Appello dei presidenti delle Conferenze episcopali europee (Ccee), riuniti questi giorni ad Esztergom (Ungheria), rivolto ai governi e alle istituzioni d’Europa per denunciare le violenze contro i cristiani da parte di fondamentalisti indù e per chiedere che vengano aperte le porte ai perseguitati per motivi religiosi, “quale obbligo fondato sul rispetto dei diritti umani“. Da settimane infatti le violenze si susseguono in varie parti dell’India, con migliaia di sfollati e circa 60 morti. Preoccupazione anche per i cristiani in Iraq. “Guardiamo con apprensione” aggiungono i vescovi “all´evolversi della situazione in alcuni paesi dell´Africa e dell´America latina in cui è sempre più minacciata la dignità umana, la libertà di espressione e di religione”.
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