Un editoriale de “L’Osservatore Romano”, firmato dall’esponente del Comitato nazionale di boetica Lucetta Scaraffia, afferma che la dichiarazione di “morte cerebrale” (definita 40 anni fa da un rapporto di Harvard e accettata dalla comunità scientifica) sarebbe insufficiente a sancire la fine della vita. La Chiesa aveva infatti accettato la definizione, permettendo anche l’espianto degli organi di pazienti con encefalogramma piatto, ma oggi il concetto andrebbe ridefinito sulla base di “nuove ricerche, che mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo”. In un contesto dove le macchine mantengono le funzioni vitali di persone in come irreversibile, ciò “comporta un’identificazione della persona con le sole attività cerebrali, e questo entra in contraddizione con il concetto di persona secondo la dottrina cattolica, e quindi con le direttive della Chiesa nei confronti dei casi di coma persistente”. La definizione di morte cerebrale risponderebbe forse all’interesse dei medici di trovare organi da trapiantare, continua la Scaraffia.
Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi precisa comunque che l’articolo “non può essere considerato una posizione del magistero della Chiesa”.
Il mondo scientifico reagisce alla presa di posizione. Vincenzo Carpino, presidente dell’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri, afferma che la legge italiana in materia è “una delle migliori al mondo” e che la morte cerebrale “resta al momento l’unico criterio valido, in mancanza di nuove evidenze scientifiche, per definire la morte di un individuo”. Alessandro Nanni Costa, presidente del Centro nazionale trapianti, dice che i criteri definiti da Harvard “non sono mai stati messi in discussione in 40 anni dalla comunità scientifica, e vengono applicati in tutti i Paesi scientificamente avanzati. I dubbi ci sono sempre stati, ma da parte di frange minoritarie che fanno critiche non scientifiche”. Giancarlo Umani Ronchi, ordinario di medicina legale alla Sapienza e membro del Comitato nazionale di bioetica, pone dei dubbi, al limite, sui criteri di accertamento della morte cerebrale. Maurizio Mori, presidente della Consulta di bioetica è deciso: “Sulle questioni di fine vita, la Chiesa non è più in grado di dare risposte ai nuovi problemi e diffonde inutile panico. Non sapendo più come gestire le nuove tecniche e trovandosi in serissime difficoltà sul caso Englaro, preferisce gettare discredito su tutte le nuove tecnologie, venendo anche a rimettere in discussione i trapianti d’organo. L’obiettivo è chiaro: bloccare il caso Englaro e fissare barriere alla legge sul testamento biologico che sarà tanto restrittiva da essere inutilizzabile”. Ignazio Marino afferma che la tesi della Scaraffia è “molto pericolosa e può mettere a serio rischio il futuro dei trapianti”, ricordando il “riconoscimento etico e morale” di Giovanni Paolo II sui trapianti e sul concetto di morte cerebrale.
l’apoteosi dello schifo…
quali sono queste “nuove ricerche, che mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo” ?
Quello che è inquietante è che il parlamento tradurrà subito in legge queste fandonie…
Ah, ecco i due pesi e due misure: quando gli va bene qualcosa della scienza la sfruttano fino al parossismo, quando però la scienza rende evidenti le contraddizioni e le assurdità della religione deve stare zitta e limitarsi al mondo materiale, e non a quello (inventato e inesistente) spirituale.
Pensate che se domani l’intera comunità scientifica provasse che la Sindone è del 33 d.C con un errore di un mese, i preti passerebbero oltre questa notizia, affermando che quello che loro credono e che c’è scritto nei Vangeli basta loro? No! Cavalcherebbero questo fatto dicendo: “perfino la scienza conferma che è il sudario di Cristo!” (anche se fosse vero, e non lo è perchè la datazione al C14 ci dice che la Sindone è solo uno dei tanti falsi medievali, creati per abbindolare i creduloni vendendogli reliquie false, il fatto che risalga al 33 d.C non prova di per sè un bel niente)
Oltre che al divorzio, per chi non se lo ricordasse, la CCAR era anche contraria ai trapianti d’organo.
Basta! Il Medioevo è finito!
L’accozzaglia di bestialita’ e insinuanti falsita’ che la sig.ra Roccella e’ riuscita a mettere assieme ha qualcosa di miracoloso (come stiamo a EEG?).
Mi meraviglio che il portavoce vaticano abbia preso le distanze (dopo averla ospitata sull’O.R. ).
… e una volta toccato il fondo si cominci a scavare…
è di tutta evidenza che la morte cerebrale non determina la morte di un individuo. Questi hanno l’eeg piatto e parlano.
Aspettano il famoso miracolo se non arriva la scusa e’ perche’ la colpa e ‘sempre dell’uomo che chiede troppo o non lo merita.
Gli auguro a tutti di avere migliaia di casi cosi’ in famiglia.
Nel 1967 (primo trapianto di cuore da parte di Ch. Barnard), la Chiesa fu estremamente critica. Poi, come spesso è accaduto nella storia, si è accodata al main stream: oggi sembra che la donazione degli organi sia un dovere sociale.
Mi dispiace, ma io sono contrario ai trapianti di organi.
Spero che qualcuno adesso non mi dia del razzista, del fascista, dell’antisemita (massì, anche questo: tutto fa brodo) ecc. ecc.
Ricordo che i prelievi di organo avvengono, devono avvenire, a cuore battente.
E che le star dei trapianti si fanno le palle d’oro coi trapianti.
Quoto Espatriato. Sono anch’io stufa di sentire queste cose da parte del vaticano,non vedo l’ora di uscire da quell’organizzazione di allucinati e,che lo sbattezzo collettivo sia un brutto colpo per la chiesa.Ho appena sentito che IL GIORNALE ha detto che è ora di rivedere la legge sui trapianti…E’ come dice C. Guzzanti nella parodia di Pizarro:-Noi parliamo,è il nostro lavoro…siete voi che ci venite dietro…
Non ho ancora letto il post. Lo leggerò dopo perché ora ho fretta e debbo uscire.
Ho sentito la notizia alla radio e mi sono da subito convinto che fanno di tutto per seminare zizzania; sanno bene che, soprattuto in Italia, ci sono molti stupidi disposti ad ascoltare la chiesa e i preti quando parlano di scienza.
Mi piace il commento di Sergio.
Perché non si divulga la pratica della donazione della salma, visto che i nostri studenti imparano studiando su manuali anziché direttamente sul corpo?
Leggete “Stecchiti” di autrice americana e vedrete come la pratica si sta diffondendo là da loro.
Quando rientro vi do il nome dell’autrice.
Faccio notare che, se una “storica esperta di religiosità femminile” si permette di parlare di medicina senza particolare preparazione allora a maggior ragione tutti possono parlare di teologia… Quasi quasi stampo l’articolo e me lo porto dietro pronto a tirarlo fuori appena qualche credente mi dice che non possono capire dio perchè non l’ho studiato abbastanza….(cosa falsa, tra l’altro, visto che mi sono accorto di saperne di teologia molto più io che molti credenti…)
Cmq funzionerà così: oggi mandano questa tipa come carne da macello per gli attacchi, e la chiesa se ne tiene fuori dicendo “non è la nostra posizione ufficiale”. Tra un pò qualcun altro ripeterà i concetti, e la chiesa dirà “credo abbia ragione, ma la chiesa non si è ancora pronunciata”. Tra 5 anni (forse meno) se ne continuerà a parlare e la chiesa dirà “dobbiamo limitare questa pratica omicida dei trapianti”.
Ritengo che uno degli obiettivi di questa marcia indietro stia proprio nell’impedire i trapianti d’organo, che per la chiesa sono sempre stati fonte d’imbarazzo (chiamiamolo così). Chi crede nella resurrezione della carne, non può non chiedersi chiedersi in quale corpo “risorgerebbe” l’organo espiantato. Sembrano bischerate, e in effetti lo sono, ma da un punto di vista di chi crede appunto in certe bischerate, diventano dilemmi. E poiché i dilemmi sono fastidiosi, è meglio lasciare i cuori e i fegati là dove devono stare. Amen.
se non fosse che siamo in Italia, se non fosse che non è una dichiarazione di magistero, se non fosse che sono ancora lì da 1700 anni, queste parole sembrerebbero il rigurgito di un animale morente.
sono da sottoscrivere le dichiarazioni di Maurizio Mori, il presidente della Consulta di bioetica.
mi pare abbia detto tutto.
Si stanno prendendo una grossa responsabilità: dire che la morte celebrale non basta più (come se loro fossero medici, come se un cattolico intransigente e fanatico potesse essere una persona obiettiva nel campo della bioetica…) produrrà due risultati: tanti casi come eluana e azzeramento dei trapianti. Cioè molte persone che sono morte resteranno in vita, con costi morali spaventosi, e molte persone che hanno una speranza nel trapianto saranno irrimedabilmente condannate a morte.
Dovrebbero occuparsi più dei vivi che dei morti…E dovrebbero rispettare sia la morte che la vitadi ognuno. Invece sanno soltanto imporre e dettar legge, trovando gente compiacente per mettere in pratica quello che dicono.
Vecchia storia.
@Espatriato
completamente daccordo!
Di questo passo pretenderanno di curarci con biascicamento di orazioni e fumigazioni di incenso!
Ben tornato medioevo.
@Espatriato
condivido in pieno!
sono sempre avanti lorsignori…
E’ evidentemente un gioco al rialzo: se si discute lo stato vegetativo permanente (caso Englaro) dal Medioevo partono gli attacchi addirittura al concetto di morte cerebrale, con grave danno alla pratica dei trapianti.
Che dire. Se la morte cerebrale è “vita”, auguro una lunghissima “vita” all’articolista.
@Sergio
non é mia intenzione darti nessun epiteto di quelli da te proposti, ma evidentemente non hai nessuna persona vicina che soffre e la cui sofferenza potrebbe essere alleviata solo da un trapianto; trovo molto brutto questo (non che tu non abbia vicino chi soffre!), vedi io ad es sono da sempre (da quando la maggior etá me lo consente) donatore di sangue (senza averne mai necessitato) di organi e di midollo (e purtroppo mi é poi capitato di avere avuto amici morti senza riuscire a trovare un midollo compatibile);
se almeno la Chiesa “permettesse” la ricerca su staminali ac similia, ma cosí come la mettiamo? cos’é la vita per la Chiesa? tenere Eluana attaccata alle macchine? ma non permettere che un dializzato un diabetico possano sperare in una vita normale? permettere che nascano bambini giá condannati a morire di malattie e di stenti perché il caucciú sul pisello non va messo?
Ci ritroveremo a dover andare all’estero per qualsiasi pratica medica? A quando la necessità di ricetta anche per l’aspirina?
Non per rigirare il coltello nella piaga, ma per dimostrare come i nodi vengano al pettine: casomai qualcuno non lo sapesse, la Scaraffia non è solo membra del nostro caricaturale comitato di bioetica, ma è una fervente antievoluzionista.
Non solo: la scaraffia scrive libri scolastici. Fortunatamente non di scienza, ma è abominebole lo stesso, a mio giudizio, che una persona di tal fatta possa condizionare l’istruzione, anche perchè l’articolo immediatamente sottostante sembra sia stato scritto da una persona il cui imput di di informazioni sia “Il grande fratello magazine”
http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=1109
http://it.wikipedia.org/wiki/Lucetta_Scaraffia
http://spaghettovolante.wordpress.com/2008/08/23/ho-visto-la-luce/
@ Dario
Grazie del civile commento alla mia “brutale” esternazione (a volte è necessario essere diretti per mancanza di tempo e di spazio). Purtroppo non si può qui discutere della questione trapianti in ogni suo aspetto. Mi limito a ribadire la mia personale opposizione ai trapianti. Ovviamente io non pretenderò mai un organo, anche se ne avessi bisogno e fosse l’unica possibilità di sopravvivenza. Accetto però i trapianti da vivente a vivente (quindi di rene, midollo e fegato), che non comportano cioè la morte del donatore.
Sulle altre questioni a cui accenni ho già espresso più volte il mio parere (specie sul caso della povera Eluana): penso che siamo d’accordo.
Loro alzano il tiro, in un Paese che dorme o fa finta di non capire e che poi tesse gli elogi dei religiosi ad ogni pié sospinto: quanta sporcizia intellettuale!
“La definizione di morte cerebrale risponderebbe forse all’interesse dei medici di trovare organi da trapiantare, continua la Scaraffia”
Quindi è meglio lasciare morire qualcuno a cui serve solo un organo per poter tenere in “vita” una persona cerebralmente morta?
Ma come fanno a non rendersi conto dei miliardi di contraddizioni che riescono a mettere in ogni frase che pronunciano?
Evidentemente un fondo di verità c’è. Solo chi è vivo, ma cerebralmente morto, pùo scrivere castronate del genere.
Perché il mio commento è scomparso?
Riconosco la totale libertà di trapianto, ma riconosco anche la libertà di Sergio a declinare l’invito/offerta di un trapianto. Anch’io ho molte riserve mentali. Il mio compagno di vita, il mio corpo, vorrei che accompagnasse sempre e solo me. Sono un essere unico, che ha avuto pensieri unici, una vita unica ed un unico corpo. Tutta la mia esistenza si chiuderà con la mia morte e il disfacimento del mio corpo, con la sua cremazione.
I fanatici della vita arrivano a favorire pratiche terribili. Nello stesso articolo Scaraffia ammira la scelta fatta qualche anno fa da un uomo: quella di mantenere “caldo” il corpo della moglie, ormai morta, perché potesse mettere al mondo il figlio che aveva in grembo.
Non so voi, ma io rabbrividisco. Mi sembra una scelta delirante.
Posto che ovviamente la morte cerebrale è un convenzione su cui si può ridiscutere, direi che il problema non sussiste. Se si vuole evitare l’espianto degli organi si può lasciare la propria volontà in tal senso.
Certo che affermazioni come quella del sig. Roberto de Mattei, Vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche: “Nessuno può dimostrare che la morte cerebrale determini la separazione dell’anima dal corpo e dunque la morte reale dell’individuo [..]” non fanno parte dei problemi scientificamente affrontabili.
Lucia:
“Quindi è meglio lasciare morire qualcuno a cui serve solo un organo per poter tenere in “vita” una persona cerebralmente morta?”
Ragionando così si dà per scontato che il prelievo di un organo da una persona non ancora morta – occorre sempre ricordare che il prelievo di un organo avviene sempre a cuore battente – è assolutamente legittimo perché così si salva una vita.
In altre parole: chi ha bisogno di un organo deve comunque ricerverne uno, è un suo diritto.
Abbiamo così pazienti in attesa, snervante attesa, che qualcuno finalmente muoia per prelevargli un organo (meglio se giovane). Il fine settimana i centri per i trapianti sono allertati perché le probabilità di incidenti sono più elevate.
Molta retorica (“Salva una vita, anche tu donatore”), poco rispetto per le persone in fin di vita, considerate preziosi contenitori di pezzi di ricambio.
Rimando anche al mio intervento delle 10:27 (in cui ammetto una possibilità ristretta di trapianto). Questo non è solo il parere di un pazzo, ma anche di medici contrari ai trapianti (e non per motivi religiosi, anzi – la Chiesa invita persino alla donazione).
Qualcuno mi aggiorna sulla natura delle due pubblicazioni a carattere religioso piu’ ‘note’ in Italia?
Quali sono le relazioni tra Osservatore Romano, Avvenire e Vaticano?
Voglio strapparvi un sorriso: andate a controllare su Wikipedia questa simpatica bolla papale mai abrogata credo 😉
http://it.wikipedia.org/wiki/Super_Gregem_Dominicum
Non vi sembra leggermente in contraddizione con le attuali disposizioni in materia?
@Sergio
“Medici contrari ai trapianti” è una affermazione un po’ generica.
Sarebbe utile alla discussione se ci segnalasse qualche documento o presa di posizione della categoria sull’argomento.
La Chiesa un tempo cercava di difendere i suoi dogmi con la morte. Ma oggi, questo non essendo più possibile, vuole difenderli con una vita assurda, anche contro la logica e la scienza, che è l’unica che può parlare.
Sento un fastidioso stridio di unghie clericali sui vetri. Scivolano, scivolano…
@ Sergio
Rispetto la tua opinione, nessuno ti obbligherà mai a dare o ricevere organi se non vuoi.
Ma io sono totalmente a favore della donazione; una volta morto il mio cervello non mi frega niente di ciò che fanno coi miei organi, se posso aiutare qualcuno è meglio.
Quello che dico io è che è assurdo lottare e snervarsi per tenere attaccata alla “vita” Eluana, che voleva morire, quando qualcuno potrebbe essere vivo grazie ai suoi polmoni o al suo cuore… Qualcuno il cui cervello funzionava ancora… Qualcuno che Viveva.
@ Giovanni Angelo Meles
Altro che sorriso!
Spassosissima la bolla!
Davvero non è mai stata abrogata??
Altrove ho dichiarato che la Chiesa è divenuta più materialista di me. A questo giro mi tocca estendere la critica a una (e certo non sola ma in numerosa compagnia) credente, ovvero la dott.ssa Scaraffia. Forse ingenuamente mi aspetto, prima o poi, che un qualche cattolico mi parli di anima, essendo la religione cristiano cattolica caratterizzata da un dualismo del reale che privilegia essenzialmente la sfera “spirituale”.
Invece nulla, manco – è il caso di dirlo – per l’anima! Continuano tutti, ecclesiastici e credenti “laici” a girare intorno alla fisiologia, cercando l’oggetto della loro “dignità della vita” nell’organismo umano e nella sua efficienza. Nella fattispecie: la morte cerebrale non basta a parlare di morte generale, poiché il cuore batte ancora. E tanti saluti all’anima.
La Mettrie con il crocifisso, niente di più.
Questi maniaci necrofili del vaticano ci portano al Medioevo…si preoccupassero del benessere e della felicità dei vivi e coscienti, una volta tanto! Una volta morto il cervello, è morta la oersona. Stop.
È il solito annoso problema della mancanza di un filtro tra cervello e bocca… Perché non s occupano dell’al di là e delle altre facezie che interessano la religione e lasciano la scienza agli scienziati?
Tenete conto che queste critiche sono state fatte da una tale Lucetta Scaraffia, di valore scientifico pari allo zero.
Certa gente farebbe bene a stare zitta.
@cartman
Sì, dovrebbe star zitta, ma come è possibile che ogni scoreggina che esce dal vaticano, diventi una tromba d’aria? Purtroppo un giornale che leggono in due o tre in Italia, viene amplificato da tutti gli altri quotidiani. Ma ignorarli no? Ma lasciamoli parlare al vento, si stancheranno pure una volta tanto. Purtroppo con orrore ricominceranno i vari “programmi di approfondimento” (orrore Matrix e bis orrore Porta a porta) che non vedono l’ora di riempire ore e ore del nulla ma che in ogni caso influenzano l’opinione pubblica. Ma lasciamo parlare a chi ha competenza in materia non una signorina nessuno che vuole pubblicita. AMen.
Bisogna dar credito che almeno per ora il vaticano ha preso le distanze dall’opinione dell’Osservatore Romano.
Non penso alla “ritrattazione”. Penso piuttosto al gioco delle parti dove uno incomincia a lanciare un sasso per vedere l’effetto che fa. In verità si cerca di far compiere ogni giorno un passo avanti alla soglia dell’oscurantismo strisciante. Teniamo sempre presente che ogni volta che la scienza fallisce o viene impedita di agire, la religione e insieme l’illegalità fanno un passo avanti. La cresciuta disponibilità delle persone ad autorizzare l’espianto di organi da fastidio alla chiesa. Da fastidio perché emerge una concezione anti-integralista del corpo che non è tollerabile nella visione cristiana ed ecclesiastica (dedita esclusivamente al restauro dei defunti) e da fastidio perché può promuovere una mentalità favorevole al testamento biologico. Quindi non è vero che dietro all’articolo non ci sia il Vaticano. c’è… eccome!
@ Lucia, non ne sono sicuro … ma non ne sarei troppo sorpreso, e tu?
La Scaraffia è moglie di Ernesto Galli della Loggia!!!
E’ è abbastanza fissata con i miracoli, a ben guardare le sue pubblicazioni.
Lo dico anche qui, perché i miracoli riguardano sempre qualche “funzione” interna al corpo umano e mai qualcosa di esterno? Perché non è mai ricresciuta una mano ad un monco?
Sono abbastanza favorevole ai trapianti, ma nutro alcune riserve legate alla correttezza del riconoscimento della morte cerebrale. Siamo sicuri che i controlli avvengano sempre in modo perfetto? Sarà che non ho molta fiducia nel genere umano, ma non mi meraviglierei se si scoprisse che qualche medico ha dato giudizi “affrettati”, spinto dal desiderio di procurarsi organi da trapiantare. Sarò troppo sospettosa io, ma, come dice Sergio, il giro economico attorno ai trapianti non è indifferente.
Sarei molto contenta se si trovassero cure alternative, ma perché questo accada occorre tempo e bisogna togliere un po’ di paletti alla ricerca.
Quanto alla definizione di morte, credo che, come dice Alessandro Bruzzone, il punto centrale per un credente sia capire dov’è situata l’anima e quando si stacca dal corpo. Sembra che i credenti non abbiano le idee molto chiare al riguardo. Come fanno a dire che, quando il cervello è morto, l’anima è ancora nel corpo? Bisogna forse aspettare che ogni singola cellula del corpo sia morta?
Non capisco quale sia il problema.
La Chiesa vuole impedire i trapianti di cuore? Benissimo!
Poi voglio vedere la repentina apostasia dei pazienti cattolici… E finalmente potranno essere licenziati tutti i medici obiettori di coscienza.
Qualcuno mi spiega la differenza tra morte cerebrale e stato vegetativo permanente?
Nell'”articolo” della Scaraffia si dice che in Giappone non viene accettato il criterio della morte cerebrale, qualcuno sa il perché e che criterio adottano?
l’osservatore fa marcia indietro la giunta Formigoni invece avanza come un caterpillar:
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-2/stop-lombardia/stop-lombardia.html
il peggio avanza.
Persino il papa è donatore
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=85442
Il papa donatore? E chi le vuole le frattaglie bovaresi? Oltretutto anche scadute (vedi data di nascita del soggetto).
Nessuno ha pensato a una logica conseguenza dei deliri della Scaraffia?
Non bisognerebbe seppellire più nessuno (nè cremare), perchè non si può essere sicuri della morte di una persona, secondo lei. Almeno finchè non cominciano a saltare fuori i vermi… ma il miracolo della resurrezione potrebbe sempre accadere anche in questo caso.
Tuttavia, chissà perchè, sono sicuro che se lei o qualcuno di lorsignori monsignori avessero bisogno di un trapianto, non starebbero a farsi troppi scrupoli.
Già il nome dice tutto: Lucetta.
Poco più che un lucignolo (che si crede essere un faro da 1000 watt).
Non sanno davvero più su quali specchi arrampicarsi.
Ma a questo punto mi sorge una domanda: quale stato di decomposizione sarebbe sufficiente a sancire la morte di un cadavere?
se le sciocchezze dell’osservatore romano diventassero legge, addio trapianti di organi.
ma i cattotalebani lo sanno che se il cervello non funziona più non funzionano più gli organi e si muore??
io ho lasciato scritto di non usare il mio corpo per donazione di organi e di essere immediatamente cremato. non voglio essere responsabile della continuazione della vita di chicchessia in questo mondo.
Mi sa che se guardano l’encefalogramma di Lucetta Scaraffia le tolgono l’alimentazione 😛
La religione cattolica romana è veleno e come veleno intacca il corpo della società, solo il cristianesimo progressista che si batte a favore delle masse oppresse può essere tollerato e perfino di utilità sociale, ma davanti a persone che usano una violenza verbale e che impongono tradizioni feudali e patriarcali non si può avere nessun compromesso, vanno semplicementi messi a tacere……., fino a quando l’ italia verrà a patto con la CCAR e altre minoranze come i pentecostali permettendogli di esprimere le loro obbrobriose opinioni non ci sarà pace.
Cosa è questa moda? Per quale su ogni argomento che non li aggrada devono tirar fuori la cavolata che le nuove tecnologie possano dare risultati diversi (anziché risultati più precisi come sarebbe lecito aspettarsi)???
Sono dello stesso parere di Sergio.
http://www.antipredazione.org
Una cosa che mi ha sempre incuriosito è sapere quali siano le evidenze scientifiche che certificano che la morte cerebrale è morte a tutti gli effetti. La Scienza sa benissimo che le “evidenze” possono essere interpretate dallo scienziato, e talvolta in modo errato. Perché qui siamo intorno ad un serpente che si morde la coda: il concetto di “morte cerebrale” per avvallare quello di “morte”. Invece sappiamo bene che la morte cerebrale è d’avvallo “etico” per il prelievo di organi che deve essere sempre a cuore battente, altrimenti l’organo è inutile. I riconoscimento della morte cerebrale può essere svolto in Italia perfino da semplici tecnici, e la durata dell’accertamento è solo 6 ore! Questa pratica, unita all’imbroglio del silenzio-assenso, è la barbara pratica che fa talora somigliare i nostri ospedali a delle macellerie di Stato.
Sarebbe invece più corretto che si desse interamente all’individuo la responsabilità di “definire” la propria morte, se “cerebrale” o “cardiocircolatoria”, e se autorizzare o no la donazione d’organi. Ma la disinformazione dilaga, e molti di noi vivono ignari del proprio destino di “donatori per forza”.
Sergio: “Spero che qualcuno adesso non mi dia del razzista, del fascista, dell’antisemita (massì, anche questo: tutto fa brodo) ecc. ecc.”
Sergio, sei troppo forte. Non cambiare! 🙂
@Sergio
“Medici contrari ai trapianti”? se è x questo io ne ho trovato uno che era contrario alle trasfusioni di sangue. Gli idioti ci sono dappertutto, così come ci sono i medici che la laurea l’hanno comprata o quelli che cercano solo di far parlare di sé, e sparare cazzate è un modo sicuro.
Certamente è vero che nessuno dev’essere obbligato a dare o ricevere organi se non lo vuole, ma xchè l’accusa di retorica? Salvare una vita è forse retorica? Xchè è indiscutibilmente vero che i trapianti salvano vite.
Poco rispetto per le persone in fin di vita? gli organi si prelevano ai MORTI, lo stato di morte cerebrale è morte a tutti gli effetti, il fatto che il cuore sia ancora battente è irrilevante (lo abbiamo visto anche x il caso Englaro).
“Il fine settimana i centri per i trapianti sono allertati perché le probabilità di incidenti sono più elevate.” Certo, questo è vero. E allora?
Un pensiero per non dormire…
Avete mai pensato a quanto hanno in comune trapianto e cannibalismo?
Per vivere sereni con se stessi si può raccontarsi che in comune non hanno proprio nulla, però…