XX settembre a Roma: le radici cristiane di Antonino Torre

Abbiamo già dato notizia in altre due Ultimissime (ore 15.25 e ore 16.21) di quanto accaduto durante la commemorazione odierna del XX settembre a Roma. Pensiamo sia opportuno, visto quanto successo, informare i navigatori sulla figura del generale Antonino Torre, delegato del sindaco Alemanno alla memoria, autore dell’incredibile prolusione con cui, anziché ricordare i bersaglieri italiani morti combattendo per l’unità d’Italia, ha ricordato uno per uno i caduti dell’esercito pontificio, a maggioranza stranieri e mercenari.

Antonino Torre, granatiere e paracadutista, è stato eletto consigliere comunale per la Lista civica per Alemanno con 366 voti, risultando in tal modo il meno votato tra tutti i consiglieri comunali romani. Come si piò leggere su un articolo ancora disponibile sul sito de “Il Giornale”, “ha frequentato la scuola media e il liceo presso la Scuola pontificia Pio IX di via della Conciliazione. […] In tanti anni di servizio militare […] ha sempre evidenziato, facendosene portatore e dandone testimonianza, i valori cristiani acquisiti, durante la formazione scolastica, dai Fratelli della Misericordia. […] È stato nominato, altresì, Cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano”. In passato ha altresì presentato un esposto contro il giornalista Mario Tozzi, ‘reo’, a suo dire, di aver insultato il cardinale Ruini.

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74 commenti

MetaLocX

Hanno mandato il consigliere comunale che ha preso meno voti, per di più lo definirei papista.
Mah, sarò maligno, ma a me questo sembra oltre che un gesto di disprezzo nei nostri confronti ed anche una provocazione.

rosalba sgroia

Semplicemente pazzesco quello che ha detto stamane a Porta Pia. Siamo rimasti tutti di stucco! Spero che non passi inosservato questo colpo inferto alla Storia, all’Italia liberata da una teocrazia che ha imperato all’epoca e che continua a farlo…nel silenzio-assenso dei media, dei politici e del Presidente della Repubblica.

Anonymous

Ha ha ha! Adesso pure Mario Tozzi al rogo! Questi clericali sono tutti pazzi.

Magar

In tanti anni di servizio militare non ha imparato a ricordare i bersaglieri italiani caduti nel compimento di una missione? In che esercito credeva di prestare servizio?

CandyFruit

Bell’esemplare questo Antonino Torre, da solo esemplifica e spiega la politica di Alemanno & co…

roberto

…ma questo generanuncolo da quattro soldi non ha un indirizzo email, essendo figura politica del comune di Roma? nel caso, inondiamolo di messaggi di indignazione.

Daniela

per magar,
infatti sono allibita soprattutto di questo, un militare che ricorda solo i caduti del fronte avversario, spero che i suoi colleghi bersaglieri gli ricordino che lui ha prestato servizio nell’esercito italiano.

CandyFruit

è chiaro che Torre rappresenta lo stato pontificio e non quello italiano

anto86

I = ISTITUZIONE
T = TEOCRATICA
A = ANTI
L = LAICITA’
I = INTELLIGENZA e
A = AVNGUARDIA

Paolo

Questo figuro incarna semplicemente su un grado (militare in tal caso) piu’ alto la figura tipica dell’italiano timoroso di dio: molti di grado piu’ basso si accontentano solo di aver spuntato un posto di lavoro a stipendio fisso con la raccomandazione di questo o quel parroco, nei concorsi per forze armate a cui non puoi scrivere con la penna, ma devi usare la loro matita (non so se s’e’ capito…)
Sarebbe interessante sapere quanto servizio in azioni perigliose ha svolto questo signore, oltre che gestire caserme in cui si fa carriera coi processini sul sangue dei deboli, cioe’ i militari semplici, specie all’epca della coscrizione che favoriva i tanti marescialli che campavano di tangenti sulle commesse e di raccomandazioni per non spostare troppo lontano i poveri diavoli.

gianfranco

E che gli avrà fatto mai MarioTozzi?
Forse perchè ha mostrato in tv qualche roccia di 300 milioni di anni, cioè 299.994.000 anni più vecchia di quanto dice la bibbia ??
Al rogo!!
PS: si è guastato il giocattolo di Ginevra che simula il big bang. In vaticano festeggiano…

Antonio

Tutto ciò è fortemente ridicolo e preoccupante, cioè Alemanno non si può più attaccare al fascismo perchè viene bacchettato e allora si attacca al papa re!
Se lo bacchettano ancora a chi si appella…a Bonifacio VIII ??? 🙂

Nietzche---

@ gianfranco
Poverini gli studiosi del Cern, chiamare un giocattolo il frutto delle loro fatiche non mi sembra proprio giusto! 😛
In un paio di mesi comunque il tutto sarà riparato…

watchdogs

@gianfranco
tozzi ha una rubrica su radio radio e una volta disse di ruini che aveva la “faccia di prugna secca”, tozzi è dei nostri 😉

noone

il link è sbagliato e porta alla pagina di google dei gerosomilitani.

Valentino Salvatore

@ noone

Grazie per la segnalazione, ora il link è stato corretto.

Per favore, andateci piano col generale.

Popinga

Quanto aveva ragione Pannella quando parlava di “generali felloni”! I radicali sono andati a Londra a celebrare il 20 settembre. Qui tira brutta aria.

Otto Permille

Granatiere, paracadutista, papista, ordine gerosolimitano… tutto insieme! Poveretto, il destino è stato veramente maligno con lui. Spero almeno che non abbia l’occhio di vetro e la gamba di legno!

Aldissimo

ma qualcuno aveva una videocamera e ha immortalato il tutto?
sarei curioso di vedere il parà all’opera

Stefano Grassino

Pongo all’eccellentissimo Sindaco di Roma la seguente domanda: il fù On. Giorgio Almirante si sarebbe indignato se un accadimento come questo fosse avvenuto quando era lui segretario del M.S.I.? Credo, essendo un uomo di anni 55 ed in coseguenza di ciò, avendo conosciuto la mentalità dei fascisti di quando avevo anni 20 che a quell’epoca, uno spregio così forte, fatto ai bersaglieri caduti a Porta Pia, non sarebbe stato da quest’ultimi perdonato al generale Torri. Ormai, tutto l’arco costituzionale, gli extraparlamentari ed anche le frange terroristiche sono in mano del vaticano.

EK80

In effetti la celebrazione della conquista di Roma, e quindi del totale compimento dell’unità d’Italia dovrebbe essere sentita maggiormente a destra, ma tant’è…

Massi

Quanta meraviglia: la “vera” destra di qui la “vera” destra di qua.
Ma perché i conti (malgrado Alemanno) ad alcuni non tornano?
Mai sentito parlare di clerico-fascismo?
Mai osservato accostamenti pubblici fra preti e militari?

lorenzo a.

per massima parte gli alti gradi delle forze armate italiane fanno carriera grazie alle spinte politiche pertanto le parole proferite dal generale sono una diretta espressione della politica che sicuramente ha spiegato l’opportunità di questo discorso.

nessuna meraviglia quindi che se i politici non sono come cavour i militari non siano come cialdini.

Bruno Gualerzi

Visto che la giusta indignazione per quanto accaduto in occasione della ricorrenza del XX settembre è ben presente nel post in varie forme, forse non è del tutto fuori luogo ribadire una considerazione meno agiografica della scadenza.

La famosa ‘breccia’ di Porta Pia ha segnato sì la fine dello stato pontificio, ma il contesto e il modo in cui questa fine è avvenuta a mio parere non ha per niente significato, non dico la fine, ma nemmeno una attenuazione dell’influenza del Vaticano sul nostro paese, anzi! Come proprio i fatti odierni testimoniano. Perché? Richiamo in sintesi alcuni punti.
a – si è trattato di un evnto ‘politico’ a determinare il quale la stragrande maggioranza della popolazione non ha avuto alcun ruolo, o l’ha avuto in modo gragario;
b – la chiesa – certo ‘obtorto collo’ – si è così vista liberata da un potere temporale ormai anacronistico potendo però nel contempo fare leva su un vittimismo ancora oggi, sia pure con riferimenti diversi, continuamente sfruttato;
c – ben difficilmente – questo è un mio contestatissimo parere – un salto di qualità in termini culturali può avvenire in seguito ad un atto di forza. Può risolvere positivamente una situazione contingente, ma – coma la storia a mio parere insegna – apre quasi sempre la strada ad un rigurgito reazionario che fa in genera fare due passi indietro rispetto al passo avanti conseguito.
Tutto ciò significa una condanna del XX settembre 1870? Nemmeno per sogno, anche perchè non credo abbia alcun senso giudicare l’evento fuori dal contesto storico in cui si è verificato… ma le conseguenze ‘oggettive’ di quell’evento si debbono pur avere presenti, proprio per non far naufragare il tutto in una celebrazione puramente retorica.

fresc ateo

il ricordo x tutti è quanti morti quanta disperazione hanno fatto i fascisti ???
quanti morti quante torture hanno fatto i cristiani?? no le nostre radici sono e resteranno sempre greche romane e ill’uministe , grazie a tutti coloro che hanno sempre contrastato il cattolicesimo imperialista e amico dei dittatori fascisti . IERI HANNO OFFESO IN MOLTI LA
MEMORIA DI QUEGLI EROI CHE DETTERO LA VITA X FARE L’ITALIA , UN ITALIA DIVERSA
DA QUELLA RIDOTTA COSI …. W GARIBALDI W PORTA PIA. W I BERSAGLIERI
ONORE AI CADUTI VERI …..

pietro.z.

non è possibile essere rappresentati da questa gentaccia. signori navigatori non è il caso di passare meno tempo a scrivere messaggi e dedicarci più attivamente (con strumenti democratici) alla costruzione di un partito che ci rappresenti all’interno delle istituzioni? le prove tecniche si potrebbero fare già dalle prossime europee.

stefano

no comment.
stiamo parlando di un amico del sindaco di roma, per di più istruito dai preti, un militare che inneggia ad un esercito straniero che fece strage di soldati ITALIANI! roba mai sentita! vergogna è dire poco.

Albert Gardin

Antonio Torre ? Bravissimo e radicale davvero.
Incredulo, ho voluto saperne di più sulla Commemorazione del XX Settembre e sono caduto su questa pagina Web. Incredulo, perché mai mi sarei aspettato che in questa Italia di cultura fascista qualcuno avesse la capacità di leggere la storia diversamente da come viene inculcata retoricamente. Incredulo, che a prendere una posizione così corretta politicamente fosse una persona vicina al sindaco Alemanno. Incredulo, di aver sentito Marco Pannella, che non si accorge della sua contraddizione, insorgere contro il gesto di Antonio Torre e sostenere invece l’azione golpista dei Savoia.
Vi pregherei – se potete – di darmi l’indirizzo mail di quel illuminato consigliere comunale romano perché possa esprimergli le mie convinte congratulazioni per il suo intervento intelligente e corraggioso. Saluti. Venezia 21 settembre 2008. Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

Ivano

Quoto Pietro.z.

Quella di un partito di atei è un’idea che mi frulla da molto tempo in testa. Purtroppo con il sistema maggioritario credo che sia impossibile da attuare. Spero, però, che in un futuro non troppo lontano questo sogno si possa realizzare!

Angela

Ho provato a cercare qualche indirizzo e-mail di questi individui, ma nel sito del Comune di Roma non ve ne è traccia. Sembra impossibile comunicare con i rappresentanti di questa maggioranza e di questo Municipio (Sindaco compreso…). Del resto non c’è da stupirsene visto che abbiamo a che fare con un’amministrazione fascista.

Popinga

Al signore veneziano che odia nomi e cognomi terminanti per vocale consiglio uno dei tanti siti di estremisti clericali, lepantisti, mariaddoloristi che infestano il web. Là troverà le informazioni che cerca.
Salut. Milan, ventun settembr duemilaott. Poping.

Nietzche---

@ Ivano
Un partito di atei? Non sono daccordo.
Ti spiego le mie motivazioni.
Atei non significa omologati, e l’essere ateo non è prerogativa dell’essere, che so, di sinistra o di destra.
Ci sono state discussioni (amichevoli, ovvio) fra atei su questo sito pro e contro il nucleare, pro e contro altri governi, insomma, credo che il termine “ateo” abbracci una tale varietà di pensieri diversi (accomunati solo dal fatto di non credere in alcuna divinità) che un partito ateo non avrebbe senso, per il semplice fatto che la politica di un paese non feste solo su questioni su cui ci troviamo tutti daccordo (crocifissi nelle aulee, preservativi), ma anche su questioni economiche e politiche che poco c’entrano con la questione atea.
Un partito del genere avrebbe lo stesso risultato del partito di Ferrara No Aborto, per il semplice fatto che è troppo focalizzato su una questione.

frescateo

@=Albert Gardin
quello scritto da te e una delirante requisitoria
contro una Italia libera e senza papi re.
SI VEDE CHE COME CATTOLICO PRATICANTE TI RODE E COMEEEE ””””
W PORTA PIA W GARIBALDI W IL 20 SETTEMBRE 1870 W LA FUGA DEL TIRANNO POI 9
A GAETA.

franz

Perfettamente d’accordo con fresc ateo. E’ stata offesa la memoria di quegli eroi che dettero la vita per fare l’Italia,un’Italia diversa di quella ridotta cosi in questi ultimi anni. W Garibaldi,W Porta Pia,W i bersaglieri,onore ai caduti veri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Vergogna e orrore per i mercenari che si sono messi nelle truppe papaline.Orrore e sgomento per la corona messa alla base del monumento da Milithia Christi,una miserabile setta cattolica.

albert gardin

“Eroi” i bersaglieri inviati ad invadere una città pacifica ? L’Italia dei Savoia “diversa” da quella di oggi come se questa non fosse il risultato della loro impresa mercenaria ? “Mercenari” i soldati che difendevano Roma? e quelli che l’attaccavano erano davvero patrioti ? “Orrore e sgomento” per una corona in memoria dei morti di un’impresa (l’Italia sabauda) mercenaria ?
La commemorazione “laica” del XX Settembre mi sembra politicamente patetica. Come si può applaudire un’impresa mercenaria come quella dei Savoia ? Credete davvero che i Savoia perseguissero un piano patriotico di Unità dell’Italia ? E se fossero stati veramente “patrioti” perché hanno ceduto alla Francia la loro terra: la Savoia ? Un patriota non lo farebbe mai !
I Savoia dapprima rovinano Firenze, Napoli, Venezia. Poi “unificano Roma” per passare successivamente (ma con meno fortuna) a Tripoli, Tirana, Addis Abeba, Mogadiscio. Anche queste ultime erano imprese laiche e patriotiche ? albert gardin (euvenezia@libero.it)

Bruno Gualerzi

A leggere questi commenti e altri in post sullo stesso argomento sembra proprio che in merito al XX settembre non ci sia spazio tra la retorica patriottarda e il revisionismo clerico fascista.
Personalmente (sì, lo so, ‘e chi se ne frega?’) mi trovo completamente spiazzato.

Toptone

Signor Gardin,

le ricordo, semmai ce ne fosse bisogno, che lo Stato Pontificio era all’epoca uno dei più miserabili e arretrati Stati d’Europa, senza diritti civili di nessun genere e un boia che “lavorava” a tempo pieno.

Una semplice “pasquinata” poteva costare le segrete papali, tortura e morte.

Le ricordo anche, con l’occasione, la strage compiuta dalle guardie svizzere contro i perugini che insorsero inneggiando al nascente Regno d’Italia.

Il 20 giugno 1859 arrivarono a Perugia entrando da Porta S.Pietro 3000 guardie svizzere e lungo la Via di Porta Romana (oggi Corso Cavour) uccisero circa 50 perugini, ne ferirono altrettanti e poi si abbandonarono a stupri e saccheggi.

La testimonianza dei monumenti a Borgo XX Giugno (da allora si chiama così) è eloquente.
Perugia fu decorata nel 1898 con medaglia d’oro come benemerita del Risorgimento Italiano…..

I papalini qui sono ricordati peggio delle SS.

Personalmente Pio IX l’avrei esiliato in Africa, dopo avergli confiscato anche le mutande.

Fosse stato per lui, l’Italia sarebbe ancora al sistema feudale.

Luciano

@albert gardin
Perchè non promuovi un referendum per la riedificazione dello stato pontificio. Magari ti trovi bene, pensa che meraviglia, cardinali al posto dei magistrati, un sacrestano al posto dell’avvocato, e il “supremo papa” in contatto diretto con dio (va be’ che uno ce l’abbiamo anche adesso) a decidere sul destino della vita di tutti.
I soldati del vaticano, purtroppo per te, erano mercenari
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/roma.htm#pagliari
E questo non è un sito di comunisti.
W GARIBALDI, W IL 20 SETTEMBRE; W PORTA PIA e sopratutto W il mio concittadino GIACOMO PAGLIARI, Comandante del Battaglione che per primo varcò la soglia di Porta Pia. I veri patrioti siamo Noi. voi siete siete solo dei lecchini opportunisti. saluti.

Il Filosofo Bottiglione

“viva i repubblichini e viva le milizie papaline!”

mi spiace che Roma abbia un sindaco fascista, ma bisogna pur aspettarsi che un fascista faccia il fascista.

juan valdez

@ Albert Gardin
I soldati italiani che conquistarono Roma sottraendola all’oscurantismo pontificio erano soldati coraggiosi e leali allo stato italiano, lei non ha alcun diritto di parlarne male perchè loro e quelli che vennero dopo di loro hanno consentito a lei e a me di esprimere le nostre opinioni in libertà. Non mi sembra che questo sia possibile nello staterello di B16.
Gli zuavi che facevano finta di difendere Roma agli ordini di Lamoriciere non erano dei mercenari, erano giovani cattolici e non cattolici che provenivano da tutta Europa e da altre parti del mondo spinti a difendere un sovrano teocratico che aveva indetto una vera e propria crociata contro il nascente stato italiano dalla loro più che completa mancanza di discernimento e di critica politica.
Erano dei romanticoni illusi e fanatici, anacronistici e antistorici nel loro infimo valore militare, che venivano in una terra che non conoscevano a sostenere e difendere l’uomo del Sillabo e che giustamente furono salvati dallo stesso che ben sapeva che non avrebbero retto all’urto, in quanto come unità militare facevano ridere, oltretutto erano indisciplinati, alcuni loro reparti dopo il cessate il fuoco tesero agguati alle truppe italiane, che reagirono catturando e fucilando qualcuno di quei quattro soldati da sacrestia.
Per quanto riguarda i Savoia che le stanno così tanto sullo stomaco, le dico che possono essere giudicati solo in base a quel determinato contesto storico.
E’ vero i Savoia non erano dei gran patrioti, come gli Hoenzollern in Germania volevano estendere il loro regno e per raggiungere il loro obiettivo non andarono tanto per il sottile, ma dietro di loro c’era il meglio della società e della cultura italiana, mentre dietro Pio IX non c’era niente, solo la delusione dei tanti che avevano sperato da cattolici che questo pontefice potesse unificare l’Italia e renderla una nazione moderna ed erano rimasti con un pugno di mosche in mano.
L’unificazione dell’Italia è stata incontestabilmente portata avanti da delle elite laiche e in taluni casi anche massoniche, ma furono quelle elite a creare i prodromi di una nazione moderna .
gli uomini che appartenevano a quelle elite erano degli eroi che si sacrificarono per un ideale di patria e di libertà individuali, erano dei laici e il 20 settembre sarà sempre la loro festa.
Una festa laica e di libertà.

albert gardin

Rispondo a Juan Valdez che scrive: “I soldati italiani che conquistarono Roma sottraendola all’oscurantismo pontificio erano soldati coraggiosi e leali allo stato italiano, lei non ha alcun diritto di parlarne male perchè loro e quelli che vennero dopo di loro hanno consentito a lei e a me di esprimere le nostre opinioni in libertà. Non mi sembra che questo sia possibile nello staterello di B16.”

Caro Signore, la libertà è una conquista interiore che nessuna altra persona ti può dare. Un tiranno può contrastare l’esercizio della tua libertà ma non può eliminarla se non limandoti con la violenza. Gli esempi che potrei citarle sono molti ma di gran lunga inferiore a quella dei pecoroni, cioè di chi accetta comunque e sempre l’autorità altrui. In questa italietta sabauda (la vera Italia è altra cosa), figlia della marcialunga dei “bersaglieri” (invasione degli Stati “preunitari”, occupazione di Napoli, di Venezia, di Roma, di Tirana, di Tripoli, di Addis Abeba, di Assua, di Mogadiscio, di Bolzano, escursioni meno fortunate in Russia, in Francia, in Dalmazia) la libertà collettiva è sicuramente diminuita. Personalmente non ho bisogno di andare lontano per cercare gli esempi dell’autoritarismo statale italiano. Molti, moltissimi hanno accettato il dictat dei “bersaglieri” diventando bersaglieri a loro volta per andare anch’essi a “liberare altri”. Ma non tutti hanno accettato il “vangelo” sabaudo: slavi, arabi, eritrei, somali, francesi e russi; altrimenti l’ “Italia” sarebbe diventata più estesa.
Io amo l’Italia ma combatto l’ “italietta” sabauda, quella “bersagliera” che riuscì nell’impresa folle di “fasciarla” (l’allusione è chiara).
Qualcuno ha detto significatamente: “abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani”: i “liberatori” con le baionette e con la retorica sono riusciti nell’impresa di creare una “coscienza italiana”, così come i sovietici riuscirono a creare una “coscienza socialista”.
Dell’italietta non c’era nessun bisogno, anzi. Per convincersene basta guardare alla ricchezza della storia italiana pre-“unitaria”: letteratura, architettura, pittura, musica. La “sovietizzazione” sabauda non ha migliorato l’Italia, l’ha invece impoverita, immiserita. I Veneti – ad esempio – hanno dovuto emigrare in massa per sfuggire alle tristi conseguenze dell’abbraccio sabauda e molti (centinaia di migliaia), di quelli rimasti, sono morti nelle imprese guerrafondaie del nuovo tricolore; i territori veneti (avamposto di nuove imprese “risorgimentali”) sono stati distrutti dalle scorribande militari.
Quale “Porta Pia” dovremmo dunque festeggiare ? Una festa alla retorica di uno Stato bandito e “canaglia”!
La libertà nasce e si sviluppa dentro di noi (“Il Regno di Dio è in voi”) e non ci verrà mai regalata dalle baionette.

I paesi che sono stati risparmiati dalle rivoluzioni liberatrici di varia natura non sono rimasti al palo ma sono progrediti meglio di quelli che sfortunatamente sono stati sovvertiti. Lo stesso sarebbe accaduto per l’ Italia: non ci voleva la “profezia sabauda” per fare avanzare il Paese.

Come gli ex combattenti anch’io porto le mie “medaglie”: carcerazioni e numerosi processi per reati d’opinione. Che dovrei festeggiare ?

Però, se mi permette, mi vanto profondamente di una cosa: non ho mai giurato fedeltà allo Stato italiano !

Venezia 22 settembre 2008

Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

albert gardin

A Toptone rispondo:

Non voglio difendere lo Stato Pontificio che, sono convinto, avrebbe evoluto come ogni Stato dovrebbe fare.
Non conosco la strage di Perugia a cui fai cenno ma non ho difficoltà a condannarla come condanno ogni scorribanda militare. Vero quello che aveva detto qualcuno: “le guerre le combattono i ricchi e le perdono i poveri!”
Combatto pertanto la retorica che ci vuole far applaudire l’impresa mercenaria dei Savoia che ha messo in ginocchio l’Italia.
Un mio amico pittore, Lodovico De Luigi, diceva: “le rivoluzioni le fanno i popoli oppressi perché chi non è oppresso non ha alcun bisogno di fare rivoluzioni”.
Penso che chi vede nel “nemico” la fonte di tutti i mali non ha tempo di curare i propri. Credo che siamo d’accordo nel ritenere che la vera rivoluzione è quella (paziente e quotidiana) di ricercare umilmente la verità.
E a questo proposito mi ricordo che nelle marce antimilitariste radicali degli anni Settanta allo slogan degli amici di ventura “comunisti” che gridavano furiosi e convintissimi: “lotta dura senza paura!” si rispondeva con un bellissimo slogan: “lotta normale e senza farsi male!”. A chi dei due dare ragione ? E i radicali erano un po’ meno incipriati.

Saluti

Venezia 22 settembre 2008

Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

Bruno Gualerzi

@ albert gardin
Noto una notevole differenza tra l’intervento in difesa del generale Torre e questo ultimo di stamattina, del quale concordo in più punti. In particolare condivido l’avversione per ogni ‘scorribanda militare’, alla quale personalmente aggiungo l’avversione per la retorica dell’eroe, quale che sia il contingente militare in cui abbia militato.
Trovo per altro indifendibile, da nessun punto di vista, lo Stato della Chiesa, oltre che naturalmente, da ateo, qualsiasi ‘chiesa’, con o senza Stato, mantre, sempre da ateo e da neo-nonviolento, ribadisco le conseguenze ‘storicamente’ (cioè viste col senno di poi, possibilmente senza paraocchi ideologici, in questo caso soprattutto nazionali, quando non nazionalistici) negative di un atto esaltato come ‘anticlericale’.
E in quanto alla violenza, trovo che esiste anche una violenza del linguaggio… che in questo post non viene risparmiata da nessuno, te compreso, e che mi induce ancora una volta a lamentare una preoccupante mancanza di dialettica vera.
Buona giornata a tutti

Roberto Grendene

@ Gardin
mi sembra che tu stia utilizzando la tecnica dell’uomo di paglia
hai buttato sul piatto l’argomento dei Savoia, spostando l’attenzione dal fatto che il XX Settembre significa altro che mettere questi monarchi su un piedistallo: non ho mai sentito glorificare i Savoia in occasione del XX Settembre. E fino a tre giorni fa non avevo sentito una autorita’ pubblica fare cio’ che, senza alcun ritegno, ha fatto il gen. Torri

Bruno Gualerzi

@ albert gardin
Ho letto poco fa il tuo intervento delle 6.49, probabilmente apparso dopo quello che commentavo io. Anche qui condivido molte cose, quelle per altro già espresse in precedenza. Trovo invece particolarmente ossessiva la tua ‘avversione sabauda’ e antiitaliana in genere, non molto diversa dal suo contrario, cioè dall’esaltazione acritica di una Italia nata dal Risorgimento… che non esalta nemmeno me, ma alla quale non contrapporei certo la situazione della penisola esistente in precedenza, se non per certi aspetti particolari.
A entrambe queste Italie, pre e immediatamente post-risorgimentali, preferisco l’Italia sorta dalla Resistenza, che si dovrebbe riconoscere nella Costotuzione vigente… e che invece si riconosce molto di più in alcune di quelle precedenti.

Albert Gardin

Trovo per altro indifendibile, da nessun punto di vista, lo Stato della Chiesa, oltre che naturalmente, da ateo, qualsiasi ‘chiesa’, con o senza Stato, mantre, sempre da ateo e da neo-nonviolento, ribadisco le conseguenze ’storicamente’ (cioè viste col senno di poi, possibilmente senza paraocchi ideologici, in questo caso soprattutto nazionali, quando non nazionalistici) negative di un atto esaltato come ‘anticlericale’.

Hai ragione, il rispetto altrui non è mai troppo.

Per quanto riguarda l’indifendibilità dello Stato della Chiesa, credo che esso non sia più indifendibile dell’Italia sabauda. Le aggregazioni politiche (e statuali) vanno fatte con gli accordi pacifici e non con la brutalità delle armi. Lo Stato Pontificio non doveva rendere conto di nulla a quello sabaudo che non lo attaccava per i motivi “risorgimentali” ma per aumentare il suo potere politico sulla penisona e in Europa. Infatti, l’Italia unitaria non è mai stata un campione di libertà e di giustizia; ai savoia interessava Napoli e non i Napoletanti, Firenze e non i Fiorentini, Roma e non i Romani, Venezia e non i Veneiani, Milano e non i Milanesi, Bolzano e non i Sudtiroelsi, Tirana e non gli Albanesi, Addis Abeba e non gli Africani, ecc. ecc.
Una canzonetta retorica dell’Italia neoimperiale diceva “andiamo in Africa dove abbiamo molti conti da regolar”. Solo una parte sapeva di questi conti, l’altra era chiamata solo a pagarli.
Questa la flosofia dei Savoia e su questa filosofia è stato costruita l’Italia attuale.
Ecco perché non sopporto la super retorica celebrazione di Porta Pia. Celebrazione de che ?
A Bruno Gualerzi

Pannella è un bravo ragazzo e gli voglio anche molto bene ma ha il torto di prendere spesso delle posizioni senza una adeguata riflessione. Egli, libertario e antiproibizionista, si comporta come se la Chiesa fosse l’unica droga da proibire e, nella breccia di Porta Pia, vede l’inizio dell’abbattimento della Chiesa stessa.

E non credo di essere fazioso perché, io cattolico, ad esempio, non polemizzo sullo “sbattezzo”. Una scelta personale che rispetto e che trovo legittimissima.

Ma la celebrazione di Porta Pia è retorica “fascista” delle più stupide.

Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

albert gardin

Il mio intervento precedente (ore 9.34) era una risposta rivolta a Bruno Gualerzi e andava letta così:

A Bruno Gualerzi che ha scritto: “Trovo per altro indifendibile, da nessun punto di vista, lo Stato della Chiesa, oltre che naturalmente, da ateo, qualsiasi ‘chiesa’, con o senza Stato, mantre, sempre da ateo e da neo-nonviolento, ribadisco le conseguenze ’storicamente’ (cioè viste col senno di poi, possibilmente senza paraocchi ideologici, in questo caso soprattutto nazionali, quando non nazionalistici) negative di un atto esaltato come ‘anticlericale’.”

Hai ragione, il rispetto altrui non è mai troppo.
Per quanto riguarda l’indifendibilità dello Stato della Chiesa, credo che esso non sia più indifendibile dell’Italia sabauda. Le aggregazioni politiche (e statuali) vanno fatte con gli accordi pacifici e non con la brutalità delle armi. Lo Stato Pontificio non doveva rendere conto di nulla a quello sabaudo che non lo attaccava per i motivi “risorgimentali” ma per aumentare il suo potere politico sulla penisola e in Europa. Infatti, l’Italia unitaria non è mai stata un campione di libertà e di giustizia; ai Savoia interessava Napoli e non i Napoletanti, Firenze e non i Fiorentini, Roma e non i Romani, Venezia e non i Veneziani, Milano e non i Milanesi, Bolzano e non i Sudtiroelsi, Tirana e non gli Albanesi, Addis Abeba e non gli Africani, ecc. ecc.
Una canzonetta retorica dell’Italia neoimperiale diceva: “andiamo in Africa dove abbiamo molti conti da regolar”. Solo una parte (l’Italia) sapeva di questi conti, l’altra (Etiopia) era chiamata solo a pagarli.
Questa la flosofia dei Savoia e su questa filosofia è stato costruita l’Italia attuale.
Ecco perché non sopporto la super retorica celebrazione di Porta Pia. Celebrazione de che ?

Pannella è un bravo ragazzo e gli voglio anche molto bene ma ha il torto di prendere spesso delle posizioni senza una adeguata riflessione. Egli, libertario e antiproibizionista, si comporta come se la Chiesa fosse l’unica droga da proibire e, nella breccia di Porta Pia, vede l’inizio dell’abbattimento della Chiesa stessa.

E non credo di essere fazioso perché, io cattolico, ad esempio, non polemizzo sullo “sbattezzo”. Una scelta personale che rispetto e che trovo legittimissima.

Ma la celebrazione di Porta Pia è retorica “fascista” delle più stupide.

Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

fresc ateo

questo gardin è uno che dice di non conoscere le stragi, compiute dai papalini ma come signor del veneto immagino , non conosce nemmeno i morti ,le miserie le torture
di cui prima di pio 9° e durante il suo miserabile regno furono compiute ??naturalmente sempre nel venerato nome di un dio , quel dio che sempre nella sua sete di potere avrebbe perfino istigato a combattere e massacrare gli inglesi al comando della pazza visionaria
oggi santa pulzella.. insomma ai voglia a morti come quei principi della santa romana chiesa
in cile in argentina in equator bolivia eccc eccc si ricordi che x conquistare il mondo si sono inventati ferfiino le sante crociate , VERGOGNA ED IGNOMINIA A CHI OFFENDE I SACRI MORTI DEL SANTO RISORGIMENTO ,SI FACCIA FRATE OPPURE PRETE E PRENDA LA RESIDENZA IN VATICANO
LEI GUADAGNERA’ IN SALUTE SPIRITUALE E NOI GLI ITALIANI AVREMO UN NEMICO DELLA LAICITA’ IN MENO …..AUGURI PER LA SUA FEDE IN UN DIO CHE NESSUNO STORICO E’ IN GRADO DI DIMOSTRARNE LA VITA VISSUTA INSOMMA CE’ CHI CREDE NEI CIUCHI CHE VOLANO FACCIA UN PO’ LEI. W GARIBALDI W L’ITALIA LIBERA .DAI PAPI

fresc ateo

X QUANTO STATO PONTIFICIO??? ; DA COSA DERIVEREBBE IL SUO DIRITTO SE NON DA UNA PRESA DEL POTERE FATTA CON INGANNI E DELITTI ????DA CHI E COME AVREBBE EREDITATO LO STATO PONTIFICIO IL DIRITTO DI GOVERNARE ???? SE NON APPROPRIANDOSENE CON L’INGANNO E LA FORZA DI UNA FEDE USANDOLA COME UNA CLAVA CONTRO GLI IMPERATORI DI ALL’ORA??? PURTROPPO FACENDO LEVA SULLA IGNORANZA E SUPERIZIONE DI REGNANTI AVIDI ED INGNORANTI ,……SI METTA L’ANIMA IN PACE IL CATTOLICESIMO X FORTUNA DELLE GENTI STA’ ESAURENDOSI…..
LE CONSIGLIO UN LIBRO TITOLO( VICARI DI CRISTO ) LO LEGGA BENE ;SALUTE

Albert Gardin

Risposta a Fresc ateo:

La legittimazione dello Stato Potificio si perde nelle nebbie dei tempi. Giusto o non-giusto che fosse lo Stato Pontificio esso fu (ed è) uno “Stato di fatto”. Discutibile come tutte le cose politiche. Ma la genesi dell’Italia sabauda è torbidamente più chiara e l’occupazione militare dllo Stato Pontificio è un tassello di questa storia “sovietica”. Personalmente sono per le soluzioni politiche condivise e nessuno organo politico “democratico” ha dato il consenso ai Savoia di mettere a sacco l’Italia (Stato Pontificio incluso). Non sarò certo io ad approvare errori, violenze commesse all’ombra dello Stato Pontificio. Altro discorso va fatto invece su Chiesa, Religione e Fede dove la politica c’entra molto poco e ogni opinione (credenti o no) merita il massimo rispetto.
Per chi non mi conosce, preciso di essere credente, cattolico ma tutt’altro che bigotto. I miei figli sono esonerati dalle ore di religione, non per tutelare lo Stato dalla Chiesa ma il contrario.
Saluti
Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

Roberto Grendene

Il XX Settembre io festeggio la fine del potere temporale dei papi.
Il 2 giugno la festa della repubblica.
Non capisco, Gardin, dove trovi qui in giro chi festeggi l’italia sabauda

Rudy

…si si…poi magari parliamo del “Partito nazionale Veneto”
sic!

Bruno Gualerzi

Nessuno me l’ha chiesto, ma per non passare da mediatore comodamente neutrale, tra ‘fresc ateo’ che si straccia le vesti invocando ‘vergogna e ignominia a chi offende i sacri morti del santo risorgimento’ e il cattolico Albert Gardin, io, ateo, pur non condividendo, non tanto la sua fede che comunque ovviamente rispetto, quanto la sua lettura della storia nazionale, mi sento più vicino a quest’ultimo.
Perchè lo ritengo più ‘laico’.

frescateo

ai SAVOIA LA DELEGA DI INVADERE LO STATO FANTOCCIO RETTO DA UN UOMO CHE DICEVA DI RAPPRESENTARE DIO QUALE DIO???GLI LO DELEGARONO GLI ITALIANI TUTTI QUELLI CHE VOLEVANO UNO STATO UNITARIO , POI CHE I SAVOIA ABBIANO COLPE A NOI IMPORTA POCO , QUELLO CHE OGGI E L’ITALIA FU’ FATTA DA GENTE DI GRANDE CULTURA E UMANESIMO. COSI COME FU’ FATTA LA RIVOLUZIONE FRANCESE CHE PORTO’ LIBERTA’
EGUAGLIANZA FRATELLANZA TUTTE COSE CHE IN VATICANDIA MAI SONO ESISTITE
COSI COME OGGI UN UOMO VESTITO COME UN FARAONE DICIDE IN NOME DI UN DIO
BOHHH???? FORSE IL BOSONE ??? X TUTTI , SE NON’E’ FASCISMO QUESTO??? . POI I FIGLI DECIDONO DA GRANDI SEMPRE X CONTO LORO . DIO CI LIBERI X IL BENE DELL’UMANITA’
DAI PAPI DAI CARDINALI E DA TUTTI I DESPOTI . DIO IN SENSO IRONICO HEEE

frescateo

IO NON MI STRACCIO NULLA TANTO MENO LE VESTI , FIGURATI IO LE VESTI ??GIRO SEMPRE NUDO X CASA ….UN ATEO IO?? SI MA ANCHE ANTICLERICALE E ME NE VANTO .
E LAICO SI SEMPRE IN BASE A COSA?? AGLI INSEGNAMENTI DELLA STORIA CHE DICE
MAI FIDARSI DEI PRETI . CHI SI FIDO’ IN PASSATO EBBE DA PENTIRSENE AMARAMENTE
QUANDO GLI MISERO LA TESTA SOTTO LA GHIGLIOTTINA IN PIAZZA DAVANTI AL POPOLINO ORANTE. ORA E SEMPRE ANTICLERICALE .

juan valdez

@ Alberto Grandin
La libertà interiore di cui lei parla è una bella cosa, ma io che sono vissuto per lungo tempo in una regione dell’Italia in cui i diritti della persona erano e sono violentemente conculcati, cioè la Calabria, le posso dire che la cosiddetta libertà interiore non basta.
Così come ai miei parenti argentini finiti nelle carceri della dittatura militare e scomparsi nel nulla la libertà interiore non era sufficiente. Volevano giustamente la libertà dei molti e per questa libertà non avrebbero avuto problema alcuno ad appecoronarsi ad un potere scelto e voluto da un popolo, come del resto io, repubblicano con idee marxiste non ho nessun problema a piegare la schiena, se piegandola (per modo di dire) ne nasce una “utilitas” per la collettività.
La vera libertà per me ha ragion d’essere se viene inquadrata nella libertà di tanti esseri che mi sono simili e come me hanno aspirazioni e desideri e come me soffrono e hanno delle speranze.
Tutto questo si chiama spirito di solidarietà tra cittadini e spirito di servizio societario, tutti sentimenti che lei non prova, ma non è una sua colpa, sono le sue idee ed io anche non condividendole le devo rispettare.
Mi permetta inoltre di esprimere il mio parere sull’italietta sabauda dicendole questo:
i Savoia non hanno fatto l’Italia, se limitiamo la ricerca storica al Piemonte dobbiamo parlare di uomini come D’Azeglio, Cavour, Sella e il tanto deprecato Giolitti che a modo suo questa nazione la sviluppo un pochino, loro e non il verro sabaudo Vittorio Emanuele II fecero l’Italia.
I Savoia approfittarono di queste personalità infinitamente superiore alle loro ma pur approfittandone furono anch’essi strumenti di un disegno politico necessario non soltanto all’Italia ma anche all’Europa, dal momento che era un autentico controsenso che una nazione come l?Italia al pari della Germania continuasse a vivere la propria esistenza frammentata in una miriade di staterelli senza peso politico internazionale e con delle limitate prospettive di progresso economico e sociale.
Questo deve essere detto dei Savoia che per fortuna hanno perso un trono di cui non erano minimamente degni.
Per quanto riguarda le velleità militaristiche e imperialiste dell’italietta sabauda, esse erano delle velleità e niente di più. Velleità che ci hanno coperto di ridicolo di fronte al mondo ma pur sempre velleità, anche se è necessario dire che le velleità sabaude hanno spianato la strada al fascimo e ai suoi odierni apologeti.
E’ velleitario inoltre ammantarsi di glorie passate, culturali e non, per volere tornare indietro, ad un mondo che non prevedeva per il singolo la possibilità di elevarsi oltre i limiti imposti dai troni e dagli altari.
Lei i un suo post ha detto che lo stato della chiesa avrebbe potuto elevarsi e svilupparsi.
Forse! Ma va detto che Mastai Ferretti la sua occasione l’ha avuta e l’ha miseramente sprecata; probabilmente era un uomo impari rispetto alle speranze suscitate.

watchdogs

Qui penso che la stragrande maggioranza abbia preferito la repubblica romana alla breccia di porta pia, ma certo meglio la breccia di porta pia che il persistere dello stato pontificio

albert gardin

Per juan valdez:

Io credo che il Sud sia stato rovinato dall’ “Italia” perché se fosse rimasto autonomo avrebbe avuto uno sviluppo naturale almeno non dissimile da Grecia, Spagna o Portogallo. L’invasione sabauda (operazione dei Mille compresa) ha ridotto il Sud a colonia “Piemontese” e scatenato una guerra devastante contro i resistenti (“briganti”) fatti passare per criminali incalliti.
Ciò mi permette di precisare che fu proprio questa filosofia ad aver messo in piedi uno Stato frankenstein, fatto di pezzi messi insieme alla meno peggio: un’operazione tutt’altro che “democratica”. Purtroppo una buona parte della borghesia colta ha sostenuto l’impresa sabauda convinta di realizzare così il sogno di un paese libero. Per noi Veneti il sogno era finito prima ancora di cominciare e fino a non molti anni fa sussisteva nella campagna veneta una predominante nostalgia per l’amministrazione austriaca, un’occupazione straniera meno dispostica di quella sabauda.
Alcuni mi hanno accusato di aver introdotto un argomento, la storia monarchica, fuorviante rispetto alle tematiche laiche del sito. A loro rispondo: perché ignorare che Porta Pia non fu un atto politico popolare ma dinastico. Più tardi vediamo che i Savoia affidano a B. Mussolini il compito di normalizzare il Paese; e più tardi ancora vediamo che i Savoia hanno sottoscritto le leggi razziste contro gli Ebrei. La storia è una catena e non basta ripartire dalla Costituzione antifascista, bisogna rimuovere le cause della distorsione togliendole da sotto i tappetto dove si preferirebbe lasciarle.
Anche il Cocordato trova le sue spiegazioni nell’assalto del XX Settembre; fu il compromesso dello Stato italiano per un atto di guerra che non trovava giustificazioni e riparazioni. Se il XX Settembre fosse stato un fatto di popolo, il Concordato non ci sarebbe stato. Ma così non andò.
I Savoia sono così estranei alla storia italiana che i loro eredi minacciano di aprire una causa legale contro lo Stato italiano per i sequestri che avrebbero subito. Come un ladro che denunciasse quelli che lo hanno consegnato alla polizia per i danni professionali subiti. Ridicolo, ma è così !
Non capisco dunque le osannazioni alla breccia di Porta Pia che mi sembrano fummo negli occhi per dimostrare una radicalità intelettuale che non c’è.
Saluti
Albert Gardin (euvenezia@libero.it)

PS. Un segreto: poiché un mio amico mi ha iscritto all’associazione Radicali Italiali (in passato avevo militato in quegli ambienti), ho accettato la sfida e sosterrò questi argomenti nel prossimo Congresso che dovrebbe tenersi ai primi di novembre. Il mio sarà dunque – se ne sarò all’altezza – un intervento radicalmente controcorrente. E’ la prima volta che lo scrivo, non ditelo a nessuno !

juan valdez

Vorrei aggiungere un’altra cosa.
L’unità d’Italia, un processo iniziato dalle elite più sviluppate del nostro paese nel corso del diciannovesimo secolo venne sviluppato dal nostro popolo nel corso della prima guerra mondiale. A svilupparlo furono seicentocinquantamila morti, seicentocinquantamila uomini che non erano mercenari ma soldati agli ordini d’incapaci assassini, anche a loro dobbiamo parte delle nostre libertà e dei nostri attuali diritti e doveri ed è in massima parte per loro che il 20 settembre dovrebbe diventare a tutti gli effetti una festa laica.
Una festa di libertà contro tutti i totalitarismi e le teocrazie, una festa contro l’assurdità della guerra e dei pensieri unici oltre che dei micropensieri.

Bruno Gualerzi

@ juan valdez
Con la I GM – a mio modo di vedere – non si sviluppò nessun processo unitario, e 650.000 morti, sottoposti agli ordini, come giustamente richiami tu, d’incapaci assassini, servirono solo a quegli stessi incapaci per rivendicare una ‘vittoria mutilata’ che portò al fascismo. Quelle morti – come io credo tutte le morti violente – non solo ovviamente ai morti ammazzati non servirono ad altro che ad andarsene anzitempo, ma crearono solo le premesse per gli altri milioni di morti della II GM, conseguenza inevitabile delle barbarie compiute nella I GM. I vari totalitarismi del XX secolo – le dittature di massa – sono a mio parere (un parere formatosi col senno di poi) la consegueza terribilmente logica della logica della violenza.
Certo, la II GM non poteva non essere combattuta come si combatte ogni guerra, ma io ritengo che solo con la Resistenza – che pure ha le sue ombre che anche qui dovrebbero contenere ogni celebrazione troppo retorica – vide una partecipazione popolare per la prima volta veramente consapevole, che portò a guerra conclusa alla elaborazione di una Costituzione in cui ci si poteva riconoscere come cittadini italiani.
Ci si poteva…

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