In un articolo apparso ieri su “Repubblica”, intitolato Darwin quanti nemici, Piergiorgio Odifreddi ci rinfresca la memoria con una carrellata del miglior anti-evoluzionismo italico, dalle origini ai giorni nostri. La teoria di Darwin, introdotta in Italia dallo zoologo Filippo De Filippi con una conferenza del 1864, venne subito derisa e criticata aspramente, soprattutto da religiosi, filosofi e letterati del tempo – evidenziando, se ancora ce ne fosse bisogno, le lacune e il provincialismo del mondo culturale italiano. Queste critiche sussistono ancora, a quasi 150 anni di distanza dalla stesura de L’origine della specie, arrivando a condizionare anche le scelte politiche ed educative: si ricordi, ad esempio, la “scomparsa” di Darwin dai programmi scolastici.
Odifreddi: Darwin quanti nemici
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Oltre che da provincialismo, la cultura italiana è dominata da letterati abituati a leggere libri vecchi di secoli più che avvicinare gli occhi a un microscopio. Ci sono esempi di eccellenza in campo scientifico, ma la vita dei ricercatori bravi è talmente dura che divulgatori esperti come Odifreddi sono più unici che rari. Mentre le masse, scientificamente illetterate, giocano al lotto e pregano per ottenere la grazia.
@Flavio
Italia: basta la parola.
Oggi si direbbe Nonsolodarwin! Voglio dire che ormai negli studi delle neuroscienze e della genetica, il passaggio di continuità evolutiva è un principio consolidato, anche senza ricorrere alla originaria teoria di Darwin. Le tappe di sviluppo nel cervello dei mammiferi è abbastanza evidente, per cui esistono chiari segni di continuità evolutiva. Il rapporto tra sviluppo della manualità connessa ad una particolare esigenza di gestione dello spazio in posizione eretta e lo sviluppo del linguaggio è un dato ovunque acquisito. Questo per dire che se i creazionisti dovessero organizzare una battaglia culturale, non dovrebbero combattere solo contro il vecchio Darwin, ma contro una batteria di discipline scientifiche ben difficilmente contestabili. Dovrebbero precipitare il mondo del più profondo buio dell’ignoranza.
@ Flavio
Scusa, ma non ho capito che cosa hai contro i “letterati abituati a leggere libri vecchi di secoli”: visto che è il mio lavoro, non mi sembra di fare niente di raccapricciante. Ovviamente, leggere è indiscutibilmente doveroso e formativo. Anche e soprattutto, dal mio punto di vista, i libri che hanno secoli e millenni di vita (hai mai letto i classici greci? No? faresti bene…). Semmai, discutibile è usare la cultura classica, e antica in generale, come alibi contro visioni del mondo alternative e altrettanto legittime.
Da una parte ci si lamenta del declino culturale italiano e dall’altra si vuole insegnare che l’uomo sia stato plasmato dalla polvere da un dio invisibile.
L’Italia è divenuto uno stato circense il cui unico spettacolo presentato è quello dei clown.
Peccato che non facciano ridere…
In quel 1864, scrsse Michele Lessona: “I giornali seri, come i faceti, s’impadronirono dell’argomento; quella parte del pubblico che dice perché sente dire, grida perché sente gridare, urla perché sente urlare, fu tutta addosso a De Filippi; certi colleghi rabbrividirono, altri inrridirono, ci fu chi gridò essere nu’infamia che il Governo lasciasse un uomo così fatto stillar dalla cattedra le scellerate massime nell’anima degli studenti, e fu un coro a proclamare il De Filippi campione di materialismo”…
Nel 1869 la bomba scoppiò anche a Firenze. Il 21 marzo di quell’anno Alessandro Herzen, fisiologo russo, tenne al Museo di Storia Naturale una conferenza dal titolo: Sulla parentela fra l’uomo e le scimmie. Il giornale La Nazione nel numero del 24 marzo diede un riassunto della lettura di Herzen, accettandone le conclusioni… Il sacerdote Raffaello Lambruschini, professore di pedagogia e sovrintendente all’Istituto di Studi Superiori da Firenze indirizzo a La Nazione una lettera che fu pubblicata il 4 aprire, nelle quale, fra le altre cose, scriveva: “Se il signor Herzen si proponeva di recare al soggetto da lui preso a trattare, qualche nuova illustrazione, egli doveve rivolgersi agli scienziati,, doveva considerare quanto potesse conferire all’educazione morale e civile del popolo l’annuzio della nostra perentela, anzi filiazione, da una bestia” [proprio loro che ogni loro dire lo accompagnano con la parola ‘verità’]… Herzen così gli rispose: “DA LUNGO TEMPO NOI NON UDIMMO ESPRIMERE COSì FRANCAMENTE LA BRAMa CLERICALE DELL’IGNORANZA OBBLIGATORIA PER IL POPOLO.”
Purtroppo la cultura italiana non è ancora riuscita a sbarazzarsi della vecchia mummia di Benedetto Croce, per il quale esisteva solo l’alta letteratura (quale fosse ovviamente lo aveva deciso lui), e tutto il resto era robetta di serie B.
Alla faccia sua, ci sono molti più premi nobel italiani per materie scientifiche che per la letteratura (e Dario Fo non mi sembra particolarmente crociano).
Ma il suo fantasma ancora aleggia, e tanti ancora ne subiscono l’influenza.
Tra l’altro ricordo che Croce fu l’autore del tanto citato “Perchè non possiamo non dirci cristiani”, a cui l’ottimo Odifreddi ha rifatto il verso nel suo “Perchè non possiamo essere cristiani”.
Io sono un credente (insomma, un vostro nemico:D), e, a prescindere da tutto, la teoria dell’evoluzione di Darwin a mio avviso non è la prova definitiva dell’inesistenza di Dio. Secondo me bisognerebbe riflettere su questo.
In questi giorni a Sarzana si tiene il Festival della scienza.
A proposito della bell’aria che si respira nel Bel Paese dove la democrazia si involve:
“E Dio creò il Corriere”
http://www.alessandrorobecchi.it/index.php/200808/corsivo-e-dio-creo-il-corriere/
Darwin scientifico? Quante formule matematiche ha scritto per suffragare le sue idee?
L’ultimo intervento di Enrico è la dimostrazione definitiva che non esiste. Nessuna persona con più di un neurone attivo avrebbe potuto porre una domanda del genere. Un sacco di altre magari sì, ma questa no.
Ma Daniele, nessuna persona intellettuamente valida crede che le teorie dell’evoluzione siano prove dell’inesistenza di Dio.
Al massimo, sono indizi…
Stefano, come si suol dire: “tu inviti la lepre a correre”.
A proposito delle teorie evoluzionistiche ancora nel 1938 Benedetto Croce scriveva: “… certo convertire la preistoria in istoria… non solo non vivifica l’intelletto, ma mortifica l’animo, il quale alla storia chiede la nobile visione delle lotte umane e nuovo alimento dell’entusiasmo morale, e riceve invece l’immagine di fantastiche origini animalesche e meccaniche della umanità e con esse un senso di sconforto e di depressione e quasi di vergogna a trovarci noi discendenti da quegli antenati e sostanzialmente a loro simili, nonostante le illusioni e le ipocrisie della civiltà… Non così per gli antenati che ci assegnava Vico, e che egli pur chiamava “bestioni”, i quali hanno in fondo al cuore una favilla divina, e Dio temono, e a lui pongono are, per lui sentono svegliarsi il pudore… [come si può osservare il tema è ancora quello dell’IGNORANZA OBBLIGATORIA PER IL POPOLO, e conclude che]… LA PRIMA SCIENZA E’ IL MITO”.
Per Enrico.
La scienza non vive solo di formule matematiche. Comunque, colmeranno la lacuna gli scienziati di biologia e di genetica che – guarda caso – manco per un minuto credono alla favoletta di Adamo ed Eva e alla Terra “creata” dal nulla 6000 anni fa.
Intanto, attendiamo ancora prove inoppugnabili da Nazinger sulla “creazione” di cui ciancia ogni due per tre.
Però siamo sicuri che di formule matematiche da lui non ne vedremo.
Abbiamo visto, invece, le minacce e le rappresaglie contro quel parroco argentino che si è permesso di dire la verità su Adamo ed Eva (tra le altre cose).
Darwin non prende lezioni da chi nel 2008 utilizza ancora metodi fascisti (o stalinisti, è lo stesso) per reprimere il dissenso.
@ Enrico
La rivoluzione darviniana è il secondo colpo inferto al narcisismo dell’uomo, dopo la rivoluzione copernicana che ha spostato la terra (dunque l’uomo) dal centro dell’universo…
Certo che i miti invece, eh (secondo te in che anno siamo)?
@ Enrico
Innanzitutto le consiglio di lasciar perdere Zichichi e di leggere, invece, libri scritti da fisici.
Quindi, per entrare in argomento, le propongo un’affermazione scientifica (ovvero falsificabile): “di giorno il cielo è azzurro”.
Vede? Non ho usato alcuna formula matematica. Fra l’altro la scienza richiede prove sperimentali per suffragare le sue idee (cioè le sue teorie) e non formule matematiche, le quali servono invece per costruire modelli di un certo fenomeno.
La formula dell’evoluzione? Spernacchiato da tutto il mondo scientifico, l’unico che ha chiesto una simile castroneria è lo scienziato di dio, Tonino Zichicche, assai letto nelle parrocchie (e solo lì).
La formula della creazione? C’è, è y=log0.
@ Enrico
Quali formule matematiche contiene la Bibbia per dimostrare ciò che afferma? O io sono una ignorante economista matematica o non ho mai letto la Bibbia: per quanto riguarda il primo punto sono dottore di ricerca, quindi resta il secondo, ma in merito a questo ti meraviglierai di sapere che prima di diventare atea sono stata premiata con il primo ed il terzo premio in due “concorsi” di religione alle elementari, a 12 anni sono stata insignita della medaglia delle Zelatrici del Sacro Cuore e fino a quando non ho smesso di credere ero l’unica femmina alla quale era concesso di svolgere servizi in chiesa (tranne versare acqua e vino) durante la messa, che a quei tempi erano riservati solo ai maschi.
Flavio
Semmai la cultura classica allarga mente ed orizzonti ed è sempre propedeutica alla scientifica. Penso che i più grandi scienziati siano di ottima cultura classica.
Quando scorgo “Arcturus “mi soffermo sempre a leggere, con piacere, quanto scrive ,che ha sempre una densità. E si capisce lontano un miglio che è una persona colta .Quelli come lui, seppure non scrivono trattati scientifici ,sono in grado, proprio grazie alla cultura classica, di comprenderli.Vi pare poco?
Preoccupiamoci invece della scomparsa nella scuola dell’evoluzionismo:non sappiamo di questo passo dovrà si andrà a finire, quale baratro di ignoranza si aprirà davanti ai nostri ragazzi.
@ Arcturus
Puoi capire cosa intendo; ho letto i classici. Il De Rerum Natura potrebbe sostituire l’Odissea nei licei. Ma ho letto anche Darwin. Quanti letterati leggono almeno Le Scienze? Magari chi viene su questo blog come te, ma siete pochissimi.
elena (sorriso) è l’esempio matematico dell’evoluzione darwiniana.
@Massi
Enrico è il contrario di Elena. Anzi, scusa Elena, Enrico non è proprio.
@ Enrico
Evoluzione e matematica: come credi che si analizzino l’andamento delle popolazioni, come si studia il DNA, ecc… con i poemi epici? Ma per favore…
La formula matematica chiarisce il pensiero, permette di condividerlo, lo sintetizza.
La sua dimostrazione serve per verificarne la coerenza, logica e verso le condizioni al contorno, ma non aggiunge mai nulla al già conosciuto.
Il valore delle formule è tutto nelle intuizioni che le hanno fatte stendere. E queste intuizioni non sono affatto vincolate al metodo matematico. Giungono all’improvviso, la razionalità ne può solo prendere atto e mettersi a lavorare.
Mi sto sempre più convincendo che le religioni non hanno nulla di spirituale. Esse sono la risposta irrazionale alla crisi causata dalla razionalità.
La razionalità causa l’angoscia esistenziale e le religioni sono un rimedio, irrazionale, a questa angoscia. Ma la spiritualità, nelle religioni, è solo un pretesto per portare avanti il proprio rimedio. In realtà la spiritualità è da loro trascurata, e chiamano sempre in causa la razionalità, per sfruttarne i limiti e ribadire il loro rimedio irrazionale.
La tecnologia è infatti adesso il più grande nemico delle religioni, perché offre un rimedio più convincente (senza utilizzare la spiritualità).
La spiritualità è davvero tutt’altra cosa.
Ma è proprio necessario ritirare fuori ogni volta la solita vecchia storia della cultura scientifica che ostacola quella umanistica e viceversa? Possibile che tutte le volte si debba ricordare che il famoso gruppo di fisici di via Panisperna ha avuto una formazione umanistica?
In quanto a Darwin nelle scuola, non so quale hanno frequentato molti di voi, ma sia noi insegnanti di filosofia che i colleghi di scienze – almeno quelli che ho conosciuto io – non hanno mai avuto dubbi nel parlare della teoria darwiniana e delle sue conseguenze come dell’evento più rivoluzionario della cultura moderna.
Che poi la ricerca scientifica sia in Italia mortificata non credo dipenda esclusivamente da Benedetto Croce!
x enrico
la biologia non è galileiana caro enrico.
non si può spiegare con un’equazione il perchè i salmoni risalgano i fiumi dalla foce verso la sorgente o perchè certi uccelli migrino ogni anno da un continente ad un altro; bisogna osservare gli animali e coglierne gli aspetti etologici e i rapporti fra conspecifici nel loro ambiente naturale, ci vogliono decine di anni di teorie e sbagli per arrivare ad una certezza non come fai tu che nella bibbia hai trovato la verità.
cmq per sedare certe inutili discussioni sull’assoluta certezza della teoria darwiniana vorrei informarti che il primo filosofo convinto di una evoluzione animale-uomo fu un presocratico, Anassimandro di Mileto (VI° secoli ante era volgare), che vedeva le specie animali terrestri nate da quelle acquatiche per “riproduzione casuale”.
@ Enrico
quale formula matematica c’è a suffragio del fatto che un mammifero, violando qualche legge fisica che tu come chimico sicuramente conosci, riesca a camminare sull’acqua? stupiscimi con la tua scienza e spiegami come si può fare. ho conoscenze di fisica sufficienti non ti preoccupare.
@elena dobici
chi sono le Zelatrici del Sacro Cuore? e soprattutto che fanno? quando si scopre un altro circo un pò di curiosità è inevitabile.
Secondo me vale la pena chiarire che i miti non sono scienza.
Però, romanzando la vita, assecondano il narcisismo dell'”uomo”: non ci sarebbe nulla di male se, pur se falsi, rimanessero meravigliose fole alla portata di tutti gli esseri umani.
Ma il fatto è, che divenendo presunzioni di “una verità superiore”, di volta in volta, vengono volti contro “gli inferiori”: ora contro gli altri esseri viventi, ora contro la natura, ora contro altri esseri umani, relegati alla marginalità (ecco dove la scienza si incontra con la questione sociale). Perché “inferiori al vero di quei medesimi miti” (che essendo miti di potenza vengono però riconsciuti ai potenti a prescindere dal loro possesso: ma come potrebbero mai possederli se neanche esistono?).
Discorso complicato?
Non è ancora tutto!
E se la potenza stessa non appartenesse altro che a questi falsi miti?
x massi
ok 🙂 Neutzche riscuote anche la mia simpatia.
ma no siete proprio cattivi a dare tutti addosso al povero enrico!o forse è lui a essere masochista,e fa di queste uscite solo per farsi insultare?mah???????
Io come vo ho già detto mi sono laureato presso una facoltà tecnologica nota non solo in Italia per il rigore degli studi e tutti i miei insegnanti mi hanno spiegato che per descrivere un qualsiasi fenomeno lo si fà attraverso numeri collegati tra loro da formule matematiche Darwin non parla mai in termini matematici.
* elena dobici
voi economisti fate un mestiere facile che vi consente di non rendere mai conto dei vostri errori infatti si sà che se un economista la indovonasse solo la metà delle volte sarebbe molto ricco. Io ad esempio quando decido di mandare delle persone dentro un reattore a pulirlo col martello pneumatico pneumatico mi assumo delle responsabilità un economista può dire quello che vuole e nessuno gli chiederà conto.
* massi
Keplero scrisse equazioni matematiche per dimostrare le sue teorie Darwin no.
Mettetevi poi daccordo se la scienza biologice è poi galileiana o nò
* tomaraya
Dio è sopra loe formule matematiche. Quando la scienza spiegherà certe manifestazioni di Dio?
Daniele:
Io sono ateo e sono perfettamente d’accordo. Vorrei che lo capissero anche tutti i credenti, però.
P.S.: Mi fa specie vedere ancora tanta gente che va dietro alle provocazioni dei soliti troll.
@ Massi
Condivido il tuo intervento, soprattutto per gli spunti che offre.
Non mi convince invece l’espressione ‘falsi miti’.
A mio modo di vedere i miti sono sempre veri in quanto inscindibili da una condizione umana che porta a elaborarli in seguito all’esigenza di superarne i limiti di cui l’evoluzione ha reso l’uomo consapevole;
sono sempre falsi se non li si considera per quello che sono: una necessità affabulatoria espressione di un’esigenza destinata a non essere mai soddisfatta. Come invece pretendono le religioni.
E come invece non pretende la scienza sperimentale… purchè non ceda alla suggestione di alimentare il mito di se stessa.
(Ho in attesa di approvazione un commento un pò critico verso certi interventi a mio parere, nonostante tante ottime ragioni, troppo pregiudizialmente ‘antiumanistici’.)
@ Elettra
Proprio non vedo come la cultura classica possa essere propedeutica a quella scientifica. L’esperienza mi dice piuttosto il contrario, o meglio: se quella scientifica viene insegnata poco e male, come accade in Italia, la persona ormai è così schifata dalla scienza che preferisce leggere poesie tutta la vita piuttosto che scoprire come si è formata la Galassia o perché gli viene l’Alzheimer.
la teoria dell’evoluzione è la mazzata definitiva al disegno intelligente e quindi all’orologiaio e progettista che tutto fa e disfa, non è la prova definitiva dell’inesistenza di dio, ma poco ci manca, in questo serve lìapporto fondamentale dei fisici.
@ Bruno
‘Falsi miti’ non vale “in assoluto”, vale per me e per chi come me li considera tali (non vale per chi vi crede). Ma io risolvo questa questione non credendo a niente di assoluto, a niente che valga per tutti: daltronde non ci sono persone uguali con idee diverse (dunque con “idee da aggiustare” in ogni caso), bensì persone diverse con idee diverse.
Questo fa si che la diversità delle idee non sia solo giusta ma anche ‘vera’: ma non “in assoluto”. Perché, in verità, chi vuol porre “verità in assoluto” vuol porre lla propria verità sopra tutte le altre e, in questo caso, non c’è da aspettarsi altro che la guerra.
* Roberto Vai
Sono in debito di una risposta a cui non ho potuto dare seguito in un commento precedente alla tua domanda così composta “Ma la certezza inconcepibile non è forse il fondamento di ogni pensiero razionale?”
Questa la mia opinione in proposito.
Ogni pensiero razionale è consentito alla constatazione dell’idealità presente in ogni consistenza materiale, perciò è razionale il consenso ideale PRESENTE nella condizione esistenziale, cioè concettualmente razionale nella definizione della funzione di ogni cosa, fatto, avvenimento ecc., che comporta la conoscenza del limite determinato (ordine), mentre ciò che è irrazionale riguarda l’indefinizione del ruolo concettuale perchè e impossibile determinarlo per cui è illimitato e considera all’inconcepibilità assoluta l’indeterminazione del conccetto (caos).
Detto in modo chiaro e oggettivo, la razionalità e la cosapevolezza che ogni superiortà è elaborata e idealmente creata dall’inferiorità, mentre l’irrazionalità e la pretesa che la superiorità (dio lo stato l’istituzione religiosa o altro) sia ciò che elabora e crea l’inferiorità.
Mi scuso con l’UAAR se su molti argomenti esco un po dal seminato.
Flavio
La tua teoria è bizzarra .La rispetto comunque e ti rimando ai ragazzi di via Panisperna,cui fa riferimento Bruno Gualerzi.
Io non ti conosco ma mi basta leggerti per comprendere che ti manca
quella forma mentis , quell’apertura mentale che soltanto la cultura classica può determinare.
Tento di spiegarmi,fermo restando che possa essere io nell’errore: noto che ti manca qualcosa, in te una mancanza di ” sensibilità” in senso lato, una rigidità mentale, che non ti permetterà di essere – mettiamo – scienziato,matematico ,ragioniere di buon livello,posto che tu abbia volontà di dedicarti a tali attività.
Io leggo Le Scienze pur avendo la maturità classica, studi che mi hanno dato la “curiosità” di spaziare,conoscere ,e sai una cosa? Apprezzo molto questa rivista scientifica da cui apprendo tanto,pur non trascurando, nello scarso tempo libero,altre letture soprattutto i saggi che mi permettono di approfondire dei temi ,di migliorarmi, di essere in due parole meno ignorante.
Sono invece d’accordo con te circa la necessità di migliorare nella scuola il livello d’insegnamento delle scienze.
Darwin propose una teoria. Da lui in avanti le prove fisiche ed anche i modelli matematici sono fioccati. Basterebbe prendersi in mano qualche testo base di genetica per capirlo. Le prove a suffragio dell’evoluzione ormai non si calcolano più.
Quanto a dio che è superiore alla scienza non fatemi ridere. Tutto ciò che interagisce e influisce sul mondo e registrabile, quantificabile e modellizzabile. Le prove sull’esistenza di io sono ZERO SECCO. I supposti miracoli sono delle belle truffe: muffe rosse spacciate per pane che diventa carne, allucinazioni, lenzuoli del 1.300 spacciati per risalenti all’anno zero, truffatori che si provocano ferite e fanno profezie da due soldi (viva la cold reading), ecc.
Enrico:
quale formula spiega il suo quoziente d’intelligenza? Forse la radice quadrata di -1?
Vorrei ricordare che dietro allo studio di Darwin ci sono calcoli statistici, di certo non andava ad occhio per riconoscere quanti pappagallini da un’isola all’altra delle galapagos avevano il becco più o meno largo.
@Enrico
L’evoluzione non è un fenomeno descrivibile con numeri, credo sia abbastanza chiaro e semplice che è una cosa dovuta all’osservazione delle prove raccolte negli anni, quindi non necessita di certo di formule matematiche.
Mendel con i suoi fagioli proponeva schemi di incroci e somme di numeri, non di certo forule matematiche, eppure ha messo le basi riconosciute anche all’poca della genetica.
Tutti accodati dietro il mito dell’evoluzionismo come se da solo riuscisse a spiegare tutto. Ci sono fior fiore di trattati scientifici e di scienziati ( meglio preparati che il saccente Odifreddi )
che non sono assolutamente in linea con le pretese di questa teoria. Questo non significa ( lo dico a scanso di equivoci ) che bisogna passare dall’altra parte, diventando creazionisti. Si tratta di due estremi sbagliati. La ricerca scientifica deve ancora avanzare e, al di là dell posizioni, non puo’ avere l’arroganza di sostituirsi al discorso filosofico o teologico.
Ad esempio, il “caso” é una categoria filosofica e non scientifica. Lo scienziato puo’ solo analizzare empiricamente i fenomeni, ma se non riesce a spiegarne l’origine, non puo’ parlare di caso, perché questo non é scientifico.
@ opinione
Mi riallaccio alle tue ultime righe, ritenedo di avervi colto un concetto che vado da tempo elaborando (mentre il resto del tuo discorso mi risulta sempre ostico).
Il concetto è questo. Ogni cosiddetto valore (ciò che cotituisce oggetto di preferenza) è veramente tale (e quindi razionalmente colto e vissuto) solo se lo si rapporta alla negatività che l’ha fatto sorgere, riconducibile a sua volta alla consapevolezza dei limiti della condizione umana. Quando invece il valore viene assolutizzato, cioè staccato da questa sua origine, ‘idealizzato’, porta all’irrazionalità nel senso che invece di esprimere un’esigenza, diventa ‘esigente’, cioè esercita un dominio per mezzo di chi o cosa lo rappresenta (dio, stato, capo religioso, leader politico, opinion maker ecc).
@ Enrico
credo alla tua laura in una facoltà tecnologica (che vorrà mai dire) con la stessa fede con cui credo che la madonnina pinage (cioè 0).
Se poi in altri post dici che lavori in fabbrica…
Ma quanto sei ridicolo? Sei un pagliaccio.
Sempre meglio una discutibile teoria, che una stupida favola creazionista …
@ Bruno Gualerzi
CONDIVIDO
Avvalorare la tesi secondo cui la ricerca scientifica sia stata mortificata solo da Benedetto Croce lo trovo aberrante. Questo presupposto gli darebbe una patente di potenza (questa sì sovrannaturale) immeritata ed in secondo luogo eliminerebbe con un colpo di spugna, tutte le colpe di un mondo culturalmente ottuso (di cui la ccar rimane l’emblema principale).
Dopodichè mi domando come si possa fare una contrapposizione tra scienze umanistiche e matematiche visto che tutte e due hanno bisogno di una buona dose di intelligenza. Piero Della Francesca, prima di studiare il colore e la luce pittorica, ha impostato lo studio dei suoi quadri sulla prospettiva (matematica). La contrapposizione facciamola tra la libera ricerca e i dogmi vera pestilenza dell’umanità. Grazie
@ Enrico
mi hanno spiegato che per descrivere un qualsiasi fenomeno lo si fà attraverso numeri collegati tra loro da formule matematiche
se neanche dio non è spiegabile attraverso formule matematiche allora pure l’ipotesi dio non si regge. le balene migrano da un oceano all’altro, fanno migliaia di chilometri, è un fenomeno visibile, che formula matematica mi descrive la loro migrazione. che relazioi ci sono
Dio è sopra loe formule matematiche?
non cambiare le carte in tavola come tuo soliti.se neanche dio non è spiegabile attraverso formule matematiche allora pure l’ipotesi dio non si regge.
vi chiedo di non approvare il mio commento delle 9:16
grazie
@ Daniele:
Non sono credente e sono anche “sbattezzato”, ma non vedo nei credenti i mie nemici. Democraticamente cerco di combattere coloro che vogliono impormi il loro credo.
Alle imposizioni non ci sto, ma ripeto i credenti non sono mie nemici.
(Naturalmente non potevo che esprimermi personalmente, ma credo che la stragrande maggioranza dei soci UAAR sia in sintonia con quanto da me espresso)
Ti saluto cordialmente.
E’ chiaro che Croce non è l’unico responsabile della mortificazione della cultura scientifica in Italia: c’è tutto un blocco molto consistente di intellettuali più o meno crociani o più o meno “umanisti” che l’hanno fatto.
Vorrei inoltre far notare come lo stesso Odifreddi si sia più volte espresso a favore di un incontro tra la cultura scientifica e quella umanistica. Il problema è che la cultura umanistica in Italia ha assunto troppo spesso un tono sottilmente filo-clericale (o dipendente dalla Chiesa) e antiscientifico. E questo può generare reazioni anti-umanistiche.
La grande ricchiezza e profondità della cultura umanistica italiana, dal mondo greco-romano al Rinascimento, è diventata però a volte anche una specie di palla al piede, dato che intanto la cultura in Occidente è andata avanti con la scienza e tutto il resto. E’ anche per questo che l’Italia è da qualche secolo culturalmente indietro e soffre di questo complesso d’inferiorità rispetto alla cultura straniera (che genera poi un attaccamento orgoglioso e acritico alla “tradizione” – anche clericale).
la teoria darwiniana non dimostra l’ inesistenza di dio, ma dimostra che l’ opzione dio non e’ rilevante per spiegare la natura
Flavio
Approvato. Rileggendo, avevo avuto il timore di ferirti con qualche parola di troppo. Se è così.scusami.
* Nietzche
sono laureato in ingegneria e come molti ingegneri lombardi lavoro in fabbrica con funzioni direttive.
La tua frase denota supponenza in quanto credi solo che i poveracci ingnoranti cattolici possano lavorare in fabbrica ti ricordo che in Lombardia lavorare in fabbrica non è un disonore.
non vorrei fare il pignolo, ma il titolo è “l’origine dellE specie”, non dellA specie
@ Bruno Gualerzi (soprattutto)
Lo so che non è giusto dare tutta la colpa a Benedetto Croce; io infatti ho parlato della “mummia” di Benedetto Croce. La responsabilità principale va addebitata a chi ne ha fatto un idolo indiscutibile. Sono perfettamente d’accordo che la cultura di una persona debba comprendere sia materie scientifiche che umanistiche.
Ma dirò una cosa che potrà confermare come il fantasma di Croce ancora aleggi. Fra dieci e dodici anni fa nel tempo libero mi sono messo a fare il fumettista dilettante (certo sognando un futuro da professionista), fondando una fanzine con un altro mio amico con cui condividevo la stessa passione, andando a intervistare in giro autori famosi (Leo Ortolani e Bruno Bozzetto sono simpaticissimi ed estremamente disponibili)… ma quando dicevo di fare il fumettista (anche se dilettante), sai quanti sguardi di sufficienza mi sono tirato dietro?
Un altro esempio: sono passati esattamente venti anni dalla morte di Andrea Pazienza, uno dei massimi artisti italiani del XX secolo. Un fumettista, anche se nel suo caso il termine è riduttivo. Il “Venerdì di Repubblica” gli ha dedicato una copertina. Ma oltre a questo? Solo silenzio…
Questa è una evidente dimostrazione di come la considerazione della cultura dei seguaci di Croce continui ad essere presente, in maniera deleteria.
@ opinione (approvo).
Nella tua eccezione non c’è contraddizione fra scienze matematiche e scienze umanistiche. Complimenti (anche se “inferiore” e “superiore” avrei preferito che tu lo avessi scritto, così, fra linette).
per giuseppe,
non so se tu sia preparato sul creazionismo ma sicuramente dalle tue parole si capisce che non sei preparato sulla teoria dell’evoluzione, non è il caso ma la selezione naturale, l’argomento potente e il pilastro di questa teoria.
Vedi un pò di abbandonare il “fior fiore” dei “trattati scientifici” di cui parli e di leggere e studiare.
A proposito prova ad andare nei laboratori e nelle sedi universitarie di ricerca scientifica di biologi, genetisti, geologi, antropologi, etologi, etc. e prova a definire la teoria dell’evoluzione un mito, e poi vediamo cosa ti rispondono.
Dover discutere ancora sulla “teoria” evoluzionistica di Darwin a mio parere dovrebbe allarmare, e non poco, chi è capace ancora di usare un minimo di logica.
La scientificità delle torie darwiniane è stata provata e riprovata anche da fior fior di matematici-etologi-biologi…ecc. ecc.!
Quindi il problema non si pone sotto il profilo di prove provate o di indagine scientifica, è diventato un problema, al contrario, per chi propugna il creazionismo, poter dimostrare che ciò che dice possa essere vero, anche perchè per provare ciò altro metodo non esiste che quello di usare quello logico-scientifico, impossibile da usare se si nega a priori qualsiasi forma di relativismo…ma è un problema che solo i creazionisti hanno!
Quindi rimane un solo problema reale da affrontare, è giusto che venga osteggiato l’insegnamento di teorie scientifiche, suffragate da prove materiali, a favore di teorie religiose che si basano esclusivamente sull’applicazione della fede?
Ma questo non è un problema scientifico, storicamente è un problema politico e di mero potere.
Mi fanno sbellicare dalle risate quelli che dicono che la teoria dell’evoluzione non è scientifica perchè non è spiegata da formule matematiche, no davvero questa è tra tutte l’obiezione la più ridicola che abbia mai sentito, per il semplice fatto che è una teoria interdisciplinare con tantissime prove, riscontri e studi in vari materie scientifiche.
In biologia, in chimica, in genetica, la matematica è utilizzata e fa parte integrante di queste discipline, così come per la statistica. Tutte queste discipline, comprese anche l’etologia, l’anatomia, la fisica, l’antropologia e moltissime altre concorrono a fare della teoria dell’evoluzione, una teoria dalle solide basi scientifiche.
@ Enrico
Ti sarai anche laureato, ma fa e no si scrivono senza accento, lo si studia in prima elementare…
O la laurea l’hai comprata, o non ti hanno fatto esami di italiano – o era un’università cattolica?
Comunque, le tua argomentazioni sono sconcertanti. Tutto quello che non è modellizzabile matematicamente, non è scientifico, non è dimostrabile?
Allora, mettiamola così: ogni nuovo embrione, in caso di riproduzione sessuata, nasce dall’unione di due gameti. Mi pare dimostrato. Credi ci sia una formula matematica che lo dimostri?
Ma dai, tornatene da dove sei venuto, prova a copulare con una sedia di legno e dimostrami matematicamente perché non ne esce un bambino.
Sara
è di tutta evidenza che la teoria dell’evoluzione è sbagliata, qualsiasi Australopithecus afarensis negherebbe che enrico possa avere rapporti di parentela con loro.
E se poi ti dice che e’ nato un bambino ???
PINOCCHIO !!!
TaK
@ Enrico
Ci vuole proprio una bella faccia tosta a vantarsi di essere laureati e scrivere *fà, *sà e *nò.
grazie ad Enrico di esistere
così ci divertiamo un po’
(x Enrico: un po’ si scrive con l’apostrofo, non l’accento sulla o)
Elettra a parte che non penso di meritarmi l’etichetta di chiusura mentale… diceva non so chi che è bene avere la mente aperta ma non tanto da far cadere fuori il cervello.
In ogni caso è probabile che i migliori fisici italiani apprezzassero anche la letteratura, perché erano geni e anche la cultura letteraria è una buona cosa, non fraintendermi. Non ci vedo però un rapporto causale. E mentre è comunissimo trovare letterati che disprezzano la scienza, pochi scienziati non riconoscono il valore delle discipline umanistiche.
voglio comunque fare l’avvocato del diavolo
e ricordare che la teoria di Darwin lascia tuttora molti problemi irrisolti.
Altre teorie, come gli equilibri punteggiati (di Gould), l’evoluzione sintropica (di Fantappiè), l’anticaos (di Kauffman), la simbiosi di Gaia (di Lovelock e Margulis) e la teoria vitalista (di Fondi), meritano di essere prese in considerazione.
La teoria dell’evoluzione lascia problemi irrisolti, ma nessuna nuova evidenza è finora riuscita a falsificarla. E’ in questi buchi che si ficcano i creazionisti del disegno intelligente per cercare di criticarla “in toto”, come ci avverte Telmo Pievani. A te raccontano la favoletta della costola e del serpente e poi ti chiedono la formula dell’evoluzione. Ma mi faccino il piacere, mi faccino!
x opinione
Grazie per la tua risposta.
Vorrei chiederti:
La “constatazione dell’idealità presente in ogni consistenza materiale” non è forse un atto di fede, ovvero l’accettazione di una “verità” non dimostrata? E non è proprio questa verità, questa certezza postulata, che permette l’elaborazione razionale?
Vorrei capire con chi polemizzate. Certamente con correnti cristiane fondamentaliste (e minoritarie), ma con la Chiesa Cattolica, abituale bersaglio dei vostri strali, sfondate una porta aperta. E’, infatti, un bel pezzo che la Chiesa ha abbandonato letture letteraliste della Bibbia e che non trova nulla da ridire circa la teoria dell’evoluzione. Naturalmente la Chiesa crede che la materia e le proprieta’ grazie alle quali essa ha potuto evolversi siano opera dell’ onnipotenza e sapienza divina e che l’uomo – comunque il suo corpo si sia formato – sia dotato -ad opera diretta di Dio – d’anima spirituale, capace di libero arbitrio e immortale . Ma sfido qualsiasi scienziato a dimostrare la falsita’ (come del resto la verita’) di tali enunciati, mentre le ingenue affermazioni dei creazionisti vanno contro l’evidenza scientifica, ed e’ facile che il loro seguace, aprendo gli occhi, diventi dei vostri … o magari cattolico.
Saluti.
Cesare.
Popinga
Popinga
la mancanza nei reperti fossili di forme di transizione (i famosi: anelli mancanti) è tuttora uno dei grossi problemi della teoria dell’evoluzione di Darwin. Nonostante i suoi enormi progressi, la paleontologia moderna ha ottenuto solo una documentazione fossile discreta (ossia non continua) .
Questo dato di fatto è incompatibile con la lenta e graduale trasformazione delle specie prevista dalla teoria di Darwin . Darwin stesso era conscio di questa difficoltà e sperava che in futuro venisse appianata dal progresso della palentologia. Questo non è avvenuto. Anzi la paleontologia ha dimostrato l’esistenza di veri e propri salti da una specie all’altra.
*Bruno Gualerzi
Quello che tu dici può essere condiviso alla rlevazione del confronto concettuale in cui i contrari si legittimano a vicenda e questo è considerato dalla mia opinione: “ricerca di ciò che rende meno condizionata l’esistenza umana”; perciò la conoscenza è razionale alla dimostrazione positiva del confronto; cioè nella ricerca del bene comune. Quello che poi ti risulta ostico non riguarda la certezza di ciò che espongo, per questo ritengo; opinione incerta e relativa la mia ricerca della Vita, ma questo riguarda la sfera individuale in cui ogni persona consapevole riconosce la conoscenza, all’unicità di ciò che concepisce.
Ogn’uno constata la Vita alla comprensione incerta e relativa della propria esistenza, ma nessuno è in grado di concepirne la certezza, proprio perchè la certezza è inconfrontabile, perciò io la considero inconcepibile e deduco dalla mia presenza; la presenza Universale (idealità espressa nella dimostrazione di ogni cosa, fatto, avvenimento, ecc.).
In questo senso constato la presenza della Vita.
*Roberto Vai
L’idealità presente in ogni consistenza materiale riguarda la Vita alla constatazione individuale della certezza presente, cioè ne constatiamo la presenza alla certezza e questo è l’atto di fede di ogni essere consapevole.
Al risveglio da un sonno profondo, magari senza sogni; il primo rilievo è la nostra coscienza; siamo presenti a noi stessi dalla constatazione inconcepibile dell’Io; e questa condizione inconsapevole la si accetta senza dimostrazioni e senza verità assolute, per cui è la nostra conoscenza che ci permette di elaborare.
La certezza ideale presente al divenire; consente l’incertezza nella concezione della consistenza dell’essere; in cui è rilevato nel limite determinato del confronto; ciò che è razionale o irrazionale; mentre all’indeterminazione illimitata è constatata; la razionalità, all’ordine e l’irrazionalità, al caos. Mi scuso per la poca comprensibilità delle mie opinioni.
Ti saluto.
*Massi
Ciò che conta per me é constatare che dall’incertezza di ogni confronto, deriva la conoscenza che porta a comprendere il rulo creativo svolto dal concetto umano nella definizione della nostra condizione.
Esprimo la speranza che l’umanità tramite la conoscenza, possa un giorno affrontare l’estinzione della propria consistenza senza paura e senza dolore. Ti saluto
Isaac Newton invito a casa sua un amico scienziato ateo e gli fece vedere una riproduzione in miniatura del sistema solare, lo scienziato ateo gli chiese chi aveva creato questa riproduzione? Newton gli disse nessuno, è sempre esistita, questo lo dico applicando il tuo ragionamento sul fatto che l’ universo non lo ha creato nessuno ma è sempre esistito, l’ amico di Newton restò interdetto………
Che cosa ne pensate voi?
@ rolling stone
1) il processo di fossilizzazione richiede condizioni assai rare e particolari;
2) non tutti gli ecosistemi succedutisi nel tempo in una località lasciano tracce geologiche (discontinuità);
3) per quanto incomplete, molte stratigrafie mostrano evidenti tracce di progressivo mutamento nel loro contenuto fossile;
4) che dal precambriano a oggi ci sia stato un’aumento della complessità e della diffusione dei viventi è un dato innegabile;
5) si sono trovate tracce di Lucy, ma non assomiglia per niente ad Eva :-).
Cesare
Se la Chiesa non trova nulla da ridire circa la teoria della evoluzione,
deve anche ammettere che l’uomo dotato di anima sia nato,
ad un certo momento da una determinata specie non ancora dotata di anima,
tramite una mutazione genetica. Corollari:
1. Esiste il gene dell’anima (interessante tema di ricerca per la biologia).
2 Un bambino dotato di anima e sua mamma no (cosa ha fatto di male quella povera donna?)
Caro rolling stone,
sebbene io e te probabilmente la pensiamo allo stesso modo 🙂 devo dissentire dal tuo ultimo post! Permettimi di dire:
se la Chiesa non trova nulla da ridire circa la teoria della evoluzione,
NON E’ DETTO che deve anche ammettere che l’uomo dotato di anima sia nato,
ad un certo momento da una determinata specie non ancora dotata di anima,
NON E’ DETTO tramite una mutazione genetica.
Questo perche’ se l’evoluzione e la genetica sono razionali e studiabili oggettivamente, l’anima no. E’ un concetto soggettivo e va la’ che loro lo sanno girare e rigirare bene per adattarlo a tutto, come un preservativo che si adatta a forme anche molto differenti.
Li senti o no dire sempre tutto e il contrario di tutto? Va’ che salti mortali filosofici han dovuto fare per non perdere il potere nei secoli!
per rolling stone,
reperti di alcune forme di transizione sono stati trovati recentemente (giugno e luglio) e colmano alcune di quelle lacune (anelli mancanti) di cui fai rifermento, queste scoperte avvalorano la teoria che ci si sia evoluti gradualmente, inoltre come tu ben saprai non tutto ciò che muore si fossilizza, quindi il fatto che non si siano trovati ancora alcuni anelli mancanti non dimostra un bel niente. La paleontologia, la geologia e la ricerca genetica in questi anni sta facendo passi da gigante, bisogna solo avere pazienza e fare ricerca in modo serio.
Per quanto riguarda le teorie da te citate, non sono state prese in considerazione per il semplice fanno che non solo non spiegano un decimo di quello che spiega la teoria dell’evoluzione, ma addirittura sono incoerenti in mole e notevoli parti.
Vorrei per ultimo soffermarimi su un aspetto, non è che la teoria dell’evoluzione è rimasta immutata da quando darwin la formulò e la espose nell’origine della specie, anzi in alcuni aspetti è stata modificata e migliorata proprio grazie ai notevoli progressi di molte discipline scientifiche. Ma ciò che non è cambiato è diciamo così l”‘ingrediente fondamentale”, ovvero la selezione naturale, argomento semplice ed efficace, in modo straordinario.
Comunque per chi volesse informarsi di più, c’è questo sito http://www.pikaia.eu o i libri di dawkins, importante zoologo ed evoluzionista, e su pikaia troverete altri numerosi consigli di lettura. Per te, rolling stone, sarebbe interessante visitare l’argomento paleontologia e geologia troverai molte cose interessanti.
per rolling stone,
è il contrario, gli studi geologici e peleontologici, hanno appena portato alla luce negli ultimi due mesi, dei reperti fondamentali che riempono alcuni di quelle lacune di transizione delle quali si parla. Ci vuole pazienza.
Daniela
gli evoluzionisti ortodossi hanno starnazzato tanto riguardo a pesci con pinne che si stanno trasformando in zampe di anfibio, e rettili con zampe che si stanno trasformando in ali.
Da quando Darwin ha presentato la sua teoria non ne è stato trovato UN solo fossile di animale di transizione di questo tipo.
Enrico
si, sono specialisti nel rigirare la frittata,
e possono introdurre il creazionismo dentro lo evoluzionismo
per rolling stone,
tu mi inviti a nozze. Non potevi scegliere esempio più appropriato, http://www.pikaia.eu/easyne2/LYT.aspx?IDLYT=283&Code=Pikaia&ST=SQL&SQL=ID_Documento=3889&CSS=Dettaglio , leggiti questo e poi ne riparliamo di starnazzamenti vari. Ti consiglio vivamente di continuare ad informarti sui progressi scientifici fatti in questi campi, poi ne riparliamo.
per tutti,
visitate il sito http://www.pikaia.eu , è uno dei più completi portali italiani che si interessano di evoluzione, è sempre aggiornato e ricco di notizie.
E’ la prima volta che leggo questo blog, e sono rimasto piacevolmente sorpreso da alcuni commenti, decisamente molto interessanti. Credo che vi seguirò con interesse. Ci sono però alcuni partecipanti che dimostrano grande interesse alla materia, ma poca conoscenza dell’argomento. Tocco solo due punti:
Evoluzione e matematica: a parte il fatto che gran parte della teoria evoluzionistica moderna si basa su studi, per esempio, di genetica di popolazione che sono tutto meno che privi di matematica, ci sono elaborazione molte elevate di concetti come fitness o altro che fanno uso di strumenti matematici. Guarda qui per esempio (e link collegati): http://pespmc1.vub.ac.be/MATHME.html.
* rolling stone
Fossili di transizione: chiamarli anelli di congiunzione è sbagliato. Sono specie che hanno lasciato fossili in cui sono presenti elementi delle specie da cui provenivano e altri nuovi, derivati da adattamento ad altri ambienti. Gli esempi sono innumerevoli, ma quello cui accenni tu è particolarmente chiaro. I fossili di transizione tra pesci e anfibi sono moltissimi (prova a cercare la sequenza Eusthenopteron – Panderichthys – Tiktaalik – Acanthostega – Ichthyostega. Vedrai che hanno tutte le caratteristiche che cerchi, cioè la trasformazione di pinne in zampe. Se poi hai tempo, prova a legge l’ultimo libro di Neil Shubin, Il pesce che è in noi (Rizzoli, appena tradotto). Ci sono migliaia di altri esempi di fossili di transizione, per le balene, gli ominidi, gli insetti, quel che vuoi.
E da ultimo, prima di fare affermazioni così apodittiche, informati.
@ rolling stone
trovare un fossile di una forma vivente di alcuni miloni di anni richiede anche una dose di c..o non indifferente, magari di qualcuno di quegli animali come i dinosauri che prima c’erano e mò non ci sono più, e di cui la bibbia non parla. in compenso gli studi sul dna che si ricava dai fossili non mette minimamente in discussione l’impianto dell’ipotesi di darwin.
in compenso si sa che è stata ritrovata l’arca di noè, l’arca dell’alleanza, lazzaro è ancora vivo e vegeto.
preferisco discendere da una scimmia che essere l’essere preferito di uno che non esiste, in fondo le scimmie non hanno mai costruito campi di sterminio, a differenza di tanti cristiani che invece si sono sbattuti non poco per farli funzionare.
Daniela
quell’articolo parla di un anello tra tetrapodi e tetrapodoformi.
Rimaniamo in attesa di trovare una pinna che si sta trasformando in zampa di anfibio.
per rolling stone,
quell’articolo parla di un fossile che aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza della transizione evolutiva tra pescie e tetrapodi. A poco a poco i tasselli vengono riempiti, con studio e pazienza, e chi riempe questi tasselli e proprio la paleontologia e la geologia. Bisogna rimanere in attesa, o vuoi che le cose ti saltino in faccia subito?
Leggi bene:
Una nuova scoperta aggiunge un altro tassello alla nostra incompleta conoscenza della transizione evolutiva fra pesci e tetrapodi: uno scavo in Lettonia ha portato alla luce un nuovo scheletro di Ventastega curonica, custode di preziose informazioni su questo importante passaggio della storia naturale.
I pesci sono… pesci, i tetrapodi sono tutti gli animali a quattro zampe. Al tempo i Tetrapodi erano rappresentati dagli anfibi. I pesci hanno le pinne, gli anfibi le zampe; ergo, le pinne si sono trasformate in zampe. Ci vuole tanto a capirlo?
e si l’errore dell’evoluzione sta’ tutto nell’aver scordato colei che nata da una costola si frego’ le famose mele renette…mannaggia ai roghi.
http://www.narkas.org è un sito di scoperte archeologiche che può inserirsi nel discorso che state facendo.
@Marco Ferrari:
C’è anche un rovescio della medaglia fatta di provocazioni stupide e altrettanto stupidi interventi, purtroppo.
Enrico … fatti curare!
per marco ferrari,
benvenuto, spero che troverai stimolanti il sito e il blog dell’uaar, da parte mia ormai questo sito è diventato una lettura quotidiana.
Ferrari
purtroppo ho letto bene.
All’inizio parla di pesci e tetrapodi;
poi pero’ , entrando nei dettagli e facendo nome e cognome,
parla di anello tra un tetrapode e un tetrapodiforme.
Daniela
La critica alla teoria classica di Darwin, anche da parte di atei, è che non spiega molti punti importanti, tra i quali questi due:
1. le mutazioni genetiche causano solo una variabilità, non il cambiamento, di una deteminata specie
2. le specie rimangono praticamente immutate per parecchio tempo, senza mostrare la continua mutazione postulata da Darwin, e poi improvvisamente scompaiono
* Enrico Mini
Ma che malattia ho?
per rolling stone,
mi dispiace sbagli di nuovo, per prima cosa, le variazioni genetiche non comportano un cambiamento subitaneo da una specie all’altra, ma il passaggio è graduale e per piccoli passi, questo la teoria di darwin lo spiega in modo egregio. Secondo: le specie scompaiono perchè non sono più in grado di sopravavvire a certi cambiamenti ambientali, non scompaiono mica così per magia. E sempre la teoria di darwin ti spiega che ciò avviene per selezione naturale.
Per rolling stone:
la teoria di Darwin e’ stata affinata nel tempo da altri scienziati. Documentati 🙂
Il tuo punto (2) e’ obsoleto da qualche decina di anni: basta introdurre il modello degli equilibri punteggiati.
Nessuno qui dice che Darwin aveva ragione a priori (sarebbe fede! Orrore!), ma per ora resta la speigazione piu’ plausibile, anche per la multidisciplinarita’ delle scoperte che la rafforzano.
Per rolling stone,
la variabilità, se vantaggiosa per la spece, porta inevitabilmente all’evoluzione della stessa.
La continua mutazione della spece non si misura in anni, ma in millenni o più, ciò comporta che il “parecchio tempo” di cui parli risulti veramente troppo per poterlo misurare con un orologio in mano!
Inoltre la selezione naturale non avviene sempre “proprio” naturalmente, ti ricordo la scomparsa del Dodo, sterminato da noi umani, e la sua scomparsa qualcosa ha inevitabilmente cambiato nel sistema ecologico in cui viveva.
Esempi simili li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, basta osservare il cambiamento di alimentazione e abitat dei gabbiani per accorgersi di ciò.
Oltre a questo, che abbiamo in diretta, per la scomparsa delle spece è stato provato scientificamente che sul nostro pianeta sono avvenuti cambiamenti climatici enormi, oltre che catastrofi, e questo spiega l’eliminazione naturale.
Ma un punto fondamentale mi sembra più importante, ed è quello del metodo di ricerca.
O si segue il metodo scientifico o si segue…cosa?
E la scienza parla estremamente chiaro, si fanno delle scoperte, si provano materialmente, si tenta in tutti i modi di falsificarle e verificarle e finchè reggono sono valide.
Per far ciò ci sono scienziati che lavorano, e soltanto loro possono hanno la capacità di verificazione-falsificazione metodologica, chi cerca la spiegazione sul terreno metafisico-teologico non può affermare nulla, perchè non ha la capacità nè di verifica nè di falsificazione delle loro affermazioni.