelte rimangono personali .

se questa la chiami ipocrisia affari tuoi

ma non mi sono mai sentito autorizzato ad assumere un atteggiamento da integralista e mandare a quel paese (o in iran) chi non la pensa come me

Magar

Trovo francamente ridicola questa ossessione italiana per il volto scoperto: già che ci siamo, se siamo tanto preoccupati per la nostra sicurezza, perché non obblighiamo tutti a girare con le mani in alto nei luoghi pubblici? Non si sa mai, uno in tasca potrebbe avere un coltello o una pistola…

EK80

Magar: io mi considero abbastanza libertario, ma francamente non è che mi sembri fondamentale la tutela del diritto di frequentare luoghi pubblici col volto completamente nascosto, insomma ci può anche stare…

Ad ogni modo, questo divieto può essere sicuramente discutibile, ma se è presente è veramente inconcepibile, come diceva qualcuno più sopra, che delle deroghe, delle eccezioni vengano concesse per chi indossa indumenti religiosi; ma che razza di laicisti siamo se non capiamo questo?
altro che blaterare a proposito di razzismo e xenofobia! ma per favore cosa c’entra il razzismo in questa discussione???

E comunque se c’è qualcuno che deve perdere il posto è proprio il direttore del museo per aver pubblicamente insultato e minacciato di licenziamente un dipendente colpevole di aver applicato il regolamento del museo (regolamento che lui al contrario avrebbe fatto trasgredire).

Gérard

@ Vico nella sua risposta a Dirladada
Podarsi che nessuno Le ha chiesto se Lei fosse ateo durante i suoi viaggi nei paesi musulmani ma si informa bene e senta un pò che cosa fanno ad un altro musulmano se sanno se non fa Ramadan, mangià il maiale e poi, il colmo, è Ehilmani ( ateo ) !! Rischia proprio la pelle o in ogni caso, l’esclusione del gruppo .
Un giorno ( succede già in Francia e Olanda ) metterano in pericolo le donne ( anche le non musulmane ) che non portano il velo !

Una cosa mi stupisce in questa notizia : una donna musulmana che va a visitare un museo di cultura non musulmana . La stragranza maggioranza degli musulmani ( non parlo dei occidentalizzati ) non si interessa a niente che non sia musulmano .
La prova ? Se andate in giro nei posti per turisti, vedrete libbri informativi o depliants in tutte le lingue del mondo ( cinese, giaponese, indu comprese ) tranne quella araba !!!

Paolo Gelmo

“agnese scrive: @paolo gelmo 
ma grazie!e quando qualcuno lo impone alle islamiche cosa fai,dormi?”

@Agnese. Si, ormai sto dormendo. Però se tu hai trovato un modo per liberarle, svegliami pure!

vico

@gerard
Un giorno ( succede già in Francia e Olanda ) metterano in pericolo le donne ( anche le non musulmane ) che non portano il velo !

ha notizie in merito? le sarei grato me le linkasse

per quanto riguarda i mussulmani “convertiti” so di un caso di una condanna a morte fortunatamente sospesa in afghanistan e credo che il nostro giudizio sia analogo.

sui depliant purtroppo visto il mio pessimo inglese devo dirle che non ne trovo tanti neanche in italiano.

Ettore Brocca

@ strangerinworld

“m’interessa principalmente che non vengano ad imporre le loro usanze barbare, aculturali, troglodite”

Indubbiamente trai questo giudizio dal confronto con la tua cultura, che sicuramente reputi migliore in relazione ad altre culture…Diciamo che apprezzi l’etnocentrismo del XIX secolo.

cosimo

Per Ettore Brocca:
Senza parlare di superiorità culturale, basta osservare come l’Islam sia indietro di Mille anni.

miso

Non me ne frega niente delle leggi, odio le donne e sono ateo, quindi per me hanno fatto bene a sbatterla fuori solo per questo.

Dado

Ettore Brocca: Quindi per te tutte le usanze e tradizioni hanno pari dignità? compresa l’infibulazione e l’obbligo di far portare il velo integrale alle donne?

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