Convegno UAAR su laicità e informazione: i commenti

I mezzi di informazione liguri (forse perché si sono sentti chiamati in causa) hanno dedicato una discreta attenzione al convegno UAAR sull’informazione viziata.

Un servizio mandato in onda ieri pomeriggio dal TG3 regionale è ora online su Youtube

Questo è invece quanto ha scritto ieri “Repubblica”:

L’ UNIONE degli Atei e Agnostici razionalisti sceglie il Salone del Minor Consiglio di palazzo Ducale, per discutere, nel pomeriggio, di Informazione viziata, se la Chiesa detta le regole. Lo fa con Curzio Maltese, editorialista di Repubblica, autore di La questua sui fondi alla chiesa cattolica, con Marco Volpati, giornalista Tv e il sociologo Alessandro Dal Lago. Il quadro, per Maltese e gli altri, non è certo incoraggiante. C’è una chiesa, racconta al pubblico che riempie la sala, che ormai interviene su tutto, «andando avanti così arriveremo a mettere in dubbio la teoria di Galileo sulla terra che gira intorno al sole», ironizza. Lui, da laico e uomo di sinistra, non è mai stato anticlericale, ma certo è che con la Dc di un tempo c’era un filtro che garantiva anche i non credenti, perché nessuno, allora, avrebbe dato tanto spazio e influenza al verbo di vescovi e cardinali. Poi e arrivata una tv, gli fanno eco Dal Lago e Volpati ormai imperante sui giomali, in grado di rilanciare messaggi politici e non, inseguita dai quotidiani. Che sbagliano, sottolinea Volpati, perdono copie, ma seguono questa via. E se Dal Lago sottolinea l’atteggiamento vittimista di una chiesa pure protagonista nei media, Maltese ribatte che non si può parlare di tv come fosse un unicum, neppure per spiegare l’atteggiamento della stampa scritta laica che a volte, sottolinea il segretario [coordinatore] dell’ Uaar, spesso è peggio di quella clericale. Non si puo, aggiunge Maltese, perche «esiste una tv generalista che è diventata uno strumento di lotta politica». E’ la tv che serve «a indottrinare un pubblico popolare», a conferma che «non si vota seguendo i propri interessi visto che le periferie che scelgono Berluscoini saranno le vittime di un massacro sociale». E’ così, concordano i relatori, che si arriva alla fine di un’epoca, segnata dalla democrazia della Costituzione, si arriva a un mondo cattolico diviso, esacerbato da un centrosinistra che fa a gara con  suoi leader per interrogarsi sulla fede o accattivarsi la Chiesa. Senza essere ripagato da uguale benevolenza. Anzi.

Questo, infine, il servizio del “Secolo XIX” :

«Non si sa quanti siano i beni immobili della Chiesa Cattolica in Italia, lo Stato e le istituzioni locali dovrebbero censirli, almeno i Comuni come quello di Genova, che si professano laici. Gli Stati Uniti lo hanno già fatto», Curzio Maltese racconta come I’idea del suo libro La Questua: quanto costa la Chiesa agli italiani (Feltrinelli) gli sia venuta in mente percorrendo in bicicletta i quattro chilometri che dividono la sua casa di Monteverde a Roma dal suo ufficio: «Cercando di individuare la proprietà dei palazzi ho scoperto che, a parte il ponte del demanio e qualche palazzo che appartiene ad assicurazioni o banche, tutto il resto è proprietà di enti ecclesiastici». Non si capisce -secondo Maltese -perché alberghi, attività commerciali o università, che si fanno pagare dagli studenti, debbano essere esentate dall’Ici solo perché appartengono alla Chiesa: «Godono di un privilegio e violano le norme comunitarie sulla concorrenza». Ma non è finita qui: «Leggendo il mio libro -continua il giomalista – in molti hanno capito che, se sulla dichiarazione dei redditi non si barra la casella per devolvere l’otto per mille allo Stato e la si lascia in bianco, va tutto alIa Chiesa». E’ dell’altro ieri la notizia che la raccolta è stata di 35 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso: «Penso che stia crescendo I’indifferenza nei confronti della Chiesa, anche grazie al fatto che il Papa è sempre presente sui media. La sua continua interferenza sta creando una presa di distanza dei cittadini» . Maltese ha partecipato ieri a Genova aIla conferenza L’informazione viziata. Se la Chiesa detta I’agenda, organizzata dall’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti). Sono intervenuti, nella sala del Minor Consiglio gremita, Silvano Vergoli, coordinatore circolo Uaar Genova, il sociologo Alessandro Dal Lago e il giornalista Marco Volpati. «Analizzando lo spazio dato dal tg1 e dal tg2 al Papa, si scopre che è di pochissimo inferiore rispetto a quello concesso ai nostri rappresentanti di governo. E tutte le altre religioni insieme totalizzano il 2% dello share», spiega Vergoli, Dal Lago è dell’idea che prima la Dc facesse da intermediario tra la Chiesa, i cattolici e il resto della società. «In Parlamento ora il 90% dei deputati si professa cattolico, Amato e Bertinotti hanno scoperto la religione, faccende private che non dovrebbero interessare a nessuno. In questo momento, il cattolicesimo è percepito come il bene più appetibile dal mercato politico. L’influenza della Chiesa è forte per colpa della debolezza dei partiti. Una servitù collettiva e politica volontaria, di cui abbiamo tanti esempi nel nostro passato».

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5 commenti

Paolo

Solo grandi persone riescono in una sintesi cosi’ elegante ad esprimere tanto

mi piace pensare che il 90% di quei 35milioni in meno ai pretacci sia frutto di questa corretta informazione.
Pretacci… TIE’

Alessia

sintesi eccellente!
il fatto che le ingerenze della chiesa trovino nella crisi della politica un humus fecondissimo andrebbe messo ulteriormente a fuoco

antonio sgarbossa

Ogni tanto l’orizzonte si tinge dei colori della speranza.
Complimenti di cuore agli amici della sezione uaar di Genova.
Sala troppo piccola!!! 🙂

Giuseppe C.

Grazie all’UAAR di Genova, a Curzio Maltese e agli amici del sito per la sintesi del convegno.

Azzeccatissimo il tema: Informazione viziata, se la Chiesa detta le regole.

Seguire il link sottostante per averne una esemplificazione (ogni giorno ce ne sono decine…)
http://www.uaar.it/news/2008/09/20/settembre-roma-comunicato-stampa-uaar/#comment-191589

[…]«Non si sa quanti siano i beni immobili della Chiesa Cattolica in Italia, lo Stato e le istituzioni locali dovrebbero censirli, almeno i Comuni come quello di Genova, che si professano laici. Gli Stati Uniti lo hanno già fatto»[…]

In questo deprimente panorama la Sinistra (?) parlamentare appare pavida, afasica e complice (in attesa di ulteriori leggi liberticide a tutela delle “caste”).

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