Ecuador: Chiesa contro nuova costituzione

E’ stata approvata oggi la nuova costituzione dell’Ecuador, tramite referendum popolare. La maggioranza della popolazione ha votato a favore di una carta costituzionale che introduce cambiamenti storici, che potranno influenzare tutta l’area sudamericana, come la possibilità dell’interruzione di gravidanza e l’introduzione del matrimonio omosessuale.

La Chiesa cattolica, assieme alle destre, si è impegnata attivamente per il no, cercando di boicottare la nuova costituzione “abortista” e “anti-famiglia”. Lo scontro è stato durissimo: il presidente Correa ha contestato apertamente le posizioni delle gerarchie cattoliche contro il progetto di costituzione, definendo i suoi membri “tristi fantasmi”. Il segretario generale della Conferenza Episcopale dell’Ecuador (Cee), monsignor Nicolas Dousdebes, ha chiesto al presidente Correa con una lettera di “rispettare, pur se lei non le condivide, le opinioni dei vescovi e dei sacerdoti della Chiesa a cui lei stesso appartiene”, ribadendo che la Chiesa ha “il diritto a esprimere la propria opinione su qualsiasi tema”, come indicato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani che permette “di manifestare il nostro disaccordo […], soprattutto su questioni che riguardano la morale e la vita”. L’argomento del diritto di parola “negato” viene automaticamente utilizzato dalla Chiesa – anche in Ecuador – contro qualsiasi critica mossa alle gerarchie su temi politici e sociali, sebbene nessuno neghi alla Chiesa di esprimere le sue opinioni. D’altronde la Chiesa locale, pur affermando di non fare gli interessi di nessun gruppo politico, si è schierata apertamente contro il referendum: ad esempio domenica scorsa l’arcivescovo di Guayaquil ha invitato a partecipare a una messa, seguita da migliaia di persone, per “commentare” il nuovo testo costituzionale sui temi della “vita, la pace e la famiglia”.

Tra le altre cose, la nuova costituzione attua una riforma agraria con espropriazione e redistribuzione di terre, garantisce diritti alle fasce più deboli della popolazione, sostiene il concetto di plurinazionalità per la difesa delle lingue e delle minoranze indigene locali, vieta l’installazione di basi militari straniere e afferma che la “natura” è un soggetto giuridico (con conseguenze a livello di difesa dell’ambiente). L’opposizione teme però che con questa nuova carta costituzionale il potere venga accentrato eccessivamente nelle mani del presidente Correa e le possibili nazionalizzazioni di risorse energetiche e di settori economici.

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40 commenti

Stefano Bottoni

Ci si poteva aspettare qualcosa di diverso?
Ah, già, scordavo che la chiesa non fa politica…

Nemo

è incredibile come questa gente riesca a far passare l’evidente impostura secondo la quale non esser d’accordo con loro è equivalente a negargli il diritto di avere e esprimere opinioni.

Sailor-Sun

Non credevo che l’equador fosse così avanti.
Mi preoccupa però l’esporpriazione delle terre…

Michell

Me ne vado in Ecuador! Sembra che “cresca” meglio dell’ Italia!

Michell

San Gennaro

Il presidente Correa avrà risposto al segretario della Conf. Ep. Ec. di “rispettare, pur se Lei non le condivide, le opinioni del popolo, cui lei stesso appartiene”.

Io quasi quasi apprezzo la chiesa cinese che il Vaticano disconosce.
Un vescovo che invoca la Dichiarazione Universale è come un ateo che invoca dio …

sunrise

… “il presidente Correa ha contestato apertamente le posizioni delle gerarchie cattoliche contro il progetto di costituzione, definendo i suoi membri “tristi fantasmi”.
Che colpo queste parole! In pratica, mi sento di vivere nel Paese dei morti viventi…

Dirladada

Ottima notizia, che dimostra che non tutti i popoli scelgono di opporsi all’imperialismo americano impiccando omosessuali e lapidando donne.

Paolo

quando uno dei nostri lecchini baciapile in parlamento usera’ le stesse parole, seguite da fatti?

Dirladada

@ Sailor-Sun
L’espropriazione delle terre di per se è legittima, nel senso che in America latina sono evidentemente mal distribuite. Il problema è come attuarla, perché non facciano la fine dello Zimbabwe, ove la redistribuzione ha penalizzato la produzione, infatti il Sudafrica si è guardato bene dal redistribuire. Speriamo che Correa la applichi in maniera giusta ma anche efficiente.

Paolo Garbet

la chiesa cattolica prende sempre più spesso pernacchie un po’ dappertutto… tranne che in italia

anto86

“tristi fantasmi”, bellissimo

rispettare, pur se lei non le condivide, le opinioni dei vescovi e dei sacerdoti della Chiesa a cui lei stesso appartiene”, ribadendo che la Chiesa ha “il diritto a esprimere la propria opinione su qualsiasi tema”

proprio così, la chiesa può esporre quello che vule e non imporre tutto quello che vuole come vorrebbe fare.

Massi

La Chiesa confonde molto “esprimere” con “imporre”.
Daltronde, come “democraticamente” sostiene quando gli fa comodo: “voce di popolo voce di dio” (si vede che “dio” si è svegliato).

Andrea

@Paolo scrive:
quando uno dei nostri lecchini baciapile in parlamento usera’ le stesse parole, seguite da fatti?

Ho paura che dovremo aspettare ancora un pò, sotto certi aspetti siamo noi il terzo mondo, dobbiamo ancora crescere parecchio. Ma siamo sulla buona strada, non disperiamo troppo.

Ciao a tutti

Roberto

X Sailor-Sun: l’espropriazione delle terre ai latifondisti avviene nella redistribuzione delle stesse alla povera gente: nella piena tradizione socialista. Bravo Correa!

Cosimo

” la Chiesa ha “il diritto a esprimere la propria opinione su qualsiasi tema” ”
Appunto. In una democrazia tutti hanno il diritto di esprimere la loro opinione. La Chiesa però non deve IMPORRE la sua volontà alle Nazioni

Ulv

Che tristezza… La chiesa che fa appello alla Dichiarazione dei diritti umani per giustificare il proprio interventismo in politica… E gli altri diritti umani, quelli di donne e omosessuali, se li dimentica?

@ Dirladda

Mi piacerebbe sapere a quale ciclo di riforme in Zimbabwe ti riferisci, dato che Mugabe, dagli anni ’80 in poi, è stato il promotore di tutti i tipi di riforme agrarie (dal socialismo al liberismo), e tutte sono risultate fallimentari. Ma concordo sul Sudafrica (che, va comunque detto, ha una situazione politica diversa da quella del suo vicino).

fab

OK, l’America latina si libera, buona parte dell’Europa si è già liberata, in Asia non c’è mai stato bisogno di liberarsi… morale, ormai restano soltanto Italia e Africa a nutrire i vampiri.
E’ naturale che ultimamente si stiano dando particolarmente da fare per succhiarci tutto il sangue. Ma, dato che il nostro sangue non è infinito, fra un po’ qualche bel vampiretto dovrà cominciare a languire, languire, languire…

Augusto

Che curioso: un’organizzazione NON-democratica come la Chiesa invoca il diritto democratico di potersi esprimere su qualsiasi tema. Che non farebbe pur di stare sempre tra i c……i!

Thaumazo

Per fortuna in altre parti del mondo si fanno passi avanti. Qui da noi invece si viaggia in retromarcia a tutta velocità.

Sara

Bella notizia questa. Un paesetto dell’America latina che ci supera in modernità e apertura mentale. Merito del meticciato? Spero che abbiano fortuna e un po’ di giustizia sociale in più. Rimaniamo buoni ultimi in scarsa e triste compagnia. Che vergogna e che amarezza.

tomaraya

vittoria nettissima con i 2/3 dei voti a favore. che spettacolare palata di m…a in faccia per la chiesa cattolica!

Barbara

Sono contenta la Chiesa sta cominciando a perdere terreno proprio in quelle zone del mondo in cuiavevano gran numero di fedeli(leggi Sud America)dove purtroppo a causa della minore istruzione “indottrinavano” a go-go,ma noto con piacere che anche i sudamericani cominciano a svegliarsi!!

Lucia

Io quoto Sailor-Sun.
Grandi aperture si, ma non condivido ogni punto di innovazione. La redistribuzione delle terre, per quanto ne so, non ha mai funzionato storicamente… Di solito finisce solo per alimentare il circolo vizioso della povertà…

Manlio Padovan

Ragazzi! Le ultime 8 righe del post rappresentano il nuovo mondo che si apre!
A 71 anni ho ancora speranze che la terra verrà considerata una cosa seria…

bruno dei

“Partecipare ad una messa per commentare il testo della nuova costituzione”… Ma che ca**o di messa è mai questa? Hanno, della loro messa, una concezione davvero elastica, come dire, utilitaristica! Chissà quale rito avranno seguito… mah.

Lorenzo G.

@ Massi
“La Chiesa confonde molto “esprimere” con “imporre”.”

Appunto. Come ho sempre detto, per loro i 2 concetti semplicemente SI EQUIVALGONO, nel modo più assoluto. Sono la stessa identica cosa. Come dire (per noi), esprimere=esprimere o imporre=imporre, o qualsiasi altra cosa esistente. E’ proprio su questo che fondano la legittimazione di tutte le loro ingerenze e pretese di imposizione autoritaria, passando ogni volta per vittime quando qualcuno si azzarda a non essere d’accordo. E la gente e i politici ci cascano tutti, così, con un simile auditorio, hanno gioco facilissimo a far passare quest’impostura. E’ quest’idea, quindi, che bisognerebbe colpire di più. Forse in Ecuador sono più avanti di noi anche in questo.

Yarlaim

L’Ecuador è moooooooooolto più avanti, da Correa in poi, di molti paesi della nostra “sviluppata” Europa. Intanto il divorzio in Ecuador è legge da molti più tempo che in Italia.
La nuova costituzione ecuatoriana prevede, fra l’altro, il diritto alla sovranità alimentare. Successo, questo, dei movimenti contadini. Di quelli che avevano sentito, per più di un ventennio, sulla loro pelle tutti gli orrori delle politiche neoliberali.
Quoto Roberto sul tema delle espropriazioni. Bravissimo Correa. Sta facendo pagare, finalmente, con espropriazioni di diverso tipo tutti i disastri economici causati da una classe borghese parassita. Magari venissero trattati così i grandi manager italiani responsabili dei grossi fallimenti. In Italia il tronchetto dell’infelicità, dopo aver danneggiato telecom, è stato premiato: a Mediobanca, a lavorare con la figlia (toh..che sorpresa…!) di Berlusconi.

Otto Permille

Tutto ciò che clericali e fascisti stanno perdendo nei loro luoghi tradizionali di influenza (mondo ispanico) lo stanno riguadagnando in Italia (con gli interessi).

Toptone

Io userei più prudenza nel gioire, se fossi in voi.

A parte le commistioni politiche della Chiesa, lampanti e ingiuste come i suoi privilegi (concessi appunto con l’intesa di NON immischiarsi in politica), c’è il fatto che i Presidenti sudamericani tendono spesso e volentieri all’autoritarismo (come certi di casa nostra, beninteso). Vi ricordate Fujimori? E Chavez, ai giorni nostri?

La redistribuzione delle terre potrebbe essere un boomerang durissimo e ridare fiato alla destra (e alla Chiesa che le tiene il sacco). Non sarebbe neanche la prima volta. Dare le terre ai contadini non innesca automaticamente un’era di benessere, specialmente se mancano le infrastrutture per il settore primario.

Sull’economia, ricordate l’assoluta opposizione, il boicottaggio o finanche l’embargo che gli Stati Uniti esercitano sui Governi stranieri a loro sgraditi. E non mi pare che Correa sia il pupillo di Bush, McCain e scommetto neanche di Obama.

Auguriamoci che non finisca nuovamente in un buco nell’acqua o in un bagno di sangue (metaforico o reale), perchè altrimenti i clericofascisti avranno un’occasione in più per identificare i diritti civili di donne e minoranze sessuali con il disastro economico.

Badate che negli USA è ESATTAMENTE questo che sta succedendo, proprio in questi giorni. I cristianpazzi stanno di nuovo accusando femministe, gay e lesbiche di essere i responsabili della slavina finanziaria innescata da 8 anni di follia repubblicana.

Stesso copione visto dopo l’11 settembre e dopo l’uragano Katrina.

Che ci crediate o no, questo è.

vittorio

@ Toptone

con questa logica di “queta non movere”, a questo mondo non cambia mai nulla – sull’autoritarismo di Chavez, poi, ci sarebbe TANTISSIMO da discutere.
Ma su questo forum non mi interessa neanche troppo

Yarlaim

Beh, certo se la fonte di informazione sul Venezuela di Chavez sono giornalisti come Omero Ciai (CIA per gli amici)…quoto in pieno Vittorio
E mi associo al ¡QUE VIVA! E non solo Ecuador, ma tutti quei paesi che in America Latina hanno avuto il coraggio di uscire dal “cortiletto privato” degli USA.

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