Pillola del giorno dopo: video-inchiesta negli ospedali romani

Una video-inchiesta dei radicali di Roma testimonia come sia difficilissimo ottenere la pillola del giorno dopo negli ospedali della capitale il fine settimana. E’ risultato che presso il pronto soccorso di dieci ospedali (soprattutto cattolici) su venti monitorati sia stata negata la prescrizione della pillola Norlevo. Anche se il Norlevo non è un farmaco abortivo, coloro che non lo prescrivono adducono come motivo l’obiezione di coscienza.
Chiarisce Massimiliano Iervolino dei radicali: “ottenere la prescrizione di notte e nei fine settimana è difficile se non impossibile negli ospedali romani. Eppure la pillola del giorno dopo è una prescrizione d’urgenza, il cui rilascio è dovuto in assenza di qualsivoglia possibilità di diagnosi e come tale i pronti soccorso sono tenuti a prescriverlo assicurando la presenza di medici”. E’ bene sapere inoltre che: “L’esonero per i medici obiettori di coscienza è consentito solo per l’interruzione della gravidanza. La pillola del giorno dopo, invece, è un farmaco per la contraccezione d’emergenza perciò non è possibile l’obiezione di coscienza. Se un medico la invoca deve indicare il rifiuto sul documento della prestazione”.
Negli ospedali cattolici la pillola viene negata, cosa che accade anche in alcuni “laici”, mentre altri pongono problemi o ritardi. Solo al Sandro Pertini, al Grassi di Ostia e al Policlinico Umberto I vengono fornite informazioni chiare: “Il farmaco deve essere assunto tempestivamente. Ma negli ospedali non viene detto oltre ad essere posticipata la somministrazione a volte per ragioni burocratiche. Entro 12-24 ore dal rapporto sessuale la pillola riduce la possibilità di rimanere incinta fino al 90-95%. Successivamente l’efficacia si riduce e se assunta tra le 48-72 ore il rischio di una gravidanza è maggiore di 6-8 volte”.

Archiviato in: Generale

22 commenti

CandyFruit

tra poco per acquistare contraccettivi dovremo andare a Lugano

maxalber

Se non l’hanno già fatto i radicali, si potrebbe mettere a disposizione nel sito un modulo tipo “istruzioni per l’uso” da utilizzare quando si va per ospedali.
Qualche volontaria potrebbe anche, di fronte al rifiuto, presentare una denuncia per omissione di soccorso.
Penso che dopo un paio di denunce la pianterebbero.

raphael

Si bisogna scendere al loro livello…. forzare la nostra natura e rompere loro le p. in ogni modo in ogni dove, per ogni cosa.

CandyFruit

le cose più incredibili: necessità di firmare un modulo per il consenso informato, sottoporsi a prelievo per verificare che non sia in atto una gravidanza…non sanno più cosa inventare per ostacolare l’accesso ai contraccettivi

Cosimo

“La pillola del giorno dopo, invece, è un farmaco per la contraccezione d’emergenza perciò non è possibile l’obiezione di coscienza”
DENUNCIARE TUTTO AI CARABINIERI. Così il Vaticano comincerà a capire che in italia le leggi devono fare riferimento alla Costituzione e non alla Bibbia.

Toptone

E’ proprio un paese cattolicissimo e corrottissimo.

Il binomio è inscindibile.

agnese

MA CHE BELLO
magari qualche sana intimidazione mafiosa,cosa vuoi che gliene freghi ai carabinieri?

non cattolico

non sono d’accordo.
gli ospedali cattolici dovrebbero poter decidere se distribuire o meno la pillola-del-giorno-dopo.
Per gli statali è altro paio di maniche

SilviaBO

Una precisazione: la pillola del giorno dopo funziona da contraccettivo se assunta prima dell’ovulazione; se assunta dopo e la fecondazione è avvenuta, funziona da intercettivo, cioè impedisce l’impianto nell’utero. E’ soprattutto questo secondo punto che non va bene agli obiettori, perché si tratta sostanzialmente di un aborto.
Quanto alla possibilità di obiezione di coscienza per i medici, ho un po’ di dubbi. Da un lato, trovo giusto che un medico possa decidere di non fare qualcosa che ritiene immorale e dannoso al paziente (per un credente, impedire l’impianto dell’embrione significa uccidere una persona), dall’altro lato non trovo giusto che chi ha bisogno di un farmaco non trovi nessuno che glielo prescriva, soprattutto in caso di urgenza.
E poi si scoprono casi disgustosi, come quelli di medici che, per la sanità pubblica, sono obiettori e rifiutano di praticare aborti alle pazienti, ma poi a pagamento li fanno.
Credo che, per correttezza nei confronti dei pazienti, ogni medico e ogni farmacista dovrebbe dichiarare e pubblicizzare le proprie idee al riguardo, anche con cartelli affissi sulla porta dello studio o del negozio, in modo che ognuno sia libero di decidere da quale medico farsi curare e sappia a chi rivolgersi in caso di bisogno.

crespo

Se vi negano la pillola del giorno dopo, chiamate i carabinieri in ospedale e sporgete subito denuncia (alla direzione dell’ospedale e al medico di turno), vedrete come cominciano a scodinzolare e staccarvi tutte le ricette di questo mondo!

vico

vista la situazione l’uaar romana non potrebbe fare un esposto alla magistratura?

g.b.

Giusto mobilitarsi per avere la pillola del giorno dopo garantita nelle strutture pubbliche e convenzionate. Per l’immediato però chiedo: non sarebbe possibile averne sempre una di scorta prescritta dal proprio medico?

Andrea B.

Facciamo una bella cosa: i medici non obiettori hanno la precedenza nelle assunzioni all’interno della sanità pubblica.
Semplice e chiaro.

San Gennaro

Art. 593 c.p.: Omissione di soccorso.
Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità.
Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.

Art. 328 c.p. Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione.
Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a 1.032 euro. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

Art. 2043 c.c.
Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno

Dopo aver citato questi articoletti al medico di turno, gli si dirà qualcosa tipo:
“Agirò anche in sede civile per il risarcimento del danno non patrimoniale, ai sensi dell’art. 2059 c.c.; se mi farà abortire chiederò anche il risarcimento del danno biologico; se non riuscirò ad abortire la farò condannare a pagare gli alimenti per il neonato fino ai 18 anni.
Segnalerò il caso all’ordine provinciale dei medici CHIRURGHI. Mio padre è avvocato penalista: maledirà questo giorno, glielo assicuro”.
RISULTATO GARANTITO!

Manlio Padovan

Per non cattolico: quindi se venissi ricoverato in un ospedale cattolico e lì ci fosse l’uso della preghiera a mane e sa era dovrei sottostare all’uso?

Antani

Per “Manlio Padovan”: non ci vedo cosa grandiosamente strana, puoi farti trasferire in un altro ospedale. Posto loro, regole loro. A te la scelta.

MA! Posto pubblico, regole pubbliche, quindi dettate dallo stato, quindi LAICHE.

Non è ammissibile che in un ospedale pubblico succedano queste cose.

Lola

@antani
@non cattolico
perché l’ospedale cattolico è privato???????????????????????? ahhhhhhhhhhhhhhhhhh!

Antani

Non so nella tua città, ma nella mia si, sono privati, convenzionati ma privati come la maggior parte delle cliniche.

Lorenzo G.

“[…] Credo che, per correttezza nei confronti dei pazienti, ogni medico e ogni farmacista dovrebbe dichiarare e pubblicizzare le proprie idee al riguardo, anche con cartelli affissi sulla porta dello studio o del negozio, in modo che ognuno sia libero di decidere da quale medico farsi curare e sappia a chi rivolgersi in caso di bisogno.

Per correttezza nei confronti dei pazienti ogni medico e ogni farmacista, se hanno simili idee, incompatibili con la loro professione, dovrebbero semplicemente fare un altro lavoro. Così non farebbero danni.

RedGod

Pillola del giorno dopo e preservativi da distrubuire GRATIS nelle scuole superiori a partire dal primo anno.

Facciamo sentire la npostra voce! Mettiamoci a difesa della libertà dia mare che non può essere occultatat da nessuna chiesa.

dinuzzo 56

Chiedete di mettervi per iscritto generalità del medico e motivo del rifiuto;in caso contrario
allertate una pattuglia dei carabinieri che metta a verbale il rifiuto. Dichiarate esplicitamente al medico che avvierete una procedura per omissioni d’atti d’ufficio( non si può ravvisare nella fattispecie l’omissione di soccorso).GRAVE colpa è attribuibile anche agli ordini dei medici che hanno mantenuto sempre un atteggiamento equivoco sui temi cosiddetti “etici” essendo controllati quasi dappertutto da “filovaticani”. Auspicherei una iniziativa targata uaar per la assistenza legale (anche di solo indirizzo) a chi vollesse dare seguito alle “minacce” di denuncia contro medici inadempienti e la sensibilizzazione dei soci,qualora medici, a provvedere senza indugio alla prescrizione e a stimolare i colleghi “limitrofi” a fare altrettanto.

Commenti chiusi.