Si chiamerà, per la precisione, “educazione alla cittadinanza”. Il consiglio dei ministri svoltosi ieri ha deciso di reintrodurre quella che un tempo era nota come ‘educazione civica’. Secondo il ministro per la pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, l’insegnamento servirà ad “aiutare i ragazzi a essere cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Per educazione alla cittadinanza intendiamo conoscenza della costituzione, ma anche studio all’educazione ambientale, alla salute, e anche, come richiesto dal ministro Matteoli, l’insegnamento al’educazione stradale”. Secondo alcuni articoli di stampa, il provvedimento sarebbe passato nonostante l’opposizione della Lega Nord.
L’educazione civica era finora una materia prevista, in teoria, all’interno di altri insegnamenti. Il decreto legge del governo, invece, ha istituito una disciplina autonoma. La novità sarà applicata già nel 2008-2009.
L’UAAR ha sempre visto con favore l’insegnamento dell’educazione civica, tanto che, solo pochi mesi fa, aveva lanciato l’idea di una campagna per ottenerne l’introduzione. Ovviamente, l’UAAR monitorerà sia i programmi, sia la loro attuazione: da questo punto di vista sarà molto interessante vedere quanto l’ora di educazione civica italiana somiglierà a quella spagnola, introdotta dal governo Zapatero e definita “anti-cristiana” dai vescovi iberici.
Gelmini: “torna l’educazione civica”
52 commenti
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“aiutare i ragazzi a essere cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.”
Ottima frase, non si può che essere d’accordo. Speriamo che alle buone intenzioni seguano i fatti. Lo spero sul serio.
Tutto dipenderà – come per ogni programma sulla carta – da come verrà gestita questa ora di ed. civica.
Come insegnante di storia (oltre che di filosofia) nei licei, un’ora settimanale ad ed. civica l’ho sempre dedicata. Come? Non avendo indicazioni specifiche – anche se la materia si chiamava proprio ‘storia ed ed. civica – la cosa più ovvia mi sembrò, come del resto ai colleghi, la lettura commentata coi ragazzi della Costituzione. Metterci dentro tante altre cose (ed. ambientale, stradale, perché no sessuale ecc.) vorrebbe dire solo, a mio parere, orecchiare tutto e non fare niente di serio.
(Quasi tutte le altre innovazioni-restaurazioni della Gelmini mi lasciano più che perplesso)
Qulacosa mi suggerisce che l’ ora di educazione civica della Gelmini non sarà illuminata come quella che tu e i toi colleghi avevano messo giù.
@BrunoGualerzi
Figuriamoci se un ministro del neoduce agli ordini del papa re metterà l’ educazione sessuale nell’ ora e tanto più la lettura della costituzione visto che vari esponenti di questa maggioranza della costituzione se ne fanno beffa e hanno già tentato di abrogarla tramite referendum.
magari anche due o tre ore alla settimana con un po’di etca magari?
etica
Stanno pubblicizzando tanto questo cdm, ma alla fine di fatto non è stato fatto nulla di sostanziale. Poi l’introduzione di un maestro unico mi sembra una chiusura di orizzonti educativi per i bambini.
Insegnare l’Educazione Civica significa insegnare prima di tutto la Costituzione repubblicana:bene. Allora cominciamo con il dire che in questo governo ci sono ministri che insultano la stessa insieme con la bandiera nazionale e l’ Inno Nazionale ( che sarà anche brutto ma è l’Inno Nazionale). Poi un principio fondamentale delle moderne società liberali è L’UGUAGLIANZA DELLA LEGGE PER TUTTI I CITTADINI, senza eccezione alcuna: invece da noi un pregiudicato con sei prescrizioni per reati molto gravi fa il Presidente del Consiglio. Per tacere dei numerosi parlamentari inquisiti o addirittura condannati per mafia, corruzione, false fatturazioni, ecc. ecc.. Che ne pensa l’on. Ministra della Pubblica Istruzione? Perchè non va lei in qualche scuola d’Italia a spiegare un po’ i principi della Educazione Civica per dare il buon esempio?
Assistiamo purtroppo ad un fenomeno assai preoccupante sul piano della informazione che tradisce una emergenza vera e propria del paese. L’unico provvedimento innovatore, deleterio e disastroso sul piano pedagogico partorito dalla Nave dei Folli, è quello dell’insegnate unico alle elementari, che butta a mare una esperienza trentennale positiva acquisita. Tutto il resto c’era già e faceva parte delle prerogative dei consigli di istituto e dell’autonomia scolastica. La scuola ha già un consiglio di disciplina che può espellere un alunno-bullo e fargli anche ripetere l’anno. C’è già tutto! Quindi la manovra di “propaganda” è stata quella di nascondere un provvedimento infame, buttando del fumo sugli occhi con la storia del 5 in condotta e dell’educazione civica.
Speriamo bene.
Non illudetevi: la posizione reazionaria e restaurativa della Don Gelmina è chiarissima. Su mandato della destra, sta ripristinando tutti gli articoli e le assurdità della riforma Gentile. Atteggiamento coerente e connivente con lo pseudo-pensiero revisionista che sta negando il 68. Anche se non sarà possibile, costoro credono e tentano di riportare indietro il calendario di 50 anni.
A me sembra tutto così assurdo, stanno rimettendo cose che… ci sono sempre state !
La condotta c’era, e che fai, abbassi la soglia a 5 ? Cioè per farmi bocciare ora dovrei prendere a schiffi un professore !
Ed. civica il libro l’hanno fatto sempre comprare, che poi non si facesse è un altro discorso, ma nel programma c’è sempre stato.
I voti a elementari e medie ? Qui io ho sempre visto e avuto gli aggettivi, ma al Nord a quanto so sempre i numeri, quindi cose che c’erano già.
Il maestro unico sarà solo per le elementari, vabbe’ lì non ha nulla di male, anzi potrebbe essere positivo. È dalle medie in poi che sarebbe improponibile, una sola persona non può decidere il mio destino 😉 . Alle elementari sei promosso a prescindere quindi non c’è problema.
A me questa sembra una che manco sa i fatti del suo ministero, assurdo.
… ma il contadino auzza la canna” disse la rana (prima di essere crocifissa).
Considerato i criteri per le scelte delle ministre del governo berlusconi, la materia avrà solo gli orali.
Quando andavo io a scuola c’era Storia & Educazione civica.
Un giorno, in terza liceo, il profe tirò fuori un librettocon su scritta la Costituzione.
Ecco, questo è tutto quello che ho fatto in tutto il mio curriculum scolastico.
In altri termini
Non preoccupatevi, nessuno insegnerà educazione civica, soprattutto se laica edeticamente impegnativa
Vedo che l’educazione civica conterrà un po’ tutto; meglio così. Chissà se conterrà anche il senso civico della laicità dello Stato e delle sue istituzioni.
Adesso che il paese è sulla via della sua estinzione non ci si poteva aspettare altro. Mi pare, in complesso, che stiamo attuando cosucce vecchie ed idiote; idiote per la leggerezza con cui vennero considerate e sono attualmente considerate dalla nuova ministra: che Dio la benedoca come la pelle di foca.
Ma saprà fare altrettanto bene i pompini?
ma Berlusconi avrà capito di che materia si tratta? la lega che forse ha capito non è tanto d’accordo, penso che il nostro premier confonda l’educazione civica con il galateo.
non vi fate fregare.
ritorna il vecchio motto “ordine vigilanza e disciplina”, tutto qui.
il 5 in condotta non serve a nulla se non a livellare ancora più in basso l’assicella del rendimento scolastico medio degli studenti a cui basterà uno striminzito 5,5 per passare alla classe superiore contando proprio su un comportamento irreprensibile in classe, per poi magari scatenare il bullismo fuori dalla scuola.
se vogliamo una gioventù migliore, più educata e colta, cominciamo a rivedere i programmi tv; basta fare zapping a qualsiasi ora per i canali pubblici e privati per vedere la spazzatura mediatica proposta dai palinsesti…
Da prof sottoscrivo completamente Otto Permille.
Scusate se mi ripeto, ma la vera riforma della scuola è quella attuata da Tremonti e che prevede riduzione di personale ed orario mai visti prima d’ora. L’educazione civica, esistente da sempre e già declinata come educazione ambientale, alla salute e quant’altro, non sarà svolta in un’ora aggiuntiva. Anzi (cito Repubblica di oggi) entro il 2009 l’orario settimanale di medie ed elementari diminuirà di due ore e temo si perderanno completamente le esperienze di tempo pieno e prolungato.
La gelmini ha in mente un solo modello di scuola, quello frequentato da lei e vuole solo farla regredire al passato per offrire un modello rassicurante.
Nota di colore: Bossi ha osteggiato l’introduzione dell’educazione civica sostenendo che è roba vecchia, certo lui non ha bisogno di lezioni…
Volete finalmente vedere che si insegnerà che:
– la corruzione dei giudici è un reato;
– lo è anche il falso in bilancio;
– non si possono avere fondi neri in Svizzera;
– non si può essere contemporaneamente chi controlla e chi è controllato;
– non si cerca di rallentare un processo con cavilli per ottenere la prescrizione?
Se è così è una grande cosa!
In una struttura anti-democratica com’è da sempre ,e più oggi, la Scuola italiana insegnare , innanzitutto con il corente esempio, la Democrazia è impresa disperata a cui solo in pochi si dedicano pagandone spesso un prezzo salato. Dopo trent’anni di tale insegnamento in ben cinque Provincie d’ Italia, e perciò avendo ben resistito ad otto procedimenti disciplinari e quattro ispezioni, conosco così bene la società italiana e gli insegnanti in essa che i proclami della imprenditrice Gelmini mi lasciano alquanto indifferente. Non c’ è possibilità di alcuna Educazione Civica in una società conformista, servile, timorosa e refrattaria ad esercitare pensiero ed azione critici. Prima bisogna che i morti resuscitino e che cadano le gabbie autoritarie e fasciste in cui si vorrebbe a chiacchiere un educazione alla cittadinanza.
Educazione che è ben opposta al perbenismo piccolo borghese e all’ accettazione glorificata dell’ esistente che informa i governanti e i burocrati lacchè.
Gelmini: “Per educazione alla cittadinanza intendiamo conoscenza della costituzione, ma anche studio all’educazione ambientale, alla salute, e anche, come richiesto dal ministro Matteoli, l’insegnamento al’educazione stradale […]”
Il tutto in una scuola che, a causa di provvedimenti dello stesso governo, avrà classi più affollate, meno personale, meno fondi, più forestieri… Accidenti! Gelmini dev’essere una maga, per riuscire a tanto! Potessi essere come lei… che invidia!
Sembra una buona notizia, ma sarà bene stare attenti all’effettivo contenuto.
chissa’ se come libro di testo useranno il Manuale di cittadinanza attiva di Giovanni Moro…..
Che siamo in una società di antica , profonda ed attuale impronta controriformista e fascista è ben comprovato dall’ anonimato in cui si nascondo coloro che hanno scritto i precedenti commenti. E l’ anonimato è proprio del servo impaurito, non certo del cittadino libero e responsabile del suo fare e del suo dire.
Poichè gli anonimi risultano facilmente essere insegnanti italiani nella Scuola italiana, come potranno insegnare ed esercitare in essa l’ Educazione Civica ed educare alla cittadinanza ?
Ahi, serva Italia, di dolore ostello….
Piero Caluori, nato a Roma il 19 Maggio 1947, Docente da trent’ anni soprattutto con l’ esempio ed il fare di Educazione Civica e di Democrazia, attualmente nel Liceo Psicopedagogico ” G. Pascoli” in Firenze.
@ Piero Caluori
Così, tanto per la precisione, io – come tanti altri – non mi nascondo dietro alcun anonimato, e cosa ho fatto e sto facendo – quando ritengo sia necessario dirlo, perchè credo che in genere non gliene freghi giustamente niente a nessuno – l’ho sempre detto e ho sempre indicato dove ho espresso in modo più elaborato le quattro idee nelle quali mi riconosco.
Sempre se ti sei dato la pena di scorrere il blog, compreso questo post.
Buon lavoro.
Una cosa che non ho mai capito è la mania italica del “fanno troppe ore a scuole”.
All’estero il tempo pieno è la norma perchè l’idea che sia la scuola doverti dare la formazione e non che devi essere un auto didatta che impara con 4 ore a scuola 5 di compiti a casa.
Alle elmentari facevo il tempo piene, alle medie i moduli (3 giorni da 5 ore 3 giorni da 8), al lice un totale di 41 ore di lezione settimanali. Ho sempre apprezzato il fatto di avere più tempo per le spiegazioni e gli esercizi “giudati” che ti danno modo di apprendere con più calma.
@Piero Caluori
Per la cronaca, chiunque è libero di millantare nel web un’identità altrui, non c’è modo di scoprirlo.
Io ad esempio sono Camillo Ruini, nato a Sassuolo (RE) il 19 febbraio 1931, cardinale da 17 anni, attualmente vicario generale emerito di Sua Santità per la Città di Roma…
Le patenti di “servi impauriti” diamole con più motivo, va’…
P.S. No, io non sono (ancora) un insegnante.
@ Magar
Non è vero che sei Camillo Ruini, altrimenti sapresti di essere nato, sì a Sassuolo, ma in provincia di Modena, non di Reggio Emilia. Io poi, ero Vescovo di Reggio Emilia, mentre lui era mio ausiliario.
@Lorzy91
“Il maestro unico sarà solo per le elementari, vabbe’ lì non ha nulla di male, anzi potrebbe essere positivo. È dalle medie in poi che sarebbe improponibile, una sola persona non può decidere il mio destino . Alle elementari sei promosso a prescindere quindi non c’è problema.”
Sono un insegnante della scuola primaria (ex-elementare per chi non lo sa ancora) e leggere sciocchezze come questa mi fa rabbrividire e preoccupare se anche sun un sito come quello UAAR ci scrive gente che vede in questo modo e parlando a vanvera.
Il “maestro unico” che è stato cancellato con i nuovi programmi del 1985 e con la legge del 1990 era già dai tardi anni 60 cosa inutile, morta e sepolta. Fino all’ 85/90 dovevi essere un alunno/a fortunato. Se capitava un bravo o una brava insegnante sia a livello affettivo che educativo che didattico si era fortunati. Ma quando non era così? Io avuto una maestra didatticamente preparata ma anaffettiva, rigida e pure manesca. Il maestro di mia sorella fumava in classe, era burbero e l’ha terrorizzata. Con l’introduzione del modulo (3 INSEGNANTI SU 2 CLASSI, CIOè 1 E 1/2 A CLASSE, CHIARIAMOLO UNA VOLTA PER TUTTE!) il bambino o la bambina hanno avuto la possibilità di rapportarsi a più persone, fare esperienze molto più ricche e la possibilità di affezionarsi a uno o due dei tre se hanno ‘problemi’ con qualcuno degli insegnanti. Non parliamo poi del confronto tra gli stessi insegnanti, che arricchisce enormemente da tutti i punti di vista. Prima i maestri e le maestre se ne stavano chiusi a doppia mandata nelle loro classi senza dover rendere conto a nessuno e senza migliorarsi per 30 anni.
Alle medie una sola persona non può decidere il tuo destino ma alle “elementari” sì? Ma cosa vai dicendo? Qui siamo alla solita storia. Lo sai perché si chiama(va) elementare? Perché insegna(va) gli ELEMENTI FONDAMENTALI a chi non ne aveva alcuna nozione. Ma non ti rendi conto quanta attenzione, lavoro, prudenza e preparazione ci vogliono per educare i bambini trai 5/6 anni e gli 11? No, è chiaro. Il lavoro dell’insegnate di scuola primaria è importante quanto, anzi di più, di quello della scuola media perché è molto più coinvolto dal punto di vista psicologico, affettivo e familiare. Alla scuola media ci sono molti insegnanti che danno spazio a queste cose. Ma ce ne sono moltissimi che fanno la loro ora, la loro disciplina poi ciao, chi s’è visto s’è visto. L’influenza che hanno gli insegnanti sui bambini è altrettanto importante, no lo è di più, di quella delle scuole secondarie. Ma che c’è di postivo ad avere un solo “maestro”? Dico, il mondo è un po’ cambiato negli ultimi 40 anni e far insegnare tutto ad una sola persona è impraticabile, senza senso e serve solo al regime CATTOFASCISTA a riportarci indietro nel tempo,”Dalla culla al moschetto” di triste e mussoliniana memoria. L’unica cosa su cui sono parzialmente d’accordo è la promozione: nella scuola primaria (ex-elementare) è ormai una rarità. Ed è un errore ché in molti casi ripetere l’anno può giovare. Ma l’esercito dei pedagogisti, degli psicologi e dei genitori che nulla capiscono di cosa significhi stare in classe lo impediscono. Ci viene praticamente imposto di non bocciare! Ché il trauma sarebbe trooooooooooooooppo grande. Ecco perché arrivano alle medie tutti. Ed ecco il perché delle bocciature alle medie. Se ci fosse data la possibilità li boccerremmo prima noi ma non per il gusto di farlo, per il loro bene, per non farli arrivare semi-analfabeti alle scuole secondarie. Veramente questa storia della scuola primaria come scuola di serie B ha da finire. Ci facciamo una mazza tanta, lavotiamo di più degli insegnanti delle altre scuole e poniamo le fondamenta dello studente. Poi altri costruiranno i pavimenti, le mura e il tetto ma senza le fondamenta crolla tutto e subito.
Molto belli i libri di Eugenio Lecaldano, anche se io sono Cristiano devo ammettere che su molte cose sono concorde, tipo sul fatto acclarato che molti atei si comportano in maniera più corretta di tanti bigotti religiosi. D’ altro canto la religiosità cattolica ha ammazzato l’ etica e la stessa pietas Cristiana si è andata a fare friggere.
A Magar: adesso che so chi sei, mi fai schifo. Sei il responsabile di un sacco di guai per l’Italia; sei quello che ha voluto nefandezze di ogni tipo per il nostro paese…ne approfitto e ti dico: vergognati prete maledetto e diabolico!
@Bruno Gualerzi
Abbi pazienza, sono del 1931, alla mia età può capitare di confondere le province emiliane…
(Meno male che non ho 25 anni, allora sì che sarebbe grave – soprattutto quando basterebbe un clic per risolvere un eventuale dubbio geografico.)
a strangerinworld: mi hai fatto venire in mente il mio maestro Giovanni Floridia che ricordo con commozione per la passione e la competenza con cui mi formò dalla terza alla quinta. A lui debbo se so qualcosa di più di altri: leggere con attenzione: per la virgola, si conta 1; per il punto e virgola, si conta1 2; per il punto si conta 123…rispettare il punto interrogativo e quello esclamativo; scrivere con ordine rileggendo quello che si è scritto…porsi sempre la domanda opportuna per affrontare un problema di aritmetica: cosa vuole dire il testo…sembrano fesserie però oggi conosco un insegnante di liceo, più giovane di me di circa 20 anni: lui neha una cinquantina, che dopo 5 elementari, 3 medie, 5 anni di liceo (classico) e 5 anni di università, insegna italiano e latino al liceo ma a sentirlo leggere fa solo schifo e non sarei disposto, per tutto l’oro del mondo, a seguirne la lezione…..
Hai ragione tu: in prima ebbi una signora che ricordo con terrore e schifo e non ricordo il nome; ma potrei portare pure esempi delle mie 4 figlie che ti darebbero ragione.
Scusate se sono controcorrente, ma credo che sia molto più importante rafforzare discipline base come matematica, fisica, chimica e italiano piuttosto che introdurre queste ore di educazione civica. Il problema dell’Italia non sono i bulletti che mandano video su YouTube, ma le eccellenze che nella scuola italiana non vengono coltivate e si disperdono nel gregge della mediocrità. Se si introdussero meritocrazia e severità e si restituisse autorevolezza ai docenti quei bulli verrebbero espulsi dalla scuola fin da subito e non creerebbero questi problemi. Se questa gente inadatta allo studio andasse subito a lavorare allora si che entrerebbe in possesso di un etica civile.
@ Camillo (Magar) Ruini
Va bene, posso capire, e perdonare, l’errore. A parte l’età, Sassuolo (Mo) dista in realtà pochi chilometri da Scandiano (RE)… dove invece è nato Romano Prodi, che ho tenuto a battesimo alcuni anni prima di essere nominato Vescovo.
Per la verità, il vero dubbio geografico di noi emiliani è sapere se siamo o no in Padania… e il PC (Personal Computer, non Partito Comunista… per quanto) non l’ha ancora saputo dire con certezza.
Visto che è il momento dell’outing, ebbene sì, lo confesso… Il mio vero nome è Galeazzo Musolesi, federale di San Giovanni in Persiceto! 8)
La medesima ministra, comunque, vorrebbe anche l’assunzione discrezionale dei docenti della scuola statale, alla faccia della Costituzione, che prevede espressamente il concorso per l’accesso al pubblico impiego(articolo 97)
Sono certa che l’educazione civica sia stata sempre volentieri insegnata dai docenti, anche se di straforo, per modo di dire, perchè introdotta nell’insegnamemento delle diverse discipline.
Io l’ho insegnata insieme al Diritto.
Non possiamo prevedere ora come potrà incidere ,quale disciplina autonoma,sull’ “educazione”-appunto- degli studenti: quale taglio avranno i programmi?
Ben venga l’educazione civica e la bocciattura con il 5 in condotta. Però la Gelmini avrebbe dovuto parlare di altre problematiche. Non dimentichiamoci del povero Charles Darwin, che si è tentato (non so se ci sono riusciti, non sono molto addentrato nell’argomento) di far scomparire. E sulle carenze nelle materie matematiche, che cosa si sta facendo? Io non ho visto molte azioni concrete! Per non parlare dei voti espressi in numeri che mi sempra una boiata. Un giudizio è un giudizio sia se lo esprimi in numeri che a parole.
Insomma, troppi fronzoli, poca concretezza.
P.S.: Ministra, con l’ora di ca..ate (ehm di religione mi scusi… :D) come la mettiamo?
@Piero Caluori
Io sarei una dei servi impauriti che postano commenti sulla situazione della scuola celandosi dietro uno pseudonimo. Se fosse vero significherebbe che:
a)soffro di mania di persecuzione, psicopatologia purtroppo molto diffusa nell’ambiente
b)ritengo che le considerazioni espresse in questo sito possano esser considerate un reato d’opinione. Se così fosse, se fossimo perseguitati per le opinioni espresse in un forum avremmo tutti un problema molto più grande di quelli causatici dal susseguirsi di ministri incapaci e, se non fosse per gli importanti affetti che mi legano al patrio suolo, sceglierei velocemente una nazione libera. Ma non offendiamo i veri martiri del pensiero, quelli che hanno pagato con il carcere e con la vita il loro dissenso.
Sul fatto poi che in alcuni atti questo governo possa far pensare a “prove di fascismo” si può discutere, ma non qui.
Ti assicuro che, appena si presenterà l’occasione, queste stesse considerazioni le esprimerò come sempre in collegio docenti, il cui verbale è un atto pubblico e dove non mi conoscono come Lucy Van Pelt.
In verità io leggo volentieri, anche se intervengo poco, tutti gli argomenti proposti in questo sito, in quanto vi ritrovo le riflessioni di chi condivide il mio modo di pensare, o di chi vi si oppone. Come diceva Pisolini, io non sono un’insegnante, faccio l’insegnante, ma come persona sono molte altre cose. E non vedo perché non dovrei presentarmi con un simpatico nick, come molti altri. Io insegno matematica e scienze, ma ritengo che l’educazione civica, fatti salvi gli apprendimenti delle nozioni di base, dovrebbe essere una materia trasversale, trasmessa con “il dire e il fare” da tutti coloro che operano nella scuola.
@eminenz magar ruini
Se puoi, non salire sul carrozzone della scuola, molto meglio la carriera ecclesiastica….
@zarathustra
condivido, ma la gelmini non ha una visione reale e completa della situazione della scuola e ha voluto solo rendersi visibile con qualche provvedimento di facciata, la sostanza non la conosce e penso nemmeno la matematica.
@Paco
Tranquillo, donna letizia non riuscì a cacciare dalla scuola il grande Charles Darwin.
mi associo a coloro che hanno evidenziato come quasi tutte le novità proposte siano solo elementi formali con nessuna ricaduta di sostanza.
non tutte, però, poichè alcune sono rivolte alla riduzione dei docenti, all’aumento degli alunni per classe e altre azioni concrete di demolizione della scuola pubblica. così almeno si risparmia qualche soldo per ripianare il bel debito dell’alitalia piantato nelle reni degli italiani.
per quanto riguarda le operazioni di facciata spesso sono inutili e fastidiose, poichè modificano dei formalismi consolidati facendo perdere tempo. passi pure se si fa una volta ogni tanto, ma ormai tutti gli anni c’è una sciocchezza nuova.
per esempio, il voto numerico: da matematico mi trovo favorevole, ma da matematico insegno anche che una graduazione può essere rappresentata con numeri, ma anche con lettere, simboli o parole. a che pro cambiare un formalismo che la gente conosce e decodifica ormai bene?
Basta un pallottoiere per contare quanti interventi ,dei 40 fin’ora, non sono firmati con un nome e cognome. Io provo tristezza per ciò, vedo che invece alcuni cercano a chiacchiere di farne buona regola. Perciò siamo dove siamo. Ah serva Itaia, di dolore ostello…
La solita ministra riscaldata.
Non sono fiori, quindi non Gelmineranno.
Ordine e disciplina, più rigore nella spesa, questa la filosofia.
Arretrata l’idea dell’insegnante unico, utile più figure professionali, almeno una per le materie letterarie ed una per quelle scientifiche (compresa musica).
Utile sarebbe la creazione di Un Tribunale dei diritti dello studente per raccogliere tutta la serie di arbitri, soprusi, svarioni didattici, sottili e macroscopici, di cui sono vittime gli studenti che sono poi alla base di diverse reazioni ribellistiche da parte di quest’ultimi, bullismo a parte.
I bulli poi non sono funghi che nascono all’improvviso, argomento da non liquidare col 5 in condotta.
A Zarathustra.
Non hai torto; ma prima bisognerebbe inventare la dignità del lavoro mentre fino ad ora si è premiato chi evade massicciamente il fisco o chi compra buoni del tesoro garantiti dallo stato con i soldi, magari, di quelli che non li comprano e pagano le tasse. Occorrerebbe imparare a scoprire le attitudini: forse allora incomincerà la dignità del lavoro e il rispetto dell’uomo.
Non so se ho espresso bene il mio pensiero, non essendo esperto di economia; ma la mia vita, la mia esperienza, dicono questo.
Da insegnante in pensione – che tra l’altro sta seguendo l’esperienza di una figlia insegnante a sua volta in un istituto tecnico dove il bullismo è all’ordine del giorno – non condivido quasi nulla di ciò che sostiene Zarathustra.
Intanto non credo affatto che vada controcorrente chi invoca meritocrazia e severità. Sono almeno una trentina d’anni, cioè dal riflusso seguito allo sconquasso del ’68, che non faccio altro che sentire questo ritornello, questo vezzo, dovuto a mio modesto parere alla difficoltà, e spesso all’incapacità, a gestire una scuola liberata da quell’autoritarismo e da quel nozionismo che rendevano facile, e rispettata, e ambita, la vita dell’insegnante.
In secondo luogo, una scuola che – in base tra l’altro a criteri di cui parlerò subito dopo – elimina e rifiuta chi ritiene inadatto allo studio, e ‘li manda a lavorare’, è una scuola che può dichiarare senza aspettare altro il proprio completo fallimento come luogo di formazione del futuro cittadino. Altro che educazione civica!
In quanto alla meritocrazia, sbandierata così, come fosse un valore assoluto e di ovvia comprensione, senza stabilire i criteri che dovrebbero qualificare e quantificare il merito… che in realtà non esistono, così come non esiste alcuna ‘scientifica’ definizione di intelligenza in quanto esistono vari tipi di intelligenza mentre sono a dir poco ridicoli i famosi QI in quanto del tutto autoreferenziali… per cui o la scuola è in grado di fare emergere e valorizzare le tante forme di intelligenza, o, ancora una volta, farebbe meglio a dichiarare subito fallimento.
Infine il bullismo. Qual è la responsabilità della scuola? Tutti, ma proprio tutti (altro che andare controcorrente!) incolpano il permissivismo retaggio nefasto del solito ’68, anche se in realtà ancora una volta il permissivismo è la conseguenza della incapacità a gestire una scuola che non può più essere quella dei grembiulini e dove le regole indispensabili – ecco un altro aspetto fondamentale – non possono più essere imposte senza che si sia in grado di farne intendere, farne capire, la necessità. Se non è in grado di fare questo la scuola, per l’ennesima volta dovrebbe dichiarare il proprio fallimento.
Ultimo abbaglio, sempre a mio avviso, è ritenere che l’unica alternativa che viene offerta all’insegnante sia… o trovare la formula magica, pardon scientifica, che la ricerca pedagogica supportata dalle altre scienze affini può mettere a disposizione (ciò che non significa rifiuto della ricerca pedagogica, al contrario, ma solo il non aspettarsene miracoli)… oppure sceglire tra il solito vecchio autoritarismo e il permissivismo più svaccato. Altrimenti non resta che fare i missionari con la vocazione al martirio o perseguire il modello dell’insegnante dal carisma irresistibile… alla Robin Williams de ‘L’attimo fuggente’, per intenderci, forse il film più deleterio per il mestiere di insegnante di tutta la storia del cinema.
Allora? Io credo che ci sia un passaggio obbligato per ogni insegnante, dopo di che giocano tutti gli altri infiniti fattori che tutti conosciamo, dalla predisposizione all’insegnamento, alla preparazione, alla dedizione ecc.: tutte queste peculiarità possono certamente essere quelle che qualificano il bravo insegnante, ma se non riesce a conquistare preliminarmente la fiducia degli allievi…
la fiducia, quella che consente il rispetto vero, non quello opportunistico nè, per converso, quello basato sulla complicità nella deresponsabilizzazione, o basato su un fascino che, se sfruttato irresponsabilimente, crea solo dipendenza invece che autonomia di giudizio… saranno gettate al vento. Saranno un patrimonio che la società non potrà sfruttare.
Tutte belle parole che fanno a pugni con la situazione reale? Nessun dubbio, ma è proprio il mestiere di insegnante – il più bel mestiere del mondo o il più disperante – quello che più di ogni altro può contribuire a modificare una realtà avvilente, o quanto meno a fare in modo che non diventi ancora più avvilente.
Un’ultimissima cosa, che rimanda al post. Non c’è barba di ministro che possa prendere provvedimenti, anche i più illuminati (e qui non è proprio il caso), in grado di far funzionare un’istituzione il cui funzionamento può dipendere solo dal tipo di rapporto che si stabilisce tra gli unici veri protagonisti della scuola: gli allievi e l’insegnante. Al ministro dovrebbe competere solo il compito di approntare le strutture perché questo rapporto avvenga nel miglior ambiente possibile e disponendo dei migliori mezzi offerti dalla tecnica.
@ Manlio Padovan
Sono d’accordissimo con te. Per questo considero importanti autorevolezza e meritocrazia: l’obbiettivo sarebbe quello di bloccare furbi e raccomandati, ma anche gente che non ha attitudine allo studio.
@ zaratustra e Manlio Padovan
Io invece non sono d’accordo con nessuno dei due… e l’ho scritto in un post chilometrico che chissà quando apparirà.
@Filosofo Bottiglione
anch’io prevedo che, come ad ogni cambio di ministro, passeremo un quadrimestre perdendo tempo ad interpretare le solite oscure “circolari esplicative” dei provvedimenti di facciata, quest’anno discutendo sulla scala numerica a cui far corrispondere i “vecchi” giudizi.
nel frattempo scivoleremo verso classi sempre più numerose, con organici ed orario ridotti e temo proprio che, come ai tempi della moratti, gli eventuali movimenti di protesta avranno pochissimo seguito tra i docenti.
Vedere con favore (il ritorno de) l’educazione civica in scuola non fa della Gelmini un ministro da difendere. Costei è un ministro “dell’ordine” (intevista sull’ultimo Panorama) e della restaurazione: maestro unico dal 2009 (tagli di 250.000 maestri), voti numerici al posto dei giudizi (i pedagogisti sono perplessi), cancellazione del tempo pieno. Non a caso l’Unione Degli Studenti è sul piede di guerra mentre il MOIGE applaude… La “Educazione alla Costituzione e alla Cittadinanza”, oltre ad essere “un ritorno” (ci sarà stato un motivo per la sua abrogazione, al tempo, no?), potrebbe essere un modo per blandire i laici: Mariastella ha già detto che affiancare all’irc altre religioni non è possibile. E il programma di governo l’ha fatto dal Meeting di CL… Insomma, il 5 in condotta lo merita lei, senza aspettare alcun’altra sua esternazione anche se avesse un lontano sapore di laicità:vederne con favore un aspetto è come tenere in buona considerazione Hitler perché si ritiene un bell’hobby la magia nera. Questa anonima e giovane ministra farà dei danni enormi, vedrete!
Per strangerinworld: ottima analisi, condivido al 100%… pero’ non stupirti per commenti come quello a cui hai risposto! io stesso non avevo dato peso all’idea del maestro unico, ma dopo aver letto la tua spiegazione comprendo i lati negativi. Semplicemente, non occupandomi di insegnamento, non ci avevo pensato. Ci sarei potuto arrivare, certo, ma non e’ che uno per ogni notizia che legge sta li’ a riflettere (purtroppo).
@Piero Caluori
non uscire dal tema e lascia perdere la tua ridicola invettiva contro i nickname e, soprattutto, continua ad usare il pallottoliere per contare.
ma colei che si chiama gelmini ????? miga parente del don gelmini??????
speriamo d no…..mamma i fasci che tornano…….. F.L.N.