Malawi: stregoneria, uccise tre persone

In Malawi, nel distretto meridionale di Mwanza, due donne ed un uomo anziani sono stati costretti ad ingerire una pozione “anti-stregoneria”, su pressione di un’erborista e degli abitanti del villaggio in cui vivevano. Il portavoce della polizia Dave Chingwalu conferma: ”Le tre vittime sono morte subito dopo aver bevuto la pozione. Si sono accasciate e sono morte dopo pochi minuti”. Patricia Chimutu, che ha preparato la pozione, è stata accusata di omicidio e rischia la pena capitale. I tre erano stati accusati di praticare e insegnare la stregoneria ai bambini del posto e per questo sarebbero stati costretti a bere la pozione, come se si trattasse di un’ordalia. In Malawi tali pratiche sono molto diffuse: a marzo due sorelle hanno ucciso due bambini per “esorcizzarli” e sono state accusate di omicidio.

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24 commenti

Nemo

Ora, ditemi che non bastano notizie come queste a delegittimare istituzioni che credono nella possessione demoniaca e nei miracoli.

Rothko61

Noi ci siamo già passati…
Tra qualche secolo non lo faranno più

Nemo

gli esorcismi… in Italia si fanno ancora oggi.
E mi fermo qui, perché il resto è opinione personale e congettura.

Lucia

Come antropologa la notizia mi lascia abbastanza esterrefatta. Di solito chi ha la funzione sciamanica apprende il mestiere dai predecessori accumulando conoscenze, e conosce ciò che fa e gli effetti di ciò che prepara.
Sono abbastanza perplessa…

Stefano Bottoni

@ Rothko61

“Tra qualche secolo non lo faranno più”

Ne siamo tanto sicuri? Per come stanno andando le cose, non solo fra secoli continueranno, ma anche qui si sarà regrediti allo stesso livello.
L’unica consolazione è che noi non ci saremo più.
Ma mi dispiace per i nostri discendenti.

Nietzche---

Ci sarebbe bisogno di ricordare più spesso che, se l’umanità smettesse di credere in miracoli e favole simili, tutto questo non succederebbe.

agnese

@lucia
ti do ragione sul fatto che gli sciamani conoscano benissimo gli ingredienti delle loro pozioni…il fatto però è che qui volevano proprio avvelenarli,i poveretti presunti stregoni…

Tempesta2008

Povero paese, il Malawi, oltre la miseria e l’aids, pure la stregoneria…. Se fossero un po’ più sostenuti dall’estero, forse smetterebbero di abbandonarsi a certe credenze… Che brutta notizia.

Andrea

@Stefano Bottoni
Non credo sia questa la tendenza, anzi. Sono convinto che saranno sufficienti ancora poche generazioni perchè qui da noi la chiesa perda quasi del tutto l’importanza che ha adesso. La tendenza è questa ormai da parecchio tempo. E’ vero che adesso il papa si sta facendo più arrogante rispetto ill passato recente, ma sono solo tentativi di allontanare l’inesorabile (per loro) destino, e liberazione per noi. Non hanno speranza. E’ solo questione di tempo. I giovani che studiano, e quindi non rimangono nell’ignoranza più totale sono sempre di più, e chiunque dotato di un briciolo di cervello e di un minimo di istruzione, prima o poi si scontra contro le barzellette raccontate dalla chiesa e ne trae le ovvie conclusioni. Già adesso la situazione è molto meglio di 50 anni fa, che era meglio di 100 anni fa, che era meglio di 150 anni fa, e così via. I fondamentalisti cristiani esisteranno sempre, ma un giorno rimarranno solo loro. Il cristiano “normale”, quello che compone la stragrande maggioranza dei cristiani in Italia, già ora crede davvero poco al proprio dio, e quando le generazioni più anziane e bigotte (purtroppo i nostri genitori, o nonni per i più giovani di noi) una grossa fetta del gregge se ne sarà andato. Qualcuno di noi pensa che i giovani di oggi se ne freghino qualcosa della religione e di dio? E con le prossime generazioni sarà ancora “peggio” (non per noi). Purtroppo quasi certamente non la vedremo noi la decadenza finale della chiesa cattolica in Italia, ma sicuramente, se tra 30 anni saremo ancora qui a discutere, potremo vedere che la situazione sarà migliorata rispetto ora. La selezione naturale vincerà come sempre, e le fesserie basate sui dogmi verranno spazzate via dalla cultura.

Ciao a tutti

Laurentia

@ Lucia: tutto il mondo è paese. Dove gli sciamani sono considerati e rispettati, si spacciano per sciamani imbroglioni e assassini. Da noi i sacerdoti sono di norma considerati e rispettati (tranne che su questo blog) e, quindi…

Valentino Salvatore

@ Andrea

Il problema è: i giovani si faranno una coscienza critica sul tema religione, spostandosi sempre più su posizioni laiche e “miscredenti” ragionate, oppure si butteranno sull’indifferentismo, sull’edonismo puro e sulla superficialità (facendo poi rientrare dalla finestra la religione, magari tra qualche decennio, con le classiche crisi di mezza età)? Me lo chiedo io stesso perché vedo la mia generazione in bilico su certe questioni.

Stefano Bottoni

@ Andrea

Mi piacerebbe avere il tuo ottimismo. Io purtroppo la vedo un po’ più grigia.
Dici che i giovani di adesso sono più istruiti di una volta; certamente sono in più a frequentare la scuola, ma ciò non implica automaticamente un miglioramento dell’istruzione.
Faccio un esempio: su “La Stampa” di cerca una settimana fa sono state pubblicare alcune risposte date alle domande poste in un test di ammissione a Scienze Politiche (si badi bene: Scienze Politiche). Ne risulta fra l’altro che:
-Matteotti fu ucciso dalle BR;
-I fratelli Rosselli sono produttori di scarpe;
-Il PCI faceva parte del pentapartito ed è stato al governo per 50 anni (chissà, forse il libro di testo di storia era “Una storia italiana”…).
In mezzo a tutta questa crassa superficialità (non trovo altro termine) le superstizioni trovano terreno fertile.

Andrea

@Stefano Bottoni
Quello che intendo è leggermente diverso. E’ vero che chi studia oggi è probabilmente più ignorante a parità di titolo di studio di chi studiava ieri. Ma per riuscire a ragionare su questi argomenti (i dogmi, la bibbia, ecc.), non è necessario essere dei pozzi di scenza. Quello che secondo me farà comunque la differenza, è la grande condivisione tra tutti i giovani di un livello culturale (medio) molto più elevato di 100 anni fa per esempio. Per capirsi l’analfabetismo non credo in Italia esista più, quasi tutti i giovani hanno almeno la maturità, tantissimi una laurea. E’ vero che forse valgono meno di quelle del passato, ma non c’è bisogno di una laurea in fisica nucleare per capire che dio non esiste, è sufficiente molto meno. In passato lo studio era elitario, magari più approfondito, ma davvero per una minoranza, la maggior parte della popolazione era composta di contadini, che spesso ancora credevano che fosse il Sole a girare intorno alla Terra. Io stesso non sono un pozzo di scenza, ho una maturità tecnica, e non mi vergogno ad ammettere che non sappia chi siano i fratelli Rosselli (comunque mi documenterò). Ma proprio questo mi convince sempre più, che sia sufficiente una cultura media e ovviamente un briciolo di sale in zucca (e io, modestia a parte, non sono uno stupido), per allontanarsi da miti e leggende, o comunque ad inquadrarli per quel che sono.

@Valentino Salvatore
Io di norma sono davvero pessimista, ma prima di tutto sono razionalista. Io analizzo (nel mio piccolo) dati di fatto. Mi guardo intorno e vedo per esempio che gli adolescenti di oggi sono per la stragrande maggioranza distanti dalla religione; già parecchi della mia generazione (ho 43 anni) se ne strafregano senza problemi. Come dicevo, e spero di essermi espresso senza lasciare dubbi, ci vorranno ancora delle generazioni, ma ormai il meccanismo di allontanamento dalla religione è partito, e nessuno lo ferma più. La religione cristiana, è destinata a diventare una religione alla stessa stregua di quella dei testimoni di geova, ovvero una nicchia di fondamentalisti. Perchè solo un fondamentalista, nel terzo millennio, può spegnere il cervello e farsi indottrinare con certe fesserie. E i grandi teologi lo sanno. Il papa lo sa. Oggi può ancora contare su una classe politica connivente, ma cambierà pure questo. Per fare un esempio, ai tempi di quando ero bambino io, parlare “contro” la religione era in un certo modo un tabù, si era additati, ci si vergognava addirittura a chiedersi se dio esistesse; oggi le religioni sono “attaccate” in modo ben più forte. Il progresso, la cultura, vinceranno.

Ciao a tutti

Sara

@ Andrea

Sul fatto che la religione tra i giovani abbia sempre meno seguito, non ci piove. Lo vedo tutti i giorni. Però sul fatto che la cultura vinca, ho i miei forti dubbi. I giovani diplomati adesso sono mediamente più ignoranti di quelli che si diplomavano, non dico tanto, ma solo 15 anni fa.
Hanno a disposizione molti mezzi di conoscenza in più, dal punto di vista tecnico. Se io (ho 37 anni) avessi potuto ai tempi del liceo fare una ricerca utilizzando internet, sarei stata grandemente facilitata, tanto per fare un esempio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi regnano superficialità e ignoranza veramente fenomenali.
Sarà che ho avuto delle cattive esperienze…
Lavoro in una scuola per acconciatori, a cui possono accedere giovani o meno giovani.
E’ vero che chi fa una scuola per acconciatori, in genere lo fa perché non ha voglia di studiare, preferisce lavorare da subito e quindi non è molto portato alle materie teoriche, (o così la pensa), ecc.
Però il dramma è che molte persone (non tutte, per carità), non sanno mettere insieme una frase in italiano corretto. Non solo da punto di vista ortografico, ma neppure sintattico e logico. Non parliamo delle conoscenze generali, un disastro annunciato. Non solo, fanno fatica anche ad esprimersi correttamente parlando.
In passato ho lavorato in una di quelle scuole per figli di papà (definizione migliore non mi viene) e la maggioranza erano dei piccolo fascistelli convinti che con i soldi si ottiene tutto, indipendemente dalle capacità mentali (gente che in 2 anni si diploma ragioniera, pagando, quando alla scuola edile non era stata ritenuta idonea neanche all’uso del filo a piombo – non è una boutade, è proprio così).
Purtroppo tempo che non siano casi isolati.
I giovani hanno molte opportunità, spesso sono sveglissimi, ma un certo lassismo educativo e culturale riduce ogni possibilitià di approfondimento. Ovviamente, un certo tipo di società genera questi mostriciattoli. Questi giovani non sono religiosi, ma non hanno neppure coscienza. Sono apatici e non hanno nessun vero sistema di riferimento. Non hanno stimoli ad una crescita personale, ad una propria dignità. Non credono a dio ma non hanno neppure idea di cosa sia la scienza. O la storia, per esempio. Io preferirei dei credenti preparati, a certi apatici assolutamente privi di un cervello funzionante. Mi fanno paura.
Per me il rischio è che si crei una massa di nazistini pronti ad essere indottrinati da qualche ideologia perversa. E sta già succedendo, se no non si spiegherebbero aggressioni razziste, vittoria di partiti che predicano l’intolleranza contro qualsiasi diversità, adeguamento a slogan falsi e perniciosi da parte di tante persone, anche giovani. Frasi come ‘L’omosessualità è contro natura’, o simili, sono ripetute a pappagallo da tanti, che alla fine diventano verità. Non c’entra necessariamente la religione.
L’eugenetica era una ‘scienza’, non aveva necessariamente connotazioni religiose. Molti nazisti erano atei, e non per questo non erano dei fanatici irrazionali.
Sulle nuovo generazioni, non ho troppe speranze. Sono state troppo lobotomizzate dal sistema del consumo e dell’omologazione.
Così non avremo dei religiosi, ma lo stesso dei fanatici.
Non sono così ottimista…
Sara

Valentino Salvatore

@ Sara

Solo un appunto sull’eugenetica e il nazismo.
Bisogna far notare che il razzismo, l’eugenetica e dottrine simili sono state fomentate spesso non solo da una mentalità irrazionale, ma anche religiosa, specie in contesti politici di autoritarismo o nazionalismo: va detto che molti credenti dell’Ottocento erano tranquillamente razzisti e pretendevano di supportare ciò con uno strano miscuglio di pseudo-scienza e ideologia – anche politica e religiosa (lo erano anche prima, quando dicevano ad esempio che i nativi americani non avevano un’anima, quindi non erano da considerare esseri umani).
Tra i casi emblematici, Ernest Renan o il crimonologo Lombroso; da considerare anche il pio Alexis Carrel, sul quale abbiamo questo articolo: http://www.uaar.it/uaar/documenti/157.html

Lucia

Scusate, ma sento il dovere di ricordarvi che uno sciamano non ha niente a che vedere con uno stregone, con un prete, con un mago e niente del genere!
Lo stregone è un portatore di forze negative e nocive.
Un mago è semplicemente qualcuno dotato di capacità fuori del comune.
Il divinatore è colui che interroga gli spiriti e le forze governatrici del mondo.
Il profeta è la guida del popolo.
Il prete è una figura istituzionale di un potere religioso organizzato.
Uno sciamano è un diagnostico benefico, per cui paragonarlo ad un prete non ha nessun senso! Al massimo può essere accostato (comunque in maniera inesatta e parziale) ad un nostro farmacista.

@ Laurentia

Andrea

@Sara
Le tue riflessioni sono certamente corrette, e come esisteranno sempre i fondamentalisti religiosi, allo stesso modo, esisteranno sempre i razzisti, i ladri e quant’altro. Il mio ragionamento però riguarda il rapporto che la cultura ha con la religione, e quello di cui sono convinto è che siano esattamente in antitesi, e che la cultura che viene oggi impartita ai giovani (probabilmente più leggera che un tempo) sia però più che sufficiente a far sì che questi riescano a ragionare col proprio cervello (ed infatti succede), e che si allontanino sempre più da miti, leggende, tradizioni, e si avvicinino sempre più alla realtà. Per esempio la verginità della donna fino al matrimonio non è più nemmeno un optional, anzi la ragazza vergine viene talvolta derisa dalle amiche, ma questo è solo un esempio. Quindi quello che io credo (ed è una mia convinzione, non sono un veggente) è che quando saranno smaltite le vecchie generazioni (genitori e nonni) rimarranno davvero pochi “cristiani”. Non solo, la tendenza che mi pare di vedere (partendo dal passato ed arrivando ai giorni nostri), è che ad ogni nuova generazione, l’allontanamento dalla chiesa sia sempre più netto, quindi è molto probabile che in 5 o 6 generazioni, la chiesa verrà davvero relegata a quello che ora in Italia sono i testimoni di geova o i valdesi, tanto per intendersi.

Ciao a tutti

Sara

@ Valentino Salvatore
Sono d’accordo, sicuramente l’eugenetica può essere stata supportata anche da religiosi. Secondo me, se uno è abituato, ha una forma mentis tale, da considerare razionale l’irrazionale, può approdare a qualsiasi cosa. COme dicevo in altra occasione, solo chi crede a dio può credere a satana, perciò non mi stupisce affatto che un religioso possa accettare tesi eugenetiche o razzistiche, anzi. (A parte il fatto che non ho mai capito perché per non essere razzisti bisogna negare che esistano le razze. Secondo me affermare che esistano le razze – o varianti locali della specie che dir si voglia – non significa affatto fare delle gerarchie. Che la discriminazione si basi sulla razza, è il vero problema. Ma da qui a dire ‘Le razze non esistono” per me non ha senso. Sarebbe come dire: l’africano è uguale a me. Non è vero, vogliamo chiudere gli occhi? Ma questo è un altro discorso).
Volevo dire che l’irrazionalismo non è prerogativa solo delle religioni. Infatti teorie pseudo scientifiche come appunto l’eugenetica non sono strettamente dipendenti da idee religiose. Anzi, la patente di razionalità di certe teorie le rendeva forse più accettabili e ‘moderne’.
Questo forse le ha rese anche più pericolose, in un’epoca in cui la crescita della tecnica e della scienza era sotto gli occhi di tutti e prometteva enormi sviluppi e miracolosi vantaggi.
Voglio dire che la scienza è una bella cosa, ma non è detto che non si presti a pericolosi utilizzi, anche ideologici (oltre che economici, come si vede facilmente)

@ Andrea

Quello che scrivi mi trova perfettamente d’accordo.
La cultura è fondamentale e credo che in effetti il cristianesimo stia un po’ morendo per disaffezione delle nuove generazioni.
Però non credo che sia solo merito della cultura, ma anche di altri fattori: migliori risorse economiche, maggior interesse per gli aspetti materiali della vita, maggiore tendenza all’individualismo, ecc. Però tutti questi aspetti non sono necessariamente solo positivi, purtroppo. Per questo temo che, visto che ci aspettano tempi bui dal punto di vista economico, un certo irrazionalismo di massa dovuto ad una cultura troppo televisiva e superficiale possa avere effetti veramente pesanti.
Ovviamente spero di no…
Ma bisognerebbe fare sforzi immani per togliere questo paese dal torpore televisivo-consumistico, e mi pare purtroppo che tutte le tendenze politiche e sociali stiano prendendo largo in senso opposto.
Speriamo di no, perché la minoranza cosciente dubito che avrebbe la forza di resistere.

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