La sezione civile del tribunale di Chiavari ha condannato la parrocchia della Madonna del Carmine e della chiesa di Santo Stefano di Lavagna (GE) a risarcire con 60.000 euro una vicina disturbata dal volume e dalla frequenza dello scampanio. Alla donna, un’insegnante, sono stati riconosciuti sia il danno biologico che quello morale. Il giudice Pasquale Grasso ha anche obbligato la parrocchia a ricondurre le proprie emissioni sonore entro i limiti previsti dalla legge italiana.
Lavagna (Ge): campane rumorose, parrocchia multata di 60.000 euro
39 commenti
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Mi sembra il minimo. Anche se mi chiedo con che denaro verrà pagato il risarcimento… con l’8×1000?
Bella notizia per chi detesta le campane come me. Le campane hanno fatto il loro tempo. Le si può suonare magari ancora in qualcho occasione, ma non tutti i santi giorni a tutte le ore, e persino di notte.
Il suono delle campane non è più un festoso e gioioso scampanio che chiama il paese alla messa, alla benedizione, al funerale ecc., ma si somma al rumore insopportabile e patogeno di varia provienza in cui siamo tutti immersi.
Adesso i parroci e i cristiani sadici diranno che gli si vuol mettere il bavaglio, ridurre la religione a fatto privato ecc.
Meno decibel nelle orecchie della gente e meno soldi nelle casse della diocesi.
Ottimo.
Una goccia in meno nell’oceano, ma è pur sempre qualcosa.
considerato il nome del giudice, una bella sorpresa Pasquale 🙂
hmm… secondo me faranno ricorso, dichiarazioni volontarie, ricusazione dei giudici… il tempo passa, voilà: prescrizione! (…e 20’000 euro per gli avvocati)
Poi la parrocchia potrebbe denunciare per diffamazione l’insegnante chiedendo 5’000’000’000 di euro di risarcimento…
Non me la sono inventata io, eh!? L’ispirazione mi è venuta da una diocesi che lo ha fatto nei confronti della vittima di un prete pedofilo.
🙁
bella notizia…a breve procederò anche io mi sa…
Buona notizia. A tale proposito ricordo quando andai a Malta molti anni fa: si scampanava da mane a sera e a notte! Un vero tormento, un’ossessione. Capisco la donna e tutti coloro che hanno la sventura di subire questi affronti sonori, come se non bastassero gli altri…
parafrasando pier capponi
se voi suonerete le vostre campane … noi suoneremo le nostre trombe 🙂
A certi giudici che, a leggere le motivazioni delle loro sentenze, esplicitano senza remora alcuna l’espressione di quanto previsto dalle leggi italiane, occorrerebbe fare un monumento da vivi.
Quando ci sono notizie come questa, godo come un maiale!
@Maurizio, la chiesa potrà ricorrere in appello, pero’ se non paga la multa pagherà l’avvocato!
il solito giudice comunista……
Quando torno al mio paese, in Sardegna, mi fa mooolto piacere essere svegliata alle 6 del mattino dal salve regina! Ma se devo essere sincera a quell’ora detesterei anche Hell’s bells degli AC/DC… come sempre è una questione di rispetto reciproco e anche le chiese devono tenerlo presente….
sarà dura farsi dare soldi da preti lavagnesi, un loro lontano predecessore, papa Adriano V è collocato da Dante in purgatorio tra gli avari, e in quelle zone certi vizi son duri a morire.
Si ma leggetevi i commenti sul secoloxix, giornale locale. c’e’ da rabbrividire….
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/levante/2008/09/01/1101727056061-campane-rumorose-costano-parroco-60-mila-euro.shtml
E’ tanto che ce le suonano, era ora!
farsi dar dei soldi da dei preti genovesi? guerra ardua…
Ogni tanto una buona notizia, anzi questa è ottima !
finalmente, se è vero che una sentenza fa testo…………….la vedo dura per i futuri impenitenti scampanatori. Lo dico sempre: magistratura, croce e delizia…………….
Speriamo ke ci siano sentenze del genere anche x quanto riguarda le antenne di radio maria e
radio vaticano, visto ke anke quelle superano palesemente i limiti di legge.
che soddisfazione…. ogni tanto una buona notizia!!! E pensare che i musulmani dalle moschee lanciano le loro litanie a tutto volume a qualsiasi ora della notte. Miserie monoteiste.
Evvai sono sempre ottime notizie queste!!!
ma per “ricondurre le proprie emissioni sonore entro i limiti previsti dalla legge italiana” c’e’ bisogno di andare in tribunale?
Un minimo di educazione e senso civico non basterebbero?
I primi a chiedere di non disturbare non dovrebbero essere i frequentatori di quell’agenzia, nella fattispecie una parrocchia?
Nell’attesa che queste non siano piu’ domande retoriche, salutiamo con favore questi isolati provvedimenti legislativi
60 mila euro non sono noccioline…
se la stampa ne parlasse credo che ci sarebbe una corsa alla verifica del livello di rumorosità
Spezzo una lancia in favore delle campane “educate”…
Accanto a casa mia c’è una chiesetta medievale con delle campane vere e che hanno pure un bel suono.
Durante i giorni lavorativi partono alle 7.30, durante quelli festivi verso le 9. Alla sera smettono alle 9.
Gli scampanii da messa etc. sono contenuti, discreti e ad orari decenti.
In primavera è bello svegliarmi la domenica mattina sentendo uno scampanio allegro e non il rumore delle auto, mi fa scordare per un attimo il mare di cemento milanese che ho intorno.
Con un po’ di educazione, buon senso e rispetto reciproco diventa più facile convivere.
@ Silvia
Il fatto è che, purtroppo, l’educazione e il rispetto reciproco di solito non fanno parte del mondo della Chiesa.
Saluti
così scrive il secolo xix:
Ma la ex insegnante dà il via ugualmente all’azione legale, affidandosi agli avvocati del foro genovese Giuseppe e Laura Buffa, contro la Madonna del Carmine
la Madonna citata a giudizio 😀
oltre a:
A Lavagna, nei prossimi giorni, anche un miracolo potrebbe avere un valore: poco più di 60 mila euro
questi pensano che il suono di una campana sia un evento miracoloso?
Infatti, si dice anche “suonati come campane”.
non é detta l’ultima parola, questa sentenza contraria
http://www.uaar.it/news/2005/07/27/clamorosa-sentenza-piena-liberta-campanaria-chiese/
il passo
“…l’uso delle campane riguarda la libertà di esercizio del culto, regolato dal Concordato tra Stato e Chiesa. Orari di inizio e fine dei suoni, quindi, sono di competenza dell’autorità ecclesiastica”
é piuttosto fascista, direi, della serie noi abbiamo il concordato e vi possiamo svegliare anche a colpi di cannone… Paese che vai, giudice che trovi
Proprio ieri, andando a casa di un’amica che abita di fronte al campanile di un convento, ho subito 15 minuti di scampanio decisamente sopra ogni livello umanamente sopportabile.
Lei in casa non può fare nulla quando suonano, perché sono ad un volume talmente alto che è impensabile parlare, guardare la tv, ascoltare la musica o compiere qualsiasi attività che preveda l’uso degli organi uditivi.
Le campane ok, ma questa è tortura!
“l’uso delle campane riguarda la libertà di esercizio del culto”, l’italia è un paese laico (hàhà)
per cui, libertà per libertà, il mio culto prevede di ascoltare Bob Marley dalle due alle quattro di notte, sotto il portico con gli stessi decibel delle campane facendomi una serie di canne (anzicchè divorare il corpo e bere il sangue di un povero cristo)… Cosa potrebbe succedermi se lo facessi?
non conosco i termini della sentenza, ma sessantamila euro mi sembrano un’esagerazione di soldi!
secondo me le campane devono essere silenziate nella quotidianità e gli può essere concessa qualche deroga per festività particolari o eventi speciali.
per campanili di particolare importanza storica dovrebbe essere prevista una pianificazione di suono, con contingentamenti molto rigidi dei tempi.
così come mi infastidivano le lamentele che provocavano la chiusura di certi locali, continuo a ritenere che l’uso del buon senso sia meglio di una dichiarazione di guerra.
certo che se penso alla faccia di certi benpensanti che firmano petizioni per la chiusura di questo o quel locale, poi, per le stesse ragioni si vedono silenziata la loro campana preferita, allora un ghigno di piacere non può restar nascosto.
P.S. la notizia è appena stata data dal TG1, con intervista al povero prete, “ahinoi, come farà la parrocchia che non ha il becco di un quattrino”
@ enrico mini
Succederebbe che tu, non essendo protetto da un concordato, finiresti dritto in galera senza passare dal via. Oltretutto sicuramente non indosseresti una tonaca nè faresti il catechismo al figlio del maresciallo, quindi…
A proposito, se ho capito bene l’intervista (il volume della TV del bar in cui stavo pranzando era civilmente piuttosto basso, e stavo anche chiacchierando con un amico), il parroco ha dichiarato di non avere la minima intenzione di pagare l’ammenda.
Ora, un cittadino normale che rifiutasse il pagamento di una multa rischierebbe il pignoramento dei beni da mettere all’asta per estinguere il debito. Ma un parroco?
Domanda interessante, no? Qualcuno ne sa più di me riguardo alla legge e potrebbe darmi delucidazioni al riguardo?
forse bisognerebbe battere il ferro finchè è caldo e intraprendere ora altre azioni del genere, contro una delle più palesi manifestazioni di arroganza e prepotenza ecclesiastica..
@Lucia aka zeta: ho risposto, al link che hai indicato, a un furbone che sosteneva che sforare di ‘soli’ 3 decibel non sarebbe stato nemmeno percepibile. Come se nessuno sapesse che i decibel hanno una scala logaritmica e non lineare! Ma si pensano che siamo ancora il popolino incolto di inizio secolo e che ci possono intortare come vogliono?
@Stefano Bottoni
provo a ragionare da non esperto di legge.
secondo me paga chi è obbligato in solido. in questo caso mi pare che sia la parrocchia.
pignorare la parrocchia per 60000 euro? probabilmente è possibile, se ha beni fino a tale importo (ce li ha, ce li ha).
se invece fosse tutto intestato alla curia? boh?
Conosco il figlio di un maresciallo che gradirebbe molto quel tipo di catechismo.
Dove è possibile reperire i dati sui limiti di volume e frequenza del suono delle campane imposti dalla legge italiana? Vorrei poterli inviare al parroco della chiesa che è difronte casa mia con tante di campane elettroniche ed amplificazione. (E’ un vero disastro !) Grazie