Gay pride a Genova: per il teologo Doldi è “anticlericale”

Non accennano a placarsi le polemiche attorno al Gay Pride 2009, previsto a Genova per il 13 giugno, in contemporanea con il Corpus Domini (cfr. Ultimissime del 9 settembre e dell’11 settembre) . Dalle pagine del Cittadino, settimanale della curia guidata dal cardinal Bagnasco, mons. Doldi, preside della facoltà di teologia, invita le autorità a vigilare (“in nome della laicità”) affinché la manifestazione non si caratterizzi per “messaggi pornografici e blasfemi”. Secondo Doldi, “il diritto dei gay dovrà essere compatibile col diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”. Doldi si chiede altresì se, attraverso l’organizzazione del Gay Pride, che ha “una marcata impronta anticlericale” e rappresenta quindi “un’offesa ai credenti”, non si voglia colpire proprio il cardinal Bagnasco.

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71 commenti

Stefano Bottoni

Il Gay Pride è anticlericale?
Fondamentalmente credo ci siano pochi dubbi.
I clericali sono antigay?
Mi sembra che i dubbi siano ancora meno.
Dunque, se i clericali fanno le loro processioni, per par condicio non possono vietare il Gay Pride.
C’è qualcosa che non funziona nel mio ragionamento?

Kaworu

“il diritto dei gay dovrà essere compatibile col diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”.

identità sessuale di chi? dei genitori che potranno fare l’elettroshock ai figli gay?

o dei figli a crescere secondo la propria natura?

tomaraya

“diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”.
ma che c…o significa in italiano?

Antonio

Questo è un classico esempio del pensiero di un “teologo della curia”!
Nulla di cui stupirsi, cinicamente parlando, tutto di cui inc…rsi laicamente pensando!

Andrea B.

“il diritto dei gay dovrà essere compatibile col diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”

Cioè a seconda di come educo i miei figli possono diventare omosessuali o eterosessuali?

Ma ROTFL.

raphael

Non lo sarebbe (anticlericale) se non fosse per quelle fisse cattoliche….. e comunque non è necessariamente atea…..e comunque non è sufficiente a pareggiare i conti con le decine di processioni che ogni anno vi sono nella mia regione in cui il prete che le guida dice (in sintesi) noi siamo i buoni loro il male

Nietzche---

“il diritto dei gay dovrà essere compatibile col diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”
Certo, se questo diritto significa che i genitori aiutino il figlio a comprendere la sua vera sessualità, e non a spingerli verso l’eterosessualità a tutti i costi, anche al costo dell’infelicità del figlio.

giuseppegalizia

Sono perfettamente daccordo con stefano bottoni, il problema e che loro i clericali sono integralisti e dittatori, noi gay(io) abbiamo dovuto subire secoli di discriminazioni e sopprusi ed adesso che stiamo venendo fuori alla grande{ed e solo l inizio}questi fanno le vittime, dove con le loro ridicole processioni in particolare al sud ci speculano con i soldi pubblici, fanno morale, impicci con la mafia ecc ecc.
Adesso cari amici atei, gay, laici e venuto il momento della riscossa.
giuseppe galizia

giuseppe

Negare che sia vero quello che dice questo teologo é come negare che esista la città di Roma. Ogni anno il gay pride é sempre stato una manifestazione decisamente anticlericale. Più che sflilare, con abiti carnevaleschi, a favore di qualcuno si sfila sempre contro qualche altro.
Personalmente non ho nulla contro gli omosessuali, e lo dico convintamente da cattolico. Ma il gay pride é una buffonata che produce disgusto nei confronti degli omosessuali i quali sono persone che incontriamo tutti i giorni e che conducono una vita più seria e spesso sofferta. Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca”.

mirko

…vorrei farvi notare che esistono comunque i gruppi di gay cattolici ….so che sembra una contraddizione…eppure esistono….
I gay italiani dovrebbero decidersi a sputtanare pubblicamente i loro amanti preti,per sottolineare l’ipocrisia di questa cosca…e non ditemi che sono pochi…saranno il 90% dei preti,dei restanti,il 5% deve essere pedofilo e il restante puttaniere…

Iosonochivorresti

@ Stefano Bottoni

I clericali sono antigay?
Dipende cosa intendi per antigay: se intendi per metterli a rogo, assolutamnete no. La chiesa si è espressa in aiuto verso i gay. poi è vero i cattolici possono fare le processioni, ma essi ledono le leggi del buon costume!

mirko

Il concetto di buon costume è relativissimo… girano in gonnella pure quei frocioni dei preti…eppure pare normale.
Oggi non si brucia piu nessuno…Il protocollo di Kyoto invita a non produrre co2…pero’ le torture psichiatriche effettuate per curare cio che non è una malattia,ma uno stato dell’essere,quelle son fatte in nome dell’amore…ma xche in nome dell’amore divino non si decidono a rendere tutti i preti degli eunuchi…sarebbe molto piu pratico

tomaraya

@ Iosonochivorresti
“La chiesa si è espressa in aiuto verso i gay”
certo, lottando fino alla morte per il loro diritto ad uscire dalla clandestinità, affinchè possano vivere liberamente la loro sessualità, avere la possibilità di sposarsi, di non essere considerati dei depravati contronatura, di non essere aggrediti da giovani cattolici imbizzarriti.

marcolfo

@iosonochivorresti
ahahahahahahahahahahahahahahahah
viva la spagna; ma non la spagna di zapatero, la spagna della catalogna nel ’36

cesare

Il teologo Dildo si preoccupa che “sia salvaguardato il diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”
Allora dovrebbe preoccuparsi anche di quei genitori che hanno la sfiga di ritrovarsi un figlio che vuol diventare prete (o suora) a causa delle panzane raccontate dai vari Dildo in circolazione. Che importanza ha l’identità sessuale di costoro, visto che sono votati alla castità?

mirko

eh no …pure preoccuparsi di quei malati che diventano preti in Italia oggi no!!!!
è come compiangere gli aguzzini dei campi di concentramento…c’è chi perde tale diritto.
e i genitori…avevano da crescere i figli in ambienti piu salubri

Loryz91

Eh ma mi pare ovvio che sia anticlericale, voi andate contro di loro nel pensiero, è chiaro che loro vanno contro di voi :|. Vabbe’, sto parlando di preti, non dovrei neanche illudermi io.

fabio l'anticristo

ovvio che è anticlericale! se fossi gay farei addirittura apposta a organizzarlo in festività sacre, così imparan i bacchettoni che sparano sentenze su ciò che non conoscono!

mirko

loro e noi: qui si parla di un gruppo di cittadini di italiani,i gay e le lesbiche, qualche milione di cittadini(probabilmente dai 3 ai 5) contro un gruppo paramilitare che risponde a un capo di stato straniero,i preti,circa 40.000 sul suolo nazionale….
Non è affatto la stessa cosa!

Antonio

E poi…sono anticlericali? Sì, e allora?
Perchè, gli anticlericali non possono manifestare?
Dove diavolo è finita la libertà di manifestare e di opporsi?

Rimane un’esempio per me il post di Maurizio D’Ulivo, dove concordava col prefetto, ma su basi ragionate e ragionevoli, Doldi non parla su base ragionevole, la sua è pura provocazione!

Magar

“diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”

Leggi: diritto dei genitori integralisti di fare il lavaggio del cervello ai propri figli (o, se quello non riesce, a cercare di far venire loro ingiustificati sensi di colpa per tutta la vita).
Ma riescono ad ascoltarsi, mentre stanno parlando?

giuseppe

mirko scrive:

18 Settembre 2008 alle 20:34
…vorrei farvi notare che esistono comunque i gruppi di gay cattolici ….so che sembra una contraddizione…eppure esistono….
I gay italiani dovrebbero decidersi a sputtanare pubblicamente i loro amanti preti,per sottolineare l’ipocrisia di questa cosca…e non ditemi che sono pochi…saranno il 90% dei preti,dei restanti,il 5% deve essere pedofilo e il restante puttaniere…

Ci saranno certamente pedofili e puttanieri, ma ci sono tantissime persone perbene e grandi santi. Ma dall’alto delle tue sicurezze non puoi capire che esistano persone di cosi grande levatura morale.

Kaworu

io vorrei sapere certa gente da dove pensa arrivino i gay…

i miei genitori sono etero, mica omosessuali che mi hanno “plagiata” -_-

allo stesso modo i figli degli omosessuali crescono secondo la loro natura strabattendosene dell’orientamento sessuale di mamma e mamma o di papà e papà.

lucia aka zeta

Le autorità dovrebbero vigilare sugli episodi, sempre più frequenti, di omofobia, visto che di una legge contro questi reati, grazie all’opposizione dei cattolici, non si parla più.

giuseppe

mirko scrive:

18 Settembre 2008 alle 20:58
loro e noi: qui si parla di un gruppo di cittadini di italiani,i gay e le lesbiche, qualche milione di cittadini(probabilmente dai 3 ai 5) contro un gruppo paramilitare che risponde a un capo di stato straniero,i preti,circa 40.000 sul suolo nazionale….
Non è affatto la stessa cosa!

Vermante l’opinione non é quella dei 40.000 preti, ma di milioni di persone in Italia. E molte manifestazioni di piazza lo hanno dimostrato. O eri in vacanza in quei giorni ?

raphael

* cesare
ehm…. intendi dire che il teologo Doldi si trastulla con un dildo?

tomaraya

@ Kaworu
“io vorrei sapere certa gente da dove pensa arrivino i gay…”
direttamente dall’inferno immagino.

gigetta

@ tomaraya
credo significhi che i genitori devono obbligare i figli gay a diventare eterosessuali che gli piaccia o meno perchè quello è il “diritto innaturale cattolico”

Mikele

Avesse l’UAAR la visibiltà mediatica del gay pride, Arcigay ed UAAR insieme sarebbero il martello del clero! Forza gay, fatevi valere!

Otto Permille

“… diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale… ” Frase assai misteriosa e incomprensibile.

Stefano

“Ma il gay pride é una buffonata che produce disgusto nei confronti degli omosessuali i quali sono persone che incontriamo tutti i giorni e che conducono una vita più seria e spesso sofferta. Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca”

Per una volta mi trovo in accordo con giuseppe. Non credo che queste manifestazioni, così come sono organizzate, giovino alla causa degli omosessuali. Con ciò esprimo una mia personalissima opinione, dettata più da considerazioni di buon gusto che da argomenti razionali. Detto questo, rimane il diritto di manifestare come meglio credono, nei limiti delle leggi in vigore.

“Ci saranno certamente pedofili e puttanieri, ma ci sono tantissime persone perbene e grandi santi. Ma dall’alto delle tue sicurezze non puoi capire che esistano persone di cosi grande levatura morale”

Credo che esistano persone perbene o no sia tra credenti o non credenti.
E’ semplicemente un dato di fatto.
Il problema, al contrario, è che i credenti, spesso, ritengono non possa esistere una morale non sanzionata da una divinità. Esiste, non solo, a mio parere è preferibile, in quanto non supportata da un dio carabiniere. Il problema è: la morale è utile a vivere una buona vita? Se lo è, come io credo, non ha bisogno di puntelli divini. Se non fosse utile, al contrario, la minaccia di punizioni in caso di trasgressione non la renderebbe accettabile.
Mi rendo conto che una morale non sanzionata religiosamente possa non essere per tutti: richiede impegno e costante ricerca. Più semplice, ma molto più rozzo, tenere insieme il gruppo dietro minaccia di punizioni. Con il grave costo di renderla molto più rigida e insensibile ai cambiamenti della società, specie in periodi di cambiamenti veloci come il nostro.

gianluca fagioli

Anche questo è un prete ossessionato dai gay. Qualche psichiatra potrebbe spiegarci se questa mania possa avere un fondamento patologico? A proposito dei genitori: fate quello che ritenete più giusto ma crescete i vostri figli come dei cittadini non come dei sudditi. Instillate in loro lo spirito critico e la capacità di scegliere. Onorate la virtù del dubbio. Il male non è mai assoluto. Di assoluto c’è solo l’ignoranza, la stupidità e soprattutto la superficialità.

Luca

Quando i pensionati con cappellino e bandierina della CGIL in testa sfilano per le vie romane per rivendicare più diritti, quando le hostess dell’ex Alitalia gridano nell’aeroporto di Roma le loro rivendicazioni come vi appaiono? Quando gli operai sfilano con pentole e tamburi, quando i taxisti scioperano come vi appaiono? Il Gay Pride è solo una manifestazione “carnevalesca” per attirare l’attenzione sui diritti di questa numerosa minoranza (che ricordo, vota, lavora e paga le tasse e fa girare l’economia con i suoi consumi specifici!) e sulla rivendicazione di attenzione che penso sia più che dovuta.

Quelli che si scandalizzano per un paio di tette di fuori o di natiche al vento o di slogan contro il papa sono degli ipocriti. Sono gli stessi che poi non si scandalizzano se in Cina si mandano a morte 3000 persone all’anno con la scusa della giustizia. Sono gli stessi che fanno spallucce quando il governo russo bombarda una città di povera gente. Che non si scandalizza se gli americani bombardano l’Iraq e poi ci scappa qualche bambino morto. Son gli stessi che se un “negro” viene ucciso per una scatola di biscotti sussurrano: “..eh insomma se lo è andato a cercare”. Sono quelli che puntano il dito sulle “signorine” dei marciapiedi di giorno per poi andarci di notte. Sono quelle che si lamentano della spesa e che non arrivano a fine mese e poi spendono centinaia di euro per una borsetta, magari pure finta.

La gente che grida allo scandalo mi fa un po’ pena. Mentre quella che grida allo scandalo facendosi scudo del Vangelo mi fa veramente “incazz…”. Perchè quel Vangelo manco lo ha mai letto sul serio.

Sveglia gente! Sveglia!

vime

# giuseppe scrive:
“Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca”.

Proviamo a ribaltare la frase: “Se io fossi un eterosessuale avrei vergogna di essere rappresentato da Razzinger”

Toptone

Per Giuseppe.

Di Gay Pride non ci sarà più bisogno quando la TUA chiesa smetterà di far loro la guerra.

E non intendo solo la ‘guerra’ in senso metaforico, ma quello proprio di morti e feriti. Esattamente quello che succede in Africa e Asia, dove la TUA chiesa è sempre daccordo con le posizioni più selvagge dei corrottissimi governi in carica per la PULIZIA ETNICA degli omosessuali.

Uganda, Nigeria, Jamaica, Zimbabwe et similia docet. MAI una parola in difesa di queste persone da eccidi e massacri. Vai, vai a vedere, se hai coraggio!

Chiesa cattolica? PUH!

Maurizio D'Ulivo

Io, da omosessuale mascolino, non ho alcuna vergogna a essere rappresentato da una persona che Giuseppe definirebbe “checca” se quest’ultima sa essere intelligente nelle sue provocazioni e sensata nei suoi ragionamenti.

Ovviamente tendo a riconoscermi di più in un’altra persona mascolina come me, ma fra un gay virile e stupido e uno femminile e provocatorio ma intelligente preferisco senz’altro il secondo.

Osservo inoltre, per avervi partecipato personalmente in un paio di occasioni che, contrariamente all’immagine di comodo che molti hanno del Gay Pride, la stragrande maggioranza dei partecipanti non ha le caratteristiche pittoresche (e spesso volutamente provocatorie, il che non è certo un male in sè) riscontrabili nelle immagini che i mass media sono soliti proporre: ovvio poi che in TV si scelgano gli aspetti più “colorati”, ma questo non vuol dire che a fianco di essi non sfili una maggioranza di persone dall’aspetto assolutamente ordinario.

Personalmente penso che il lavoro di “abituare” le persone all’idea che possa essere gay il proprio vicino di casa o collega di lavoro, tutt’altro che appariscente, sia molto più efficace nei comportamenti assunti nella quotidianità, e questo è ciò che faccio; riconosco tuttavia che una giornata all’anno di valenza simbolica abbia perlomeno lo scopo di ricordare a tutti che esistiamo e che, al pari degli altri cittadini, siamo portatori di diritti individuali e legati all’affettività che qualsiasi stato civile, nell’ottica di reciproco riconoscimento fra individuo e società, dovrebbe riconoscere (e non certo “concedere”, poichè non siamo dei sudditi).

Bruno Gualerzi

Preciso la mia condivisione all’intervento di Luca che presumo sia anche una replica a Stefano. Personalmente non mi hanno mai entusiasmato i cortei di qualsiasi natura essi siano… ma, o li si considera tutti allo stesso modo, o discriminare proprio il gay pride suona davvero un pò ipocrita. Anzi, se c’è una parte della società civile che ha diritto più di ogni altra, e di fronte ad ogni altra, a manifestare rumorosamente come rivalsa contro secoli di emarginazione, credo sia proprio la componente omosessuale ad averlo.

Stefano

@ Bruno Gualerzi

Bruno, non mi sogno neanche lontanamente di discriminare qualcuno, se non, forse, gli stupidi.
Ho precisato che si tratta di una mia personalissima opinione e ho aggiunto che ciò non toglie che abbiano il pieno diritto di fare come meglio credono. Sono assolutamente daccordo con la loro causa, preferirei manifestassero con un pò più di buon gusto. Posso sicuramente sbagliarmi.

Lo'

Che poi sarà anche anticlericale, ma a differenza del clero non impedisce il libero pensiero né la sua espressione.

denis_1

“sia salvaguardato il diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale”.
Peccato che poi c’e qualche prete in giro che ci pensa a fargli cambiare idea sulla sua identità sessuale.
ghghghghghgh…

lorenzo a.

dal momento che la ccar è sempre anti stata anti gay non vedo perchè i gay non dovrebbero contraccambiare gli stessi sentimenti.

su tutto latita la figura dello stato che permette che un gruppo di propri cittadini siano discriminati ed offesi da parte di un dittatore di uno staterello straniero a capo di un’organizzazione fascista.

giuseppe

vime scrive:

19 Settembre 2008 alle 00:02
# giuseppe scrive:
“Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca”.

Proviamo a ribaltare la frase: “Se io fossi un eterosessuale avrei vergogna di essere rappresentato da Razzinger”

Deludente il non senso del tuo discorso. E poi sareste voi i maestri della razionalità.

giuseppe

Toptone scrive:

19 Settembre 2008 alle 01:11
Per Giuseppe.

Di Gay Pride non ci sarà più bisogno quando la TUA chiesa smetterà di far loro la guerra.

E non intendo solo la ‘guerra’ in senso metaforico, ma quello proprio di morti e feriti. Esattamente quello che succede in Africa e Asia, dove la TUA chiesa è sempre daccordo con le posizioni più selvagge dei corrottissimi governi in carica per la PULIZIA ETNICA degli omosessuali.

Uganda, Nigeria, Jamaica, Zimbabwe et similia docet. MAI una parola in difesa di queste persone da eccidi e massacri. Vai, vai a vedere, se hai coraggio!

Chiesa cattolica? PUH!

Non dire cavolate. Le purghe contro gli omosessuali, senza andare a ripescare cose di 10 secoli fa’, negli ultimi cento anni sono opera dei regimi atei dei paesi dell’est. Quindi non potete dare a nessuno lezioni di tolleranza. E’ falso ( la menzogna é il vostro pane ) quello che dici sulla situazione africana, dove la chiesa cattolica reagisce con forza a tutti i massacri, da qualunque parte vengono. E vengono spesso dai musulmani o da culture che hanno radici molto profonde e non c’entrano nulla con il cristianesimo.

giuseppe

Topton scrive : Uganda, Nigeria, Jamaica, Zimbabwe et similia docet. MAI una parola in difesa di queste persone da eccidi e massacri. Vai, vai a vedere, se hai coraggio!

Vai a vedere tu, se hai un minimo di onestà intellettuale, gli eccidi e i massacri di cristiani in tutto il mondo, con i silenzi complici della stampa “laicista”. Se si reclama giustizia la si deve reclamare per tutti. Magari sei pure contento che i cristiani siano massacrati, e leggendo certi discorsi fatti da parecchi di voi non mi meraviglierebbe che altri lo fossero. Pescate sempre negli stessi discorsi : inquisizioni, crociate etc.., fate i paladini di alcuni categorie ( sempre le stesse ) pur sapendo che i cristiani sono ovunque perseguitati. E in Europa, come in Italia, la persecuzione é mediatica, più sottile, come la vostra, ma più violenta.

giuseppe

….e aggiungo. Rileggendo quello che ho scritto a proposito degli omosessuali mi sembra di essere stato molto rispettoso. Niente giustificava, dunque, le invettive solite contro la chiesa e i cristiani. Segno che non sapete dialogare perché accecati dall’odio e dai pregiudizi. E poi volete fare la lezione agli altri.

Cesare Legramanti

Se tutti i gay italiani, e non sono pochi… prendessero finalmente una decisione di enorme importanza e maturità politica (al di là della loro sensibilità religiosa), e si SBATTEZZASSERO, qualcosa di significativo sarebbe fatto, contro la chiesa cattolica!

Bruno Gualerzi

@ Stefano
La discriminazione di cui parlavo non riguardava certo un diritto che so benissimo sta a cuore anche a te… ma proprio la questione del ‘buon gusto’. In questo caso – come probabilmente in pochi altri, o forse in nessun altro – credo che il buon gusto (definito tale oltre tutto – parlo da eterosessuale – da sensibilità diverse per certe cose) vada messo in secondo piano.

Magar

“il gay pride é una buffonata che produce disgusto nei confronti degli omosessuali”

Lo produce solo negli omofobi, però. E in coloro che pensano che i diritti civili li possano avere solo quelli che stanno loro simpatici.

Andrea

Che tristezza leggere o ascoltare le fesserie dei “teologi”. Una manifestazione nella quale i gay rivendicano diritti di uguaglianza in quanto oggettivamente discriminati viene definita un’offesa ai credenti.
Ma la cosa ancora più triste, che c’è chi gli va dietro come un pecorone, per dimostrare a tutti i costi di far parte del gregge di dio.
Tra l’altro mi chiedo se non consideri blasfemi i messaggi mandati dai preti puttanieri, con donna e/o uomo, pedofili; perchè lo saprà bene come imperversano nel mondo.

Ciao a tutti

mimmo

Gay pride a Genova: per il teologo Doldi è “anticlericale”

E chi se ne frega!

giuseppe

Stefano scrive:

18 Settembre 2008 alle 23:12
“Ma il gay pride é una buffonata che produce disgusto nei confronti degli omosessuali i quali sono persone che incontriamo tutti i giorni e che conducono una vita più seria e spesso sofferta. Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca”

Per una volta mi trovo in accordo con giuseppe. Non credo che queste manifestazioni, così come sono organizzate, giovino alla causa degli omosessuali. Con ciò esprimo una mia personalissima opinione, dettata più da considerazioni di buon gusto che da argomenti razionali. Detto questo, rimane il diritto di manifestare come meglio credono, nei limiti delle leggi in vigore.

“Ci saranno certamente pedofili e puttanieri, ma ci sono tantissime persone perbene e grandi santi. Ma dall’alto delle tue sicurezze non puoi capire che esistano persone di cosi grande levatura morale”

Credo che esistano persone perbene o no sia tra credenti o non credenti.
E’ semplicemente un dato di fatto.
Il problema, al contrario, è che i credenti, spesso, ritengono non possa esistere una morale non sanzionata da una divinità. Esiste, non solo, a mio parere è preferibile, in quanto non supportata da un dio carabiniere. Il problema è: la morale è utile a vivere una buona vita? Se lo è, come io credo, non ha bisogno di puntelli divini. Se non fosse utile, al contrario, la minaccia di punizioni in caso di trasgressione non la renderebbe accettabile.
Mi rendo conto che una morale non sanzionata religiosamente possa non essere per tutti: richiede impegno e costante ricerca. Più semplice, ma molto più rozzo, tenere insieme il gruppo dietro minaccia di punizioni. Con il grave costo di renderla molto più rigida e insensibile ai cambiamenti della società, specie in periodi di cambiamenti veloci come il nostro.

Mi meraviglio per tanta sintonia e ne sono contento. Segno che quando si vuole usare il cervello, al di là delle differenze di opinioni, il dialogo é possibile. Mi piacerebbe molto discutere pacatamente su questo forum nel rispetto di tutti, ma c’é un disprezzo cosi manifesto per chi ha le fede che non si puo’ reagire che attaccando. E mi dispiace. Se l’uaar controllasse meglio i sacri bollori di alcuni suoi simpatizzanti, forse troverebbe molti cattolici in sintonia con alcune scelte condivisibili. E questo farebbe bene a tutti. Il dialogo non puo’ servire solo per spararsi addosso offese.

fresc ateo

cosi sono meglio le processioni con tanto di statue portate a spalla dai gonzi di turno,
solo con quelle manifestazioni di tradizionale supertizione riescono a sopravvivere nelle menti dei supertiziosi …i gay prayde danno fastidio solo a quei gay che si nascondono tra le loro associazioni religiose e politiche.

Kaworu

ma chi critica il gay pride…

è mai stato a un gay pride?

oltretutto ricorderei a queste persone che i gay pride nel mondo, negli stati dove certi diritti ci sono già da tempo, sono ancora più colorati e “caciaroni”.

ma i diritti ci sono già.

per cui non è che un pride colorato o un pride in giacca e cravatta cambiano qualcosa, sul fronte diritti.

tomaraya

quando la tv ha mostrato le immagine del gay pride di bologna ero in un bar gestito da delle ragazze cinesi. l’italidiota medio non avendo niente di meglio da fare disse alla ragazza dietro il bancone: voi in cina sì che sapete cosa fare con sta gente! la barista gli rispose che in cina l’omosessualità non è vista con tutto il disprezzo che l’italidiota pensava, anzi spiegò che soprattutto in certe classi sociali è abbastanza normale, e che tra le donne è molto diffusa la pratica di accoppiarsi tra loro. e mimando il gesto degli occhi che escono dalle orbite disse: non siamo mica come voi italiani che siete sempre lì a farvi sempre gli affari degli altri. e quando passavano le immagini più pitteresche del pride il suo commento fu: che bella festa! altro che disprezzo.

Bruno Gualerzi

Personalmente ho già espresso il mio parere circa il comportamento da tenere da parte degli atei che circolano su questo blog nei confronti dei credenti…
Ebbene, credo che replicare a ‘giuseppe’ rientri in quei casi in cui – sempre a mio parere – non se ne ricava alcun stimolo culturale e si perde solo tempo rischiando oltre tutto, facendo il suo gioco, di scadere nell’insulto.

Fra

Meno male che mi hanno cresciuto i miei genitori e non mi hanno mai affidato all’educazione di un istituto religioso. Così col loro naturale diritto sono nato e cresciuto omosessuale, mica pedofilo!!! ;-)))

anteo

anticlericale non è un crimine, mentre è un crimine in molte democrazie l’incitazione all’odio razziale , quindi anche l’istigazione contro gli omosessuali.
Ovviamente le menzogne ripetute e amplificate dalla stampa compiacente possono convincere i più della terribile persecuzione patita dai cattolici qui e ora: ma qui e ora sono i gay ad essere picchiati da gruppetti di nazifascisti non i preti, quindi occorre sollecitare i sedicenti “giornalisti” al rigoroso rispetto dell’etica professionale.Meno propaganda e più informazione.

Antonio

@Anteo
Quoto, è la solita frittata rigirata, dove chi discrimina accusa chi reagisce di essere discriminante!

Stefano Bottoni

@ Iosonochivorresti (IovorreichetufossiDarlaCraneacasamiaperdivertirciunpo’)

“Dipende cosa intendi per antigay: se intendi per metterli a rogo, assolutamnete no. La chiesa si è espressa in aiuto verso i gay. poi è vero i cattolici possono fare le processioni, ma essi ledono le leggi del buon costume!”

Certo, la chiesa non invoca più il rogo per i gay. Invoca solo la loro “conversione” dai loro comportamenti “contro natura”. Se anche questa non è violenza…
Comunque i rapporti omosessuali sono molto diffusi nel regno animale, nessun etologo potrà negarlo.
In quanto alle leggi del buon costume… a guardare molte processioni anche i “credenti” non sono del tutto immacolati…
E comunque meglio violare il “buon costume” che violare dei bambini, cosa estremamente più grave. E molti preti ne sono esperti. Con l’attuale papa che li proteggeva e per cui ha rischiato l’incriminazione negli USA (storia, non insinuazioni).

venezia63jr

Che stupidaggine,i gay e tutti gli altri che la chiesa condanna farebbero i salti mortali per farsi perdonare ed essere accettati,non che e’ che ci saranno dei preti al corteo o parenti del papa e scagnozzi??????????

Rudy

Tutto quel che è intelligente e libero è anticlericale, se ne faccia una ragione.

Maurizio D'Ulivo

@ Giuseppe che, dopo aver scritto:
“(…) il gay pride é una buffonata che produce disgusto nei confronti degli omosessuali i quali sono persone che incontriamo tutti i giorni e che conducono una vita più seria e spesso sofferta. Se fossi omosessuale avrei vergogna di essere rappresentato come una “checca” ”

si sente ancora nelle condizioni per scrivere la seguente frase:

“(…)Rileggendo quello che ho scritto a proposito degli omosessuali mi sembra di essere stato molto rispettoso. (…) Segno che non sapete dialogare perché accecati dall’odio e dai pregiudizi. (…)

Come ho scritto sopra, io sono omosessuale ma mascolino e nient’affatto “checca” (per usare un termine che ti è caro).

Ciononostante, trovo che il tuo uso della terminologia sia intenzionalmente offensivo in sè (tanto è vero che ti riferisci alla “checca” come a un qualcuno di cui c’è da vergongnarsi se se ne venisse rappresentati).

Per carità: so bene che anche fra le persone omosessuali ce ne sono tante che manifestano disprezzo per le persone effeminate, ma personalmente non ci sto a questo gioco al massacro del più debole: la dignità della persona non dipende dal suo orientamento sessuale nè dalla minore o maggiore aderenza fra il suo genere sessuale e i suoi modi (più o meno femminili che siano), bensì dalla sua intelligenza, dalla sua capacità di rispettare gli altri, dalla correttezza, dal contributo che sa dare anche agli altri, ecc. ecc.

Per carità: il termine “checca” può essere utilizzato da alcuni in forma (auto)ironica e nient’affatto offensiva; ma chi usa lo stesso termine accomunandolo alla stigmatizzazione di questa definizione, come Giuseppe ha fatto chiaramente nel suo primo intervento da me citato, è esplicitamente e intenzionalmente offensivo.

Di conseguenza, la sua affermazione seguente (quando pretende di essere stato molto rispettoso) è totalmente infondata, perlomeno in questo caso.

E’ vero che si dovrebbe poter interloquire con rispetto e attenzione anche negli scambi dialettici più accesi, ma per far questo occorre ANCHE una reciproca onestà intellettuale: difficile farlo con chi invece, come ha fatto Giuseppe in questo thread, nasconde la mano dopo aver lanciato il sasso.

Tiziano

Sui gay ed i loro diritti si possono scrivere interi trattati di storia antica e contemporanea che francamente non ho voglia di aprire e/o scrivere io da eterosessuale. Mi limiterò solo a citare qualche fonte ed esporre il mio pensiero…

La chiesa fa le sue processioni religiose e (per legge) possono essere equiparate a delle manifestazioni; la chiesa ha sempre avuto la brutta abitudine di imporre l’etica propria a chiunque (in tempi antichi con fuoco e torture, oggi il lume della ragione lo vieta nel mdo più categorico) utilizzando l’arma globale della superstizione e dell’istigazione delle masse a guardare con sospetto, disprezzo ed emarginazione tutti coloro che hanno un’idea diversa (ormai la chiesa è entrata nella società italiana come una piovra dai mille tentacoli poggianti sulla politica, l’economia e sul lavoro).

Essendo gli omosessuali una categoria fortemente bistrattata dalla chiesa (nell’antica grecia vi era una tale libertà sessuale da rendere la loro società quasi più evoluta della nostra nel 2008 d.c., 219 dalla rivoluzione francese) e costretti a nascondersi per quasi 2000 anni, ora dimostrano il loro orgoglio senza doversi preoccupare di ardere a fuoco lento e, sicuramente, non cercheranno conforto nella chiesa che tanto li voleva cucinati (omosessuali si, masochisti no).

E’ giusto essere orgogliosi della propria natura se questa non reca danno o reale oltraggio alla comunità!
C’è da dire che una volta parlai con un mio amico (eterosessuale andato al gay pride) e lui me lo descrisse come una pacifica manifestazione ove l’unica cosa che contava era divertirsi senza creare discriminazioni tra omosessuali ed eterosessuali; parlai anche con un gay convinto ed egli, orgoglioso della sua natura, mi etichettò il gay pride come una carnevalesca buffonata fuori programma perché ormai questo aveva perso tutto il suo significato per diventare solo una ridicola sfilata.

Comunque, in altri paesi degli U.S.A. l’adozione di bambini da parte delle coppie omosessuali è possibile e i “figli” crescono sani seguendo le loro ambizioni e la loro natura, consapevoli della situazione genitoriale e senza alcuna turba psichica: mi vien proprio da dire che gli omosessuali siano genitori migliori dei preti…

Maurizio D'Ulivo

@Iosonochivorresti, che scrive:
“I clericali sono antigay?
Dipende cosa intendi per antigay: se intendi per metterli a rogo, assolutamnete no. La chiesa si è espressa in aiuto verso i gay. poi è vero i cattolici possono fare le processioni, ma essi ledono le leggi del buon costume!”

Mi riallaccio alla risposta che già Stefano bottoni ha dato a questo intervento.

Innanzitutto, dal mio punto di vista, direi di distinguere i cattolici dai clericali: se un cattolico si limita a vivere individualmente secondo la propria fede, senza pretendere che le leggi dello Stato introducano l’obbligo per tutti i cittadini (inclusi i non cattolici) di rispettare i precetti dellapropria religione, allora non è un clericale.

E’ invece clericale il credente (di qualsiasi religione, non certo solo la cattolica) che avanza nei confronti dello Stato la pretesa suddetta.

Le due definizioni dunque non coincidono affatto.

Chi, come me, si dice anticlericale, non ha niente contro i cattolici che si limitano a vivere coerentemente la propria vita senza voler piegare anche gli altri alle proprie regole; ho invece un’ostilità totale contro i clericali, di qualunque risma e ispirazione religiosa, poichè essi pretenderebbero di imporre a me (che sono agnostico), addirittura per Legge, l’osservanza di precetti religiosi che sono solo loro e nient’affatto miei o di molti altri.

Nessuno chiede alla chiesa cattolica di celebrare il sacramento del matrimonio omosessuale; quando però la chiesa cattolica fa in modo che le unioni fra omosessuali siano vietate dalla legge civile a TUTTI i cittadini di una società plurale, esse assume delle posizioni di un clericalismo inaccettabile.

E’ esattamente lo stesso comportamneto che avrei se io, omosessuale, pretendessi che la legge vietasse il matrimonio civile per le persone eterosessuali:sarebbe un’evidente mostruosità, e non capisco come i clericali non percepiscano che le loro pretese nei confronti delle Leggi dello stato siano di una mostruosità di uguale grandezza, anche se di segno contrario.

Quanto poi allo spirito di accettazione della chiesa cattolica nei confronti delle persone omosessuali, trovo che più che di accettazione si debba parlare di pura ipocrisia.

Cosa direbbe un cattolico se io affermassi: “accetto la tua fede cattolica a condizione che, nei fatti, tu non ti comporti da cattolico”?
E cosa direbbe una persona eterosessuale se le dicessi: “ti accetto come persona per il tuo orientamento eterosessuale, ma alla condizione irremovibile che tu non abbia mai rapporti sessuali con persone del sesso opposto”?

Vi parrebero atti di accettazione o piuttosto, come in effetti sono, di rifiuto dell’altro nel momento stesso in cui si finge di accettarlo?

La domanda è retorica: è evidente che sarebbero non solo dei rifiuti dell’altro, ma anche dei comportamenti particolarmente contrassegnati da una profonda ipocrisia.

Eppure, è esattamente ciò che fa la chiesa cattolica quando dichiara di accettare l’orientamento omosessuale: dice di accettarlo, ma alla condizione ferrea che a questo non seguano i comportamenti affettivo/sessuali che ne sono la naturale conseguenza.

Ecco perchè un simile comportamento da parte della CCAR è ipocrita ed ispirato ad un rifiuto nella sostanza.

Ed è per la stessa ragione che, poichè la CCAR è in grado di condizionare pesantemente il nostro paese a tutti i livelli (civile, politico, economico, legislativo, ecc.), questa posizione fa di lei uno degli attori che concorrono pesantemente a creare un contesto sociale dove alle persone omosessuali vengono frapposti ostacoli di ogni tipo che ne impediscano lo sviluppo personale e sociale: un comportamento che, ai miei occhi, rende la chiesa cattolica complice morale non solo degli atti di aggressione rivolti verso gli omosessuali (di cui sono piene le cronache) ma anche del disagio sociale e poi psicologico che induce alcuni di essi (i più deboli, quelli che la CCAR pretenderebbe di difendere!) ad atti anche estremi di autolesionismo.

Toptone

Per Giuseppe.

Sei pregato TU di non dire scemenze, e leggiti i giornali africani e giamaicani online. Sempre se sei in grado, ovviamente.

La menzogna è il pane quotidiano della chiesa cattolica, caro mio, e lo dimostra a vari livelli. E sto parlando dell’OGGI, non dei fatti storici di cui pure ben sappiamo.

Un certo Peter Akinola, vescovo cristiano anglicano, cantore entusiasta dei massacri di omosessuali in Nigeria, promotore del ben noto scisma in seno alla chiesa d’Inghilterra proprio su questo tema, è guardato con molta attenzione dalle gerarchie vaticane. Lui e gli altri scismatici.

Perchè? Perchè essi minacciano senza mezzi termini di confluire col loro gregge di pecore (allegoria azzeccatissima) in seno alla madama di Roma. Che colpo, no? E pazienza se propugnano lo sterminio dei gay negli stessi termini di Hitler…

Tutto fa brodo per Roma. Pecunia non olet e neanche le pecore degli altri.

Le tue bugie riguardo ai proclami della chiesa contro i massacri sono smentite, una volta di più, dai fatti di novembre 2007 in Uganda.

Durante il Summit Mondiale dei Paesi del Commonwealth, i rappresentanti religiosi (musulmani e cristiani) di quel Paese strillavano a gran voce di “andare a prendere i gay nelle loro case” per “riunirli tutti su di un’isola del Lago Vittoria” e “lasciarli morire di fame”, “liberando il Paese”.

Poi passarono dalle parole ai fatti: aggredirono i rappresentanti dei movimenti di liberazione gay presenti al People’s Corner, che erano in attesa del loro turno. Con sputi, bastonate, insulti e minacce di morte furono trascinati via di peso e fu impedito loro di parlare. La polizia non fece nulla, ovviamente.

Se una cosa del genere fosse successa a cristiani cattolici, la notizia avrebbe fatto il giro del mondo in un’ora.

La chiesa cattolica che disse? Si stracciò le vesti? Gridò allo scandalo? Fece barricate? Mise su una campagna internazionale? Avvisò l’ONU? Niente di tutto ciò. Si accodò ai facinorosi.

In Italia di tutto questo non è passata una sillaba. Eppure il Summit era presieduto da Elisabetta II e dal Principe di Galles, che di solito fanno notizia sempre e comunque.

Quindi è madama la marchesa che non può dare lezioni di morale a nessuno, chiaro?

Stessa musica in Giamaica: si contano a decine i gay massacrati a colpi di machete per strada da gruppi di pazzi scatenati, all’urlo di “Dio lo vuole”! E la chiesa cattolica che fa? Protesta? Reagisce? Fa campagne di sensibilizzazione? Denuncia almeno a parole? Nulla di tutto ciò: dice senza mezzi termini “ben gli sta” e ricorda che “i gay possono guarire”! Paese che vai dottrina che trovi, nevvero?

A oggi, 86 Stati criminalizzano l’omosessualità con pene detentive anche molto gravi, ad es. i lavori forzati. In 7 è prevista la pena di morte.

Il cristianesimo/cattolicesimo in quanti Stati è proibito con la pena di morte o pene detentive fino a 30 anni o il carcere a vita? Mi rispondi?

E quando mai i giornali laici italiani hanno nascosto le uccisioni di cristiani nel mondo? Io invece vedo reportage molto accurati.

Questi i fatti circostanziati, non la tua fuffa da Avvenire.

Riguardo i totalitarismi, quelli atei sono in ottima compagnia: praticamente TUTTE le dittature e moltissime democrazie – comprese quelle “timorate di dio” sostenute e coccolate dalla tua chiesa – hanno massacrato e represso con tutti i mezzi possibili gli omosessuali di ogni tempo e continente. Con grande soddisfazione delle gerarchie romane.

Perciò, caro mio, informati meglio prima di parlare e accusare gli altri di parzialità.

Non c’è nulla di più fazioso e autoreferenziale delle religioni, la cattolica in primis.

Toptone

Dimenticavo: la “persecuzione mediatica” del cattolicesimo in Europa e in Italia di cui parli è una buffonata dieci volte più grande del Gay Pride.

Qui in Italia, tanto per cominciare, il Papa e i suoi lacchè parlano a reti unificate quanto vogliono tutti i giorni a tutte le ore, mentre chi li critica viene costantemente censurato.

In Europa, poi, non mi risulta che i cristiani siano “perseguitati”. Oppure è una “persecuzione” affiancare ai preti in TV i rappresentanti delle associazioni secolari, per sentire anche la loro campana?

L’edonismo di cui ciancia il Papa l’ho visto la settimana scorsa a Cagliari. Milioni di euro sprecati in fastosi broccati e sete e stole, e per coprire d’oro idoli che ne sono già carichi.

Edonismo? Sempre quello degli altri!

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