Vito Mancuso su dolore e morte

Vito Mancuso, il teologo autore del bestseller L’anima e il suo destino, ha scritto un articolo per il Foglio. Benché la prospettiva rimanga cristiana, è interessante il dato di fatto da cui parte: “la maggior parte dei medici occidentali (non parliamo neppure dei biologi) sono atei o agnostici. Proprio quelle persone che dedicano la vita alla cura delle sofferenze altrui, per la maggior parte, nel foro interiore della loro coscienza, fanno a meno di Dio. Come spiegarlo?”. La constatazione di Mancuso è che “il quadro che emerge è che la natura risulta abitata da un inspiegabile carico di dolore, il quale porta chi ogni giorno lo deve fronteggiare, cioè per l’appunto i medici, a rifiutare l’idea di un Creatore che si prende cura di ogni suo singolo figlio, e quindi all’ateismo o all’agnosticismo. Il cattolicesimo sostiene la sacralità della vita, ma non si può fare a meno di prendere atto con costernazione che il primo che non se ne cura sembra esserne proprio l’Autore”.

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78 commenti

cullasakka

O forse è perché i medici, avendo studiato molto come funziona il corpo umano, sanno meglio dei teologi che parti vergini, resurrezioni e altre amenità sono impossibili?

fabrizio

Capperi! Adesso devo subito andare vedere con quali contorsioni arriva a convincersi che comunque il dio dell’ Antico e Nuovo Testamento è vero e valido e il sapiente (il “vero” sapiente?) ci deve credere e la CCAR (che comunque il suo best-seller lo ha condannato quasi all’unisono) lo rappresenta in questa valle di lacrime…

Bruno Gualerzi

Caro signor Mancuso, non sarebbe più pertinente – proprio alla luce della sue considerazioni – cercare di spiegare come invece tanti altri medici (e ovviamente non solo loro, perché in un certo senso soprattutto i medici dovrebbero essere ‘mitridatizzati’ nei confronti del dolore) continuano a credere in dio?

Alessandro Bruzzone

Mah, interessante sino a un certo punto: alla fine il leit motiv è sempre lo stesso, che ateismo e agnosticismo nascono da una fede tradita.

tomaraya

“la maggior parte dei medici occidentali (non parliamo neppure dei biologi) sono atei o agnostici. Proprio quelle persone che dedicano la vita alla cura delle sofferenze altrui, per la maggior parte, nel foro interiore della loro coscienza, fanno a meno di Dio”
ma gli atei non sono quelli privi di ogni valore morale, egoisti e nichilisti? vitaccia quella dei teologi, gli atei buoni e il dio misericordioso che carica dolore. come spiegarlo?

Sailor-Sun

Io me lo spiego così: chi non crede in dio o nell’aldilà concentra i suoi sforzi nel rendere questa vita, l’unica di cui siamo certi, perlomeno accettabile, mentre i credenti giustificano o addirittura esaltano ogni sofferenza provata, inflitta o autoinflitta, in quanto “prova” per poter entrare al cospetto di dio, il quale dovrebbe essere buono e misericordioso… che casino.

Flavio

Messa così è condivisibile. Realizzare quanto imperfetta sia il mondo è un grande passo per prendere coscienza dell’inesistenza di qualsiasi progetto divino. Guarda caso, le discipline più a contatto con la realtà (medicina, biologia, fisica, …) contano tanti atei!

Roberto Vai

“Che poi qualcuno dietro l’ordine naturale veda il riflesso di una mente personale, e qualcun altro invece no, non ha in questo contesto molta importanza. Ciò che conta è riconoscere che la nostra libertà esiste e va esercitata, ma lo deve essere secondo le leggi dell’armonia e della relazione ordinata che presiedono il mondo fisico e che, nel mondo umano, si chiamano giustizia e altruismo.”

Ciò che afferma il buon Mancuso, ritengo sia senz’altro condivisibile. Solo che dovrebbe specificare come si dovrebbero intendere: giustizia e altruismo.

Perché se con giustizia si intende ciò che la società ritiene giusto in un determinato momento storico, e che questo concetto di giustizia evolve con l’evolversi della società, allora abbiamo una libertà laica (se non proprio individuale almeno sociale, essendo la società un vincolo ineliminabile per l’individuo).

Se invece la giustizia è da intendersi come un che di assoluto, stabilito una volta per tutte, magari prerogativa di una religione, non v’é alcuna libertà.

Ma la prima interpretazione svincola l’uomo da ogni assoluto. E come può un teologo davvero affermarla? Se così fosse non sarebbe più teologo di una religione monoteistica.

E’ nelle definizioni che si vede l’uomo.

Asatan

Ma quando lo capiranno che si diventa atei perchè:

1) si usa il cervello e si capisce che le prove sull’esistenza di dio stanno a zero
2) i testi sacri sono un risibile coacervo di contraddizioni, violenza e intolleranza
3) si studia la storia e si tocca con mano che “i servi del bene” pensano solo al proprio potere massacrando chiunque sia diverso

Kaworu

se mia sorella passa i test di medicina, tra un po’ ci sarà una nuova ginecologa non obiettrice di coscienza 😉

Sergio

Mancuso:

“Il cattolicesimo sostiene la sacralità della vita, ma non si può fare a meno di prendere atto con costernazione che il primo che non se ne cura sembra esserne proprio l’Autore”.

Con consternazione? Strano, tanto più da parte di un teologo non proprio in odore di eresia.
L’espressione è infatti a dir poco incongrua, perché è noto che il dolore e la morte sono la conseguenza del peccato originale: nell’Eden Adamo ed Eva erano felici.

E adesso, guarda un po’, Mancuso si dice costernato. Com’è possibile? Forse ha bisogno di un ripasso. Da un punto di vista cattolico la frase di Mancuso è inaccettabile.
Ma non credo troppo a una crisi di Mancuso. Sicuramente gli riuscirà la quadratura del cerchio, cioè conciliare l’inconciliabile (il disegno intelligente e sconquassi, dolore e morte in tutto il creato).

O forse Mancuso raggiungerà due teologi cattolici di grande levatura che hanno tratto le conseguenze uscendo dalla Chiesa? Penso a Uta Ranke-Heinmann, la prima teologa cattolica e compagna di studi di Ratzinger, e soprattutto a Eugen Drewermann.
Coraggio, Mancuso, un piccolo sforzo ancora.

rolling stone

… a conferma che per essere teologo ci vuole una testa d’uovo

1. “Dalla filosofia della natura darwinista (o no, aggiungo io) discende un rapporto dell’uomo con la natura all’insegna dell’arbitrio: della natura l’uomo può fare ciò che vuole, essendone, mediante la tecnica, più forte”.
L’uomo ha compreso di essere parte della natura, quindi la difende e non ne fa cio’ che vuole

2. “essendo l’anima infusa da Dio senza alcun contributo dei genitori”
non si puo’ esprimere alcun giudizio su una cosa che nessuno ha mai visto
e di cui non ha mai avuto alcuna esperienza

3. “la filosofia darwinista la natura non conosce finalità alcuna”
la finalità della vita è capire che sarebbe stato meglio non nascere

4. “la natura come progetto senza libertà, e la natura come libertà senza progetto”
si metta d’accordo una buona volta con sè stesso, visto che in seguito sostiene l’esistenza del libero arbitrio

5. “è vero che nella natura c’è un progetto, ma è altrettanto vero che esso non si realizza a prescindere dalla libertà e quindi dalla casualità che la libertà necessariamente presuppone”
Calma e gesso: non c’è alcun progetto, non c’è alcuna libertà, e la causalità non presuppone la libertà.

6. “evoluzione”
giusta osservazione. Chiamiamola allora: modificazione e adattamento

7. “non dobbiamo riferirci al Dio personale che nella natura non c’è”
su questo punto rischia il rogo. Onniscienza, onnipontenza e, somma bontà, sono doti personali, anche se al massimo grado

8. “perché un ordine e una finalità intrinseca alla natura vi sono”
come testimonia il secondo principio della termodinamica, secondo il quale la natura procede verso il massimo di disordine (entropia)

9. “L’uomo è biologia, certo, ma è anche spirito, anzi la sua essenza consiste proprio nell’essere spirito cioè libertà”
E’ vero. Anzi, alcuni uomini sono piu’ spirito di altri, soprattutto il sabato sera

10. “la libera autodeterminazione della nostra dimensione anche sulla propria vita biologica è proprio il senso dell’evoluzione, della creazione come creatio continua”.
un poco di latinorum alla fine non guasta mai

vomitino

Come mancuso? Onestà intellettuale e un cincinnino di cultura e vedi che le nottata passa.

Otto Permille

La realtà del dolore pare sia un chiodo fisso del nostro teologo. Già Agostino d’Ippona si interrogava sull’esistenza del male e aveva a suo modo trovato una spiegazione che poteva andare bene per tutti i teologi. Comunque il male è esistito ancora più del necessario anche perché sono esistiti secoli di dominazione di teologi e preti che hanno impedito lo sviluppo della ricerca scientifica e lo studio della natura come luogo in cui risiedeva il diavolo. Quando scoppiava la peste la si curava con le processioni alla Madonna e cioè si favoriva la diffusione del contatto. Poi sono venuti Lourdes e Padre Pio…

cesare

‘sto Mancuso assomiglia molto al Simplicio del Dialogo dei Massimi Sistemi di Galileo. A guardare i fatti bisognerebbe proprio riconoscere che la terra gira attorno al sole, se non fosse che Aristotele (e la bibbia) dicono il contrario.

Daniele

Tanti si chiedono come possa esistere Dio se poi nel mondo accadono brutte cose…beh, ma secondo me, alla fine, la risposta poi non è così complicata: Dio ha donato all’uomo il libero arbitrio, ergo se l’uomo ha deciso di commettere il male, con tutte le conseguenze che ne derivano, non si può dire che Dio è responsabile. Alla fine, affermando che Dio non esiste perché c’è il male del mondo, è il voler responsabilizzare per forza Dio di fronte alle azioni dell’uomo. Questo, purtroppo, è una cosa che la Chiesa Cattolica inculca (il male per trarre il bene, ecc ecc).
Insomma, bisogna smetterla una volta per tutte di porre l’attenzione all’esterno per distoglierla da chi è la vera causa del dolore: l’uomo.

Maurizio D'Ulivo

@ Daniele
Sfrondate da ogni contorsionismo che ha permesso loro di attraversare i millenni, tutte le religioni bibliche rivelano una contraddizione di fondo che le rende talmente goffe da poter essere smontate con il semplice uso della logica.

Se in principio dio era solo, se era onnipotente, se era perfetto e se era buono (come le religioni bibliche affermano) il male (nella cui esistenza le religioni bibliche credono) non avrebbe potuto in alcun modo nascere.

La teoria del libero arbitrio è solo un modo di arrampicarsi sugli specchi, per nascondere la palese illogicità e contraddizione di fondo delle suddette enunciazioni di partenza, complessivamente considerate.
Stop.

Basta la logica per capire almeno una delle suddette affermazioni non può essere vera: e considerando lo spazio enorme (di ignoranza e di inaccessibilità agli strumenti umani) in cui una religione può muoversi liberamente, vedere una o più religioni talmente deboli e goffe da poter essere smontate con l’uso della semplice logica umana è uno spettacolo ridicolo e deprimente.

A maggior ragione, quando due di esse (islam e cristianesimo) sono fra quelle numericamente più seguite dai componenti del genere umano.

vico

vorrei far notare che secondo studi inglesi pubblicati sul sito all’aumentare del Q.I. cala la fede (con qualche eccezione)
Che sia per quello che i medici credono meno dei telespettatori di Emilio Fede? 🙂

Daniele

Maurizio, Dio è buono, ma è anche giusto…sarebbe giusto imporre a una persona di scegliere una sola via, impedendogli di avere un’alternativa e, di conseguenza, scegliere DELIBERATAMENTE quale via percorrere? Non credo, per questo Dio, essendo appunto buono, ha dato la possibilità all’uomo se scegliere di servirLo o meno. Ovviamente è risaputo come sono andate le cose, e quali sono state le conseguenze.
Insomma, alla fine con un pizzico di logica si “risolve” anche il grande dilemma del perché c’è il male.

enrico mini

Nè dio nè nessun buono e giusto mi ha dato alcuna possibilità di scegliere nè tantomeno di sapere perchè sono ammalato! Lo sono E BASTA! E che nessuno si permetta di affermare che chicchessia mi ha dato modo di scegliere! La scelta sarebbe stata ovvia se ci fosse stata la possibilità.

Daniele

Enrico, si parlava della moralità. Mi spiace cmq che tu stia male.

enrico mini

Eluana ha scelto sedici anni fa la via da percorrere. Perchè non si vuole rispettare la sua scelta? Perchè dio (?) è buono e giusto e rispetta le nostre scelte? Ma per favore!

Bruno Gualerzi

No, caro Daniele, di logica nel tuo ragionamento non c’ n’è neanche un pizzico, come in questo blog hanno già argomentato in vario modo in tanti, ultimo Maurizio D’Ulivo. Di fede, fin che ne vuoi… che però se cerchi di conciliare con la ragione può solo diventare malafede. Libero arbitrio e teodicea sono solo tentativi maldestri di conciliare l’inconciliabile, cioè libertà e necessità. Questo su un piano, si fa per dire, filosofico…
perchè se poi si tira in ballo il semplice buon senso, questo dio onnipotente e onnisciente che crea l’uomo a sua immagine e somiglianza e poi si mette incuriosito a guardare cosa diavolo (è il caso di dirlo) gli combina… scusa, ma siamo all’avanspettacolo. E neanche del migliore.
E se poi con questo ritieni che si offendano i sentimenti religiosi, immagina quanto debba sentirsi offeso chi ha riposto la dignità dell’uomo nella sua capacità di giudizio.

anteo

poco interessa se dio è o no magnanimo, poco interessa se ci sono uomini disposti a servirlo (brutta faccenda l’obbedienza e lo stato servile anche quello volontario), quello che importa è l’empatia che coinvolge , tra lo stupore degli idolatri, molte persone ritenute senza principi perchè atee o agnostiche, persone che cercano di diminuire il dolore del mondo o almeno di non aumentarlo.
Strano , per alcuni, che queste persone agiscano non per il compenso che il succitato padrone potrebbe magnanimamente elargire (forse, a Giobbe andò maluccio), eppure esistono e sono persone meravigliose , eterni disertori delle oscene crociate messe in piedi dagli idolatri.

sti.ca1970

@ Daniele
premesso di essere ateo e di non considerare l’ipotesi dio o essere “superiore” ,il tuo dio sarebbe solo un grande sadico.
Come chiami colui che permette da sempre che un essere umano faccia del male ad esseri inermi ( come i bambini, o i ritardati mentali ) sapendolo in anticipo ma nn ha fatto nulla x evitarlo?
Certo un cieco può riacquistare la vista; lo storpio o il paralitico può riacquistare l’uso delle sue gambe; il muto può riacquistare la favella; ecc. ecc., ma nn ho mai sentito o letto di qualcuno, tipo uno che non ha più gli arti inferiori, riaverli per miracolo. Che forse dio non è ancora arrivato alla pagina in cui spiega come fare ‘ sti miracoli?
Cmq trovo ci voglia una buona dose di fantasia x accettare l’esistenza di dio.

Miso

Questi credenti devono sentirsi parecchio cattivi, visto che dio è buono, li ha creati liberi,
e loro ne combinano di tutti i colori.

enrico mini

@ Daniele,
vedi, molto spesso per risolvere il dilemma del perchè c’è il male non basta un pizzico di logica e la moralità lascia un po’ il tempo che trova. Ci vogliono pizzichi piuttosto consistenti di sostanze che ben poco hanno a che fare con la logica. A volte non hai ragione, tempo, motivo, voglia di pensare alla morale.

Miso

Quì ci si dimentica della grande star: il Diavolo, è lui che ci ispira il male.

jsm

daniele, daniele….
come mai voi credenti vi ostinate a dire che gli atei sono tali solo perchè arrabbiati, infelici, impauriti o comunque privi di qualcosa?

io sono quello che tu chiami ateo e mi sento benissimo: adoro la mia vita, amo la mia famiglia (anche i credenti) e non distinguo tra bene e male (sai, la cosa è un pochino più articolata..)

mi annoiano tutte quelle persone che cercano di propinarmi un dio che non vedo e non sento. se il tuo dio esiste, venga a parlarmi lui. non accetterò mai la parola di un dio per interposta persona!
non crederò mai in un dio raccontato dai bugiardi vaticani. ripeto, prenderò in considerazione l’ipotesi dio solamente quando me ne si presenterà uno innanzi.

enrico mini

@jsm,
prenderei in considerazione l’ipotesi solo se si presentasse con il capo cosparso di cenere e plausibili scuse.

Laurentia

Il dolore è l’ altro punto forte di molti di voi, dopo il comportamento dei credenti in generale e della chiesa cattolica in particolare. Ovvero la maggior parte dei non credenti che conosco trovano più logico pnsare che Dio non esista concentrandosi a guardare i lati negativi della vita. Non pretendo certo di dire tutto qui, mi piacerebbe solo farvi considerare la presenza pur sempre minoritaria del dolore, non solo negli esseri umani, ma in tutti gli esseri viventi, vegetali compresi. Così come le giornate di sole sono la maggioranza, altrettanto la gioia, nella vita, è prevalente. I carnivori passano la maggior parte della vita in tranquillità e amore: cacciano e uccidono solo per un decimo di essa.Se frequentaste ammalati gravi, carcerati, poveri, emarginati, vi accorgereste che nella maggior parte delle ore del giorno sono occupati nelle normali attività e addirittura scherzano e ridono. In molti di loro la gioia di vivere è sorprendente ed educativa. Il vecchio adagio secondo il quale fa più rumore un albero che cade rispetto a mille che crescono è sempre vero. Dio si comporta nella maggior parte della nostra vita come padre affettuoso, solo ogni tanto ci tira gli schiaffi e sempre dopo aver fatto di tutto per correggerci.

Miso

Questi cristiani sono prevedibili ormai, ripetono le stesse formule da secoli, sempre le stesse spiegazioni per convincerti che il loro dio esiste.

Non ho capito poi perchè mi devo preoccupare del dio cattolico, con tutti quelli che ci sono e sono stati durante le varie epoche….

@jsm
può darsi che stanotte ti si presenti la dea kali; oppure il dio pan, o magari Yog Sothot.

Daniele

Sapete qual è il punto, ragazzi? Voi ragionate dal punto di vista della logica UMANA. Il fatto è che la scienza e la tecnica ci hanno abituato a voler dimostrare tutto, e che se una cosa non può essere inglobata nella ragione umana, viene respinta, scartata o vista come anomala: lo stesso Kuhn, filosofo della scienza, lo sottolinea benen nel sulo libro LA struttura delle rivoluzione scientifiche, dove asserisce che quando degli scienziati con un dato paradigma s’imbattono in qualcosa che non rientra nel paradigma, viene respinto e bollato come anomalo. Ma l’anomalia resta là…stesso discorso per Dio: è evidente che non lo si possa inquadrare dal paradigma della cosidetta logica, o non completamente, ed ecco allora che viene rifiutato. L’uomo non può comprendere tutto, ergo se qualcosa non possiamo comprenderla a pieno, non è detto che questa non debba necessariamente esistere solo perché gli scienziati non sono in grado di dimostrala: mi sembra un atto di presunzione.
Tanto per inciso, io sono credente ma non cattolico, e sono il primo a criticare vaticano e company; non ritengo inoltre che gli atei siano tutti malvagi, anzi le Sacre Scritture affermano che Dio inizierà il giudizio dalla Sua casa…tranquilli, lo so benissimo che ci sono certi credenti che sono più cattivi dei cosidetti atei (ma Gesù Cristo non è stato crocifisso da credenti doc, in finale?). Vi invito magari a non associare per forza cristianesimo a papa Ratzinger o Ruini: insomma, c’è gente che chiacchera, ma poi non ha mai letto un Vangelo o una Bibbia! E questo, per me, è pregiudizio.

sti.ca1970

I cristicoli o il cattolicume ed altre amenità simili, dicono le stesse cose da sempre perché sono loro i primi a dubitare seriamente dell’esistenza di zio sam ops… di dio, x cui le ripetono per convincersi.

vico

@daniele
preso atto del fatto che dio ci ha donato il libero arbitrio, me xchè i cattolici ce lo vogliono togliere?

@laurentia
se il tuo padre affettuoso non interviene di fronte ad un solo bambino che soffre sono felice di essere orfano!

enrico mini

@ Laurentia,
anch’io, in realtà, vivo bene la mia vita e nonostante tutto la considero ragionevolmente accettabile e i momenti, anche di gioia, non mi mancano. Ciò non toglie che vorrei una semplice spiegazione: perchè, visto che è stato l’uomo a commettere il peccato cosiddetto originale, devono pagarne le conseguenze tutte le creature?
Se vogliamo potrebbe essere giusto che io paghi ma…il mio cane, e l’albero di cachi?
Imperscrutabile giustizia divina? Bella roba, godetevela ma non cercate di vendermela!

sti.ca1970

Sarà sicuramente vero che noi umani siamo essere limitati, tuttavia io nn voglio dimostrare nulla, semplicemente non sento la presenza di dio, punto. Non capisco perchè i credenti spesso si affannino a convincere chi non crede, del contrario: se una persona nn sente questo dio, cosa può farci.
E’ evidente che il numero di nn credenti è piuttosto corposo, e questo vorrà pur dire qualcosa. inoltre se dio esiste nn capisco perchè dovrebbe premiare chi ha pensato di credere in lui e dannare chi nn l’ha fatto; che sia un insicuro o egocentrista?
Boh, misteri della fede.

Miso

Io non ci vedo niente di complicato, superiore alla logica umana; anzi,
vedo tutto molto infantile: dio c’è ma non si vede, buoni e cattivi, peccato veniale e peccato mortale, cosa vuol dire mortale che quando lo faccio crepo!? e dove vado all’inferno?

Noè, che imbarca tutte le coppie di animali sùll’arca, per sfuggire all’ira di dio che è tanto buono e vuole uccidere gli umani cattivi, lasciandone uno dal quale discenderanno altri umani cattivi.
Ma leoni, tigri, e pantere cosa mangiavano chiusi in una barca se c’erano solo coppie di zebre
e gazzelle ecc..
Mi sento banale e infantile pure io a scrivere queste cose.

enrico mini

Quindi dio è un’anomalia. E ci ha fatti a sua immagine e somiglianza! Comincio a preoccuparmi.

Laurentia

@ enrico mini : “perchè, visto che è stato l’uomo a commettere il peccato cosiddetto originale, devono pagarne le conseguenze tutte le creature?”
Non mi sottraggo alla domanda, ma non pretendo che la risposta, per me logicissima e soddisfacentissima, lo sia anche per te. Noi siamo esseri eterni. Non solo ogni nostra azione, ma anche ogni nostro pensiero dura per l’ eternità. E si ripercuote su tutto il pianeta, perché lo spirito non ha limiti di spazio e di tempo.Come un DNA fisico si trasmette di generazione in generazione, così nel nostro DNA spirituale le azioni dei nostri antenati si riproducono, portandoci a rifare gli stessi errori. I nostri antenati furono creati con il compito di fare da ponte tra gli animali e gli esseri spirituali, comunemente chiamati angeli. A loro non era riservata la riproduzione sessuale, riservata alle creature inferiori. Scelsero quella e scelsero di decidere loro come e quando riprodursi. Da allora siamo più vicini, nei comportamenti, agli animali che agli angeli. Sta a noi, curando la nostra parte spirituale, tornare ad elevarci, affrontando il dolore e la morte, che non appartenevano alla nostra dimensione. Per fortuna il bene che facciamo conta più del male e la possibilità di tornare a liberarci dal dolore e dalla morte, riconquistando la posizione per la quale eravamo stati creati, fa parte della nostra natura, così come la possibilità di scendere ancora più in basso nella scala degli esseri viventi.

Nietzche---

@ Daniele
il problema che secondo me fatichi a cogliere è che non si sta parlando di male umano, ma di male inteso come malattie, incidenti, sfortune. Per quello non c’è libero arbitrio che tenga, succede e basta.

sti.ca1970

@ Laurentia
per te è il massimo godere in eterno della visione di dio/cristo/allah/jahvè/ecc.?
Senza ironia, “fortunata” te delle tue certezze. Ma dove le hai tirate fuori?

Luca

Va bene Laurentia, allora definisci univocamente i termini “spirito”, “bene” e “male” così magari riusciamo a parlare la stessa lingua…

Sergio

Da tempo leggo con simpatia gli interventi di Laurentia, una credente che cerca di dialogare con noi ateacci, spiegandoci alcune cose o il suo punto di vista: con cortesia, gentilezza, senza alzare la voce e scomporsi e accusarci di chissà quali misfatti.
Cortese è anche Daniele che non replica spazientito a chi l’ha mandato a quel paese.

Debbo dire tuttavia che sia gli interventi di Laurentia che di Daniele, sicuramente bravissime persone, mi fanno cadere le braccia: cosa vuoi replicare a tanta ingenuità? E dopo un momento di riflessione ho deciso di non replicare.

Adesso però lo faccio lo stesso dopo aver letto l’ultimo gentile messaggio di Laurentia.

L’uomo di Neandertal visse per 250’000 anni su questa terra e scomparve circa 35’000 anni fa: circa 40’000 anni fa fece la sua apparizione un concorrente, l’homo sapiens sapiens. Non si sa se il sapiens sapiens fece guerra al Neandertaler, né se s’incrociò mai con lui. Il Neandertaler non era un primate, cioè una scimmia (che pure ha tantissimo in comune con noi che ci crediamo i re del creato), ma un ominide intelligente con un cervello molto sviluppato. Il sapiens sapiens gli era però indubbiamente superiore per vari riguardi (linguaggio più sviluppato, armi migliori ecc.). La sorte del Neandertaler era segnata e infatti scomparve. Il sapiens sapiens è da circa 35’000 anni padrone della situazione e della Terra: e ne ha fatta di strada da allora. Ne ha fatta tanta che rischia ora forse l’estinzione: sovrappopolazione, inquinamento, armi micidiali ecc. La sua intelligenza non gli sarà forse bastata per regnare sulla terra per un tempo così lungo come il Neandertaler. Che era un ominide molto intelligente. Questo ci dice la scienza, non smentita dal Vaticano.
Gesù è morto (e risorto) solo per il sapiens sapiens o anche per l’uomo di Neandertal che era così simile a noi?

Ho poi rivisto in questi giorni una miniserie: “Nelle profondità del cosmo”. E sono di nuovo restato sbaldordito, ammirato, annientato. Noi qui parliamo di anima, angeli, libero arbitrio e un’infinità di altre sciocchezze. Ci crediamo ancora il centro dell’universo e siamo se non proprio un nulla un quasi-nulla: trecento miliardi di stelle nella Via Lattea, cento miliardi di galassie nell’universo, forse un universo parallelo, anzi mille altri universi, e chissà quanti altri esseri intelligenti, più evoluti di noi (Zichicche dice di no, che siamo soli!).
Il Vaticano, senza scomporsi, dice: tutto questo è opera di Dio, del nostro Dio.
Taciamo per favore.

Pietro Schioppetto

Non mi pare una prospettiva particolarmente originale basta andarsi a rileggere un pò di Camus.

raphael

“la maggior parte dei medici occidentali (non parliamo neppure dei biologi) sono atei o agnostici. Proprio quelle persone che dedicano la vita alla cura delle sofferenze altrui, per la maggior parte, nel foro interiore della loro coscienza, fanno a meno di Dio…

Il primo passo dell’abbandono di una fede ridicola?

Dillo al tuo Razzolatore…. che si illumini d’immenso e non per i fumi d’incenso

Il Filosofo Bottiglione

il ragionamento dei credenti è sempre lo stesso:

è ovvio, dio è bontà e il dolore è assenza di dio.
se dio è assente di fronte al dolore non è buono?
no, non è così, dio non è assente, è l’uomo con il libero arbitrio (dono di dio) che si allontana da dio.
ma cosa c’entra il dolore di uno che nella sua vita si è sempre comportato in modo osservante? e il dolore di un bambino?
attenzione, quella è una prova che dio offre a queste persone (vedi Giobbe), l’uomo veramente osservante non soffre del dolore materiale ma ne gioisce.
una prova? altro che buono, questo dio è un sadico!
no, no, vedi che non capisci, non puoi giudicare dio con razionalità umana, dio è oltre, il suo disegno è imperscrutabile, noi possiamo solo accettarlo con benevolenza.

in sintesi: dio è buono anche quando fa il male, il diavolo è malvagio anche quando fa il bene (esempio: godi? orrore, è opera del demonio), questa è logica di dio, mica umana (come fa, poi, a saperlo un umano?)

date queste premesse, non penso ci siano da fare dei gran trattati per capire, al fine, perchè i medici siano per lo più atei.

MAC

Secondo me la conclusione logica potrebbe solo essere questa:

dio esiste ed è malvagio.
Per fortuna, non è onnipotente.

Bruno Gualerzi

@ Il Filosofo Bottiglione
Ottime puntualizzazioni.
Sintesi ancora più sintetica che segnala la sostanziale incomunicabilità tra credenti e non credenti quando si arriva al dunque di qualsiasi questione: “Credo quia absurdum”.

Massi

@ Laurentia
“I nostri antenati furono creati con il compito di fare da ponte fra animali e esseri spirituali, comunque chiamati angeli. A loro non era riservata la riproduzione sessuale, riservata alle creature inferiori”…
Sai che fino a queste frasi pensavo che tu fossi una donna (per la declinazione in ‘a’ del tuo nome).

tomaraya

@Daniele
“Dio ha donato all’uomo il libero arbitrio”
anche alle vittime degli atti criminali. ai deportati nei lager è stata data la possibilità di scegliere liberamente se farsi gasare o continuare a vivere? oppure il libero arbitrio vale solo per i criminali?
@Laurentia
“Dio si comporta nella maggior parte della nostra vita come padre affettuoso, solo ogni tanto ci tira gli schiaffi e sempre dopo aver fatto di tutto per correggerci.”
apprezzo la tua gentilezza ma trovo inacettabile un ragionamento del genere, perchè presuppone che io non sia capace di imparare da solo dai miei errori.

Asatan

@Laurenti

Rileggiti BENE la bibbia. Gli angeli si riproducono tramite sesso quanto noi. E’ detto in maniera molto, molto esplicita nell’antico testamente che figli di dio si presero in moglie le figlie dell’uomo (cui fra la’ltro insegnarono le scienze) e da quest’unione discesero i nephilimi (che furono, sono e saranno i giganti di questa terra).

L’uomo nn deve fare tramite, è l’angelo che a dovere di fare da tramite fra l’uomo e dio. Basterebbe leggersi la bibbia ogni tanto.

Marco.g

Sembra che la maggioranza degli interventi concordino col teologo su un punto: il lavoro influenza la fede. Solo una minoranza ipotizza il contrario: la fede influenza il lavoro. Mi pare che per un credente la seconda ipotesi sia decisamente più preocupante.

rolling stone

Laurentia
Riguardo al problema dell’esistenza del male, ossia, della sofferenza non giustificata, per favore, abbi almeno il pudore di stare ztta.
La tua affermazione “..se frequentaste ammalati gravi … vi accorgereste che nella maggior parte delle ore del giorno sono occupati nelle normali attività e addirittura scherzano e ridono” è uno scherno per chi soffre.

Daniele
Alla tua religione dell’amore non basta che l’uomo soffra: deve anche colpevolizzarlo.
Ma il libero arbitrio non esiste. Basta quel poco di logica (che ti compiaci tanto di avere).
Infatti, a rigore, ‘libero arbitrio’ significa che trovandoci in determinate circostanze potremmo compiere un’azione X, oppure indifferentemente un’azione Y diversa da X, se non addirittura l’azione opposta.
Ma allora il nostro comportamento sarebbe aleatorio. Le nostre azioni avverrebbero semplicemente “con noi”, non “a causa di noi”. Quindi, ammesso (ma non concesso) che il libero arbitrio esista, ogni nostra azione dipenderebbe dal caso e, di conseguenza, non saremmo neppure responsabili di cio’ che facciamo.
Eppure ognuno di noi è persuaso della propria responsabilità delle azioni che compie. Ma la responsabilità presuppone la libertà. Quindi, su cosa poggia la nostra libertà?
Per rispondere a questa domanda, il tuo catechismo non basta. Ci vuole il genio di quell’ateo di Schopenhauer.

Miso

Certo, io ho il libero arbitrio, anche di non credere o di trasgredire le leggi di questo dio mega galattico, poi pero quando crepo mi aspetta: l’inferno e l’eterno dolore, come se non avessi già sofferto abbastanza, in questa vita breve (o lunga dipende dai punti di vista) e inutile.
Quindi dovè il libero arbitrio? e poi se io fossi cresciuto nel bosco, in compagnia dei lupi, nessuno mi avrebbe avvertito di dio e le sue regole, quindi una volta morto mi ritroverei fregato a bruciare in eterno.

Constantine

@ Daniele

“Il fatto è che la scienza e la tecnica ci hanno abituato a voler dimostrare tutto, e che se una cosa non può essere inglobata nella ragione umana, viene respinta, scartata o vista come anomala: lo stesso Kuhn, filosofo della scienza, lo sottolinea bene nel suo libro LA struttura delle rivoluzione scientifiche, dove asserisce che quando degli scienziati con un dato paradigma s’imbattono in qualcosa che non rientra nel paradigma, viene respinto e bollato come anomalo”

1. kuhn era un filosofo della scienza ed ha espresso la sua visione sulla scienza in contrasto con l’empirismo logico di Popper. Non è verità assoluta (così come non lo è quella di Popper) ma solo una descrizione argomentata con passaggi logici di quello che è secondo lui la scienza (esattamente quello che ha fatto anche Popper ed in generale tutti gli epistemologi). Sono due interpretazioni differenti. Addirittura Feyereband (altro epistemologo) sosteneva che la scienza non ha un vero e proprio metodo e che molte delle più geniali scoperte sono frutto dell’intuizione e non della mera applicazione di procedure (anche lui in contrasto con Popper).
Quindi un consiglio: non prenderla come verità assoluta.
2. Nel suo libro La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Kuhn sostiene che la scienza invece di progredire gradualmente verso la verità è soggetta a rivoluzioni periodiche che egli chiama slittamenti di paradigma. Questo vuol dire che alla fine la scienza si modifica per inglobare le anomalie in un nuovo paradigma. Quindi Kuhn non afferma che la scienza non tiene in considerazione le cose che non può spiegare. Semplicemente afferma che, a differenza di Popper, l’inserimento delle nuove evidenze sperimentali non avviene in maniera graduale ma attraverso vere e proprie rivoluzioni di paradigma. Se fosse come dici tu saremmo ancora alla meccanica Newtoniana ed avremmo bollato gli strani comportamenti del mondo microscopico come anomalie inspiegabili, ovvero niente meccanica quantistica (la quale effettivamente può essere vista come un profondo slittamento di paradigma, per non parlare poi della relatività).

“Ma l’anomalia resta là…stesso discorso per Dio: è evidente che non lo si possa inquadrare dal paradigma della cosi detta logica, o non completamente, ed ecco allora che viene rifiutato. L’uomo non può comprendere tutto, ergo se qualcosa non possiamo comprenderla a pieno, non è detto che questa non debba necessariamente esistere solo perché gli scienziati non sono in grado di dimostrala: mi sembra un atto di presunzione.”

Seguendo ed ampliando il pensiero di Kuhn (probabilmente esagerando anche): attento allo slittamento di paradigma. Magari in un futuro dio verrà spiegato dalla scienza e questo vuol dire che diverrà una parte del mondo sensibile perdendo tutte le sue prerogative di essere superiore. Oppure la scienza dimostrerà la sua inesistenza. O ancora la scienza continuerà ad interrogarsi sulla descrizione della realtà senza mai raggiungere nessun risultato circa dio (teniamo bene in considerazione che non è compito della scienza studiare ciò che non appartiene alla realtà fisica).
La cosa importante è che la scienza e la filosofia continueranno ad interrogarsi e a cercare risposte alle domande che ci poniamo.

Per quanto riguarda l’atto di presunzione, l’unica cosa che posso dirti è che io ho scelto di non credere in un essere superiore perché con la mia ragione, la mia logica non riesco a spiegarmi la sua esistenza. E d’altra parte lui/lei non da segni tangibili della sua presenza.
Sinceramente ritengo più presuntuoso chi sulla base del volere di un essere la cui esistenza non è stata ancora provata in nessun modo, impone la propria visione della vita e della realtà con arroganza anche a chi la pensa in maniera differente.

Roberto Vai

x i credenti

Secondo me, sembrerà un paradosso, ma le religioni sono davvero poco spirituali.
Affermano che Dio è onnipotente o buono, come se lo conoscessero direttamente. Lo trattano come un grande re da omaggiare.
Sono davvero senza timor di Dio. Non si rendono conto di quello che fanno…

E’ impossibile che abbiano davvero avuto sentore della Trascendenza. Per osare tanta arroganza. Essa può essere la felicità agognata così come il Nulla assoluto.

Stefano

@Laurentia

non ci siamo, non ci siamo.
Quello che vi dimenticate sempre è che dio è onnipotente, onnisciente e misericordioso.
Per favore ricordatelo sempre prime di tirare fuori le vostre fantasticherie.
In principio era il niente (cioè Dio). Annoiato, ha deciso di creare l’universo (con tutte le sue regole). Tra le tante cosette ha creato anche l’uomo con il libero arbitrio. E LUI ha deciso che in caso di cattivo uso ne sarebbe derivato lo sfacelo provocato dal peccato originale (morte distruzione sofferenze…). Poteva decidere che il peccatore (e solo lui, non l’intero genere umano) facesse due giri su se stesso, 10 capriole, due salti mortali o stesse fermo un giro come nel Monopoli. Quindi, il peccato dipenderà pure dall’uomo, ma le conseguenze le ha stabilite LUI (onniscente) e il responsabile del male è LUI (è inutile che cerchiate di evadere da questa semplice, incontrovertibile e lapalissiana conseguenza). Quindi il vostro dio se anche esistesse non sarebbe nemmeno degno di adorazione…

@ Daniele
Dall’ignoranza non è lecito dedurre le tue conclusioni.
Di logica conosciamo quella umana, a quanto mi risulta non ne esistono altre. Il pensarlo è una petizione di principio del tutta gratutita. Se Dio esiste e ha una logica diversa dalla nostra e noi non la comprendiamo il problema è suo non nostro. E’ come se un alieno ci punisse perchè non comprendiamo il suo linguaggio: potrebbe farlo in virtù della sua forza ma non della sua moralità. E certo non sarebbe da ammirare.
Se poi non capisci la (il)logica del dio a cui credi, come hai fatto a scegliere la sua tra le altre offerte dal mercato delle religioni? (Il)logica per (il)logica, l’una vale l’altra…

medico83

io ho 25 anni, laureando in medicina con la media del 29, profondamente convinto dell’ esistenza di Dio e praticante.

Dispiace vedere che proprio voi che fate della ragione il vostro dio(la Bibbia docet: o c’è Dio o ci sono gli idoli) non sfruttate a pieno questo dono che avete ricevuto.
Sì, perchè è proprio la razionalità che mi ha spinto ad interrogarmi sulla vita di una mistica francese nel secolo scorso, Marta robin, che si è cibata per 50 anni “soltanto” dell’ Eucaristia, godendo di ottima salute.
Che mi ha fatto riflettere su quanto accaduto a mio zio , oggi 65enne, guarito da una gravissima forma di epilessia all’ età di 3 anni lo stesso giorno in cui mio nonno andò da padre Pio; da quel dì non ebbe più un solo attacco, ed il primario del reparto dell’ ospedale Meyer di Firenze, ateo, non seppe che pesci prendere, ed ammise che la cosa era scientificamente inspiegabile.
Ce ne sono tantissime di storie così DOCUMENTATE dal punto di vista clinico ( ma spesso la ragione si usa solo se ci fa tornare le cose come vogliamo noi. Se non mette in discussione la convinzione di aver capito tutto circa il senso della vita )
Non parliamo poi delle numerose guarigioni e liberazioni dal demonio che avvengono durante incontri di preghiera del rinnovamento nello spirito santo.Gente con sclerosi multipla in fase avanzata che si mette a camminare normalmente, con la risonanza magnetica in seguito a confermare che le tipiche placche flogistiche periventricolari se ne sono completamente andate , sordi che riacquistano l’ udito (ci sono le prove audiometriche che lo confermano.Inoltre è noto che le cellule neurosensoriali dell’ orecchio sono perenni)
Il bello è che è tutto in linea con il Vangelo, che è pieno di episodi del genere, e col fatto che Gesù ha dato agli apostoli il potere di compiere queste opere.

Di “teologi” che si sono allontanati da quello che professano la domenica in chiesa è piena la terra; mi dispiace e prego per loro, ma non intacca grazie a Dio la verità dell Rivelazione

Sarebbe bello non essere considerati inferiori , poco intelligenti, psicolabili ed altre amenità del genere in quanto convinti credenti, ma tant’è..
Quello che conta nella vita è corrispondere all’ Amore di Dio ed amare il prossimo, non necessariamente la stima e le lodi della gente.

Mi andava di condividere con voi queste riflessioni, senza alcuna pretesa di indottrinamento Credo che la conoscenza anche di altre opinioni renda più liberi.

Fraternamente

Samuele

Stefano Bottoni

Interessantissime e condivisibili in pieno le risposte a Laurentia e a Daniele, ma vorrei ritornare all’origine di questo articolo.

Vito Mancuso: “Il cattolicesimo sostiene la sacralità della vita, ma non si può fare a meno di prendere atto con costernazione che il primo che non se ne cura sembra esserne proprio l’Autore”

Coraggio, Mancuso! Ti manca solo un millimetro per arrivare all’unica, logica conclusione! Solo un piccolo sforzo, fai quel passetto…
“L’ipotesi dell’esistenza di un dio è inutile e assurda!”.
Ecco, bravo! Hai visto che facendo quel piccolo passetto in più non solo non sei precipitato nel vuoto, ma anzi sei finito su un terreno molto più solido?

anteo

@Samuele

mi angosciano gli autistiti che espongono immaginette di santi a protezione della loro guida, confidano più nelle giaculatorie che nelle loro capacità,
altrettanto mi preoccupano studenti in medicina che credono più a Padre Pio che alla scienza che stanno apprendendo.
Mi sconcerta che tu creda a panzane come la buona salute di una donna che si alimenta a sole ostie, mi auguro che tu non suggerisca quella dieta a nessuono dei tuoi futuri pazienti, inoltre spero che tu prescriva adeguate consolidate cure mediche e non giaculatorie ai tuoi eventuali futuri pazienti.

Bruno Gualerzi

@ Roberto Vai
“Secondo me, sembrerà un paradosso, ma le religioni sono davvero poco spirituali”.

Se per ‘spirito’ si intende una sostanza ‘altra’ rispetto alla materia (la ‘res cogitans’ cartesiana), con la quale può entrare in contatto ma che ha una sua sostanziale autonomia… solo che si ponga mente da cosa sono originate le religioni, non si tratta affatto di un paradosso.
Essendo le religioni la conseguenza della consapevolezza dei limiti della condizione umana, limiti che, proprio perché vissuti come tali, si vuole superare… avendo per altro un’esperienza della vita necessariamente tutta determinata dalla parabola biologica cui tutti siamo assoggettati… superare questi limiti può solo voler dire ‘vivere meglio di come si vive’, ma pur sempre vivere nel solo modo di cui si ha esperienza.
In altre parole, lo ‘spirito’ delle religioni non è altro che materia ‘liberata’ dai suoi limiti, da quelli vissuti come tali nella consapevolezza della inevitabile corruzione del corpo… ma pur sempre materia. Tutte le divinità – essendo ‘create’ dall’uomo per le sue esigenze esistenziali, cioè biologiche, materiali – sono, quali più quali meno, antropomorfe. Quelle che più si spingono ‘oltre’, come quella cristiana, forse lo fanno perchè maggiormente traumatizzate dalla condizione umana, ma – prendendo proprio come esempio la religione cristiana – non ce la fa a rinunciare, sia pure alla fine dei tempi, alla ‘resurrezione della carne’.
Per questo in fondo – e questo sì può essere un paradosso – le religioni temono il libero pensiero: perché veramente potrebbe liberare l’uomo, non dal suo destino biologico, ma dal trauma che produce, togliendo speranza al superamento del trauma e respiro a loro.
Chi in fondo ha veramente paura della trascendenza – come credo tu sostenga – sono i credenti, perché la trascendenza, se non viene recuperata e ricondotta a dimensione umana, cioè biologica, materiale, diventa in realtà un ‘non luogo’ per l’uomo, l’utopia.
(Tutto questo a sua volta comporta un’analisi dell’idealismo che – come sostenuto da tutto il pensiero materialista – non è altro che una forma mascherata di teologia… ma sarebbe un altro discorso da non fare qui).

Daniele

Rispondo un po’ a tutti perché siete davvero tanti:
1) Libero arbitrio, malattie, incidenti: secondo me i casi davvero sfortunati non sono poi molti: se faccio un incidente, probabilemnte è perché sono stato distratto o disattento, o perché l’altro non ha fatto attenzione; se conduco una vita dissoluta, sedentaria, mangiando male, bevendo come una sanguisuga, ecc, è ovvio che metto a repentaglio la mia salute. Certo, purtroppo in certe occasioni ci sono persone che non sono responsabili per il prorio stato…ammetto da questro punto di vista di no navere ancora un’idea precisa, ma ciò non pregiudica la mia credenza in Dio.
2) I cattolici che impongono: infatti ecco perché io non sono cattolico. Gesù stesso non ha mai costredtto nessuno a seguirlo, figuriamoci se un cristiano sia autorizzato a farlo. Io ritengo che la cultura cattolica ha fatto non pochi danni, e se oggi la gente odia il cristianesimo lo dobbiamo alla brava chiesa romana. Ecco pereché, in finale, non mi arrabbio se qualcuno è ateo e ce l’ha con la religione: sono il primo che aborre l’irragionevolezza di certe persone religiose.
Però, è anceh vero, che l’ateo che è convinto e dice al credente che è un idiota solo perché tale, alla fine fa lo stesso gioco dei cattolici: impone la proprio tesi, quindi o ti adatti o ti escludo dalla mia vita, bollandoti come idiota arretrato. Se non si lascia a una perosna la scelta di credere, anche qeusta è imposizione e intolleranza.

Daniele

Ah, sul fatto dei deportati nei lager: purtroppo nel “pacco libero arbitrio” c’è inclusa anche la possibilità di fare il male al prossimo. Triste, ma vero.

Roberto Vai

Caro Bruno,
hai proprio colto nel segno.
Secondo me le religioni non sono spirituali perché da un lato, esprimono la consapevolezza razionale del nostro stato e dell’angoscia esistenziale che ne deriva, e dall’altro pretendono di possedere un rimedio, irrazionale, a quest’angoscia.

In sostanza le religioni sono basate sulla razionalità, con la particolarità di volere risolvere le brutture che essa mette in luce tramite soluzioni irrazionali. Ma queste soluzioni, seppur potrebbero sembrarlo, non sono mai spirituali. Perché sempre sono intrise di materialismo.

Non penso però che vi sia sostanziale malafede. E’ solo che non reggendo la tensione si afferra un rimedio e non lo si molla più. Anche se si dimostra irrazionale.

Ma pure il materialismo, come l’idealismo, dimostrano, secondo me, il bisogno di certezze a cui affidarsi. Il primo vuole essere l’onesta accettazione di ciò che “certamente” è la realtà. Il secondo lo slancio della mente che coraggiosamente vuol proprio negare codesta realtà per credere in un’altra.
Secondo me, sono comunque scelte sbagliate. La Verità assoluta non è accessibile in questa nostra vita, perché la vita è superamento della non verità.
Nessuna certezza mai dura, neppure l’idea della materia, o del suo opposto, lo spirito.
Il materialismo e l’idealismo sono, tra i tanti, due scogli tra i quali è necessario passare, ma su nessuno dei due è possibile approdare per evitare il naufragio.

Stefano

@Daniele

perché (oltre che triste) trovi normale il fatto che il libero arbitrio (possibilità di scelta), così come sarebbe stato strutturato dal tuo ipotetico dio, possa consentire di fare male al prossimo?
Perchè dio dovrebbe ritenere più importante lo scopo del malfattore (scelgo di fare male) rispetto a quello della vittima (scelgo di non subire il male), quindi consentire il suo perseguimento piuttosto che impedirlo e difendere il più legittimo fine della vittima di evitare il danno? Se tutto questo trova immediato senso in un universo senza dio non ne ha alcuno per (e ve lo dimenticate sempre) un dio ONNIPOTENTE, ONNISCIENTE e MISERICORDIOSO.

tomaraya

@ Daniele
ma le vittime perchè non possono godere del libero arbitrio? perchè non possono scegliere se essere o no vittime? è o no un principio universale? perchè altrimenti tutto il vostro ragionamento va veramente a farsi benedire.

Daniele

@Stefano:
Dio non ritiene più importante lo scpo del malfattore? Ma quando mai! Semplicemente, io penso (perché, sottolineo, io non sono Dio, quindi le mie sono sempre opinioni) che all’uomo è stata data la possibilità di scegliere il bene o il male, e molti scelgono di fare il male o cmq di comportarsi in maniera errata. Che poi, in realtà, tutti nella vita abbiamo fatto del male, è per questo c’è stato bisogno che qualcuno pagasse per le colpe dell’uomo (Cristo).
Certo che, un giorno, è ovvio che Dio non permetterà più ai malvagi di agire: il tempo che ha elargito è limitato.

tomaraya

@Daniele
non hai spiegato ancora cosa possono scegliere le vittime. è qui che il vostro bel parlare fa i conti con la realtà. perchè c’è chi può scegliere e chi no? comportarsi in maniera errata non sempre fa vittime, una sparatoria in mezzo al mercato sì. se mi comporto in maniera posso avere sempre la possibilità di rimediare su questa vita, se faccio un frontale con una pallottola vagante, perchè mi trovo nel posto sbagliato al momento sbagliato, no. ecco la differenza.

tomaraya

@ Daniele
“Che poi, in realtà, tutti nella vita abbiamo fatto del male, è per questo c’è stato bisogno che qualcuno pagasse per le colpe dell’uomo (Cristo).”
ovviamente l’ha deciso lui, dubito che abbia interpellato qualcuno se per caso sentisse la necessità che uno morisse per salvarlo dai peccati. me lo chiedesse gli risponderei di stare tranquillo, fesserie ne ho fatte, ma non così gravi da meritare tanta attenzione.

Paolo

@ Samuele

mia figlia dopo pochi mesi dalla nascita aveva una brutta dermatite atopica con piaghe che le coprivano completamente il viso.
Per rilassarmi mi sono messo ad ascoltare “Animals” dei Pink Floyd tutte le sere e nel giro di una settimana le piaghe erano scomparse … senza usare alcun medicinale.
Da allora vado sempre in giro con una foto di Roger Waters nel portafoglio.

Tornando seri:
se credi veramente che le guarigioni di cui parli sono state opera di un qualsiasi dio allora dimmi … come mai le preghiere di milioni di altri credenti non vengono ascolate?
Perchè il dio salva tizio ma non interviene per caio anche se entrambi sono delle brave e devote persone?

Miso

@ Daniele

Ma quale opinioni!?! quì dio viene spacciato per verità assoluta, e tu mi vieni a dire che sono solo opinioni!?

Stefano

@Daniele

cercherò di essere più chiaro:
ci sono due scopi opposti, tutti e due presuppongono il libero arbitrio.
a) lo scopo di A è di fare del male a B;
b) lo scopo di B è di non farsi fare del male da A;
In concreto, per come Dio ha strutturato le regole, è possibile, esercitando il libero arbitrio, che A consegua il suo scopo a sfavore di B. Dio, onnipotente, poteva strutturare le cose in modo che non potesse accadere ciò, in parole povere che chiunque volesse fare del male a qualcuno, pur esercitando il libero arbitrio nella volontà (voglio uccidere il mio prossimo) fosse impossibilitato a farlo. Ti ricordo che dio è onnipotente, onnisciente e misericordioso (secondo voi), aveva carta bianca nello strutturare il mondo e non l’ha fatto. Non mi tirare fuori il discorso che le vie del signore sono infinite perché questo è un problema suo e non mio, oltre che una facile scappatoia.
Il fatto che Cristo (se mai esistito, non esistono fonti storiche attendibili al di fuori dei Vangeli) sia morto in croce (?) per i nostri peccati non mi sfiora neanche di striscio. Tutta la sceneggiata se la sarebbe fatta e disfatta il tuo dio (non si capisce in cosa sta il pregio morale di una punizione vicaria) e oltretutto il rimedio non mi pare un granché. Dal peccato originale sarebbero derivati, senza la mia volontà, effetti tangibili (morte e sofferenza nell’aldiqua), con la redenzione (e qui ci vuole il mio consenso) effetti almeno dubbi ed eventuali (vita eterna?). E ciò nonostante il sacrificio di Cristo si ripeta milioni di volte nell’Eucarestia. Evidentemente la soluzione non è molto efficace.
Ora, tu mi dirai che nonostante tutto vuoi credere. Fai pure, ma non pretendere di avere giustificazioni. Non ce n’è alcuna, dal punto di vista storico, filosofico, scientifico, logico e morale. Tutto, assolutamente tutto è contro la tua credenza. Del resto, caro Daniele, tu allegramente ignori le restanti (2500 circa) confessioni religiose senza il minimo problema…

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