La prima sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza 23934 apre all’attribuzione del cognome materno ai figli, rimettendo alle Sezioni Unite la decisione sul caso sollevato da due genitori milanesi. Nonostante dal 1979 ci siano state proposte di legge in merito, il Parlamento “non è ancora pervenuto a soluzioni concrete”: la Corte afferma che con la firma del Trattato di Lisbona (dicembre 2007) anche l’Italia deve adeguarsi ai principi della Carta dei Diritti Ue – che vieta all’art. 21 “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”. Intuibili le conseguenze del Trattato, soprattutto per quanto riguarda l’estensione e la parificazione dei diritti tra uomini e donne e per le nuove forme di convivenza. L’utilizzo esclusivo del patronimico viene inoltre definito dalla Cassazione “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia non più in sintonia con l’evoluzione della società e le fonti di diritto soprannazionali”.
Il caso che ha portato a questa ordinanza vede protagonisti due coniugi milanesi (Alessandra Cusan e Luigi Fazzo) che consensualmente da anni si battono per far registrare all’anagrafe i figli minorenni col cognome della madre. Nell’ottobre del 2006 il tribunale di Milano aveva respinto la loro richiesta, cosa che ha fatto anche la Corte d’Appello l’anno successivo.
Nel 2006 la Cassazione si era limitata ad un appello al Parlamento affinché emanasse una legge che consentisse l’adozione del cognome materno da parte dei figli. Oggi invece la Corte si richiama il Trattato di Lisbona, ventilando la disapplicazione di norme italiane che contrastano con questo atto europeo.
Contrario alla decisione Rocco Buttiglione: “Gli ermellini della Cassazione farebbero meglio ad occuparsi della giusta, corretta e rapida applicazione della legge vigente invece di arrogarsi la prerogativa di fare leggi nuove usurpando i diritti del Parlamento”. Favorevoli ad una nuova legge Vittoria Franco, Rosy Bindi (Pd) e Donatella Poretti (dei Radicali), che ha dichiarato: “è ora che il Parlamento superi questo retaggio patriarcale e ratifichi l’uguaglianza tra uomo e donna”.
Notizia indubbiamente positiva.
Sarebbe giusto poter scegliere tra il cognome del padre, quello della madre ed anche aver la possibilità di metterli entrambi come succede in Spagna.
E perché no, anche inventarne uno di sana pianta.
Riguardo a Buttiglione, se critica la legge in sé dimostra ancora una volta di essere un ultra-conservatore arroccato nelle sue posizioni irrazional-servili. Se invece critica la Cassazione per aver usurpato i compiti del Parlamento, dovrebbe ricordarsi dell’uso massiccio di decreti legge che fa il suo Governo…
Buttiglione? Ah, la giornalista!
Com’è che questi parlamentari ce l’hanno tanto con la cassaszione?
Forse perchè la cassazione è molto più onesta e le decisioni molto più progressiste di quelle dei parlamentari?
Era ora!
Gli ermellini (spero falsi) ogni tanto hanno una botta di modernità…..
e complimenti al sempre brillante buttiglione, che con le sue uscite, oltre che a rassicurarci della sua permanenza in questo mondo, ci regala pillole di sano maschilismo e oscurantismo…
oh yea
@béal feirste
Purtroppo buttiglione è all’opposizione, dimostando che non tutto il peggio dell’italia è con il centro destra. Vedrai che prossimamente si associerà con rutelli e c. x ricostruire il “grande centro”.
Consentitemi la battutaccia, visto che non è stata ancora fatta, e anche se non è certo questa la ragione del provvedimento
Ma insomma non si è sempre saputo che… “mater semper certa, pater incertus”?
E se li mantenessero pure i figli, ste madri.
@miso
perchè, che fanno di solito?
Buttiglione si rassegni: i giudici sono indipendenti e quando vedono una palese contraddizione tra le leggi e il diritto internazionale (basterebbe la nostra costituzione), lo segnalano. Non approvano ancora leggi per limitare i poteri altrui, LORO. Vabbeh.
Non sara’ certo la ratifica dell’uguaglianza, pero’ e’ un passo a costo zero che riconoscerebbe una societa’ un minimo avanzata. Gia’ che in una coppia (etero, Bindi dorma tranquilla) si passi 5 minuti a decidere chi da’ il cognome, e’ tanto e farebbe ragionare molte persone.
@Miso
Di norma non solo se li mantengono… ma si accollano anche il 100% delle cure parentali. In effetti il maschio umano è decisamente inutile: poca a case poche prede (stipedi del cavolo), non contribuisce alla cura fisica del bambino, noncotribuisce a quella psicologica…. in effetti hanno una certa utilità solo come donatori di seme (occhio alle nuove tecnologie).
Come disse il saggio: i padri sono una necessità biologica, ma una completa disgrazia sociale.
😛
Tu le battutaccie te le cerchi 😆
Scherzi a parte spero non solo che il parlamento legiferi in materia, ma che la scelta divenga possibile anche per chi è gia natao\ già adulto.
Vista la famiglia paterna io sarei in prima fila per farmi appioppare il cognome materno.
@ Kaworu
Se li fanno mantenere dai mariti!
@miso
hai ragione.
ma ricordati di dire anche che non ci sono più le mezze stagioni.
e che si stava meglio quando si stava peggio.
per non parlare del fatto che i messicani dormono col sombrero calato sugli occhi e qualche altro luogo comune o frase fatta.
ci sono madri che lavorano E mantengono i figli, madri che lavorano e non guadagnando abbastanza dividono l’onere col compagno, e madri che fan le mantenute.
fare di tutta l’erba un fascio mi pare alquanto stupido.
Ecco anche un buon motivo per equiparare gli stipendi delle lavoratrici con quelli dei lavoratori.
Poteva mancare il commento del filosofo buttiglione? e un commento di lucavolntè no? oppure per par condicio un commento della opusdeina ciliciata pierpaolabinetti?
Ce ne è voluto di tempo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
@ Kaworu
Il commento – si fa per dire – di Miso, mi ha messo in crisi. Non vorrei che la mia ‘battutaccia’ (se non altro perchè così l’ho definita io per primo), anche se ‘favorevole’ al provvedimento della Corte di Cassazione, fosse intesa come uno dei penosi luoghi comuni che hai aggiunto a quello ancor più penoso di Miso.
@ vico
Ho avuto un lapsus mettendo Buttiglione al governo…
Forse sto invecchiando e comincio a confondere i ricordi attuali con quelli del 2001-2006 😀
Luogo comune? nella famiglia tradizionale cattolica: l’uomo mantiene la famiglia.
@miso
si ma quante famiglie tradizionali cattolice vivrebbero col tradizionale cattolico stipendio del solo marito?
poche, probabilmente.
per cui generalmente la moglie lavora pure lei.
@ Miso & Kaworu
Ma stiamo scherzando?? La vostra discussione mi offende quasi!
Siamo in un paese occidentale ed è il 2008! Pronto?!
Le donne che stanno a casa a farsi mantenere nella stragrande maggioranza dei casi lo fanno per l’impostazione patriarcale della famiglia, residuo degli anni bui e dell’educazione catto-talebana!
E poi perdonatemi, ma siamo arrivati ad un punto nella lotta per la parità dei sessi, in cui il marito non si limita a “donare il seme” e “portare a casa lo stipendio”!! Ma dove vivete?!?!
@lucia
va che io sostenevo sostanzialmente quel che hai detto tu oO
mi pareva chiaro, ma evidentemente così non è.
(comunque ci sono anche donne che stanno a casa per via dei sensi di colpa instillati in loro da altri e dalla mancanza di appoggio da parte dei datori di lavoro. gli asili aziendali in italia sono pura utopia)
Mi accodo a Lucia, permettimi pero’ di aggiungere che talvolta lo fanno perche’ semplicemente a entrambi va bene cosi’ e possono permetterselo (nel senso che l’unico stipendio basta), e saranno pure fatti loro!
mi dispiace che la cosa ha creato dispiacere a buttiglione…tanto bravo e tanto simpatico pover’omo…hi ..hi…hi..hi…
@asatan
Probabilmente il padre di questo saggio sarà stato una completa disgrazia, riguardo agli altri avrebbe dovuto avere il buon senso di starsi zitto.
E sì, lo so: era solo una battuta
“In the past quarter century, we exposed biases against other races and called it racism, and we exposed biases against women and called it sexism. Biases against men we call humour.” (Warren Farrell)
@Lucia e jaro
Ehm gente io stavo facendo battutacce prendere in giro il cojone che blaterava di donne che non fan niente tutto il giorno e poveri mariti… ovviamente i secoli di pressione, sfruttamento, ecc. secondo lui sono un bel regalo.
@Jaro
Se parliamo della famiglia patriarcale tradizione l’autrice di quella frase ha ragione al 100%: il padre padrone castrante è quanto di peggio si possa augurare ad un bambino, vista l’infelicità che genera.
Se parliamo di famiglie moderne il discorso cambia e parecchio… anche se ancora oggi molti uomini sedicenti moderni quando arrivanoa casa la sera piazzano le chiappe sul divano aspettandosi che sia la mogli (dopo 8/9 ore di lavoro) a fare tutto. Considerando anche fare la csalinga e occuaprsi dei figli è maledettamente faticoso non è molto carino.
Tempo fà avevo letto un ricerca molto triste… perchè le italiane fanno pochi figli? La priam ragione era la preoccupazione economica, la seconda i compagni\mariti che non collaborano alla gestione domestica e alle cure parentali. Decisamente triste.
Queste non sono cose che cambiano in 2 giorni, ma direi che comunque dei bei progrossi soso stati fatti… basta non tornare indietro.
Quanto alla frase di Farrel che citi ti consiglio, come a molti altri uomini, un esamino di coscienza. Quanto aiuti tua madre (o la moglie) in casa? Quanto tempo dedichi ai tuoi figli? Ecc… Molto spesso, anche in uomini che si professano molto moderni, guarda caso non si trova un sano 50/50% e l’uomo dà per scontato che certi compiti (mediamente i più sgradevoli come cambiare pannolini oppure pulire in terra) siano a carico della donna.
Farei anche notare che non sono gli uomini a:
– avere stipendi più bassi
– avere più difficoltà a trovare lavoro
– rischiare il licenziamento se hanno figli
– avere lo 80% della popolazione che ha subito almeno una molestia sessuale in vita propria
– ecc
La mi battuta era evidentemente esagerata, però una riflessioncina (al posto del solito vittimismo) non farebbe male.
Non lo pensavo proprio come un problema, comunque è un diritto in più, sempre una cosa positiva.
Spero solo non creino casini coi cognomi xD.
L’ordinanza della Corte di Cassazione, col richiamo all’inadempienze del Parlamento, è più che giusta e chiede di sanare un vuoto legislativo, che se avessimo dei buoni parlamentari ormai non sarebbe più che un atto dovuto.
@ Asatan
l’unico modo sarebbe deportare milionate di maschi italiani in nazioni progredite come germania o olanda a farsi insegnare come stare al mondo dalle molto poco timorate di dio donne olandesi e tedesche. vedi poi come gli passano le arie e tornano buoni buoni. fatevi valere, usate tutti i mezzi che avete a disposizione perchè se aspettate che il maschio italidiota lo capisce da solo non vi passa più.
Stavo leggendo i commenti a questa notizia sul sito de “Il Giornale”. All’inizio ridevo poi ho sentito la voglia di vomitare.
@ Massimiliano Soffiati
anche tu te le cerchi però….
@ tomaraya
Sono inguaribilmente fiducioso nella razza umana e speravo davvero che “Il Giornale” avesse qualche lettore intelligente.
@Massimiliano Soffiati
quello è il giornale che ha dato credito per mesi ad aigor marini che accusava mezzo csx di aver preso tangenti e dopo l’abbaglio la gente continua a leggerlo lo stesso. arrenditi all’evidenza.
Se volete farvi due risate, ecco alcuni dei commenti dei lettori del giornale a questa notizia…
“Questa e’ una tragedia. [b]Passi per le bambine, ma per i bambini e’ biologicamente un’assurdita'[/b]. Infatti, le donne hanno solo cromosomi XX mentre gli uomini hanno cromosomi XY. Quindi, di padre in figlio, viene trasferito il cromosoma Y, inadulterato. Per esempio i Cohen (Coin in Italia) tramite analisi della struttura del cromosoma Y possono dire di discendere da un unico individuo che viveva in Palestina verso il XIII sec a. C. che loro chiamano il profeta Abramo. Non dobbiamo poi dimenticare che, grazie alla lacunosa legislazione corrente, nel caso di assegnazione dei figli di divorziati, la legge e’ fortemente in favore delle madri. Spesso ai padri tocca di perdere la custodia, ma si devono accollare il mantenimento e spesso non resta che la consolazione di vedere i propri figli portare il proprio cognome. Con questa sentenza si apriranno nuove acrimoniose cause di donne che vorranno dare il proprio nome ai figlio o, peggio ancora, il nome del loro nuovo compagno. ”
“La Corte Costituzionale fa soltanto sorridere su l’uguale valore costituzionale di uomo e donna.La differenza dei sessi e’ naturale e non giuridica”
Ma da dove li hanno presi questi?
@ tomaraya
Non mi sono fatto capire. Io non leggo abitualmente quel quotidiano e sono convinto che, se Montanelli fosse ancora vivo, soffrirebbe a vedere cosa è diventato. Sinceramente credo sia più istruttivo Topolino. Solamente speravo che anche i suoi lettori, di fronte ad una simile notizia, mostrassero un minimo di intelligenza, tutto qua. Se proprio devo leggere un quotidiano, Il Giornale non è sicuramente il primo che mi viene in mente.
è un passo avanti verso la parità tra uomo e donna, che in italia ha anche delle condizioni a favore delle donne, come nell’età pensionabile.
un pò mi meraviglio che questo non sia stato fatto prima perchè nel paese dei “cocchi/e di mamma” prendere il cognome della madre dovrebbe essere la regola
forse sarebbe più pratico che la famiglia avesse tutta uno stesso cognome, come ad es. in uk, là non è necessario adottare quello del marito se vogliono possono cambiarselo a piacimento ma tutti devono adottare lo stesso cognome.
La soluzione più equa sarebbe che il figlio riconosciuto da entrambi i genitori o nato in matrimonio porti il cognome di entrambi i genitori, sarebbe più rispondente all’attuale sistema di parentela bilineare.
@ Asatan
Ti rimando indietro il cojone.
Alla gente sembra normale: che io debba fare lavori pesanti, spostare un armadio o cambiare una gomma all’automobile.
@ tomaraya
Non ti preoccupare, milionate di maschi italiani ci vanno dalle poco timorate di dio donne tedesche e olandesi, sopratutto dalle prostitute che trovi in vetrina in quei paesi.
Questa notizia che relazione ha con i temi della religione e della laicità ? ! ? !
@michele fabbri
sai, famiglia fondata sul matrimonio… pater familias… io uomo tu femmina… ‘ste cose qui. retaggio di una certa cultura.
@ CandyFruit
Non sarebbe un po’ complicato prendere SEMPRE i due cognomi? Ovvero
A e B generano AB C e D generano CD E e F generano EF G e H generano GH
AB e CD si sposano e generano AB/CD EF e GH generano EF/GH
AB/CD si sposa con EF/GH e loro figlio si chiamerà AB/CD – EF/GH
e via dicendo….
Sto dicendo una stupidata?
Ciao a tutti.
@Miso
credevo di essere nel sito UAAR , aperto e progressivo, non in un blog per maschietti frustrati
@ Tomaraya
Le donne tedesche e olandesi non sono affatto come credi tu, se dobbiamo prendere ad esempio questi Paesi e’ per i loro politici non tanto per le donne.
@Miso
Non è colpa nostra se non sei in grado di trovarti una donna senza pagarla.
Non fai pena a nessuno.
Tua moglie: lavora, pulisce casa (lavoro pesante), accudisce i figli (lavoro pesante), fà la spesa, và a pagare i conti, ecc. Tu devi spostare un armasio ogni morte di papa.
Sei esattamente il tipo d’uomo che NON SERVE NIENTE. Non servi per allevare figli, non servi come compagno (visto che noncondividi niente e disprezzi le tue compagne), perchè una donna dovrebbe calcolarti?
sì sarebbe un po’ macchinoso, alla fine servirebbe comunque un criterio di selezione, nel senso che ognuno dei genitori dovrebbe decidere quale dei due cognomi(paterno o materno) trasmettere alla prole…dunque lo scontro tra patrilinearità e matrilinearità è destino a non avere fine 😀
“è destinato” intendevo scrivere, comunque a me piacerebbe portare entrambi i cognomi, rende la nomenclatura più elegante
ma l’unico aggancio tra questa notizia e il sito Uaar è il fatto che il filosofo Buttiglione abbia espresso contrarietà verso l’assunzione del cognome della madre da parte dei figli di un coppia unita in matrimonio, forse è contrario ai principi del fascicattolicesimo?
@ Flaviana
quelle che ho conosciuto io mi hanno insegnato a non fare troppo il galletto, che il semplice fatto di essere nato maschio non mi dava alcun privilegio, e la stessa cosa hanno fatto con i loro uomini che poi sono diventati politici. mi hanno insegnato cosa vuol dire uguaglainza tra i sessi, infatti modestamente come cucino e come faccio le faccende di casa non mi batte nessuna di voi. probabilmente mi sono spiegato male, ma intendevo proprio questo quando parlo di donne poco timorate di dio, donne che mai per un momento in vita loro hanno pensato di essere sottomesse, a prescindere dalla parola di dio che così le vorrebbe. non mi abbasso certo al volgare livello di un cattorepresso, che qualsiasi volta gli si nomini una donna la prima cosa che gli viene in mente è il peccato, anzi faccio il tifo per voi.
peace and joy
1) Non ho voglia di indagare sull’autore dell’articolo: in ogni caso è un giornalaio che non sa distinguere tra anagrafe e stato civile.
2) Con la sentenza 61/2006 la Corte Costituzionale, pur riconoscendo la legittimità della richiesta, non aveva comunque accolto analoga richiesta, per non creare un pericoloso vuoto legislativo; ma aveva altresì invitato il parlamento a legiferare in tal senso. Che ha fatto il filosofo BUttiglione in questi due anni? farebbe meglio ad occuparsi del giusto, corretto e rapido iter del disegno di legge giacente, invece di arrogarsi la prerogativa di criticare le sentenze, usurpando i diritti della Cassazione.
3) Sia benvenuto il trattato di Lisbona, se serve ad attuare una completa uguaglianza. Ma per me bastava applicare l’art. 3 della ns costituzione
“… anche l’Italia deve adeguarsi ai principi della Carta dei Diritti Ue…” Probabilmente, visto l’elenco dei diritti (e vista la qualità ancora troglodita della classe politica), l’Italia avrà bisogno di almeno 2 secoli per adeguarsi.
@ Asatan
Perche te la prendi tanto? Neanche tù mi fai pena se pulisci casa e accudisci i figli, infatti ho detto mantieniteli e dagli pure il cognome. Sono fiero di non servire a niente.
@ Miso,
non è vero che non servi a niente. Servi a farci fare quattro risate. Ti prego, resta con noi. Già da qualche giorno non ci sono più interventi con una così pregnante vis comica.
@ Miso
ma sei un copia incolla dalla pagina “Italiano medio”?
“Sono fiero di non servire a niente” Che cosa superbamente intelligente!
Buongiorno , mi chiamo Federico Rossi-Bianchi — Lo Russo- Casali. Perchè non il doppio cognome ?
Forse non ho inteso bene il senso di alcuni commenti, ma il doppio cognome è una libera scelta dei genitori, come libera scelta è l’imposizione del cognome paterno o materno. Quindi la difficoltà c’è, ma solo se la si va a cercare.
Notevole comunque – come molti hanno sottolineato – il fatto che in Italia si sia arrivati buon ultimi in questa ovvia ‘apertura’.
D’altra parte se circolano testi come quello citato da Nietzche, c’è poco da meravigliarsi.
@ enrico mini
Caro Enrichetto ti sono mancato eh?
Eppure Rocco Buttiglione dovrebbe farci un pensierino, rifletere meglio sul ruolo ignorato della madre, col cognome materno non dovrebbe mica sfigurare.
A LUI invierei lo scritto che Settembrini invio, entrambi in carcere a Ventotene, a Salvatore Morelli, il coraggioso parlamentare povero leccese, il teorico dell’ emancipazione femminile: SI DEVE IMPARARE A RIFLETTERE PIU’ CHE A LEGGERE.
Morelli alla Camera (1867-1880) evidenzio’ “i sofismi di tutti i despoti”, per sostenere il riconoscimento dei diritti delle donne, e che la “vera redenzione deve essere opera stupenda della donna Messia”
Morelli presentò i primi progetti di legge per il suffragio femminile, per una istruzione laica ed universale, (no al catechismo nelle scuole per i minori)per il divorzio e per la cremazione.
Andò in porto solo quella che riconosceva alla donna la facoltà di testimoniare negli atti pubblici.
Su questi argomenti, in contatto anche con S. Mill Morelli dichiarava all Camera, a proposiito della libertà di insegnamento: quando mi darete l’insegnamento della libertà, allora io vi consentiro’ la libertà dell’insegnamento. Precisava che la libertà deve coniugarsi con la verità.
Importante ritornare sulla sua opera: LA DONNA E LA SCIENZA.
@don camillo
mai stato in spagna vero?
Io credo che la migliore soluzione si quella adottata in Russia. Fino alla maggiore età il doppio cognome madre+padre, poi la possibilità di scegliere uno, l’altro o tenerseli tutti e due.
Si rispetta la partià uomo-donna e anche il sacrosanto diritto di scelta del bambino.
@tomaraya
Non so quante tedesche tu abbia conosciuto, ma sentire parlare delle donne tedesche come poco timorate di dio e molto emancipate mi fa un pochino ridere, perche´quando arrivai in Germania piu´di vent’anni fa, mi trovai di fronte ad una situazione abbastanza diversa. Qui la maggior parte delle donne che si sposa abbandona il proprio nome per prendere quello del coniuge (altro che dare al figlio il proprio) e trova perfettamente normale lasciare il lavoro per badare ai figli. Sará perché vivo in Baviera,ma tutta questa apertura mentale non l’ho riscontrata. Il rispetto di se stessi e la positivitá di pensiero secondo me sono indipendenti dal sesso o dal Paese di appartenenza, almeno nella realtá europea. è bello sapere che ci sono sempre piu´uomini come te. Peace & joy anche a te
ma grande com’è proprio in baviera? la baviera rispetto alla resto della germania è molto più conservatrice e soprattutto cattolica. il nazismo è nato da quelle parti e nella vicina e, ovviamente, cattolica austria. le persone che ho conosciuto vengono da più a nord, tra dusseldorf e il confine con l’olanda, sono andato delle estati da una famiglia per studiare il tedesco e con gli altri ragazzi italiani con cui si partiva mi siamo accorto di non aver mai sentito pronunciare frasi tipo: cara che c’è per cena, oppure cara dov’è la cravatta. anche a scuola le ragazze tedesche sapevano farsi rispettare molto di più delle nostre dai galletti che giravano, non c’era paragone. a volte sembrava di aver a che fare con un sergente della wehrmacht.
Sanno farsi rispettare anche le donne latine, hanno solo piu´garbo.
P.S. In Baviera ci sono le opportunita´di lavoro migliori…´(che ce tocca fa´pe´campa´)
a volte i metodi da sergente della wehrmacht sono l’unica soluzione. abito a bolzano e di sergenti teutoniche ce n’è una quantità industriale, effettivamente a volte il garbo sembra non sapere cosa sia e hanno un modo tutto loro di essere gentili, ma se ce ne fossero di più si starebbe molto meglio.
vedi il lato positivo della baviera ,comunque almeno te ne stai un pò lontano da sta nazione allo sbando.
A Bolzano ci sono piu’ ‘sergentesse’che in Baviera ( mi perdonino le amiche altoatesine)
ma non mi consola essere lontana da questa nazione allo sbando. Dico sempre che l”Italia si unisce veramente oltre confine, non mi piace vedere quanto sia peggiorato il mio Paese da quando l’ho lasciato