Secondo studi recenti dei ricercatori della University School of Medicine di Yale (guidati dal genetista James Noonan), confrontando il genoma dei macachi e quello umano emerge che i caratteri che contraddistinguono l’essere umano (pollice opponibile, stazione eretta) sarebbero regolati da settori del Dna ritenuti comunemente “junk” (spazzatura) perché non codificano proteine.
Recenti studi invece fanno notare come il “junk Dna” sia in realtà molto importante perché regola l’attività dei geni, rimanendo inalterato in specie molto diverse.
Evoluzione umana grazie al “junk Dna”
10 commenti
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Questo sì che è interessante… del resto solo di recente si sono trovati i mezzi (soprattutto informatici) per infilare il naso anche oltre la semplice proteomica…
sembra che la definizione di junk dna sia un pò fuorviante.
Il Dna non codificante è definito “Junk Dna” proprio nel gergo più easy della comunità scientifica, perché sembrava sostanzialmente inutile, riempitivo. Chiaro che adesso si è scoperto che non è più tanto “junk”…
http://it.wikipedia.org/wiki/Junk_DNA
io mi ricordavo di aver sentito che potesse avere una certa funzione evolutiva, come riserva di geni, attivabili in periodi di stress ambientale, che favorisce fenomeni di mutazioni.
infatti è tra le ozioni indicate nella scheda di wikipedia linkata il post sopra.
in quella pagina c’è anche una scheda dedicata alla querelle con i creazionisti, ma non ho capito bene i termini della questione, se mai sia possibile capire i termini di una questione posta dai creazionisti.
centinaia e centinaia di possibili miRNA che regolano l’espressione genica..al solito l’unica verità insindacabile della scienza è che non ci sono verità insindacabili 🙂
A me pare proprio il contrario. Infatti, PRIMA questo “junk Dna” era considerato di scarsa importanza, OGGI – grazie a studi, sperimentazioni, analisi – si conoscono altri aspetti che lo rendono importante.
Definire un gene “junk” fosse pure per convenzionalita’, che leggerezza.
La bibbia e’ junk, le reliquie sono junk, la fede e’ junk, non certo un gene!
Atteniamoci a quanto ci dice il Genesi:
Dio creò l’uomo e la donna.
Tutto il resto è un cumulo di fandonie
Il genoma è molto complesso e si evolve continuamente. La definizione di junk DNA è stata appioppata un po’ affrettatamente a tutte le sequenze di cui non si conosceva la funzione. In realtà, molte di esse a qualcosa servono, sia a fini regolatori che a fini strutturali, come si sta scoprendo negli ultimi anni.
Ciò non toglie che nel genoma ci siano davvero parti inutili, residui di geni ormai inattivati. Esistono anche sequenze parassite, cioè pezzi di DNA che si intrudono in un genoma e approfittano dei suoi meccanismi per replicarsi, anche a danno dell’organismo ospite.
Ma è un combattimento continuo: può succedere che una sequenza nata come parassita venga sfruttata dal genoma ospite e diventi quindi utile, in una sorta di riciclo dell’immondizia.
Lo studio del genoma è interessante perché consente di vedere l’evoluzione in atto.
Già Dawkins l’aveva intuito nel ’76…