Cinque tribunali islamici sarebbero operativi nel Regno Unito da poco più di un anno, stando a quanto riporta il Telegraph. Da allora, già un centinaio di casi, su argomenti quali divorzio, eredità e problemi di vicinato, sarebbero stati affrontati e giudicati ai sensi della sharia. I tribunali svolgerebbero la loro attività con il tacito sostegno del governo laburista. Proteste si sono levate dall’opposizione e da alcuni avvocati, che hanno messo in guardia dai rischi di un sistema legale a due binari.
Tribunali islamici già attivi da un anno nel Regno Unito
31 commenti
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taglieranno le mani con spade sterilizzate spero
ma il governo laburista si è bevuto il cervello?
Sono impazziti, spero.
E chi farebbe applicare le sentenze? La polizia islamica?
Mi sa tanto di bufala preelettorale
Dobbiamo ricordare agli Inglesi il loro primo ministro Lord Chamberlain in carica fino al 1939 e i danni che fece con il volere la pace a tutti i costi. Se allora non avessero dormito (assieme ai Francesi) molto probabilmente baffino si sarebbe data una calmata. Non sò se mi sono fatto capire.
Se è vero qualcuno ha dato i numeri!! E pure sbagliati!
Ecco a voi lo splendido multiculturalismo britannico…
I laburisti comunque sono incredibili, da un lato vanno a bombardare insieme ai loro amici americani l’Iraq e l’Afghanistan, poi però sul fronte interno sono rigorosamente islamically correct e sempre accondiscendenti verso le richieste delle associazioni islamiche, no comment…
Oddio mi sono impazziti gli inglesi…
Grave, gravissimo, così grave da non poter essere definito.
E ogni giorno mi convinco di più che le religioni sono la piaga dell’umanità.
La cosa più grave è che a quanto pare si occupano pure di penale, cioé casi di violenza domestica, in collaborazione con la polizia.
giandrancoFG: prima di parlare di bufale leggiti bene l’articolo del telegraph…
Gianfranco, ovviamente non credo si tratti di sentenza obbligatorie, ma basate sul volontariato, ma devi tenere presente che in una comunità molto spesso la gente si sente obbligata ad accettarle. Siamo o non siamo per lo stato laico?
Il caro “legge uguale per tutti” è un motto sempre più in disuso. Pretendo un tribunale pastafariano ed uno jedy (quest’ultima riconosciuta religione “reale” in alcuni paesi).
Tutti i maniaci ed i violenti sono a posto: prima pesteranno miglie e figli, poi si dichiareranno mussulmani.
Bisogna essere pazzi a fare una cosa del genere. Che schifo di multiculturalismo
Non dimentichiamo che gli inglesi sono quelli che per rispetto ai musulmani ( che non volevano i cani antibomba e antidroga nelle moschee) hanno pensato di mettere degli stivaletti alle zampe dei cani poliziotto.
Poi non so se l’hanno fatto davvero o se hanno rinunciato alle perquisizioni nelle moschee.
Ecco dove conduce una certa cultura ,multiculturalismo o altro che sia.
Devono essere i valori ispirati da un’etica atea e razionalista quelli a cui uniformarsi nello Stato laico: diversamente, sia noi che i brittanici, che il resto dell’Europa , ci ritroveremo una maggioranza di fedeli islamici che trasformerà anche la legge dello Stato ad uso e consumo delle loro esigenze.
curioso: qui i nostri ‘multiculturalisti’ brillano per la loro assenza.
Gualerzi, Vico, San gennaro (ad esempio), dove siete? Illuminateci per favore.
Non si tratta di multiculturalismo ma di imbecillità!
Beh Giovanna la Gran Bretagna è sempre stata considerata da tutti come la patria del multiculturalismo…
Comunque ci sono parecchi equivoci su questo termine, una società multiculturale non è semplicemente una società dove coesistono culture diverse, ma una società dove gli individui sono sottoposti a normative differenti in base alla comunità di appartenenza e in Gran Bretagna i laburisti hanno addirittura di fatto accettato legalmente la poligamia pagando gli assegni di mantenimento a tutte le mogli degli immigrati poligami (sposati prima di entrare in GB), in una cosa hai comunque ragione, è pura imbecillità.
clamoroso, Dado.
Hai un riferimento?
Leggendo l’articolo, mi pare di aver capito che i tribunali islamici approfittano della possibilità di arbitrato. Anche in Italia esiste una norma del genere (sfruttata tra l’altro dalla TV con Forum, se siete interessati guardate “arbitrato” su Wikipedia). In Italia però l’arbitrato vale solo per le controversie civili e commerciali.
In Inghilterra pare stia succedendo qualcosa di più grave.
Ma ha poco senso scandalizzarsi e poi non fare nulla perché non succeda anche da noi. L’Europa intera sta rinunciando alla propria cultura a favore di quelle degli immigranti. Questa non è accoglienza, non è integrazione, è la nostra estinzione. Quando gli islamici saranno in numero sufficiente per fondare in Italia un partito che promuova le loro tradizioni e i loro valori, che faremo? Devo cominciare a comprare dei veli da mettermi in testa?
rolling stone: è una questione saltata fuori di recente, tramite google si trovano molti articoli:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/02/04/londra-lo-stato-premia-poligami.html
http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_03/poligami_sussidi_0a1ae34a-d289-11dc-98b2-0003ba99c667.shtml
e anche su questo sito se ne era parlato:
http://www.uaar.it/news/2008/02/04/londra-piu-sussidi-pubblici-poligami/
grazie Dado, mi erano sfuggiti.
Non vedo l’ora di manifestare il mio multiculturalismo e contribuire anch’io a pagare i contributi per le tre mogli supplementari – di cui un paio non solo minorenni, ma anche bambine – comprese le prestazioni del servizio sanitario nazionale, detrazioni fiscali per mogli e figli vari, ecc.
il tutto sulla base del singolo reddito del pio musulmano.
Purtroppo è vero, ma è vero anche che e da quasi 100 anni che in Gran Bretagna funzionano pure i tribunali rabbinici. Non so come potrebbe essere catalogata la notizia;
1. come “rigorosamente islamically correct e sempre accondiscendenti”
2. come una forma sottile di razzismo, poiche questi tribunali risolvono solo dispute fra cittadini britannici o non, ma esclusivamente di religione islamica.
Io non ci vedo un terza interpretazione, e mi sembra tanto inutile quanto dannosa, tanto è vero che i cittadini britannici non di fede islamica, riescono a risolvere le loro dispute senza l’uso dello sharia da secoli oramai.
La sharia, per quanto riguarda le norme divorzio, eredità e problemi di vicinato, si è inspirata e usa anche norme del diritto romano, e spesso sono delle leggi equilibrate.
Tanto per dirne una, per la sharia il matrimonio, in principio, è un contratto stipulato fra marito e moglie in presenza di un giudice, quindi potrebbe essere sciolta(divorzio immediato) in comune accordo in presenza del giudice.
@rolling stone
presente, è ovvio che sono contrario a tribunali “islamici”, se due cittadini scelgono, nel rispetto dei codici, un arbitro di fede islamica,ateo, o buddista, fatti loro.
Bardhi
tanto per dirne una,
il ”divorzio” musulmano non è un divorzio consensuale, è un ripudio deciso dall’uomo al quale basta pronunciare la triplice formula del ”talaq”: io ti ripudio. Per inciso, i musulmani piu’ moderni, come il nostrano Piccardo, notificano il talaq via SMS.
Calcio in culo, ex-sposa e di lei figli sulla strada. La Kabul dei Talebani era piena di donne mendicanti nella strada, dopo essere state ripudiate e rimpiazzate con carne fresca.
Processo giudiziario di separazione, valutazione delle responsabilità ed alimenti alla parte debole, neppure parlarne.
Vogliamo sobbarcarci noi le spese sociali per assistere le donne e figli ripudiati dal pio musulmano?
Donne islamiche, dimenticate ogni speranza di uguaglianza e di sfuggire ai mariti.
Bambine islamiche, preparatevi ad allargare le gambe al marito ultracinquantenne.
Da qui emerge chiaramente che una società multiculturale può essere veramente civile solo se poggia su basi laiche. Finchè si riconoscono usanze e leggi ispirate a norme religiose non sarà mai possibile avere una società veramente civile. Torno a ribadire ciò che avevo detto in un altro commento di qualche giorno fa a proposito dei Paesi Bassi : l’emergenza laicità non esiste solo in vatikanitaly bensì anche in tanti paesi tradizionalmente più laici del nostro (quali appunto Regno Unito, Francia, Olanda e magari anche paesi scandinavi) dove per leggerezza o per guadagnarsi il consenso tra gli immigrati, in particolare quelli di fede islamica, i politici a volte fanno scivoloni tremendamente pericolosi.
@ rolling stone
Avevo scritto “potrebbe essere sciolta(divorzio immediato) in comune accordo” cioè che è previsto pure quello, ovviamente questo non esclude il ripudio che concordo con te sara la maggior parte degli casi.
Ma qua si po fare una riflessione ancora piu profonda; cioè che due leggi in apparenza diversi; la svaria, il matrimonio non è un sacramento esiste la possibilità di divorzio, il diritto canonico, il matrimonio è un sacramento esiste solo la possibilità di annullamento del matrimonio, in entrambi i casi, la parte piu danneggiata e la parte piu debole economicamente, negli ultimi 20 secoli, generalmente la donna.
Accetto l’invito.
In Italia in taluni casi, prima di adire le vie legali, a volte è OBBLIGATORIO esperire un tentativo di conciliazione, ad es. nei casi di contenzioso con ENEL, TELECOM, TIM; in tal caso intervengono i CO.RE.CO o le associazioni di consumatori. Anche molti CCNL prevedono l’obbligatorietà di tale procedura (in tal caso interviene il sindacato).
In Italia si ricorre alla “giustizia parallela” quando si richiede celerità nel giudizio e riservatezza.
L’art. 822 c.p.c. recita: “Gli arbitri decidono secondo le norme di diritto, salvo che le parti li abbiano autorizzati con qualsiasi espressione a pronunciare secondo equità”.
Non si ricorre agli arbitri (tra gli altri) per le cause di divorzio.
Quindi in Italia il c.p.c. mette già a disposizione lo strumento giuridico per consentire a certi gruppi (non pensiamo solo ai musulmani, pensiamo agli Agnelli e le loro guerre di successione) di risolvere privatamente certe faccende.
Non è concepibile, invece, l’applicazione di un diritto penale diverso da quello ispirato dal ns codice (ispirato da Benito), non armonizzato con i principii costituzionali.
Se due si mettono d’accordo senza ingolfare la giustizia (non quella penale) non ci vedo nulla di male.
Io mi ritengo relativista, non multiculturalista. Altri ritengono certe giustizie (o i principii che le ispirano) superiori ad altre, non so poggiandosi su quale autorità morale.
“Non è concepibile l’applicazione di un diritto penale diverso da quello ispirato dal ns codice ”
Bravo Gennaro:
finalmente hai capito il pensiero fondamentale di chi multiculturalista fino al calabraghismo non è.
Fai allora un passo in piu’.
Siccome anche tu sai che per il musulmano il codice civile e penale di qualsiasi paese occidentale è carta straccia,
tira le conseguenze su come porsi di fronte alla islamizzazione dell’Europa.