Il sindaco di Alassio Marco Melgrati ha firmato un’ordinanza che vieta di indossare in pubblico burqa, niqab e qualsiasi tipo di velo o copricapo che rende “difficoltoso il riconoscimento di chi lo indossa”. Tale ordinanza, che segue le precedenti in senso restrittivo contro ambulanti abusivi e senzatetto, viene appoggiata dalla Lega Nord.
Melgrati dice di non attaccare la libertà di religione e afferma: «Il Corano non dice da nessuna parte che le donne devono indossare il velo, quindi questa imposizione che le donne islamiche sono costrette a subire (o questa loro libera scelta, se di tale si tratta) non è una questione religiosa, ma di costume. E credo che chiunque sia tenuto a rispettare i costumi, gli usi e le tradizioni del paese dove si trova. Quando noi andiamo in un paese arabo le nostre donne non indossano la minigonna per rispetto della cultura locale, quello che chiediamo alle donne islamiche è di fare altrettando rinunciando a indossare il burqa».
Il dirigente nazionale Ucoii Roberto Hamza Piccardo risponde: «Premesso che noi sconsigliamo le nostre sorelle dall’indossare questo tipo di veli, perché in occidente perdono gran parte del loro significato, la legge prevede che questi copricapi possano essere indossati per motivi religiosi, purchè chi li porta sia disposto a sollevarli per farsi riconoscere di fronte ad una richiesta delle forze dell’ordine».
L’ex sindaco Roberto Avogrado critica: «Lo spirito leghista ha vinto. Da qualche tempo stavamo parlando di questo provvedimento, ma poi era stato un po’ accantonato. Il fatto che Melgrati abbia emanato l’ordinanza sottolinea come la componente leghista abbia una positiva influenza sul sindaco». L’esponente di An Fabio Lucchini spiega: «Invece di pensare a queste operazioni di immagine come il divieto del velo, che servono solo a far parlare la gente ma che in realtà non incidono sui problemi reali, sarebbe stato meglio se l’amministrazione avesse tenuto in maggiore conto tutti quei problemi che da diversi mesi stiamo segnalando», come i bivacchi e la vendita di merce abusiva.
Alassio (SV): sindaco contro velo islamico
51 commenti
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“burqa, niqab e qualsiasi tipo di velo o copricapo che rende “difficoltoso il riconoscimento di chi lo indossa”.”
Dunque qui si tratta di una questione pratica.
Il velo, anche quello che ricopre solo capelli e gola rende difficile il riconoscimento e non deve essere portato in pubblico. Oppure, che, se richiesto, questo deve essere sollevato per farsi riconoscere.
Ce lo vedete voi un poliziotto che ferma una suora e le chiede di togliersi il velo e di mostrare la carta d’identità?
se è legge, che sia uguale per tutti. ha senso se consenti comunque di indossare il chador così come il cappello. Ha senso se proibisci il niqab così come qualsiasi altra maschera (accidenti, non potrò più andare in giro con la maschera di topolino). Ma mi sono sempre chiesto: e a carnevale?
L’ordinanza non era necessaria.
Il divieto è già contemplato dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Il problema è che le norme non vengono fatte rispettare quando ci sono in ballo questioni politiche o religiose…
Provate a passeggiare con il viso “mascherato” in qualunque città italiana e vedrete che vi denunceranno immediatamente.
E’ vero, il Corano non dice da nessuna parte che le donne devono indossare il velo. Ma così come i religiosi non devono insegnare ai politici come si fa politica, o agli scienziati come si fa ricerca scientifica,i politici non devono insegnare ai religiosi come si rispettano le proprie credenze.
Di donne velate integralmente come in afghanistan, in italia, non ne ho mai viste e se ci sono si conteranno sulle dita di una mano. Il motivo di quest’ordinanza? Mah! Ah, il benaltrismo!
In aeroporto, dove lavoro, alle suore in partenza vengono richiesti i documenti come a qualsiasi altra persona, e se il velo che portano coprisse loro il viso verrebbe sicuramente chiesto loro di toglierselo, almeno momentaneamente e davanti ad una doganierA, come avviene con le passeggere di altre religioni che indossano veli sul viso. Di norma però il velo delle suore, pur anacronistico e un po’ ridicolo, copre solo i capelli e non maschera le fattezze.
Se non sbaglio, in Italia non si può girare con qualcosa che copra integralmente il viso, quindi non capisco dove stia il problema…
«Quando noi andiamo in un paese arabo le nostre donne non indossano la minigonna per rispetto della cultura locale, quello che chiediamo alle donne islamiche è di fare altrettando rinunciando a indossare il burqa».
Questa spiegazioni non mi piace per nulla. Sembra che dica, dal momento che loro sono integralisti in un senso, noi lo siamo nell’altro.
Se il burqa non deve essere indossato non è certo per motivi di tradizione, queste cose le lascio agli integralisti. Di motivi per mettere alla berlina il burqa ce ne sono molti e migliori, fermo restando che mi spiace ugualmente per chi invece lo vorrebbe usare.
«Il Corano non dice da nessuna parte che le donne devono indossare il velo, quindi questa imposizione che le donne islamiche sono costrette a subire (o questa loro libera scelta, se di tale si tratta) non è una questione religiosa, ma di costume»
Tratto da utopia.it
“L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza… ” NT – Prima lettera ai Corinzi 11, 7 (epistola di san Paolo)
► Ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
… La chioma le è stata data a guisa di velo.
NT – Prima lettera ai Corinzi 11, 5 e 15 (epistola di san Paolo)
il velo nel Corano
«E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.»
Corano – Sura XXIV, 31
Sinceramente, questa cosa di dire che l’islam non contempla il velo per le donne mi sa un po’ di buonista. Spesso politici e simili, per trarsi d’impaccio, usano argomenti triti di questo tipo senza andarsi a vedere le fonti originali. In realtà l’imposizione esiste eccome nel Corano, come appena scritto da MetaLocX.
http://www.liberliber.it/biblioteca/c/corano/il_corano_edizione_integrale/html/024.htm
A me sembrava di aver letto un brano del corano in cui si ordinava alle donne di coprirsi il capo…
Per una volta un consigliere di An dice una cosa ragionevole…
@: Valentino Ah ecco mi sembrava. Quale verso ne parla?
Prego notare: “non è una questione religiosa, ma di costume”.
A parte il fatto che la distinzione è labile, siamo alle solite: se è una questione religiosa, ah be’, vorremo mica farne notare l’idiozia, no?
@ydnac
cinque niqab in tutta la mia vita a torino!e sì che qui di islamiche ce ne sono
mai vista una donna islamica, nella mia città, girare con il velo integrale.
se lo hanno copre solo parzialmente la parte superiore della fronte nascondendo i capelli, tutto quì.
mai visto un burqa o un niqab, almeno dalle mie parti.
@MetaLocX
bellissimo intervento, finalmente . Ateo con la A maiuscola, politically scorrect.
Soprattutto: non politicizzato. In ultima analisi: colto cioè utile.
Questo uno si aspetta da un blog di ateisti: un pò di cultura religiosa.
I commentini politici invece, tanto faziosi quanto inutili, dunque noiosi.
PS: citerei anche il ”de virginibus velandis” (”sulla necessità di velare le donne”),di Tertulliano, l’imbarazzante Khomeini del Cristianesimo Antico; tanto imbarazzante che la Chiesa Cattolica non vuole riconoscerlo come un Padre fondatore; per non parlare del ”de cultu feminarum” (”l’imbellettamento delle donne”) dove si legge:
– ”Essere pudiche in modo cristiano significa non solo non desiderare di essere desiderate ma anche detestare di essere desiderate[…] La bellezza infatti è solo un incoraggiamento alla libidine[…].
Peccano contro Dio le donne che si guastano la pelle con belletti, si tingono di rosso le gote e si modellano gli occhi col bistro: questo dispiace a Dio che ha plasmato tutte le cose in un certo modo; queste donne Lo rimproverano, nel momento in cui con i cosmetici cercano di nascondere i difetti o di aggiungere qualche cosa, imparando queste aggiunte dal grande nemico vale a dire il diavolo: infatti chi potrebbe insegnare a modificare i corpi se non colui che, con malizia, trasformò anche lo spirito dell’uomo?”
a Iblis 88: anch’io ho pensato a Tertulliano. Mi permetto di aggiungere che fu lui, il Teologo cristiano, a lasciare in eredità all’Islam, venuto 3 secoli dopo, la questione velo.
io trovo assurda l’argomentazione che, essendo una cosa scritta/non scritta in un testo sacro, allora possa avere/non avere privilegi/immunita’
Questo significa che una ragazza col velo non sarà mai Miss Muretto?
@Metalock: non voglio polemizzare con Te e, d’ altronde, la cosa più importante che volevo dire, (grazie al moderatore per averla pubblicata) è che il rispetto reciproco si esprime nel non insegnare a chi non ha le mie idee come dovrebbe comportarsi per essere coerente con le sue. Spero di non aver mai tentato di insegnare agli atei come si è coerenti con il credo ateista. Comunque ripeto che il Corano non dice da nessuna parte che le donne DEVONO indossare il velo. Vi invito a leggere almeno tutta la Sura e il versetto precedente, il 30, dove anche ai maschi viene dato un CONSIGLIO che ha lo stesso valore spirituale. Anche la mia traduzione (Angelo Terenzoni) è alquanto diversa dalla Tua. Il tradurre dall’ Arabo del VII Secolo ha difficoltà pari alle traduzioni dall’ Ebraico del VII secolo a.C.e girano molte versioni fatte da nemici dell’ Islam.
# Roberto Grendene scrive:
io trovo assurda l’argomentazione che, essendo una cosa scritta/non scritta in un testo sacro, allora possa avere/non avere privilegi/immunita’
PIENAMENTE D’ACCORDO!
Credo che chiunque sia libero di indossare ciò che vuole. Queste ordinanze sono frutto di paranoia politico-elettorale e sono i presupposti che giustificano ogni atto di violenza per chi si veste “in modo diverso”. Fra poco uscirà una ordinanza che imporrà di non uscire per strada se si possiede una pelle nera. Infatti la pelle nera impedisce di notte il riconscimento. Siamo in un paese da schifo profondo. Solo che non c’è nemmeno più la percezione di vivere nella cloada massima.
Io mi sono stancato di tanti di voi, buonisti pannelliani e veltroniani. Quando una qualsiasi cosa viene usata per discriminare, reprimere e sottomettere un essere umano (vedi il velo sulla donna nell’islam o quant’altro) questa cosa va condannata ed impedita, con la forza se necessario. La mia unica speranza è che i generali Turchi figli del grande laico Ataturk, abbiano la forza di far tacere i loro religiosi in primis e poi invadano l’italia, salvandoci dai buonisti nostrani, autentica rovina della laicità.
Vorrei informare i non liguri che il Sig. sindaco di Alassio in questione, era colui che voleva partecipare all’Isola dei famosi………………….. cioè qualunque cosa purchè se ne parli !
@ Laurentia
Scusa se te lo dico, ma mi pare tu stia cercando di indorare la pillola. A me non sembra un invito, ma un ammonimento divino: non è che possiamo girarci troppo intorno con la questione delle traduzioni o delle possibili interpretazioni elastiche e alternative…
D’altronde il fatto che il velo proprio nel mondo islamico sia stato imposto da sempre e che in molte zone gestite da integralisti lo sia ancora la dice lunga sulla “corretta interpretazione” dell’islam.
In realtà, leggendo integralmente la sura la situazione peggiora, confermando ancora di più che si tratta di una impostazione repressiva e legislativa: si invocano tranquillamente punizioni corporali contro coloro che dicono “falsità” e contro fornicatori, ad esempio. Il “consiglio” di mettere il velo è evidentemente legato a questo approccio moralistico e familistico: nel contesto in cui è presentato sa tanto di imposizione – mi si perdoni il gioco di parole – “velata”.
@Laurentia
A me pare, che in questa come altre occasioni, tu stia cercando di “salvare” la religione.
Ma a mio parere, quello che c’è scritto nel corano o nella bibbia, dovrebbe esser irrilevante, a meno di non postulare che siano davvero opere ispirate da un essere superiore e questo è un assunto davvero difficile da digerire, credo che sia difficile da digerire anche per molti credenti.
Ad ogni modo, non capisco bene la tua asserzione: “i politici non devono insegnare ai religiosi come si rispettano le proprie credenze”. Non posso parlare per i politici ma a me non importa un fico secco di quello in cui tu, o chiunque altro crede. M’importa molto però, se in nome di quello che credi, assumi comportamenti che non possono essere contestasti, criticati o legalmente perseguiti, se costituiscono un reato.
Nella bibbia Dio chiede ad Abramo di sacrificargli Isacco e Abramo poteva tranquillamente chiedere di obbedire alla volontà di dio… Torno a ripetere, la religione non può più esser una giustificazione per le azioni… le azioni si devono giustificare da sé.
A Stefano G.
“Quando una qualsiasi cosa viene usata per discriminare, reprimere e sottomettere un essere umano (vedi il velo sulla donna nell’islam o quant’altro) questa cosa va condannata”
Hai ragione, ma quando una imposizione diventa ben accetta dalle persone che la subiscono, cosa si fa?
Si reprime solo perché per noi è una imposizione?
Ebbene, io penso che anche la religione sia una imposizione, e che crei un modo di ragionare distaccato dalla realtà; cosa faccio, brucio chiese e moschee?
Non mi sembra un’ottima opzione.
Se invece, nel caso di indumenti che coprano le fattezze delle persone, si vuole intervinire, va benissimo. Ma dobbiamo tenere conto delle ripercussioni.
Se noi diciamo ad una donna che non può girare col volto coperto per motivi di sicurezza, credo che avremo ragione; se lei ci rispondesse che noi lo facciamo comunemente a carnevale, solo per fare i buffoni, neanche lei avrebbe torto.
A proposito del solo velo: io suore e vecchiette che lo usano ancora ne vedo molte, anche quello è una imposizione, più culturale che altro nelle vecchiette. Ma allora, cosa facciamo? Le obblighiamo a mostrarsi a capo nudo?
se il problema è quello del riconoscimento della persona che dire degli stadi? i capi d’abbigliamento che vanno per la maggiore in curva sono maglie e giacche dotate di cappuccio, quello sulla testa, sciarpa tirata su fino agli occhi e provate a distinguere uno dall’altro. comunque, almeno dalle mie parti, donne arrivate con il velo che dopo un pò di soggiorno in occidente si levano la tovaglia dalla testa cominciano ad essecene, e se hanno figlie non glielo fanno mettere.
a Stefano Grassino
sono perfettamente d’accordo con te. La tolleranza è il peggior nemico della laicità e del rispetto dei diritti umani. Chi vive nel nostro Paese deve attenersi alle leggi vigenti, in tutto e per tutto, e lo Stato deve garantire la tutela di tali diritti a chiunque!!!
stendiamo un velo pietoso, quello che non sopporto è che si voglia punire qualcuno per una appartenenza religiosa e/o razziale. Se si decide di applicare questa regola deve valere per suore, islamiche velate, motociclisti distratti, lapo elkan con occhialoni ecc. altrimenti è una legge o un regolamento razzista.
le regole devono valere per tutti, o per nessuno, ma in un paese in cui il premier dice che lui è un po’ più uguale degli altri xchè l’hanno votato…
e uno che ha un gran barbone, un barbone così?
e uno che ha la chioma davanti agli occhi? come Brian Ferry ai tempi d’oro?
e uno che va in giro con la barba finta?
gli dan la multa?
i vigili andranno in giro a tirare barba e baffi a tutti, nella speranza di beccare un trasgressore e impinguare le casse del comune?
I) ma che diritto deve avere un sindaco di are un’ordinanza del genere?(lo so…purtroppo adesso possono fare questo ed altro)
II)La legge, come detto da Rothko61, già esiste. Il divieto è già contemplato dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Quindi che bisogno c’è di fare una copia specifica per musulmane? Non è forse una “legge” razziale? evidentemente siamo tornati al fascismo(si sapeva anche questo)
III) il problema intolleranza non si pone perchè la norma riguarda non la religione ma il costume? ma che razza di giustificazione è? chi ha il diritto di dettare legge su costumi che non dovrebbero offendere il prossimo(mica girano nude! poi..anche fosse…). Ma allora secondo la sua logica perchè non vietare ai russi di indossare il colbacco o ai marocchini di indossare il fez? forse perchè sarebbe assurdo?
A Stefano Grassino:
se si vuole tutelare la libertà e il diritto della donna allora si vieta all’uomo di obbligarla a indossare il burqa. Non ti pare?
Il problema è il solito: indubbiamente l’ordinanza, utile o meno che sia, nasce da una necessità propagandistica, in senso antislamico, più che laicista (la Lega è la Lega…).
Tuttavia è innegabile che “costumi religiosi” che consistono nel mascheramento, voluto o imposto, del volto del cittadino non sono accettabili nella nostra società.
Ricordo a tutti che Tertulliano nel 207 aderì al Montanismo che, anche per l’eccessivo rigore moralistico, venne dichiarato eresia.
Sono, come sempre , daccordissimo con Stefano Grassino.
E basta, una volta per sempre, col buonismo e con il “Mirror Climbing” per argomentare rocambolescamente ed avventurosamente quello che altro non è che discriminazione e disprezzo nei riguardi delle persone (leggi donne).
Tertulliano, uno strano personaggio se pensiamo che si vantava di aver riscritto in toto i primi 2 vangeli perchè così com’erano stati scritti dai primi autori “contenevano storie talmente inverosimili che avrebbero potuto indurre anche i più ingenui a dubitare del messaggio del Salvatore”…
Secondo me, bisognerebbe essere molto ma molto INTOLLERANTI verso chi tratta le donne come schiave, verso chi le umilia… non ci può essere tolleranza verso gl’intolleranti, ricordiamoci che gli islamici ci odiano, vogliono ucciderci e questo è SICURAMENTE scritto nel corano: gli atei ed i pagani vanno uccisi, per i cristiani c’è la tassa dell’umiliazione e discriminazioni varie, ma per noi atei è prevista la morte. Dunque non capisco il giustificazionismo di alcuni (o tanti?) di noi atei verso gli islamici, quelli ci vogliono morti.
l’ordinanza è solo un trampolino mediatico (per il sindaco e per la città ) fatto nel momento giusto in cui si parla di razzismo ed intolleranza. Non ci sono donne con il burqua ad Alassio ve lo assicuro! Se volete leggete qui: http://alassio.blogolandia.it/
@ vito
Grazie, me l’ero dimenticato.
Non sopporto le mistificazioni ideologiche per fini inconfessabili: Brian Ferry non aveva i capelli che gli scendevano sulla fronte. Filosofo, guardati le copertine dei Roxy Music!
Noto in molti commenti una certa intolleranza nei confronti della tolleranza. D’accordo con la critica allo sciocco buonismo in salsa catto-veltroniana, ma non vorrei che il paese laico sognato da alcuni fosse uno stato di polizia.
stefano grassino,
meglio pannelliani che razzisti come te,
Kull.
Nel Corano (da quello che mi ha detto un islamico) sta scritto che le mogli di Maometto avrebbero dovuto coprirsi e non farsi riconoscere al fine di evitare che qualcuno, sposandole dopo la sua morte, pretendesse di essere il successore di MAometto stesso.
Il velo integrale ad ogni donna musulmana è solo il frutto (a detta sua) di un’interpretazione eccessiva (ma evidentemente quando è stata fatta le motivazioni non erano religiose…. probabilmente politiche/culturali, ecc.)
Inoltre, a Bologna, ho spesso visto donne con il velo e le maniche corte. Dal momento che una islamica dovrebbe lasciare fuori solo mani e piedi, allora non si piega il velo in testa e i gomiti all’aria.
Quindi alla fine non si tratta di religione, ma di qualcos’altro.
@Popinga
hai ragione, ho mistificato: il Ferry aveva solo un po’ di ciuffo negli anni ottanta
allora, se correggo con la chioma di Brian Eno, spero mi si redima.
anche Tony Pagliuca, ai tempi d’oro avrebbe avuto serie difficoltà con i sindaci odierni.
comunque io propongo di andare tutti in giro con il cappuccio, d’inverno e quando piove potrebbe avere qualche utilità, così multa per tutti!
questi sindaci sono dei vanesii buffoni: a quando l’ordinanza contro i peti?
Ci risiamo…
Non mi interessa quello che dicono i politici, ma la realtà, quella nelle case, nelle camere da letto, nelle cucine, nelle stanze dei bambini.
Il velo viene messo al primo menarca. Segnala che la femmina è pronta per la riproduzione. Il padre attesta che la femmina è fertile, è vergine ed è disponibile per essere comprata da un marito. La sua verginità va controllata dal clan famigliare perchè è garanzia di formare relazioni economico-sociali con altre famiglie patriarcali.
Quando viene ceduta al marito, il velo segnala che è di proprietà di un maschio adulto, che ne usa come e quando gli pare. La femmina ha l’obbligo di continuare a portare il velo, come segnale di stop: “robba d’altri, nun se tocca”.
Il velo è la targhetta che noi mettiamo alle orecchie dei bovini.
E’ l’anello al collo degli schiavi.
sfugge a molti che obbligare a non portare il vero otterrà, tra l’altro, l’effetto esattamente opposto. Le donne di paesi islamiche vivranno sempre di più l’atto di portare il velo come un’affermazione di rivolta ad un sistema che le rifiuta, allo dtesso modo della mini o dei jeans negli anni ’70. Avere tensioni sociali aumenterà la possibilità per la destra clericale italiana di intervenire manu militari con più facilità, e fomenterà l’integralismo islamico.
Possibile che illuminati e razionali membri dell’uaar non si pongano il dubbio che se hanno le
stesse posizioni di Borghezio e Allam, qualcosa di sbagliato ci deve essere?
Religione o costume, fa poca differenza in questo caso. L’ordinanza attacca la donna, non l’uomo che la sottomette, così che la vittima si trova fra due fuochi e il “carnefice” resta impunito(si potrebbe fare un parallelo a tal proposito con il giro di vite “contro” la prostituzione che non colpisce gli sfruttatori). Inoltre vi sono molte donne che VOGLIONO coprire almeno i capelli col fazzoletto.
X Lapilasse: scusa se te lo dico ma, per essere uno che parla di intolleranza, mi pare che sei andato molto oltre con quella frase: “ricordiamoci che gli islamici ci odiano”…
Così si fa proprio il gioco degli estremisti che promuovono un’imposizione del Cristianesimo come risposta a un presunto Islam violento.
Cosa dovremmo fare secondo te? altre leggi razziali ad hoc contro gli islamici? bhè allora potremmo mettere in galera le donne(mi raccomando però, solo quelle islamiche!)che non denunciano il marito che le picchia, invece di applicare le leggi già esistenti contro le violenze domestiche.
Finchè ragioniamo in questi termini(razzistici) non potremmo aspettarci altro che essere odiati.
@ Kull
Devo dedurre che il tuo quoziente intellettivo sia molto basso; mi dai del razzista perchè voglio che la donna dell’islam mandi a quel paese ogni cosa cha la opprima? Perchè possa decidere della propria persona senza essere condizionata da retaggi assurdi? Scommetto che se sei un uomo credi nella verginità femminile e forse con una donna non ti sei mai accoppiato, come forse non ti sei mai informato come vivono le donne in molte zone della terra, là dove la razionalità, la cultura e l’intelligenza non sono di casa. O, più semplicemente, sei un infiltrato dell’integralismo islamico ed allora tutto si spiegherebbe. Sappi allora che la lotta contro quelli come te è per me un diritto e soprattutto un dovere in nome di quelle milioni di poverette che in nome di una religione fanatica, avete lapidato.
@Fabio Rossi
Hai ragione ma il problema è che le donne, spesso e volentieri, vivono terrorizzate dai propri mariti. Nell’islam però è peggio che da noi perchè se qui una donna và al pronto soccorso con i lividi, il medico le chiede spiegazioni e se non è convinto chiama la polizia. Da loro, scordatelo. Mi dispiace anche per te, mio caro ma noi abbiamo avuto San Robespierre e San Giuseppe (Stalin) che un pò di pulizia l’hanno fatta.
Caro Fabio, gli islamici ci odiano NON per reazione a nostre, da te presunte, discriminazioni, gli islamici ci odiano indipendentemente da qualunque nostro atteggiamento, la loro religione gl’impone di uccidere gli atei, e gli ebrei e chi non si sottomette etc. i razzisti (ammesso che sia il termine appropriato) gli intolleranti violenti, sono loro, è lapalissiano.
@lapalisse
vorrei ricordarti che arabi e turchi hanno dominato in spagna sicilia, balcani ecc. dimostrando una assoluta tolleranza delle altrui religione, che hanno dato asilo a ebrei scacciati dall’europa, che molti paesi a maggioranza islamica ospita importanti comunità cattoliche. Come mai sono diventati intolleranti solo negli ultimi anni del xx secolo
Scusa, ma vorrei ricordare che gli islamici un tempo erano tolleranti perché facevano pagare una tassa speciale ai non islamici che risiedevano nei loro domini, e anche perché si trovavano in zone già civilizzate e con una cultura autoctona consolidata che sarebbe stato impossibile islamizzare totalmente. Inoltre, penso che i tentativi di conversione forzata – velati o meno – ci fossero eccome, anche se molto meno rispetto a contesti cristiani.
Precisazione sul ciò che dice la dottrina islamica: bisogna distinguere tra non credenti/ebrei e cristiani. Per quanto ne so, nel Corano si dice chiaro e tondo che i non credenti vanno uccisi, perseguitati e quant’altro; per cristiani ed ebrei esiste una certa “tolleranza” perché si tratta di “gente del Libro”: se ne caldeggia magari la conversione, ma se pagano la tassa per gli “infedeli”, accettano alcune discriminazioni nei diritti civili e politici (il potere, nel mondo islamico, va chiaramente a islamici) e non si ribellano per gli islamici va anche bene. Cioè devono ridursi ad uno stato semilibero. C’ho dato un esame anni fa su queste cose, magari cerco i riferimenti precisi.