Dopo che le dichiarazioni di Bagnasco che erano state interpretate come un’apertura al testamento biologico e le varie affermazioni di questi giorni sul tema, arriva la precisazione dell’arcivescovo di Firenze Betori, segretario della Cei, alla vigilia del passaggio di consegne al vescovo Crociata. Sono chiari i limiti che i vescovi auspicano per l’eventuale legge sulle tematiche di fine vita: non deve esserci spazio alcuno “all’autodeterminazione dell’individuo” perché, continua Betori, “questa è una visione che va contro le radici cristiane della nostra cultura”. Quindi sgombra il campo da ambiguità linguistiche: non si deve parlare di “testamento biologico”, ma al limite di legge di fine vita”, perché “la vita non è a disposizione di nessuno, nemmeno di se stessi. Il problema è proteggere la vita e rendere degno il momento della fine della nostra esistenza”.
Betori ammette che nei mesi scorsi, come aveva già affermato, “non c’era bisogno di una legge, ma la sentenza della Cassazione sul caso di Eluana ha dimostrato che l’assenza della legislazione non significa protezione delle persone deboli e ha messo in evidenza che c’è qualcosa che va difeso”. La conseguenza, neanche tanto velata, è che sia necessario emanare ora una legge proprio per impedire pronunciamenti giudiziari simili a quelli sul caso Englaro. Una legge potrebbe servire proprio per sancire il principio “nè accanimento, nè abbandono” e non la “disponibilità a metter fine alla propria esistenza”, al limite permettendo espressioni di volontà “chiare, esplicite e aggiornate che non riguardino le decisione che debbono essere prese”. Servirebbe quindi una legge “non tanto per dire qualcosa sulle proprie volontà, ma per proteggere questo momento”, spiega Betori citando in proposito la “linea dell’Evangelium Vitae” di Giovanni Paolo II.
Negando che vi sia stata una qualche “rottura” interna al mondo cattolico e ribadendo che in esso “il dibattito c’è stato sempre”, Betori parla infatti del recente confronto all’interno di Scienza e Vita, dove il professor Pessina aveva minacciato le dimissioni ma poi le aveva ritirate.
Il segretario della Cei uscente chiarisce inoltre che il “cambiamento [..] non è stato voluto da noi ma da chi ha fatto uso in un certo modo delle norme esistenti” (riferendosi evidentemente ai giudici della Cassazione). Spiega inoltre il senso delle parole di Bagnasco che hanno suscitato tante attese: “Quando il cardinal Bagnasco ha parlato della necessità di dichiarazioni certe, ad esempio, si riferiva al fatto che non possono essere derivate da stili di vita o parole dette in conversazioni, come di fatto è accaduto. Per noi, è il medico che deve avere in mano la decisione sulle terapie, tenedo conto ovviamente, come avviene normalmente nel dialogo con il paziente, delle sue volontà, ma da queste valutazioni e volontà vanno sempre escluse idratazione e alimentazione, che non sono terapie e che non si possono interrompere”.
Betori ricorda inoltre che un pronunciamento esplicito e congiunto dei vescovi sul tema è previsto nel prossimo messaggio per la “Giornata della vita 2009”.
Betori: dichiarazione di fine vita non è testamento biologico
43 commenti
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ma va te e le tue radici cristiane!
Betori si propone subito come un bel testolino di pinolo. Noi per primi del circolo UAAR di Firenze svegliamoci e stiamo in campana, ché mi sa tanto che ne vedremo delle belle.
Morale? Voglio un legge per impedire di riutare l’accanimento terapeutico? A cosa serve un “dichiarazioen firmata” se poi mi imporranno, in caso di coem\stato vegetativo\quant’altro, alimentazione forzata , idratazione forzata e qualunque altra tortura venga loro in mente?
Parlano tanto di “termine naturale della vita” ma allora perchè non lo rispettano? In natura una persona in stato vegetativo muore, idem per la morte cerebrale (che ora non và più bene per questa gente).
COl testamento biologico no si chiede l’eutanasia, ma solo i diritto di poter rifutare preventivamente certe terapie nel caso ci si trovi in condizioni di non poter più esprimere la propria volontà.
@tomaraya
Very good!!!
Insomma, finché sono lucido e in grado di lottare e di difendermi, tutto bene, sono padrone di me stesso e del mio corpo. Quando la coscienza si eclissa, il mio corpo viene ceduto ai cattolici. Bene! Perfetto! Complimenti!
…se valesse solo x i cattolici…a me andrebbe pure bene…
è solo quella la questione!
Invito tutti a leggere il meraviglioso libro di Grayling “Against all Gods” (per ora non tradotto), in cui con un rigore ineccepibile e una chiarezza che può essere ignorata solo dai disonesti tratta delle interferenze religiose nella vita sociale. Dovrebbe essere distribuito a tutti i vescovi!
stavo per scrivere la stessa cosa di mirko.
io non sono cristiano, quindi, posso per favore decidere come e quando io debba morire nel caso finissi in coma permanente o soffrissi per qualche malattia grave incurabile?
Ma che vuol dire espressioni di volontà “chiare, esplicite e aggiornate che non riguardino le decisione che debbono essere prese”? Ma allora a che servono? Su cosa esprimo la mia volontà?
Mi sono fatto una bella risata, ma dubito questa bestia volesse indurre il riso…
Urge una legge sul testamento biologico, non la pagliacciata della “legge di fine vita” che è priva di qualsiasi significato e che non serve a niente. Betori avrebbe dovuto fare un esempio esplicito degli argomenti che può contenere una “dichiarazione di fine vita”, in che cosa dovrebbero consistere le espressioni di volontà “chiare, esplicite e aggiornate che non riguardino le decisione che debbono essere prese”?
E si era parlato di cauta apertura di Bagnasco! Altro che apertura. L’alimentazione forzata e l’idratazione sono fuori discussione perché assolutamente e sempre dovute!
Ma possibile che ci siano tante macchine per idratare e alimentare tutti i moribondi? Un altro affare per chi le progetta e costruisce!
“L’autodeterminazione dell’individuo va contro le radici cristiane della nostra cultura.” E dalli con queste fottute radici. E’ poi un’affermazione gravida di conseguenze: non siamo noi padroni della nostra vita, ma in ultima analisi il Vaticano.
Cacciari diceva settimane fa: “Ma Bagnasco ha parlato di Gesù Cristo?” Perché ormai la Chiesa di tutto parla tranne che di fede e di salvezza eterna. E’ vero però che ieri il bavarese ci ha ricordato che gli angeli custodi esistono… che consolazione!
ma noi dobbiamo ritrovarci una classe politica che si avvale solo di teologi, per legiferare su questioni etiche?
non si puo’ avvalere anche di filosofi ?
come mai non si fanno sentire?
o meglio…….una ragione c’e’:
NON LI FANNO PARLARE
Visto che ci riferiamo a non meglio precisate radici cristiane (che sono come la pelle delle palpebre, si tirano dove si vuole), forse Betori ci può segnalare dove è scritto “no all’accanimento terapeutico.” Se, per il cattolico, nessuno può decidere di accorciare una vita, nemmeno la propria, allora ciascuno può richiedere di prolungarla con tutti i mezzi, compreso l’accanimento. Se un malato terminale di 96 anni richiederà un trapianto di reni che gli può assicurare un prolungamento dell’esistenza di un anno, non si potrà sostenere che non c’è l’indicazione, o che ci sono altre priorità, ma bisognerà fare in modo che questo trapianto gli sia garantito, mettendolo in un’apposita lista, come nella coda di un supermercato, magari negandola ad un giovane di 34 anni. Il medico che non provvederà a quella cura dovrà essere tenuto responsabile di tentata eutanasia.
non deve esserci spazio alcuno “all’autodeterminazione dell’individuo” perché, continua Betori, “questa è una visione che va contro le radici cristiane della nostra cultura”
E dopo non hanno ragione quanti si oppongono ad inserire nella Costituzione europea il riferimento alle “radici cristiane”?!?!
ebbene si…forse avevate ragione voi! 🙁 purtroppo io ho il pessimo difetto di cercare qualcosa di buono ovunque anche quando c’ è palesemente un quintale di m…a 🙁
non deve esserci spazio alcuno “all’autodeterminazione dell’individuo” perché, continua Betori, “questa è una visione che va contro le radici cristiane della nostra cultura”.
Detto tutto.
Ehi, ma c’è una autentica rivoluzione in atto nella CEI (Comitato Etico Indiscutibile)… Non ve ne siete accorti? E’ il medico che deve decidere sulle terapie, NON IL PRETE!!! Non è una rivoluzione?
Auguri a tutti…
Servizio del TG3 – il TG che dovrebbe essere il più a sinistra – sull’intervento del segretario uscente della CEI:
più che un’informazione – già di per sé data con un rilievo a dir poco eccessivo – in realtà si è trattato di una entusiatica presa d’atto della grande svolta della chiesa già anticipata dal card Bagnasco… Il tutto proprio mentre le parole del porporato riportate nello stesso servizio toglievano qualsiasi attendibilità a ciò che faceva tanto godere il giornalista.
Ma si sa, chi si accontenta…
La posizione espressa da Betori è, in sostanza, che ognuno, che creda o no nelle stupide favole raccontate dal Cristianesimo, è costretto a sottostare a queste favole, perché così vuole il suo amico immaginario preferito. In una democrazia seria, Betori verrebbe senza mezzi termini mandato semplicemente affanculo.
A tomaraya: perfetta sintesi del mio lucido e vivente pensiero.
Piu’ che radici cristiane, la nostra cultura affonda le proprie radici nel superamento delle radici cristiane
“la vita non è a disposizione di nessuno, nemmeno di se stessi”
e no, la mia vita e’ mia. E’ a mia disposizione. Meno che mai e’ a disposizione delle regole (im)morali di nostri legislatori clericali.
L’ipocrisia poi regna sovrana: e’ ancora nell’aria il “lasciatemi andare” di GPII.
l’europa attuale affonda le proprie radici nel secolo dei lumi, nel pensiero di quegli scenziati e filosofi definiti dal vaticano “sciagurati”.
Voglio essere io l’artefice della mia vita,faccio le mie scelte in qualsiasi periodo della mia vita e maggiormente per quanto concerne IL FINE VITA sono io il solo a decidere e se desidero l’eutanasia che mi sia fatta,la scelgo solo per me. MA CI VUOLE TANTO A CAPIRLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
la cosa che mi manda in bestia è che uno a cui non riconosco alcuna autorità debba decidere che cosa sia giusto per me. e non lo fa per il mio bene, ma perchè la sua organizzazione possa continuare sopravvivere e lui campare a sbafo, perchè a parte qualche lodevole eccezione questa è l’attività preferita ed unica del clero da sempre. se viene meno anche come autorità morale la ccar chiude per sempre, e pur di continuare a esistere è disposta a camminare sul dolore e lacrime altrui, perchè quando tocca a loro ecco che improvvisamente l’autodeterminazione torna di moda.
@ gigetta
un pò di ottimismo non ha mai fatto male a nessuno.
“…non deve esserci spazio alcuno “all’autodeterminazione dell’individuo” perché, continua Betori, questa è una visione che va contro le radici cristiane della nostra cultura…” Non so se si rende conto di quello che dice. A meno che non voglia dire che l’individuo deve essere autodeterminato dal prete.
Sono solo dei pazzi criminali, bisogna dirlo e bisogna gridarlo!!!! Almeno noi, fuori da ogni perbenismo tipicamente italico.
No all’autodeterminazione dell’individuo?? E da chi dovremmo farci controllare, di grazia? Da Betori? Da Nazinger? O dai politici loro servi?
Da chisse in illo tempore “no” all’autodeterminazione dei popoli attraverso Costituzioni democratiche, non c’era da aspettarsi nulla di diverso nè di buono.
Ma lo vogliono intervistare qualcuno che ribatta punto per punto ai deliri dei preti in gonnella in TV, o i telegionali sono tutti ad orecchio del potere?
Pazzesco.
👿
Dalle sue parole si nota una grande arroganza. Si arrogano il diritto di decidere sul corpo degli altri, anche di chi non crede alle loro baggianate. Perchè il mio corpo non dovrebbe essere a mia disposizione? A disposizione di chi dovrebbe essere? Loro o del loro amico immaginario?
Ma andassero a …
PS Per chi abita nelle vicinanze, sull’argomento domenica 5 ottobre alle ore 18 si terrà a Bitonto (BA) nella villa comunale, nell’ambito della festa democratica, un dibattito con Emma Bonino, Ignazio Marino e Paola Binetti.
tomaraya,sulle “radici” mi hai tolto le parole di bocca…
beh con simili radici capisco perchè siamo dove siamo…
Se dio ha bisogno di questi tomi per affermare la sua presunta dottrina, è conciato proprio male. Gli consiglio di intervenire di persona.
Le redazioni dei telegiornali sono formate solo da dipendenti ( e non da giornalisti ), cioè persone pagate per fare quello che vogliono i loro padroni, e basta.
Quindi cosa possiamo aspettarci da questi presunti “giornalisti”? poverini, possono mica mordere la mano che gli elargisce il lauto pranzo?
Un corpo mantenuto in funzione (no vita) dalle macchine, sondini etc., ha il solo scopo di rendere sofferente la famiglia e gli amici di quest’ultimo perchè nella disperazione è più facile convincere le persone a rivolgersi a dio e di consegnuenza sfruttare loro. Ecco il motivo per il quale la Chiesa non vuole il testamento biologico.
Wanna Marchi è stata solo meno furba, ma uguale nelle intenzioni!
“..caso di Eluana ha dimostrato che l’assenza della legislazione non significa protezione delle persone deboli e ha messo in evidenza che c’è qualcosa che va difeso”.
Si, c’è qualcosa che va difeso: Il diritto di poter morire con dignità, se si vuole. Il diritto di interrompere la propria vita, se questa non è piu’ vita. Il diritto di poter liberamente disporre del proprio corpo. Il diritto a scegliere
e va difeso da loro, ma non nel senso che potrebbero credere.
Caro Betori,
il popolo italiano non è composto esclusivamente da cattolici per cui cosa risponde a chi non rientra in questa “categoria”?
Cosa risponde,sporattutto,il governo italiano?
Fatalità??!!! i mass-media ne parlano proprio oggi mercoledi 01 ottobre quando deve essere discussa una legge in meritoal testamento biologico!!
Viva Zapatero!!
Betori!
Tu dici che la vita mi è stata donata?
Bene! Dunque è mia!
Ne faccio ciò che voglio.
Certamente, vedo di non sprecarla.
Ma se un giorno dovesse essere ridotta a una non-vita?
Io voglio scegliere per me.
Al contrario di te, io non voglio importi nulla. Tu fai ciò che vuoi, sei (e devi essere) libero di scegliere.
Ma altrettanto io. E TU NON HAI il diritto di scegliere per me.
Punto e basta. Fine della discussione.
Al segretario della Cei
Il delirante bisogno che originariamente inventa la favola e nel suo
teologico argomentare paranoideo ne costruisce la sovrastruttura,
ha fatto sì che ogni vostra “verità rivelata” sia divenuta assoluta per
coloro che a tale “rivelazione” si sono prostrati, e materiale pericolo
per quelli che non si sono mai mostrati propensi alla resa e all’inchino.
Deve bensì ricordare che la sua fede e lo stakanovistico imperiale
proselitismo, nel quale siete stati storicamente attivi, si basa
essenzialmente sulla menzogna e sulla paura, le quali sono, nel
variegato catalogo distruttivo, le armi più potenti.
Per me è molto semplice: chi parla a nome mio senza essere autorizzato da me compie un atto violento contro di me ed è consapevole di quello che fa.
“non deve esserci spazio alcuno “all’autodeterminazione dell’individuo” perché, continua Betori, “questa è una visione che va contro le radici cristiane della nostra cultura”.
Bene! Ora abbiamo ben chiaro che cosa voglia imporre il pensiero cattolico a noi uomini.
Alla faccia di qualsiasi democrazia, alla faccia di qualsiasi tipo di individualismo, alla faccia del relativismo (ma questo già lo conosciamo), alla faccia della libertà di coscienza…alla faccia del libero arbitrio!
E Rutelli e Wolter discutono sul “laicismo moderno”!! Fuffa, nient’altro che fuffa!!
La morte è mia, e la gestisco io.