Umberto Veronesi ha scritto per il Sole24Ore una recensione del nuovo libro di Armando Massarenti, Staminalia. Le cellule “etiche” e i nemici della ricerca (Guanda, pp. 210, euro 14,50). Massarenti, già autore del notevole Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima, ha tracciato con il suo lavoro una sorta di stato dell’arte degli studi sulle cellule staminali: soffermandosi, in particolare, sull’influenza politica, quasi solo italiana e statunitense, dei sostenitori del divieto di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali.
Mettendo razionalmente in guardia dal considerare tali studi una panacea, se non una vera e propria soluzione miracolistica, Veronesi sostiene con forza che “si tratta di possibilità di studio da perseguire a tutto campo. Ci troviamo invece, proprio in uno dei settori di ricerca più strategico e più promettente, in uno stato di confusione, tipico, purtroppo, di questo Paese”.
Veronesi e “Staminalia”: miracoli o cure?
32 commenti
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stato di confusione… non direi proprio.
Non c’è mai stata tanta chiarezza su chi comanda in Italia come in questi giorni.
Dite alla chiesa che tutti i guadagni derivati dalla ricerca sulle cure staminali andranno a loro e vedrete come si sgoleranno perchè detta ricerca vada avanti.
@ Stefano Grassino
Anagramma: La posizione della CCAR
“Staminale malintesa”
Direi che ha preferito il termine confusione al piu’ pertinente ma certo meno diplomatico ignoranza.
Vergogna, non ci si arrende nemmeno davanti all’evidenza. E’ pura battaglia ideologica che non tiene conto dei risultati già ottenuti con le staminali di adulti, mentre le altre sono solo chimere. Cosi non si dirottano i soldi per sostenere la ricerca che da’ frutti, ma solo per portare avanti una battaglia anticlericale ed economica. Questo sulla pelle di tanta gente che potrebbe più facilmente essere curata. E poi dite di essere per il progresso.
Dite che dietro c’e’ un “disegno intelligente” per ostacolare la scienza?
@ Giuseppe
Ti prego di portarci a conoscenza degli eminenti studi scientifici a te noti -e a noi oscuri- che escludono totalmente le possibilità di utilizzo di cellule staminali embrionali; forse sono stati condotti dagli alti prelati vaticani, in segreti laboratori sotterranei, anziosi per il bene comune? o la tua fonte scientifica, pur rispettabile per la sua comprovata onniscienza e capacità di comprensione della natura, sono i sacri documenti ispirati direttamente dall’innominabile?
Illuminaci dunque.
Giuseppe tu guardi il mondo con gli occhiali papalini!
La religione uccide l’ amore e rende inutile la vita( Mao Zedong)
A tutti quelli che contestavano quanto dicevo, rispondo con articolo del 2005 di Angelo Vescovi, che non é certo un cattolico o un laico devoto o un ignorante. E a seguire gli aggiornamenti più freschi, datati 2008.
Bugie staminali
Lo scienziato Angelo Vescovi è contro le illusioni e spiega come si ricerca senza manipolare embrioni
Angelo L. Vescovi è uno dei più importanti studiosi del mondo nel campo delle cellule staminali. Pronuncierà questo intervento il 31 gennaio all’Accademia dei Lincei al convegno sui “problemi e le prospettive della procreazione assistita” organizzato dall’Isle.
Una delle ragioni alla base dello scontro sulla legge che regolamenta la produzione di embrioni umani riguarda la possibilità di utilizzarli al fine di isolare cellule staminali embrionali pluripotenti. Essendo queste cellule in grado di produrre qualunque tipo di cellula matura dei tessuti del nostro organismo, esiste la possibilità che le cellule staminali embrionali possano essere utilizzate per lo sviluppo di numerose terapie rigenerative ad oggi incurabili, quali il diabete, il morbo di Alzheimer eccetera. Questa tesi è sicuramente logica e sostenibile fintanto che si accetti il fatto che si sta parlando di prospettive future e non di terapie già esistenti o in rapido divenire, e che si sta parlando di una delle numerose vie percorribili. Purtroppo, il messaggio che incautamente viene trasmesso al grande pubblico e al legislatore è di ben altra natura e diametralmente opposto a quello che la realtà dei fatti ci propone. Ci viene infatti spesso spiegato il contrario del vero, e cioè che le cellule staminali embrionali rappresentano se non l’unica (concetto che comunque in molti propongono), sicuramente la via migliore per lo sviluppo di terapie cellulari salvavita. Si allude spesso, nemmeno troppo velatamente, al fatto che le terapie a base di cellule staminali embrionali sarebbero addirittura già disponibili. Non posso mancare di notare come un tale approccio è totalmente infondato e pone il cittadino, presto chiamato a decidere sulla validità della legge sulla fecondazione assistita, di fronte ad un dubbio dilaniante: lasciare morire milioni di persone o permettere l’uso degli embrioni umani per generare cellule salvavita? Ovviamente, in un contesto simile la natura dell’embrione umano viene stravolta, negata e banalizzata fino a renderlo un semplice “grumo di cellule”, qualcosa di sacrificabile ignorando gli enormi problemi etici che questo sacrificio solleva. In realtà il sacrificio non è per nulla necessario.
Non ci sono terapie “embrionali”.
A dispetto di un oggettivo, significativo potenziale terapeutico, non esistono terapie, nemmeno sperimentali, che implichino l’impiego di cellule staminali embrionali. Non è attualmente possibile prevedere se e quando questo diverrà possibile, data la scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano l’attività di queste cellule, che ci impediscono di produrre le cellule mature necessarie per i trapianti, e data la intrinseca tendenza delle staminali embrionali a produrre tumori. Secondo, ma non meno importante, esistono numerose terapie salvavita che rappresentano realtà cliniche importanti, quali le cure per la leucemia, le grandi lesioni ossee, le grandi ustioni, il trapianto di cornea. Tutte queste si basano sull’utilizzo di cellule staminali adulte. Inoltre, sono in fase di avvio nuove sperimentazioni sul paziente che implicano l’utilizzo di cellule staminali cerebrali umane. Terzo, le terapie cellulari per le malattie degenerative non si basano solo sul trapianto di cellule prodotte in laboratorio. Esistono tecniche altrettanto promettenti basate sull’attivazione
delle cellule staminali nella loro sede di residenza. Saranno quindi le cellule del paziente stesso che si occuperanno di curare la malattia, una volta stimolate con opportuni farmaci. Ovviamente, trattandosi delle cellule staminali del paziente stesso, i problemi di rigetto che, ricordiamolo, possono esistere col trapianto di staminali sia embrionali che adulte, in questo caso non sussistono. Quarto: la produzione di cellule staminali embrionali può avvenire senza passare attraverso la produzione di embrioni. Sono infatti in corso studi grazie ai quali è possibile deprogrammare le cellule adulte fino a renderle uguali alle staminali embrionali senza mai produrre embrioni. Si tratta di una procedura che ha la stessa probabilità di funzionare della clonazione umana, ma scevra da problemi etici e che produce cellule al riparo da rischi di rigetto.
Da quanto descritto sopra, emerge molto chiaramente la seguente conclusione: il dibattito riguardante la legge sulla fecondazione assistita deve avvenire in assenza delle pressioni emotive e psicologiche che, artatamente, vengono fatte scaturire dalla supposta inderogabile necessità di utilizzare gli embrioni umani per produrre cellule staminali embrionali che rappresenterebbero l’unica o la migliore via per la guarigione di molte malattie terribili e incurabili. Questa affermazione è incauta non solo perché fondata su concetti facilmente questionabili ma anche in relazione all’esistenza di linee di ricerca, di sviluppo e di cure almeno altrettanto valide, molto più vicine alla messa in opera nella clinica corrente e prive di controindicazioni etiche. Il dibattito sulla legge deve quindi incentrarsi sugli aspetti relativi alla dignità dell’embrione e al suo riconoscimento come vita umana a tutti gli effetti. In questo contesto, mi permetto di concludere che, nella mia scala di valori di laico e agnostico, il diritto alla vita dell’embrione precede inequivocabilmente il diritto alla procreazione.
Angelo L. Vescovi
ROMA, giovedì, 29 novembre 2007 (ZENIT.org).- Le nuove scoperte scientifiche sulle cellule staminali adulte, che non implicano l’eliminazione di vite umane in fase embrionale, hanno dato ragione alla battaglia portata avanti da anni dai medici cattolici.
Il dottor Josep Maria Simón, Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche (FIAMC), ha lodato i risultati di un’équipe giapponese e di una statunitense che sono riuscite a trasformare cellule della pelle umana in cellule staminali, capaci di evolversi in cellule nervose, cardiache o in uno qualunque dei 220 tipi di cellule del corpo umano.
La nuova tecnica, anche se non è ancora perfezionata, è così promettente che lo scienziato che è riuscito a clonare la prima pecora al mondo – Dolly –, Ian Wilmut, ha annunciato che lascerà da parte la clonazione di embrioni per concentrarsi sulle cellule staminali derivate dalle cellule della pelle.
“Sembra che la Provvidenza stia indicando il cammino ai medici e agli altri ricercatori. Dio ci sollecita, ma non fa pressioni. Si chiude una porta e se ne apre un’altra”, ha riconosciuto in alcune dichiarazioni a ZENIT il dottor Simón.
“Noi medici cattolici abbiamo ancora alcune difficoltà nel far comprendere e accettare a molte persone che la vita umana nascente è degna di ogni rispetto. Ad ogni modo, solo la ricerca e le cure a base di cellule staminali adulte stanno dando risultati”, ha aggiunto.
“Il loro trattamento non comporta la distruzione di embrioni e dà anche risultati. E i risultati sono molto importanti nelle nostre società occidentali, sviluppate ed efficientiste”.
“Non so che cosa sarebbe stato della nostra capacità di comunicare se le cellule embrionali avessero dato risultati”, ha confessato il Presidente dei medici cattolici. “La Provvidenza ci ha risparmiato quanto sarebbe stata dura dire ‘Lei si potrebbe curare con gli embrioni, ma deve continuare a stare così perché la loro distruzione è immorale’”.
“Il Papa – ricorda – si muoveva su questa linea quando un anno fa ha rivolto il famoso discorso ai partecipanti al congresso organizzato dalla FIAMC e dalla Pontificia Accademia per la Vita”, un incontro che ora sembra profetico e le cui conclusioni sono consultabili su http://www.stemcellsrome2006.org.
“Non vorremmo attribuirci medaglie, ma già allora avevamo detto di aver invitato i migliori. E ora è stata l’équipe giapponese che abbiamo invitato ad aver dimostrato i grandi risultati ottenuti con le cellule adulte”, conclude il dottor Simón.
Il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è della stessa opinione.
“Ora degli embrioni non c’è più bisogno e non c’è più bisogno della clonazione terapeutica – cosiddetta terapeutica –, e una pagina di polemiche acute, di opposizioni aspre si chiude”, riconosce.
“La Chiesa l’aveva fatta per motivi etici, questa battaglia, incoraggiando i ricercatori ad andare avanti sulle cellule staminali adulte e dichiarando illecita l’immolazione dell’embrione”, ha spiegato monsignor Sgreccia alla “Radio Vaticana”.
“L’etica che rispetta l’uomo è utile anche per la ricerca, e conferma anche che non è vero che la Chiesa è contraria alla ricerca: è contraria alla cattiva ricerca, a quella che è dannosa per l’uomo, in questo caso l’uomo-embrione”, ha concluso il Vescovo, ricordando che tutti i milioni spesi nella ricerca sulle cellule staminali embrionali si sono dimostrati uno “spreco”.
Oltre a questo esistono centinaia di articoli scientifici che confermano questi dati. Se non si é in malafede c’é poco da controbattere.
E guardate ancora questo articolo che dimostra che l’Italia tanto vituperate e cattolica é più aperta di altri paesi al progresso scientifico. Quello vero.
Anno 2008 Numero 161 del 14-03-2008
Ue. Italia al primo posto per donazione di tessuti
L’Italia e’ il primo Paese europeo per donazione di tessuti. Gli italiani meritano il primato nel Vecchio Continente per numero di donatori di cornee, cute, osso, vasi, valvole e membrana amniotica. In particolare, nel 2007 sono stati 10.816 i donatori di tessuti e 12.327 i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di questo tipo. “Un dato -spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale trapianti (Cnt), in una conferenza nella sede del ministero della Salute- che ci pone al primo posto in Europa”. Non solo. L’Italia vanta anche “una delle migliori reti di banche di tessuti”, assicura il presidente del Cnt.
Nel 2007 sono stati inoltre effettuati 78 trapianti di cellule staminali emopoietiche per milioni di abitanti, pari a 4.500. E anche su questo fronte l’Italia guadagna un bel primo posto nel Vecchio Continente. Non a caso l’Ue ha affidato al Centro nazionale trapianti il compito di raccogliere a livello europeo tutti dati relativi ai trapianti di cellule e tessuti effettuati negli Stati membri e di coordinare il gruppo di esperti che sta scrivendo le regole per le norme di qualita’ delle banche dei tessuti e delle cellule.
Qui non posso stare zitto (vista la laurea in biotecnologie mediche)!
Le cellule staminali (cs in breve) sono il futuro che sostiutirà i trapianti d’organo e riparazioni tissutali che negheranno un qualunque possibile rigetto oggi presente.
Pochi sanno dell’esistenza di 3 diversi tipi di cs e sono (con elencati pro e contro):
– Embrionali: s’ottengono dal trasferimento di una cellula adulta in un ovulo svuotato che comincia a svilupparsi in embrione (che può evolversi ad individuo). Dispongono di un’ottima plasticità nella riparazione tissutale, ma hanno portato in alcuni casi allo sviluppo di tumori.
– Adulte: spesso si trovano nel midollo osseo (che è una riserva di cs, comunque hanno già raggiunto un parziale stato di specializzazione). Non sono così plastiche come quelle embrionali e quindi meno promettenti (sebbene riescano a placare le polemiche).
– Placentari: derivano per l’appunto dalla placenta. Hanno dimostrato una buona plasticità senza portare agli stati tumorali di quelle embrionali; il loro unico problema è che sono richieste delle tecnice di trattamento e manutenzione più costose rispetto alle altre.
Purtroppo in Italia, in mancanza di argomentazioni sperimentali più valide, la ricerca è sempre stata condizionata dagli interessi della politica e, in certi casi, da persone disoneste attaccate al denaro, piuttosto che alla ricerca.
Da aspirante ricercatore utopico dico che l’uomo ha perso il significato della ricerca, cioé quello di migliorare l’esistenza per tutti, non il portafoglio di pochi, trasformandosi da fine ultimo della ricerca al mezzo utilizzato dalla ricerca come fine a sé stessa ed al profitto (per citare Kant).
Qualcuno di famoso disse: “c’è vero progresso solo quando i frutti di questo sono disponibili per tutti!”
E queste sono tra le più recenti….Serviti !!!
Staminali per 10 malattie
r.s. a cura della redazione ECplanet
Per la prima volta al mondo i ricercatori avranno a disposizione modelli cellulari umani di dieci malattie genetiche tra cui la distrofia muscolare, il diabete giovanile e il morbo di Parkinson.
Alcuni ricercatori dello Howards Hughes medical Insitute e della Harvard University, hanno infatti creato delle speciali linee di cellule staminali simili alle embrionali ricavate da cellule adulte di pazienti. In questo modo le cellule staminali ottenute, che hanno la capacità ¤i differenziarsi in diversi tipi di tessuto, hanno le stese caratteristiche genetiche della malattia.
A guidare la ricerca, i cui risultati sono pubblicati oggi sulla rivista Cell, È stato George Q. Daley dello Howard Hughes Medical Institute. Ora grazie a questo esperimento i ricercatori di tutto il mondo potranno richiedere campioni di queste cellule e farle differenziare a loro piacimento per verificare, passo dopo passo, il decorso di queste importanti patologie.
Le malattie per le quali è stata creata una specifica nuova linea di cellule staminali sono: morbo di Huntington, immunodeficienza severa combinata (quella dei bambini costretti a vivere in bolle sterili), sindrome di Shwachman-Bodian-Diamond, malattia di Gaucher, distrofia di Duchenne, distrofia muscolare di becker, diabete di tipo 1, morbo di Parkinson e, infine , morbo di Lesch-Nyhan. I ricercatori spiegano pero’ che ora possibile mettere a punto nuove linee di cellule staminali che riproducono anche altre malattie.
Data articolo: agosto 2008
Fonte: salute.agi.it
Vorrei rispondere a Giuseppe utilizzando la filosofia e ponendo una domanda:
“CHE COSA STABILISCE LA DIGNITA’ DI UN VIVENTE?”
E’ forse la capacità di pensare? Allora ricorda che la capacità di pensare è data dalla presenza di un sistema nervoso perfettamente funzionante ed un embrione di 64 cellule ne è privo; per logica dovremmo supporre allora che un’ ameba abbia la stessa dignità di un embrione e che dunque sia omicidio anche uccidere l’ameba.
Un minorato mentale possiede un sistema nervoso difettato; ciò rende il minorato meno dignitoso di un uomo normale? No, il minorato mentale è un essere in atto mentre l’embrione è un essere in potenza.
Si sa che nell’uomo sono presenti delle sequenze genetiche uniche definite ALU (nessun altro vivente le possiede); se queste fossero trasferite in una stella di mare (priva di un sistema nervoso), questa acquisirebbe immediatamente dignità?
Stabilisci il tuo concetto di dignità e tienitelo per te; ognuno la pensa diversamente, ma nessuno deve sottomettere l’etica altrui alla propria.
Tiziano scrive:
13 Settembre 2008 alle 13:18
Vorrei rispondere a Giuseppe utilizzando la filosofia e ponendo una domanda:
“CHE COSA STABILISCE LA DIGNITA’ DI UN VIVENTE?”
Evita di glissare sul vero problema. Avete fatto una campagna piena di falsità per denigrare la chiesa, dicendo che la ricerca sulle staminali adulte era inutile rispetto a quella sulle embrionali. In realtà era tutto il contrario. Le valutazioni filosofiche di cui parli non cambiano i dati.
Malati terminali del mondo ringraziate il vaticano ed i suoi adepti per la mancanza di una potenziale cura!
Che strano, Angelo Vescovi, condirettore dell’Istituto San Raffaele di Milano, è stato designato direttore del Centro di ricerca “San Valentino per la vita” di Terni e tiene pure conferenze per il gruppo “Scienza e vita”…ma nel 2005 presentando il suo libro “La cura che viene da dentro” affermava anche:
“Tra le future terapie basate sulle cellule staminali, quelle destinate ad avere successo saranno almeno in 6 casi su 10 quelle che sfruttano le cellule staminali adulte. Vede cosi’ il futuro uno dei maggiori esperti internazionali di cellule staminali.
“Alla fine e’ prevedibile che il 30-40% delle terapie basate sulle cellule staminali possa derivare da cellule staminali embrionali, ma il 60% delle cure derivera’ da staminali adulte”
(…) Vescovi ha precisato che il suo “non e’ un libro contro le cellule staminali embrionali: queste non sono embrioni e non pongono problemi etici”. Il problema, ha rilevato, e’ piuttosto che “oggi queste cellule si ottengono producendo embrioni e poi distruggendoli”. (…)”
Ora bisogna pero’ tener presente che dal 2007:
Usa. Cellule staminali embrionali create da cellule adulte
Le cellule adulte possono essere riprogrammate in cellule staminali, senza dover distruggere embrioni. Un’equipe internazionale di ricercatori ha dimostrato in un modello animale che e’ possibile riportare indietro le lancette dell’orologio di cellule gia’ differenziate fino allo stadio di cellule embrionali pluripotenti, ovvero non ancora differenziate.
Finalmente dunque anche chi risiede in agglomerati con meno di 150 cellule può vivere tranquillo, ok? allora adesso quale sarebbe il problema?
Sto solo cercando di chiarirmi le idee perchè di solito non mangio tutto quello che mi viene messo sotto il naso, quindi ecco i riferimenti:
http://www.diocesi.terninarniamelia.it/focus_dett.asp?ID=74
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_4363.html
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_6129_0_ta_l25.html
http://www.parkinson.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2026&Itemid=213
se qualcuno guarisce è un miracolo. Quelli che non guariscono e muoiono vengono chiamati dal signore e vivranno in eterno per sua volontà. Comunque vada tutto accade per volontà divina. L’utilizzo delle staminali è opera del demonio ( quello brutto brutto con le corna che sputa fuoco dalle narici ) e quindi non è consentito. Perciò Viva l’italia; viva la chiesa ; viva il vaticano ; viva gli idioti. bye bye
Le nuove scoperte genetiche danno ragione ai medici cattolici
La clonazione umana non è più interessante, riconosce il padre della pecora Dolly
Di Miriam Díez i Bosch
ROMA, giovedì, 29 novembre 2007 (ZENIT.org).- Le nuove scoperte scientifiche sulle cellule staminali adulte, che non implicano l’eliminazione di vite umane in fase embrionale, hanno dato ragione alla battaglia portata avanti da anni dai medici cattolici.
Il dottor Josep Maria Simón, Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche (FIAMC), ha lodato i risultati di un’équipe giapponese e di una statunitense che sono riuscite a trasformare cellule della pelle umana in cellule staminali, capaci di evolversi in cellule nervose, cardiache o in uno qualunque dei 220 tipi di cellule del corpo umano.
La nuova tecnica, anche se non è ancora perfezionata, è così promettente che lo scienziato che è riuscito a clonare la prima pecora al mondo – Dolly –, Ian Wilmut, ha annunciato che lascerà da parte la clonazione di embrioni per concentrarsi sulle cellule staminali derivate dalle cellule della pelle.
“Sembra che la Provvidenza stia indicando il cammino ai medici e agli altri ricercatori. Dio ci sollecita, ma non fa pressioni. Si chiude una porta e se ne apre un’altra”, ha riconosciuto in alcune dichiarazioni a ZENIT il dottor Simón.
“Noi medici cattolici abbiamo ancora alcune difficoltà nel far comprendere e accettare a molte persone che la vita umana nascente è degna di ogni rispetto. Ad ogni modo, solo la ricerca e le cure a base di cellule staminali adulte stanno dando risultati”, ha aggiunto.
“Il loro trattamento non comporta la distruzione di embrioni e dà anche risultati. E i risultati sono molto importanti nelle nostre società occidentali, sviluppate ed efficientiste”.
“Non so che cosa sarebbe stato della nostra capacità di comunicare se le cellule embrionali avessero dato risultati”, ha confessato il Presidente dei medici cattolici. “La Provvidenza ci ha risparmiato quanto sarebbe stata dura dire ‘Lei si potrebbe curare con gli embrioni, ma deve continuare a stare così perché la loro distruzione è immorale’”.
“Il Papa – ricorda – si muoveva su questa linea quando un anno fa ha rivolto il famoso discorso ai partecipanti al congresso organizzato dalla FIAMC e dalla Pontificia Accademia per la Vita”, un incontro che ora sembra profetico e le cui conclusioni sono consultabili su http://www.stemcellsrome2006.org.
“Non vorremmo attribuirci medaglie, ma già allora avevamo detto di aver invitato i migliori. E ora è stata l’équipe giapponese che abbiamo invitato ad aver dimostrato i grandi risultati ottenuti con le cellule adulte”, conclude il dottor Simón.
Il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è della stessa opinione.
“Ora degli embrioni non c’è più bisogno e non c’è più bisogno della clonazione terapeutica – cosiddetta terapeutica –, e una pagina di polemiche acute, di opposizioni aspre si chiude”, riconosce.
“La Chiesa l’aveva fatta per motivi etici, questa battaglia, incoraggiando i ricercatori ad andare avanti sulle cellule staminali adulte e dichiarando illecita l’immolazione dell’embrione”, ha spiegato monsignor Sgreccia alla “Radio Vaticana”.
“L’etica che rispetta l’uomo è utile anche per la ricerca, e conferma anche che non è vero che la Chiesa è contraria alla ricerca: è contraria alla cattiva ricerca, a quella che è dannosa per l’uomo, in questo caso l’uomo-embrione”, ha concluso il Vescovo, ricordando che tutti i milioni spesi nella ricerca sulle cellule staminali embrionali si sono dimostrati uno “spreco”.
“L’etica che rispetta l’uomo è utile anche per la ricerca, e conferma anche che non è vero che la Chiesa è contraria alla ricerca: è contraria alla cattiva ricerca, a quella che è dannosa per l’uomo, in questo caso l’uomo-embrione”, ha concluso il Vescovo, ricordando che tutti i milioni spesi nella ricerca sulle cellule staminali embrionali si sono dimostrati uno “spreco”.
è più etica la ricerca sulle staminali embrionali della sperimentazione sui malati ed è più etica la ricerca sui malati volontari di quella fatta sugli animali mi dispiace ma è così. forse non lo sai ma molte terapie vengono sperimentate direttamente sul malato e a volte capita qualche sorpresina…però strano che il papa non si pronunci ma si! sarà perchè una volta nato puoi anche crepare!
http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/tysabri/H-603-it1.pdf
purtroppo anche l’ultima sortita del pastore tedesco a parigi è contro la scienza;
dicendo che il sapere è un idolo …. mamma mia cosa farebbe agli scienziati se potesse???
in rogo veritas.bosone salva tu le umane genti da cotanta arroganza.
Il papa ha sempre torto qualsiasi cosa dica, è inutile che mi fai leggere scritti di scienziati filo clericali, d’ altra parte uno scienziato che si chiama Vescovi mi fa già paura……
Mi dici piuttosto perchè invece di invitare a votare NO come avrebbe fatto ogni essere civile il Vaticano ha boicotatto i referendum sulla procreazione e sulla ricerca scientifica . Se eravate contatri ai quesiti perchè non siete andati a votare NO? Il vostro atteggiamento fascista istiga reazioni negative.
@Giuseppe
ai cattolici e affini: finché avete dogmi di fede che vi impongono di credere in maria vergine partoriente un figlio di dio il quale muore e risorge etc etc come fate a parlare di razionalità???????’
hanno invitato all’astensione perché avevano paura del voto dei fedenti: conosco un prete che si incazzò perché voleva votare contro l’opinione della gerarchia e non andò a votare per paura delle conseguenze: questa è la fede che rende liberi!
Libertà di ricerca.
Scienza libera.
La verità è nella scienza libera da dogmatismi religiosi
@ fresc ateo
come sempre travisate i discorsi del Papa sapendo di travisare, Benedetto XVI non ha detto che il sapere è un idolo, ma ha detto di non farne un idolo…( sperp che ne raccolga la differenza) cioè di dare al sapere il valore che ha (quello della conoscenza) e non quello che non ha (l’onnipotenza)….
la mania di onnipotenza ce l’hanno i credenti, che hanno sempre una risposta (sbagliata) a tutto, non chi cerca di scoprire le cose, tra mille dubbi e incertezze. se lo stesso megaesperto delo san raffaele dice che:
W l’Ialia …mi ricordo ruini quando si fece il referendum faceva i comizi…Siamo messi peggio del Ruanda…di Haiti…o non so di chi…a forse delle filippine (mi pare che è lì che si crocefiggono per fede!!!)
La Chiesa è stata sempre nemica del progresso, nel 1800 si oppose all’illuminazione notturna delle strade (ricordi di storia delle medie inferiori). Qualche cattolico mi vuole portare degli esempi per smentire il binomio Chiesa-oscurantismo?
@ GIANNI : COSI COME DICE DEL DENARO DI NON FARNE IDOLO ;????
PERO’ LUI E TUTTO IL VATICANO HANNO LE BANCHE E PRESTANO DENARI.
CHISSA’ SE IL FIGLIO DELL’UOMO TORNASSE COME LA PRENDEREBBE???
MA CON CHI CREDI DI DISCUTERE???? NOI ATEI NON CREDIAMO NEGLI IDOLI MA XLEGGERE LEGGIAMO…INFATTI SIAMO CONTRO IL CATTOLICESIMO PROPRIO PERCHE’ HA
IMPEDITO PER MILLENNI IL SAPERE E QUINDI LA CONOSCENZA. AMEN
Ringrazio Tiziano per le informazioni fornite ad un profano come il sottoscritto e Maurizio per le precisazioni relative al libro del dottor Vescovi, il quale come scienziato e come uomo ha il diritto di porsi tutti gli interrogativi e gli scrupoli che la sua coscienza produce.
A questo aggiungo una considerazione, ovverosia come è possibile che quando l’argomento del blog diviene caldo compaiono puntualmente alcuni blogger credenti che con informazioni molto circostanziate e polemiche sottili e che denotano una preparazione molto forte aggrediscono punto per punto le teorie di coloro che sono in disaccordo con la loro particolare visione di un determinato problema?
Ho il dubbio che a qualcuno non piaccia vedere delle persone adoperare la propria sensibilità e il proprio pensiero critico.
@ tutti i cattolici che sono intervenuti
Una buona parte del libro di Armando Massarenti tratta proprio della costruzione del ‘mito’ delle cellule staminali adulte, fornendo ampia documentazione sugli studi che lo sfatano: o, per meglio dire, che smontano la validità degli studi che lo supporterebbero, e che sono stati citati nei vostri commenti.
A giorni ne trarrò una recensione che pubblicherò su questo sito.