Pescara: tentata abolizione del registro unioni civili

Lo schieramento di centrodestra della città di Pescara ieri ha tentato di abolire il registro delle unioni civili, istituito alla fine della precedente consiliatura, ma mai attivato formalmente. La maggioranza di centrosinistra, nonostante i problemi, ha retto salvando il registro con 19 voti contro 15 del Consiglio comunale. Il coordinatore abruzzese del PD, Moreno Di Pietrantonio, ha lasciato “libertà di coscienza” agli eletti e ci sono state tensioni e astensioni nello schieramento del centrosinistra.
Decisivo l’intervento del sindaco Luciano D’Alfonso, che ha sostenuto il registro ed è riuscito ad unire una maggioranza che era incerta nella mattinata: “Quando celebro matrimoni è festa anche per la città, per noi che vogliamo persone che abbiano vincoli durevoli: importante è che non ci siano persone sole e che ci sia affetto. […] La Chiesa lo vede con preoccupazione ma il registro certifica un legame e dà tutela giuridica: migliorare la qualità della vita delle persone è compito della buona politica”. Il sindaco si è detto inoltre aperto al dibattito col centrodestra su un tema “che crea fossati istituzionali e che, come il divorzio e l’aborto, attiene ad altro livello di confronto”.
Problemi anche nella sinistra: il consigliere Silvio Profico ha disertato la seduta (suscitando l’indignazione dei suoi elettori). Dal pubblico in aula durante il dibattito si leggevano cartelli come “Unioni civili: a Spalato sì ma a Pescara si abrogano”, “Vi riempite la bocca di Europa, e poi?”, “Io gay, voi uomini delle caverne”. Il centrodestra si è pronunciato per la difesa dei valori della famiglia e contro un registro ritenuto mero “vessillo ideologico”. Tutti sono stati attenti a definirsi “cattolici”, anche in vista delle imminenti elezioni regionali.

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25 commenti

Stefano Bottoni

“Tutti sono stati attenti a definirsi “cattolici”, anche in vista delle imminenti elezioni regionali”

E provare a cambiare registro? Ad esempio, definirsi democratici e difensori dei diritti di tutti, credenti e non credenti? Magari fioccherebbero più voti.
Poi, naturalmente, alle parole dovranno seguire i fatti.

Maurizio

…in uno stato LAICO, chi proclama la propria confessione religiosa in vista delle elezioni dovrebbe essere preso a calci nel sedere (metaforicamente parlando) dagli elettori.

Nemo

quant’è vero…
eppure in un’intervista di pochi giorni fa, il ministro per le pari opportunità tranquillamente dichiarava: “noi siamo un paese cattolico”.

Va da se che chi usa questa locuzione, se richiamato su questo particolare punto, farebbe di certo appello alle radici cristiano-giudaiche della nostra etica, morale, storia civile!!!

Massi

Foglioline sugl’alberi, compagne mia, non sentite anche voi questa brezza d’autunno?

béal feirste

@ Stefano Bottoni

Probabilmente proclamandosi “difensori di tutti” si attirerebbero l’ire della chiesa, nella fattispecie del general Bagnasco in persona. Di conseguenza molti voti del gregge verrebbero deviati verso lidi più sicuri…

RedGod

Elezioni vicine e aumento della fede nei politicanti, tipica PAPITE!

Nietzche---

Gli elettori pescaresi sono forse i più maturi di tutto l’Abruzzo, e non si fanno imbonire dai blateramenti di questi pseudo politi del centro destra.

Druso

E, come al solito, a sinistra sono riusiti a dimostrarsi divisi e ripudiare parte del loro elettorato…. Continuo a pensare che sotto sotto siano berlsconiani anche loro.

Stefano Bottoni

@ béal feirste

Beh, i voti del “gregge” sicuramente non vanno già da ora verso sinistra, o almeno centro-sinistra. Inutile fare tanto i politically correct: non si recuperano i voti irrecuperabili, in compenso si possono perdere voti possibili.
Io sogno (purtroppo temo che continuerò a sognare) un politico che dica chiaramente: -La politica di Zapatero è quella cui mi ispiro. Non tolgo diritti a chi li ha. Non impongo obblighi a chi ne è contrario. Semplicemente concedo diritti a chi fino ad ora ne è rimasto escluso. Un diritto non è un obbligo. Ma un obbligo può negare un diritto. E a questo io intendo porre rimedio.-
Accidenti! Avrebbe subito il mio voto!

béal feirste

@ Stefano Bottoni

Impeccabile, come sempre.
PS: quel politico avrebbe almeno 2 voti

Nemo

@Stefano Bottoni

Più che impeccabile!
E un politico che davvero agisse in quel modo avrebbe da me un solo voto, solo perché non credo di poter votare due volte…

Maurizio D'Ulivo

“quel politico che parlasse così” come ha scritto Stefano Bottoni avrebbe ovviamente almeno 4 voti: ci sarebbe anche il mio.

A proposito del discorso del Sindaco di Pescara, apprezzo la sua determinazione nella vicenda, ma comunque noto un certo autoritarismo nelle sue parole:
“(…) per noi che vogliamo persone che abbiano vincoli durevoli (…)”

E se io, per esempio, preferisco una vita da single, devo sentirmi addosso il fiato sul collo di un sindaco che vuole un vincolo durevole anche per me?

Insomma: di politici capaci di dire che vogliono agevolare le libere scelte individuali (qualunque esse siano e purchè non rechino nocumento agli altri), anche quelle improntate alla scelta di una vita indipendente, proprio non se ne trovano?

CandyFruit

uff, perché non leggo mai la notizia di una giunta comunale che cerca di abolire la festa patronale o di confiscare la chiesa del paese e i suoi locali per trasformarli in un edificio pubblico magari scuola, teatro, centro di attività culturali…

Alcinoo

Il D’Ulivo si riconferma ancora una testa pensante e non omologata…
Egregio sig. Bottoni, vuole per favore spiegarci quando mai i diritti non comportano dei doveri conseguenti…
Persino la società pre-rivoluzionaria concepiva il privilegio sociale come una fonte di doveri: “noblesse oblige” un tempo non era un motto arguto… si legga Tocqueville , il padre aristocratico della democrazia liberale, per sincerarsene…
Quanto alle categorie che sarebbero rimaste escluse dai diritti, non capisco a che cosa lei si riferisca.Gli omosessuali non sono forse individui a cui la Costituzione e la Legge in Italia riconoscono pieni diritti ?…
Non si vorranno forse introdurre neppure troppo sottilmente dei diritti esclusivi a vantaggio di alcune lobbies o minoranze, vale a dire dei privilegi belli e buoni in uno stato di diritto ?
La creazione ex nihilo di nuovi diritti è un fenomeno che uno studioso di diritto non può non trovare curioso…
La lotta alla discriminazione delle persone con tendenze omosessuali deve essere condotta sul campo, nella società civile e nell’opinione pubblica( prima di tutto impedendo che una persona sia bollata come omosessuale e chiusa in un ghetto omosessuale).
Per alcune situazioni… esiste il diritto privato a garantire la libertà individuale dalle costrizioni del familismo… Le nozze omosessuali sono un assurdità o un’amenità sia per i Greci che per i Romani … che avrebbe detto Wilde di queste “checche imborghesite”? Probabilmente il dandy avrebbe perso ogni compostezza ( d’esteta non di borghese, s’intende) come suggerisce Sgarbi.
Trovo strano, a proposito, che Bellezza, poeta che offre della condizione omosessuale un ‘immagine poco rassicurante e poco politically correct non goda di buona stampa oggi, non trova anche Lei?

Stefano Bottoni

@ Alcinoo

Mi sembrava sottinteso, ma è sempre meglio chiarire, che diritti e doveri debbano andare a braccetto, anche se è vero che ci siano persone che sembra abbiano solo diritti e altre che abbiano solo doveri (ad esempio gli immigrati regolari che pagano le tasse fino all’ultimo euro ma non hanno il diritto di voto).
Quando un uomo e una donna si sposano, acquisiscono sia diritti sia doveri. Diritti (come ad esempio agevolazioni fiscali) che sono invece negati ai single e alle coppie conviventi (etero od omosessuali non fa alcuna differenza).
Non si tratta dunque di inventare nuovi diritti (anche se non vedo come ciò non possa essere possibile): si tratta semplicemente di estenderli a categorie fino ad ora escluse. Diritti, non privilegi, anche se con i tempi che corrono sembra quasi che sia un privilegio venire pagati per il lavoro che si svolge.
La lotta alla discriminazione contro gli omosessuali va condotta sul campo, questo è vero, ma sarebbe molto più semplice se la legislazione non li escludesse appunto da diritti concessi ad altri. Mentre i doveri rimangono gli stessi.
Non ritengo un’assurdità il matrimonio omosessuale, e ricordo, solo per citare un esempio, che l’imperatore Adriano conviveva “more uxorio” con l’efebo Antinoo, che quando morì annegato nel Nilo venne addirittura divinizzato. Senza che nessuno all’epoca lo ritenesse assurdo.
Non credo che Oscar Wilde, campione mondiale di scandalo ai suoi tempi, si sarebbe scandalizzato a sua volta; in quanto alle parole di Sgarbi, le considero aria fritta.
Non ho mai letto Bellezza, e visto che sono rimasto incuriosito vedrò di rimediare.
P.S.: non capisco l’uso del “lei” e l’introduzione “egregio”. Sarà che il mio ambiente di lavoro è molto informale e ci si dà del “tu” anche con i capi superiori, senza che con ciò venga meno il rispetto reciproco, ma del “lei” lo dò soltanto alle autorità, e quando qualcuno me lo dà mi sembra che abbia un atteggiamento di superiorità. E questo è un blog informale.

Magar

Alcinoo, col ciufolo che le nozze omosessuali sono un’assurdità!
Con tutto il rispetto, un omosessuale ha tutto il diritto di sbattersene di ciò che Oscar Wilde, i Greci e i Romani pensavano fosse meglio per loro stessi (NB: ma Hammurabi aveva niente da dire in proposito?). Se una coppia gay ha voglia di sancire legalmente il proprio vincolo, ha diritto di farlo come una qualsiasi coppia etero.

Peraltro, perché due omosessuali che si vogliono sposare sono “checche imborghesite”, e due etero che si vogliono sposare non sono “imborghesiti”?
E se invece lo sono, perché non si chiede a gran voce l’abolizione dell’istituzione matrimonio, per tutti quanti?? Almeno ci sarebbe coerenza.

Alcinoo

Caro Stefano,
ti chiedo scusa per la sfumatura ironica dell’ “egregio” , quanto a “lei” non era dettato dalla velleità di mettermi in cattedra e innalzare una barriera di gelido e aristocratico distacco tra me e l’interlocutore, ma piuttosto dalla mia convinzione che la forma sia anche, “goethianamente”, sostanza. In ogni caso la tua gentilezza mi fa vergognare del tono un poco aggressivo e sprezzante con cui avevo iniziato il mio intervento e mi incoraggia a usarne uno più amichevole e colloquiale. Non so quanti anni tu abbia…ma non ti offenderà spero il fatto che sono solo uno sbarbatello che ha più o meno l’età in cui morì lo sventurato Antinoo…
rispondo solo schematicamente :
1. la coppia di fatto si configura come un piccolo matrimonio in cui contano più i diritti che i doveri.
2. se si tutela la coppia di fatto (eterosessuale o meno) per la relazione affettiva-sessuale esistente tra i due componenti sembra che tale vincolo di natura puramente privata abbia una qualche rilevanza pubblica.
Se non è così , dovete spiegarci perchè non tutelare anche la convivenza di tre anziane sorelle, di quattro amici , etc. etc. non più irrilevanti dal punto di vista dello stato .
3 la famiglia fondata sul matrimonio si vede garantiti dei diritti in vista dell’adempimento di un preciso dovere: il sostentamento, la cura e l’educazione della prole. Dai figli deriva in ultima analisi la rilevanza pubblica del matrimonio.
4. come nota d’Ulivo, si rischia con il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto un’invasione indebita dello stato nella sfera privata dell’individuo.

– Wilde si sarebbe scandalizzato eccome del nostro conformismo, inverso rispetto a quello vittoriano perchè di segno progressista: abbiamo costruito una cultura del piagnisteo che idolatra le minoranze esponendole ancor più all’odio delle masse. Il permissivismo ha eliminato il piacere del proibito …

– la relazione tra adriano l’imperatore letterato ed ellenizzante rientra nel modello classico dell’amore pederotico, che aveva una funzione pedagogica precisa ad Atene e a Sparta, mentre presso i romani era per lopiù svilito ad una relazione dal fine puramente edonistico ( Nel caso di Adriano e Antinoo l’intensità psicologica del rapporto sembra ravvivare un’ultima volta la memoria dell’ideale greco).
Si tratta sempre di una relazione fra un uomo maturo e un giovinetto di età che si aggira intorno ai 18 e 20 anni( efebia ateniese), un efebo appunto e mai di una relazione tra adulti ( unica eccezione la coppia eroica : achille e patroclo ). per gli antichi c’è solo un matrimonio, quello tra uomo e donna e la relazione fra due uomini adulti è assurda , e infamante per il partner passivo. vedi Svetonio a proposito del matrimonio celebrato per burla da Nerone, in veste di moglie con uno schiavo .

Alcinoo

Magar e io viviamo su mondi diversi. divertentissimo il suo piglio tra l’ironico e l’aggressivo…
ma che cos’è un “ciufolo” ???
Di Hammurabi non so, mi pare di ricordare che Solone …
Non preoccuparti Magar, per oggi ritorno tra i Feaci , ma ricordati che sono il re di un popolo di traghettatori metafisici verso l’Itaca del Sè e dell’essere…

NOn illuderti non esiste che il ritorno… così mi disse una volta un saggio neoplatonico

enrico mini

Come traghettatore preferirei caronte. Almeno saprei dove vado a finire!

Alcinoo

Caro Mini ,
possiamo organizzarci prima del trapasso… chissà che il traghettatore infernale non ci faccia uno sconto comitiva…ma temo che non ci incontreremo nell’aldilà, perchè la pedanteria di quelle anime che vogliono organizzare per filo e per segno anche il proprio destino oltremondano, come l’irreligione professata per stolida inerzia, mi dicono, non sono ancora un peccato mortale…

Stefano Bottoni

@ Alcinoo

Per la precisione ho 39 anni, sono sposato da otto. Non abbiamo ancora figli.

Ora vedrò di ripondere punto per punto alle tue tesi.

“1. la coppia di fatto si configura come un piccolo matrimonio in cui contano più i diritti che i doveri”

No. Una legge ben fatta sui PACS (o DICO o come vorranno essere chiamati) equiparerebbe diritti e doveri. Naturalmente “se” venisse ben fatta, senza ipocrisie o giri di parole.

“2. se si tutela la coppia di fatto (eterosessuale o meno) per la relazione affettiva-sessuale esistente tra i due componenti sembra che tale vincolo di natura puramente privata abbia una qualche rilevanza pubblica.
Se non è così , dovete spiegarci perchè non tutelare anche la convivenza di tre anziane sorelle, di quattro amici , etc. etc. non più irrilevanti dal punto di vista dello stato .”

INFATTI! I PACS prevedono anche questa eventualità! Comprendono anche persone conviventi che abbiano un rapporto affettivo ma NON NECESSARIAMENTE sessuale. Ad esempio due persone anziane che decidono di convivere per mettere insieme le loro pensioni pagando solo per una casa. Oppure una persona anziana e il nipote che la cura. Naturalmente con tutti i doveri del caso (in primis, quello dell’assistenza reciproca).

“3 la famiglia fondata sul matrimonio si vede garantiti dei diritti in vista dell’adempimento di un preciso dovere: il sostentamento, la cura e l’educazione della prole. Dai figli deriva in ultima analisi la rilevanza pubblica del matrimonio.”

Prego??? Se una coppia non ha figli per problemi o per scelta, la loro unione non deve avere rilevanza pubblica??? A proposito: dove sta scritto (nella legge civile) che è DOVEROSO fare figli??? Studia legge, và!

“4. come nota d’Ulivo, si rischia con il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto un’invasione indebita dello stato nella sfera privata dell’individuo”

Allora dovrei fare l’obiettore fiscale se mi arriva a casa una cartella esattoriale? Anche questa potrei sentirla come “invasione indebita”. Peccato che chiunque sia obbligato ad obbedire alle leggi dello stato di cui ha la cittadinanza o quello in cui abbia la residenza (peccato per modo di dire: in caso contrario sarebbe il caos). L’unica invasione indebita è quella del vaticano nei confronti dell’Italia. Solo perchè i politici italiani lo permettono. All’estero se ne infischiano.

Non credo di averti tolto le nebbie che ti hanno evidentemente instillato già da infante. Ma almeno un po’ di spunti di riflessione?

Magar

Alcinoo, invece di autocompiacerti in considerazioni sul mio piglio, e in divagazioni narcisistiche su traghettatori e neoplatonici, potresti rispondere al quel paio di domandine che ti ho fatto, e che evidentemente ti hanno colto in fallo…

“la famiglia fondata sul matrimonio si vede garantiti dei diritti in vista dell’adempimento di un preciso dovere: il sostentamento, la cura e l’educazione della prole.”
Perfetto. Suppongo che, per coerenza, tu chieda a gran voce l’abolizione della possibilità di sposarsi per le coppie di ultrasessantacinquenni, e per tutte quelle sterili!

Mi sfugge poi perché l’affetto tra due persone che si amano sia una questione privata, mentre la genitorialità sia un affare pubblico… I figli sono loro, li hanno fatti loro, se la sbrighino loro, si potrebbe dire, seguendo questo ragionamento. Non c’è bisogno del matrimonio (etero), al massimo tuteliamo i diritti individuali dei figli…

Alcinoo

Magar, laddove non c’è contenuto si guarda all’espressione! Divagazioni narcisistiche? ho qualche dubbio che lei sappia cogliere l’autoironia sottesa alle mie parole nè il gusto per l’interpretazione di una parte o la possibilità di indossare delle maschere allo scopo di far emergere delle verità. Temo davvero che lei sia uno spirito troppo prosaico e razionalista per poter andare oltre la piatta, desolante realtà empirica che si trova davanti. Quanto al narcisismo, non è forse l’ateismo la suprema apoteosi della pulsione narcisistica del Soggetto moderno ? Scorgo un certo autocompiacimento da parte sua nella pretesa di avermi colto in fallo.
Mi dispiace di non averle risposto prima.
Ma il matrimonio (eterosessuale, s’intende) è sempre stato un’ istituzione sociale (tralascio il ben più alto valore sacramentale del matrimonio cattolico ); lo riconosce Il Vico che vede in esso uno dei fondamenti di quella pietas che sta alla base delle civiltà gentilesche. Le relazioni omosessuali tra adulti inveve non si inseriscono nella sfera sociale o pubblica( se non accidentalmente), perchè spezzano la genealogia, il legame di sangue che scorre dal passato attraverso il presente verso il futuro, rinchiudendo l’individuo nel bozzolo narcisistico di un ego cui è precluso l’incontro con l’alterità sessuale. Esistono amicizie omosessuali che svolgono un ruolo di servizio alla comunità, ma in esse ciò che conta è il vincolo affettivo, non certo un uso distorto della sessualità genitale. Il sodalizio puramente intellettuale fra Goethe e Schiller non vale meno per la cultura di quello più torbido fra Verlaine e Rimbaud. Il carattere clandestino dell’omosessualità , dovuto alla repressione moralistica della borghesia ottocentesca ha favorito la “sublimazione” e la nascita di una grande letteratura fatta da omosessuali che tali non si dichiaravano, ora, in pieno permissivismo ( mi riferisco più al Nord Europa che ai Paesi Latini, dove resiste ancora in parte il maschilismo del vir) esiste una “letteratura omosessuale”, “una sottocultura omosessuale ” ghettizzata e mercificata che non ha niente di universale da dire. L’organizzarsi in ghetti, lobbies e gruppi di pressione e minoranze privilegiate può essere vantaggioso nell’immediato, ma può comportare un pericoloso isolamento dal resto della società. Mi spiego meglio : il vero nemico degli omosessuali non è affatto la Chiesa, ma piuttosto:
A omosessualismo e rivendicazione identitaria chiusa e conflittuale che conducono all’isolamento
( la logica del ghetto).
B. la pretesa autolesiva di avere nella sfera pubblica diritti in quanto omosessuali, come se la “tendenza” sessuale avesse più valore della professione, del credo religioso o delle convinzioni ideali morali e politiche, insomma della personalità dell’individuo.
c. l’egalitarismo giacobino che diffida della diversità in ogni sua espressione e lo spirito del capro espiatorio che sempre percorre le masse e colpisce le minoranze in special modo se privilegiate.
(D : i rigurgiti di un residuale maschilismo violento)

Abolire il matrimonio : che sciocchezza ! si tratta di non inventare matrimoni inesistenti per il diritto naturale, che per l’appunto la storia stessa( a dispetto della Cantarella) ci permette di confutare come palesi assurdità. Non ce ne importa niente della natura e della storia , benissimo ! Si giochi pure agli utopisti , al ludus dell’ingegneria sociale ma non ci si aspetti che le proprie pericolanti costruzioni resistano al vaglio del Tempo.

_ Non ho mai sostenuto la tesi fascista del numero che fa la forza e della necessità di figliare come conigli per dare soldati o operai ad uno Stato Leviatano.
Dal punto di vista cattolico la persona vale più della specie, dunque il fine della realizzazione personale attraverso l’amore vale più della generazione sessuale . Come si spiegherebbe altrimenti la dignità in cui è tenuta la verginità consacrata, immagine di purezza escatologica sulla terra, nella Chiesa .
Dal punto di vista della legge italiana, che io , STEFANO , non mi sono mai sognato di riassumere ( prima ho esposto solo, un po’ maldestramente invero, la dottrina giuridica cattolica sulla valenza pubblica del matrimonio), l’unione di una coppia eterosessuale senza figli per scelta o necessità è pienamente valida, ci mancherebbe. Quindi rispedisco al mittente il consiglio di andarmi a ripassare la Legge.
E’ chiaro comunque che il consenso morale da cui è nata la Costituzione vedeva nella famiglia fondata sul matrimonio etrosessuale il nucleo fondante della società e nella sua apertura almeno potenziale ad una discendenza la speranza di un futuro per quella stessa società e per lo stato.
Le strategie patetiche della Bindi per mascherare il vero intento di una legge voluta, richiesta e appoggiata con pressioni sul Governo Prodi dalle minoranze GBLT non hanno convinto la CEI e non convincono …

Alcinoo

Errata corrige: GLBT.

Se il Vaticano “invade “la vita politica italiana, Stefano, che dire delle pressioni di lobbies internazionali anticattoliche che hanno cercato di cacciare la Santa Sede dall’Onu ottenendo, purtroppo per loro, l’effetto opoosto… che dire poi dei governi delle democrazie occidentali sempre più spesso ridotti a ” comitati d’affari ” secondo l’espressione marxiana ( vedi F. Cardini) …

Mi dispiace deluderti ma non sono cresciuto avvolto nelle tenebre clericali, ma in una scuola pubblica i cui insegnanti non avevano certo simpatie cattoliche, e mantenendo come punti di riferimento fino ai 16 anni Voltaire, il grande scettico, Nietzche, il distruttore di idoli e Goethe, il grande pagano con la sua religione laica del bello e della natura. Goethe e Nietzsche restano tra le mie letture predilette, mentre se ammiro il pessimismo del vecchio Voltaire, non posso non considerare il resto della sua opera come il prodotto di uno spirito brillante e arguto, ma poco profondo. Cattolico lo sono “ritornato” non grazie ai preti, ma soprattutto attraverso la lettura della grande letteratura e filosofia cristiana.

enrico mini

Sono talmente stolido ed inerte che non vedo alcun motivo per rompermi le scatole per organizzare, per filo e per segno, il mio destino oltremondano in prospettiva di un qualcosa che non esiste. Mi è molto più interessante e costruttivo organizzare le prossime ferie. Esistono!

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